Zaia: Il mio Veneto va di corsa Siamo una grande squadra
Transcript
Zaia: Il mio Veneto va di corsa Siamo una grande squadra
Mercoledì 18/12/2013 38 Direttore Responsabile Diffusione Testata Andrea Monti 231.779 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. «II mio Veneto va di corsa Slamo una grande squadra» «In 3 anni abbiamo fatto una vera e propria rivoluzione amministrativa Oggi la secessione non la fa la Lega ma le imprese che se ne vanno» GIANNI VALENTI ^H Governatore Luca Zaia, benvenuto sul pianeta Gazzetta. C'è una domanda d'obbligo da superare per cominciare questa intervista: lo sport è materia che maneggia facilmente «Certo che sì. E dico in primis corsa campestre. Sono sull'ora nei dieci chilometri. Mi alleno due volte la settimana, anche tre quando devo preparare una gara. Mi scarica. Ma non è tutto. C'è anche la bicicletta. O meglio, la mountain bike perché correndo nei sentieri evito di essere tirato sotto. Infine confesso il mio amore viscerale per i cavalli. Tradizione di famiglia, da generazioni. Vivo in campagna e ne ho tre, ho costruito i loro box con le mie mani. Non monto per Presidenti Regioni fare il "fighetto". Metto la sella e via per i campi». Quarantacinque anni, sulla poltrona di primo cittadino veneto dall'aprile del 2010, Luca Zaia da Conegliano, leghista, è uno degli enfant prodige della politica italiana. Sarà perché non le manda a dire o per il suo rapporto schietto e ravvicinato con la gente, fatto sta che è tra i presidenti di Regione più amati d'Italia. Zaia, dalla pratica alle sue «L'Inter è la squadra del cuore. Anche se non sono un fanatico di calcio. Poi ci sono i nostri atleti. Ne cito due senza voler far torto agli altri: Marzio Bruseghin, il ciclista che dalle mie parti ha messo su un allevamento di cinquanta asini. E Alex Del importante... Piero con il quale siamo vicini di casa e la scorsa estate ci siamo inventati il ritiroevento a Jesolo del suo Sydney. Un'operazione turistica che ha creato un indotto da far paura». Lei governa una Regione che fa dello sport un valore «Al cento per cento. Una persona su cinque è praticante, abbiamo il maggior numero di tesserati in Italia. Non finirò mai di ringraziare tutti i volontari che ogni giorno girano con i pulmini per raccogliere i ragazzini e accompagnarli a fare attività nelle varie società». A tre anni dal suo insediamento, il bicchiere amministrativo è mezzo pieno o mezzo vuoto Pag. 1 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. Mercoledì 18/12/2013 38 «Mi sono toccate le ossa, perché la polpa c'era prima. Non è facile governare in un periodo di crisi epocale dovendo dire tanti no per fare scelte sane in favore dei cittadini. Però il bicchiere oggi è mezzo pieno. Abbiamo dato vita ad un'autentica rivoluzione che si può sintetizzare in quattro punti. La sanità, dove abbiamo aperto gli ospedali anche di notte per le visite dei cittadini e siamo i primi in Italia per servizi con i bilanci in ordine. La viabilità, con la messa in cantiere di strade strategiche come la Pedemontana Veneta e la Romea commerciale. La cura dimagrante effettuata nelle società partecipate dalle Regione. Infine le riforme istituzionali: ciò che ancora non è stato fatto a livello nazionale, in Veneto c'è già. A cominciare dalla legge elettorale. I nostri concittadini possono eleggere direttamente i loro rappresentanti». È difficile dirigere il traffico istituzionale con così tanti campanili, molti dei quali divisi da rivalità storiche «Il primo compito di un allenatore è far diventare amiche le persone che non lo sono. Detto questo, direi che i 581 campanili sono la no- Direttore Responsabile Diffusione Testata Andrea Monti 231.779 per il giovane Bill Gates, che l'anziano in gita turistica». Un tempo eravate il «È così anche oggi: seicentomila partite Iva su 4 milioni e SOOmila abitanti dicono tutto. Siamo un distretto industriale diffuso: dall'inox valley alla scarpa, dal mobile all'argenteria allo sport system. La nostra è un'econo mia trainante. Il Veneto è