uscire dalla crisi, una telenovela infinita
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uscire dalla crisi, una telenovela infinita
Pubblicazione mensile Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma USCIRE ISI, CR DALLAENOVELA L UNA TEFINITA IN Mensile di informazione dell’AGCI Associazione Generale delle Cooperative Italiane Novembre 2013 www.agci.it alla tutela ed alla promozione delle società cooperative nei diversi ambiti territoriali e settoriali. Attualmente aderiscono all’Associazione 7.832 cooperative, con 442.358 soci, 66.397 soci lavoratori, 25.648 dipendenti ed un fatturato di 8.084 milioni di euro. ★★★ Compiti istituzionali e servizi per gli associati Capitale e Lavoro nelle stesse mani Giuseppe Mazzini A.G.C.I. ASSOCIAZIONE GENERALE DELLE COOPERATIVE ITALIANE L’A.G.C.I. (Associazione Generale delle Cooperative Italiane) nasce a Roma nell’ottobre 1952, ottiene ufficiale riconoscimento giuridico con Decreto del Ministro per il Lavoro e la Previdenza sociale del 14/12/1961 e costituisce una delle tre maggiori Associazioni Nazionali di rappresentanza, assistenza, tutela e revisione del Movimento cooperativo. Presieduta oggi da Rosario Altieri, l’A.G.C.I. opera senza fini di lucro per la diffusione, il consolidamento, l’integrazione e lo sviluppo della Cooperazione, nel rispetto dei princìpi di democrazia e di mutualità: ha la propria sede centrale in Roma ed una organizzazione articolata, sull’intero territorio nazionale, in rappresentanze regionali/provinciali/interprovinciali ed in Associazioni settoriali di categoria (Abitazione, Agrital, Credito e Finanza, Culturalia, Editoria, Produzione e Lavoro, Servizi di Lavoro, Solidarietà). Oltre che in ambito nazionale - dove è presente con un proprio delegato anche presso il CNEL - l’Associazione aderisce ad importanti Organismi europei ed internazionali di rappresentanza della Cooperazione, quali l’ICA, Cooperatives Europe, Cecop, Cecodhas, Cogeca, Cicopa: in essi, l’A.G.C.I. contribuisce Nell’ambito delle sue finalità generali e dei suoi compiti istituzionali, l’Associazione si occupa della gestione di attività di informazione, di consulenza sulle problematiche fiscali, legislative e del lavoro, di tutela e di scambio, di collegamento strategico tra le imprese, di servizio, di coordinamento politico/organizzativo, di diffusione della coscienza e della conoscenza cooperative, di formazione tecnica e professionale dei cooperatori. Al fine dell’approfondimento delle tematiche di maggior interesse ed attualità per il mondo della Cooperazione, l’A.G.C.I. ha costituito l’Istituto di Studi per l’Impresa Cooperativa (Isicoop), da cui è edita una collana di volumi che si arricchisce periodicamente di nuovi contributi. L’Associazione è inoltre competente ad espletare, per conto del Ministero dello Sviluppo Economico, la vigilanza sulle cooperative aderenti, finalizzata a verificare, attraverso la revisione, annuale o biennale, il possesso dei requisiti mutualistici. Nel 2010, l’A.G.C.I. ha ottenuto l’iscrizione alla prima classe dell’Albo Nazionale degli Enti di Servizio Civile, con la conseguente abilitazione a presentare, in corrispondenza della pubblicazione degli appositi bandi da parte dell’UNSC, progetti da realizzare presso le proprie sedi di attuazione accreditate, distribuite sull’intero territorio del Paese. ★★★ Le strutture collegate L’A.G.C.I. Nazionale dispone di specifiche strutture collegate, costituite al fine di fornire alle imprese associate un supporto qualificato e professionalmente valido negli ambiti di particolare rilevanza per lo sviluppo di una sana ed efficiente imprenditorialità cooperativa. Tra queste ricordiamo: BANCA A.G.C.I. S.p.A. Autorizzata all’esercizio dell’attività creditizia con provvedimento dell’Autorità di vigilanza del 28 marzo 2007, Banca A.G.C.I. SpA è un Istituto di credito che opera prevalentemente con le piccole e medie imprese, quale strumento per il supporto, il consolidamento e lo sviluppo delle cooperative aderenti all’Associazione, nonché dei soci e dipendenti delle stesse. CONSEF Costituito nel 2009, il Consorzio Nazionale Servizi Finanziari si propone di mettere in rete e far funzionare in modo sinergico le strutture, operanti nel settore del credito, di cui A.G.C.I. dispone, al fine di: offrire servizi finanziari efficienti, efficaci e di qualità alle cooperative aderenti all’Associazione; indirizzare le stesse verso la capitalizzazione e la costruzione di idonei strumenti di finanza di sistema; consentire il superamento delle difficoltà di accesso al mercato del credito, l’accelerazione dei processi di concentrazione ed integrazione, il rafforzamento delle capacità imprenditoriali e manageriali. GENERAL FOND S.p.A. Costituita nel 1993, la società gestisce, senza scopo di lucro, il Fondo mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione, alimentato dal 3% degli utili annuali di tutte le cooperative aderenti all’Associazione e dai patrimoni residui di quelle poste in liquidazione. La Società opera nella promozione e nel finanziamento di nuove imprese ed iniziative di sviluppo della cooperazione, con preferenza per i programmi diretti all’innovazione tecnologica, all’incremento dell’occupazione ed allo sviluppo del Mezzogiorno. FIN.COOP.RA. S.r.l. Costituita nel 1980 per l’erogazione del credito alle cooperative dell’A.G.C.I., Fin.Coop.Ra. S.r.l. opera a livello nazionale e svolge attività finanziaria sia nei confronti della cooperazione, sia delle Piccole e Medie Imprese (PMI). CONSORZIO NAZIONALE MEUCCIO RUINI Costituito in forma di società cooperativa consortile nel 2009, quale Ente di emanazione dell’A.G.C.I., doverosamente intitolato al primo Presidente dell’Associazione, vero e proprio Padre della Patria, il Consorzio Nazionale Meuccio Ruini per la formazione, i servizi al lavoro e l’innovazione tecnologica si propone, in via prioritaria, di: partecipare, direttamente o attraverso le imprese associate, alle opportunità di finanziamento, in tema di formazione, provenienti da risorse pubbliche regionali, nazionali, comunitarie ed internazionali; promuovere forme innovative di progettazione della formazione e dei servizi al lavoro; favorire la crescita qualitativa, professionale e delle competenze, per l’adeguamento strutturale e la modernizzazione del tessuto delle imprese aderenti all’Associazione. CAAGCI S.r.l. Costituito nel 2009 da AGCI Nazionale e dal settore agro-ittico-alimentare della stessa (AGCI Agrital) insieme all’A.N.P.A. (Associazione Nazionale Produttori Agricoli), il CAAGCI svolge funzioni di assistenza ad ampio raggio in favore degli operatori del settore agricolo, soprattutto con riferimento agli adempimenti di obblighi comunitari ed alle richieste di benefici a livello europeo, nazionale e regionale. Via Angelo Bargoni, 78 - 00153 Roma Tel. 06/58327.1 Fax 06/58327.210 [email protected] www.agci.it Mensile di informazione dell’AGCI Associazione Generale delle Cooperative Italiane Novembre 2013 Libera Cooperazione Anno XV - Nuova serie N. 119 Novembre 2013 Editoriale ❖ Uscire dalla crisi: una telenovela infinita alla quale è difficile continuare a credere Registrazione n. 227/1997 del 24.04.1997 Pubblicazione mensile Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) Art. 1 comma 1 DCB - Roma Attualità ❖ Legge di stabilità: una prima panoramica degli interventi programmati di Silvia Rimondi Editore Associazione Generale Cooperative Italiane Via Angelo Bargoni 78 00153 Roma Alleanza Direttore Rosario Altieri ❖ Nasce ACI Toscana di Marco Lamoli ❖ Editoria: 100 testate a rischio chiusura Direttore responsabile Raffaella De Rosa Concept grafico Michele Spera Collaboratori Raffaella De Rosa, Filippo Turi Hanno collaborato a questo numero Raffaella De Rosa, Antonella Greco, Marco Lamoli, Walter Memmolo, Marco Patanè, Silvia Rimondi Segreteria di redazione Stefano Pasqualini Tel. 06.58327214 Stampa I.F. Chitarrini Sas Centro Stampa - Roma Redazione e Amministrazione Via Angelo Bargoni 78 00153 Roma Tel. 06.58328347 - Fax 06.58328350 [email protected] www.agci.it Finito di stampare Novembre 2013 In copertina: Uscire dalla crisi, una telenovela infinita Europa ❖ Board ICA: Scarzanella rappresenta la Cooperazione Italiana ❖ Progetto “CoopRoute”, itinerario europeo sulla cultura e civiltà cooperativa di Marco Patanè Associazione ❖ Taccuino di viaggio: a Capo Verde per l’assistenza e lo sviluppo della popolazione locale di Walter Memmolo Pari Opportunità ❖ Donne, orientamento e professioni tecniche: l’esperienza del Progetto WITE di Antonella Greco ❖ Fare presenza, non solo bella presenza di Raffaella De Rosa Dalle Regioni ❖ In Umbria la forma Cooperativa riparte dagli strumenti AGCI ❖ “Grandi Navi”: l’AGCI a fianco degli operatori del Porto di Venezia ❖ AGCI e Auxilia: assistenza familiare qualificata ❖ L’AGCI Veneto sottoscrive il protocollo per il riconoscimento del Delta del Po Formazione ❖ Consorzio Meuccio Ruini. Notiziario USCIRE DALLA CRISI UNA TELENOVELA INFINITA ALLA QUALE È DIFFICILE CONTINUARE A CREDERE Rosario Altieri Editoriale L L’ITALIA HA BISOGNO DI UNA GUIDA CHE LA CONDUCA FUORI DALLA TEMPESTA NELLA QUALE È PRECIPITATA ORMAI DA MOLTI ANNI, TEMPESTA CHE È ALIMENTATA NON SOLO DALL’AZIONE DI UNA CRISI FINANZIARIA CHE QUALCHE ANNO ADDIETRO HA INTERESSATO E SCONVOLTO LE ECONOMIE DEI PAESI OCCIDENTALI DA TEMPO DEDITI AD UN USO (OSEREI DIRE AD UN ABUSO) DELLE TRANSAZIONI FINANZIARIE A DIR POCO SPREGIUDICATO a politica italiana si svolge come una telenovela infinita, regalandoci (si fa per dire) una puntata al giorno senza che nessuno della cosiddetta classe dirigente si interroghi sulle conseguenze che il Paese è costretto a sopportare e sulla capacità dello stesso di reggere ancora a lungo in una situazione come quella che Esso sta vivendo da moltissimi anni. Eppure a sentire i suoi rappresentanti, dell’una come dell’altra parte, sembra che tutti abbiano quale unico riferimento la crescita della nostra economia ed il bene comune e che operino ogni scelta avendo quale stella polare la soluzione dei problemi del Paese. Peccato che non ce ne siamo mai accorti; peccato che non se ne accorgano i milioni di cittadini costretti a vivere in condizioni di sempre maggiore povertà; peccato che non se ne accorgano quelli del ceto medio che, viceversa, avvertono il rischio di sprofondare sempre più in una area di disagio economico e sociale dalla quale credevano di essere assolutamente lontani; peccato che non se ne accorgano le imprese, quotidianamente alle prese con un mercato interno sempre meno ricettivo e con competitori esteri sempre più aggressivi; peccato che nessuno percepisca i benefici dell’impegno che la nostra classe dirigente sostiene di profondere per riportare l’Italia fuori dal baratro in cui è sprofondata da molto tempo. Intanto i dati che vengono forniti dalle fonti più accreditate ci raccontano una dinamica del nostro sistema economico sempre meno rosea e le previsioni, che solo qualche mese addietro ci indicavano un andamento del PIL in grado di assestarsi a fine 2013 su un - 0,7% per passare a circa un punto percentuale positivo a fine 2014, sono state, recentemente, corrette ad un - 1,8% per la fine di quest’anno e ad un + 0,4 % alla fine del prossimo. Tutto ciò in un contesto nel quale i nostri più immediati competitori possono affermare di essersi messi, ormai, la recessione alle