- D`Alesio Group

Transcript

- D`Alesio Group
D’Alesio News
N° 6 Ottobre 2009
Momenti della cerimonia di consegna
in Turchia della M/C DIVINA
in questo numero:
1. Il Gruppo D’Alesio informa
1.1.
Consegnate in Turchia le nuove unità
ARDENZA e DIVINA.
1.2.
M/C Ardenza: Il Com.te Bianciardi racconta
il dietro le quinti sulla costruzione e sul
primo viaggio della nuova motonave.
1.3.
D’Alesio Group sempre più “Ecofiendly”
1.4.
Viaggio in India
1.5.
Consegnata la nuova nave per il bunkeraggio
M/T ELBA
1.6.
Venduta la CALAFURIA
1.7.
Nuovo look per www.dalesio.it
2 Rubriche di settore
2.1.
Rubrica Ufficio QSA
L’Audit TMSA effettuato da ABS
3. Health and welfare
12 Passi per aumentare il tuo stato di salute
complessivo.
D’ALESIO NEWS
N°6 / Ottobre 2009
1. Il Gruppo D’Alesio informa
1.1.
ARDENZA E DIVINA LE DUE NUOVE
UNITA’. Costruite nel cantiere navale di
Gemak in Turchia entrano in operatività
in time charter ENI.
Presso i cantieri navali di Gemak, a due passi da
Istanbul, ci sono state le cerimonie di consegna,
la prima a Febbraio e l’altra a Maggio, delle due
nuove motocisterne della compagnia.
Ardenza e Divina con un tonnellaggio di 15.990
dwt, nate per il trasporto di prodotti petroliferi e
chimici, sono state costruite dalla Gemak
Shipbuilding Industry con il doppio scafo
rispettando non solo i regolamenti IMO, l’ONU
del mare, come le Convenzioni MARPOL e
SOLAS ma anche gli elevatissimi standard delle
maggiori società petrolifere e chimiche fino ad
ottenere la classificazione RINA Green Star
(l’attestazione che le navi sono progettate,
realizzate e gestite secondo standard che
assicurano il massimo rispetto dell'ambiente).
.
ARDENZA & DIVINA : NEW MOTOR VESSELS.
Built in the naval shipyard of Gemak in Turkey, the
new vessels becomes operational for ENI time
charter.
At the naval shipyard of Gemak, just outside Istanbul, the
handing over ceremonies took place for the new motor
vessels of the Company, the first in February and the latest
in May.
Ardenza & Divina with a 15.990 dwt tonnage and built
for the transportation of fuel and chemical products, has
been constructed by the Gemak Shipbuilding Industry with
the double hull not only respecting the regulations of the
IMO, the UN of the sea, such as MARPOLS and SOLAS
Conventions, but also the very high standards of the oil and
chemical Majors, also obtaining the Rina Green Star
Classifications (the certification that proves that the ship
has been designed, built and managed according to the
standards that ensure the maximum respect for the
environment).
The handing over ceremony say the presence of all
D’Alesio family, of the company’s managers and of
representatives of Livorno’s Coast Guard and ENI,
company that has chartered the vessel and for whom
Ardenza & Divina have immediately gone into service.
the
the
the
the
La Famiglia D’Alesio alla cerimonia della M/C DIVINA
Le cerimonie di consegna hanno visto la
presenza di tutta la famiglia D’Alesio a partire
dai fratelli Nello e Antonio D’Alesio con i
rispettivi figli, che sono stati particolarmente
festeggiati dai dirigenti del Cantiere e dalle
autorità locali; inoltre erano presenti il
management aziendale, i rappresentanti della
capitaneria di porto di Livorno, e dell’Eni,
l’azienda che ha noleggiato le navi e per le quali
sono entrate subito in operatività.
Cerimonia di consegna della M/C ARDENZA
2
D’ALESIO NEWS
N°6 / Ottobre 2009
1.2. M/C Ardenza: Il Com.te Bianciardi racconta
il dietro le quinte sulla costruzione e sul
primo viaggio della nuova motonave .
Ad Istanbul il 3 febbraio alla cerimonia di
consegna dell’Ardenza, la nuova motonave
entrata a far parte della flotta D’Alesio, erano
presenti proprio tutti, ma sicuramente tra i più
emozionati nell’assistere al battesimo del nuovo
gigante dei mari c’era il Comandante della nave,
Alessandro Bianciardi, che negli ultimi 4 mesi
prima della cerimonia ha seguito personalmente,
passo dopo passo, l’evoluzione del suo
allestimento.
