Ambiente Ecologia Pubblico
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Ambiente Ecologia Pubblico
Ambiente Ecologia Pubblico Stanislao Cieslik e Ana Payá-Perez Si parla molto di ambiente, ma che cos’è ? Gli studi sull’ambiente non costituiscono una disciplina scientifica sensu stricto, ma nascono da una preoccupazione di natura politica venuta alla luce alla fine degli anni ’60. Early History of Environmentalism Environmental politics get off to a rough start in the United States in the 1960s. It is difficult now to imagine a time when the issue of the environment was controversial. But denial of the gravity of the problems was the norm rather than the exception until fairly recently. The undesirable side-effects of progress were generally ignored. Most people assumed that the air and rivers had an infinite capacity to absorb waste. Oil was cheap in the U.S. and wasteful use of energy routine in American industry. Awareness of potential problems grew in the 1960s as smog blanketed the air above major cities such as Los Angeles, radioactive fallout from nuclear weapons testing spread across the Midwest, and pesticides contaminated agricultural products. The publication of Rachael Carson’s best selling book Silent Spring in 1962 was a first turning point in the emergence of environmentalism. Carson argued that human beings and nature are interdependent. DDT use was eventually curtailed in part because of the arguments she presented in this famous book. But Carson, who died of cancer two years after its publication, was widely dismissed as a hysterical woman by interests hostile to environmental regulation. It was not until the early 1970’s that environmentalism became a respectable political issue with widespread support. The first Earth Day on April 22, 1970 was a second turning point. Huge demonstrations in favor of environmental protection were echoed in Washington by positive oratory from President Nixon and other political leaders. Soon major legislation was passed and environmentalism became a fact of political life in the U.S. All this political activity took place against a background of intense ideological debate. Two principal positions were advanced by leading scientific commentators on the environment. On the one hand, population growth was blamed for environmental problems. Paul Ehrlich’s 1968 best seller, The Population Bomb, predicted mass starvation in the coming decades. This Malthusian trend was soon joined by advocates of limited economic growth. The Club of Rome published its famous study, The Limits to Growth, in 1972. Industrial civilization, it argued, would soon devour its own natural basis and collapse. These commentators focused on scarcities of food and resources. In its extreme versions, its advocates proposed allowing starvation to winnow world population back to sustainable levels. https://www.sfu.ca/~andrewf/environment.htm La politica ambientale partì negli USA negli anni ’60. non fu facile convincere del’urgenza di misure di protezione dell’ambiente. Molta gente ignorava i problemi, pensando che l’aria, le acque, ecc., avessero la capacità di autopulirsi. L’America era molto sprecona di energia, la benzina era (ed è tuttora) poco costosa, e l’industria buttava gli scarti senza badare alle conseguenze. Però c’era lo smog a Los Angeles (studiato da Haagen-Smnel 1951), i pesticidi, gli sperimenti nucleari, … Poi fu pubblicato il libro di Rachael Carson, Silent spring, nel 1962, seguito dal Giorno della Terra (22-4-1970). Il presidente Nixon avviò finalmente le prime misure di protezione ambientale. Alcune pubblicazioni cominciarono a svegliare le coscienze negli anni ’70 : -Paul Ehrlich, The population bomb (1968) - Club di Roma, The limits of growth (Rapporto Meadows, 1972) - Inadvertent Climate Modification: Report of the Study of Man's Impact on Climate (SMIC) (MIT Press Classics, 1971) - René Dumont, L’utopie ou la mort, Le Seuil, Parigi, 1973 Molti giovani “sessantottini” , delusi