la questione farnesina

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la questione farnesina
FLP Affari Esteri
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Flp Affari Esteri
LA QUESTIONE FARNESINA
e p.c. On.le Ministro, Commissioni Esteri, Organi di Stampa
Siamo ormai nel 2017 ma i problemi al MAE continuano ad accavallarsi sempre più, senza soluzione.
Il nuovo anno si prospetta terribile in una cornice internazionale caotica e di crescente preoccupazione:
- passaggio di presidenza americana;
- Brexit;
- sicurezza minacciata dal terrorismo internazionale, sfuggito a qualsiasi controllo;
- riallineamento dei Paesi europei alla nuova politica internazionale ed immigrazione.
E non solo! Il MAE che è direttamente sollecitato ad occuparsi, si spera degnamente, di tutte le questioni sopra esposte
deve poter disporre di personale dovutamente qualificato e preparato, ma anche motivato ad affrontare le grandi sfide
che si presenteranno e che, per il bene del Paese, dovrebbero essere risolte.
Le ultime decisioni adottate, pressoché “manu militari”, dall’amministrazione, con tra l’altro la creazione del marasma del
profilo unico, vanno esattamente nella direzione opposta, a conferma dell’incapacità, o la mancanza di volontà (lor signori
decidano), della dirigenza soprattutto amministrativa che domina nel palazzo, a partire dal segretario generale (B.E.).
Il fatto non stupisce: desta invece stupore che una persona con limitatissime esperienze internazionali – con presenze
all’estero magari soltanto per trascorrere le vacanze - possa essere stata messa a capo di un’amministrazione così
complessa e delicata come questa degli Esteri. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Ci sono questioni importanti per la sopravvivenza del ministero:
La carenza cronica del personale delle Aree Funzionali.
Immobilità e inesistenza della Direzione Culturale (nonostante sia imbottita di personale).
Gli sprechi vergognosi della Cooperazione, senza controlli efficaci. La disastrosa riforma dell’ISE, tanto decantata come
fosse la più bella del mondo – (parole già sentite, solennemente pronunciate da chi ha riformato le legge elettorale e
voleva riformare anche la Costituzione) - la cui totale responsabilità va posta a totale carico del segretario generale, che
l’ha pensata e fortemente voluta.
La riforma del contributo alle spese di trasporto masserizie, che ha avuto ed ha effetti catastrofici, paragonabile per alcuni
dipendenti al sussidio “povertà”. Entrambe le riforme fortemente penalizzanti per le Aree funzionali, hanno invece
appena sminuito i privilegi della casta, poi ampiamente compensati con altri furbeschi accorgimenti.
Sono tutti problemi che, come si diceva, la dirigenza non può o non vuole risolvere: l’immutabilità dello status quo
(mantenimento, e se possibile ampliamento, di tutti i privilegi sempre a danno dei più deboli) sembra essere l’obiettivo
primario e finale di coloro che detengono il potere.
Noi della FLP continueremo ad osservare come facciamo, tutte le illegalità (abusi di potere, maltrattamenti dei
dipendenti, fatti amministrativi illeciti ecc.) e le denunceremo sempre, con la speranza di aggregare tanti dipendenti che
vogliono concorrere insieme a noi a sovvertire il “disordine costituito” per la realizzazione di una società più giusta e
migliore.
Questo fa parte della nostra concezione di DEMOCRAZIA.
Roma, 10 gennaio 2017
UFFICIO STAMPA