Comandante
Bianciardi,
quando è arrivato
in Turchia?
“Sono arrivato ad
Istanbul il 10 di
ottobre del 2008, il
mio compito era
quello di seguire la
fase
finale
dell’allestimento
della
nave
controllando
l’operatività
del
personale turco del cantiere navale di Gemak e
assicurandomi
che
seguissero
lo
standard
internazionale qualitativo richiesto dalle major. Il
personale turco è internazionalmente riconosciuto
per il suo ottimo standard di costruzione ed io dovevo
controllare che i vari processi di allestimento
venissero fatti in conformità a tutte le normative
internazionali vigenti .
Come è stato il suo soggiorno ad Istanbul?
“Ero accompagnato dal Direttore di Macchina Mauro
Altomare con cui oltre che colleghi siamo anche ottimi
amici, un’amicizia nata sul lavoro ma che oramai è
entrata a far parte della vita privata grazie alle tante
“avvenute” condivise insieme. Lui seguiva
l’allestimento della nave per quanto riguarda tutta la
sala operativa della macchina e insieme siamo stati
veramente bene. Eravamo alloggiati in un bel
residence vicinissimo alla nave e tutte le mattine con
la macchina facevamo da spola tra l’alloggio e il
cantiere. Una permanenza continuativa durata fino al
3 febbraio tranne che per un breve intervallo durante
le feste di natalizie. Il soggiorno è stato molto
piacevole, sia a livello logistico che per la bellezza dei
luoghi senza trascurare la tradizione culinaria turca
dei ristoranti della zona, anche se, da buoni italiani, la
maggior parte delle volte preferivamo andare sul
sicuro e dilettarci noi ai fornelli della cucina del
residence.”
Dopo la cerimonia siete subito partiti con
l’Ardenza, un viaggio un po’ “movimentato”?
“Direi proprio primo viaggio bagnato, primo viaggio
fortunato. Usciti da Matapan, da dove si entra nel
Mediterraneo, ci siamo imbattuti in una tempesta con
mare forza 9, venti molto forti che arrivavano
addirittura a 60-70 nodi, e siamo dovuti tornare
indietro. La nave era nuova e visto le suo dimensioni
ed essendo il viaggio inaugurale, ho ritenuto
opportuno aspettare che la pertubazione passasse.
Calmato il tempo siamo ripartiti e arrivati a Milazzo
per fare il carico e poi ci siamo diretti verso Ortona
credendo di aver superato il peggio ma proprio ad
Ortona è arrivato il bello. Ci siamo trovati in una
bufera di neve,
una cosa mai vista, il porto
completamente imbiancato, sembrava di navigare tra i
fiordi norvegesi nel Mar del Nord. Un primo viaggio
particolarmente anomalo.
A bordo della nuova nave è imbarcata una
donna?
“Si, tra le 23 persone imbarcate sulla nave, di cui 22
italiani, vi è una allieva Ceca, Kristiana Kuqi.
Personalmente è la mia prima esperienza con una
donna a bordo, anche se sulla flotta D’Alesio sono già
operative altre donne e non è la prima volta che una
nave ha del personale femminile. Devo dire che è stata
una bella sorpresa, la ragazza è molto brava,
disponibile e durante le varie bufere del viaggio
inaugurale mentre gli altri ufficiali erano un po’
“disturbati” dalle onde anomale, l’allieva ha tenuto
banco facendomi anche compagnia di notte al
timone”.
Comandante, dopo il primo viaggio quali sono
le sue prime impressioni sull’Ardenza?
“ L’Ardenza è proprio una bella nave, ha un ponte
meraviglioso, molto ergonomico, dove tutte le
postazioni di lavoro sono veramente studiate per
un’ottimizzazione sia della visione che del campo di
lavoro operativo. Anche come sistema di carico, sei
segregazioni, sei linee, due common line che si
possono intercettare. Una nave tecnologicamente
all’avanguardia sia a livello operativo che per tutto ciò
che riguarda la sicurezza del personale e la
salvaguardia ambientale.
