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::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 1 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 2 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 3 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 4 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 5 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 6 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 7 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 8 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 9 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 10 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 11 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 12 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 13 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 14 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 15 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 16 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 17 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 18 ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 19 ONDAROCK http://www.ondarock.it/recensioni/2008_costanza.htm Costanza Francavilla, cantautrice, cantante e chitarrista romana, inizia la sua carriera musicale con gli Ethnia, da lei stessa fondati, e prosegue come solista verso l’elettronica trip-hop. Agli inizi dei 2000, una delle prime registrazioni di Costanza (che nel frattempo si è spostata a Londra) capita nelle mani di Tricky; il gotha del trip-hop ne resta talmente impressionato che decide di impiegarla nel suo album del 2003, “Vulnerable”. Così lanciata, Costanza pubblica il suo primo Ep, “Zerokilled”, da lei interamente composto, suonato e prodotto, e si fa conoscere in sede live tramite svariate partecipazioni a festival in tutta Europa (nonché con il suo personale apporto a colonne sonore per serie Tv di successo). Nel primo album su lunga distanza, “Sonic Diary”, di nuovo prodotto sotto la sua egida (ma sotto la sigla Zerokilled, comprensiva di collaboratori rodati), la cantante ha modo di esprimersi in lungo e in largo in una sorta di “concept di bordo” sulle esperienze fin qui raccolte. Al lato musicale, l’autrice mostra di prediligere ambientazioni rarefatte in uno stile prossimo a quello di Emiliana Torrini. La triade iniziale imposta uno schema piuttosto comune, tanto r’n’b notturno (“Just Another Alien”) quanto downtempo stratificato (“I've Been Waiting For You”), o Ebm digitale-atmosferico impreziosito da tocchi che imitano un theremin (“I Am Ready”). La versione strumentale di “Babilon Dream” accorpa una chitarra gotica in loop e palpiti dissonanti al limite della new age, ma è soprattutto in “50 Bullets Fired In Queens”, con canto raga riverberato circondato da armonie fantasmagoriche e ritmo jungle caotico, che i canoni si fanno da parte ed emerge la personalità. Allo stesso modo, “Promises” e “In The Sun” - le tracce più deboli - mostrano elementi stilistici ben più veniali, dalle citazioni etniche agli arrangiamenti per semplice bordone d’archi. Il contrasto tra livelli sonori di produzione (solfeggio minimale-ambientale, vagiti robotici Kraftwerk-iani, vocalizzi d’avanguardia) funziona di più in “Where Have You Been” e nella più incalzante “Back Into My Mother's Womb”, contesa tra darkwave e dream-pop d’altri tempi, il cui intermezzo sospensivo supera di quel tanto il clichè del revival. “God's Gonna Cut You Down”, forse il momento più coraggioso, crea una specie di ponte di comunicazione tra l’electroclash, il pop vitalistico di Belinda Carlisle e i Pizzicato Five più stilosi, mentre “Burqa” apre su un tintinnio che lancia un cupo battito dub in bassa definizione adornato da trilli ermetici del piano, laddove il canto (pure in falsetto) si fa anche più anemico. Nel neo-soul di “Medicine” compare la chitarra (non campionata), il suo strumento, in chiave minore. Dopo aver toccato il suo punto più basso con la noiosa cover de “I tuoi occhi sono pieni di sale” di Rino Gaetano, Costanza supera di gran lunga tutto quanto realizzato fino ad ora con “Coming Home” (l’extra di chiusa), una suite cinematica di 13 minuti fulgida d’ispirazione. Dopo un gorgoglio cacofonico in loop, appaiono rintocchi analogici nel silenzio più assoluto; dal nulla emerge un rhodes dissonante che intona una melodia appesa, cui si affianca un contrappunto liturgico. Il tutto è interrotto da un ticchettio enigmatico che presto muta in dub fumosa e, a sua volta, in psicotica techno alla Underworld. Da qui inizia un crescendo di selvaggi suoni cacofonici che degenera di secondo in secondo; repentino è poi il ritorno al primo tema, con sospensioni elettroniche e voce di sirena, ma