spalle e cominciano, anzi, a registrare performance pre-crisi. All’interno di questa cornice, va valutata la legge di stabilità approvata dal Governo un paio di settimane fa e, insieme, vanno considerate le implicazioni che tale provvedimento può effettivamente avere sulla nostra economia. In questo stesso numero della rivista viene riportata una sintesi più articolata del provvedimento: a me preme invece riflettere su alcuni aspetti del suo contenuto. Intanto, la prima considerazione che viene naturale a seguito di una sua rapida lettura è che essa, pur contenendo misure che si indirizzano nella giusta direzione, si presenta inadeguata nei numeri per incidere positivamente e sostanzialmente sulle condizioni, molto più che precarie, della nostra economia: infatti, le risorse messe a disposizione per il primo dei tre anni della sua validità sono assolutamente insufficienti. Un unico punto che riscuote la nostra incondizionata condivisione è la cancellazione dell’aumento dell’IVA dal 4 al 10% per la erogazione dei servizi sociali, che ha evitato un taglio insostenibile nella quantità e nella qualità delle prestazioni erogate a quelle fasce di bisogno sempre più numerose e sempre più esposte a condizioni di invivibilità, scongiurando così anche la perdita di numerosi posti di lavoro fra gli addetti del settore. Per il resto, ci sarebbe molto da rifare. Porsi l’obiettivo di ridurre il cuneo fiscale attraverso una serie di misure che vanno dalla deduzione dell’IRAP sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato alla restituzione del contributo Aspi ed alla riduzione dei premi INAIL sarebbe certamente cosa condivisibile; così come lo è quella della detrazione IRPEF per il lavoro dipendente, ma questo sarebbe realizzabile solo se non ci si trovasse di fronte a risorse assolutamente risibili. Quello che lascia alquanto perplessi, infatti, è la portata di tali provvedimenti: il cuneo AGCI / Novembre 2013 / 4 fiscale viene ridotto di un importo, a dir poco, irrisorio mentre sembrano quasi una burla i benefici che potranno derivare dalle detrazioni IRPEF per i redditi medio-bassi, che si valutano tra i dieci ed i quattordici euro/mese. Anche gli incentivi alle imprese sembrano caratterizzarsi per un valore modesto e certamente non in grado di determinare una riduzione sensibile dei costi di produzione per unità di prodotto, che è la precondizione necessaria per recuperare una benché minima capacità competitiva del sistema Italia. Per il resto, la manovra appare poco più di una dichiarazione di intenti non seguita da una serie di provvedimenti tali da incidere, con la necessaria forza, sulla riduzione degli sprechi nella Pubblica Amministrazione, ancora tanto costosa quanto inefficace. L’entità degli interventi previsti nella manovra ammonta nel triennio a 27,3 miliardi di euro e di questi solo 11,6 sono riferibili al 2014. Ciò che determina i maggiori dubbi, poi, è la fonte dalla quale attingere le risorse per l’attuazione del programma di interventi: 3,5 miliardi deriverebbero da un non meglio precisato taglio delle uscite, che temiamo possa essere realizzato, ove mai lo si facesse, attraverso abbattimenti lineari e non, invece, ricorrendo alla tanto sbandierata quanto inapplicata regola di una vera revisione della spesa; circa 2 miliardi verrebbero inoltre ricavati da interventi fiscali – che determinerebbero un ridimensionamento del beneficio previsto in ragione delle riduzioni del cuneo fiscale – e dall’introduzione della TRISE; poco più di tre miliardi sarebbero reperiti da dismissioni ed altre iniziative che lasciano non poche aree di indefinitezza, soprattutto per le difficoltà che attualmente sta attraversando il mercato immobiliare e che non garantiscono né la praticabilità dell’operazione né il risultato economico atteso. Queste ed altre considerazioni sono, di per sé, sufficienti ad alimentare il timore di trovarsi di fronte ad un provvedimento a dir poco insufficiente, ove mai dovesse essere approvato dal Parlamento così come licenziato dal Governo. Tali timori assumono caratteri ancor più preoccupanti se si pensa alle reazioni che le diverse forze politiche stanno manifestando ed alle richieste dalle stesse avanzate, che ci fanno immaginare, per la loro incoerenza, le difficoltà che al Senato ed alla Camera dei Deputati il provvedimento potrà incontrare nella fase di conversione in legge. L’Italia ha bisogno di una guida che la conduca fuori dalla tempesta nella quale è precipitata ormai da molti anni, tempesta che è alimentata non solo dall’azione di una crisi finanziaria che qualche anno addietro ha interessato e sconvolto le economie dei Paesi occidentali da tempo dediti ad un uso (oserei dire ad un abuso) delle transazioni finanziarie a dir poco spregiudicato, ma anche da una crisi strutturale del nostro sistema economico e produttivo che, da ancora più tempo, ne ha determinato un rallentamento della crescita. Infatti, prima del 2008, quando gli altri Paesi dell’Europa occidentale facevano registrare aumenti del loro prodotto interno mediamente intorno al 3% annuo, in Italia i risultati ottenuti si attestavano su livelli molto meno significativi, rimanendo al di sotto del punto percentuale. L’Italia ha anche bisogno di una classe politica che recuperi competenza, dignità e coerenza; una classe politica che, come molte altre volte ho avuto occasione di affermare, sappia anteporre gli interessi generali a quelli di parte, una classe politica che abbia come faro della sua azione il bene comune, una classe politica che abbia rispetto per le Istituzioni ad ogni livello, si impegni a servirLe, come deve avvenire in ogni Nazione civile, democratica ed avanzata, e non Le usi come strumento di potere attraverso il quale produrre consenso per la propria parte. AGCI / Novembre 2013 / 5 Editoriale MA ANCHE DA UNA CRISI STRUTTURALE DEL NOSTRO SISTEMA ECONOMICO E PRODUTTIVO CHE, DA ANCORA PIÙ TEMPO, NE HA DETERMINATO UN RALLENTAMENTO DELLA CRESCITA. L’ITALIA HA BISOGNO DI UNA CLASSE POLITICA CHE RECUPERI COMPETENZA, DIGNITÀ E COERENZA; CHE SAPPIA ANTEPORRE GLI INTERESSI GENERALI A QUELLI DI PARTE, CHE ABBIA COME FARO DELLA SUA AZIONE IL BENE COMUNE, CHE ABBIA RISPETTO PER LE ISTITUZIONI, CHE SI IMPEGNI A SERVIRLE, COME IN OGNI NAZIONE CIVILE E DEMOCRATICA, E NON LE USI COME STRUMENTO DI POTERE ATTRAVERSO IL QUALE PRODURRE CONSENSO PER LA PROPRIA PARTE LEGGE DI STABILITÀ UNA PRIMA PANORAMICA DEGLI INTERVENTI PROGRAMMATI Attualità Silvia Rimondi Q UADRO GENERALE La Legge di Stabilità 2014, approvata dal Governo martedì 15 ottobre e poi approdata in Parlamento per il consueto iter che dovrà concludersi entro il prossimo mese di dicembre, prevede nel complesso interventi per 27,3 miliardi di euro fino al 2016, così suddivisi: – 14,6 miliardi per sgravi fiscali (rispettivamente 9 per le famiglie e 5,6 per le imprese); – 11,2 miliardi per azioni sociali, progetti di investimento, impegni internazionali, di cui 6,2 in conto capitale; – 1,5 miliardi per investimenti a livello locale e restituzione di debiti commerciali di parte capitale. Di questi 27,3 miliardi, 11,6 interessano il 2014 e sono così ripartiti: – 3,7 per riduzioni fiscali (2,5 per il cuneo fiscale + 1 miliardo per la Trise); – 1 per investimenti in enti territoriali; – 3,8 per politiche invariate (missioni estere, CIG in deroga, ricostruzione dell’Aquila, semestre di presidenza UE, 5 per mille); – 2,5 per nuovi progetti (manutenzione ferrovie, strade, lavori del MOSE di Venezia). Per la copertura di tali interventi programmati per l’anno alle porte, che producono minore gettito o maggiori spese, vengono reperite risorse per 3,5 miliardi da tagli alle spesa, per 1,9 miliardi da misure fiscali prive di effetti depressivi sull’economia, per 3,2 miliardi da dismissioni, rivalutazioni, cespiti e partecipazioni, trattamento perdite. PRINCIPALI DISPOSIZIONI Nello specifico, la Legge di Stabilità va ad interessare cinque macroaree: INTERVENTI PER PERSONE, FAMIGLIE E SOCIETÀ – Riduzione dell’Irpef per i lavoratori dipendenti – Proroga fino al 2016 del Contributo di solidarietà sui redditi alti (oltre i 300.000 euro) – Disposizioni in favore degli esodati (altri 6000 lavoratori ammessi al pensionamento con le vecchie regole) – Rifinanziamento della Cassa Integrazione Guadagni (stanziati ulteriori 600 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga) – Nuove misure contro la povertà (incremento di 250 milioni di euro del Fondo per la Carta acquisti) – Fondo per la non autosufficienza (rifinanziato con 250 milioni di euro per il 2014) – Fondo per le Politiche Sociali (assegnati 300 milioni di euro per il 2014) – 5 x 1000 (stanziati 400 milioni di euro per il 2014) – Finanziamento del Fondo per le Università (stanziati altri 150 milioni di euro per il 2014) – Potenziamento della Protezione Civile (risorse pari a 50 AGCI / Novembre 2013 / 6 milioni di euro) – Piano per la difesa del suolo (stanziati 180 milioni di euro nel triennio 2014-2016 ed istituiti altri due Fondi per finanziare un piano di tutela e gestione delle risorse idriche, nonché un piano straordinario di bonifica delle discariche abusive) INTERVENTI PER LE IMPRESE – Riduzione del costo del lavoro per le imprese – Detrazione dell’Irap per i nuovi assunti – Potenziamento dell’ACE (Aiuto alla Crescita Economica) – Rivalutazione dei beni di impresa e delle partecipazioni – Incremento del Fondo di garanzia per le PMI – Incremento del Fondo di sviluppo e coesione – Stop all’aumento IVA per le imprese sociali – Rifinanziamento del Fondo per i contratti di sviluppo – Rifinanziamento del Fondo per la crescita sostenibile INVESTIMENTI – Allentamento dei vincoli del Patto di Stabilità per Province e Comuni – Completamento del sistema MOSE di Venezia – Fondi ANAS per le Infrastrutture e Salerno-Reggio Calabria – Manutenzione straordinaria delle Ferrovie e velocizzazione del Corridoio Adriatico – Ricostruzione dell’Aquila – Trasporto pubblico locale – Ecobonus e ristrutturazioni LA SERVICE TAX Con la Legge di Stabilità 2013 si mette mano al riordino del sistema di tassazione locale che pone l’Italia in linea con gli standard europei. Per l’abitazione principale, al posto di IMU e TARES, si istituisce una tassa sui servizi municipali, il cui gettito andrà interamente ai Comuni. IL COFINANZIAMENTO DEI FONDI STRUTTURALI EUROPEI 2014-2020 La Legge di Stabilità stanzia significative risorse per il nuovo ciclo di programmazione dei Fondi europei e nazionali per le politiche di coesione territoriale, impegnando l’Esecutivo a fare la propria parte per i prossimi anni in modo strutturato con il concorso di UE e Regioni. In particolare, vengono previsti: – 24 miliardi di euro di quota di compartecipazione nazionale (che si aggiungono ai quasi 30 miliardi di fondi strutturali UE); – ulteriori 55 miliardi per il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (ex Fondo Fas), di cui l’80% in favore del Mezzogiorno. In totale, si arriva quindi a circa 110 miliardi di euro nei prossimi sette anni per le politiche di coesione territoriale. MISURE FISCALI Riduzione cuneo fiscale – Per le imprese, ci sarà una deduzione Irap sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato fino a un massimo di 15.000 euro per ogni nuovo dipendente, restituzione del contributo Aspi dell’1,4% sui contratti a termine nel caso in cui gli stessi vengano trasformati in