3
D’ALESIO NEWS
N°6 / Ottobre 2009
ARDENZA: MASTER BIANCIARDI TELLS THE BEHIND
THE SCENCES OF THE CONSTRUCTION AND OF THE
FIRST VOYAGE OF THE NEW MOTOR VESSEL
continued towards Ortona thinking we had got over the worst but
at Ortona the best was yet to be seen. We found ourselves in the
middle of a snow storm, something never seen before, the port was
completely covered in snow, it felt like we were navigating among
the Norwegian fjords of the North Sea. An extremely odd first
voyage.
Is there a woman embarked on the new ship?
“Yes, of the 23 people embarked on the ship, of which 22 are
Italian, there is a Czechoslovakian, Kristiana Kuqi. Personally it
is my first experience having a woman on board, even if on the
D’Alesio fleet there are other women and it’s not the first time
that a ship has female personnel. I must say that it’s been a nice
surprise, she is very good, helpful and during the many storms
during the inaugural voyage while the other officers were a bit
“upset” by the anomalous waves, the cadet was very lively and
also kept me company at the helm during the night”.
In Istanbul on the 3rd of February at the handing over ceremony
of the Ardenza, the new motor vessel that has become part of the
D’Alesio fleet, everyone was there, surely amongst the most
excited to be at the baptism of the new giant of the seas was the
Master, Alessandro Bianciardi, who in the last 4 months before
the ceremony personally followed, step by step, the development of
it’s fitting out.
Master, after the maiden voyage what are your first
impressions of the Ardenza?
“ The Ardenza really is a beautiful ship, it has a wonderful bridge,
very ergonomic, where all the work stations are really studied to
optimize both the view and the operational work environment.
Even the loading system, six segregations, six lines, two common
lines that can be intercepted. A technological cutting edge ship
not only on an operational level but also regarding the safety of
the personnel and the protection of the environment.
Master Bianciardi, when did you arrive in Turkey?
“I arrived in Istanbul the10th of October 2008, my task was to
follow the final phase of the fitting out of the ship checking the
effectiveness of the Gemak shipyard’s Turkish personnel and
making that they followed the qualitative international standard
required by the majors. The Turkish personnel is internationally
recognised for the excellent construction standards and I had to
check that the various processes of fitting out were done in
compliance to all the current international regulations..
How was your stay in Istanbul?
“I was accompanied by the Chief Engineer Mauro Altomare who,
besides being a colleague is also a great friend, a friendship that
started with work but that has now become part of our private
lives thanks to the many shared experiences. He followed the
fitting out of the ship with all that concerned the engine
operations room and we had a great time together.. We stayed in a
nice apartment complex very close to the ship and every morning
we would drive back and forth to the shipyard. A continuous stay
that lasted until the 3rd of February except for a brief break during
the Christmas holidays. It was a very pleasant stay, not only on a
logistical basis but also for the beauty of the area and without
missing out on the traditional Turkish cuisine, If however, as
good Italians do, most of the time we preferred to be on the safe
side and enjoyed cooking in the kitchen in the apartment.”
After the ceremony you immediately left on the Ardenza, a
voyage that was a little bit “turbulent”?
“I would definitely say the first voyage was a lucky one. Once out
of Matapan, from which you enter into the Mediterranean, we
came up against a gale force storm of 9, with very strong winds
that were actually 60-70 knots, and were forced to turn back. The
ship was new and taking into consideration it’s dimensions and
being the inaugural voyage, I deemed it appropriate to wait until
the bad weather had passed. When the weather became calm we
started off again and arrived in Milazzo to load and then we
4
D’ALESIO NEWS
N°6 / Ottobre 2009
1.3. D’Alesio Group sempre più “Ecofriendly”
La Dalmare S.p.A. ottiene la certificazione
ambientale ISO 14001.
L’integrazione con l’ambiente e la sicurezza della
navigazione hanno da sempre contraddistinto il
Gruppo D’Alesio in oltre 60 anni di storia; una
vocazione “sostenibile” a cui l’azienda ha deciso
d’ispirarsi fra i primi del panorama armatoriale
italiano, riorganizzando la propria governante
con l’obiettivo di lavorare in armonia con
l’ambiente inteso a 360°.
