guida per l`insegnante di sostegno

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guida per l`insegnante di sostegno
Istituto Professionale Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera
“Carlo Porta”
MIRH02000X
Via Uruguay 26/2 - 20151 Milano - Tel. 02.38.00.36.86 r.a. - Fax 02.30.84.472
sito web www.carloportamilano.it - e-mail: [email protected]
MOD DP/20
Guida per l'insegnante di sostegno
Emessa da: Prof.ssa C. Veronesi
Emessa il: 20.05.2002
Approvata da: Dr. Prof. G. Nardi (Dirigente Scolastico)
Revisione del: 27.05.2002
1.
Scopo della guida
La presente guida ha lo scopo di documentare e regolare le modalità con cui debbono
essere condotte le fasi di programmazione, attuazione e valutazione dell'attività di
sostegno.
2.
Ambito di applicazione
La presente guida si applica in modo generalizzato alle attività di cui al precedente
paragrafo 1 "Scopo della guida", senza alcuna esclusione.
3.
Responsabilità
Le responsabilità per le componenti coinvolte sono riportate nella guida. Esse sono:
Dirigente Scolastico, Consiglio di classe, Docente di sostegno, famiglie, ASL.
4.
Documenti e materiale di riferimento
Legge 104 del 5/2/92.
O.M. n. 90 del 2001
Profilo Dinamico Funzionale (PDF).
Piano Educativo Personalizzato (PEP).
Modulo per PEP differenziato di materia
Modulo di accettazione formale del PEP da parte della famiglia.
Moduli per le relazioni intermedia e finale.
Modulo per il colloqui con la famiglia.
5.
Approvazione, utilizzo e revisioni
Ogni destinatario della presente guida, prima dell'utilizzo della stessa, deve
verificare che la presente risulti approvata (firma della copertina in corrispondenza
della funzione responsabile dell'approvazione).
La presente guida può essere revisionata in ogni momento per garantire la sempre
più efficace gestione della qualità all'interno delle attività qui regolate.
La presente guida è da considerarsi valida fino al momento in cui non ne esista una
revisione più recente approvata.
E' specifico compito dell'emittente della guida coordinare le attività di revisione,
approvazione e distribuzione delle eventuali future revisioni.
E' specifico compito del destinatario, al ricevimento di una nuova revisione
provvedere alla tempestiva distruzione della guida superata in suo possesso.
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MOD DP/20
GUIDA PER
L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO
Milano - Maggio 2012
Revisione del 2 Aprile 2012
A cura di
Prof.ssa Cristina Veronesi
Prof.ssa Chiara Larocca
Prof.ssa Giuseppina De Blasis
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INDICE
Estratto dalla Legge 104 del ’92 ……………………………………………………….
O. M. 90 del 2001 ……………………………………………………………………...
L’insegnante di sostegno ………………………………………………………………
Cosa sono: DF - PDF - PEP ………………………………….……………………….
Modello per la stesura del PDF ………………………………………………………..
Guida alla compilazione del PDF ……………………………………………………...
Modello per la stesura del PEP ………………………………………………………...
Guida alla compilazione del PEP ……………………………………………………...
Griglia di valutazione per piani differenziati ………………………………………….
Griglia di assegnazione credito scolastico per piani differenziati ……………………..
Accettazione formale del PEP da parte della famiglia ………………………………...
Modulo per la verbalizzazione del ricevimento parenti ……………………………….
Modello per la stesura della relazione intermedia ……………………………………..
Guida alla compilazione della relazione intermedia …………………………………..
Modello per la stesura della relazione finale …………………………………………..
Guida alla compilazione della relazione finale ………………………………………..
Esami di Stato ……………………………………………………….……………......
Modello per la stesura della relazione finale classe V ………………………………..
Guida alla compilazione della relazione finale classe V ………………………………
Certificato di credito formativo ………………………………………………………..
Note esplicative ………………………………………………………………………..
Riepilogo dei modelli ed informazioni utili …………………………………………
p. 4
p. 9
p. 12
p. 13
p. 14
p. 16
p. 18
p. 21
p. 24
p. 25
p. 26
p. 27
p. 28
p. 29
p. 31
p. 32
p. 33
p. 34
p 37
p. 39
p. 43
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Legge n. 104
5 febbraio 1992
Estratto dalla Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone
handicappate
(Pubblicata in G.U. 17 febbraio 1992, n. 39, S.O.)
1. Finalità.
1. La Repubblica:
a) garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona
handicappata e ne promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella
società;
b) previene e rimuove le condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona umana, il
raggiungimento della massima autonomia possibile e la partecipazione della persona handicappata alla
vita della collettività, nonché la realizzazione dei diritti civili, politici e patrimoniali;
c) persegue il recupero funzionale e sociale della persona affetta da minorazioni fisiche, psichiche e
sensoriali e assicura i servizi e le prestazioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle
minorazioni, nonché la tutela giuridica ed economica della persona handicappata;
d) predispone interventi volti a superare stati di emarginazione e di esclusione sociale della persona
handicappata.
2. Principi generali.
1. La presente legge detta i principi dell'ordinamento in materia di diritti, integrazione sociale e
assistenza della persona handicappata. Essa costituisce inoltre riforma economico-sociale della
Repubblica, ai sensi dell'articolo 4 dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, approvato con
legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5.
3. Soggetti aventi diritto.
1. E' persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale,
stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione
lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.
2. La persona handicappata ha diritto alle prestazioni stabilite in suo favore in relazione alla natura e
alla consistenza della minorazione, alla capacità complessiva individuale residua e alla efficacia delle
terapie riabilitative.
3. Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l'autonomia personale, correlata all'età, in
modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera
individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità. Le situazioni
riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici.
4. La presente legge si applica anche agli stranieri e agli apolidi, residenti, domiciliati o aventi stabile
dimora nel territorio nazionale. Le relative prestazioni sono corrisposte nei limiti ed alle condizioni
previste dalla vigente legislazione o da accordi internazionali.
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4. Accertamento dell'handicap.
1. Gli accertamenti relativi alla minorazione, alle difficoltà, alla necessità dell'intervento assistenziale
permanente e alla capacità complessiva individuale residua, di cui all'articolo 3, sono effettuati dalle
unità sanitarie locali mediante le commissioni mediche di cui all'articolo 1 della legge 15 ottobre
1990, n. 295, che sono integrate da un operatore sociale e da un esperto nei casi da esaminare, in
servizio presso le unità sanitarie locali.
5. Principi generali per i diritti della persona handicappata.
1. La rimozione delle cause invalidanti, la promozione dell'autonomia e la realizzazione
dell'integrazione sociale sono perseguite attraverso i seguenti obiettivi:
a) sviluppare la ricerca scientifica, genetica, biomedica, psicopedagogica, sociale e tecnologica anche
mediante programmi finalizzati concordati con istituzioni pubbliche e private, in particolare con le
sedi universitarie, con il Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), con i servizi sanitari e sociali,
considerando la persona handicappata e la sua famiglia, se coinvolti, soggetti partecipi e consapevoli
della ricerca;
b) assicurare la prevenzione, la diagnosi e la terapia prenatale e precoce delle minorazioni e la ricerca
sistematica delle loro cause;
c) garantire l'intervento tempestivo dei servizi terapeutici e riabilitativi, che assicuri il recupero
consentito dalle conoscenze scientifiche e dalle tecniche attualmente disponibili, il mantenimento
della persona handicappata nell'ambiente familiare e sociale, la sua integrazione e partecipazione alla
vita sociale;
d) assicurare alla famiglia della persona handicappata un'informazione di carattere sanitario e sociale
per facilitare la comprensione dell'evento, anche in relazione alle possibilità di recupero e di
integrazione della persona handicappata nella società;
e) assicurare nella scelta e nell'attuazione degli interventi socio-sanitari la collaborazione della
famiglia, della comunità e della persona handicappata, attivandone le potenziali capacità;
f) assicurare la prevenzione primaria e secondaria in tutte le fasi di maturazione e di sviluppo del
bambino e del soggetto minore per evitare o constatare tempestivamente l'insorgenza della
minorazione o per ridurre e superare i danni della minorazione sopraggiunta;
g) attuare il decentramento territoriale dei servizi e degli interventi rivolti alla prevenzione, al
sostegno e al recupero della persona handicappata, assicurando il coordinamento e l'integrazione con
gli altri servizi territoriali sulla base degli accordi di programma di cui all'articolo 27 della legge 8
giugno 1990, n. 142;
h) garantire alla persona handicappata e alla famiglia adeguato sostegno psicologico e
psicopedagogico, servizi di aiuto personale o familiare, strumenti e sussidi tecnici, prevedendo, nei
casi strettamente necessari e per il periodo indispensabile, interventi economici integrativi per il
raggiungimento degli obiettivi di cui al presente articolo;
i) promuovere, anche attraverso l'apporto di enti e di associazioni, iniziative permanenti di
informazione e di partecipazione della popolazione, per la prevenzione e per la cura degli handicap, la
riabilitazione e l'inserimento sociale di chi ne è colpito;
l) garantire il diritto alla scelta dei servizi ritenuti più idonei anche al di fuori della circoscrizione
territoriale;
m) promuovere il superamento di ogni forma di emarginazione e di esclusione sociale anche mediante
l'attivazione dei servizi previsti dalla presente legge.
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13. Integrazione scolastica.
