Automotive, moda e agroalimentare Delocalizzare è un costo le

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22/06/2015
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Automotive, moda e agroalimentare
Delocalizzare è un costo le imprese
tornano a casa La Regione mappa i siti
dismessi e rilancia gli incentivi
tra i tre e i 5 milioni». La giunta
regionale guidata da Sergio
Chiamparino ha deciso di
rifinanziare il progetto che aveva
una dotazione iniziale di 50
II termine tecnico è backmilioni e ne sono satti investiti
reshoring e descrive un
oltre la metà. L'Unione
fenomeno opposto alla
Industriale di Torino ha deciso di
delocalizzazione, cioè la
dedicare l'assemblea annuale che
tendenza delle aziende e, anche
si svolgerà a settembre per
delle multinazionali, di riportare mettere «a punto una strategia,
in Piemonte fabbriche e
illustrare i casi più significative e
macchinari che all'inizio del
capire che cosa serve per attrarre
2000 erano stati trasferiti in Cina investimenti nella nostra
e nei paesi dell'Est per il basso
regione», spiega la presidente
costo della manodopera. Certo, è Licia Mattioli. E aggiunge: «I
presto per parlare di un
settori chiave sono automotive,
fenomeno di massa ma «segnali moda e agroalimentare». Che
incoraggianti stanno arrivando
cosa sta succedendo? Mattioli,
dall'spiega Fabrizio Gatti,
che è anche vicepresidente
presidente di Finpiemonte, la
nazionale di Confindufinanziaria regionale che gestisce
i contratti di insediamento. Si
La speranzastria, spiega che a «livello
tratta di uno strumento che
euroli ritorno inpeo su tre aziende che
ritornaPiemonteno a casa 1 è italiana». In
prevede incentivi di carattere
tutto delle aziendesono più di cento. È
economico per chi investe in
che andate al-le imprese non fanno
Piemonte. «In media - aggiunge - chiaro
beneficenl'estero aiute-za. Nella spinta al
stiamo facendo un paio di
back reshorebbe a ridur-ring il motore è
contratti l'anno per interventi
legato alla posre gli effettisibilità di fare
utili migliori e della crisiconquistare
compresi
Retroscena MAURIZIO
TROPEANO
nuove quote di
Unione Industriale Torino
economicamercato. Alberto Dal Poz,
prêche ha i n ve-sidente dell'associazione
delle stito la regio-imprese
metalmeccaniche di ne negliTorino,
spiega: «Si tratta di coultimi annigliere
delle opportunità legate
ad un territorio: manodopera
qualificata, alta formazione e
abbattimento dei costi della
logistica che gli permettono di
essere competitivo malgrado stia
attraversando ancora un
momento complicato». Secondo
il leader dell'Anima questo
fenomeno «potrebbe permettere
di sperimentare una staffetta
generazionale nella formazione
delle competenze recuperando
anche gli over 50». Confindustria
Piemonte, in
sieme alla Regione ha deciso di
mappare i siti industriali
dismessi pubblici e privati. «Ad
oggi - spiega il segretario
generale Paolo Ballistreri,
segretario - non esiste un simile
strumento». Alla mappa «sarà
affiancato anche un vademecum
con i consigli e le opportunità
per investire in Piemonte ma
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serve un'azione di sistema che
coinvolga non i singoli
imprenditori ma le associazioni
di categoria».
Unione Industriale Torino
100 aziende
Sono quelle
che hanno gia
scelto di
rientrare in
Italia, per
effetto di vari
strumenti
economici 50
milioni E la
cifra a
disposizione
del progetto
finanziato
dalla Regione
per attrarre le
imprese sul
territorio
aperture Sono
i contratti
stipulati in un
anno con
imprese che
ritornano a
produrre nel
territorio
piemontese
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