Un concetto di “ambiente” che comprende il
mare, l’aria, la terra ma anche le persone, che
nasce dal profondo radicamento del Gruppo
Livornese nel territorio in cui opera e dalla
consapevolezza di agire in un settore importante
ma
tradizionalmente
considerato
non
particolarmente sensibile alle problematiche
ambientali e della navigazione. Una missione da
perseguire più che un impegno sociale, voluta
direttamente dalla famiglia D’Alesio e che vede
il coinvolgimento attivo di tutti i dipendenti del
Gruppo, dal mozzo fino al Top management.
Una missione che però ha bisogno di essere
riconosciuta, ed e così che la Dalmare S.p.A. nel
dicembre 2008 ha ottenuto la certificazione del
sistema di gestione ambientale secondo la norma
ISO 14001:2004. Un ulteriore attestato agli sforzi
ecosostenibili dell’azienda e che segue le
precedenti certificazioni del Sistema Qualità
secondo la norma ISO 9001:2000 delle due
società armatoriali del Gruppo (La Dalmare
S.p.A. e la Ditta Gaetano D’Alesio)
e la
certificazione del sistema di gestione QualitàAmbiente–Sicurezza in base alle norme ISO
9001:2000 e ISO 14001:2004 della Costieri
D’Alesio.
Della certificazione ISO 14001 della Dalmare e
dell’anima ambientale del Gruppo D’Alesio ne
abbiamo parlato con Serena del Palo coordinatrice dei sistemi di gestione qualità
ambiente e sicurezza e
Roberto Nulli
Gabbiani, responsabile QSA SMD e Vetting.
Dott.ssa De Palo, come si
è giunti alla
certificazione della
Dalmare secondo le
norme ISO 14001?
“Avevamo
già
una
certificazione alla qualità
ISO 9001 e siamo partiti
da quel sistema di
gestione
integrandolo con la certificazione
ambientale ISO 14001 ottenuta a dicembre 2008.
Per essere certificati abbiamo inizialmente fatto
una analisi degli impatti ambientali dell’azienda
e in particolare delle nostre navi, individuando
gli impatti critici su cui intervenire per contenerli
e quindi abbiamo sviluppato procedure per
gestirli dandoci degli obiettivi di miglioramento
da controllare ogni anno. Il lavoro è durato circa
un anno ed ha coinvolto sia il nostro ufficio
sicurezza-qualità-ambiente che l’ufficio tecnico e
le navi.
Quali sono i principali vostri impatti
ambientali e in che modo cercherete di ridurli?
“I più importanti sono i consumi di combustibile
e la produzione dei rifiuti a bordo delle navi. Il
nostro principale obiettivo di miglioramento per
ridurli è dato dal rinnovo della flotta, ciò ci
permetterà di ottenere miglioramenti sensibili.
Su tutte le nuove navi, infatti, stiamo
introducendo soluzioni tecniche che le rendono
più ecocompatibili, aggiungendo anche delle
notazione addizionali e volontarie che fanno
ottenere alla navi le certificazioni Rina Green
Star, l’attestazione che è progettata, realizzata e
gestita secondo standard che assicurano il
massimo rispetto dell'ambiente . Tutte le ultime
nostre motonavi, quelle entrate in operatività dal
2006, sono certificate in tal senso Abbiamo,
inoltre, definito delle best practies ambientali a
cui si deve attenere la nostra flotta in modo da
diminuire il consumo o evitare sprechi di
combustibile;
per facilitare la raccolta
differenziata a bordo; per ridurre le emissioni di
combustibile quando la nave è in porto etc.
Infine a tutto ciò si affianca una forte attività di
formazione del personale di bordo per cercare di
sensibilizzarli e di renderli più consapevoli sulle
ripercussioni positive che un loro corretto
comportamento può avere sull’ambiente.
5
D’ALESIO NEWS
N°6 / Ottobre 2009
Ing. Nulli, da dove
nasce questo impegno
ambientale
del
Gruppo D’Alesio?
“Il mare è la nostra
fonte di sostegno, da
oltre sessant’anni viene
amato e rispettato dalla
nostra
azienda
e
pertanto forse siamo i
primi a cogliere la sfida
del mantenerlo pulito secondo quelle che sono le
aspettative dei nostri stakeholder e per i nostri
clienti. Lo facciamo per loro ma soprattutto
perché il nostro legame con il mare è profondo e
tradizionale, ci ha dato sempre da mangiare e lo
rispettiamo più di altri.