1. L'integrazione scolastica della persona handicappata nelle sezioni e nelle classi comuni delle scuole
di ogni ordine e grado e nelle università si realizza, fermo restando quanto previsto dalle leggi 11
maggio 1976, n. 360, e 4 agosto 1977, n. 517, e successive modificazioni, anche attraverso:
a) la programmazione coordinata dei servizi scolastici con quelli sanitari, socio-assistenziali, culturali,
ricreativi, sportivi e con altre attività sul territorio gestite da enti pubblici o privati. A tale scopo gli
enti locali, gli organi scolastici e le unità sanitarie locali, nell'ambito delle rispettive competenze,
stipulano gli accordi di programma di cui all'articolo 27 della legge 8 giugno 1990, n. 142. Entro tre
mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro della pubblica
istruzione, d'intesa con i Ministri per gli affari sociali e della sanità, sono fissati gli indirizzi per la
stipula degli accordi di programma. Tali accordi di programma sono finalizzati alla predisposizione,
attuazione e verifica congiunta di progetti educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati,
nonché a forme di integrazione tra attività scolastiche e attività integrative extrascolastiche. Negli
accordi sono altresì previsti i requisiti che devono essere posseduti dagli enti pubblici e privati ai fini
della partecipazione alle attività di collaborazione coordinate;
b) la dotazione alle scuole e alle università di attrezzature tecniche e di sussidi didattici nonché di ogni
altra forma di ausilio tecnico, ferma restando la dotazione individuale di ausili e presìdi funzionali
all'effettivo esercizio del diritto allo studio, anche mediante convenzioni con centri specializzati,
aventi funzione di consulenza pedagogica, di produzione e adattamento di specifico materiale
didattico;
c) la programmazione da parte dell'università di interventi adeguati sia al bisogno della persona sia
alla peculiarità del piano di studio individuale;
d) l'attribuzione, con decreto del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, da
emanare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, di incarichi professionali ad
interpreti da destinare alle università, per facilitare la frequenza e l'apprendimento di studenti non
udenti;
e) la sperimentazione di cui al decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1974, n. 419, da
realizzare nelle classi frequentate da alunni con handicap.
2. Per le finalità di cui al comma 1, gli enti locali e le unità sanitarie locali possono altresì prevedere
l'adeguamento dell'organizzazione e del funzionamento degli asili nido alle esigenze dei bambini con
handicap, al fine di avviarne precocemente il recupero, la socializzazione e l'integrazione, nonché
l'assegnazione di personale docente specializzato e di operatori ed assistenti specializzati.
3. Nelle scuole di ogni ordine e grado, fermo restando, ai sensi del decreto del Presidente della
Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, e successive modificazioni, l'obbligo per gli enti locali di fornire
l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali,
sono garantite attività di sostegno mediante l'assegnazione di docenti specializzati.
4. I posti di sostegno per la scuola secondaria di secondo grado sono determinati nell'ambito
dell'organico del personale in servizio alla data di entrata in vigore della presente legge in modo da
assicurare un rapporto almeno pari a quello previsto per gli altri gradi di istruzione e comunque entro i
limiti delle disponibilità finanziarie all'uopo preordinate dall'articolo 42, comma 6, lettera h).
5. Nella scuola secondaria di primo e secondo grado sono garantite attività didattiche di sostegno, con
priorità per le iniziative sperimentali di cui al comma 1, lettera e), realizzate con docenti di sostegno
specializzati, nelle aree disciplinari individuate sulla base del profilo dinamico-funzionale e del
conseguente piano educativo individualizzato.
6. Gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano,
partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di
competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti.
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6 - bis. Agli studenti handicappati iscritti all'università sono garantiti sussidi tecnici e didattici
specifici, realizzati anche attraverso le convenzioni di cui alla lettera b) del comma 1, nonché il
supporto di appositi servizi di tutorato specializzato, istituiti dalle università nei limiti del proprio
bilancio e delle risorse destinate alla copertura degli oneri di cui al presente comma, nonché ai commi
5 e 5 -bis dell'articolo 16. (2)
(2) Comma aggiunto dall'art. 1, comma 1, della Legge 28 gennaio 1999, n. 17
14. Modalità di attuazione dell'integrazione.
1. Il Ministro della pubblica istruzione provvede alla formazione e all'aggiornamento del personale
docente per l'acquisizione di conoscenze in materia di integrazione scolastica degli studenti
handicappati, ai sensi dell'articolo 26 del D.P.R. 23 agosto 1988, n. 399, nel rispetto delle modalità di
coordinamento con il Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica di cui
all'articolo 4 della legge 9 maggio 1989, n. 168. Il Ministro della pubblica istruzione provvede altresì:
a) all'attivazione di forme sistematiche di orientamento, particolarmente qualificate per la persona
handicappata, con inizio almeno dalla prima classe della scuola secondaria di primo grado;
b) all'organizzazione dell'attività educativa e didattica secondo il criterio della flessibilità
nell'articolazione delle sezioni e delle classi, anche aperte, in relazione alla programmazione scolastica
individualizzata;
c) a garantire la continuità educativa fra i diversi gradi di scuola, prevedendo forme obbligatorie di
consultazione tra insegnanti del ciclo inferiore e del ciclo superiore ed il massimo sviluppo
dell'esperienza scolastica della persona handicappata in tutti gli ordini e gradi di scuola, consentendo il
completamento della scuola dell'obbligo anche sino al compimento del diciottesimo anno di età;
nell'interesse dell'alunno, con deliberazione del collegio dei docenti, sentiti gli specialisti di cui
all'articolo 4, secondo comma, lettera l), del decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1974,
n. 416, su proposta del consiglio di classe o di interclasse, può essere consentita una terza ripetenza in
singole classi.
2. I piani di studio delle scuole di specializzazione di cui all'articolo 4 della legge 19 novembre 1990,
n. 341, per il conseguimento del diploma abilitante all'insegnamento nelle scuole secondarie,
comprendono, nei limiti degli stanziamenti già preordinati in base alla legislazione vigente per la
definizione dei suddetti piani di studio, discipline facoltative, attinenti all'integrazione degli alunni
handicappati, determinate ai sensi dell'articolo 4, comma 3, della citata legge n. 341 del 1990. Nel
diploma di specializzazione conseguito ai sensi del predetto articolo 4 deve essere specificato se
l'insegnante ha sostenuto gli esami relativi all'attività didattica di sostegno per le discipline cui il
diploma stesso si riferisce, nel qual caso la specializzazione ha valore abilitante anche per l'attività
didattica di sostegno.
3. La tabella del corso di laurea definita ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della citata legge n. 341 del
1990 comprende, nei limiti degli stanziamenti già preordinati in base alla legislazione vigente per la
definizione delle tabelle dei corsi di laurea, insegnamenti facoltativi attinenti all'integrazione
scolastica degli alunni handicappati. Il diploma di laurea per l'insegnamento nelle scuole materne ed
elementari di cui all'articolo 3, comma 2, della citata legge n. 341 del 1990 costituisce titolo per
l'ammissione ai concorsi per l'attività didattica di sostegno solo se siano stati sostenuti gli esami
relativi, individuati come obbligatori per la preparazione all'attività didattica di sostegno, nell'ambito
della tabella suddetta definita ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della medesima legge n. 341 del 1990.
4. L'insegnamento delle discipline facoltative previste nei piani di studio delle scuole di
specializzazione di cui al comma 2 e dei corsi di laurea di cui al comma 3 può essere impartito anche
da enti o istituti specializzati all'uopo convenzionati con le università, le quali disciplinano le modalità
di espletamento degli esami e i relativi controlli. I docenti relatori dei corsi di
specializzazione devono essere in possesso del diploma di laurea e del diploma di specializzazione.
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5. Fino alla prima applicazione dell'articolo 9 della citata legge n. 341 del 1990, relativamente alle
scuole di specializzazione si applicano le disposizioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica
31 maggio 1974, n. 417, e successive modificazioni, al decreto del Presidente della Repubblica 31
ottobre 1975, n. 970 e all'articolo 65 della legge 20 maggio 1982, n. 270.
6. L'utilizzazione in posti di sostegno di docenti privi dei prescritti titoli di specializzazione è
consentita unicamente qualora manchino docenti di ruolo o non di ruolo specializzati. 7. Gli accordi di
programma di cui all'articolo 13, comma 1, lettera a), possono prevedere lo svolgimento di corsi di
aggiornamento comuni per il personale delle scuole, delle unità sanitarie locali e degli enti locali,
impegnati in piani educativi e di recupero individualizzati.
15. Gruppi di lavoro per l'integrazione scolastica.
1. Presso ogni ufficio scolastico provinciale è istituito un gruppo di lavoro composto da: un ispettore
tecnico nominato dal provveditore agli studi, un esperto della scuola utilizzato ai sensi dell'articolo 14,
decimo comma, della legge 20 maggio 1982, n. 270, e successive modificazioni, due esperti designati
dagli enti locali, due esperti delle unità sanitarie locali, tre esperti designati dalle associazioni delle
persone handicappate maggiormente rappresentative a livello provinciale nominati dal provveditore
agli studi sulla base dei criteri indicati dal Ministro della pubblica istruzione entro novanta giorni dalla
data di entrata in vigore della presente legge. Il gruppo di lavoro dura in carica tre anni.
2. Presso ogni circolo didattico ed istituto di scuola secondaria di primo e secondo grado sono
costituiti gruppi di studio e di lavoro composti da insegnanti, operatori dei servizi, familiari e studenti
con il compito di collaborare alle iniziative educative e di integrazione predisposte dal piano
educativo.
3. I gruppi di lavoro di cui al comma 1 hanno compiti di consulenza e proposta al provveditore agli
studi, di consulenza alle singole scuole, di collaborazione con gli enti locali e le unità sanitarie locali
per la conclusione e la verifica dell'esecuzione degli accordi di programma di cui agli articoli 13, 39 e
40, per l'impostazione e l'attuazione dei piani educativi individualizzati, nonché per qualsiasi altra
attività inerente all'integrazione degli alunni in difficoltà di apprendimento.
4. I gruppi di lavoro predispongono annualmente una relazione da inviare al Ministro della pubblica
istruzione ed al presidente della giunta regionale. Il presidente della giunta regionale può avvalersi
della relazione ai fini della verifica dello stato di attuazione degli accordi di programma di cui agli
artt. 13, 39 e 40.
16. Valutazione del rendimento e prove d'esame.
1. Nella valutazione degli alunni handicappati da parte degli insegnanti è indicato, sulla base del piano
educativo individualizzato, per quali discipline siano stati adottati particolari criteri didattici, quali
attività integrative e di sostegno siano state svolte, anche in sostituzione parziale dei contenuti
programmatici di alcune discipline.
2. Nella scuola dell'obbligo sono predisposte, sulla base degli elementi conoscitivi di cui al comma 1,
prove d'esame corrispondenti agli insegnamenti impartiti e idonee a valutare il progresso dell'allievo
in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali.
3. Nell'ambito della scuola secondaria di secondo grado, per gli alunni handicappati sono consentite
prove equipollenti e tempi più lunghi per l'effettuazione delle prove scritte o grafiche e la presenza di
assistenti per l'autonomia e la comunicazione.
