associazione ouriz lamdahda per lo sviluppo - Djemme

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associazione ouriz lamdahda per lo sviluppo - Djemme
ASSOCIAZIONE OURIZ
LAMDAHDA PER LO
SVILUPPO
Presidente:
Khadir Akssini
Tipo di intervento:
educazione, ambiente,
sviluppo agricolo
L’Associazione Ouriz Lamdadha per lo Sviluppo, fondata nel 1998, è l’associazione di villaggio di Ouriz,
piccolo centro a 2,5 km a sud di Agdz, lungo la Valle della Draa, prospicente le pendici del Jebel Kissen,
la montagna con la cima sovrastata da rocce che assomigliano a bicchierini (da cui kissen, che in arabo
marocchino significa appunto bicchieri).
Lamdadha, il vecchio nome del villaggio, significa cantastorie del passato.
La Draa è il fiume più importante del sud del Marocco. Scende dalle vette
alpine dell’Alto Atlas nei pressi di Ouarzazate, dove viene imprigionata in
una diga, che ne riduce drasticamente la portata lungo i 200 km, prima di
raggiungere le prime propaggini del deserto; infine attraversa sotterraneo
la selvaggia regione ad est dell’Anti Atlas per poi riemergere e gettarsi
nell’oceano nei pressi di TanTan.
Fino agli anni sessanta la valle era un piccolo paradiso: l’agricoltura era
fiorente, la ricchezza si misurava in mandorle e datteri, al mercato si
scambiavano datteri o ortaggi con riso, zucchero e tè, o mandorle con
gioielli e tappeti. Il sistema di irrigazione dei terreni, caratterizzati da tre
livelli (palme da dattero ed alberi da frutta, cereali, ortaggi), prevedeva una
suddivisione oraria dell’acqua del fiume ai vari coltivatori, con un addetto,
per ciascun villaggio, alla manutenzione dei piccoli sbarramenti nel quale era
regolato il flusso della Draa. La società era organizzata in modo che
ciascuno potesse beneficiare, a turno, del lavoro dei vicini, per costruire la
casa, per dissodare la terra, per la raccolta. Esisteva, come esiste tutt’ora,
un pastore di villaggio, ossia l’incaricato di portare gli ovini di tutti gli
abitanti al pascolo: viene ricompensato con la metà delle nuove nascite, di
modo che il pastore possa lasciare a sua volta un capitale agli eredi.
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Poi, nel 1975 fu costruita la diga (barrage) di Ouarzazate, apparentemente
allo scopo di "proteggere la valle della Draa dalle inondazioni"; già nel 1980
la siccità era diventato un problema serio, ed è della metà degli anni ottanta
l’inizio del fenomeno dell’emigrazione, verso l’estero ma anche verso le
grandi città marocchine del nord, soprattutto Casablanca. Da allora,
l’agricoltura ha proseguito più a stento. Negli anni 90 è iniziata la vendita
più o meno clandestina delle palme da dattero maschio ai vivaisti di
Casablanca e Rabat, per decorare ville e giardini privati o i grandi boulevard;
questa penuria di palme maschio ha comportato la necessità di introdurre la
fecondazione delle palme femmine assistita dall’uomo: ai rami della palma
femmina viene legato il baccello della palma maschio, che contiene i semi,
per favorire l’impollinazione.
Negli anni 2000 il primo intervento governativo sulla regione: acquisto a
prezzi calmierati di pompe per l’acqua dei pozzi e del gasolio necessario al
loro funzionamento. Ultimamente lo stato marocchino e la Comunità Europea
hanno finanziato la costruzione di grandi celle frigorifere (ce ne sono tre
lungo tutta la valle) dove conservare i datteri fino al ramadan successivo
(infatti secondo il calendario islamico il mese del ramadan, durante il quale
si consumano moltissimi datteri, cade in questi anni prima della raccolta, che
è a fine ottobre - novembre).
Il villaggio di Ouriz ha acqua potabile ed elettricità in tutte le case; il suo
paesaggio è caratterizzato da uno ksar (letteralmente villaggio fortificato)
in rovina ed una parte moderna con costruzioni in cemento ed in terra.
I bimbi di Ouriz condividono con il villaggio di Hartchaou la scuola primaria,
che si trova al di là della strada principale, nella palmeraie.
