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{REG-8-2603-9} Tue Mar 25 21:41:25 2003 CYAN MAGENTA YELLOW BLACK 38 ● INTERNET & TECNOLOGIE 26 marzo 2003, Mercoledì Liguria in ricerca LA FOTO DEL GIORNO RETE & SCIENZA I genovesi alla prima crociata Internet più sicura con password monouso enova otterrà (...) oltre la riconferma della colonia di Antiochia, il possesso di un quartiere a «G Gerusalemme e di uno a Giaffa e di tutte le città che l dipartimento di Fisica dell’università di A Salerno nasce il protocollo di comunicazio- avrebbe contribuito a conquistare, un terzo di Arzuf, una casa a Cesarea (...). Dopo aver predato, mentre svernavano, le coste tra Laodicea e Giaffa, (...) partirono per Gerusalemme durante la Quaresima. Il lunedì dopo la domenica delle palme, con tutta la flotta, diressero a Giaffa. (...) Assaltarono il 6 maggio Arzuf e l’espugnarono in tre giorni. A maggio presero Cesarea scalando le mura senza alcuna macchina da guerra (...) soprattutto per l’eroismo del console Guglielmo Embriaco (...). Cesarea venne saccheggiata e la popolazione risparmiata. Il bottino, tolto un quindicesimo per gli armatori, ammontò a più di ventimila lire e sedicimila libbre di pepe. Tra tanta ricchezza (...) anche il catino in cui aveva mangiato la Pasqua Gesù». Altri giorni, altre guerre. Questi erano i genovesi alla prima crociata, terza spedizione, anno 1101. Era primavera anche allora, e i luoghi sono più o meno gli stessi di oggi, a parte che la parola petrolio non era stata ancora inventata. Sono passati novecento anni ma, salvo che per le armi, poco è cambiato. Anzi, è lì - nelle armi - che si è fatta forse più strada. Prendete una balestra. Nel nono secolo avanti Cristo in Oriente le costruivano già. Nel Medioevo (duemila anni dopo, il doppio di quelli che ci separano dalle crociate) erano arrivati alla balestra portatile. I romani (gli americani dell’antichità) dal terzo secolo avanti Cristo ne avevano inventato una (“balista”) con arco a due bracci separati che poteva scagliare a notevole distanza pesanti dardi e pietre. Anche se c’è chi sostiene che gli stessi disponevano già di analoghi attrezzi individuali caricabili manualmente, la comparsa ufficiale della “manesca”, certificata dai libri di carico delle navi, risale appunto all’anno della prima crociata (1098): a portarle a bordo furono i soldati genovesi che facevano la scorta alle navi di trasporto truppe. Se guardate l’immagine (www.geocities.com/ mandraccio/), fa quasi tenerezza vedere quanto ingegno l’uomo profonda nell’inventare strumenti per eliminare altri uomini. Fossimo così bravi a imparare a guarire le malattie, saremmo tutti immortali. Tant’è, a certe cose ci si affeziona. Infatti, dieci secoli dopo, la Compagnia Balestrieri del Mandraccio è un rispettabilissimo manipolo di appassionati che, avendo come fini «il mantenimento e la divulgazione della storia, delle tradizioni e del costume dell’epoca medievale», da più di quindici anni rievoca i fasti (compresi in un certo senso i nefasti) della Repubblica di Genova: danze, mangiafuoco e, appunto, combattimenti. Il carnet dell’associazione, che ha sede nella Casa del Boia, è fitto: sabato e domenica saranno a Pescia per provare i nuovi regolamenti sui combattimenti, il 13 aprile a Ferrara e il 26 a Treviso per gare di balestra storica. E così via, da maggio a dicembre. Essere così bravi e così richiesti comporta un gran lavoro di ricerca filologica. Non solo le armi sono fedeli riproduzioni, i costumi sono stati ripresi da antichi testi e dipinti, per gli accessori si mira al perfezionamento continuo. L’obiettivo è creare un’illusione che riporti chi guarda agli splendori della Repubblica di Genova. Per le miserie (ma il Mandraccio, naturalmente, non c’entra) si può annotare che la balestra fu vietata dal concilio Vaticano del 1139 da parte di cristiani contro cristiani (www.balestraitaliana.it/storia/storia htm.) perché ritenuta micidiale. L’uso rimase tollerato contro gli infedeli. Quando si dice la circolarità della storia. ■ www.geocities.com/mandraccio Marco Giacobbe [email protected] Il volo della campionessa Questa ragazza voltante è Elena Sokolova, campionessa russa di pattinaggio artistico, in evoluzione acrobatica durante un allenamento in vista delle competizioni ufficiali a Washington mondi VIRTUALI zione e divertimento per tutti i gusti con le intriganti novità A per Xbox e GameCube prodotte da Sega ed edite da Infogrames, garanzia di qualità videoludica su PC e su ogni console. E proprio per Xbox, ecco un titolo imperdibile che, in quanto ad atmosfere macabre, non ha proprio nulla da invidiare a un film horror sullo stile della trilogia degli zombi diretta da Romero: è The House of the Dead 3, in cui si verrà trascinati in una spirale di paura, un incubo terrorizzante dove bisognerà massacrare centinaia di zombi e altre abominevoli mostruosità. Nervi saldi e sangue