4. Gli alunni handicappati sostengono le prove finalizzate alla valutazione del rendimento scolastico o
allo svolgimento di esami anche universitari con l'uso degli ausili loro necessari.
5. Il trattamento individualizzato previsto dai commi 3 e 4 in favore degli studenti handicappati è
consentito per il superamento degli esami universitari previa intesa con il docente della materia e con
l'ausilio del servizio di tutorato di cui all'articolo 13, comma 6 -bis . É consentito, altresì, sia l'impiego
di specifici mezzi tecnici in relazione alla tipologia di handicap , sia la possibilità di svolgere prove
equipollenti su proposta del servizio di tutorato specializzato.
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Ordinanza Ministeriale n. 90 (prot.4042)
Roma, 21 maggio 2001
NORME PER LO SVOLGIMENTO DEGLI SCRUTINI E DEGLI ESAMI NELLE SCUOLE STATALI E NON
STATALI DI ISTRUZIONE ELEMENTARE, MEDIA E SECONDARIA SUPERIORE - ANNO SCOLASTICO 20002001.
TITOLO IV
ISTITUTI D'ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE
Art. 15
Valutazione degli alunni in situazione di handicap
1. Nei confronti degli alunni con minorazioni fisiche e sensoriali non si procede, di norma, ad
alcuna valutazione differenziata; è consentito, tuttavia, l'uso di particolari strumenti didattici
appositamente individuati dai docenti, al fine di accertare il livello di apprendimento non
evidenziabile attraverso un colloquio o prove scritte tradizionali.
2. Per gli alunni in situazione di handicap psichico la valutazione, per il suo carattere formativo
ed educativo e per l'azione di stimolo che esercita nei confronti dell'allievo, deve comunque aver
luogo. Il Consiglio di classe, in sede di valutazione periodica e finale, sulla scorta del Piano
Educativo Individualizzato a suo tempo predisposto con la partecipazione dei genitori nei modi e nei
tempi previsti dalla C. M. 258/83, esamina gli elementi di giudizio forniti da ciascun insegnante sui
livelli di apprendimento raggiunti, anche attraverso l’attività di integrazione e di sostegno, verifica
i risultati complessivi rispetto agli obiettivi prefissati dal Piano Educativo Individualizzato.
3. Ove il Consiglio di classe riscontri che l'allievo abbia raggiunto un livello di preparazione
conforme agli obiettivi didattici previsti dai programmi ministeriali o, comunque, ad essi
globalmente corrispondenti, decide in conformità dei precedenti artt.12 e 13.
4. Qualora, al fine di assicurare il diritto allo studio ad alunni in situazione di handicap psichico e,
eccezionalmente, fisico e sensoriale, il piano educativo individualizzato sia diversificato in
funzione di obiettivi didattici e formativi non riconducibili ai programmi ministeriali, il
Consiglio di classe, fermo restando l'obbligo della relazione di cui al paragrafo 8 della Circolare
ministeriale n. 262 del 22 settembre 1988, valuta i risultati dell'apprendimento, con
l'attribuzione di voti relativi unicamente allo svolgimento del citato piano educativo
individualizzato e non ai programmi ministeriali. Tali voti hanno, pertanto, valore legale solo ai
fini della prosecuzione degli studi per il perseguimento degli obiettivi del piano educativo
individualizzato. I predetti alunni possono, di conseguenza, essere ammessi alla frequenza dell'anno
successivo o dichiarati ripetenti anche per tre volte in forza del disposto di cui all’art.316 del D.Lvo
16.4.1994, n.297. In calce alla pagella degli alunni medesimi, deve essere apposta l’annotazione
secondo la quale la votazione è riferita al P.E.I e non ai programmi ministeriali ed è adottata ai
sensi dell'art.14 della presente Ordinanza. Gli alunni valutati in modo differenziato come sopra
possono partecipare agli esami di qualifica professionale e di licenza di maestro d'arte, svolgendo
prove differenziate, omogenee al percorso svolto, finalizzate all'attestazione delle competenze e
delle abilità acquisite. Tale attestazione può costituire, in particolare quando il piano educativo
personalizzato preveda esperienze di orientamento, di tirocinio, di stage, di inserimento lavorativo,
un credito formativo spendibile nella frequenza di corsi di formazione professionale
nell'ambito delle intese con le Regioni e gli Enti locali. In caso di ripetenza, il Consiglio di classe
riduce ulteriormente gli obiettivi didattici del piano educativo individualizzato. Non può, comunque,
essere preclusa ad un alunno in situazione di handicap fisico, psichico o sensoriale, anche se abbia
sostenuto gli esami di qualifica o di licenza di maestro d’arte, conseguendo l’attestato di cui sopra,
l’iscrizione e la frequenza anche per la terza volta alla stessa classe.
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MOD DP/20
Qualora durante il successivo anno scolastico vengano accertati livelli di apprendimento
corrispondenti agli obiettivi previsti dai programmi ministeriali, il Consiglio di classe delibera
in conformità dei precedenti artt 12 e 13,senza necessità di prove di idoneità relative alle
discipline dell’anno o degli anni precedenti, tenuto conto che il Consiglio medesimo possiede già
tutti gli elementi di valutazione. Gli alunni in situazione di handicap che svolgono piani educativi
individualizzati differenziati, in possesso dell’attestato di credito formativo, possono iscriversi e
frequentare, nel quadro dei principi generali stabiliti dall’art.312 e seguenti del D.Lvo n.297/1994, le
classi successive, sulla base di un progetto – che può prevedere anche percorsi integrati di istruzione
e formazione professionale, con la conseguente acquisizione del relativo credito formativo in
attuazione del diritto allo studio costituzionalmente garantito. Per gli alunni medesimi, che al
termine della frequenza dell’ultimo anno di corso, essendo in possesso di crediti formativi,
possono sostenere l’esame di Stato sulla base di prove differenziate coerenti con il percorso
svolto e finalizzate solo al rilascio dell’attestazione di cui all’art.13 del Regolamento, si fa rinvio a
quanto previsto dall’art.17, comma 4, dell’O.M. n.29/2001.
5. Qualora un Consiglio di classe intenda adottare la valutazione differenziata di cui sopra,
deve darne immediata notizia alla famiglia fissandole un termine per manifestare un formale
assenso, in mancanza del quale la modalità valutativa proposta si intende accettata. In caso di
diniego espresso, l’alunno non può essere considerato in situazione di handicap ai soli fini della
valutazione, che viene effettuata ai sensi dei precedenti artt.12 e 13.
6. Per gli alunni che seguono un Piano educativo Individualizzato differenziato, ai voti riportati nello
scrutinio finale e ai punteggi assegnati in esito agli esami si aggiunge, nelle certificazioni rilasciate,
l’indicazione che la votazione è riferita al P.E.I e non ai programmi ministeriali.
7. Trovano applicazione, in quanto connessi con il momento della valutazione, le disposizioni
contenute nelle circolari n.163 del 16 giugno 1983 e n.262 del 22 settembre 1988, paragrafi n.6)
svolgimento dei programmi, n.7 prove scritte, grafiche, scrittografiche, orali e pratiche e n.8)
valutazione.
8. Al fine di facilitare lo svolgimento delle prove equipollenti previste dall’art.318 del D.Lvo
16.4.1994, n.297, i Consigli di classe presentano alle Commissioni d’esame un'apposita
relazione, nella quale, oltre a indicare i criteri e le attività previste al comma precedente,
danno indicazioni concrete sia per l'assistenza alla persona e alle prove d'esame sia sulle
modalità di svolgimento di prove equipollenti, sulla base dell'esperienza condotta a scuola
durante il percorso formativo. Per l’esame di Stato conclusivo dei corsi, tale relazione fa parte
integrante del documento del Consiglio di classe del 15 maggio, come precisato dall’art.17,
comma 1, dell’O.M. n.29/2001.
9. I tempi più lunghi nell'effettuazione delle prove scritte e grafiche, previsti dal terzo comma
dell’art.318 del D.Lvo n.297/1994, riguardano le ore destinate normalmente alle prove ma non
possono comportare di norma un maggior numero di giorni rispetto a quello stabilito dal calendario
degli esami.
10. I docenti di sostegno, a norma dell’art.315, comma quinto, del D.Lvo n.297/1994, fanno parte
del Consiglio di classe e partecipano, pertanto, a pieno titolo alle operazioni di valutazione, con
diritto di voto per tutti gli alunni della classe.
11. Le scuole, per la valutazione degli alunni in situazione di handicap, possono avvalersi della
consulenza dei gruppi di lavoro provinciali per l’integrazione scolastica, ai sensi dell’art.317, terzo
comma, del D.Lgs. 297/94
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MOD DP/20
Art.16
Pubblicazione degli scrutini
1. A norma dell’art.2 dell’ordinanza ministeriale n.134/2000 relativa al calendario scolastico, gli
scrutini sono pubblicati entro i termini stabiliti dal dirigente scolastico, sentito il collegio dei docenti.
2. In caso di esito negativo degli scrutini e degli esami, all’albo dell’Istituto l’indicazione dei voti è
sostituita con il riferimento al risultato negativo riportato (“non ammesso alla classe successiva”,
“non qualificato”, ”non licenziato”).
3. Per gli alunni che seguono un Piano educativo individualizzato differenziato, ai voti
riportati nello scrutinio finale e ai punteggi assegnati in esito agli esami si aggiunge, nelle
certificazioni rilasciate, l’indicazione che la votazione è riferita al P.E.I. e non ai programmi
ministeriali.
4. Le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia di valutazione, definiscono idonee modalità di
comunicazione preventiva alle famiglie dell’esito negativo degli scrutini e degli esami, esclusi quelli
conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore.
IL MINISTRO
Tullio De Mauro
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MOD DP/20
L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO
L’insegnante di sostegno partecipa a pieno titolo, all’elaborazione e alla verifica di tutte le attività di
competenza del consiglio di classe e collegio dei docenti. La responsabilità dell’integrazione
dell’alunno in situazione di handicap e dell’azione educativa svolta nei suoi confronti è, al medesimo
titolo, dell’insegnante di sostegno, degli insegnanti di classe e della comunità scolastica nel suo
insieme.