un altro strato di dissonanze ispira nuovi colpi violenti di drum machine su di una suspense misteriosa. Il finale espone ancora un trip-hop eretico fatto di campioni, tagli e inondazioni drone, e finalmente rilascia l’intenso canto di Costanza a dominare maree di timbri elettronici. Il mood prettamente scarno e gli arrangiamenti spesso timorosi non rendono molto il senso del disegno globale; anche se ogni brano reca un sottotitolo programmatico (“To My Love”, “To Our Star”, “To The Kids”, e così via), discutibili, e non davvero compositi, sono gli sbalzi di contesto. Piuttosto le plurime ambizioni contribuiscono a farla mordace: letterarie, cantautoriali, pittoriche, perfino civili (mai indignate, né esacerbate) e colte. “I tuoi occhi sono pieni di sale” è a cura di Riccardo Sinigallia; anche “Promises” è una cover (Fugazi). “Babilon Dream” era in origine un duetto con lo stesso Tricky. “Coming Home” fa parte della colonna sonora di “While She Was Out”, della scozzese Susan Montford, con Kim Basinger come protagonista. ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 20 ROCKSHOCK http://www.rockshock.it/news.asp?id=3488 Ex collaboratrice di Tricky, Costanza è la nuova, affascinante promessa del trip-hop, capace di irretire con la sua voce sensuale e dolente. Dopo essersi avvalso della sua collaborazione in Vulnerable, Tricky, re indiscusso del trip-hop, l’ha definita “a female version of me”. E mai affermazione fu più azzeccata. Perché Costanza, polistrumentista italiana vissuta tra Roma, New York e Londra, rappresenta la metà complementare del trip-hop di Tricky, la metà più sensibile ed intimistica. In questo suo primo full-lenght, Sonic Diary, Costanza si muove in modo conturbante tra pulsazioni elettroniche e striature di suono create dal synth, e lo fa con una voce flebile, che si esprime attraverso sussurri anche quando deve affrontare gli argomenti spesso duri dei testi. Brani come Just Another Alien o come I’ve Been Waiting For You sono ferite aperte che rivelano l’anima inquieta e sofferta di Costanza. I beats soffusi e gli effetti ipnotici sembrano voler riflettere in modo deformato inquietudini e rabbia. L’impressione è che ogni pezzo ci riguardi, che esprima qualcosa di noi talmente profondo che ancora non conoscevamo. Costanza non ha paura di rileggere con questo suo ammaliante stile brani di artisti lontani anni luce dal suo mondo. Nel disco sono infatti presenti alcune cover: I Tuoi Occhi Sono Pieni Di Sale di Rino Gaetano e con Riccardo Sinigallia come ospite, che nella bocca di Costanza diventa sensuale e morbosa, God’s Gonna Cut You Down di Johnny Cash e Promises di Fugazi, entrambe suggestive nei loro originali giochi di suoni. Sonic Diary è elegante, sensuale, profondamente tormentato. E arricchisce il trip-hop internazionale di una sfaccettatura romantica e al tempo stesso buia. (8/10) KRONIC http://www.kronic.it/artGet.aspx?cID=34621 Alla scoperta della musa ispiratrice di Tricky I più l’hanno conosciuta grazie alla collaborazione con Tricky, il guru del trip hop. E in effetti, a conti fatti, quell’unione di intenti ha portato tanta fortuna alla cantantessa italiana, diventata di colpo un nome agli occhi (e alle orecchie) di tanti fan del “Bristol sound”. “Sonic Diary” è una raccolta di brani intimi ed evocativi, un mixtape che fonde vibrazioni indie con palpitazioni elettroniche, una bella miscela dove le melodie si muovono in primo piano. Il trip hop c’è, ma è solo una portata del menù. Costanza surfa con eleganza tra sonorità diverse, tutte cose di spessore, che contribuiscono a rendere l’ascolto davvero piacevole. Chiaramente siamo di fronte ad un album dove la voce è il primo strumento, ma anche i tappeti sonori sanno incuriosire. Il mix colpisce il bersaglio grosso in “I Am Ready” (brano che ha cifra stilistica), ma attenzione anche a “I've Been Waiting for You” (pezzo di pura atmosfera, con una melodia accattivante) e a “Burqa”. Il cd contiene 15 pezzi e dura oltre 77 minuti. Il cantato è quasi tutto in inglese, a parte un brano (“I Tuoi Occhi Sono Pieni di Sale”), cover di Rino Gaetano con la partecipazione di Riccardo Sinigallia. Insomma, un lavoro che ben fotografa il potenziale dell’artista romana, che al momento si può far forte di una bella voce e di idee interessanti, forse le manca una produzione in grado di valorizzare al massimo il suo potenziale, rendendola originale in un ambiente dove si fa presto a dire “brava, ma assomiglia troppo a…”. Costanza sta attualmente lavorando a un progetto di elettronica/minimal techno con Marco Messina (99 Posse/Musikelab), suo collaboratore in “Sonic Diary”, con il quale sarà impegnata in autunno negli Stati Uniti con il nome di B_CO.ME. per