REPORT DELL`INCONTRO “COOPERATIVE SOCIALI E DI

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REPORT DELL`INCONTRO “COOPERATIVE SOCIALI E DI
REPORT DELL'INCONTRO “COOPERATIVE SOCIALI E DI LAVORO:L'IMPATTO DELLA CRISI
E NUOVE PROSPETTIVE IN CHIAVE EUROPEA”
di Michele Boglioni
Il giorno 12 novembre 2010 si è tenuto il secondo incontro del ciclo seminari
organizzato da Euricse , in collaborazione con la Federazione Trentina della
Cooperazione. I relatori Bruno Roelants, segretario generale di CECOP/CICOPA
Europe, e Michele Odorizzi della Federazione, hanno analizzato l'impatto della
crisi sulle cooperative sociali e di lavoro delineando le prospettive future per
queste aziende. L'incontro è stato introdotto e moderato da Gianluca Salvatori,
Amministratore Delegato di Euricse.
L‟introduzione di Salvatori ha richiamato l'inversione di tendenza che dagli anni '80 ha
subito l'economia mondiale: mentre nei precedenti 30 anni l'economia aveva registrato
una crescita , a partire dagli anni „80 il modello incontra grosse difficoltà. Nello stesso
tempo alcuni processi hanno modificato radicalmente la struttura e la fisionomia
dell'economia mondiale: la trans-nazionalizzazione e la de-materializzazione del sistema
produttivo, la precarizzazione del lavoro e la contrazione del settore pubblico sono solo
alcuni dei fenomeni che caratterizzano questa nuova fase. Lla crisi degli ultimi 3 anni ha
radicalizzato le tendenze in atto. La domanda che si pone a questo punto è: quale può
essere il ruolo della cooperazione in tutto questo?
Michele Odorizzi ha presentato alcuni dati riguardanti l'incremento annuale della
produzione e l'andamento dell'occupazione in Trentino per le cooperative di produzione e
lavoro, cooperative di tipo A e di tipo B e consorzi. I dati evidenziano una flessione
soprattutto nel 2008, seguita però da una buona ripresa già nel 2009. Il rappresentante
della Federazione Trentina della Cooperazione, tuttavia ha sottolineato che la crisi ha
messo a dura prova soprattutto alcune realtà che già erano in situazioni di fragilità e che
in alcuni casi ha portato alla loro chiusura. L‟interpretazione attenta dei dati rivela
tuttavia una buona solidità del settore..
L'intervento di Bruno Roelants offre invece una visione allargata dell'andamento della
cooperazione in Europa e nel mondo. La tendenza delle cooperative sociali e di lavoro è
quella di seguire l'andamento generale dell'economia. Benché tali realtà manifestino una
capacità di resistenza maggiore delle imprese tradizionali, la crisi, che ha colpito
soprattutto i paesi industrializzati e l'Europa in particolare, ha avuto un forte impatto
negativo. Tale crisi è di tipo strutturale ed è quindi prevedibile che comporterà una decisa
riconfigurazione degli attuali equilibri economici. È necessario perciò considerare il ruolo
delle cooperative in senso non congiunturale ma con riferimento ad un‟ottica di lungo
periodo. Innanzitutto va stimolata la tendenza delle cooperative ad accumulare capitale,
ma soprattutto, rimarca Roelants, è fondamentale la creazione di gruppi cooperativi
solidi, in grado di occupare una posizione di rilievo nelle catene produttive di riferimento.
Le realtà che soffrono di più sono quelle che svolgono attività marginali e di servizi ad
altre aziende maggiori. Le mansioni semplici sono le prime ad essere tagliate o
internalizzate dalle grandi aziende in momenti di difficoltà e, purtroppo, questi settori
sono quelli tradizionalmente occupati da cooperative di lavoro e dalle sociali. Anche nel
caso delle cooperative di consumo il commento è stato piuttosto netto: o ci si aggrega o
si esce dal mercato. Il caso del gruppo Mondragón è significativo a riguardo. La loro
risposta alla crisi è consistita in una riqualificazione della ricerca e dell'attività produttiva
sui settori ad alta tecnologia ed alto valore aggiunto. L'obiettivo è occupare un ruolo
strategico sul mercato.