Con decreto ministeriale 24 aprile 1986, furono approvati i nuovi “programmi dei corsi biennali di
specializzazione” nella premessa dei quali largo spazio è dedicato al chiarimento della figura
dell’insegnante specializzato. Ne trascriviamo alcuni passi:
a) “il processo di integrazione dell’alunno riguarda tutti i docenti e l’insegnante specializzato ha
il compito precipuo di far sperimentare al contesto educativo la dinamica delle esigenze degli
alunni con handicap”;
b) “l’insegnante specializzato deve saper interagire con diversi tipi di operatori, ne dovrà
comprendere i linguaggi, principi metodologici e le finalità; tale comprensione non presuppone
una confusione di competenze e si dà come una irrinunciabile dimensione culturale”;
c) “ciò che si è rilevato necessario è la capacità di argomentare in chiave pedagogica; ciò implica
che tale capacità deve essere estesa anche alla dimensione clinica. In caso contrario
l’insegnante specializzato tenderebbe a vedere solo una faccia del problema e per l’altra
manterrebbe una profonda sudditanza nei confronti del personale medico e terapeutico”;
d) “l’insegnante specializzato deve essere competente nella prassi della relazione e della
comunicazione, capace di interpretare i bisogni dell’alunno handicappato, di vagliare le
situazioni scolastiche, di fungere da riferimento. Deve possedere una competenza
specificatamente pedagogica che lo ponga in condizione di svolgere anzitutto una
funzione docente e di adattarla alle singole situazioni”.
e) “appare opportuno sottolineare come l’esercizio della funzione professionale-docente, da parte
dell’insegnante di sostegno, non possa in alcun modo essere sostitutiva di quella normalmente
esercitata dai colleghi, ma debba essere invece una sorta di supporto, destinato a evidenziare ai
colleghi stessi i modi metodologici e didattico-disciplinari in cui si inceppa l’azione di
educazione e di istruzione nei confronti dei soggetti in situazione di handicap”.
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MOD DP/20
COSA SONO
DIAGNOSI FUNZIONALE
E’ il documento che contiene le indicazioni cliniche relative alla compromissione funzionale dello
stato psico-fisico dell’alunno: si esplica in un profilo, nel quale vengono considerate capacità,
potenzialità e difficoltà di sviluppo dell’alunno, che secondo la legge 104/92 compete alle ASL.
Deve essere aggiornata ad ogni cambio di ciclo scolastico (I° media, I° superiore).
PROFILO DINAMICO FUNZIONALE
Il profilo contiene elementi di informazione che si riferiscono al suo sapere e non sapere, al suo saper
fare e non saper fare; contiene soprattutto indicazioni sulle modalità e gli stili di apprendimento, sulle
potenzialità, sulle situazioni che favoriscono o inibiscono i processi di sviluppo dell’alunno.
Perciò richiede il concorso di tutte le figure adulte che interagiscono con lui (ASL, famiglia, consiglio
di classe) e che porteranno il contributo di modi, strumenti e momenti di osservazione diversi.
Deve essere aggiornato ogni due anni (classe 2° e 4° superiore).
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
Per alcuni aspetti rappresenta una tappa conclusiva, perché è nel piano educativo che l’insieme delle
informazioni contenute nella diagnosi e nel profilo dell’alunno si traducono in un progetto operativo.
Per altri aspetti esso è un punto di partenza: dopo aver raccolto e integrato tutte le informazioni e aver
definito le abilità strumentali e cognitive, le modalità del conoscere e dell’agire, le potenzialità
dell’alunno, la stesura del piano educativo permette di definire tempi, modi, gli obiettivi
dell’intervento.
Il piano educativo personalizzato è innanzitutto un progetto educativo in senso ampio; non è solo
didattico o riabilitativo, o assistenziale, ma riguarda la persona nella sua integrità. Dovrebbe avere
come obiettivo quello di dare agli alunno tutti i supporti necessari per potenziare il più possibile le sue
capacità intellettive e sociali.
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MODELLO PDF
MOD DP/20
UTILIZZARE IL MOD 165
PROFILO DINAMICO FUNZIONALE
Cognome
nato/a
indirizzo
nome
a
tel.
AREA COGNITIVA
Indicatori
Comprensione orale e scritta
Abilità logiche
Capacità di rielaborazione e astrazione
Descrizione
AREA AFFETTIVA RELAZIONALE
Indicatori
Autostima
Rapporto con gli altri
Rapporto con l’insegnante di sostegno
Descrizione
AREA COMUNICAZIONALE
Indicatori
Linguaggio verbale o non verbale
Capacità di dialogo con gli altri
Descrizione
AREA LINGUISTICA
Indicatori
Capacità di lettura
Capacità di scrittura
Produzione orale
Descrizione
AREA SENSORIALE
Indicatori
Vista
Udito
Descrizione
AREA MOTORIO PRASSICA
Indicatori
Motricità globale
Motricità fine
Descrizione
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MOD DP/20
AREA NEUROPSICOLOGICA
Indicatori
Memoria
Attenzione e Concentrazione
Descrizione
AREA DELL’AUTONOMIA
Indicatori
Autonomia personale
Autonomia sociale
Autonomia spazio temporale
Descrizione
AREA DELL’APPRENDIMENTO
Indicatori
Motivazione all’apprendimento
Abilità linguistiche
Abilità linguistiche specifiche
Abilità logico matematiche
Abilità di utilizzo di strumenti
Abilità nelle materie tecnico pratiche
Descrizione
EVENTUALI ANNOTAZIONI
Gruppo di lavoro: Scuola-Famiglia- ASL
………......................…………................
………......................…………................
………......................…………................
………......................…………................
………......................…………................
………......................…………................
………......................…………................
………......................…………................
………......................…………................
………......................…………................
………......................…………................
………......................…………................
Data,
Validità dal ...............................
al .......................................
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MOD DP/20
GUIDA ALLA COMPILAZIONE
Il PDF deve essere redatto per gli alunni che frequentano la classe II e IV.
Il modello è reperibile nella Guida per l’insegnante di sostegno (nel sito della scuola:
manuali/sostegno) e deve essere compilato seguendo le indicazioni di seguito riportate.
Con il PDF viene definita la situazione di partenza dell’alunno e le tappe di sviluppo conseguite.
Nel profilo vengono cioè messe in rilievo le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed affettive
dell’alunno, vengono evidenziate le modalità e gli stili di apprendimento, le potenzialità e tutte le
situazioni che favoriscono o inibiscono i processi di sviluppo dell’alunno stesso.
Si devono dunque mettere in rilievo le informazioni che si riferiscono al sapere e non sapere degli
alunni, al saper fare e non saper fare.
Perciò la stesura del PDF richiede la collaborazione e il contributo di tutte le figure adulte che
interagiscono con l’alunno (ASL, famiglia, consiglio di classe).
Indicazioni sull’approvazione e consegna del documento
- Stilato dal docente di sostegno in collaborazione con il C.d.c.
- Integrato, approvato e firmato dalla famiglia e ASL (se svolge ancora incontri con l’alunno/a)
- Consegnato in segreteria o alla docente con funzione strumentale per il sostegno (a seconda delle
indicazioni anno per anno) massimo entro il 10 dicembre.
Indicazioni sulla formattazione del documento
La formattazione dei titoli e la loro successione devono rimanere invariati. Scrivere all’interno dei
riquadri che si modificano automaticamente in base alla lunghezza del testo scritto, che deve essere
formattato con carattere Verdana 10 ed interlinea singola.
Indicazioni sulla compilazione del documento
1. Area cognitiva
• Comprensione orale: capacità di comprendere un messaggio orale.
• Comprensione scritta: capacità di comprendere testi scritti.
• Abilità logiche: capacità di astrazione.
• Capacità di rielaborare, generalizzare e astrarre le conoscenze acquisite.
2. Area affettivo-relazionale
• Autostima: rapporto con sé, rapporto con gli oggetti, tolleranza alle frustrazioni.
• Rapporto con gli altri: atteggiamenti e sentimenti che il soggetto esprime nei confronti di
adulti, compagni, famigliari e docenti, livello di integrazione nella classe.
• Rapporto con l’insegnante di sostegno: accettazione e rifiuto dell’insegnante di sostegno e tipo
di relazione.
3. Area comunicazionale
• Descrivere la modalità (verbale o non verbale) con la quale esprime bisogni, richieste,
interessi, sentimenti ed emozioni.
• Indicare se ricerca o non ricerca il dialogo con adulti e compagni; se ascolta e vuole essere
ascoltato.
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MOD DP/20
4. Area linguistica
• Sa leggere un testo e individuare le informazioni principali.
• Sa scrivere sotto dettatura, copiare un brano, comporre un testo, prendere appunti.
• Abilità acquisite nell’espressione orale.
5. Area sensoriale
• Livello di funzionalità visiva: nella norma, ipovedente, strabismo.
• Livello di funzionalità uditiva: nella norma, con protesi.
6. Area motorio-prassica
• Motricità globale: equilibrio, modalità di controllo del movimento (coordinazione, goffaggine,
inibizioni), lateralizzazione (destra e sinistra) conoscenza dello schema corporeo.
• Motricità fine: capacità di prensione e manipolazione. Capacità di scrittura con o senza ausili,
tipo di grafia (facile o di difficile comprensione), presenza di tremori o tic .
7. Area neuropsicologica
• Memoria a breve e lungo termine.
• Tempi di attenzione, livello di concentrazione e fattori che li condizionano.
8. Area dell’autonomia
• Livello di autonomia personale di base raggiunto: mangiare, lavarsi, vestirsi, allacciarsi le
scarpe, indossare la divisa, ecc…
• Livello di autonomia sociale raggiunto: sa chiedere informazioni, chiedere aiuto, cercare
oggetti o persone, sa mettersi in relazione con gli altri in modo autonomo, organizzare il
materiale scolastico, usare il telefono e il denaro.
• Livello di autonomia spazio temporale raggiunto: sa orientarsi nel tempo, spostarsi in spazi
conosciuti, raggiungere la scuola autonomamente.
9. Area dell’apprendimento
• Motivazione all’apprendimento: atteggiamenti e comportamenti nei confronti di attività in
classe e nei laboratori.
• Abilità linguistiche raggiunte in italiano: correttezza ortografica e sintattica.
• Abilità linguistiche raggiunte nelle lingue straniere.