presentare i brani del loro album di debutto in uscita in autunno. Inoltre la Nostra sta già lavorando a un nuovo disco, “Make Me Electric”, la cui uscita è prevista nel 2009. (3.5/5) ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 21 INDIE-EYE http://www.indie-eye.it/recensore/2008/09/costanza-sonic-diary-zerokilled-2008/ Costanza Francavilla è musicista cocciuta e autonoma, ed è probabilmente l’autonomia, una delle caratteristiche generalmente guardate con maggior sospetto e invidia, la chiave più importante per entrare in contatto con l’universo sfaccettato di un’artista che non si esaurisce con l’oggetto che abbiamo tra le mani. Sonic Diary è in effetti un lavoro centrifugo e pur conservando una forma concisa e molto potente, eccede i suoi stessi confini alludendo ad un insieme di elementi tra cui quello visivo, il crocevia tra immagine ed elettronica, una visione fortemente politica e una forza intima davvero sorprendente per un album prodotto in Italia ma con cuore e cervello altrove. Sonic Diary è il primo full lenght per l’artista Romana e arriva dopo una lunga gestazione interrotta solamente da un breve EP intitolato ZerOKilled che ne rappresentava un piccolo banco di prova. Quello che colpisce, nel recupero di suoni che in un certo modo hanno rappresentato certamente più stagioni di elettronica popolare, è la capacità di distillarli in un processo assolutamente personale e intimo, un diario appunto, una venatura di inchiostro nero vibrata sul corpo di un genere che sotto la superficie di una raffinata ricerca sonora, mostra una forma calda, oscura e vibrante. Il racconto ha l’incipit di un limine alieno, Just another alien, sguardo diretto altrove, fuori dal proprio paese, delineato con ferocia politica in mezzo ai suoni di un elettronica che oscilla tra l’anima e il recupero di suggestioni analogiche. E’ un approccio visivo al suono che attraversa tutto l’album di Costanza e si riverbera nell’intima semplicità di I’ve been waiting for you, nel folk disfunzionale e decostruito di Babilon Dream, l’unica traccia strumentale di tutto Sonic Diary specchio sonoro per la bellissima cover di God’s gonna cut you down, Johnny Cash rivisitato in forma se possibile, ancora più crepuscolare. 50 Bullets fired in Queens che Costanza ha scritto ispirandosi all’esecuzione di Sean Bell nel 2006 per mano della polizia di Brooklyn fa da specchio a Burqa, due visioni intime e politiche sul sorprendersi disorientati e senza via d’uscita in un paese straniero, risolte nella forma di un viaggio sonoro allusivo, dove liriche e voci si inabissano. E’ davvero una spaccatura di sole in the sun, che rompe l’andamento claustrofobico di Sonic Diary nonostante il testo ancora una volta sanguinante; è un bellissimo duello tra l’ipnosi narcolettica della voce e le forme a spirale di un violino che sorregge tutto l’ordito; il brano è in medias res e in un certo senso distilla il senso di questa raccolta di 15 tracce sempre al limite tra un mondo sonoro oscuro e opprimente e la fuga da un’elettronica di genere con l’introduzione di elementi acustici, forme minimali semplici, riferimenti a due mondi sonori che collidono. Costanza si trova a suo agio in questo processo di mutazione continua, e a conferma di questo, la cover di Promises dei Fugazi è di una bellezza palindroma, la conferma di come si possa affrontare un universo di suoni conosciuti e già ascoltati per raccontarli di nuovo, in un diario intimo. MUSICAOLTRANZA http://www.musicaoltranza.net/index.php?option=com_content&view=article&id=2327:il-primo-full-lenghtper-costanza&catid=40:Nuove%20Uscite&Itemid=121 Primo lavoro full-lenght per Costanza, l'italianissima nota grazie alle sue numerose collaborazioni tra cui quelle con Tricky e Marco Messina. Sonic Diary è una raccolta di brani intimi ed evocativi, un mixtape che fonde vibrazioni indie con palpitazioni elettroniche, una miscela armonica di synths analogici, melodie incantatrici, beats ipnotici, testi fortemente caratterizzati da tematiche sociali e politiche e attitudine diy. Partecipano al disco Riccardo Sinigallia e Marco Messina, con il quale Costanza condivide il progetto B:CO.ME, presto in Italia nell'ambito di Italia Wave e in procinto di pubblicare un album il prossimo autunno. ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 22 DEBASER http://www.debaser.it/recensionidb/ID_24280/Costanza_ZerOKilled.htm Che il 2008 sia il nuovo 1996 è chiaro: stanno ritornando sulla scena praticamente i maggiori esponenti della poetica trip hop (Portishead, Tricky, Leila, a breve anche i Massive Attack). Nel 2008 è anche uscito l'esordio di una ragazza che se gli anni del trip hop non li ha vissuti sulla propria pelle, certamente per lei sono stati almeno più che un'ispirazione. Conosciuta soprattutto per la sua famosa apparizione su "Vulnerable" di Tricky, la giovane cantautrice romana, ha pubblicato proprio questo mese "Sonic Diary", il suo primo album. Due anni prima, però, era già apparsa sul mercato discografico con un altro lavoro che porta il suo nome: l'EP "ZerOKilled". Cinque brani che racchiudono l'essenza di un'artista dall'alone misterioso e sensuale. Le danze di questo piccolo, grande CD si aprono con "Looking For A Protestation" e già pervade la nostalgia: i fantasmi bristoliani sono all'agguato in una canzone tra il rock femminista i beats più ovattati. Il pennello magico di Costanza traccia linee musicali ben definite: così minimali, eppure così ricche, che non rendono indifferente l'ascoltatore. La voce è quasi sempre flebile, dolce, ma comunque emozionante. Il capolavoro dell'EP si ritrova senza dubbio in "Burqa", splendida ballata, un acquarello di suoni sommessi e sepolcrali. La rabbia della cantautrice contro lo sfruttamento delle donne è vivo attraverso il suo lungo e dolce sospiro, che si iberna nel fantasmatico ritornello: una frase dura che entra nel cervello come un ago. Il suono è ovattato, ma anche denso, con i beats improvvisi che penetrano il cuore, sfociando nella rabbia sonora di "All The Girls Get Together And Rule", canzone divertente e sincopata. Voce distorta nel ritrornello, beats velocizzati, taglio techno-punk. Costanza sfodera gli artigli in un pezzo in cui la cattiveria regna su tutto e se il testo lascia a desiderare (la solita rivoluzione femminile), si apprezza almeno il suono di questa grande canzone, che di bristoliano non ha assolutamente nulla. Se la traccia precedente era un cambiamento di rotta dal trip hop, anche quella successiva cerca di togliersi l'etichetta di Bristol-Sound con "Soldier Baby", ballata acustica in punta di piedi. Un violoncello accarezza le corde della chitarra acustica, mentre la ragazza intona una melodia davvero invidiabile. Sembra quasi la cover di un pezzo di Lou Reed e ce ne si innamora. "I've Been Waiting For You" è la caduta nell'abisso trip hop. La nostra rifà la sua voce sulle monocorde di Beth Gibbons, cercando un taglio jazzy su suoni minimali e struggenti. L'anima della canzone sembra provenire direttamente dal 1996: malinconica, sensuale, dolente. Quando il disco finisce, ne vuoi ancora. Nonostante non contenga invenzioni musicali o avanguardismi degni di nota, "ZerOKilled" é un EP di tutto rispetto, che merita di essere ripescato, almeno giustamente per l'uscita di "Sonic Diary", un nuovo capolavoro. Brava e bella. ::: PROMORAMA ::: PRESS ::: BAND: COSTANZA TITLE: SONIC DIARY LABEL: ZEROKILLED - PAG. 23 ROCKIT http://www.rockit.it/pub/r.php?x=8797 Costanza Francavilla - conosciuta ai più per aver esser stata vocalist di Tricky nell'album "Vulnerable" – ha un fascino tutto suo: è trasparente, una figura in dissolvenza (come si presenta nelle foto promozionali). Inizialmente la sua voce sembra anonima, si confonde tra i riverberi e gli effetti. Ma ha la capacità di rimanere in testa: ascolto dopo ascolto si rivela tagliente, sensuale e magnetica. "Sonic Diary" è calmo e dai suoni plastici. Può essere considerato un disco trip hop per le sue atmosfere scure anche se è molto più digitale e pulito rispetto ai classici del genere. Gamelan sintetici e piccoli spari nel buio. Piani elettrici e parti ambientali. Elettronica anni 90 rallentata fino a toccare il downtempo: come se gli Orb viaggiassero con il freno a mano tirato o gli 808 State decidessero di dimezzare i bpm. Vanta un gelido distacco: beat quasi immobili ma ancora capaci di farti ondeggiare con la testa. Canzoni in bilico tra l'acido e dolce. Una malinconia che mi ricorda "Courtesy Of Choice" di Leila, "Missing" degli Everything But The Girl e qualcosa della Bjork primo periodo. I migliori brani sono "I've been waiting for you", "In the sun", "Silence" e "Promises" (inizialmente dei Fugazi). Convincono meno le altre due cover: "God's gonna cut you down" di Johnny Cash ha un arrangiamento piuttosto banale e "I Tuoi Occhi Sono Pieni Di Sale" di Rino Gaetano risulta un po' piatta nonostante l'autorevole presenza di Riccardo Sinigallia. "Sonic Diary" è un piccolo capolavoro d.i.y: esce per la ZeroKilled, la sua etichetta, la produzione è curata da lei stessa insieme all'ex 99 Posse Marco Messina. Pur manifestando alcune insicurezze tipiche degli esordi, è un album completo e con una notevole coerenza stilistica (tutto è perfettamente equilibrato, mai una nota fuori posto o un suono dissonante). Costanza può considerasi una produttrice matura e un'ottima songwriter. Mi ha fatto perdere la testa. Davvero un lavoro fantastico.