tempo indeterminato, riduzione dei premi Inail (stanziato 1 miliardo). Previsti ulteriori sconti fiscali per 2 miliardi nel 2015 e 2,1 miliardi nel 2016. Detrazione Irpef – Aumenta la detrazione Irpef per il lavoro dipendente, per chi ha un lordo annuo compreso tra 8 e 55.000 euro (da 10 a 14 euro al mese). Service tax – La nuova Service tax, che scatta dal 2014, si chiamerà TRISE ed assorbirà Imu prima casa ed imposta sui rifiuti (TARES). La Trise si compone di Tari (a carico di chi occupa l’immobile, calcolata in base a superficie in mq o quantità di rifiuti prodotti) e Tasi (relativa ai servizi indivisibili dei Comuni e pagata dai proprietari sulla base della rendita catastale, con una partecipazione del conduttore in caso di immobili affittati per una piccola quota compresa tra il 10 ed il 30%). Si tratta di una tassa locale versata ai Comuni per i servizi dagli stessi offerti. Incentivi per le imprese – Per le imprese scatta la possibilità di una nuova rivalutazione dei beni aziendali e delle partecipazioni, mentre alle banche ed agli altri intermediari finanziari viene concessa la facoltà, dall’anno prossimo, di ammortizzare le svalutazioni dei crediti non più esigibili. Ci sono poi: rifinanziamento del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI per 1,8 miliardi di euro (secondo il Governo si liberano così risorse intorno ai 27 miliardi di euro), 300 milioni in tre anni per i Contratti di sviluppo, 50 milioni per il Fondo per la crescita sostenibile da destinare a progetti di ricerca e sviluppo di piccola e media dimensione nei settori tecnologici individuati nel programma quadro comunitario Orizzonte 2020. Confermato il potenziamento dell’ACE (Aiuto alla Crescita Economica), lo strumento introdotto dal Governo Monti per favorire, attraverso la leva fiscale, la capitalizzazione delle imprese, la cui aliquota salirà dal 3 al 4% nel 2014, al 4,5% nel 2015, al 4,75% nel 2016. Bonus ristrutturazioni – Con un intervento in extremis, il Governo ha prorogato per altri 12 mesi i bonus per ristrutturazioni, riqualificazioni nell’edilizia e risparmio energetico. Come annunciato dal Ministro delle Infrastrutture, il risultato degli incentivi è stato così positivo da indurre l’Esecutivo a confermare ulteriori dodici mesi di detrazioni sugli interventi domestici. Nello specifico, tutto rimane com’è, ma la validità viene prorogata fino al 31.12.2014: le detrazioni restano del 65% (50% nel successivo bien- AGCI / Novembre 2013 / 7 nio) per interventi volti a migliorare il risparmio energetico dell’edificio e del 50% (40% nel 20152016) per le ristrutturazioni ordinarie. Bollo su estratti conto – Le modiche alla tassazione delle rendite finanziarie prevedono l’aumento dall’1,5 al 2 per mille dell’imposta di bollo sulle comunicazioni periodiche alla clientela relative a prodotti finanziari. Sono compresi i depositi bancari e postali (i cosiddetti conti deposito), anche se rappresentati da certificati. SERVIZIO CIVILE: L’AGCI PRESENTA DOMANDA DI ADEGUAMENTO DELL’ACCREDITAMENTO In concomitanza con la riapertura dei termini per la presentazione delle richieste di accreditamento e di adeguamento negli Albi di SCN, comunicata agli Enti interessati lo scorso 25 settembre dal Capo del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, Cons. Paola Paduano, l’AGCI ha provveduto a depositare, entro la scadenza del 31 ottobre 2013, apposita istanza finalizzata ad ottenere l’iscrizione di ulteriori settantacinque sedi di attuazione progetto - che si aggiungono a quelle già presenti in banca dati dal 2009 – e di sei nuove figure professionali idonee a ricoprire i previsti ruoli di formatore, selettore ed esperto del monitoraggio. Alla consegna della documentazione cartacea si è accompagnato, conformemente a quanto stabilito dalle vigenti disposizioni, l’inserimento on line delle corrispondenti informazioni nel sistema Helios, secondo le modalità indicate nella nuova Circolare 23 settembre 2013 recante: “Norme sull’accreditamento degli enti di servizio civile nazionale”, emanata in sostituzione della precedente del 17 giugno 2009. Al momento, come previsto dall’articolo 7 e seguenti della Legge n. 241/90, è in corso il procedimento di valutazione di tutte le domande presentate, al termine del quale, coerentemente con gli esiti dello stesso, verranno aggiornati i dati relativi all’accreditamento dei soggetti richiedenti. L’AGCI, già iscritta alla prima classe dell’Albo nazionale degli enti di servizio civile, prosegue così il suo impegno in questo settore, in attesa della pubblicazione del nuovo bando per la presentazione dei progetti da realizzarsi nei seguenti ambiti di intervento: Assistenza, Ambiente, Educazione e promozione culturale, Patrimonio artistico e culturale, Estero. Silvia Rimondi Attualità edilizie ACI TOSCANA NASCE L’ALLEANZA DELLE COOPERATIVE ANCHE IN TOSCANA Alessandro Giaconi lascia, dopo due anni, il coordinamento stabile tra le tre Centrali. Presente alla celebrazione anche il Co-Presidente nazionale di ACI, Rosario Altieri Alleanza Marco Lamoli Q uando qualcuno chiederà com’è stata ufficializzata la nascita dell’Alleanza delle Cooperative in Toscana, la risposta giusta sarà “con una festa”. Lo scorso 6 ottobre si è svolta Cooperattivi, la manifestazione promossa da AGCI, Confcooperative e Legacoop per sancire l’unità cooperativa anche in Toscana. All’articolato evento hanno preso parte più di 300 persone, oltre ai 99 delegati dell’Assemblea di fondazione (33 per ciascuna Centrale). Teatro della manifestazione, sotto un insperato sole, è stato il lussureggiante Parco delle Cascine di Firenze. La fase assembleare Presso l’Aula Magna della Facoltà di Agraria dell’Università di Firenze, posta in prossimità delle stesse Cascine, si è svolta la prima riunione dell’Assemblea dell’Alleanza delle Cooperative Italiane – Toscana. L’assise è stata presieduta da Alessandro Giaconi, attuale Presidente di AGCI Toscana e per due mandati Presidente del coordinamento stabile tra le tre storiche Centrali Cooperative. Occorre ricordare che in Toscana l’Alleanza è nata informalmente nel 2011, in contemporanea con l’ACI nazionale. Il primo coordinatore è stato Stefano Bassi, Presidente di Legacoop, al quale è succeduto Giaconi per il biennio 2012-2013. Su proposta dell’Ufficio di Presidenza è stata candidata al ruolo di Presidente dell’ACI Toscana Claudia Fiaschi, attuale massimo dirigente regionale di Confcooperative. La Fiaschi è stata eletta per acclamazione e dopo un accorato discorso di Maurizio Gardini, Co-Presidente dell’ACI nazionale, è iniziata la festa. Cooperattivi Delegati, cooperatori e amanti della bicicletta, terminata l’Assemblea, sono scesi in Piazza delle Cascine per montare in sella alle biciclette messe a disposizione dalla cooperativa Ulisse. Una pedalata per il meraviglioso Parco delle Cascine è stato un modo alternativo, ma molto apprezzato, per celebrare la nascita dell’ACI Toscana. In testa al gruppo una bici a quattro ruote, detta impropriamente risciò, guidata con notevole agilità da Rosario Altie- AGCI / Novembre 2013 / 8 ri, Maurizio Gardini e Giuliano Poletti, gli attuali massimi esponenti dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. Le piazze Sotto il loggiato della Facoltà di Agraria e negli spazi adiacenti, dalle 9.30 fino alle 14.00, sono state allestite due “piazze”: la Piazza dei Sensi, nella quale una dozzina di cooperative hanno proposto assaggi dei loro prodotti agroalimentari, e la Piazza delle Famiglie, che ha visto impegnate alcune cooperative sociali nella promozione di attività ludiche per bambini, anziani e diversamente abili. Hanno rappresentato AGCI Toscana nella Piazza dei Sensi le cooperative L’Ortara, con un olio di elevatissima qualità e una lana pregiata, Bioseme, che ha fornito stessovalore.it Com’è stata possibile un’affluenza così elevata di curiosi a questa festa della cooperazione? Grazie all’ingegnosa campagna stessovalore.it. Nel mese che ha preceduto l’iniziativa, tante cooperative toscane sono state coinvolte nella promozione dell’evento: da quelle agricole, al consumo, passando per le banche, i trasporti e le stesse sociali. Mai un accenno alla cooperazione, ma solo la domanda “cosa hanno in comune”? Abbinata ad accostamenti audaci: un biberon e una pianta, oppure un carrello della spesa e un bus. La risposta è stata fornita su una pagina di Facebook creata per l’evento: lo stesso valore cooperativo, nel senso che la cooperazione è in grado di gestire tantissimi segmenti della vita produttiva e sociale del Paese. Senza Padrone Il tour ciclistico è terminato all’Ippodromo del Visarno, altra struttura gestita da una cooperativa, dove è andato in scena “Senza Padrone – il sogno di Rochdale”, spettacolo teatrale ispirato dalla vera storia dei pionieri del movimento cooperativo. Successivamente i rappresentanti di alcune cooperative hanno consegnato un omaggio, i cosiddetti Scrigni della Cooperazione, e un’esclusiva litografia realizzata da Sergio Staino alle molte autorità presenti. La manifestazione si è conclusa con i discorsi della neo Presidente di ACI Toscana, Claudia Fiaschi, e del Presidente nazionale di ACI, Giuliano Poletti. Prima del buffet, circondato da un gruppo di bambini, il Co-Presidente dell’Alleanza Rosario Altieri ha inaugurato l’Albero della Cooperazione, ossia un patchwork dei “lavori” realizzati dai più piccoli durante i laboratori della Piazza delle Famiglie. Un momento molto atteso dai tanti bimbi presenti. Apprezzato l’intervento del Co-Presidente Altieri che non ha mancato di sottolineare l’importanza del movimento cooperativo per l’economia del Paese, specialmente in questa fase recessiva. Contrariamente ad altre forme d’impresa, ha precisato Altieri, la cooperazione continua a mostrare vitalità e intraprendenza. cati – ha aggiunto – perché gravati da una situazione economica pesante, ma durante i quali ho avuto il piacere di constatare che, nel pieno rispetto delle singole identità, l’unità delle tre Centrali può fare il bene del movimento cooperativo. I risultati raggiunti in Toscana dall’Alleanza sono sotto gli occhi di tutti. È arrivato il momento di far fare un concreto passo in avanti a questo coordinamento”. Gli eletti di AGCI Toscana in ACI Toscana Co-Presidente ACI Toscana: Alessandro Giaconi. Esecutivo AGCI Toscana “È stato per me un onore coordinare l’Alleanza in Toscana in questi ultimi due anni”: con queste parole Alessandro Giaconi ha concluso il suo mandato in qualità di Portavoce, prima, e Presidente, in seguito, di ACI Toscana. “Due anni compli- ACI Toscana: Francesco Bosio, Luana Calvani, Marco Faconti, Simona Nerozzi (coordinamento Donne), Federico Pericoli, Paolo Regini, Riccardo Romano, Giulia Roncetti (coordinamento Giovani), Antonella Sacchetti, Lorenzo Tamburini. Alleanza ai tanti curiosi accorsi all’evento campioni di sementi per la coltivazione di ortaggi, e Le Pianette, al cui stand è stato possibile assaggiare un miele delizioso. Nella Piazza delle Famiglie il laboratorio della cooperativa Il Sole, iscritta ad AGCI, è stato tra i più apprezzati: le animatrici hanno insegnato ai bambini i giochi tipici dei “nonni”. Un’idea semplice, ma efficace, per ricordare che non esistono solo i videogames. AGCI / Novembre 2013 / 9 BOARD ICA CARLO SCARZANELLA RAPPRESENTA LA COOPERAZIONE ITALIANA Rinnovati gli organismi dell’ICA, International Cooperative