I profumi aldeidici

Transcript

I profumi aldeidici
FRAGRANZE
di Silvio Levi
I profumi aldeidici
C
hiare, dolci,
fresche…
essenze
Tra le parole
misteriose della profumeria
spicca ”aldeidica”. Per un chimico questo termine indica semplicemente un gruppo
funzionale, aldeidico appunto, che
deve il suo nome (dal latino alcohol
dehydrogenatus) al fatto che si può
ottenere per ossidazione (o deidrogenazione) dei corrispondenti alcoli
e l’odore delle aldeidi può spaziare
dalle puzze più fastidiose, pensiamo
ad esempio alla formaldeide usatissima in passato come disinfettante
negli ospedali, agli aromi più piacevoli, ad esempio la vaniglia, il latte
di mandorle, la liquerizia e la cannella che devono il loro odore proprio a delle aldeidi. In realtà questo
termine in profumeria si
riferisce principalmente a un gruppo limitato di aldeidi molto semplici, dette alifatiche, sostanzialmente descrivibili come dei piccoli serpentelli la cui testa è
fatta di un atomo
di ossigeno e la coda composta da Questo gruppetto di molecole ha
una catena relativamente corta di sempre creato un certo imbarazzo
atomi di carbonio, da 6 a 18. Sono agli scienziati perché il loro profi lo
piccole molecole molto flessibili, con olfattivo sfugge alle usuali interprenessuna rigidità strutturale
tazioni di struttura-attività e non
e molto delicate persi riesce a comprendere coché soggette a ossime ad ogni aggiunta di un
CHANEL
darsi anche solo a
semplice atomo di carN°5
È
il
profumo
che
più
di
tutti
contatto con l’abonio in una struttura
le ha portate alla ribalta, in
ria, producendo
così poco rigida camparticolare le aldeidi C10, C11
dei fratelli maggiobi sensibilmente l’odoe C12, realizzato da Ernst
Beaux nel 1921 per
ri (acidi carbossilire percepito.
Coco Chanel.
ci) che spesso hanno
Guy Robert, nel suo libro,
odori decisamente poco
Les Sense du Parfum (1) scrive che le aldeidi hanno prevalenza
piacevoli come fanno intuire
alcuni dei loro nomi: butirrico, ca- di note fruttate se il numero di atomi di carbonio è pari, mentre preprilico, caprinico.
Le aldeidi alifatiche sono state uti- valgono le note floreali in quelle a
lizzate agli inizi del ‘900 in profu- numero di atomi di carbonio dispameria perché, oltre al contributo da- ri. A partire dai 14 atomi di carbonio
to dalla loro propria fragranza, han- le aldeidi a numero di carboni pari
no la caratteristica di potenziare e hanno caratteristici odori di frutta
rendere più frizzanti, cristalline, mentre, altro piccolo mistero, quelle
trasparenti e glaciali le note florea- dispari sono inodori o quasi.
li. In particolare abbinate a essenze Queste aldeidi sono assolutamente
di gelsomino, rosa, iris o mughetto naturali e presenti ad esempio nelle
le rendono meno grevi e più leggia- essenze e nelle scorze degli agrumi,
dre con aspetti lievemente metallici nelle essenze di rosa, di pino, di cie freschi. Hanno anche la capacità tronella e nella scorza della canneldi rendere più persistenti e duraturi la ma, data la loro bassa concentrai profumi, in particolare quelli flore- zione e la labilità intrinseca, molto
ali, agendo quindi anche da fissativi. raramente vengono ottenute dalle
materie prime naturali che le contengono e vengono prodotte, come
d’altra parte avviene in natura graovviamente! ”.
gliono profumare
zie all’enzima deidrogenasi, per osCurioso il destino!
come un letto di
sidazione dei corrispondenti alcoli,
Chanel N°5, pur
rose”. Il messagfacilmente reperibili e poco costosi.
essendo l’archegio pubblicitario
LE ALDEIDI DI CHANEL N°5
Lo scopo era di
fare in modo che
il gelsomino e la
rosa di Grasse
non risultassero
così floreali, perché si desiderava:
“un profumo che
sapesse di donna e
non di fiori, perché
le donne non vo-
nel 1955, fece poi
riferimento esplicito a questa frase, facendo dire a
Marylin Monroe:
“cosa indosso a
letto? Chanel N°5
tipo dei profumi
aldeidici, è spesso
considerato come
l’interpretazione
più realistica e
sensuale di un
bouquet floreale.
14
KOSMETICA NUMERO SEI - SETTEMBRE DUEMILA13
BIBLIOGRAFIA
1) Les Sens du Parfum – I sensi e l’essenza
del profumo-di Guy Robert- FrancoAngeli
Editore ISBN 88-464-4302-0.