COMMA 165: BASTA CON LE MISTIFICAZIONI, DIAMO I SOLDI AI
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COMMA 165: BASTA CON LE MISTIFICAZIONI, DIAMO I SOLDI AI
Coordinamento Nazionale FLP Finanze Settore Agenzie fiscali e D.F. 00187 ROMA - Via Piave, 61 Tel. 06/59600687 fax 06/50545464 sito internet: www.flp.it/finanze e-mail: [email protected] [email protected] Segreteria Nazionale Prot. 98/SN/RM2013 NOTIZIARIO N°32 Roma, 2 aprile 2013 Ai Ai A Coordinatori Provinciali Componenti delle RSU tutto il Personale LORO SEDI COMMA 165: BASTA CON LE MISTIFICAZIONI, DIAMO I SOLDI AI LAVORATORI !! Il 10 aprile si aprono le contrattazioni alle Entrate, al Territorio e al Ministero dell’Economia e delle Finanze Si riporta di seguito il notiziario diramato congiuntamente dalle Segreterie Nazionali FLP ECOFIN e FLP Finanze: Si dice che la vittoria ha sempre molti padri e la sconfitta è orfana. La lunga vicenda del comma 165 è l’unico caso in cui anche la sconfitta ha molti padri ma solo perché viene spacciata per vittoria. Abbiamo sopportato in silenzio le farneticazioni di questi giorni ma quando veniamo chiamati direttamente in causa non possiamo tacere. C’è infatti chi, con sprezzo del ridicolo, sta attribuendosi il merito di aver sbloccato questa vicenda con fantomatiche mobilitazioni o raccolte di firme e accusa la FLP Finanze di aver aperto una guerra tra poveri contro i lavoratori dei Monopoli. Come al solito, mentono sapendo di mentire ! E mentono ai lavoratori convinti che questi non capiscano nulla, il che è offensivo non per noi ma per i lavoratori stessi. Basta leggere il nuovo decreto per sconfessare le assurdità che vengono scritte: gli ultimi due capoversi delle premesse chiariscono in modo inequivocabile cosa è successo perché dicono chiaramente che la delega al sottosegretario Polillo per firmare il nuovo decreto è stata conferita il 22 febbraio 2013 cioè quando le manifestazioni sotto via XX settembre e le raccolte di firme non esistevano. In quei giorni era successa una sola cosa: la FLP Finanze il 21 febbraio aveva notificato al Ministero dell’Economia e delle Finanze una diffida a mezzo ufficiale giudiziario ipotizzando il reato di omissione di atti d’ufficio a carico del ministro per non aver dato corso ai pagamenti del decreto firmato il 18 ottobre 2012. Coordinamento Nazionale FLP Finanze pag. 2 Allo stesso modo, la fretta e la furia con i quali hanno scritto il nuovo decreto e lo hanno fatto registrare in 24 ore risponde a una sola esigenza: evitare che, scaduti i termini previsti dalla diffida, la FLP presentasse la denuncia penale vera e propria. E infatti hanno ritirato il decreto il 18 marzo e registrato l’altro il 23 marzo, giusto in tempo per evitare le denunce. Chi scrive che la FLP Finanze avrebbe aperto una guerra tra poveri con i lavoratori dei Monopoli dimostra una mentalità falsa e miserabile. Abbiamo sempre detto che i lavoratori dei Monopoli dovevano prendere più soldi visto l’aumentare dei lavoratori ma abbiamo proposto soluzioni diverse e percorribili che solo l’insipienza sindacale non ha permesso di percorrere. In quanto alla lettera dei sindacati del MEF datata 10 dicembre, basta andare a rileggerla per capire che non erano mirate a far aumentare i soldi ai Monopoli, ma ad una parte del Ministero. Anche FLP Ecofin era consapevole delle problematiche derivanti all’interno del Ministero dalla stesura di quel primo decreto rispetto alle aspettative del personale degli altri Dipartimenti del MEF, atteso che ormai non si è più in presenza di due distinte Amministrazioni; ma pur impegnata in tale direzione, sapeva che sarebbe stato particolarmente difficile e complesso risolvere la questione aumentando le risorse complessive disponibili, dal momento che la FLP non intendeva sottrarre risorse ad altri lavoratori. Chi invece ha tirato la corda oltremodo, alimentando il conflitto tra lavoratori delle Agenzie e del MEF e poi all’interno dello stesso Ministero, dando alibi a chi le somme non le voleva per niente erogare (altro che aumentarle), lo ha fatto solo per farsi un po’ di propaganda anche con quei lavoratori che adesso però, soprattutto per colpa loro, subiscono gli stessi ritardi di tutta l’amministrazione economico-finanziaria. Ma perché allora la FLP non ha rivendicato il suo ruolo risolutivo in tutta questa vicenda ? Semplice, perché se è vero che senza le denunce della FLP staremmo ancora qui a chiederci quando arriva il comma 165, è altrettanto vero che riteniamo una sconfitta – non per noi ma per i lavoratori – il fatto di non essere riusciti a far pagare un decreto già firmato e registrato e dover attendere un nuovo decreto per quattro mesi che ancora non produce i suoi frutti. Di cosa dovremmo gioire ? Del fatto che il Ministro dell’Economia ha tenuto fermi i nostri soldi per ulteriori quattro mesi? O che avendo riscritto il nuovo decreto a marzo adesso dovremo lottare ancora di più per fare emanare quello per il 2012, che normalmente sarebbe previsto per settembre ? Secondo voi quante possibilità ci sono che a distanza di nemmeno sei mesi il governo metta sul piatto altri 300 milioni ? E quante invece che si salti un anno ? Per questo non possiamo gioire, perché noi guardiamo ai fatti, non alla propaganda. E i fatti, se non portano soldi nelle tasche ai lavoratori, sono negativi come negativo è stato l’aver dovuto aspettare quattro mesi per volontà – questa sì – sindacale, visto che è stato grazie alla contrarietà ed all’opposizione del sindacato confederale che non è stato dato a suo tempo corso al decreto. Ora però basta con le mistificazioni e gli insulti contro chi – la FLP – ha provato a dare una scossa producendo l’unica azione concreta. Vediamo se tutti insieme Coordinamento Nazionale FLP Finanze pag. 3 riusciamo a portare nelle buste paga dei lavoratori queste somme, a partire dal prossimo 10 aprile, quando sono previste le prime riunioni sui fondi 2011 all’agenzia delle entrate e del territorio (per entrambe le agenzie), nonché al Ministero dell’Economia e delle Finanze, e prepariamoci a concentrare i nostri sforzi dopo l’estate, allorquando ci sarà da rivendicare un nuovo decreto, per il 2012, che non sarà affatto facile ottenere. L’UFFICIO STAMPA