L`anima delle cose

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L`anima delle cose
 Iscritta nel Pubblico Registro della Stampa del Tribunale di Rimini: n° 11 del 24-­‐05-­‐2011
ISSN: 2239-­‐0898 www.aracne-­‐rivista.it Rubriche 2015– Messa a fuoco Remo Ceserani L’anima delle cose Messa a fuoco #45 L’anima delle cose di Remo Ceserani Ricordiamo tutti una scena di Ricomincio da tre, in cui nostri antenati, nell’infanzia dell’umanità, dopo il Diluvio Massimo Troisi si rivolge a un vaso e gli dice «Vieni, vaso, universale, spaventati dal fulmine o dal terremoto. Essi, vieni», come se il vaso avesse un’anima e una capacità di secondo Vico, davano alle cose ammirate «l’essere di rispondere a chi gli parla intensamente, appassionatamente. sostanze della propria lor idea». Essi agivano come i fanciulli, Viene alla memoria un pensiero di un altro grande quindi come Troisi: li si vedeva, infatti, «prendere tra mani napoletano, Giambattista Vico, irriducibile seguace di cose inanimate e trastullarsi e favellarvi come fusser, quelle, Platone, convinto che gli esseri umani abbiano un’anima e persone vive». forse anche le cose; almeno così, secondo lui, credevano i 1
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ISSN: 2239-­‐0898 www.aracne-­‐rivista.it Rubriche 2015– Messa a fuoco Remo Ceserani L’anima delle cose Come gli uomini fanciulli delle foreste o gli scugnizzi dei animati: «E che vista, che vista assumono gli oggetti della vicoli napoletani, così anche da sempre i poeti, i visionari, i camera! Sono come sospesi anch'essi in una immobilità personaggi dalla mente fantastica o turbata, i quali vivono in attonita, che v’inquieta. Dormivate con essi lì attorno. Ma mezzo a cose che a loro paiono animate. Il protagonista del essi non dormono. Stanno lì, così di giorno, come di notte. La racconto di Hoffmann Le avventure della notte di San vostra mano li apre e li chiude, per ora. Domani li aprirà e Silvestro, vive la sua vita come se giocasse a rimpiattino con chiuderà un'altra mano. Chi sa quale altra mano... Ma per una forza che lui attribuisce al diavolo, il quale a volte gli loro è lo stesso. Tengono dentro, per ora, i vostri abiti, vuote prepara ostacoli e uncini («Alle pareti delle stanze, nei spoglie appese, che hanno preso il grinzo, le pieghe dei giardini, nei rosai... e noi sdrusciandoci contro, ci lasciamo vostri ginocchi stanchi, dei vostri gomiti aguzzi. Domani attaccato qualche brandello delle nostre preziose persone»), terranno appese le spoglie aggrinzite d’un altro». altre volte, presentandosi nella figura di un Consigliere di Tutto questo, purtroppo, e credo che Vico ne sarebbe giustizia, gli prepara, nella notte di San Silvestro un incontro molto dispiaciuto, nel nostro mondo ha perso ogni capacità ingannevole con la donna amata, e quando egli arriva misteriosa di suscitare turbamento, stupefazione, proiezione davanti al palazzo illuminato sulla Unter den Linden di della nostra mente sul mondo delle cose. Nella nostra più Berlino, nella notte di festa, le porte davanti a lui si aprono, banale quotidianità, le porte dei treni, quelle delle banche, senza che si veda chi le manovra. dei corridoi degli aeroporti, si aprono automaticamente, Il protagonista del racconto di Pirandello La trappola, in senza che noi vediamo chi le manovra. Il nostro computer ci una notte di delirio, chiuso dentro lo spazio opprimente di parla con la voce suadente di Cortana, la nostra domestica e un appartamento borghese, si vede circondato da oggetti cortigiana, che ci dice con dolcezza: «Amico, chiedimi 2
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ISSN: 2239-­‐0898 www.aracne-­‐rivista.it Rubriche 2015– Messa a fuoco Remo Ceserani L’anima delle cose qualcosa» e noi, un po’ titubanti, le diciamo «portami al sito semplicemente ciò che si contrappone ai soggetti, mentre le di google», e lei lì ci porta in un attimo, senza farci imbattere cose sono quelle che ci circondano nella nostra vita e verso in qualche improbabile uncino. cui abbiamo un investimento affettivo: «Investiti di affetti, Lo psicologo tedesco Ernst Jentsch, anticipando la concetti e simboli che individui, società e storia vi proiettano, definizione che Freud avrebbe dato dell’Unheimliche (il gli oggetti diventano cose». Ispirandosi a sociologi come perturbante) ricordava