una delle cinque regioni con residuo fiscale attivo. Cioè lasciamo tasse a Roma. Quest'anno sono stati 21 miliardi, che loro prosciugano in mille rivoli e sprechi». Zaia, ecco la sua anima federalista. Ma il sentimento della gente veneta qual è? Soffia ancora il vento secessionista della fine degli anni '90 passati alle cronache per l'incredibile assalto al campanile di San Marco «Lo scontento verso una Roma che non risponde alle nostre esigenze è chiaro. Oggi però la secessione non la fa più la Lega ma le nostre imprese che abbandonano la regione e il Paese. Abbiamo perso ISmila posti di lavoro a causa di questo esodo. Ecco perché chiediamo autonomia, vogliamo essere padroni a casa nostra». Si parla spesso di seconde generazioni di imprenditori non forti e determinate «Non è un stra forza. Esprimono, per esempio, 350 prodotti tipici nel problema. Vedo in giro un sacco di ragazzi di origini food. Eccellenze sul piano semplici che hanno dato vita a internazionale come il fenomeni imprenditoriali unici. Prosecco, PAmarone, il Ne cito uno per tutti: Renzo radicchio di Treviso che fatturano sei miliardi all'anno. Rosso con la Diesel. Va bene così, non si è imprenditori per Lavorano come nessuno in Italia nel comparto turistico che discendenza». La formazione resta comunque un punto conta settanta milioni di presenze l'anno (13 a Venezia) centrale. «Investiamo 80 per 18 miliardi di euro. Ognuno milioni l'anno nella ricerca, le nostre università sono forti. ha le sue specificità, ma Percepisco però la necessità di insieme siamo una grande arrivare a un Politecnico squadra». A proposito di veneto. Lo Iuav, Ca' Foscari, Venezia, vi siete arresi al gli atenei di Padova e Verona destino di cina museo «No, hanno indicato la strada dando assolutamente. È ancora viva. vita alla Fondazione Piuttosto non condivido l'idea Univeneto. Spero ci si possa di chi vuole far arrivare presto». Quasi ci dimentichiamo la cultura. pagare l'ingresso. Si faccia pure il numero chiuso, ma ricchi e poveri devono avere le stesse chance di visitarla perché è un patrimonio dell'umanità. E credo possa essere più un investimento il ragazzo che oggi viene con il sacco a pelo, come è stato Presidenti Regioni «Basterebbe rispondere Biennale di Venezia, La Fenice, l'Arena di Verona. La realtà è che viviamo un fermento culturale diffuso favorito da un mecenatismo strisciante che invade tutti i contesti». Dovesse chiudere con un brindisi che vino sceglierebbe lei che si è diplomato alla scuola enologica di Conegliano. «Il Prosecco, sono nato nella sua terra». © RIPRODUZIONE RISERVATA Losport La mia passione è la corsa. Vado in mountain bike e amo montare a cavallo 1581 campanili Sono la nostra forza. Esprimono eccellenze sul piano internazionale La formazione Investiamo 80 milioni all'anno nella ricerca Le università sono forti ma sento l'esigenza di un Politecnico Pag. 2 Estratto da pag. Mercoledì 18/12/2013 38 Direttore Responsabile Diffusione Testata Andrea Monti 231.779 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Quanti campioni DAL «DIVIN CODINO» A DEL PIERO CON LE PEDALATE DI ARGENTIN E LA CLASSE DI DORIO E CALLIGARIS i i ROBERTO BAGGIO E nato a Caldogno (Vicenza) 46 anni fa. Il Divin Codino è uno dei migliori calciatori della storia. Per lui 205 gol in A, 2 scudetti e il Pallone d'oro del 1993 OMEGA ALESSANDRO DEL PIERO Nato a Conegliano (Treviso) il 9 novembre 1974, è stato una bandiera della Juve: ha vinto 6 scudetti, una Champions e il Mondiale 2006 ANSA GABRIELLA DORIO E di Veggiano (Padova) dov'è nata il 27 giugno 1957. Oro nei 1500 metri piani alle Olimpiadi di Los Angeles 1984 AP 4 NOVELLA CALLIGARIS Nata a Padova il 27 dicembre 1954, è stata la prima italiana a vincere olimpica nel nuoto e a stabilire un 5 primato mondiale negli 800m stile libero OMEGA 5 MORENO ARGENTIN Nato a San Donà di Piave il 17 dicembre 1960. Ha vinto il Mondiale Colorado Springs, 4 Liegi-BastogneLiegi (1985,'86,'87 e 91), il Lombardia 1987 e il Fiandre 1990 BETTINI Presidenti Regioni Pag. 3