150-programma

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150-programma
8 marzo 1861 - 8 marzo 2011
FESTA TRICOLORE Programma dei brani letti­declamati e dei brani musicali eseguiti nell’Aula Magna della scuola Secondaria dell’Ist. Comprensivo “Giuseppe Piermarini”
la sera del 16 Marzo 2011
intervengono alunni delle classi IIA, IIIA, IB, IIB, IIIB, IIIC, IIID, IIE, IIIE
­ Il vero Patriota, da “Dei Doveri degli Uomini, discorso ad un giovane” di Silvio Pellico, lettura
­ Va’ Pensiero, dall’opera “Nabucco” di Giuseppe Verdi (1813­1901) esecuzione di flauti
Va, pensiero, sull'ali dorate; / Va, ti posa sui clivi, sui colli, / Ove olezzano tepide e molli / L'aure dolci del suolo natal!
Del Giordano le rive saluta, / Di Sionne le torri atterrate…/ Oh mia patria sì bella e perduta! / O membranza sì cara e fatal!
Arpa d'or dei fatidici vati, / Perché muta dal salice pendi? / Le memorie nel petto riaccendi, / Ci favella del tempo che fu!
O simile di Solima[3] ai fati / Traggi un suono di crudo lamento, / O t'ispiri il Signore un concento / Che ne infonda al patire virtù!
Il canto doloroso degli ebrei schiavi di Nabucodonosor diventò l’inno contro l'occupante austriaco.
­ L’Amor di Patria, da “Conversazioni Morali di un vecchio co’suoi nipotini” di Cecilia Macchi, lettura
­ L’Amor Patrio, da “Cuore” di Edmondo De Amicis, lettura ­ Marcia Trionfale dall’opera “Aida” di Giuseppe Verdi, esecuzione di flauti
­ Onora la tua Patria, da uno scritto di Luigi Settembrini, declamazione
In qualsiasi paese andrai, o dimorerai, e per qualunque tempo, non dimenticare mai di essere italiano. Sostieni l’onore della tua patria con la rettitudine, con la dolcezza dei modi, con la fermezza della buona volontà. Amala questa patria, amala con amore forte, perché ha bisogno di chi l’ami veramente.
­ 7 Aprile 1848, 105 giovani folignati partono volontari, lettura Il 7 Aprile 1848, 105 giovani folignati partirono da Colle S. Lorenzo, per combattere, da patrioti, nel Lombardo Veneto la prima guerra d’indipendenza contro l’Austria. Dalla Toscana partì anche un battaglione di studenti pisani e senesi per respingere l'invasione austriaca a Curtatone e Montanara il 28 e 29 maggio 1848. Alcuni di loro scrissero questa canzone:
­ Addio mia bella Addio, declamazione e canto di alcune strofe
Addio, mia bella, addio, / l'armata se ne va; / se non partissi anch'io /sarebbe una viltà ! Non pianger, mio tesoro, / forse ritornerò; / ma se in battaglia io moro, / in ciel ti rivedrò. La spada, le pistole, / lo schioppo l'ho con me;/ allo spuntar del sole / io partirò da te. Il sacco è preparato,/ sull'omero mi sta;/ son uomo e son soldato;/ viva la libertà!... ­ Colomba Antonietti, Eroina risorgimentale e Donna moderna, lettura di pensieri
­ La spigolatrice di Sapri, poesia di Luigi Mercantini (Ascoli Piceno 1821­Palermo 1872), declamazione
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!/Me ne andavo un mattino a spigolare/quando ho visto una barca in mezzo al mare:
era una barca che andava a vapore,/e alzava una bandiera tricolore./All'isola di Ponza si è fermata, è stata un poco e poi si è ritornata;/s'è ritornata ed è venuta a terra;/sceser con l'armi, e noi non fecer guerra.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!/Sceser con l'armi, e a noi non fecer guerra,/ma s'inchinaron per baciar la terra.
Ad uno ad uno li guardai nel viso:/tutti avevano una lacrima e un sorriso./Li disser ladri usciti dalle tane:
ma non portaron via nemmeno un pane;/e li sentii mandare un solo grido:/Siam venuti a morir pel nostro lido.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!/Con gli occhi azzurri e coi capelli d'oro/un giovin camminava innanzi a loro.
Mi feci ardita, e, presol per la mano,/gli chiesi: ­ dove vai, bel capitano? ­/Guardommi e mi rispose: ­ O mia sorella,
vado a morir per la mia patria bella. ­/Io mi sentii tremare tutto il core,/né potei dirgli: ­ V'aiuti 'l Signore! ­
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!/Quel giorno mi scordai di spigolare,/e dietro a loro mi misi ad andare:
due volte si scontraron con li gendarmi,/e l'una e l'altra li spogliar dell'armi./Ma quando fur della Certosa ai muri,
s'udiron a suonar trombe e tamburi,/e tra 'l fumo e gli spari e le scintille/piombaron loro addosso più di mille.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!/Eran trecento non voller fuggire,/parean tremila e vollero morire;
ma vollero morir col ferro in mano,/e avanti a lor correa sangue il piano;/fun che pugnar vid'io per lor pregai,
ma un tratto venni men, né più guardai;/io non vedeva più fra mezzo a loro/quegli occhi azzurri e quei capelli d'oro.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
­ La bandiera dei tre colori, esecuzione di piano e flauto traverso
­ Il Tricolore, poesia di Paolo Falcioni, declamazione di alcune strofe:
Alta è la bandiera contro il cielo chiaro/Dell’amata patria sventola il colore/Soldati in fila da un‘ora è spento il faro
E il Saluto Militare che le rende onore
La nostra Bandiera non è un vessillo di conquista/Porta conforto a chi vive solo di stenti/Cala la bandiera stanca/ dell’odio lì a mezz’asta/Ma Risale per continuare a tenere in vita i nostri sentimenti
Libertà, pace e speranza,questi i valori della vita/Se un Tricolore sventola c’è gioia o c’è dolore/Che sia il vento a soffiare o il braccio a ondeggiare inizia la salita/Mai deve mancare il suo motore..
La alziamo al cielo quando il Gioco è da incitare/E’ in gara un Italiano o la “Nazionale”/Le parole dell’Inno cantato la vanno a coccolare/E la stringono forte le mani di una mamma ,al funerale
La Nostra Bandiera vuole la Pace/Per questo il Tricolore deve sventolare, è una bandiera leale/E’ Testimone dell’ impegno in Terre lontane e si compiace/Ma è anche Espressione della gioia di un Italiano, di essere tale.
­ Inno di Mameli, testimonianza di Carlo Alberto Barrili, amico e biografo di Mameli, lettura e declamazione
­ Fratelli d’Italia, musiche di Michele Novaro, testo di Goffredo Mameli, esecuzione di flauti Fratelli d'Italia,/l'Italia s'è desta,/dell'elmo di Scipio/s'è cinta la testa./
Dov'è la vittoria?/Le porga la chioma,/che schiava di Roma/Iddio la creò. Coro:
Stringiamci a coorte,/siam pronti alla morte./Siam pronti alla morte,/l'Italia chiamò./
Stringiamci a coorte,/siam pronti alla morte./Siam pronti alla morte,/l'Italia chiamò! SI