Ghana, i dieci anni della “Casa del Padre mio”
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Ghana, i dieci anni della “Casa del Padre mio”
In Missione 16 Sabato, 26 febbraio 2010 Materiali. Le proposte dell’Ufficio Missionario per l’animazione pastorale nella comunità Quaresima: tempo di fraternità e missione Ufficio Missionario in collaborazione con L’ gli uffici pastorali, offre alla comunità diocesana l’opportunità di vivere nel tempo di Quaresima e di Pasqua, un itinerario di conoscenza e di riflessione sulle missioni diocesane in Camerun e in Perù. Perché le missioni diocesane? Dal 1999, anno in cui la missione di Santiago del Estero in Argentina è stata riconsegnata alla diocesi locale, l’iniziativa promossa in Quaresima ha sostenuto la missione diocesana in Camerun e alcuni progetti presentati dai missionari nativi della Diocesi. Quest’anno puntiamo l’obiettivo sulle missioni diocesane, lasciando spazio ad altri progetti nel corso dell’anno. Occorre prendere coscienza dell’impegno che ci siamo assunti con l’apertura della missione in Perù e con il sostegno, che continua da anni con la missione in Camerun. Il tempo di Quaresima e di Pasqua sia tempo di conoscenza, di riflessione e di sostegno spirituale e materiale ai missionari e alle iniziative di evangelizzazione e di promozione umana condivise con la diocesi di Maroua-Mokolo e di Carabayllo. Sia tempo di verifica missionaria per le nostre comunità: chiediamoci in che direzione vanno le iniziative pastorali; domandiamoci se nella comunità c’è spazio per i piccoli, i poveri, le famiglie, gli anziani, le persone venute da altri paesi; prendiamo in considerazione alcune scelte prioritarie in missione (il percorso di catecumenato, una vita più sobria, uno spazio maggiore dedicato all’ascolto della Parola) e proviamo a metterle in atto nelle nostre parrocchie. Proposte di animazione L’ufficio missionario ha predisposto alcuni strumenti per l’animazione: Il sussidio per conoscere le missioni diocesane, il volantino con i progetti, il cd con 100 foto delle missioni, la locandina, il salvadanaio-capanna da costruire, il cartoncino con una preghiera per i missionari e la benedizione della mensa. E’ la proposta narrativa delle missioni diocesane per conoscere ed essere coinvolti nell’avventura che i fidei donum vivono in prima persona, ma che è parte del racconto e della storia che tutta la diocesi è chiamata a vivere. E’ la proposta di momenti celebrativi che preparano alla solennità della Pasqua e della Pentecoste (si veda l’itinerario predisposto dagli Uffici di Curia “Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro”) per vivere rinnovati dal dono dello Spirito l’annuncio del Vangelo. E’ la proposta di gesti caritativi a sostegno dei progetti di evangelizzazione e di promozione umana delle missioni in Camerun e in Perù per condividere le ricchezze che abbiamo con chi è più povero. Per la prenotazione del materiale, suggerimenti, richieste di incontri di animazione rivolgersi all’ Ufficio Missionario: Tel e fax 031 242193 [email protected] [email protected] Ghana, i dieci anni della “Casa del Padre mio” Il racconto di Silvia, una ragazza che nel periodo natalizio ha visitato la missione di Abor in Ghana dove vive padre Giuseppe Rabbiosi, nativo di Mellaloro (Sondrio) “S ilvia, che ne dici di andare in Africa?” “In Africa dove, mamma? Sharm? Mauritius?” “No, andrei in Ghana...” Certo, mia mamma da un po’ stava maturando la decisione di visitare la missione di padre Giuseppe Rabbiosi, ma da tempo rinviava la decisione forse perché non voleva lasciare a casa me e mio fratello Marco. Alla fine ho deciso di accompagnare la mamma e insieme ci siamo aggregate ad un gruppo di volontari che stava organizzando una “missione” dal 20 dicembre al 15 gennaio. Siamo partite senza dimenticare a casa la nostra semplicità, il nostro amore, la voglia di conoscere e vedere realtà diverse dalle nostre. Il 20 dicembre, quindi, un lungo respiro e via! Si parte: direzione Abor, Volta Region, Ghana, West Africa. Ad Accra, capitale del Ghana, ci aspettava Frank che ci ha accompagnato presso la sede della ONG “In My Father’s House”. Il giorno dopo abbiamo iniziato a conoscere i collaboratori nella missione, i bambini che lì sono ospitati e i luoghi in cui avremmo vissuto le