• Abilità raggiunte nella capacità di operare con i numeri e simboli.
• Capacità di utilizzare degli strumenti di supporto (vocabolario, videoscrittura, calcolatrice…)
• Competenze acquisite nelle materie tecnico pratiche (Sala, Cucina, Ricevimento)
10. Eventuali annotazioni
• Indicare se l’alunno frequenta altri istituti, associazioni, posti di lavoro su progetto scuolalavoro, centri ricreativi, corsi di autonomia, centri sportivi.
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MODELLO PEP
MOD DP/20
UTILIZZARE IL MOD. 161/UD
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
Anno Scolastico 20 /
Alunno:
Classe
Sezione
Docente di sostegno:
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MOD DP/20
P.E.P.
Nome e Cognome:
Data e comune di nascita:
Comune di residenza:
ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA
1. Diagnosi clinica e funzionale
2. Situazione scolastica precedente
3. Attività extra-scolastiche
4. Situazione scolastica attuale
5. Analisi delle aree
a) AREA AFFETTIVO-RELAZIONALE
b) AREA DELL’AUTONOMIA E ORIENTAMENTO SPAZIO TEMPORALE
c) AREA COMUNICAZIONALE
d) AREA SENSORIALE
e) AREA MOTORIO PRASSICA
f) AREA NEUROPSICOLOGICA
g) AREA COGNITIVA E DELL’APPRENDIMENTO
PROGRAMMAZIONE
Il c.d.c. riunitosi il
…………… ha deliberato che l’alunno/a seguirà una programmazione con
obiettivi educativi e didattici equipollenti/differenziati in tutte le materie.
1. Obiettivi del sostegno
2. Obiettivi e contenuti didattici (si allegano)
3. Metodi
4. Strumenti
5. Verifiche
6. Valutazioni
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MOD DP/20
ORARIO SCOLASTICO DELL’ALUNNO/A
ora
1
2
3
lunedì
7
8.00-9.00
9.00-10.00
10.00-10.50
int.
11.10-12.00
12.00-13.00
13.00-13.50
int
14.10-15.00
8
15.00-16.00
9
16.00-17.00
4
5
6
martedì
mercoledì
giovedì
venerdì
Indicare a fianco delle materie i simboli:
(D) = presenza del docente di sostegno
(E) = presenza dell’educatore
Firma del docente di sostegno
…………………….………………………
Firme del c.d.c. per approvazione
………………………………………
…………………………………………….
………………………………………
…………………………………………….
………………………………………
…………………………………………….
………………………………………
…………………………………………….
………………………………………
…………………………………………….
………………………………………
…………………………………………….
………………………………………
…………………………………………….
………………………………………
…………………………………………….
Per PEP differenziati
Firma della famiglia per presa visione
…………………………………………………………………….
Milano,
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MOD DP/20
GUIDA ALLA COMPILAZIONE
Il PEP deve essere redatto a cura dell’insegnante di sostegno. Il file è reperibile nel sito della scuola:
manuali/sostegno.
Indicazioni sull’approvazione e consegna del documento
Al PEP equipollente devono essere allegati
- MOD/UD 144 “Scheda di osservazione alunno diversamente abile con proposta tipologia PEI”
(presente nel sito della scuola) a cura del docente di materia
- Gli obiettivi minimi di tutte le discipline redatti dagli insegnanti curricolari
Al PEP differenziato devono essere allegate:
- le programmazioni personalizzate di tutte le materie concordate con il docente di materia
- il MOD 30/UD “Accettazione formale del PEP da parte della famiglia” (reperibile nel sito
della scuola manuali/sostegno) firmato da un genitore.
I documenti completi devono essere consegnati in segreteria del personale dopo max 7 giorni
dall’approvazione del c.d.c. di novembre.
Se, nel corso dell’anno scolastico, il C.d.c. decide che la programmazione approvata a novembre non
è adeguata alle reali capacità dell’alunno, il documento deve essere integrato con una nuova
programmazione che adegui gli obiettivi e contenuti delle singole discipline ed approvati dal c.d.c.
Indicazioni sulla formattazione del documento
La formattazione dei punti, la loro successione e i titoli devono rimanere invariati. Le parti scritte dal
docente devono essere formattate con carattere Verdana 11 ed interlinea singola.
Indicazioni sulla compilazione del documento
1. Consultare la documentazione clinica e funzionale dell’alunno/a e indicare l’USL di competenza.
2. Alunni iscritti al I anno: raccogliere informazioni dalla Scuola media di provenienza.
Alunni iscritti dal II anno in poi: consultare la documentazione presente, raccogliere informazioni
dal consiglio di classe e dal docente di sostegno degli anni precedenti (se possibile).
3. Abitudini ed interessi del soggetto in ambito extra-scolastico: attività sportive, attività organizzate
da associazioni, attività culturali, doposcuola, eventuali terapie rieducative (psicoterapia,
logoterapia).
4. Classe, numero degli alunni, eventuale presenza di altri alunni diversamente abili.
5. a
Area del sé: autostima, rapporto con sé, rapporto con gli oggetti, tolleranza alle frustrazioni.
Rapporto con gli altri: atteggiamenti e sentimenti che il soggetto esprime nei confronti di adulti,
compagni, famigliari, insegnanti, livello di integrazione nella classe.
Rapporto con l’insegnante di sostegno: accettazione o rifiuto della figura dell’insegnante di
sostegno e tipo di relazione (collaborazione/dipendenza – chiede o non chiede aiuto
spontaneamente).
Motivazione all’apprendimento, atteggiamenti e comportamenti nei confronti di attività in classe,
nei laboratori, e nei tempi ricreativi.
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MOD DP/20
5. b
Autonomia di base: mangiare, lavarsi, vestirsi, allacciarsi le scarpe, indossare la divisa
Autonomia sociale: sa chiedere informazioni, chiedere aiuto, cercare oggetti o persone, sa
mettersi in relazione con gli altri in modo autonomo, organizzare il materiale scolastico, usare il
telefono e il denaro.
Autonomia spazio temporale: sa orientarsi nel tempo, spostarsi in spazi conosciuti, raggiungere la
scuola autonomamente.
5. c
Descrivere la modalità (verbale o non verbale) con la quale esprime bisogni, richieste, interessi,
sentimenti ed emozioni.
La modalità di produrre messaggi orali e scritti.
Indicare se ricerca o non ricerca il dialogo con adulti e compagni; se ascolta e vuole essere
ascoltato.
5. d
Indicare eventuali disfunzioni nella funzionalità visiva, coordinazione visivo-motoria e
funzionalità uditiva.
5. e
Motricità globale: posture, equilibrio, modalità di controllo del movimento (coordinazione,
goffaggine, inibizioni), lateralizzazione (destra e sinistra) schema corporeo (conoscenza delle
parti del corpo).
Motricità fine: capacità di prensione e manipolazione. Capacità di scrittura con o senza ausili,
tipo di grafia (facile o di difficile comprensione), presenza di tremori o tic ecc.
5. f
Memoria a breve e lungo termine.
Tempi di attenzione, livello di concentrazione nel lavoro scolastico e fattori che lo condizionano.
5. g
Comprensione orale: capacità di comprendere un messaggio orale se…/espresso con parole
semplici/espresso con esempi pratici/espresso con linguaggio comune.
Comprensione scritta: sa comprendere i libri di testo o comprende un messaggio scritto se… il
testo è semplificato/letto da un adulto/presenta un lessico semplice ecc.
Abilità presenti in relazione alla lingua.
- Sa leggere un testo/solo semplici frasi/sillaba le parole, sa individuare le informazioni
principali. Sa trarre informazioni da immagini e le tabelle di supporto al testo.
- Sa scrivere sotto dettatura, copiare un brano, comporre un testo (che riguarda solo l’area
personale, sociale, ecc), prendere appunti. Tipo di scrittura (stampato maiuscolo/corsivo),
presenza di errori di ortografia e sintassi.
- Sa esprimersi oralmente con linguaggio povero/sufficiente/ricco. Sa usare il lessico specifico
delle diverse discipline di studio (es: diritto, alimentazione, scienze della terra, ecc).
- Abilità linguistiche raggiunte nelle lingue straniere: lessico, grammatica e pronuncia.
Abilità logiche: sa riconoscere i simboli: uguale-diverso/maggiore minore. Sa classificare,
seriare, ordinare oggetti e numeri, operare con i numeri interi o fratti, eseguire le quattro
operazioni, risolvere problemi, sa svolgere esercizi inerenti al programma ministeriale della
classe.
Sa utilizzare degli strumenti di supporto (vocabolario, videoscrittura, calcolatrice…)
Sa rielaborare, generalizzare e astrarre le conoscenze acquisite
Indicare quali competenze ha acquisito nelle materie teoriche di indirizzo e tecnico pratiche (per
alunni dal secondo anno in poi)
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MOD DP/20
PROGRAMMAZIONE
1. Elencare gli obiettivi che l’insegnante di sostegno si prefigge di raggiungere nell’anno scolastico.
2. In caso di programmazione equipollente allegare gli obiettivi minimi delle discipline e i
MOD/UD144 forniti dagli insegnanti di materia. In caso di programmazione differenziata
allegare gli obiettivi e contenuti di ogni disciplina concordati con gli insegnanti di materia.
3. Spiegare il metodo d’intervento del docente di sostegno: in classe, fuori dalla classe in piccolo
gruppo, con interventi individualizzati o di gruppo. Il monte ore dell’insegnante di sostegno e le
materie coinvolte. Eventuale presenza dell’educatore durante le ore teoriche o laboratoriali e
cooperativa di provenienza.
4. Elencare gli strumenti che verranno utilizzati in classe e fuori dalla classe: libri di testo, libri
semplificati, libri elementari, schemi riassuntivi, computer, calcolatrice, vocabolari, CD didattici
ecc.
5. Indicare i tipi di verifiche che verranno somministrate: scritte (strutturate/semi-strutturate/
domande aperte), orali (colloquio individuale, domande dal posto, programmate/non
programmate), pratiche (con guida dell’adulto/con guida di un compagno/in autonomia). Per le
programmazioni equipollenti indicare inoltre se le verifiche verranno semplificate nei contenuti,
nei tempi di esecuzione, nel numero di esercizi da svolgere o se verranno svolte con l’utilizzo di
sussidi didattici compensativi (computer, calcolatrice, tabelle, vocabolario, altro).