Un rispetto che nasce dalla passione della
famiglia D’Alesio, che rappresenta la direzione
dell’azienda, proattivamente e personalmente
coinvolta nel piano di sviluppo dell’azienda
nella direzione della sostenibilità ambientale,
della massima garanzia sulla sicurezza e
dell’ottimo servizio da conferire ai nostri clienti.
Basti pensare che D’Alesio è il primo armatore
che si è posto il problema di rinnovare la flotta e
le bettoline per il bunkeraggio e realizzarle tutte
a doppio scafo. Determinate riunioni previste
dalla ISO 14001 non sono fatte solo sulla carta
ma perché veramente c’è una partecipazione
coinvolgente e viscerale di tutta l’azienda che
inorgoglisce anche i manager esterni che
lavorano con la famiglia.”
Questa nuova figura è il punto di riferimento
necessario, gradito e non fastidioso per tutti gli
uomini a bordo per dare le spiegazione e i
chiarimenti necessari per svolgere il proprio
lavoro sempre più in linea con le procedure che
l’azienda ha sviluppato per poter affrontare le
nuove sfide del mercato.
E gli obiettivi futuri?
Noi consideriamo la certificazione ambientale un
punto di partenza e non di arrivo, c’è ancora
margine di manovra dal punto di vista degli
adempimenti della ISO 14001 e anno dopo anno
cercheremo di migliorarci dal punto di vista di
rispetto ambientale.
Oltre alle certificazioni ottenute investite molti
sforzi anche nella formazione del personale
sempre finalizzate alla sicurezza e alla
salvaguardia ambientale?
Con le certificazioni ISO 9001 e 14001 la legge ha
imposto che il nostro sistema di gestione venisse
allargato e quindi abbiamo dovuto “insegnare” a
tutti coloro che lavorano con noi il sistema in
modo da essere più aderenti alle nostre
procedure. Questo ci ha portato ad introdurre,
per colmare il gap temporale, una nuova figura
professionale, il Training Officer. Una figura di
grandissimo spessore, il comandante più
esperto, valido e con capacità personali spiccate
verso l’insegnamento da affiancare sulle varie
navi con imbarchi che vanno da 10-15 giorni.
6
D’ALESIO NEWS
N°6 / Ottobre 2009
The D’Alesio Group even more “Ecofriendly”
The Dalmare S.p.A. obtains the environmental certification
ISO 14001
The integration with the environment and the safety of navigation
have always distinguished the D’Alesio Group over more than 60
years of its history; a “sustainable” vocation which the company
was among the first Italian ship owners to be inspired by,
reorganising its management with the goal to work in harmony
with the environment in 360 degrees.
An “environmental” concept that includes the sea, the air, the
earth but also people, that generates from the deep roots of the
Livorno Group in the territory in which it operates and from the
awareness of working in an important sector traditionally
considered not very sensitive to the environmental and
navigational issues. A mission to pursue more than just a social
commitment, specifically wanted by the D’Alesio family and that
sees the active participation of all the employees of the Group,
from the cabin boy to the Top management.
A mission that however needs to be recognised, and this is how
the Dalmare S.p.A. in December 2008 has obtained the
environmental management system certification according to the
ISO 14001:2004 regulation. A further acknowledgment to the
eco-sustainable efforts of the company and that follows the
previous certifications of the Quality System according to the ISO
9001:2000 regulation of the two shipping companies of the Group
(the Dalmare S.p.A. and the Company Gaetano D’Alesio) and
the Quality-Environment-Safety system certification in keeping
with the ISO 9001:2000 and ISO 14001:2004 regulations of the
Costieri D’Alesio.
Of the ISO 14001 certification of the Dalmare and of the
environmental soul of the D’Alesio we spoke with Serena De Palo
– coordinator of the quality environmental and safety
management systems - and Roberto Nulli Gabbiani, the person in
charge of QSA SMD and Vetting.
Ms. De Palo, how did Dalmare obtain the certification
according to the ISO 14001 regulations?
“We already had the ISO 9001 certification and we started from
that management system integrating it with the ISO 14001
environmental certificate obtained in December 2008. To get these
certificates we first did an environmental impact analysis of the
company and in particular of our ships, identifying where the
critical impacts were and then intervening in order to contain
them and therefore we have developed procedures to manage them
giving ourselves development goals to be verified every year. The
work lasted about a year and involved not only our safety-qualityenvironment department, but also the technical department and
the ships.