PROGETTI DELL’ASSOCIAZIONE
Scuola materna
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Dal 2005 è attiva a Ouriz una scuola materna, fino al 2013 con due classi mentre
dall’anno scolastico 2013-2014 le classi sono state unificate per avere un solo
maestro. Il salario del maestro, pagato fino all’ultimo anno scolastico grazie ai
contributi forniti dall’INDH (Initiative Nationale pour le Développement
Humain), dall’anno 2013-2014 non è più stato coperto, e quindi l’associazione ha
cercato finanziatori. Alcuni viaggi di turismo responsabile YALLAZ ed il
contributo dell’associazione italiana Babel Onlus hanno finanziato la maggior
parte del salario; per la restante parte, è stata fatta richiesta ad una miniera
poco lontana, che sfrutta l’acqua sotterranea del villaggio; alla stessa miniera è
anche stato chiesto di finanziare l’acquisto di materiale didattico.
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Inoltre alla materna non sono presenti toilette per i bimbi: tra i progetti che
l’associazione Babel Onlus si è ripromessa di finanziare la costruzione di tre
toilette secche, in legno; inoltre sarà necessario provvedere il locale toilette di
un muro protettivo che consenta l’uso delle stesse solo a chi abbia accesso
all’area della scuola materna.
Durante l’ultimo campo di lavoro di Babel Onlus in Marocco (dal 6 al 12 maggio 2013) sono stati
ristrutturati e dipinti i locali della scuola materna, in col laborazione con un consistente gruppo di
volontari locali; inoltre, è stata tenuta dai volontari una campagna per l’igiene orale.
Distribuzione dell’acqua potabile nelle case
A partire dal 1998 l’acqua potabile viene distribuita al villaggio a partire da un
pozzo alimentato da una pompa elettrica. Grazie all’interessamento ed ai fondi
del liceo francese Simone Weil di Dijon, della miniera di Blida e del comune di
Ouriz questa pompa sarà alimentata ad energia solare.
Ad oggi le condotte dell’acqua potabile richiedono un intervento urgente di
manutenzione, sia nelle canalizzazioni all’interno del villaggio sia nel canale
principale che serve anche il villaggio di Hartchaou; i fondi sono stati richiesti
alla miniera.
Raccolta della spazzatura
Attualmente la spazzatura del villaggio non viene raccolta, a parte l’umido, che
viene da sempre utilizzato come concime o come mangime per il bestiame. Tra i
progetti futuri più a breve termine, in collaborazione con il liceo francese
Simone Weil di Dijon, c’è quello che riguarda la messa in opera di un sistema di
raccolta differenziata: tre bidoni in ferro, uno per la plastica, uno per il vetro,
ed uno per carta, pannolini e spazzatura generica, all’inizio ed alla fine delle
sette stradine che dalla collina portano alla palmeraie. I bidoni saranno
regolarmente svuotati da un addetto del comune con una carriola, che porterà la
spazzatura in un opportuno punto di stoccaggio, tra la strada principale e la
palmeraie; qui saranno posizionati quattro grandi contenitori, uno per la plastica,
uno per il vetro, uno per i rifiuti generici ed uno che fungerà da inceneritore.
Plastica e vetro saranno venduti a Ouarzazate, dove esistono società che
raccolgono e riciclano.
I fondi per la realizzazione di questo progetto proverranno dal risparmio
sull’elettricità necessaria al funzionamento della pompa del pozzo che fornisce
l’acqua potabile al villaggio, quando sarà dotata di impianto solare.
Questo progetto di raccolta della spazzatura ha buone speranze di essere portato a termine, grazie
anche all’approvazione (fine 2013) di una nuova legge ambientale firmata dal governo marocchino, che
impone ai comuni di occuparsene.
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Accanto ai lavori di realizzazione di questo progetto, che ora coinvolge anche i villaggi circostanti in un
raggio di 10km, i giovani di Ouriz stanno anche conducendo una campagna di sensibilizzazione presso le
donne, affinché la coscienza ambientale diventi patrimonio comune.
L’associazione francese Azzard’Images ha realizzato, in collaborazione con
l’associazione Ouriz Lamdadha, il video LES FLEURS DU DESERT - LA
GESTION DES DÉCHETS DANS LA RÉGION DE SUS MASSADRAA, che sarà
diffuso a livello locale a scopo di sensibilizzazione ed a livello internazionale per la
raccolta dei fondi ancora necessari alla realizzazione del progetto.