Alliance Europa Silvia Rimondi N ella settimana dal 1° al 5 novembre 2013, si sono tenute a Cape Town, presso l’International Convention Centre, rispettivamente, la Conferenza Mondiale e l’Assemblea Generale dell’ICA, accompagnate da workshop tematici e da incontri di approfondimento: questi eventi sono stati ospitati nel continente africano per la prima volta nei 118 anni di storia dell’International Co-operative Alliance, fondata nel 1895. L’ambizioso obiettivo della Conferenza, dedicata al tema “A Co-operative Decade in Action”, è identificabile nel tentativo di promuovere la Cooperazione quale formula da sostenere ed incentivare in ogni parte del mondo, seguendo il percorso tracciato ormai più di dodici mesi fa nel Piano programmatico intitolato “Blueprint per un decennio cooperativo”, approvato a Manchester nell’ottobre 2012. Si tratta, in estrema sintesi, di dare seguito alle iniziative di successo realizzate nel corso dell’Anno Internazionale delle Cooperative con una campagna mondiale tesa a creare le condizioni affinché, entro il 2020, la forma cooperativa possa diventare il modello di impresa leader nel campo della sostenibilità economica, sociale ed ambientale, nonché, nel contempo, quello preferito dalle persone ed a più rapida crescita in un contesto caratterizzato da difficol- tà a dir poco allarmanti e quindi da sfide sempre più impegnative: sfrenato e dissennato sfruttamento delle risorse naturali, instabilità finanziaria, crescente diseguaglianza, mancanza di prospettive future per i giovani, generalizzata perdita di fiducia nei decisori politici sono solo alcuni dei capitoli che destano le maggiori preoccupazioni. La capacità dimostrata dalla Cooperazione di fronteggiare la crisi tutt’ora in atto meglio delle altre realtà imprenditoriali, per lo più senza immediati ed esiziali contraccolpi tanto sotto il profilo della produttività quanto dal punto di vista occupazionale, ma anche l’attenzione suscitata soprattutto negli ultimi mesi tra i cittadini di tutto il mondo, così come presso i Governi e le Istituzioni internazionali, impongono di consolidare tali importanti riconoscimenti, di rafforzare la condivisione, la comprensione e l’apprezzamento raccolti e di camminare, per così dire, “con una marcia in più” rispetto al passato. Fondamentale per cogliere le opportunità di affermazione che in questo momento storico particolarmente denso di criticità si stanno presentando alle porte del Movimento cooperativo e per incidere positivamente nelle cinque aree critiche concordemente identificate nella partecipazione, nella sostenibilità, nell’identità, nella disomogeneità oltre che, talora, nell’inadeguatezza del quadro giuridico e nel capitale, sarà l’impegno ed il contributo di AGCI / Novembre 2013 / 10 DARE SEGUITO ALLE INIZIATIVE DI SUCCESSO REALIZZATE NEL CORSO DELL’ANNO INTERNAZIONALE DELLE COOPERATIVE CON UNA CAMPAGNA MONDIALE TESA A CREARE LE CONDIZIONI AFFINCHÉ LA FORMA COOPERATIVA POSSA DIVENTARE IL MODELLO DI IMPRESA LEADER NEL CAMPO DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, SOCIALE ED AMBIENTALE L’ELEZIONE DI CARLO SCARZANELLA SEGNA LA PIENA INTEGRAZIONE DELL’AGCI NELL’ATTIVITÀ INTERNAZIONALE CHE LA COOPERAZIONE MONDIALE SVOLGE NEL RAPPRESENTARE, PROMUOVERE E TUTELARE UNA FORMA DI IMPRESA CHE È ORMAI PRESENTE IN QUASI TUTTI GLI STATI, OVE GARANTISCE COSTANTEMENTE IL PROPRIO PREZIOSO CONTRIBUTO NON SOLO IN TERMINI ECONOMICI, MA ANCHE SOTTO L’ASPETTO DELLA COESIONE ED INCLUSIONE SOCIALE tutti i cooperatori del mondo, sotto la guida del nuovo Board dell’ICA, eletto in occasione dell’Assemblea Generale celebrata, appunto, lo scorso 4 novembre alla presenza di circa duemila par- Europa tecipanti provenienti da ottanta diversi Paesi. Attesa la conferma di Dame Pauline Green, Presidente uscente unanimemente apprezzata per il lavoro svolto nel suo primo mandato; sono stati poi eletti quattro Vice Presidenti, uno per ciascun continente, tra cui Dirk Lehnhoff per l’Europa. Più complesso, invece, il rinnovo del Consiglio di amministrazione per via dell’elevato numero di candidature, ben trentuno, che costituisce un ottimo segnale a conferma dell’interesse, di anno in anno sempre più significativo, che le attività dell’ICA suscitano e del crescente apprezzamento che il lavoro dalla stessa svolto riscuote nei diversi Paesi coinvolti. Del nuovo Board, composto da quindici rappresentanti provenienti da Argentina, Australia, Brasile, Bulgaria, Canada, Finlandia, Francia, Italia, Giappone, Corea, Russia, Singapore, Svezia, Regno Unito ed Usa, è entrato a far parte Carlo Scarzanella, candidato dall’Alleanza delle Cooperative Italiane. Questa elezione segna, con tutta evidenza, la piena integrazione dell’AGCI nell’attività internazionale che la Cooperazione mondiale svolge nel suo compito d’istituto di rappresentare, promuovere e tutelare una forma di impresa la quale, partendo da un forte radicamento nei Paesi in cui è stato possibile sperimentarne appieno l’importante funzione sociale, è ormai presente in quasi tutti gli Stati, ove garantisce costantemente il proprio prezioso contributo non solo in termini economici, ma anche sotto l’aspetto della coesione ed inclusione sociale. L’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, nel ringraziare tutti coloro che, in occasione dell’Assemblea Generale dell’ICA, hanno espresso la propria preferenza per il suo Vice Presidente, è particolarmente grata a Confcooperative ed a Legacoop per il sostegno sempre assicurato, dalle fasi preliminari alla formulazione della candidatura al successo finale della stessa, coronato, appunto, dall’elezione di Carlo Scarzanella. AGCI / Novembre 2013 / 11 TACCUINO DI VIAGGIO A CAPO VERDE PER L’ASSISTENZA E LO SVILUPPO DELLA POPOLAZIONE LOCALE Associazione Walter Memmolo A settembre, nei primi dieci giorni, ho avuto la fortuna di accompagnare il Presidente Nazionale dell’AGCI, Rosario Altieri, nel viaggio nell’Arcipelago di Capo Verde, dieci isole, che dal 1975, dopo secoli di colonizzazione portoghese, hanno acquistato l’Indipendenza costituendo la Repubblica di Capo Verde. Un viaggio programmato da tempo e stimolato dall’entusiasmo di Padre Ottavio Fasano, Cappuccino piemontese, che in quelle terre da 48 anni ormai realizza opere umanitarie per l’assistenza e lo sviluppo socioeconomico a favore della popolazione locale. Ci accompagnava mia moglie Anna Maria. Da Roma, via Lisbona, siamo atterrati a Praia, la capitale della Repubblica, nell’isola di Santiago, da dove, dopo la breve sosta di una notte, dopo un volo di venti minuti, siamo giunti a Sao Felipe, nell’isola di Fogo. Per me non è stata la prima volta. L’anno scorso ho lavorato per un breve periodo nell’Ospedale S. Francesco voluto e sostenuto da Padre Ottavio fino al 2012 quando è stato rilevato dallo Stato. La sua realizzazione ha permesso di alleviare le sofferenze della popolazione e salvare tante vite. Siamo stati accolti da Anna Bonamico, che governa la gestione amministrativa delle realtà missionarie col piglio tipicamente piemontese ma col sacrificio personale di chi è sorretto da una robusta fede e un ardente amore per il prossimo, con affetto impareggiabile colmo di ogni premura. Siamo stati ospitati nelle Case del Sol: un nuovo villaggio turistico sull’atlantico che nelle intenzioni di Padre Ottavio vuole essere la proposta di un turismo alternativo, per chi desidera, come Lui dice,”ascoltare il silenzio”, immergersi nella profondità della mente e del cuore attraverso la scoperta di realtà umane, che, sebbene costrette nella povertà sociale, tuttavia,conservano un patrimonio di tradizioni, cultura ed arte da conoscere. A questo scopo è stato il moderno Auditorium dove poter incontrarsi, dialogare, ascoltare musica popolare. Nell’attesa di Padre Ottavio, che di lì a qualche giorno ci avrebbe raggiunti, abbiamo visitato Fogo: prima tappa il Vulcano. Una vista spettacolare: un deserto di lapilli che conferivano al terreno l’aspetto spettrale di un paesaggio lunare che l’occhio seguiva fino all’orizzonte e il Vulcano che si erge fin’oltre 2000 metri, imponente, nero, eppure di una non abituale bellezza, quella della natura, di una natura arida, secca che riesce a farti perdere nelle pieghe dell’Infinito e a farti dire grazie a Chi questi doni ci offre. Disperse, qua e là, case, casette, casupole, tutte povere, precarie, e tanti bambini. La popolazione è giovane: le donne partoriscono già a 14/15 anni. Sotto questo profilo manca la coscienza di una genitorialità responsabile: è stato questo uno AGCI / Novembre 2013 / 12 dei problemi affrontati da padre Ottavio che ha impegnato energie e risorse per realizzare asili per l’infanzia, sono 32 in tutto l’arcipelago, ed avviare un programma di accoglienza per le ragazze madri e di un loro inserimento in attività lavorative. Seconda tappa: la vigna di Maria Chaves. Una sfida alla natura avara d’acqua. Un’opera colossale se si considerano le difficoltà. Su una estensione di 23 ettari di terreno che si alza fino a 900 metri Padre Ottavio ha realizzato un vigneto: nessuno avrebbe scommesso un euro sul successo. Eppure la vigna produce, e presto a pieno regime, dimostrando come la forza delle idee, la volontà, l’ostinazione di poter riuscire in un progetto difficile, ma che, se realizzato, può contribuire alla formazione ed allo sviluppo sociale, alla fine hanno la meglio. E così è stato. La Cantina di Monte Barro, scavata nella roccia vulcanica, dove avviene la lavorazione dell’uva fino all’imbottigliamento ed etichettatura, si avvale di una tecnologia avanzata: con Rosario Altieri e Padre Ottavio abbiamo assistito, non senza una punta di commozione, alla prima spedizione del vino di Fogo in Belgio via mare. Nella sala degustazione abbiamo sorseggiato quel vino che ha il sapore forte di una terra bruta, ma dolce, una terra che solo l’amore poteva domare ricevendone in cambio tutta l’energia: il vino qui lo chiamano sangue di Fogo. Ma i problemi per una Cantina supermoderna di 2000 metri quadrati non finiscono mai: l’energia elet- tri da Praia. Vi siamo arrivati in una giornata di pioggia: fastidiosa per noi, ma oro per quelle popolazioni che aspettano questa acqua ogni anno tra settembre ed ottobre e che dovrà bastare fino all’anno successivo per piantare ortaggi. Quest’anno è stata abbondante e dovunque si vedono gruppi di ragazzi che, sguazzando nelle pozzanghere, fanno festa. Siamo stati ben auguranti. Padre Ottavio ha realizzato a Santa Cruz un asilo per l’infanzia e una casa accoglienza per ragazze madri. La donna qui vive ancora in uno stato di sottomissione ed espo- violenza. Abbiamo vissuto, io, Rosario e mia moglie Anna Maria, un tempo forte di riflessione, un tempo che ci ha permesso di guardarci dentro e di capire che esistiamo perché siamo in relazione con gli altri; io ci sono perché c’è un tu, ed è questa relazione che profuma il senso della vita. Quel senso che è esploso quando, durante la celebrazione dell’Eucarestia, abbiamo abbracciato gli ospiti del lebbrosario: in quel momento, nella piccola cappella che si affaccia sull’oceano, il legame col mondo lo sentivamo stretto, riscoprendo una di formazione in agraria per avviare i giovani a sviluppare le possibilità offerte dalla coltivazione della terra con uno specifico indirizzo enologico e di viticoltura. Terza tappa: l’asilo per l’infanzia e la casa accoglienza a Santa Cruz. Questo è un centro di 30.000 abitanti a poche decine di chilome- sta alla violenza domestica in un contesto dove alcolismo, droga e prostituzione sono diffusi. Le giovani madri sono assistite insieme ai figli anche dopo il periodo di permanenza e si sta pensando di realizzare progetti di sviluppo nei quali impegnare le madri nel lavoro e sottrarle alla sensazione nuova di libertà, libertà dell’anima. Il titanismo missionario di Padre Ottavio smuove le montagne e ci ha ricordato le parole del Vangelo di Giovanni “se non volete credere in me, credete alle opere…”. Grazie Ottavio. Associazione trica è cara e, considerata la temperatura che si mantiene all’esterno costantemente tutto l’anno sui 32/34° C, impegna dei costi elevati, 5000 euro mensilmente. Si sta pensando di realizzare un impianto fotovoltaico in grado di soddisfare le esigenze, sempre che la Provvidenza indichi la strada per reperire risorse. Il Presidente dell’AGCI ascolta Padre Ottavio e, assorto in una riflessione tutta personale per alcuni minuti, esclama: ”forse ho trovato!”