Which are your main environmental impacts and in which
way to you try to reduce them?
“The most important are fuel consumption and the production of
garbage on board of the ships. Our main objective to better reduce
these impacts is to renew the fleet, that allows us to obtain better
significant improvements. In fact on all the new ships, we are
introducing technical solutions that will make them more ecocompatible, also adding additional and voluntary requirements
that allow the ships to obtain the Rina Green Star certification,
the certification that attests that the ship is designed, built and
managed following the standards that ensure the maximum
respect for the environment. All our latest motor vessels, those
that entered into service from 2006, have this certificate.
Furthermore, we have defined the best environmental practices
which our fleet must adhere to in order to reduce consumption or
avoid fuel waste; to facilitate recycling on board; to reduce fuel
emissions when the ship is in port etc. Finally all that goes with a
strong embarked personnel training activity to try to make them
aware and more mindful of the positive repercussions that their
correct behaviour can have on the environment.
Engineer Nulli, where does this environmental
commitment of the D’Alesio Group come from??
“The sea is the source which supports us, for more than sixty
years it has been loved and respected by our company and
therefore maybe we are the first to take on the challenge to keep it
clean according to what the expectations are of our stake holders
and for our clients. We do it for them but above all because our
relationship with the sea is deep and traditional, it has always fed
us and we respect it above all others.
A respect that generates from the passion of the D’Alesio family,
who represents the management of the company, proactively and
personally involved in the development plan of the company
which goes in the direction of environmental sustainability, of the
maximum guarantee of safety and of the excellent service to
provide to our clients. It’s enough to think that D’Alesio is the
first shipping company that thought about renewing the fleet and
the barges for bunkering and making them with a double hull.
Certain meetings required by the ISO 14001 are not just done on
paper but because there truly is an involved and heartfelt
participation by all the company that makes also the external
managers who work with the family proud.”
Besides the certificates obtained, do you also invest a lot of
energy in the training of personnel regarding safety and the
protection of the environment?
With the ISO 9001 and 14004 certifications the law has imposed
that our management system be expanded and so we have had to
“teach” all those who work with us the system in order to be
compliant with our procedures. This brought about introducing,
to fill the temporary gap, a new professional figure, the Training
Officer. A figure of great insight, the master with most
experience, skilful and with special personal teaching capabilities
to send on board of the different ships for periods of 10-15 days.
This new figure is a necessary reference point, he’s welcome and
not unpleasant for the men on board in order to give the
explanations and clarifications which are necessary for everyone
to carry out their own jobs according to the procedures that the
company has developed to face the new challenges of the market.
And future goals?
We consider the environmental certification a starting and not a
finishing point, there is still manoeuvring water as far as the ISO
14004 fulfilments are concerned and year after year we will try to
improve ourselves regarding respect for the environment.
7
D’ALESIO NEWS
N°6 / Ottobre 2009
1.4. Viaggio in India
Per la prima volta D’Alesio assumerà
personale proveniente dall’ India
Il 20 maggio a Mumbai si è assistito ad
un’importante giornata per il settore dello
shipping internazionale. Il Gruppo D’Alesio
, ha, infatti, firmato un accordo con la Sirius
Ship Management, società italiana di
selezione e reclutamento del personale
navigante indiano e la società partner
ISHIMA Pte Ltd con sede operativo in
India .
Oggetto della collaborazione è l’assunzione
da parte di D’Alesio
di marittimi di
nazionalità indiana da imbarcare sulla
flotta. E’ la prima volta che la società
mbarcherà sulle proprie navi personale non
proveniente da nazioni dell’Unione Europea.
“Abbiamo da sempre molta familiarità con i
marittimi italiani, ora conosceremo la versatilità
e le capacità dei marittimi indiani” – afferma
invece Francesco D’Alesio, Direttore Risorse
Umane della compagnia livornese – “Anche
se è la prima volta che assumeremo personale
navigante non proveniente della Unione Europea
sono sicuro delle loro professionalità e dopo una
fase di rodaggio si
andranno a crearei
presupposti per conseguire insieme gli obbiettivi
aziendali
I primi marittimi indiani sono stati imbarcati
dal 22 maggio sulla motonave Francesco
D’Alesio.