l’esperienza sconvolgente che deriva Sennett e Baudrillard, Bodei studia la presenza delle cose nel all’uomo dal dubbio «circa l’effettiva animazione di un essere nostro mondo, sempre più numerose, sempre più portate, apparentemente vivo e, al contrario, il dubbio se un oggetto purtroppo, a trasformarsi in merci, a perdere un po’ della privo di vita non sia in qualche modo animato», e portava loro vita. l’esempio del viaggiatore in un paese esotico che, nella Un articolo recente sull’«Economist» porta una notizia che foresta si siede su un tronco d’albero e d’improvviso si dovrebbe togliere ogni capacità di meraviglia e turbamento accorge che il tronco si muove ed egli non su un albero è non solo a personaggi come quelli di Hoffmann e Pirandello, seduto ma su un grosso serpente». ma anche a tutti noi, e mettere un po’ di angoscia al pur Il filosofo Remo Bodei, da profondo interprete di Hegel e pacato e filosofico Bodei. L’articolo ricorda la versione Walt conoscitore delle tante pieghe della modernità, oltre che Disney della storia di Mary Poppins, in cui, a uno schiocco attento analizzatore del nostro immaginario artistico e delle dita di Mary, credenze, armadi e cassetti si spalancano letterario, ha scritto un libro molto bello intitolato La vita e abiti, cose, giocattoli vanno ordinatamente al loro posto. delle cose (Bari, Laterza), nel quale spiega la differenza fra Questa visione di sogno, dice il settimanale britannico, sta oggetti e cose; i primi, ci dice, gli oggetti, sono per diventare realtà. Gli oggetti del nostro arredamento 3
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ISSN: 2239-­‐0898 www.aracne-­‐rivista.it Rubriche 2015– Messa a fuoco Remo Ceserani L’anima delle cose stanno per avere una loro mente e capacità di decidere; gli colpevole, ruotando gli occhi e ordinando con fermezza che automi che tanto inquietavano Hoffmann stanno per il giocattolo deve essere immediatamente depositato nel arrivare: tornate a casa dopo una giornata di lavoro e subito proprio capace contenitore. la poltrona vi viene incontro e vi accoglie, un poggiapiedi È forse possibile che le cose, a forza di acquisire una loro corre a mettersi sotto le vostre scarpe, un tavolino si accosta vita tecnologica, perdano per sempre la loro vita affettiva, la alla poltrona, la teiera si scalda e versa il tè nella tazza, il loro capacità di rapportarsi con noi, e noi con loro, creando bricco del latte, la zuccheriera e il cucchiaino si mettono in meraviglia o turbamento. azione. Non basta, si va molto più in là della pura automazione dei robot. Gli inventori della nuova tecnologia (diabolica?) non si accontentano di mettere a nostra disposizione strumenti e cose che faranno per noi quello che noi desideriamo, ma, come Cortana, avranno straordinarie capacità comunicative: ci sarà, per esempio, un aggeggio che andrà in giro in un caffè chiedendo ai clienti se hanno cartacce o altro da gettar via. Un inventore svizzero di nome Francesco Mondada, forse memore della favola di Mary Poppins, ha inventato un robot che va in giro nella stanza dei bambini e se trova un giocattolo abbandonato per terra, richiama l’attenzione del 4
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ISSN: 2239-­‐0898 www.aracne-­‐rivista.it Rubriche 2015– Messa a fuoco Remo Ceserani L’anima delle cose Remo Ceserani è stato docente di letterature comparate nelle Università di tutto il mondo. Docente all’Università di Bologna, oggi è visiting professor all’Università di Stanford. Autore del manuale di letteratura “Il materiale e l’immaginario” con Lidia de Federicis (1979/96), è stato curatore del “Dizionario dei temi letterari”, con Mario Domenichelli e Pino Fasano (2006/7) e di “Nebbia”, con Umberto Eco. Con Danilo Mainardi, “L'uomo, i libri e altri animali. Dialogo tra un etologo e un letterato” (2013). Ha pubblicato, tra gli altri, “Il romanzo sui pattini” (1990); “Raccontare la letteratura (1990); “Il fantastico” (1996); “Raccontare il postmoderno” (1997); “Lo straniero” (1998); Guida allo studio della letteratura” (1999); “Treni di carta. L’immaginario in ferrovia: l’irruzione del treno nella letteratura moderna” (2002); “Convergenze. Gli strumenti letterari ed altre discipline” (2010); “L’occhio della Medusa. Fotografia e letteratura” (2011). Pubblicato nel mese di ottobre 2015 5