Extra_Esami del sangue
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Extra_Esami del sangue
ESAMI DI LABORATORIO • L’EMOCROMO è importante perché ci da un’informazione sulla parte corpuscolata del sangue ed anche su quella non corpuscolata con (1) l’ematocrito (HCT o ECT) 40 – 50 che è la distribuzione della parte corpuscolata rispetto al volume del sangue e di conseguenza 47 di ematocrito vuol dire che il 47% del sangue circolante è costituito da parte corpuscolata e soprattutto globuli rossi e allora abbiamo che un ciclista che si dopa con eritropoietina ha la possibilità di avere un aumento dei globuli rossi e quindi più ossigeno a disposizione e ovviamente aumentando il numero di globuli rossi aumenta anche l’ematocrito; ma a noi l’ematocrito ci interessa quando si riduce e ciò avviene per due motivi: perché se sulla stessa quantità di sangue ad esempio 1 litro noi abbiamo 47% vuol dire che abbiamo fondamentalmente il 47% di globuli rossi mentre se si riduce a 35% sarà ridotta soprattutto la quota dei globuli rossi, ma se invece di avere 1 litro abbiamo due litri la stessa quantità che prima era 47 in “litri darà la metà cioè 23,5, quindi vuol dire che preso in assoluto come tale può essere l’espressione di un emodiluizione così una persona che è in shock ipovolemico può avere benissimo, per la quantità di liquidi che ha perduto, con la reintegrazione del liquido extracellulare avere emodiluizione su quella quota dei globuli rossi che sono rimasti anche se magari sono sempre un buon numero ( così spesso dopo un intervento chirurgico si ha spesso emodiluizione perché il volume viene ad essere ampliato dalle trasfusioni fatte durante l’intervento) quindi avere un ematocrito ridotto fa pensare ad una perdita di sangue con perdita di globuli rossi però potrebbe essere espressione teorica di emodiluizione. (2) L’emoglobina è la componente del globulo rosso che lega l’ossigeno e che si forma con la presenza di ferro è misurata in gr/litro; la sua presenza è proporzionale al volume dei globuli rossi per cui se il globulo rosso ha il diametro più piccolo, tipo la sferocitosi oppure per anemia sideropenica, automaticamente si riduce la quota di emoglobina o viceversa quando il globulo rosso è molto grande l’emoglobina potrebbe aumentare ma a noi interessa quando si riduce così se una persona è normale e arrivato in ospedale gli troviamo 8-9 di emoglobina vuol dire che ha una condizione di anemizzazione che potrebbe anche essere acuta (vi ricordo che l’anemia viene diagnosticata in base all’emoglobina non in base al numero dei globuli rossi perché per avere 10 di emoglobina ci possono bastare 4 milioni di globuli rossi o se sono piccoli ce ne vogliono 5 milioni quindi ecco perché il numero dei globuli rossi non è affidabile e ci si basa sull’emoglobina) per cui ci potrebbe essere un emorragia in atto. Quindi ci si basa su ematocrito ed emoglobina per capire se è emodiluito o se è ridotto veramente l’ematocrito, e vedere se una riduzione dell’ematocrito è associata a una riduzione dell’emoglobina. Poi ci sono i (3) leucociti che ci interessano se il valore aumenta oltre 910mila per cui c’è la leucocitosi, che poi andando a fare la formula leucocitaria (quota dei leucociti in percentuale di distribuzione delle 5 popolazioni cellulari) vedremo che se per esempio uno ha un’allergia aumentano gli eosinofili oppure se c’è un infezione virale aumentano i linfociti. Quindi a noi nella fase acuta la formula leucocitaria non serve a nulla mentre ci basta di sapere se sono aumentati i leucociti; se uno però ha l’AIDS o ha fatto chemioterapia la leucocitosi non la vedremo mai perché è immunodepresso mentre se ha un linfoma avremo viceversa che parte già di per se da 13 mila fino in fase acuta a 25mila quindi la leucocitosi non può essere vista. Quindi dall’emocromo dovremo capire due cose: 215 se è anemizzato possibilmente dovuto ad un fattore emorragico e se c’è una leucocitosi per vedere se c’è un infezione in atto. Per quanto riguarda le (4) piastrine, che servono per la coagulazione, ci interessa sapere se sono aumentate o diminuite perché se sono aumentate si deve chiedere se ha la