Dal colle dell`Agnello all`Iseran,(ultime fiammate

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Dal colle dell`Agnello all`Iseran,(ultime fiammate
..:: LaFiocaVenMola ::.. - Anduma che la fioca ven mola!!!
Dal colle dell'Agnello all'Iseran,(ultime fiammate sulla neve)Pic Brusalana e
l'Aiguille Pers. 5 e 6 luglio 2009
SciAlpinismo
Inviato da : Jacolus
Inviato il : 07/07/2009
L‘altro giorno dalla vetta della Rocca Rossa non mi è sfuggito lo sperduto vallone delle Ruine ancora
abbondantemente innevato ed ho sentito di nuovo prepotentemente il richiamo della foresta,cioè
mettere in naso nei luoghi più reconditi e solitari.
Così con Jolie e Gianfri domenica mattina ci troviamo per l’ennesima volta al colle dell’Agnello.
Solita breve salita al colle Vieux con sempre meno neve poi tenendo alla Base della Rocca Rossa
valichiamo la breche de la Ruine. Ci sono già molti “randonneurs” che ci guardano con l’occhio a
punto interrogativo vedendoci a portare a spasso gli sci sulle pietraie!
Ma quando arriviamo alla base del canale La parte alta del vallone d la Ruine appare ancora in un
innevato splendore,infatti non molto tempo fa c’era un piccolo ghiacciaio. Si narra che qualcuno
malato di neve come noi avesse sistemato un motore di una lambretta per far funzionare una
rudimentale manovia!
Arriviamo quasi sci ai piedi in vetta al Brusalana,vediamo gente che si arrampica al pic d’Asti
sentiamo anche le loro voci,tra cui una che mi pare di conoscere,è Ursus (nome di battaglia) mio ex
compagno di lavoro,anche lui mi conosce per via di Jolie.Lui arrampica, io scio, ci salutiamo a
distanza, ad alta voce ed a gesti, io scivolando sulla neve e sventolando i bastoncini al cielo,lui con
una mano ben salda ad un ’appiglio e agitando l’altro braccio in segno di saluto,naturalmente
dandoci appuntamento più tardi al bar.
Diciamo,… che nel vallone della Ruine la discesa è ancora stata soddisfacente,ma poi sono seguiti
molti “gava e buta”,ma l’importante è stato di avere gli sci ai piedi sull’ultima lingua di neve che arriva
alla strada per poter sfoggiare il nostro narcisismo curvando fino all’asfalto sotto gli occhi sbigottiti del
turista della domenica! Jolie Scuoteva la testa dicendo nel suo idioma,”Cuma ses fol !, arsighè ‘d
ruvinè ij sci per un po ‘d blaga!
Più tardi con il mio amico,constatando che ormai da queste parti la neve è a “tacun”,giuriamo
solennemente davanti ad’ un bicchiere che per questa stagione basta con gli sci,infatti all’alba del
mattino seguente ci troviamo nelle rotatorie tra Avigliana e Almese per l’appuntamento per una
nuova gita.
Le ho girate tutte,io inseguivo Pinu ‘d Setu, e Giorgio inseguiva Pinu e noi,ma alla fine riusciamo a
trovarci! e con le auto cariche all’inverosimile, sotto l’egida protettiva di don Cornelio la nostra banda
sgangherata parte alla volta del colle de l’Iseran.
Jolie non è voluta venire,mi ha detto:”lassù c’è il parco della Vanoise ed è molto restrittivo,non mi
lasciano entrare,ma mi raccomando siate seri e morigerati,non fatevi conoscere, altrimenti non
lasciano entrare pure voi!
Al posto di blocco del Moncenisio i carabinieri ci guardano con sospetto,ma siccome lasciamo il
suolo italico ci lasciamo passare.
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Poco prima delle otto siamo con gli sci ai piedi partendo dalla macchina,Quest’anno non smetto più!
La gita è breve ma la sosta in vetta è stata lunga. Si festeggia sempre come se fosse l’ultima volta,
ma poi vediamo altre montagne con più neve ancora e si è di nuovo proiettati per un’altro tuffo nella
neve. Io e il mio amico Alpi(uno che và in montagna non può che chiamarsi così) a grande richiesta
recitiamo l’ouverture(a due voci) di “Fiorina la vacca” un brano di “altissimo” livello letterario. Cornelio
che mi conosce bene, mi stuzzica e mi invita a cambiare genere,allora per accontentarlo recito il
“sabba delle streghe” tratto dal Macbeth de Shakspeaere,un brano ancora più scurrile e schifoso!
Gente allegra il ciel l’aiuta!,esclama rassegnato.
Il centerbe comincia a fare il suo effetto ognuno fa un discorso per conto suo. Il comiato dalla vetta è
molto disordinato e irrazionale,don Cornelio come provocazione e per rispetto a chi non la pensa
come lui, chiede licenza di "pregare" a questa ciurma di agnostici ma ancora con tante speranze,chi
tradendo se stesso e le proppie convinzioni, osa “seguirlo”,non ricordando più le orazioni, dalla loro
bocca esce un mormorio incomprensibile ,
nello stesso momento c’è chi irriducibile, intona l’Internazionale.
Qualcuno nel frattempo arriva in vetta, ci prende per pazzi, eclama:”bizar ces Italiens!”
Quando arrivo a casa la moglie con tono altero mi domanda:”a las finì de ‘n dè a sciè?Certo gli
ripondo:”adess li ardrissu...altrimenti l’està a passa e riessu gnaca a fè due pas ‘n muntagna!” Lascio
immaginare la risposta….
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