associazione wifaq imouzzer-tichka - Djemme

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associazione wifaq imouzzer-tichka - Djemme
ASSOCIAZIONE WIFAQ
IMOUZZER-TICHKA
Presidente:
Mohamed Kachtoun
Tipo di intervento:
istruzione, imprenditoria,
agricoltura, turismo
responsabile
Il villaggio di Imouzzer Tichka si trova
nell'Alto Atlas, a 1800 mt di altitudine, a
metà strada tra Marrakech e Ouarzazate;
vi abitano circa 500 persone.
Il paesaggio circostante è quello dell'alta
montagna, con picchi scoscesi, verdi plateau
per i pascoli estivi, pietraie e cascate. Il
villaggio è immerso in una valle ricca
d'acqua, e costruito attorno ad alberi
secolari (noci di più di 400 anni) e meli,
peschi, fichi.
L'economia locale è basata principalmente
sull'allevamento di bestiame (bovini e ovini),
sull'agricoltura (soprattutto mele e noci, ma
anche pesche, orzo, mais, piselli, patate e
carote) e sul commercio: molti abitanti del villaggio arrotondano i guadagni con piccole baracche
sull'orlo dello spettacolare passo del Tichka, dove molti turisti sono invogliati a scendere dall'auto per
catturare con lo sguardo la maestosità del paesaggio circostante: in queste baracche vendono di tutto,
ma, come sulle altre strade di montagna del Marocco, specialmente pietre, minerali e fossili.
Progetti e partner dell'Associazione
L'Associazione Wifaq per lo Sviluppo di Imouzzer,
fondata nel 2002 ma pienamente operativa solo dal
2007, ha realizzato, grazie anche alla collaborazione
con associazioni belghe ed italiane, molti progetti in
campo educativo, imprenditoriale ed agricolo. Il 18
aprile
2009,
durante
una
riunione
plenaria
dell'Associazione, che ha visto presenti tutti gli uomini
e le donne del villaggio, Mohamed Kachtoun,
presidente in carica dal 2007, è stato riconfermato
per altri due anni. L'obiettivo di questo secondo
mandato di Mohamed è di terminare i lavori che sono
in corso attualmente e creare un ambiente favorevole
affinché i giovani siano motivati a prendersi responsabilità civili per tutta la comunità.
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Il ruolo delle associazioni locali per lo sviluppo dei villaggi, in Marocco, è importantissimo: il presidente
dell'Associazione è l'interlocutore sia del caid, il funzionario nominato dal Ministero dell'Interno che
presiede alle questioni giudiziarie, sia del presidente del Comune, collegio eletto dai cittadini con
potere amministrativo, ma che di fatto delega all'Associazione sia il reperimento dei fondi sia la
realizzazione delle opere pubbliche. A sua volta il presidente dell'Associazione convoca un'assemblea
plenaria di tutto il villaggio ogni volta che si rende necessario discutere di opere a beneficio della
collettività. Da questo si deduce che per un villaggio avere un buon presidente dell'Associazione locale
per lo sviluppo è fondamentale.
La comunità di Imouzzer è isolata dal mondo, sopratutto d'inverno quando i due km di strada sterrata
che separano il villaggio dalla strada principale sono innevati o ghiacciati. Nei casi gravi di emergenza
sanitaria è impossibile raggiungere in tempi brevi l'ospedale di Marrakech. In passato alcuni casi gravi
hanno poi portato alla morte i pazienti che non avevano potuto raggiungere rapidamente un posto di
soccorso. L'associazione italiana Bambini nel Deserto Onlus, ha fornito alla comunità un mezzo di
trasporto di grande affidabilità, parco nei consumi e facilmente riparabile, utilizzabile sia per
l'evacuazione di pazienti sia per la locale cooperativa di produzione dei tappeti; è stata
acquistata in Italia una Mercedes familiare usata a benzina, e consegnata all'Associazione Wifaq
nell'agosto 2006. Purtroppo a causa della burocrazia marocchina il veicolo è a tutt'oggi fermo in garage
e inutilizzabile per mancanza di alcuni documenti necessari alla sua regolare iscrizione ai registri
automobilistici marocchini..