milza perché una splenectomia si associa ad un aumento di piastrine perché è la milza che distrugge le piastrine ( quindi se leggo che invece di avere 300mila ne ha 800mila e prende anche l’antiaggregante piastrinico mi deve venire questo dubbio) oppure chiedo se ha una leucemia perché c’è la possibilità che si abbia una piastrinosi; se ho una piastrinopenia dovrò pensare che se devo operare devo fare in contemporanea le pappe piastriniche perché avrò una ridotta possibilità di coagulare per bene, di conseguenza invece di sangue intero somministrerò per via parenterale le cosiddette pappe piastriniche. • FATTORI DELLA COAGULAZIONE: sono la protrombina ( che viene studiata in due modi con (1) l’attività protrombinica (valore normale 100) e (2) il tempo di trombo plastina parziale), un altro fattore è il (3) fibrinogeno (valore normale 400) e infine una sostanza che serve per demolire il coagulo che è (4) l’antitrombina. Per la guarigione delle ferite è importante sapere come viene formato il coagulo ma anche come viene demolito. Una riduzione dell’attività della protombina c’è in tutte le malattie del fegato, perché è il fegato che sintetizza tutti i fattori della coagulazione, quindi in un’ epatopatia cronica si produce una riduzione dei fattori della coagulazione. I fattori della coagulazione si riducono anche quando ci sono delle emorragie in atto, dato che vengono ad essere consumati, prima si consumano soltanto le riserve, quindi non si modificano ma quando si trovano modificati in corso di emorragia vuol dire che sono stati già intaccati tutti i depositi dove giacevano queste sostanze. Quindi trovare un’attività protrombinica ridotta può essere espressione o di un fegato che non funziona, oppure che c’è stato un sanguinamento prima e l’attività protrombinica è ridotta. Il fibrinogeno aumenta sistematicamente in una condizione di sindrome para neoplastica cioè quando c’è un cancro a giro, ma può aumentare anche per fenomeni infiammatori aspecifici. Quindi già guardando la coagulazione, non si vede soltanto se il sangue coagula o no, ma si può fare tante considerazioni sugli elementi all’interno della coagulazione stessa. (5) INR è un rapporto tra alcuni fattori della coagulazione; quando viene somministrato un anticoagulante per bocca viene alterata la coagulabilità e tanto più alto è l’INR (cioè >1), tanto è più coagulabile, tanto è più basso meno è coagulabile. Per cui se è somministrato un dicumarolico l’INR sarà sugli 0,80 invece il valore normale è al di sopra di 1. • PROTEINE TOTALI E PROTIDOGRAMMA. Le proteine sono fondamentali per i processi metabolici dell’organismo. Il valore di normalità delle proteine contenute nel sangue è 7. L’indagine per vedere come sono distribuite le varie proteine è il protidogramma, dove con l’indagine elettro foretica si vedono le migrazioni elettroforetiche come onde e vengono identificati dei picchi che corrispondono alle varie concentrazioni. La proteina più frequente è l’albumina che la percentuale di questa proteina sarà superiore al 50%. Il resto della percentuale è distribuito per tutte le altre frazioni proteiche che sono: α1, α2, 216 β e γ. Le γ sono espressione delle γ-globuline, quindi della frazione delle immuno-globuline quindi quelle che sono deputate alla difesa immunitaria. I valori di normalità sono: α1=4, α2=8, β=12 e γ= 16. • GLICEMIA: Il pericolo è la crisi ipo-glicemica (<0,40) • TRANSAMINASI (GOT e GPT): Sono indici di necrosi epatica. Nell’epatite si inverte il rapporto tra GOT e GPT, aumentano le GPT rispetto alle GOT che sono normalmente più alte. A noi interessa sapere che se uno arriva con politrauma al Pronto Soccorso e vado a leggere le transaminasi e le trovo a 1200 significa che c’è un trauma epatico che ha alterato il fegato (oppure se uno ha avuto una coltellata e gli ha leso il fegato) e non mi serve solo per sapere che ho leso il fegato ma per vedere nel decorso post-operatorio che questi valori si riducano quindi i parametri di laboratorio non servono solo per diagnosi ma anche per i follow-up successivo. • ELETTROLITI (Na, k, Cl): (1) Il Na (valore normale 146) è indice di asmolarità plasmatica e