freddo sono le qualità richieste per riuscire a sopravvivere. La grafica tridimen- sionale, con visuale in prima persona, lascia a bocca aperta. Nel disco è anche integralmente incluso il capitolo precedente della saga, l’avvincente The House of the Dead 2. Sul versante GameCube è da non lasciarsi sfuggire il divertentissimo Super Monkey Ball 2, originale gioco d’azione nel quale si dovrà guidare una scimmietta posta all’interno di una sfera di vetro attraverso oltre centocinquanta percorsi differenti sospesi ad altezze vertiginose, zeppi di ostacoli e trappole, nel tentativo di raggiungere l’uscita nel minor tempo possibile. Raccogliendo banane lungo la strada e accumulando punti, si potranno pure sbloc- care degli spassosi sottogiochi addizionali, tra cui: tennis, calcio, golf, biliardo, bowling, gara in canoa e duello aereo, che vedono rigorosamente protagonisti i simpatici primati. Un prodotto esilarante, soprattutto se giocato in multiplayer (previsti fino a quattro partecipanti sulla stessa console). Ancora su GameCube, gli amanti dei giochi di ruolo andranno matti per Phantasy Star Online episode I & II, che riunisce le due versioni di questo famoso role play game futuristico precedentemente uscite su Sega Dreamcast e presenta un’inedita, epica avventura progettata per la piattaforma Nintendo, con nuove missioni, mostri e armi. Il pianeta Ragol è ancora minacciato dalle forze del male, e bisognerà annientarle per riportare la pace e l’equilibrio nel cosmo. Giocabile da soli, con gli amici (fino a quattro su schermo condiviso), o perfi- no on-line (via modem o adattatore a banda larga), questo titolo assicura giorni e giorni di emozioni (per completare la modalità offline sono stimate oltre cento ore). Sempre per GameCube, è disponibile l’appassionante Sonic Mega Collection, che riunisce su un unico disco tutti e sette i giochi dedicati al simpatico porcospino supersonico, mascotte di casa Sega, che hanno riscosso un successo mondiale sulla vecchia console Megadrive: Sonic, Sonic 2, Sonic 3, Sonic & Knuckles, Sonic Spinball, Dr.Robotnik’s Mean Bean Machine e Sonic 3D, più cinque minigiochi nascosti e parecchio materiale extra da visionare (da fumetti sul personaggio a immagini varie). Tra piattaforme in due e tre dimensioni su cui correre e saltare, rompicapo da risolvere e flipper in cui cimentarsi, la varietà e il divertimento sono garantiti! Piermarco Rosa ne via Internet a prova di spionaggio: l’Infm ha depositato la domanda di brevetto per il sistema che, attraverso una smart card, genera password monouso e non prevedibili. Una tecnologia per collegarsi in tutta sicurezza online a banche, siti di commercio elettronico, enti pubblici, server di posta. Il progetto è portato avanti da Massimiliano Polichetti e Massimo Blasone: il primo ricercatore dell’ateneo nella città campana, e l’altro sotto contratto all’"Imperial college" di Londra. Entrambi studiosi affiliati appunto all’Istituto nazionale per la fisica della materia, che la sua sede a Genova Campi. E che ha presentato quest’idea a una competizione al di là della Manica, sponsorizzata da tutti i "Research councils Uk": ovvero i Consigli delle ricerche operativi nelle varie discipline economiche e scientifiche in Inghilterra. Il progetto è nato nell’ambito della ricerca in fisica teorica e fisica computazionale, ma riguarda il settore della sicurezza informatica. Trova applicazione in sistemi di amministrazione dell’accesso a siti protetti e di gestione di transazioni commerciali, e in generale a servizi che comportano la comunicazione di dati riservati attraverso una rete di comunicazione potenzialmente soggetta a intrusioni da parte di terzi. «La novità distintiva di questo sistema di comunicazione - dice Polichetti - è che esso si basa su parole chiave di accesso monouso, create con un algoritmo di generazione non invertibile. L’algoritmo utilizza l’omissione controllata di parte delle informazioni che devono passare in rete, rendendo le password non prevedibili da persone non autorizzate. Un apposito studio matematico dimostra che la probabilità di riuscire a prevedere una parola chiave è equivalente a quella di indovinarla a caso». La procedura di accesso prevede l’utilizzo di una carta elettronica programmata e del suo lettore tascabile, nonché di un software che gestisca le connessioni sul server del fornitore del servizio utilizzato. «Il protocollo è universale - spiega Massimiliano Polichetti - e sebbene non sia basato sulla crittografia, può essere tranquillamente utilizzato in concomitanza con essa. E’ facilmente esteso al settore dei computer palmari e dei telefoni cellulari. In quest’ultimo caso - conclude il ricercatore - in congiunzione con un servizio di m-banking (accesso alle banche mediante il telefono cellulare), permette di fare acquisti in qualsiasi negozio senza contante, in maniera totalmente sicura». Maurizio Monero