L'associazione belga Mabel du désert (MAroc BELgique) da circa 5 anni sostiene alcuni progetti nella
regione, nei settori dell'istruzione, della salute, delle infrastrutture e dell'imprenditoria con buonissimi
risultati. Tra gli altri, ha partecipato alla costruzione del sistema di canalizzazione dell'acqua dal
ruscello (Imouzzer è il villaggio più vicino alla sorgente) al centro del paese. Inoltre, insieme all'Haute
Ecole de la Ville de Liège, sono stati organizzati alcuni stage di pedagogia per studenti europei del
Dipartimento di Pedagogia della scuola stessa.
Pochi chilometri più in alto del
villaggio da una cascata sorge
l'Oued Glaoua, un torrente che
alimenta Imouzzer e gli altri
paesi a valle (Imouzzer in
berbero significa cascata).
Questo fiume durante l'estate
cala di molto il suo volume
d'acqua. Già precedentemente
l'Associazione
Wifaq
aveva
costruito
un
sistema
d'irrigazione ottimale per i propri alberi da frutta, ma per far fronte
alle periodiche carenze d'acqua soprattutto per i villaggi più a valle ha
recentemente progettato e realizzato un piccolo bacino che potrà
fornire l'acqua per l'agricoltura durante i mesi estivi.
Il bacino di Imouzzer ha una capacità di circa 160 tonnellate di acqua ed è continuamente alimentato.
L'Associazione Babel Onlus ha accettato di collaborare al progetto finanziando l'acquisto del materiale
(cemento e verghe di ferro). La manodopera, a parte il capo cantiere, un operaio specializzato, è stata
fornita gratuitamente dagli abitanti del villaggio. Il costo è stato di circa 3000 euro, stanziati in tre
rate. Il bacino è stato inaugurato nel luglio 2009. I finanziamenti provengono per due terzi da viaggi di
turismo responsabile YALLAZ.
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Nell’estate 2011, dato l’incremento dei campi coltivati a mele, il bacino di raccolta esistente si è
dimostrato insufficiente, quindi c’è allo studio la costruzione di un nuovo bacino.
La distribuzione dell'acqua potabile nelle case è stato l'obiettivo del progetto realizzato nel 2010 con
finanziamenti soprattutto di Mabel du désert. L'acqua viene prelevata alla sorgente e trasportata in
tubi fino ad una torretta sovrastante il paese: tutte le case del villaggio hanno l’acqua direttamente in
casa. Sono stati anche messi in funzione i contatori, grazie ai quali è possibile stabilire il consumo per
famiglia e quindi chiedere il pagamento di una piccola somma (3 dh per tonnellata).
Obiettivo del progetto portato
avanti tra il 2010 ed il 2011 è la
costruzione di un ponte
sul
torrente che attraversa il villaggio
(Oued Imouzzer): infatti alcune
case private, così come LA
MAISON DE LA CULTURE (vedi
oltre), sono state costruite sul lato
ovest del torrente, e ogni inverno
rischiano l’isolamento quando il
torrente stesso si ingrossa per le
piogge. Il lavoro si è concluso
terminato nella primavera 2011; ora
LA MAISON DE LA CULTURE è più
facilmente accessibile in qualsiasi
stagione e le ceste di prodotti
agricoli (anche i campi coltivati sono
il ponte di Imouzzer
per la maggior parte sul lato ovest) sono più agevolmente trasportate a dorso di mulo fino al villaggio.
raccolta e incenerimento della spazzatura
Uno dei problemi che il villaggio si sta ponendo il
problema di risolvere è quello della raccolta della
spazzatura: sono stati costruiti infatti sei contenitori
in cemento, in punti facilmente accessibili, dove le
famiglie depositano la propria spazzatura, e poi quando
il contenitore si riempie un incaricato dell’associazione
brucia i rifiuti. Un passo avanti è già stato fatto,
rispetto
a
quando
la
spazzatura
veniva
sistematicamente abbandonata nella natura, ma c’è
ancora molto da fare per evitare che l’incenerimento
avvenga al centro del villaggio, e per la creazione di
una “cultura” ambientale a questo riguardo.