. Chissà, la Provvidenza si è attivata? In prospettiva sta prendendo piede l’idea di fondare una Scuola AGCI / Novembre 2013 / 13 PROGETTO “COOPROUTE” ITINERARIO EUROPEO SULLA CULTURA E CIVILTÀ COOPERATIVA Europa Marco Patanè I l 24 Ottobre scorso, presso la sede dell’ 11.11.11 - Coalition of the Flemish NorthSouth Movement a Bruxelles, si è tenuto il Kick Off Meeting del programma denominato “The European Route of the Cooperative Culture”, presente AGCI Culturalia insieme all’Alleanza delle Cooperative Italiane. Al termine del 2012, le tre Associazioni che costituiscono l’ACI-Turismo, si erano fatte promotrici di un’iniziativa per la creazione di un progetto ambizioso: quello di tracciare un vero e proprio itinerario attraverso i luoghi, le iniziative socio-culturali e di lavoro che incarnassero e promuovessero gli ideali e la storia della cooperazione in Europa. Il lavoro è poi convogliato all’interno di una “Proposta per la creazione di un itinerario culturale europeo dedicato alla cooperazione – Cooproute”, che ha visto il coinvolgimento di 18 partner provenienti da 12 Paesi dell’Unione Europea, con CECOP capofila. La Commissione Europea ha deciso di approvare e di finanziare il progetto di “Itinerario Europeo della Cultura e della Civiltà Cooperativa”, e ciò rappresenta un risultato importante e molto significativo per il movimento cooperativo – in particolare per quello italiano – che arriva all’indomani della chiusura dell’Anno internazionale delle imprese cooperative promosso dall’ONU. Il AGCI / Novembre 2013 / 14 risultato, che come si può facilmente immaginare, non è stato facile per la accanita concorrenza europea per i finanziamenti comunitari, premia la qualità del progetto presentato (predisposto da una cooperativa italiana, insieme a CECOP) e l’efficacia della lunga azione relazionale e corporativa esercitata nell’ultimo anno, proprio dall’Alleanza delle Cooperative Italiane. In buona sostanza si tratta di dare vita ad una vera e propria “mappa virtuale” dei diversi Paesi europei, facendo particolare attenzione a differenziare l’offerta di turismo nel vecchio continente, attraverso la capitalizzazione e la condivisione dell’eredità culturale, la promozione e lo sviluppo delle esperienze e delle buone pratiche all’interno del movimento cooperativo, creando una massa critica e coerente di destinazioni, e rafforzando il potenziale turistico di queste esperienze, puntando decisamente alla valorizzazione dell’identità territoriale delle stesse. L’occasione sarà inoltre quella di contribuire alla “rigenerazione” economica e alla creazione di nuovi posti di lavoro in regioni in particolare difficoltà, attraverso un’iniziativa di cooperazione transnazionale ed interregionale nel campo del turismo, promuovendo la forma cooperativa come modello culturale, così come le attività economiche gestite da cooperative ben radicate nel territorio, con un occhio particolare ai giovani definiti appunto “main target group” del progetto. Dunque, volendo sintetizzare in nove punti gli obiettivi specifici di Cooproute, potremmo dire che la proposta mira a: – Sviluppare un attrattivo, responsabile ed efficace modello di turismo sostenibile e di prodotto turistico industriale e culturale Europeo; – Contribuire, attraverso l’Itinerario Culturale Cooperativo, alla nascita di un più forte senso di identità europea fra le cooperative e nei soggetti pubblici coinvolti, nonché negli stakeholders e beneficiari finali del progetto geriali delle società cooperative, specialmente quelle che sono espressione di imprenditorialità giovanile, le cui attività spesso sono rivolte al turismo, ma in destinazioni poco conosciute o difficili da raggiungere per nuovi visitatori, facilitando lo scambio di esperienze attraverso il networking; – Dare ai giovani e agli studenti la possibilità di conoscere il modello cooperativo che combina impresa e aspetto sociale. Il progetto si articola in 18 mesi e prevede, oltre alla presenza del Lead partner/coordinator: CECOP – CICOPA Europe (Belgium), quella dei partner: 1. AGCI (Italy) 2. Aveiro City Council (Portugal) 3. CCU (Bulgaria) 4. CG Scop (France) 5. COCETA (Spain) 6. Confcooperative (Italy) 7. CoopCat (Spain) 8. Co-operative Heritage Trust (United Kingdom) 9. CSS Limited (Ireland) 10. EST COOP (Estonia) 11. Government of Catalonia AGCI / Novembre 2013 / 15 (Spain) 12. Kooperationen (Denmark) 13. Koperattivi Malta (Malta) 14. Legacoop (Italy) 15. NUWPC (Bulgaria) 16. Regione Emilia Romagna (Italy) 17. ZdK/ Kaufmann-Stiftung (Germany) AGCI Culturalia, insieme a CECOP (Lead coordinator), Confcooperative e Legacoop, costituisce il Gruppo di Coordinamento, il quale ha in carico tutte le azioni principali, come la definizione dei criteri di entrata, quella del marchio, la mappatura delle esperienze, la creazione degli output, l’organizzazione degli exchange meetings, la valutazione dei risultati, la diffusione e l’implementazione del progetto. Fra gli output principali previsti, un sito internet dedicato ed una guida generale. La guida online, inoltre, puntualmente e sistematicamente aggiornata, presenterà tour virtuali di turismo cooperativo presente nei paesi Europei coinvolti, con descrizioni accurate e mappe interattive a disposizione dei visitatori. Europa (soprattutto i giovani e le famiglie); – Dare sfogo ad una importante parte di eredità culturale ed industriale, dal punto di vista turistico ancora inesplosa, attraverso lo sviluppo delle imprese cooperative; – Migliorare l’impiego e la crescita delle imprese cooperative nel campo del turismo nelle regioni in crisi, grazie allo scambio di buone pratiche, prodotti locali e patrimonio culturale materiale ed immateriale; – Facilitare lo scambio di buone pratiche che migliorino le capacità nel management delle cooperative e forniscano nuovi strumenti ai decision makers, specie a livello regionale, come ad esempio forum di discussione permanente nell’ambito della cultura cooperativa; – Stimolare partnership fra pubblico e privato, nonché lo sviluppo di strategie regionali nel campo della cultura cooperativa; – Migliorare l’offerta del turismo Europeo con un rafforzamento della cooperazione nell’ambito di un vero e proprio network cooperativo Europeo; – Rafforzare le capacità mana- DONNE, ORIENTAMENTO E PROFESSIONI TECNICHE L’ESPERIENZA DEL PROGETTO WITE Seminario conclusivo del progetto promosso dalla Fondazione CUOA e finanziato dalla Comunità Europea Pari Opportunità Antonella Greco L o scorso 24 settembre, a Palazzo Bonin Longare di Vicenza, si è svolto il seminario conclusivo del progetto “Women in Technical Education” (Wite), promosso dalla fondazione CUOA (Centro Universitario Organizzazione Aziendale) e finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del Lifelong Leaming Programme Leonardo da Vinci. Attraverso il progetto, iniziato ad ottobre 2011, il CUOA e gli altri partner quali la regione Veneto, Confindustria Vicenza, Federmeccanica, la Camera di Commercio dell’est Brandeburgo, la Fortuito ungherese, l’Accademia di Management polacca, la Danube University austriaca e la VHTO olandese, si sono proposti di rilanciare l’istruzione tecnica al femminile, anche nel contesto di un percorso di pari opportunità. Valorizzare e promuovere l’istruzione tecnica diventa una priorità da perseguire anche attraverso un aumento di iscrizioni delle ragazze agli istituti tecnici e professionali in quanto per loro caratteristiche ed attitudini, sviluppano competenze in grado di rispondere efficacemente ai fabbisogni professionali delle imprese manifatturiere, imprese fortemente caratterizzate dall’innovazione tecnologica dove non esistono più professioni o ruoli esclusivamente maschili o femminili. Il progetto ha offerto, alle ragazze che hanno partecipato, strumenti monografici, testimonianze formative e lavorative, eventi di orientamento, concorsi e illustrazioni di best practices per riflettere sulle proprie attitudini e scegliere liberamente la scuola superiore valutando anche le opportunità professionali offerte dalla formazione tecnica. Tra i relatori del seminario conclusivo vi è stata anche Sandra Miotto, Consigliera regionale del Veneto per le Pari Opportunità e Presidente del Coordinamento Donne di AGCI. La Consigliera, nel suo intervento, si è soffermata sulle Pari Opportunità nei percorsi d’istruzione sottolineando le azioni che intenderà intraprendere in coerenza con le risorse disponibili e le tipologie di fondi regionali, nazionali ed europei. La Miotto ha affermato che “la disoccupazione giovanile colpisce molto più le donne che gli uomini, conseguenza anche del perdurare della cosiddetta “segregazione formativa” ovvero quella dinamica per cui le donne sono ancora orientate a scegliere percorsi di studio giudicati più attinenti alle caratteristiche femminili. Diventa quindi necessario, in prospettiva, aumentare e migliorare la partecipazione delle ragazze all’istruzione professionale e tecnica, anche di livello terziario, con azioni di orientamentoincentivo, per riequilibrare la rappresentanza di genere nelle professioni tecnico-scientifiche, anche di alta professionalizzazione”. Inoltre ha specificato che verranno promosse attività per incentivare l’acquisizione di nuove professio- AGCI / Novembre 2013 / 16 nalità in settori che a livello europeo sono e diventeranno trainanti. Questi sono i settori dell’ICT (nuove tecnologie), dell’economia Verde (promozione della partecipazione delle donne in settori innovativi che migliorano le condizioni di sostenibilità ambientale, energie rinnovabili ed efficienza), e la cosiddetta economia Bianca (professioni legate ai servizi educativi, sociali, e sanitari per assetti sociali e familiari in continuo cambiamento). Oltre alla Consigliera di Parità tra gli intervenuti ricordiamo: l’avv. Giacinto Tommasini sul tema “Le politiche europee: È NECESSARIO, IN PROSPETTIVA, AUMENTARE E MIGLIORARE LA PARTECIPAZIONE DELLE RAGAZZE ALL’ISTRUZIONE PROFESSIONALE E TECNICA, ANCHE DI LIVELLO TERZIARIO, CON AZIONI DI ORIENTAMENTOINCENTIVO, PER RIEQUILIBRARE LA RAPPRESENTANZA DI GENERE NELLE PROFESSIONI TECNICOSCIENTIFICHE, ANCHE DI ALTA PROFESSIONALIZZAZIONE” ★★★ INOLTRE SARANNO PROMOSSE ATTIVITÀ PER INCENTIVARE L’ACQUISIZIONE DI NUOVE PROFESSIONALITÀ IN SETTORI CHE A LIVELLO EUROPEO SONO E DIVENTERANNO