segnala se c’è una condizione di iperosmolarità se c’è questa condizione avviene l’encefalopatia. (2) Il K è importante per la contrattilità del cuore è pericolosa sia la condizione di ipopotassiemia sia quella di iperpotassiemia. Al di sotto di 3 per l’ipopotassiemia al di sopra di 5 per l’iperpotassiemia. Il fabbisogno giornaliero di K è di 60 milleequivalenti al giorno. Il Ca è importante per la conduzione dello stimolo, sia per la muscolatura striata sia per quella liscia, di conseguenza è importante si l’ipocalcemia sia l’ipercalcemia. Per esempio, la calcemia deve essere dosata ogni volta che si fa una tiroedectomia totale perché si potrebbe mettere fuori funzione per l’edema le ghiandole paratiroidi e quindi si modifica la secrezione di paratormone che influenza l’attività sul calcio. • CREATININA: E’ una sostanza che viene escreta con l’urine, di conseguenza indica se si altera un difetto di filtrazione renale (insufficienza renale), normalmente è intorno a 1. Se è al di sopra di 1 è già patologica. • AZOTEMIA O UREMIA: Indica la concentrazione di urea nel sangue, l’urea può aumentare anche per un ipercatabolismo proteico, se uno a un trauma con distruzione dei muscoli della coscia gli aumenta l’azotemia perché c’è un eccesso di produzione di urea. L’azotemia quindi deve essere comparata con la creatinina per sapere se c’è un’insufficienza renale o meno. 217 • BILIRUBINA: Deriva dal gruppo EME, entra dal polo ematico dell’epatocita come bilirubina indiretta, viene coniugata nell’epatocita con l’acido glicuronico ed esce dal polo biliare nella bile come bilirubina diretta. La bilirubina totale (dosata nel sangue) è espressione di bilirubina indiretta + diretta. Normalmente è 0-0,2 la bilirubina totale (data fondamentalmente da quella indiretta) Quando c’è l’ittero ostruttivo aumenta sempre la bilirubina diretta. • SIDEREMIA: E’ la quantità di ferro (ione ferrino) nel sangue. La molecola che fa depositare il ferro è la transferrina e quindi è questa che lega il ferro nel fegato, per cui se uno ha un difetto di ferro nel sangue, certo può dipendere da un difetto di assorbimento, molto più facilmente deriva dalla perdita continua, per cui le riserve di ferro non tamponano più quella perduta e allora viene un anemia sideropenica ipocromica, che è caratterizzata da globuli rossi più piccoli e meno colorati. • ENZIMI: 1) CREATIN FOSFO KINASI (CPK) e LATTATO DEIDROGENASI (LDH): Sono tutti e due enzimi che potrebbero essere considerati da necrosi, ma sono aspecifici. La CPK è un enzima che agisce sulla muscolatura striata, quindi deriva dall’alterazione dei muscoli striati è ovvio che se si taglia un muscolo si alza la CPK, ma si può alterare anche per un infarto del miocardio. L’enzima specifico del muscolo cardiaco è la CPK-MB. La lattato deidrogenasi (LDH) è un enzima di necrosi ma è un enzima generale, perché aumenta in svariate situazioni quindi si può dire che c’è flogosi in atto da qualche parte. 2) FOFATASI ALCALINA: E’ un’ enzima che viene escreto con la bile, per cui ogni volta che aumenta indica che c’è un ostruzione delle vie biliari, vuol dire che la bile non finisce nel sistema escretore o perché è malato l’epatocita a livello del polo bilare o perché sono i dotti biliari ostruiti. 3) γGT (γ-glutammin transferasi): E’ un enzima più specifico per il polo biliare, per cui se uno ha l’epatite ha sia l’alterazione delle transaminasi ma anche delle γgt, la fosfatasi alcalina potrebbe anche non aumentare, viceversa chi ha un ostruzione biliare aumenta molto spesso la fosfatasi, forse le γgt, pochissimo le transaminasi. 4) L’AMILASI: E’ un enzima che è dedito alla degradazione dei carboidrati ed è secreta dal pancreas endocrino e ogniqualvolta c’è una pancreatine acuta aumentano automaticamente le amilasi (la pancreatite acuta è causa di addome acuto quindi immediatamente nella batteria di esame è importante sapere se le amilasi sono alterate) oppure le amilasi secrete arrivano all’intestino ma c’è stata una perforazione per cui sono uscite insieme al materiale enterico nel lume peritoneale per cui il peritoneo le ha riassorbite e le ritroviamo nel sangue aumentate. 218