Cooperativa per la produzione di formaggio di capra
Il formaggio di capra, presente nella tradizione culinaria della regione come elemento raro, da
utilizzare solo per alcuni specifici piatti della festa (ad esempio il tarkoukou, composto di datteri orzo
e formaggio), ad oggi non viene prodotto nella regione ma è potenzialmente di grande attrattiva
soprattutto per la distribuzione alle maison d’hotes aderenti all’Association Takhalalt pour
l’écotourisme et le développement durable, presieduta da Abdellah El Kamili.
Per produrre formaggio per la commercializzazione è necessario utilizzare capre lattiere, molto più
grandi, produttive (e delicate) delle comuni capre della zona. Va preparato loro un recinto fuori dalle
abitazioni delle famiglie che se ne occuperanno, va studiato il mangime più adatto, e vanno curate con
grande attenzione. Così facendo, possono produrre fino a 4 litri di latte al giorno, che equivale ad una
produzione di formaggio di circa 1 kg; le capre con le quali l’associazione intende iniziare il progetto
sono di 6 mesi, inoltre sono animali provenienti dal nord quindi non molto abituati al clima caldo della
zona, quindi si stima che per il primo anno possano produrre da 1 a 3 litri al giorno. Il formaggio
prodotto sarebbe solo di tipo fresco, destinato ad un uso immediato, mentre non è prevista alcuna
forma di stagionatura.
I fondi per iniziare il progetto, necessari ad acquistare le prime 20 capre, sono coperti da Babel Onlus.
Alcune famiglie potrebbero decidere di investire e acquistare altre capre.
Una volta che la cooperativa avrà iniziato a produrre, si potrà provvedere all’acquisto di semplici
macchinari ed alla sistemazione di un apposito locale dove la produzione potrebbe procedere più
celermente ed in ambiente più controllato.
Ristrutturazione dello ksar in rovina
Lo ksar antico di Ouriz, che si estende alle spalle della nuova moschea, è sì in
rovina ma lascia intravedere l’eleganza e la funzionalità che lo
contraddistinguevano. Architettura in pisè (fango e paglia), con strutture
portanti in legna di palma, tamerice, oleandro e cannetto, è suddiviso in aree
comuni (piazza della festa, piazza del mercato, vecchia moschea con scuola
coranica, casa di accoglienza del viandante, “banca” o magazzino di cereali,
datteri e mandorle) e case private, tutte comunicanti tra di loro dalla parte della
terrazza, e a portata di comunicazione orale attraverso i pozzi di luce.
Il progetto di ristrutturazione dello ksar potrebbe essere portato a termine
grazie all’intervento (progettuale ed economico) della fondazione americana
World Monuments Fund il cui prossimo bando scade a marzo 2015 (per le nomine
del 2016).
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COME AIUTARE
L’associazione ha bisogno di fondi; in particolare, i progetti più urgenti sono:
¾ progetto ambientale di raccolta della spazzatura
¾ scuola materna - toilette secche: i costi per la costruzione delle toilette sono coperti da Babel
Onlus, ma mancano ancora la costruzione del muro di cinta della zona toilette e la porta d’ingresso; la
costruzione delle toilette secche è l’attività del prossimo campo di lavoro, dal 29 ottobre al 7
novembre 2014, organizzato da Babel Onlus
¾ cooperativa di formaggio di capra: i fondi necessari riguardano l’acquisto delle capre lattiere; il
progetto prevede di iniziare con l’acquisto di 7 capre, per avviare l’attività, e poi se funziona
continuare con l’acquisto di qualche maschio e altre capre lattiere.
Una maniera molto partecipativa di apprezzare il lavoro di questa associazione, se si sta viaggiando su
un itinerario in Marocco che includa la zona di Agdz, è di andarla a visitare: prendetevi tutto il tempo
che vi occorre, non è necessario sapere in anticipo se ci si fermerà per una giornata o per una
settimana.
Infine, il progetto di ristrutturazione dell’antico ksar in rovina - progetto culturale e sociale necessita in primo luogo di interventi di tipo progettuale, da svolgersi possibilmente in collaborazione
con architetti specializzati in costruzione in terra o facoltà universitarie in architettura marocchine o
straniere.
CONTATTI
Khadir Ahssini
presidente
gsm +212 606 926647
email [email protected]
Abdellah El Kamili
segretario generale
gsm +212 662 404297 / 668 243802
email [email protected]
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