donne, istruzione e tecnologia”, la dott.ssa Ilaria Bettella su “Donne, professioni tecniche e attività di orientamento”, la dott.ssa Erika Bortolaso che ha illustrato alla platea “Il progetto Wite” e la prof.ssa Annamaria Pretto intervenuta su “La sensibilizzazione verso l’istruzione tecnica nelle politiche di orientamento”. Presentato a Roma il Progetto “Women Mean Business and Economic Growth” per promuovere la presenza femminile nelle società pubbliche Raffaella De Rosa P romuovere la presenza femminile nelle posizioni apicali economiche e studiare gli effetti della partecipazione femminile nei Consigli di Amministrazione e nei Collegi sindacali delle società a controllo pubblico dopo l’entrata in vigore della Legge n. 120 del 2011 (c.d. GolfoMosca) e del Regolamento attuativo della legge stessa, DPR 251/2012. Sono questi gli obiettivi fondamentali del Progetto “Women mean business and economic growth”, finanziato nell’ambito del programma “Progress”del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell’Università Luigi Bocconi di Milano – Centro “Carlo F. Dondena”. Il Progetto, della durata di due anni, è stato presentato ufficialmente lo scorso 28 ottobre 2013, durante un convegno tenutosi a Roma, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ricordiamo che la legge prevede che le donne debbano ottenere almeno il 33% degli amministratori e dei componenti dei collegi sindacali, fissando un target del 20% per il primo rinnovo. In caso di non conformità alla legge le procedure possono culminare in una decadenza degli organi. Durante l’evento sono stati presentati anche i primi dati di monitoraggio sull’applicazione delle quote di genere nelle società controllate da pubbliche amministrazioni. In Italia si sta avviando un cambiamento di tendenza a seguito dell’entrata in vigore della legge n. 120 del 2011, come hanno mostrato i primi rilevamenti. A due anni dall’approvazione della legge, si registrano i primi risultati positivi in termini di presenze femminili nei luoghi decisionali rilevanti per l’economia del nostro Paese. Infatti, dai dati esposti dal Consigliere Monica Parrella, Direttore Generale dell’Ufficio per gli interventi in materia di parità e Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, relativi soltanto alle società sottoposte a vigilanza che hanno rinnovato gli organi dal febbraio 2013, si evince che, nelle 25 società non quotate controllate direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, la percentuale di donne presenti nei consigli d’amministrazione è del 20,2%, mentre la percentuale di donne nei collegi sindacali è del 34,7%. Di queste 25 società 3 hanno un presidente donna (nel 2011 era una). Delle 294 società controllate direttamente e indirettamente dal Ministero, dall’entrata in vigore della legge sulle quote 69 hanno rinnovato il consiglio d’amministrazione e 56 i collegi sindacali. La percentuale di donne ammonta rispettivamente al 29,4% e al 35,4%. Il dato relativo alle società sottoposte al monitoraggio che hanno rinnovato gli organi e ne hanno comunicato la composizione al Dipartimento per le Pari Opportunità (171 in tutto) è uniforme dal Nord al Sud Italia. AGCI / Novembre 2013 / 17 L’ACCESSO AL CREDITO DELLE IMPRESE FEMMINILI: PROPOSTE PER LE “COOPERATIVE ROSA” Roma, Palazzo della Cooperazione, 29 novembre 2013 Gli Organismi di parità dell’Alleanza delle Cooperative Italiane hanno organizzato a Roma un Seminario il prossimo 29 novembre, presso il Palazzo della Cooperazione (via Torino, 146). L’iniziativa si propone di avviare un confronto su nuove soluzioni circa l’accesso al credito delle imprese femminili, fra le quali le cooperative, che, come evidenziato da diverse indagini, si caratterizzano per dinamicità ed affidabilità, rispetto alle altre tipologie di imprese. Il Programma dei lavori prevede, dopo l’apertura di Dora Iacobelli (Presidente Commissione Pari Opportunità Legacoop) a nome degli Organismi di parità delle tre Organizzazioni cooperative che fanno parte dell’Alleanza, gli interventi di Maria Cecilia Guerra (Viceministro del lavoro e delle Politiche sociali con delega alle Pari Opportunità) e di rappresentanti del fondo Centrale di garanzia per le Pmi del Ministero dello Sviluppo Economico. Le sessioni di lavoro specifiche su “Progetti, prodotti finanziari e proposte” e “L’attività dei Fondi Mutualistici ed il ruolo di Cooperfidi Italia” che metteranno in luce l’attività dei principali strumenti finanziari che fanno capo all’Alleanza, saranno coordinate rispettivamente da Giovanna Zago (Presidente Commissione Dirigenti Cooperatrici Confcooperative) e da Sandra Miotto (Presidente Coordinamento Donne AGCI) e prevedono, il primo, gli interventi di Giorgio Brunelli (Banca AGCI), Claudia Benedetti (Federcasse) e Carlo Rimondini (Unipolbanca) e, il secondo, gli interventi di Maurizio Gardini (Fondosviluppo), Massimo Mota (Generalfond), Aldo Soldi (Coopfond) e Ferruccio Vannucci (Cooperfidi Italia). Le conclusioni saranno affidate a Giuliano Poletti, Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. L’Alleanza delle Cooperative Italiane è, in base ad un criterio di rotazione, portavoce del Coordinamento Donne d’Impresa (12 organizzazioni della micro impresa), e, nel periodo in cui ha ricoperto questo ruolo, ha promosso, in accordo con le altre Organizzazioni, la costituzione di un Tavolo Permanente sull’imprenditoria femminile presso il MISE, tavolo costituito con Decreto Ministeriale del 29 marzo 2013, al quale partecipa anche il Ministero del Lavoro. Pari Opportunità FARE PRESENZA, NON SOLO BELLA PRESENZA Alleanza EDITORIA 100 TESTATE COOPERATIVE E NON-PROFIT A RISCHIO CHIUSURA SE NON SI RIFINANZIA IL FONDO PER I CONTRIBUTI DIRETTI U n centinaio di testate nazionali e locali gestite da Cooperative e dal non profit corrono il rischio della chiusura se il Fondo per l’Editoria (il Fondo che in questi anni ha subito tagli come nessun altro, passando da 245 milioni del 2006 a 50 milioni del 2014) non sarà rifinanziato. Nel corso dell’Assemblea che si è svolta il 30 ottobre scorso a Roma - promossa da Alleanza Cooperative Italiane della Comunicazione, dalla federazione Liberi Editori, dalla Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici, dall’USPI, da FNSI , da SLC-CGIL e da Articolo21- questo fabbisogno è stato quantificato in 50 milioni ulteriori rispetto ai 50, assolutamente necessari e quindi da difendere convintamente, già contabilizzati nella Legge di Stabilità e destinati agli ammortizzatori sociali, ai processi innovativi e al ricambio generazionale, cruciale se si vuole dare contenuto alla rivoluzione che deriva dai processi di digitalizzazione del settore. Con il rifinanziamento del Fondo per i contributi diretti si salvaguarda non solo l’occupazione di tremila tra addetti diretti e indiretti, ma soprattutto un’idea di editore puro non controllato e non controllabile dal capitale e dalla finanza, che ha nella qualità e indipendenza dell’informazione e nella capacità di radicamento con le comunità i suoi punti distintivi. Si salva un modo di fare informazione, diverso, molto più moderno di quanto non si creda, perché in questa direzione si sta andando in molti paesi, con una attenzione crescente a queste forme di impresa quanto più si acquisirà l’idea dell’informazione come bene comune e quanto più evidenti si faranno gli intenti non del tutto coerenti con questa interpretazione, di vecchi e nuovi investimenti nell’editoria. Contribuire al sostegno dell’editoria non è una spesa inutile, come pure mostrano di credere alcune forze politiche, non solo perché è una sensibilità comune a molti paesi democratici, ma perché si concorre a salvaguardare e, se possibile, a favorire la molteplicità degli editori e la molteplicità degli interessi che li muovono. Il pluralismo tutelato dalla costituzione non è, infatti, nel numero di testate, quanto nella molteplicità di punti di vista attraverso i quali si interpreta la realtà. Un’editoria sana non è fatta di soli primi giornali, sia nazionali che locali, ma da un tessuto dialettico AGCI / Novembre 2013 / 18 di proposta che è interesse di tutta l’editoria promuovere e tutelare e, del Paese, preservare. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Giovanni Legnini, nel suo intervento all’Assemblea ha affermato che”il fondo per i contributi diretti all’editoria che arriverà sarà uguale a quello dell’anno scorso, intorno agli 80 milioni di euro. E anche per gli anni futuri, in cui per ora è assestato a 50, vorremmo riportarlo a 80, così le vostre aziende potranno riprogrammare vostre attività”.”Io farò la mia parte” -ha spiegato- “ma è un percorso che bisognerà seguire, dovrete fare anche voi un lavoro persuasivo sul parlamento. I soldi li daremo ai lavoratori, non saranno per i bilanci”. Anche Giorgio Lainati (Pdl) sostiene la proposta di Legnini: ”Mi rendo perfettamente conto che gli interventi possano sembrare insufficienti, ma gli sforzi per allargare un po’ i cordoni della borsa oggi sono al massimo immaginabile”. Trentino Alto Adige Valle d'Aosta Lombardia IN UMBRIA LA FORMA COOPERATIVA RIPARTE DAGLI STRUMENTI AGCI Friuli Venezia Giulia Veneto Piemonte Liguria Emilia Romagna Toscana Marche Umbria Abruzzo Lazio Molise Puglia Campania Basilicata Calabria Sicilia I temi del Seminario che si è svolto a Terni lo scorso 4 ottobre presso la sala Rossa di Palazzo Gazzoli ‘‘L a società cooperativa, le novità normative in materia di fiscalità/bilancio e contrattualistica e gli strumenti a sostegno dell’impresa cooperativa”, questi i temi affrontati nel seminario che si è svolto lo scorso 4 ottobre presso la Sala Rossa di Palazzo Gazzoli a Terni. L’evento è stato organizzato dallo Sportello per la Promozione di Impresa Cooperativa di Terni con il coordinamento di AGCI Lazio e in collaborazione con l’Ordine Provinciale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Terni e l’Ordine Provinciale dei Consulenti del Lavoro di Terni. Dopo i saluti da parte del Presidente dell’ Ordine dei Commercialisti di Terni Roberto Piersantini e del Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro Franco Lagomarsini, i lavori sono stati introdotti dal Vice Presidente AGCI Lazio Eugenio De Crescenzo. A seguire, vi sono stati gli interventi dei relatori che sono entrati nel vivo delle tematiche previste dal programma seminariale. Il prof. Paolo Fratini nel suo discorso ha sottolineato la consistenza del fenomeno cooperativo nel territorio umbro, evidenziandone i punti di forza e di criticità. La trattazione degli aspetti fiscali propri delle Cooperative è stata svolta dal dott. Massimo Rosati che ha illustrato, all’attenta platea, le novità legislative che riguarda- no tutta la vita mutualistica della cooperativa: dalla costituzione alla eventuale liquidazione, con particolare riferimento al rapporto intercorrente tra cooperativa e socio cooperatore / lavoratore suscitando poi un ricco dibattito ed AGCI / Novembre 2013 / 19 un interessante confronto tra lui ed i partecipanti. Successivamente sono stati esposti gli strumenti che il mondo della Cooperazione, con particolare riferimento ad AGCI, mette a disposizione e a sostegno delle Cooperative. Il dott. Gabriele Nardini si è rivolto in particolar modo ai cooperatori presenti ed ai consulenti del lavoro, illustrando le irrinunciabili opportunità che i fondi paritetici interprofessionali, con