6. Specificare le modalità di valutazione che la maggior parte dei docenti curricolari utilizzerà: criteri
uguali a quelli della classe; valutazioni del contenuto e non della grammatica (per gli alunni
disgrafici); valutazioni differenziate con votazione dal 4 al 9 per prove riferite al PEP
differenziato, come da scheda di valutazione approvata dal Collegio docenti.
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MOD DP/20
UTILIZZARE IL MOD 139/UD
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
PER PIANI DIFFERENZIATI
RISULTATO DI PROVE SCRITTE, ORALI O PRATICHE
•
Non ha svolto la consegna
•
Si è mostrato svogliato e insofferente
•
Non ha dimostrato alcun impegno o volontà a partecipare al dialogo
VOTO
4
educativo
•
Ha svolto la consegna guidato dall’insegnante ma non ha partecipato
5
attivamente e costantemente
•
Non ha portato a termine la consegna in autonomia
•
Ha dimostrato un' attenzione parziale e/o discontinua
•
Ha portato a termine la consegna guidato dall’insegnante
•
Ha partecipato attivamente
•
Ha dimostrato un impegno sufficiente
•
Ha lavorato in autonomia ed ha risposto in modo corretto al 50% dei quesiti
•
Ha portato a termine la consegna in autonomia
•
Ha risposto, in modo corretto, al 70% dei quesiti
•
Ha portato a termine la consegna in autonomia
•
Ha risposto, in modo corretto, al 100% dei quesiti
Ha portato a termine la consegna in autonomia
•
Ha risposto, in modo corretto, al 100% dei quesiti
•
Ha dimostrato particolare attenzione nella cura della forma, della calligrafia
6
7
8
9
e dell'ordine.
La griglia è da considerarsi come uno strumento di valutazione in itinere dei processi cognitivi
dell'alunno che segue una programmazione differenziata.
Se l'alunno non raggiunge gli obiettivi minimi prefissati, bisogna adeguare la programmazione alle
sue reali capacità e pertanto la proposta di voto di fine anno non potrà essere inferiore al 6.
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MOD DP/20
GRIGLIA DI ASSEGNAZIONE CREDITO SCOLASTICO
PER PIANI DIFFERENZIATI
Art. 2 comma 6 O.M. n.42 del 6 Maggio 2011
Gli alunni certificati con disabilità, che hanno seguito un percorso didattico individualizzato
differenziato (P.E.I.), ai sensi dell’articolo 15, comma 4, dell’O.M. 21 maggio 2001, n.90, sono valutati
dal consiglio di classe con l’attribuzione di voti e di un credito scolastico, relativi unicamente allo
svolgimento di tale piano.
Media dei voti
M=6
6< M≤7
7< M≤8
8< M≤9
Oltre alla media delle
votazioni finali il
punto nella banda di
oscillazione è
attribuito al verificarsi
di almeno 2 delle
seguenti condizioni
Credito scolastico (Punti)
1.
2.
3.
4.
III anno
IV anno
V anno
3-4
3-4
4-5
4-5
4-5
5-6
5-6
5-6
6-7
6-8
6-8
7-9
Assiduità nella frequenza
Interesse e impegno
Partecipazione eventuali progetti laboratoriali o attività integrative
Crediti formativi, alternanza scuola lavoro, stage
Credito scolastico
Il credito scolastico è un punteggio che si attribuisce ad ogni allievo promosso nello scrutinio finale di
ciascuno degli ultimi tre anni del corso di studi.
La griglia sopra riportata (griglia di assegnazione credito scolastico per piani differenziati ) si
riferisce agli alunni che hanno seguito un percorso didattico differenziato e sono stati valutati dal
consiglio di classe con votazione dal 4 al 9 per prove riferite al piano differenziato (scheda di
valutazione approvata dal Collegio docenti prot. 139/UD)
La lettera “M” rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno
scolastico e in questa è compresa anche la valutazione relativa al comportamento.
Il credito scolastico da attribuire nell’ambito delle bande di oscillazione indicate in tabella va espresso
in numero intero e deve tenere in considerazione i seguenti aspetti:
la media dei voti
l’assiduità della frequenza scolastica
l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo educativo
la partecipazione ad eventuali progetti laboratoriali o attività integrative svolte all’interno della
scuola
crediti formativi, alternanza scuola lavoro, stage.
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MOD DP/20
UTILIZZARE MOD. 157/UD
Milano, ________________
Al Dirigente Scolastico
OGGETTO: accettazione formale del PEP da parte della famiglia.
_ L _ sottoscitt_ __________________________ genitore dell'alunno ________________________
della classe _____________ sezione ________________
considerato il parere del Consiglio di Classe
manifesta il suo formale ASSENSO / DISSENSO alla valutazione riferita al PIANO EDUCATIVO
PERSONALIZZATO (PEP) e non ai programmi ministeriali, adottata ai sensi dell'art. 13 dell'O.M. n.
80 del 9/3/95.
E' consapevole del fatto che in caso di diniego espresso, su_ figli_ non potrà essere considerato in
situazione di handicap, ma andrà valutato ai sensi dell'art. 12 dell'O.M. del 9/3/95.
Firma del genitore
………………………………..
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MOD DP/20
UTILIZZARE MOD. 20/UD
VERBALE RICEVIMENTO PARENTI
Il giorno ________ alle ore ______ si svolge il colloquio tra il Prof. ______________________
docente di ____________________________ e _ l _ Signor _ ______________________________
padre / madre / (altro) ______________ dell'alunn _ _______________________ della classe ____
L'incontro avviene su iniziativa
della scuola
della famiglia
L'argomento riguarda:
il comportamento
il profitto
la frequenza
____________________________________________________________________________
Durante il colloquio
il docente comunica:
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
il genitore comunica:
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
L'incontro termina alle ore ____________
Il Docente
Il Genitore
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MOD DP/20
UTILIZZARE MOD. 160/UD
RELAZIONE INTERMEDIA
1° QUADRIMESTRE
anno scolastico 20 /20
Alunno:
Classe
Docente di sostegno:
1. Verifica della programmazione
2. Atteggiamento
3. Modalità di apprendimento
4. Rapporto instaurato con il corpo insegnante e gli alunni della classe
5. Eventuali suggerimenti
Firma del docente
………………………………………….
Data, ……………………………..
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MOD DP/20
GUIDA ALLA COMPILAZIONE
La relazione intermedia è uno strumento di controllo sulla programmazione effettuata ad inizio anno.
Deve essere stilata dall’insegnante di sostegno.
Il modello, che non deve essere modificato, è reperibile nella Guida per l’insegnante di sostegno (nel
sito della scuola: manuali/sostegno).
Indicazioni sull’approvazione e consegna del documento
- Deve essere firmato dal docente di sostegno
- letta in sede di scrutinio del 1° quadrimestre, per le eventuali modifiche suggerite dai colleghi
ed approvata dal C.d.c.
- Consegnato in segreteria o alla docente con funzione strumentale per il sostegno (a seconda
delle indicazioni anno per anno) entro massimo una settimana dal C.d.c.
Indicazioni sulla formattazione del documento
La formattazione dei titoli e la loro successione devono rimanere invariati. Scrivere sotto ad ogni
titolo con carattere Verdana 10 ed interlinea singola.
Indicazioni sulla compilazione del documento
1. Verifica della programmazione.
• Tipo di programmazione seguita nel 1° quadrimestre (equipollente, differenziato)
• Adeguatezza del piano stilato all’inizio dell’anno in riferimento alle modalità di intervento e
conferma o modifica della distribuzione oraria del sostegno.
• Modalità di intervento per il recupero delle materie insufficienti.
Se il piano risulta non adeguato all’alunno/a deve essere modificato e redatto nuovamente,
approvato dal consiglio di classe e depositato in segreteria.
Se il piano viene modificato da equipollente a differenziato deve inoltre avere l’accettazione
formale da parte della famiglia la quale lo deve approvare. (Vedi procedura PEP).
2. Atteggiamento dell’alunno
• Durante le ore di lezione in classe: segue con attenzione e partecipazione, segue passivamente,
non segue perché si distrae, disturba la lezione.
• Durante le attività laboratoriali: svolge le consegne diligentemente, esegue passivamente i
compiti assegnati, non sembra interessato alle attività che si svolgono, disturba.
• Durante i tempi ricreativi: dimostra di essere/non essere rispettoso verso le regole scolastiche,
interagisce/non interagisce con i pari.
3.
•
•
•
•
Modalità di apprendimento messe in atto dall’alunno nel corso del primo quadrimestre
Conferma o modifica delle difficoltà dell’alunno nello studio delle singole materie.
Individuazione di nuove difficoltà riferite ad una specifica materia.
Specifiche attitudini riscontrate.
Materie che risultano insufficienti e motivazione dell’insuccesso.
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MOD DP/20
4. Rapporto instaurato con insegnanti e coetanei
• Verifica del livello di socializzazione raggiunto dall’alunno nel gruppo classe.
• Rapporto instaurato con l’insegnante di sostegno e con gli altri docenti.
5. Eventuali suggerimenti
Indicazioni sugli interventi e sulle strategie che l’insegnante di sostegno e gli insegnanti del
consiglio di classe intendono adottare durante il secondo quadrimestre.
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MOD DP/20
UTILIZZARE MOD. 158/UD
RELAZIONE FINALE
anno scolastico 20 /20
Alunno:
Classe
Docente di sostegno:
1.
Programmazione svolta
2.
Obiettivi raggiunti
3.
Contenuti delle singole discipline
4.
Metodi
5.
Strumenti
6.
Risultati
7.
Eventuali suggerimenti
Firma
………………………………………………….
Data, ……………………….
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MOD DP/20
GUIDA ALLA COMPILAZIONE
La relazione finale è la verifica del percorso svolto dall'alunno, dell'adeguatezza degli interventi messi
in atto e costituisce il punto di partenza per la progettazione nell'anno scolastico successivo. Deve
essere stilata dall’insegnante di sostegno.
Il modello, che non deve essere modificato, è reperibile nella Guida per l’insegnante di sostegno (nel
sito della scuola: manuali/sostegno).