dal fallimento dei loro sogni rivoluzionari, si sono “convertiti” all’ambientalismo. Ciò non toglie che le preoccupazioni ambientaliste rispondono a fatti ben reali. Il degrado dell’ambiente è in atto e continua a progredire. Oggigiorno molti stati hanno un ministero dell’ambiente ; in moltissime università ci sono lauree di scienze ambientali. Negli USA, il “Environmental Protection Agency” (EPA, Agenzia per la protezione dell’ambiente) impiega 8000 persone con poteri di polizia. In Europa abbiamo la European Environment Agency (EEA), situata a Copenhagen … e ci sono tante agenzie statali e regionali Ovviamente, la conservazione delle risorse naturali non è l’unico aspetto della protezione dell’ambiente Però gli umani si sono, da tempi molto remoti, preoccupati di questioni ambientali, ma senza sviluppare un concetto globale di ambiente. Qualche esempio : In medieval London, pollution from coal burning was seen as such a serious matter that a commission was established in 1285 to investigate the problem. It was reconvened three years later with firm instructions to find a solution. In 1307, during the reign of Edward I, legislation was introduced to prevent the use of sea coal in kilns and by blacksmiths. In 1661, the diarist and proto-environmentalist John Evelyn published a diatribe against air pollution in London: Fumifugium, or The Inconvenience of the Aer and the Smoak of London Dissipated. Bayerisches Reinheitsgebot für Bier von 1516 Quest’uomo era il mio professore di geografia al liceo. Da visionario, diceva nel 1964 : L’azione dell’uomo sulla terra è di ampiezza geologica ! Una confusione frequente : ambiente e ecologia In certi paesi, il ministero dell’ambiente si chiama “Ministero dell’ecologia” Esempio : la Francia. L’ecologia è la scienza dei rapporti fra le specie viventi e il loro ambiente e fra di loro. L’ambiente, potrebbe essere definito come il “palcoscenico” dove si svolgono questi rapporti. Un ecologista non è un militante di un partito che difende l’ambiente, ma uno scienziato specializzato in ecologia. Per fortuna, in italiano abbiamo il vocabolo “ambientalismo”, per distinguere la posizione politica dalla scienza ecologica. La lingua francese confonde, sbagliatamente, le due cose: “écologiste” vuol dire sia il militante di un partito che difende l’ambiente (“un ecologiste”), sia lo scienziato specializzato in ecologia. In inglese esiste la differenza fra “ecologist” e “environmentalist”. Approccio politico e approccio scientifico-tecnico Gli scienziati studiano il funzionamento dell’ambiente. I politici cercano di rimediare ai danni subiti dall’ambiente; in termini più generali, devono “gestire” l’ambiente. Gli scienziati non possono far nient’altro che consigliare i politici. Sono come gli esperti in un tribunale: non decidono niente, ma il giudice si basa sui loro risutati per decidere. Approccio politico o di gestione ambientale : Alcuni elementi costitutivi dell’ambiente Ma ce ne sono tanti altri ! Certi specialisti hanno voluto dividere gli studi ambientali secondo la divisione aristotelica della materia in quattro elementi : Aria Terra Acqua Fuoco Si può anche dividere l’ambiente in un certo numero di “sfere” : Atmosfera Idrosfera : oceani, fiumi, laghi Biosfera : dovunque troviamo esseri viventi Pedosfera (suolo) e litosfera Queste divisioni sono alquanto arbitrarie ! Ad esempio, la biosfera si sovrappone a tutte le altre “sfere”. Oppure : Città, foreste, zone agricole, zone umide (wetlands) o desertiche, ecc. Un esempio di schema mostrando le divisioni dell’ambiente : Le divisioni dell’ambiente possono anche essere “funzionali” : Ci si può occupare dei rifiuti, del rifornimento di energia, delle sostanze chimiche, della biodiversità, delle interazioni fra ambiente ed economia, del clima, ecc. Cambiamenti climatici ! Si parla molto di questo argomento oggigiorno, ma il problema è stato proposto nel 1896. Svante Arrhenius, On the influence of carbonic acid in the air upon the temperature