particolare riferimento a Fon.Coop, offrono alle cooperative che hanno bisogno di investire nella formazione dei propri dipendenti e/o soci lavoratori. Sono state spiegate le modalità di adesione al Fon.Coop e le procedure per poter utilizzare i fondi messi a disposizione da Fon.Coop a favore delle imprese aderenti. Il seminario si è concluso con l’intervento del dott. Umberto Bassetti, Responsabile dello Sportello di Promozione di Impresa di AGCI Lazio a Roma, che ha informato i presenti sulle opportunità offerte dagli strumenti cooperativi AGCI, con particolare riferimento al Fondo Mutualistico General Fond ed ai servizi di CFI – Cooperazione Finanza Impresa. La partecipazione di professionisti e cooperatori è stata numerosa e proficua, tutti hanno molto apprezzato l’impegno che gli Sportelli AGCI hanno profuso nel fornire alle Associate le informazioni e gli approfondimenti necessari per poter attraversare questa congiuntura economica particolarmente difficile. Dalle Regioni Sardegna Dalle Regioni “GRANDI NAVI” L’AGCI AL FIANCO DEGLI OPERATORI DEL PORTO DI VENEZIA I llustre Presidente, Illustri Ministri, consentitemi innanzitutto di esprimere le mie felicitazioni e quelle dell' Associazione che presiedo per la rinnovata fiducia ottenuta dai due rami del Parlamento, che pone le basi per una più spedita marcia dell'Esecutivo verso gli indispensabili provvedimenti volti ad arrestare il declino del nostro Paese e ad avviare la tanto sospirata fase di crescita. In secondo luogo, mi preme tornare sull'argomento della mia precedente lettera, nella quale affrontavo la questione delle "Grandi navi", che sta determinando momenti di forte tensione emotiva fra i veneziani, anche se con posizioni dissimili a seconda delle diverse attività svolte ovvero degli altrettanto differenti interessi. Ho già avuto modo di apprezzare la sensibilità mostrata dal Governo, a partire dal Suo Presidente, nell'affrontare con decisione il problema. Mi preme a tal proposito, esprimere alcune riflessioni. Il Decreto Clini-Passera fu approvato sull'onda emotiva dell'incidente del Giglio e rispondeva ad una logica tendente a calmare le inquietudini provocate dalla vicenda della Concordia il che vale a dire che è stata una misura poco collegata ad approfondimenti di merito. Inoltre, il richiamato provvedimento mostra caratteristiche "pilatesche", in quanto rinvia la soluzione del problema alla individuazione di chi sa quali altre vie alternative di navigazione per raggiungere l'attuale Stazione Marittima, in cui tra l'altro sono state impegnate ingenti risorse economiche pubbliche. L'ipotesi che sembra avanzare è quella della limitazione del transito nel bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca alle sole navi che non superino le 40 mila tonnellate di stazza. Orbene queste ultime rappresentano, in termini numerici quasi la metà degli attuali passaggi, mentre si attestano a meno del 7% dei volumi totali dei crocieristi. È da tenere altresì presente che alla ridotta stazza delle navi alle quali sarebbe consentito il transito si accoppia il possesso da parte delle stesse, di tecnologie ormai datate che non rispondono agli standard di emissioni previsti dalle norme vigenti' viceversa le navi più voluminose sono anche le più moderne dotate di dispositivi di sicurezza ed antinquinamento avanzati e moderni. Si evince da ciò che il dimezzamento dei transiti e la drastica riduzione dei crocieristi diretti a Venezia sortirebbero il solo effetto di provocare un consistente calo delle presen- AGCI / Novembre 2013 / 20 ze turistiche nella città senza intervenire, se non in modo estremamente marginale, ad abbassare i rischi ambientali per la laguna. Per queste ragioni e per altre che sarebbe molto lungo illustrare nella mia presente lettera, mi permetto di invitarVi ad una più profonda riflessione in cui coinvolgere, così come ho già avuto modo di segnalare, tutti i soggetti interessati, tra i quali anche la scrivente Associazione, in virtù della necessità che essa ha di tutelare, nell'ambito delle scelte più opportune per l’interesse generale, le ragioni delle imprese cooperative aderenti che erogano servizi al traffico crocieristico. In attesa di un Vostro riscontro, dichiarandomi disponibile a qualsiasi ulteriore ed anche diretto approfondimento, colgo l'occasione per inviare i più distinti e deferenti saluti. Rosario Altieri AGCI E AUXILIA ASSISTENZA FAMILIARE QUALIFICATA AGCI VENETO E DELTA DEL PO Sottoscritto il Protocollo per il riconoscimento nel Programma MAB-UNESCO ‘‘A ssistenza familiare qualificata L’innovazione sociale nell’assistenza alle persone non autosufficienti”, questo il tema del convegno che si è svolto lo scorso 24 ottobre a Bolzano. All’incontro, organizzato da AGCI Alto Adige Südtirol in collaborazione con il Consorzio sociale Auxilia, erano presenti sia l’assessore alla cooperazione e all’innovazione della Provincia autonoma di Bolzano, Roberto Bizzo, sia il direttore della Ripartizione Famiglia e Politiche Sociali della Provincia di Bolzano, Luca Critelli. In un momento in cui sta aumentando l’esigenza di sicurezza e serenità a favore dei propri familiari anziani e non autosufficienti, AGCI e Auxilia hanno studiato e proposto un innovativo servizio di assistenza denominato “Assistenza Familiare Qualificata”. Il servizio svolto dal Consorzio Cooperativo Sociale Auxilia consente alle famiglie di essere aiutate e sollevate nella gestione degli aspetti burocratici ed allo stesso tempo di ottenere un’assistenza garantita anche 24 ore al giorno e 365 giorni all’anno, da personale selezionato, affiancato costantemente da professionisti che curano altresì i delicati aspetti delle relazioni umane tra assistito e badante. Il servizio così come progettato e attuato con successo dalla cooperativa, permetterebbe, se applicato all’intero settore, di garantire: 1) alle famiglie un’assistenza qualificata e regolare ad un costo contenuto; 2) alle badanti di avere un lavoro qualificato e regolare sotto tutti gli aspetti; 3) la possibilità concreta di creare circa 2.500 posti di lavoro con conseguenti effetti positivi su tutta la società e sulle finanze pubbliche. Il presidente di AGCI Alto Adige Südtirol Giulio Clamer, nel suo intervento ha illustrato il percorso di studi, ricerche e sperimentazioni svolto sin qui dall’AGCI in collaborazione con Auxilia sottolineando come “la cooperazione sociale deve prendersi la responsabilità di creare sistemi di imprese che, in collaborazione ed integrazione del servizio di assistenza pubblica oggi esistente, sia in grado di qualificare l’assistenza alle persone”. L’ AGCI Veneto firma il Protocollo d’intesa con l’Ente Parco del Delta del Po insieme ad Enti pubblici e ad altre associazioni, in merito alla domanda di candidatura dell’area del Delta del Po a Riserva della Biosfera nell’ambito del Programma MAB-Unesco e si impegna a costituire uno specifico Comitato di Coordinamento. “Non potevamo che essere d’accordo – ha affermato il segretario generale di AGCI Veneto Gianluca Melega – Sostenere questa importante azione che coinvolge numerose cooperative che noi sosteniamo attivamente nel territorio, è un passo importante. A breve organizzeremo una riunione con le nostre cooperative per sostenere le iniziative che le riguardano da vicino, anche a livello sociale”. Gli Enti firmatari, si impegnano a collaborare, attraverso dei tavoli tematici e/o tavoli tecnici specifici, per proporre progetti, programmi e strategie per lo sviluppo dei seguenti principali temi: – la difesa dell’equilibrio ambientale e della biodiversità; – il monitoraggio delle componenti ambientali e socio economiche; – la vivificazione delle lagune; – la difesa della costa; – il monitoraggio delle acque di transizione; – l’educazione ambientale e lo sviluppo sostenibile nelle scuole; la tematica della demanialità delle lagune; la promozione delle attività economiche compatibili soprattutto, ma non solo, in campo agricolo, della pesca, dell’artigianato, eno-gastronomico, culturale, artistico e turistico. Le proposte andranno a costituire, integrando ed armonizzando le programmazioni già esistenti nei diversi Piani e Programmi approvati dagli Enti, un Piano di Azione della Riserva di Biosfera del Delta del Po. AGCI / Novembre 2013 / 21 Dalle Regioni Un convegno di AGCI Alto Adige Südtirol e Consorzio Sociale Auxilia Formazione CONSORZIO MEUCCIO RUINI NEWSLETTER 6 ★★★ Progetti Fon.Coop Il Consorzio Nazionale Meuccio Ruini ha dato inizio alle attività dei progetti approvati da Fon.Coop. Per i dipendenti di AGCI Nazionale, AGRITAL, GENERAL FOND e di CIFAP è in fase di conclusione “AGCI in Sicurezza”, che prevede un aggiornamento sulle norme di sicurezza sul luogo di lavoro, con particolare riferimento alle norme antincendio, al primo soccorso e allo stress da lavoro correlato. Seguirà nel mese di novembre il corso formativo “InterCom”, acronimo di Internazionalizzazione e Comunicazione. Questo progetto si inserisce in un quadro di riferimento sempre più attuale e necessario nella competizione globale e consiste nella realizzazione di un’iniziativa di formazione continua, realizzabile grazie all’accesso ai fondi FONCOOP (avviso 21 del 18 gennaio 2013/piani complessi) e indirizzata ai dipendenti di A.G.C.I. Nazionale, AGRITAL, GENERAL FOND, CIFAP. L’idea di tale iniziativa muove dalle riflessioni messe in atto dall’indagine sul campo della ricerca VAL.CHI.RIA che ha individuato con chiarezza, sia i punti di forza che i temi di maggiore criticità cui è necessario porre particolare attenzione per contrastare l’attuale situazione economica: la comunicazione e i servizi, specialmente l’internazionalizzazione. In forza dei dati rilevati e per valorizzare e sviluppare quanto accertato, InterCom propone un percorso formativo capace di dare a tali fabbisogni una risposta efficace e proattiva e rispondente alle necessità delle cooperative. Attualmente è in corso di svolgimento il progetto “Pesca in Rete” per due cooperative di Manfredonia (FG). La formazione per queste cooperative di pescatori prevede tre specifici percorsi di formazione tali da poter migliorare le aree strategiche del settore della pesca . ★★★ Azione di Sistema Fon.Coop.: Modelli per la diffusione delle pari opportunità nelle imprese cooperative È stata deliberata da Fon.Coop l’Azione di Sistema sopraindicata. Questo progetto promosso dalle tre centrali cooperative riunite nell’Alleanza delle Cooperative Italiane e dalle tre organizzazioni sindacali – CGIL, CISL, UIL – è finalizzato al miglioramento delle condizioni di lavoro delle donne e alla crescita della leadership femminile nelle imprese cooperative. Gli obiettivi e gli ambiti specifici dell’intervento sono: la conoscenza delle problematiche di genere presenti all’interno del movimento cooperativo e la diffusione delle buone prassi di genere già realizzate; la promozione e l’incentivazione dei percorsi di carriera nelle imprese cooperative con particolare riferimento alla conciliazione dei tempi di vita e tempi di lavoro; alla salute e alla sicurezza in ottica di genere; al cambiamento nella cultura organizzativa e ad una sperimentazione mirata per favorire l’adozione nelle imprese cooperative di modelli di sviluppo e miglioramento nella gestione delle risorse umane. Nell’ambito delle attività previste dal piano, il Consorzio Meuccio Ruini è impegnato