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Fiumicino, 19 dicembre 2015 Parte prima Trombofilia, trombosi venose superficiali e trombosi venose profonde www.cos.it/MEDITER Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia Anomalia dell'emostasi che predispone alla trombosi, può essere acquisita o congenita o entrambe; spesso è asintomatica e non presenta specifiche caratteristiche cliniche. Manifestazioni principali: ● Trombosi Venosa Profonda arti inferiori (DVT) ● Embolia Polmonare (PE). Manifestazioni meno comuni: ● Trombosi Venosa Superficiale (SVT). ● Trombosi i sedi inusuali (arti superiori, vena porta, vena mesenterica, seni cerebrali). Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Prevalenza fattori trombofilici La prevalenza dei principali fattori trombofilici nella popolazione generale risulta essere: ● Mutazione del Fattore V di Leiden (detta anche F5R506Q o Resistenza alla Proteina C attivata) = 3–7%, ● Mutazione protrombinica G20210A = 0,7-4%, ● Deficit della Proteina C = 0,2-0,5%, ● Deficit della Proteina S = 0,03-0,21%, ● Deficit di Antitrombina III = 0,02-0,2%, ● Aumento del fattore VIII = 11% . Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia nel VTE Frequenza di fattori trombofilici in pazienti con VTE: ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● elevati livelli di fattore VIII = 25%, elevati livelli di fattore IX = 20%, elevati livelli di lipoproteine = 20%, mutazione eterozigote del fattore di Leiden = 18,8% elevati livelli dell'inibitore della fibrinolisi attivabile dalla trombina (TAFI) = 14% elevati livelli di fattore XI = 10%, iper-omocisteinemia = 10%, mutazione protrombinica G20210A = 7,1%, deficit di proteina C = 3,7%, deficit di proteina S = 2,3%, deficit di Antitrombina = 1,9%, mutazione omozigote del fattore di Leiden = 1,5%, disfibrinogenemia = 0,8%. Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: fattori ereditari Deficit ereditario di Antitrombina III (AT3). Prevalenza 0,02-0,2% - Frequenza nel VTE 1,9%. AT3 inibisce i fattori attivati II, IX, X, XI e XII. Ne sono noti due tipi: 1.Tipo 1 = Deficit quantitativo: i livelli plasmatici di AT3 sono inferiori al 5% del normale e rappresenta la variante più comune; 2.Tipo 2 = Deficit qualitativo: i livelli plasmatici sono normali, ma l'attività è ridotta per la produzione di una proteina anomala. Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: fattori ereditari Deficit ereditario di della Proteina C. (1) Prevalenza 0,2-0,5% - Frequenza nel VTE 3,7%. La Proteina C è sintetizzata in forma inattiva nel fegato con meccanismo vitamina K dipendente; una volta attivata svolge un'azione anticoagulante col suo co-fattore (Proteina-S) inibendo i fattori Va e VIIIa. Il deficit della Proteina C viene determinato tramite la misurazione dei livelli plasmatici della sua attività e dell'antigene specifico. Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: fattori ereditari Deficit ereditario di della Proteina C. (2) È una mutazione genetica molto eterogenea di cui si conoscono oltre 160 varianti. Ne sono noti due tipi: 1. Tipo 1 = Deficit quantitativo: (variante più comune) riduzione sia dell'attività della Proteina C che dell'antigene per ridotta sintesi o per ridotta stabilità della proteina; 2. Tipo 2 = Deficit qualitativo: riduzione della sola attività con modesta riduzione dell'antigene, imputabile ad una sintesi anomala. Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: fattori ereditari (1) Deficit ereditario di della Proteina S. Prevalenza 0,03-0,2% - Frequenza nel VTE 2,3% Svolge azione di co-fattore della Proteina C per l'inattivazione dei fattori Va e VIIIa; il 40% circola libera ed il 60% è legata ad una proteina e non svolge attività di co-fattore. Si conoscono 130 diverse mutazioni del gene che ne codifica la sintesi. Sono noti tre tipi di deficit della Proteina S: Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: fattori ereditari Deficit ereditario di della Proteina S. (2) 1.Tipo 1 = Deficit quantitativo: diminuzione sia della quantità totale che della quota libera; 2.Tipo 2 = Deficit qualitativo: (variante più rara) riduzione della sua attività di co-fattore pur in presenza di normali livelli totali e di quota libera; 3.Tipo 3 = Deficit qualitativo: diminuzione della quota libera in presenza di normali livelli di proteina S totale. Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia Esistono anche fattori acquisiti che possono portare a situazioni di deficit simili a quelle sopra indicate: ● Gravi malattie epatiche, ● Deficit severo della vitamina K, ● Eccesso di estrogeni (contraccettivi orali, gravidanza). Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: fattori ereditari A differenza delle mutazioni fin qui descritte, che portano ad una riduzione della funzione anti-coagulante, sono note anche mutazioni che portano ad un aumento dell'attività coagulativa. Si tratta di condizioni con una prevalenza maggiore delle precedenti e che presentano una maggiore omogeneità. Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: fattori ereditari APC resistance F5R506Q. Detta anche “resistenza alla proteina C attivata” è dovuta ad una mutazione del sito per il fattore Va, il cui mutante - il Fattore V di Leiden - viene inattivato più lentamente dalla proteina C attivata. Rappresenta la causa ereditaria di trombofilia con maggiore prevalenza (3-7%) nella popolazione caucasica, mentre è inesistente nelle popolazioni africane. Può anche essere acquisita in gravidanza o per trattamento ormonale (contraccettivi orali, terapia sostitutiva). Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: fattori ereditari Mutazione protrombinica 20210A. Prevalenza 0,4-7% - Frequenza nel VTE 7,1%. Si tratta della mutazione del gene F2 della protrombina ed è associata ad un aumento della protrombina circolante. Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: fattori ereditari Sindrome anti-fosfolipidica. (1) Malattia autoimmune caratterizzata da trombosi o complicazioni della gravidanza in presenza di anticorpi anti-fosfolipidi. Si pone diagnosi in presenza di almeno un criterio clinico ed un criterio di laboratorio positivo a due determinazioni distanti almeno 12 settimane (per evitare falsi positivi dovuti ad aumenti transitori degli anticorpi). Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: fattori ereditari Sindrome anti-fosfolipidica. (2) Criteri diagnostici clinici: Anamnesi di uno o più episodi di trombosi, ● Anamnesi di una o più morti intrauterine del feto o di aborto spontaneo. ● Criteri diagnostici di laboratorio: Presenza di LAC (Lupus Anti-Coagulant), ● Titolo elevato o medio di IgG o IgM anticardiolipina, ● Presenza di IgG o IgM anti b -glicoproteina-1. 2 ● Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: fattori ereditari Sindrome anti-fosfolipidica. (3) Gli anticorpi anti-foslolipidi (aPLs) sono presenti nella popolazione (1-5%) spesso con un basso e transitorio titolo di IgM senza associazione ad eventi trombotici: ● La prevalenza cresce con l'età ed è rara nei bambini, ● Può essere rilevata nel 12% degli adulti > 50 anni, ● Può essere associata a: ✔ Uso di farmaci (p.e. clorpromazina, contraccettivi orali, metildopa, isoniazide. procainamide chinidina, idralazina), ✔ Neoplasie, ✔ Infezioni. Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: fattori ereditari Sindrome anti-fosfolipidica. (4) Prevalenza di sindrome anti-fosfolipidica (APS) non associata a Lupus Eritematoso Sistemico (LES) = 0,5%. Nella sindrome anti-fosfolipidica associata a LES: ● Il 12-30% dei pazienti con LES è positivo per anticorpi anti-cardiolipina, ● Il 15-34% dei pazienti con LES è positivo per anticorpi lupus anticoagulanti (Ab-LA), ● Il 50-70% dei pazienti con LES e presenza di aPL può sviluppare una APS in vent'anni, ● Entrambe la patologie sono più frequenti nella donna (1:3,5 per APS primaria; 1:7 per APS associata a LES). Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: fattori ereditari Anche se è stata descritta una componente ereditaria responsabile di maggiori concentrazioni plasmatiche dei fattori VIII, IX e XI, attualmente non sono noti i polimorfismi genetici ad esse correlati. Al momento la maggior parte dei laboratori è in grado di eseguire solo il dosaggio del fattore VIII. Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: fattori acquisiti Svariate condizioni cliniche possono predisporre a disturbi specifici della coagulazione; un loro elenco con sintetica descrizione e riferimenti di letteratura è reperibile utilizzando la stringa di ricerca Dynamed: ● Thrombophilia (Sez. Differential Diagnosis): Acquired causes with specific coagulation disturbances . Esistono anche condizioni che hanno una correlazione coi disturbi della coagulazione non ben definita, visualizzabili attraverso la stringa di ricerca Dynamed: ● Thrombophilia (Sez. Differential Diagnosis): Acquired causes that may not have defined coagulation disturbances . Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: accertamenti utili Accertamenti di routine: ● Emocromo (piastrine), ● PTT (monitoraggio terapia eparinica), ● PT-INR (monitoraggio antagonisti vit.K). Accertamenti per ridurre le complicazioni: ● Creatinina (p.e. le eparine a basso peso molecolare possono andare incontro ad accumulo in corso di IRC), ● BMI (p.e. per il dosaggio degli anticoagulanti). Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: accertamenti utili Gli accertamenti possono suggerire la presenza di problemi concomitanti: ● Aumento del PTT: prendere in considerazione una coagulazione intravasale disseminata o una neoplasia pancreatica; ● Aumento ematocrito o piastrine: prendere in considerazione una policitemia vera; ● Piastrinopenia: prendere in considerazione una trombocitopenia da eparina. Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: panoramica sui test L'esecuzione routinaria dei test per la trombofilia non è supportata da prove di efficacia. Tali test sono, invece, raccomandati in caso di: VTE (Tromboembolia venosa) prima dei 50 anni, ● VTE ricorrente, ● VTE in sedi inusuali (porta, mesenterica, splenica, epatica, seni cerebrali), ● VTE in gravidanza o in corso di terapia con estrogeni (anticoncezionali o terapia sostitutiva), ● Primo episodio di VTE a qualsiasi età se un parente di 1° grado ha avuto VTE prima dei 50 anni. ● Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: panoramica sui test I test per la trombofilia possono essere presi in considerazione nei seguenti casi (anche se le prove di efficacia sono dubbie): 1. VTE senza causa apparente dopo i 50 anni, 2. Episodio tromboembolico in paziente con anamnesi familiare di VTE senza causa apparente, 3. Primo episodio in corso di terapia con tamoxifene o altri inibitori selettivi dei recettori per gli estrogeni, Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: panoramica sui test 4. Necrosi cutanea in corso di terapia con antagonisti della vitamina K (studiare in particolare deficit di proteina C e proteina S), 5. Anamnesi personale di VTE associata a fattori di rischio occasionali (interventi chirurgici, fratture, immobilizzazione prolungata), 6. Anamnesi familiare di rischio elevato, 7. Donne con gravidanza interrotta spontaneamente pre-termine. Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: panoramica sui test I test per la trombofilia non sono raccomandati: Come screening nella popolazione generale, ● Come test di routine in gravidanza, ● Prima della terapia anticoncezionale, ● Prima della terapia ormonale sostitutiva, ● Prima dell'uso di inibitori selettivi dei recettori per gli estrogeni (tamoxifene), ● Prima di procedure di fecondazione assistita o sindrome di iperstimolazione ovarica in donne asintomatiche, ● Come test di routine nella trombosi arteriosa. ● Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: panoramica sui test Accertamenti standard per la trombofilia congenita ● Fattore V di Leiden ovvero test per la resistenza alla Proteina C attivata, ● Mutazione G20210A della protrombina, ● Esame funzionale per il deficit di proteina C, ● Esame funzionale per il deficit di antitrombina III, ● Relativamente al test per deficit di proteina S, ➢ si può eseguire l'esame funzionale o meglio il test immunochimico per l'antigene libero, ➢ è preferibile effettuarlo prima della gravidanza, in quanto quest'ultima influisce sulla valutazione della proteina S. Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: panoramica sui test Accertamenti per gli anticorpi anti-fosfolipidi L'ACOG (American College of Obstericians anf Gynecologists) raccomanda lo screening nel caso di: ● Anamnesi di 1 aborto spontaneo o complessivamente 3 o più tra aborti spontanei e perdite embrionali. ● Anamnesi di VTE inspiegabile o di VTE in donne mai sottoposte a screening o VTE in gravidanza. Il RCOG (Royal College of Obstericians anf Gynecologists) raccomanda lo screening nelle donne con VTE senza causa apparente. Dato che il 50% dei pazienti ha più di un tipo di anticorpi, gli accertamenti dovrebbero includere Anticorpi anticardiolipina, anti-b2-glicoproteina e Lupus inibitori. Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: panoramica sui test Accertamenti non più raccomandati per la trombofilia Omo-cisteina plasmatica: non esistono dati né a supporto della terapia con vitamine né relativi a modifiche della durata dell'attività anticoagulante in pazienti con iper-omocisteinemia ed anamnesi di VTE. MTHFR: non esiste un razionale clinico per il test sul DNA per le varianti del MTHFR; l'American College of Medial Genetic and Genomics si raccomanda di non eseguirlo per valutarne l'ereditarietà. Fattore VIII e altri fattori della coagulazione: si tratta di test che possono essere utilizzati solo in situazioni particolari. Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: tempi per i test Dopo una trombosi acuta è opportuno aspettare almeno 6 settimane, perché in corso di trombosi i livelli di antitrombina III e delle proteine C e S possono ridursi transitoriamente, mentre i livelli del fibrinogeno e del fattore VIII possono crescere. Nel caso di terapia con Warfarin o eparina è meglio rimandare gli accertamenti fino alla risoluzione clinica, se possibile, in quanto entrambi i trattamenti possono interferire coi livelli plasmatici di uno o più degli elementi da testare. Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: profilassi del VTE Dynamed: Thrombophilia in adults – Management In pazienti asintomatici e anamnesi negativa di VTE esistono raccomandazioni contrarie alla profilassi farmacologica o meccanica a lungo termine. ● In pazienti a basso rischio di trombosi evitare gli specifici fattori di rischio (p.e. contraccettivi orali o terapia ormonale sostitutiva). ● In pazienti ad alto rischio o con fattori di rischio acquisiti è consigliabile una profilassi temporanea con eparine a basso peso molecolare (LMWH). ● In gravidanza o dopo il parto è consigliata terapia con LMWH per le pazienti ad alto rischio. ● In caso di VTE trattare ogni tipo di paziente a prescindere dalla causa dell'evento. ● Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli Trombofilia: profilassi del VTE Prima di iniziare una profilassi del VTE occorre valutare il rischio di trombosi e di sanguinamento: ● Nei pazienti ospedalizzati con IMPROVE calculator: [www.qthrombosis.org/index.php] ● Nei pazienti territoriali con QThrombosis calculator: [www.outcomes-umassmed.org/IMPROVE/risk_score/index.html] L'opportunità e le modalità di una profilassi per le varie tipologie di pazienti a rischio di VTE sono descritte in Dynamed: Venous thromboembolism (VTE) prophylaxis for medical patients - Overniew Dr. Ugo Montanari Dr. Domenico Quadrelli