Indicazioni sull’approvazione e consegna del documento
- Deve essere firmato dal docente di sostegno
- letta in sede di scrutinio di fine anno, per le eventuali modifiche suggerite dai colleghi ed
approvata dal C.d.c.
- Consegnato in segreteria o alla docente con funzione strumentale per il sostegno (a seconda
delle indicazioni anno per anno) entro massimo una settimana dal C.d.c. di giugno
Indicazioni sulla formattazione del documento
La formattazione dei titoli e la loro successione devono rimanere invariati. Scrivere sotto ad ogni
titolo con carattere Verdana 10 ed interlinea singola.
Indicazioni sulla compilazione del documento
1) Specificare il tipo di PEP seguito: equipollente o differenziato. Indicare eventuali variazioni
apportate al PEP durante l’anno scol. e motivazione, nonché proposte di variazione presentate
alla famiglia e non accettate.
2) Indicare se gli obiettivi del sostegno sono stati raggiunti e in che misura. Evidenziare
miglioramenti dell’alunno sul piano didattico, sullo sviluppo personale, sociale e
dell’autonomia. Confermare o rettificare le considerazioni fatte ad inizio anno relativamente
all’atteggiamento dell’alunno rispetto alla scuola, all’impegno nello studio, alla motivazione a
frequentare, all’autostima, autocontrollo ecc. Livello di socializzazione raggiunto con i
compagni e insegnanti. Tipo di rapporto che si è instaurato tra insegnante di sostegno e l’alunno.
3) Per gli alunni che hanno svolto un PEP differenziato allegare, per ogni materia, i contenuti
svolti.
Per gli alunni che hanno svolto un PEP equipollente si fa riferimento alla programmazione
dell’insegnante curricolare.
4) Indicare:
a. le materie seguite dall’insegnante di sostegno o dell’educatore, se presente
b. le modalità d’intervento: individualizzato fuori/all’interno dell’aula, in piccoli gruppi
in classe ecc.
c. particolari accorgimenti per facilitare lo studio individuale
d. tipo di rapporto avuto con la famiglia (collaborativo, di delega).
5) Indicare il materiale didattico usato: testi specifici per il sostegno, testi adottati dalla classe,
fotocopie prodotte dall’insegnante, altro… e/o strumenti come il computer e calcolatrice
6) Indicare le valutazioni delle singole materie, in particolare quelle negative soprattutto per gli
alunni che svolgono un programma equipollente.(riportare i voti della pagella di fine anno ed
eventuali debiti)
7) Indicare eventuali suggerimenti per il successivo anno scolastico
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MOD DP/20
ESAMI DI STATO
Per gli alunni diversamente abili, sia che abbiano svolto un programma equipollente che differenziata,
il CdC deve predisporre e fornire alla Commissione d’esame di maturità i seguenti documenti:
1)
2)
la relazione finale del V anno (vedi schema pag. 34)
una relazione sintetica contenente le seguenti informazioni:
capacità e potenzialità dell’allievo (in breve);
tipologia di prove scritte e orali svolte durante gli ultimi 2 anni, specificando le modalità di
svolgimento, contenuti (riferiti ai programmi ministeriali o al PEI differenziato) e gli
eventuali strumenti compensativi utilizzati;
con quale assistenza sono state svolte le prove di verifica e le prove simulate nel corso del
5° anno scolastico (docente di sostegno, assistente educativo, nessuno);
3)
Per gli alunni che hanno seguito una programmazione differenziata gli insegnanti di sostegno
dovranno, inoltre, allegare :
copie delle verifiche, per ogni materia, effettuate durante il corso dell’anno scolastico e le
prove simulate di Aprile e Maggio con la relativa griglia di valutazione utilizzata.
facsimile di prove scritte, da predisporre in collaborazione con i docenti curricolari, in linea
con le prove svolte durante l’anno, con allegata la griglia di valutazione, da consegnare , in
busta chiusa, alla funzione strumentale.
una bozza dell’attestato di credito formativo utile a supportare la commissione d’esame
nella compilazione definitiva. Si ricorda che tale certificato sarà rilasciato agli alunni che
non conseguono il diploma di qualifica professionale (art.15 dell'O.M. del 21.5.2001, n.90)
ed è funzionale per il successivo inserimento nel mondo del lavoro.
Tutti i documenti (la relazione finale, la relazione sintetica, le copie delle prove, le proposte delle
prove scritte e la bozza dell’attestato di credito formativo) devono essere raccolti in una cartellina da
consegnare alla funzione strumentale il giorno dello scrutinio.
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MOD DP/20
UTILIZZARE MOD. 159/UD
Relazione Finale V anno
Anno Scolastico 20 /
Alunno:
Classe
Sezione
Docente di sostegno:
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Nome e Cognome:
Data e comune di nascita:
Comune di residenza:
1. Situazione scolastica
2. Metodologie Utilizzate
ORARIO SCOLASTICO DELL’ALUNNO/A
ora
1
2
3
4
5
6
7
8
9
lunedì
martedì
mercoledì
giovedì
venerdì
8.00-9.00
9.00-10.00
10.00-10.50
int.
11.10-12.00
12.00-13.00
13.00-13.50
int
14.10-15.00
15.00 –
16.00
16.00- 17.00
Indicare a fianco delle materie i simboli:
presenza dell’insegnante di sostegno
 presenza dell’educatore
3. Attività Laboratoriali e Stage
4. Obiettivi del sostegno raggiunti
5. Contenuti svolti nelle varie materie e livelli di competenza raggiunti
6. Strumenti
7. Verifiche
8. Valutazioni
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MOD DP/20
9. Analisi delle aree e valutazione delle competenze raggiunte rispetto alla situazione di partenza
a. AREA AFFETTIVO-RELAZIONALE
b. AREA DELL’AUTONOMIA E ORIENTAMENTO SPAZIO TEMPORALE
c. AREA COMUNICAZIONALE
d. AREA SENSORIALE
e. AREA MOTORIO PRASSICA
f. AREA NEUROPSICOLOGICA
g. AREA COGNITIVA E DELL’APPRENDIMENTO
Firma del docente di sostegno
…………………….………………………
Firme del c.d.c. per approvazione
…………………………………………
………..………………………………….
…………………………………………
………..………………………………….
…………………………………………
………..………………………………….
…………………………………………
………..………………………………….
…………………………………………
………..………………………………….
…………………………………………
………..………………………………….
…………………………………………
………..………………………………….
…………………………………………
………..………………………………….
…………………………………………
………..………………………………….
Milano,
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MOD DP/20
GUIDA ALLA COMPILAZIONE
La relazione finale del V anno deve essere un documento di sintesi del percorso svolto dall'alunno, in
tale documento devono essere descritte in modo dettagliato ed esaustivo gli obiettivi e le competenze
raggiunte dall’alunno e le sue modalità di apprendimento.
Il modello, che non deve essere modificato, è reperibile nella Guida per l’insegnante di sostegno (nel
sito della scuola: manuali/sostegno).
Indicazioni sull’approvazione e consegna
Il documento deve essere scritto dall’insegnante di sostegno, approvato e firmato dai componenti del
C.d.c. durante lo scrutinio di Giugno e consegnato in segreteria al termine delle operazioni di
scrutinio.
Alla relazione finale del V anno di una programmazione equipollente deve essere allegata la relazione
sintetica.
Alla relazione finale del V anno di una programmazione differenziata devono essere allegate:
- relazione sintetica
- copie delle verifiche effettuate durante il corso dell’anno scolastico per ciascuna materia
- proposte delle prove scritte
- copie delle prove simulate di Aprile e Maggio con la relativa griglia di valutazione utilizzata.
Indicazioni sulla formattazione
La formattazione dei punti, la loro successione e i titoli devono rimanere invariati. Le parti scritte dal
docente devono essere formattate con carattere Verdana 11 ed interlinea singola.
Indicazioni sulla compilazione del documento
1. Indicare il tipo di programmazione seguita dall’alunno nel corso dei 5 anni
(equipollente/differenziata). Indicare se l’alunno nel corso dei cinque anni ha avuto riduzioni
d’orario.
2. Indicare il metodo d’intervento seguito del docente di sostegno: in classe, fuori dalla classe in
piccolo gruppo, con interventi individualizzati o di gruppo. Il monte ore dell’insegnante di
sostegno e le materie coinvolte. Eventuale presenza dell’educatore durante le ore teoriche o
laboratoriali e cooperativa di provenienza.
3. Indicare le attività laboratoriali svolte dall’alunno nel corso degli ultimi tre anni e eventuali
obiettivi raggiunti. Indicare gli Stage svolti all’esterno e all’interno dell’istituto.
4. Indicare gli obiettivi del sostegno raggiunti dall’alunno.
5. Contenuti svolti nelle varie materie: livelli di competenza e obiettivi raggiunti in tutte le
discipline.
6. Indicare gli strumenti utilizzati in classe e fuori dalla classe: libri di testo, libri semplificati,
libri elementari, schemi riassuntivi, computer, calcolatrice, vocabolari, CD didattici ecc.
7. Indicare i tipi di verifiche che sono state somministrate: scritte (strutturate/semistrutturate/domande aperte), orali (colloquio individuale, domande dal posto,
programmate/non programmate), pratiche (con guida dell’adulto/con guida di un compagno/in
autonomia).
In caso di PEP differenziato allegare le prove di verifica svolte nel corso dell’anno.
Per le programmazioni equipollenti indicare inoltre se le verifiche sono state semplificate nei
contenuti, nei tempi di esecuzione, nel numero di esercizi da svolgere o se verranno svolte con
l’utilizzo di sussidi didattici compensativi (computer, calcolatrice, tabelle, vocabolario, altro).
8. Per gli alunni equipollenti specificare le modalità di valutazione che la maggior parte dei
docenti curricolari ha utilizzato: criteri uguali a quelli della classe, valutazioni del contenuto e
non della grammatica (per gli alunni disgrafici).
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Per gli alunni con programmazione differenziata specificare che le prove sono riferite al PEP
differenziato e le valutazioni sono differenziate con votazione dal 4 al 9, come da scheda di
valutazione approvata dal Collegio docenti.
9. Analizzare e valutare per ogni area le competenze raggiunte rispetto alla situazione di partenza
a. Area affettivo relazionale
• Autostima: rapporto con sé, rapporto con gli oggetti, tolleranza alle frustrazioni.