seguenti 3 settimane. Giorno dopo giorno cresceva il numero di nomi di persone e luoghi da ricordare che, seppur difficili, tenevamo nel cuore. Il 26 dicembre abbiamo vissuto una giornata veramente speciale. Avevamo in programma di riaccompagnare alcuni bambini e ragazzi normalmente ospiti di “In My Father’s House” ai propri villaggi per le vacanze natalizie. Tra i bambini da portare a casa c’erano anche Cobla e Giuly. Appena arrivati al loro villaggio i due bimbi sono scesi entusiasti dal pulmino, ma subito dopo sono tornati indietro con le lacrime agli occhi: la loro casa era vuota e nessuno li aspettava. Fortunatamente, quando Frank ha parlato con la gente del villaggio ha capito L’associazione “In my father’s house”, nata nel 1991, per volontà del missionario valtellinese, ha sede nella missione di Abor e provvede alle esigenze educative, alimentari e sanitarie di più di cento villaggi. In Italia, si occupa invece della raccolta di fondi e materiali per il Ghana, ma anche all’organizzazione di interventi in loco di personale specializzato, specialmente medici e infermieri NELLA FOTO PADRE RABBIOSI IN GHANA. SOTTO SILVIA DURANTE IL SUO VIAGGIO che i parenti dei bambini sarebbero tornati di lì a poco, così abbiamo potuto lasciarli in loro custodia con tranquillità e i bambini si sono calmati. Un’altra immagine che non riesco a togliermi dagli occhi è Prince, un bambino di quattro o cinque anni, che abbiamo incontrato in un villaggio sperduto. Il bimbo non riusciva a camminare e per spostarsi doveva trascinare il sedere spingendosi avanti. Penso sia l’unico bambino ewe che non ho visto sorridere. Una terza emozione grande, quel giorno, me l’ha lasciata Quami, un altro bimbo che è normalmente ospite presso “In My Father’s House”. Voleva con tutto il cuore tornare a casa per le vacanze, ma purtroppo era malato e tornare a casa senza la possibilità di una cura adeguata e continuativa poteva essere rischioso. La sera, quando siamo tornati alla sede di “In My Father’s House”, ad Abor, ero veramente distrutta, non fisicamente, ma per la carica emotiva di tutte le situazioni strazianti che avevo dovuto vivere. Per la mia esperienza devo dire che gli africani, sia adulti che ragazzi, valutano più le persone delle cose e sono molto accoglienti. I bimbi in particolare poi sono molto rispettosi verso i più grandi. Un altro aspetto che mi ha molto colpito è la partecipazione ai momenti di preghiera: tutti i bambini rispondono, cantano, ballano e suonano pieni di vita. La penultima sera i bambini di “In My Father’s House” hanno organizzato una festicciola in cui ci hanno coinvolto in suoni e balli. ✎ L’associazione Alla fine degli anni ’90 i Comboniani decidono che la missione di Abor (sudest del Ghana) è ormai pronta per essere consegnata al clero locale. P. Giuseppe Rabbiosi, comboniano originario di Mellarolo (SO) e fino ad allora impegnato nella missione di Abor, è consapevole delle difficoltà economiche e logistiche a cui la comunità locale sarebbe presto andata incontro. Per dare continuità all’intervento dei comboniani in quelle terre, nel 2001 il missionario valtellinese fonda l’organizzazione non governativa “In my father’s house” e l’anno seguente costituisce in Italia l’associazione “Nella casa del Padre Mio”. “In my father’s house” ha sede nella missione di Abor e provvede alle esigenze educative (costruzione e gestione di asili, scuole primarie e secondarie), alimentari (progetti agricoli, allevamento di bestiame, costruzione di pozzi) e sanitarie (realizzazione di due cliniche) di più di cento villaggi vicini. In Italia l’impegno principale è rivolto alla raccolta di fondi e materiali per il Ghana, ma anche all’organizzazione di interventi in loco di personale specializzato (soprattutto medici ed infermieri, di cui il Ghana è carente). “In my father’s house” e “Nella casa del Padre mio” sono segno di speranza, dialogo e condivisione fraterna tra l’Africa e l’Italia. Come spesso ripete P. Giuseppe “il Buon Dio ci offre un numero infinito di possibilità per poter essere strumenti e testimoni del Suo vangelo e del Suo Amore”. Per chi volesse saperne di più, alcuni riferimenti utili: Associazione “Nella casa del Padre mio” – Onlus Via Al torrente 2, 23823 Colico (LC) Tel /fax 0341.941111; info@casapadremio. org Manuela