Un progetto in fase di studio è la sistemazione (in un luogo che non è ancora stato definito) di una cella
frigorifera che permetta ai frutticoltori di conservare le proprie mele fino alla bassa stagione, quando
il prezzo raddoppia rispetto alla stagione della raccolta. Inoltre, ad oggi i frutticoltori sono in generale
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singoli contadini organizzati con furgoni che, durante la stagione
della raccolta, raggiungono principalmente il mercato di
Marrakech per vendere i loro prodotti, con viaggi giornalieri (che
rendono precarie le condizioni di lavoro dei trasportatori);
quando i furgoni non vengono utilizzati, sono occasionalmente
caricati di verdura e frutta di stagione (soprattutto piselli e
noci) e condotti ai mercati; inoltre in inverno, poco utilizzati,
soffrono del clima rigido e della neve: con la possibilità di
conservare in cella frigorifera il prodotto da vendere, sarebbe
anche più semplice pianificare le consegne in modo da far viaggiare i furgoni più regolarmente e non solo
in momenti di picco. Ogni agricoltore pagherà l'affitto di una certa cubatura di cella frigorifera
all'Associazione, che si occuperà delle spese di gestione (elettricità, manutenzione) della cella stessa.
La Maison de la Culture
Nel 2005 l'Associazione Wifaq ha costruito,
interamente in pietra rispettando l’architettura
tradizionale del villaggio, un rifugio di montagna, La
Maison de la Culture. Il rifugio è aperto
all'ospitalità dei viaggiatori, e le donne del villaggio
sono coinvolte, a turno, per preparare i pasti e le
colazioni.
La Maison de la Culture è stata costruita su un
terreno di proprietà del villaggio, ed il denaro che
deriva dall'accoglienza ai viaggiatori viene
utilizzato in parte per la gestione della casa stessa
ed in parte reinvestito in progetti di sviluppo;
appartiene comunque all'Associazione Wifaq, che decide sempre collegialmente a proposito delle
questioni che interessano la collettività.
Recentemente è stato chiesto, da parte del Caid, che La Maison de la Culture diventi ufficialmente una
gite d’étape e per questo l’associazione Babel Onlus ed i viaggiatori responsabili YALLAZ hanno
sostenuto economicamente una parte dei lavori di ristrutturazione e messa a norma: La Maison de la
Culture è stata ufficializzata nel giugno 2014.
A La Maison de la Culture, accanto all'ospitalità dei
viaggiatori,
è
inizialmente
partita
un'attività
imprenditoriale femminile per la produzione di tappeti:
ragazze e donne del villaggio potevano trovarsi qui a
tessere e cantare, oppure lavorare a casa ed avere
l'acquirente del proprio tappeto garantito (è infatti
l'Associazione che li acquista per poi rivenderli, ma
l'importo guadagnato dalla vendita è interamente coperto
dalla cifra pagata alla tessitrice). Il prossimo progetto
dell’Associazione sarà la costruzione di una seconda
casetta, adiacente a La Maison de la Culture, adibita
esclusivamente alla tessitura e all’esposizione dei tappeti: ospiterà un laboratorio femminile, una cucina,
ed i servizi. Il costo stimato è di 2500 euro.