• Rapporto con gli altri: atteggiamenti e sentimenti che il soggetto esprime nei confronti di
adulti, compagni, famigliari e docenti, livello di integrazione raggiunto nella classe.
• Rapporto con l’insegnante di sostegno: accettazione e rifiuto dell’insegnante di sostegno e
tipo di relazione.
b. Area dell’autonomia e orientamento spazio temporale
• Livello di autonomia personale di base raggiunto: mangiare, lavarsi, vestirsi, allacciarsi le
scarpe, indossare la divisa, ecc…
• Livello di autonomia sociale raggiunto: sa chiedere informazioni, chiedere aiuto, cercare
oggetti o persone, sa mettersi in relazione con gli altri in modo autonomo, organizzare il
materiale scolastico, usare il telefono e il denaro.
• Livello di autonomia spazio temporale raggiunto sa orientarsi nel tempo, spostarsi in spazi
conosciuti, raggiungere la scuola autonomamente.
c. Area comunicazionale
• Descrivere la modalità (verbale o non verbale) con la quale esprime bisogni, richieste,
interessi, sentimenti ed emozioni.
• Indicare se ricerca o non ricerca il dialogo con adulti e compagni; se ascolta e vuole essere
ascoltato.
d. Area sensoriale
• Livello di funzionalità visiva: nella norma, ipovedente, strabismo.
• Livello di funzionalità uditiva: nella norma, con protesi.
e. Area motorio - prassica
• Motricità globale: equilibrio, modalità di controllo del movimento (coordinazione,
goffaggine, inibizioni), lateralizzazione (destra e sinistra) conoscenza dello schema
corporeo
• Motricità fine: capacità di prensione e manipolazione. Capacità di scrittura con o senza
ausili, tipo di grafia (facile o di difficile comprensione), presenza di tremori o tic .
f. Area neuropsicologica
• Memoria a breve e lungo termine.
• Tempi di attenzione, livello di concentrazione e fattori che li condizionano.
g. Area Cognitiva
• Comprensione orale: capacità di comprendere un messaggio orale.
• Comprensione scritta: capacità di comprendere testi scritti.
• Sa leggere un testo e individuare le informazioni principali.
• Sa scrivere sotto dettatura, copiare un brano, comporre un testo, prendere appunti.
• Abilità acquisite nell’espressione orale.
• Abilità linguistiche raggiunte nelle lingue straniere.
• Abilità logiche: capacità di astrazione.
• Capacità di rielaborare, generalizzare e astrarre le conoscenze acquisite.
• Sa utilizzare degli strumenti di supporto (vocabolario, videoscrittura, calcolatrice…)
• Indicare quali competenze ha acquisito nelle materie teoriche di indirizzo e tecnico
pratiche.
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Via Uruguay 26/2 - 20151 Milano - Tel. 02.38.00.36.86 r.a. - Fax 02.30.84.472
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MOD DP/20
FACSMILE
REPUBBLICA ITALIANA
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’ UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
ANNO SCOLASTICO ................
ISTITUTO .........................................................................................................
(tipo di istituto)
“................................................. .............”
(denominazione)
di ...........................................................
(sede)
ATTESTATO
DI CREDITO FORMATIVO (1)
....................................................................... ... ... .......................
Conferito a .........................................................................................
Nato a
................................................................ (prov. di .........................)
il giorno ................................19 .........
con la seguente votazione complessiva:
.................................................................. centesimi
(in lettere)
................................. addì ........................
IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE
___________________________________
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MOD DP/20
REPUBBLICA ITALIANA
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
ANNO SCOLASTICO .............
Il presidente della commissione n.............operante nel Liceo ..................................................................
....................................................................................................................................................................
.
CERTIFICA
che ............................................................................................................................................
(cognome e nome del candidato)
nato a .............................................................................. Provincia ..........il ...........................
ha dimostrato di possedere, in relazione al percorso degli studi seguito, le seguenti conoscenze,
competenze e capacità (2)
................................................................................................................................................
............................................................................................. se ..............................................
................................................................................................................................................
................................................................................................................................................
............................................................................................. se ..............................................
.................................................................................................................................................
................................................................................................................................................
............................................................................................. se ..............................................
................................................................................................................................................
..................................................................................................................................
............................................................................................. se ..............................................
.................................................................................................................................................
.................................................................................................................................................
……………………………………........................................se .............................................
................................................................................................................................................
Con la votazione complessiva di ………………../100, derivante dalla somma dei seguenti punteggi
parziali (3):
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Prove scritte / pratiche
Colloquio
punti
MOD DP/20
punti ......./45
/30
E' la somma dei Punteggi attribuiti dal
consiglio di classe in relazione all'esito
degli ultimi tre anni scolastici del corso di
studi ed eventuali crediti formativi documentati
Credito scolastico
punti:
/25
Punteggio aggiunto
punti.......... /5........
E' attribuito dalla commissione a candidati
particolarmente meritevoli e integra il
punteggio totale conseguito nel limite
massimo di 100 punti complessivi.
Crediti formativi documentati:
...................................................................................................................................
...................................................................................................................................
...................................................................................................................................
...................................................................................................................................
...................................................................................................................................
Ulteriori specificazioni valutative della commissione con riferimento anche a prove sostenute
con esito particolarmente positivo:
...................................................................................................................................
...................................................................................................................................
...................................................................................................................................
...................................................................................................................................
...................................................................................................................................
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Il corso di istruzione secondaria superiore cui si riferisce il certificato di credito formativo ha la durata
di ........ anni ed ha previsto piani didattici individualizzati/diversificati in vista di obiettivi educativi,
formativi e professionali non riconducibili ai programmi ministeriali.
N.
Percorso didattico seguito ai sensi
dell’art.13 del DPR 323/94 (4)
Anni del corso di
studi
Durata oraria
complessiva
Totale ore di insegnamento
Ulteriori elementi caratterizzanti il corso di studi seguito dall'alunno (5):
........................................ ..........................................................................................................
...................................................................................................................................................
Progressione negli studi:
Il titolo acquisito è riconosciuto dalle istituzioni scolastiche e dai centri di fornazione
professionale regionali nell'ambito degli accordi con le regioni.
il presente certificato è rilasciato ai sensi dell'art. 13 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323.
..........................., lì......./......./....
IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE
____________________________________
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Note esplicative
Attestato di credito formativo rilasciato agli alunni che non conseguono il diploma di
esame di Stato conclusivo del corso di studio di istruzione secondaria superiore)
(l) Rilasciato ai sensi dell'art. 13 del D.P.R. 23 luglio 1998; n.323.
(2) Le conoscenze, le competenze e le capacità dell'alunno sono descritte specificando in quale
ambito l'alunno può realizzare tali conoscenze, competenze e capacità.
Ad esempio:
A.B.ha un grave deficit uditivo, A.B. può lavorare in officina SE il segnale, di pericolo è indicato
mediante segnali ottici anziché acustici;
C.D. ha un deficit intellettivo, C.D. può realizzare la mise en place SE l'ordine gli viene dato in
modo chiaro e pacato e l'ambiente è tranquillo;
E.F. ha deficit sensoriale, E.F. sa utilizzare il programma di videoscrittura xxy (word) SE il
computer è dotato di una apposita interfaccia.
(3) Le prove scritte/pratiche sono fatte contemporaneamente a quelle della classe di appartenenza o
della classe frequentata. Inoltre:
•
le prove scritte/pratiche e il colloquio devono essere omogenei al percorso svolto e coerenti
con le competenze da accertare;
•
le prove scritte/pratiche e il colloquio devono essere svolti con le stesse modalità utilizzate per
le verifiche durante l'anno scolastico;
•
la valutazione complessiva delle prove scritte/pratiche deve essere espressa in
quarantacinquesimi e quella del colloquio in trentacinquesimi.
(4) La tabella è compilata a cura della scuola e riporta il percorso didattico seguito facendo
riferimento al PEI. (art. 12 della legge 104/92)
(5) Indicare anche gli eventuali stages (simulati, protetti e/o non protetti) realizzati dall'alunno, le
attività laboratoriali, particolarmente significative, svolte nella scuola (in serra, in cucina, in sala bar,
in biblioteca, in editoria, ecc.) o anche percorsi significativi realizzati a scuola e/o con centri di
formazione professionale e/o agenzie formative).
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MOD DP/20
RIEPILOGO DEI MODELLI
Modelli
MOD. Osservazine
MOD. PDF
(per alunni di II e IV)
MOD. PEP
Chi deve fare
Docente curricolare
C.d.c. docente di sostegno,
famiglia, ASL
docente di sostegno
Accettazione formale del PEP
MOD.Relazione intermedia
Famiglia
Docente di sostegno
MOD. Relazione finale
Docente di sostegno
MOD. Relazione finale per la
classe V
Docente di sostegno, C.d.c
Verbali ricevimento parenti
Docente di sostegno
Quando consegnare
Fine ottobre
Entro il 10 dicembre
Dopo max una settimana dal
c.d.c. novembre
Allegato al PEP
Dopo max una settimana dal
c.d.c. febbraio
Dopo max una settimana dal
c.d.c. giugno
Dopo max 5 giorni dal c.d.c.
giugno
Fine anno
Il Piano Educativo Personalizzato (PEP) è un progetto educativo, basato sulle reali capacità ed
abilità dell'alunno, con la sua traduzione in pratica in una serie di interventi educativi. Occorre ricordare
che il progetto è importante perché concorre allo sviluppo della personalità dell'alunno, quindi non solo
a livello intellettivo ma anche a livello sociale e personale.
La relazione intermedia è la verifica ed eventualmente la riprogettazione del percorso educativo, nel
caso risultasse inadeguato quello previsto ad inizio anno.
La relazione finale è la verifica del percorso svolto dall'alunno, dell'adeguatezza degli interventi messi
in atto e costituisce il punto di partenza per la progettazione nell'anno scolastico successivo.
La relazione finale di V è la presentazione dell’alunno/a alla commissione d’esame
INFORMAZIONI UTILI
Tutti i modelli sono scaricabili dal sito della scuola www.carloportamilano.it (manuali/sostegno)
La consegna dei documenti deve essere effettuata a cura dell’insegnante di sostegno all’ufficio
designato o all’insegnante con funzione strumentale a seconda delle indicazioni ad inizio anno
scolastico.
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