in particolare nella promozione della diffusione delle attività previste e nel coordinamento delle attività stesse, in particolare nella gestione dei focus groups. Le componenti del Coordinamento Donne AGCI saranno coinvolte nello svolgimento delle attività. ★★★ Imprenditoria femminile Marieli Ruini, Presidente del Consorzio e Sandra Miotto, Presidente del Coordinamento Donne AGCI e Consigliera di Parità per la Regione Veneto, partecipano ai tavoli di lavoro dell’ACI dedicati al tema dell’imprenditoria femminile. L’impegno assunto è quello di favorire la conoscenza delle possibilità di accesso al Fondo Centrale di Garanzia e di stimolare i rappresentanti del settore bancario legato all’ACI a favorire l’accesso al credito da parte delle imprenditrici. A tale scopo è stato programmato un seminario da svolgersi il 29 novembre p.v. a Roma presso il Palazzo della Cooperazione – via Torino, 146 con la partecipazione dei rappresentanti e delegati istituzionali. Fra questi l’On. Maria Cecilia Guerra, Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega per le Pari Opportunità. Il 29 ottobre 2013, Unioncamere ha organizzato una giornata formativa di approfondimento dedicata alla “Sezione Speciale per le imprese femminili del Fondo centrale di garanzia per le PMI”. In rappresentanza del Consorzio Meuccio Ruini e del Coordinamento Donne AGCI, ha partecipato al seminario Consuelo Vecchio. Dopo i saluti istituzionali di Tiziana Pompei, Vice Segretario Generale di Unioncamere, che ha ricordato le iniziative in corso, soffermandosi sulla nuova edizione del Giro d’Italia delle donne che fanno impresa, Monica Par- rella, DG Ufficio per gli interventi in materia di parità e pari opportunità Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha illustrato le caratteristiche del lavoro femminile in Italia e presentato l’auto-imprenditorialità come un’opportunità per la crescita. È così che per agevolare lo sviluppo d’impresa, facilitando l’accesso al credito delle donne imprenditrici, che si è scelto di optare per lo strumento del Fondo Centrale di Garanzia. Lo scopo dell’incontro è stato spiegare nel dettaglio l’articolazione e il funzionamento di questo prodotto dell’ingegneria finanziaria, disciplinato da regole nazionali e comunitarie. Il seminario si è concluso con una simulazione dell’utilizzo della documentazione per la presentazione della domanda, a cura di Sabrina Fausta Aloise dello staff tecnico/assistenziale del FCG. ★★★ Green Economy La Green Economy è ormai considerato, in ambito nazionale e internazionale, un filone privilegiato per i progetti di sviluppo del territorio. I settori collegati alla green economy rappresentano, attualmente, un’area strategica sia a livello dei finanziamenti europei sia nelle programmazioni regionali italiane. Rilevando tali indicazioni, Il Consorzio Meuccio Ruini sta avviando azioni in entrambe le direzioni: Rispetto alle politiche europee, è in corso la ri-presentazione del progetto BRICKS (Building Refurbishment with Increased Competences, Knowledge and Skills) coordinato da ENEA quale partner capofila; Rispetto alle politiche regionali ha avviato, invece, una riflessione a supporto del Comune di Roccagiovine per promuovere un approccio strategico partecipativo basato sul coinvolgimento di tutte le forze attive sul territorio, finalizzato a valorizzare le conoscenze e le competenze locali, promuovendo la ricerca di idee innovative specificatamente a vantaggio dei giovani. Le piste individuate sulle quali orientare tale approccio sono la green economy scelta “automatica” viste le caratteristiche ambientali del luogo e la cultura come “molla per ripartire”, per attivare sinergie e attirare il turismo. ★★★ Seminario comunicazione politica Marieli Ruini ha partecipato alla giornata conclusiva del seminario in comunicazione “Società e politica”, AGCI / Novembre 2013 / 22 patrocinato dal Consorzio. Il seminario ha offerto una molteplicità di interventi e confronti con la partecipazione di esperti e di personalità del mondo della comunicazione e del mondo politico. Domenica 13 ottobre, alla presenza delle autorità locali, si sono conclusi i lavori del seminario coordinato da Luca Guazzati, con le relazioni di Oliviero Toscani, Guido Oldani e Marieli Ruini. Nel suo intervento, Marieli Ruini ha sviluppato il tema della cultura, cultura politica e comunicazione, considerando che i mutamenti culturali creano mutamenti nell’ambito della politica e che la comunicazione, se buona comunicazione, potrebbe essere un tramite utile per ricostruire un rapporto fra società e politica che preveda quella “relazionalità” necessaria al mantenimento dell’equilibrio sociale. “Per concludere, una società in trasformazione perde i tradizionali riferimenti culturali e non offre risposte adeguate alle esigenze di un quotidiano frantumato nelle troppe sollecitazioni, nelle effimere proposte, nel consumo e nell’usura del tempo e dello spazio. La politica perde il proprio carattere di operare per il bene del cittadino perché si involve su se stessa ed è riconoscibile come vittima autoreferenziale del proprio potere. Ne deriva che il malessere della società si riflette sul malessere politico, creando vane aspettative da parte dei cittadini che non si sentono né protagonisti del sociale, né partecipi del politico e al tempo stesso la comunicazione si aggrava di una malattia difficilmente superabile: quella di perdere, perdendo i suoi referenti e i suoi riferimenti, la propria capacità di offrire, con la conoscenza, la relazionalità. Il tema della relazionalità bene si associa al mondo della cooperazione che, fino dalle sue origini ha ritrovato nella comunità del lavoro quella mutualità necessaria a garantire dignità ed equità. La partecipazione comune al mondo del lavoro diventa così una premessa fondamentale per aprire uno spiraglio sociale che, nella relazionalità, trova risposte al generale stato di disagio sociale e di crisi economica. Avanzare una proposta che trova le sue radici nella realtà cooperativa già esistente e attiva, può essere utile per ricreare un rapporto armonico fra società e politica, tale da poter fornire la risposta alle esigenze dei cittadini”. La poltrona del settore cooperazione nel Consiglio della Camera di Commercio di Rovigo, lasciata vacante la scorsa estate da Sergio Zampini per le sue dimissioni, è stata assegnata dalla Regione ad Olga Pegoraro, presidente di AGCI Veneto. La Pegoraro, da lungo tempo nel mondo della cooperazione e titolare della cooperativa “Cpb 1952” che si occupa di trasporti e logistica, ha accettato l’incarico nonostante i numerosi impegni tra Roma e Bruxelles, visto che è anche rappresentante degli organismi della cooperazione a carattere europeo e internazionale ed è nel Cda di Cooperazione finanza e impresa. “La Camera di Commercio è la casa delle aziende - ha affermato la neoeletta - e per me sarà un’occasione di confronto e di risposta alle aziende che rappresentiamo, per sviluppare un territorio che ritengo importante per l’economia veneta. L’azione camerale è di supporto alle aziende perché è la casa comune. Supporto significa anche dare, che è quello di cui le singole imprese hanno bisogno in un momento in cui i servizi costano”. Inoltre afferma che, pur non conoscendo ancora la realtà polesana della Camera di Commercio, si farà garante del settore. “Porterò avanti alcune istanze conoscendo le esigenze delle cooperative e della cooperazione, all’interno di quello che la Camera potrà fare, soprattutto in questo periodo di spending review. Cercherò di lavorare per un risultato comune che è rappresentare al meglio i nostri associati”. Fon.Coop: oltre 5 milioni di euro per la formazione delle PMI e delle microimprese Fon.Coop ha pubblicato in questi giorni l’Avviso 23 Fondo di Rotazione, che stanzia oltre cinque milioni di euro per la formazione delle PMI e delle microimprese. Nel corso del 2013 il Fondo della formazione delle imprese cooperative ha stanziato su tutti i canali di offerta oltre 25 milioni di euro per piani formativi. Tra le novità dell’Avviso 23 si segnala l’opportunità per le società appartenenti a gruppi paritetici cooperativi e per quelle che hanno sottoscritto contratti di rete di presentare un unico piano pluriaziendale. Per richiedere un finanziamento si può scegliere tra due tipologie di piano: lo standard, che prevede esclusivamente azioni formative ed un costo ora formazione di 125 Euro ed il complesso, che include tutte le attività ricomprese nel ciclo formativo, dall’analisi dei fabbisogni alla diffusione dei risultati – in questo caso il costo ora formazione è di 150 Euro. Possono partecipare all’Avviso 23 le imprese aderenti o che aderiscono al momento di presentazione del piano. Per consentire ad una platea più ampia di associate di fare formazione con Fon.Coop, sono escluse le imprese che AGCI Attualità AGCI Iniziative AGCI Notizie AGCI Appuntamenti Olga Pegoraro entra nel pool della Camera di Commercio di Rovigo hanno beneficiato di finanziamenti sull’Avviso 21 e sull’Avviso 19 Lombardia – ovvero il precedente Fondo di Rotazione. Numero verde 800 912 429 - www.foncoop.coop (il sito riporta il testo dell’Avviso e, nell’aria dedicata, gli altri materiali informativi e di progettazione). Fondazione Spadolini Nuova Antologia: seminario di studi “In un mondo che cambia, tra profondi travagli e insolute contraddizioni, cresce l’esigenza di coordinamento e di solidarietà all’interno dell’alleanza occidentale. Come nazioni industrializzate, le sfide che dovremo fronteggiare nei prossimi decisivi anni sono molteplici: a cominciare da quelle economiche nel campo dei commerci internazionali non meno che nel settore dell’energia e delle materie prime”. Da queste parole pronunciate da Spadolini nel suo discorso al Senato il 7 luglio 1981 sulla fiducia al Governo, l’AGCI in collaborazione con l’Associazione degli Amici della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, ha tratto spunto per promuovere un seminario di studi dal tema “Europa e Stati Uniti la sfida del mercato transatlantico”. L’evento, si svolgerà il 29 novembre a Firenze presso la Fondazione Spadolini, e si articolerà attraverso due sessioni di lavoro. Nella prima, con inizio alle 9.30 e moderata da Italico Santoro, sono previsti i saluti del prof. Cosimo Ceccuti, la presentazione del seminario da parte di Stefano AGCI / Novembre 2013 / 23 Folli, la relazione introduttiva di Marta Dassù , gli interventi di Alfredo Panarella e Danilo Taino. Nella seconda, moderata da Antonio Del Pennino, con inizio alle 11.15, sono previsti gli interventi di: Rosario Altieri, Michele Bagella, Luigi Compagna, Alia K. Cardini, Giorgio Rebuffa, Cosimo Risi, Giancarlo Tartaglia. Le conclusioni dei lavori sono affidate a Adolfo Battaglia e Guy Verhofstadt. “Note e commenti” a cura dei Centri studi dell’Alleanza delle Cooperative Italiane: pubblicati i numeri quattro (ottobre 2013) e cinque (novembre 2013) Sono disponibili sul sito www.agci.it e consultabili anche sul portale www. alleanzacooperative.it i numeri 4 e 5 di “Note e commenti”, working paper statistico-economico realizzato congiuntamente dagli Uffici studi di AGCI, Confcooperative e Legacoop. La prima analisi è relativa al contributo delle imprese femminili nel sistema ACI, mentre la seconda si incentra sulle cooperative costituite ed avviate negli anni della crisi.