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La regione presenta numerose possibilità di escursioni a piedi, eventualmente con i muli per il trasporto
dei bagagli, anche in alta quota. Alcune delle escursioni in partenza da Imouzzer sono elencate di
seguito:
¾ mezza giornata: visita del
villaggio di Imouzzer,
della scuola, del barrage
¾ 1 giorno: villaggio di Afra
e rientro ad Imouzzer
attraversando il plateau
sovrastante La Maison de
la Culture
LA MAISON DE LA CULTURE
sotto la neve
¾ 1 giorno: ascensione al
Jebel Tircht (3340 mt)
Telouet
¾ 2 giorni: destinazione la kashba di Telouet, già sede dei Glaoui (governatori) del Sud del Marocco;
l'escursione fa tappa il primo giorno nel villaggio di Issouel, dove si pernotta in una struttura di
turismo comunitario
¾ 3/4 giorni: destinazione la valle dell'Ourika; si pernotta in
famiglia ed alla belle etoile
¾ 6 giorni: destinazione Lac Ifni e cima del Jebel Toubkal, per
raggiungere il villaggio di Imlil, in pieno parco nazionale; il
Toubkal, con i suoi 4167 mt di altezza, è il monte più alto del
nord Africa; non presenta particolari difficoltà alpinistiche e
non richiede attrezzatura particolare, anche se è necessaria
una buona forma fisica; i pernottamenti sono previsti in
famiglie locali, alla belle etoile ed al rifugio del CAF (Club
Alpino Francese), a 3500 mt.
autunno sull’Alto Atlas
Per ciascuna escursione l'Associazione
Wifaq mette a disposizione
accompagnatori esperti quali
Mohamed stesso.
l’arte di fare il burro
mucche al pascolo sul plateau di Afra, sopra Imouzzer
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Campi di lavoro
proposti da Babel Onlus
L’Associazione Babel Onlus nell’agosto 2007 ha realizzato il primo campo di lavoro di volontari italiani,
presso La Maison de la Culture. Un anno dopo, nell’agosto 2008, i campi sono stati due. I campi,
richiesti dall’Associazione Wifaq, sono stati un valido strumento per stabilire le condizioni di vita dei
bambini del villaggio, e potersi quindi rendere conto delle reali necessità. Un gruppo di volontari ha
consegnato materiale scolastico e abbigliamento ai bimbi di quattro villaggi: Imouzzer, Issirse, Afrà e
Tamguenguente. In ciascun villaggio sono state organizzate feste e animazione per i più piccoli, giornate
di pulizia del villaggio (raccolta ed incenerimento della spazzatura); inoltre è stata decorata la scuola di
Imouzzer da parte di volontari e bambini.
Nell’agosto 2009 è stato organizzato da Babel Onlus un campo di lavoro volontario di una settimana,
che ha avuto luogo anche in tre villaggi intorno ad Imouzzer. Inoltre durante il campo sono stati
tracciati tre sentieri (verso il Plateau di Afrà e verso il Jebel Thirsth), in modo da aiutare lo sviluppo
della regione in campo turistico.
Era poi previsto l’arrivo di un camion con materiale (scolastico e abbigliamento) per i bimbi, ma non è
arrivato in tempo per il campo estivo: le procedure di sdoganamento sono terminate a dicembre, quando
si è proceduto alla distribuzione del materiale.
Gli ultimi campi di lavoro organizzati da Babel Onlus sono di ottobre 2013 ed agosto 2014.
Come aiutare
Il modo migliore per aiutare questa associazione ed i suoi progetti è di andarla a visitare e prendersi un
po’ di tempo per conoscere la regione e le persone che vi abitano!
Dal punto di vista del sostegno economico, i progetti che attualmente richiedono finanziamenti sono:
secondo bacino per la raccolta dell’acqua
costruzione locali per laboratorio femminile di tappeti
cella frigorifera per la conservazione delle mele
Come raggiungere il villaggio di Imouzzer-Tichka
In auto:
provenendo da Marrakech sulla strada Marrakech - Ouarzazate che passa per il Tizin'Tichka, 500 mt
dopo il villaggio di Taddert2 c'è un pannello dell'associazione: da qui prendere a destra per una strada
sterrata che in circa 2 km porta a Imouzzer
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In autobus:
provenendo da Marrakech in autobus (dalla Gare Routiere di Bab Doukkala), scendere a Taddert2
(avvertire l'autista un po' prima, a Taddert) e chiamare Mohamed per organizzare un trasporto (taxi)
fino ad Imouzzer
Contatti
per info su tutti i progetti dell'Associazione Wifaq - Imouzzer Tichka:
Mohamed Kachtoun
presidente dell'Associazione
gsm +212 668 047201
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