of the ground, Communicazione alla Reale Accademia Svedese delle Scienze, 1896. Ma il punto di partenza fu la pubblicazione, nel 1971, del rapporto Inadvertent Climate Modification: Report of the Study of Man's Impact on Climate (SMIC) (MIT Press Classics, 1971). Il problema viene studiato da numerosi scienziati (p.es. Bert Bolin) ed fu oggetto di numerose conferenze internazionali (Rio, de Janeiro 1992; Copenhagen, 2009, ecc. L’ONU sponsorizza uno studio internazionale sui cambiamenti climatici tramite un consorzio di studiosi, chiamato Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) Oslo, 10 December 2007 The Intergovernmental Panel on Climate Change and Albert Arnold (Al) Gore Jr. were awarded the Nobel Peace Prize "for their efforts to build up and disseminate greater knowledge about man-made climate change, and to lay the foundations for the measures that are needed to counteract such change". Ghiacciaio del Rodano nel 1770 Ghiacciaio del Rodano nel 1900 Ghiacciaio del Rodano nel 2010 Ci sarà ancora qualcuno per dubitare dei cambiamenti climatici ? Però : i cambiamenti climatici ci sono sempre stati ! Esempio facile : les glaciazioni; i periodi caldissimi dell’epoca dei dinosauri, ecc. La domanda da farsi è : ma il cambiamento odierno (comprovato dalle misurazioni, che nessuno contesta più) è dovuto, si o no, alle attività umane ? Andamento delle temperature dal 500 ad oggi nell’emisfero nord Andamento delle concentrazioni di CO2 dall’anno 100 ad oggi Charles D. Keeling, The concentration and isotopic abundances of carbon dioxide in the atmosphere, Tellus, 12, 200-203 (1960) Correlazione ? Queste due curve sono correlate ! Relazione causa-effetto ? Si o no ! Dipende dai casi La correlazione viene definita da un coefficiente: ∑ (x − x )(y n R= i i =1 i −y ∑ (x − x ) ∑ (y 2 n n i =1 i i =1 ) ) 2 i −y ∑ (x − x )(y n Illustrazione della valenza del coefficiente di correlazione : R= i i =1 −y ∑ (x − x ) ∑ (y 2 n n R= i i =1 i i =1 ) ) 2 i −y Comparison between the sonic anemometer and the turbulence probe : The 15-min mean wind speed time series ( modulus of the wind vector) Turbulence probe (m/s) Sonic anemometer (m/s) Comparison between the sonic anemometer and the turbulence probe : 15-min averaged wind speed from 10:45 to 15:50 Correlation coefficient = 0.976 Comparison between the sonic anemometer and the turbulence probe : The wind speed turbulent fluctuations ( modulus of the wind vector) Sonic anemometer (m/s) Turbulence probe (m/s) Time (minutes after 1 p.m. of 5 March, 2010) Comparison between the sonic anemometer and the turbulence probe : Scatter diagram of the fluctuations of the wind speed (modulus) Turbulence probe (m/s) Sonic anemometer (m/s) Comparison between the sonic anemometer and the turbulence probe : The vertical wind speed Cosa vuol dire tutto ciò ? La correlazione non prova che una delle variabili è la causa dell’altra ! Nei casi sopra descritti, la correlazione fra le due curve significa che i due apparecchi concordano. E soltanto questo. Può anche darsi che una causa comune provochi un andamento comune (correlato) alle due variabili. Cosa vuol dire tutto ciò ? Dunque, la prudenza è di regola nell’uso delle correlazioni. Nel caso della correlazione CO2 – temperatura, la correlazione costituisce una indicazione; altri argomenti, di natura fisica, sono a favore della relazione causa-effetto fra le due variabili. La molecola di CO2 funziona come un “radiatore infrarosso”, il che significa che assorbe le radiazioni infrarosse termiche (cioè il calore) emesse dalla superficie della terra, e le rimbalza verso essa. Agiscono quindi come una trappola per radiazioni, e dunque per il calore. E’ quello che si chiama effetto serra. Il calcolo mostra che, se l’atmosfera non contenesse CO2, la temperatura superficiale terrestre sarebbe di 15 gradi più bassa ! La molecola di CO2 non è l’unica causa dell’effetto serra, cui contribuisce solo per metà. Altri gas “serra” sono : Il metano CH4, emesso dalle risaie e da altre attività agricole; Il emiossido di azoto N2O, rilasciato a causa dell’uso di fertilizzanti chimici; L’ozono O3, prodotto dall’inquinamento dell’aria; I “CFC”, che però oggigiorno sono spariti. Le molecole che contribuiscono all’effetto serra Si vede che la situazione è cambiata in vent’anni ! 1990 2010 Polemiche : come vederci chiaro ? Dicembre 2009, intervista del Prof. Franco Prodi (fratello di Romano) nell’inserto “Sette” del Corriere della Sera. Franco Prodi è specialista degli aerosol atmosferici (polveri), Università degli studi diBologna. Era l’epoca della conferenza di Copenhagen, già evocata. F. Prodi dice : “ La spiegazione e la previsione sul clima, oggi, non ci sono”. Sbagliato. Negli ultimi trent’anni, migliaia di scienziati si sono occupati dei meccanismi del clima, e hanno accumulato moltissimi dati e conoscenze sull’argomento. Le spiegazioni ci sono. Polemiche : come vederci chiaro ? Nel 2013 viene pubblicato un libro “L’innocence du carbone, l’effet de serre remis en question”, del fisico francese F. Gervais. Gervais dice che è l’aumento delle temperature a trovarsi all’origine dell’aumento del CO2 e non il contrario (la correlazione !). Il riscaldamento provocherebbe una emissione di CO2 dagli oceani (degassing). Sbagliato ! Se cosi fosse, la concentrazione di CO2 negli oceani diminuirebbe e invece è in aumento, come dimostra l’acidificazione (misurata) dell’acqua oceanica; questo prova che quel gas passa dall’atmosfera ai mari. Quel libro è pieno di altre assurdità di quel tipo, se non di affermazione adirittura disoneste, in cui l’autore cita autori specializzati, facendoli dire esattamente l’opposto di quel che avevano scritto … Recensione in Le Monde, 30-10-2013 Polemiche : come vederci chiaro ? Guerra climatica : degli hackers rubano messaggi elettronici mandati da un ricercatore del “Climate Research Unit” , Phil Jones, in cui dice di usare un “trick” in uno studio degli annelli degli alberi (metodo spesso usato negli studi del clima passato). Phil Jones ammette che l’e-mail e’ suo, pero’ precisando che, usando il vocabolo “trick” voleva dire “qualcosa di intelligente, o di astuto, per esaminare il problema”. Le rivelazione di tali e-mails era soltanto destinata a discreditare I climatologi, tassandogli di disonesta’. Gli “climatoscettici”, sono soltanto dei negazionisti, sono finanziati dall’industria petrolifera … Da Le Monde, 24-9-2009. Intervista di Thomas Stocker, co-presidente del IPCC, professore di fisica del clima all’Universita’ di Berna. Polemiche : come vederci chiaro ? La “pausa” del riscaldamento (ma se ne parla proprio oggi ?) Il riscaldamente si è fermato nel 1998 ! (dicono i think tanks climatoscettici) La prova : Aumento delle temperature fra il 1951 e il 2012 : 0,12 gradi per 10anni. Aumento delle temperature fra il 1998 e il 2012 : 0,05 gradi per 10 anni ! Quindi : pausa. Nel 1998 ci fu il fenomeno (ben noto dai climatologi) di El Niño, che provoca un rialzo brusco delle temperature. Thomas Karl e collaboratori dimostrano (Science, 5 giugno 2015) l’inconsistenza delle affermazioni sulla “pausa”. Da Le Monde, 6-6-2015 Chi vincera’ la gerra climatica ? E’ interessante vedere che I think tanks climatoscettici sono vicini all’industria petrolifera. E anche del partito repubblicano statunitense. Come gia’ segnalato, era proibito, durante l’amministrazione Bush (figlio) ai funzionari del EPA, di parlare del “global change”. I loro rapporti venivano “corretti” dall’amministrazione. Censura pura. I repubblicani non “credono” nei cambiamenti climatici, e sopraturro nella loro origine antropogenica. Esattamente come molti degli stessi repubblicani non credono nell’evoluzione delle specie. Ma la scienza non e’ un “credo”, come abbiamo gia’ detto … Lo scienziato non “crede” nelle sue conclusioni, come il giudice istruttore non crede nella colpevolezza (o non) dell’inputato. Il giudice istruttore si basa sui fatti e sul ragionamento, per provare o confutare delle ipotesi.