Alla presentazione dell’accordo erano
presenti il management delle tre compagnie
tra cui Francesco D’Alesio, terza generazione
della famiglia livornese in qualità di
Direttore delle Risorse Umane, Roberto
Marraccini comandante di armamento della
flotta e Roberto Nulli Gabbiani Safety &
Vetting Manager della D’Alesio Group;
Filippo Guadagna, Manager Director di
Sirius; il Com.te Satya Sahoo, General
Manager della sede indiana di Ishima, oltre
all’ Agente Generale del Gruppo D’Alesio,
Carlo Greco. La conferenza ha avuto come
ospite anche il Console italiano a Mumbai
Giampaolo
Cutillo
a
testimonianza
dell’importante giornata.
“E’ una giornata storica per la nostra società” –
ha dichiarato Satya Sahoo, General Manager
Ishima - “ questa unione rappresenta un
grande passo avanti per lo sviluppo del nostro
business aprendo nuove opportunità di impiego
per i marittimi indiani sulla flotta petrolifera
italiana”
8
D’ALESIO NEWS
N°6 / Ottobre 2009
1.5. CONSEGNATA LA NUOVA NAVE PER IL
BUNKERAGGIO - M/T ELBA
La Dalmare S.p.A annuncia l’entrata in esercizio
della nave per bunkeraggio Elba.
La nuova nave a doppio scafo - in linea con la
nuova normativa UE e IMO che vieta la
circolazione dal 2010 delle navi a singolo scafo, e
con un tonnellaggio di 2.400 dwt, è stata
costruita a Tuzla in Turchia presso il cantiere
Turkter Shipyard.
L’acquisto dell’Elba, rientra nella strategia di
svecchiamento delle navi per bunkeraggio per
averne tutte a doppio scafo. La società è stata la
prima in Italia a muoversi in questo senso,
ordinando 4 navi nuove navi ai cantieri
Giacalone di Mazara del Vallo da consegnarsi
originariamente entro il 2006-07. I gravi ritardi
del cantiere specialmente nella consegna delle
ultime 2 hanno portato il Gruppo a rivolgersi ad
altri cantieri per completare il programma.
Momento del Varo della M/T ELBA
1.6. Venduta la CALAFURIA
Venduta in data 1° Ottobre per 7 Milioni di USD
a interessi greci con sede a Londra ed è stata
rinominata "Union Power".
La nave, costruita nel 1994 dalla Fincantieri in
Livorno, tra le prime doppio scafo in Italia, ha
trasportato per anni in T/C e COA i prodotti
delle maggiori società petrolifere internazionali.
La vendita si colloca nell’ambito della strategia
di rinnovamento della flotta d’Alesio che mira a
ringiovanire l’età media del naviglio di
proprietà.
Attualmente l’ età media del naviglio è di 3 anni.
La nave più vecchia tra quelle in esercizio è l'
Antignano del 2002.
1.7. Nuovo look per il sito internet
Si rinnova nella grafica e nei contenuti il sito
della compagnia. Visitabile allo stesso indirizzo
www.dalesio.it troverete nuove immagini,
informazioni e notizie sempre aggiornate.
9
D’ALESIO NEWS
N°6 / Ottobre 2009
2. Rubriche di settore
2.1. Rubrica Ufficio QSA
L’AUDIT TMSA EFFETTUATO DA ABS
Il TMSA (Tanker Management Self Assessment)
è uno strumento, messo a punto da OCIMF,
l’organizzazione delle società petrolifere che
sovrintende alle ispezioni vetting sulle navicisterna, nel 2004 per aiutare gli armatori a
valutare, misurare e migliorare il proprio sistema
di gestione.
Il TMSA è quindi un sistema di autovalutazione
che gli armatori possono periodicamente
applicare al proprio sistema di gestione. Il
punteggio risultante dall’autovalutazione può
variare dal livello 1 (caso in cui il sistema di
gestione si limita a soddisfare i requisiti
dell’ISM) al livello 4 (“eccellenza”).
persino di quello risultante dall’ autovalutazione
fatta dalla Compagnia stessa, confortandoci sul
livello qualitativo raggiunto dal nostro sistema
di gestione e della nostra capacità di adattare il
sistema di gestione agli standard fissati dal
TMSA.
L’auditor, grazie alla sua importante esperienza
internazionale nel settore, ha messo in luce una
serie di spunti interessanti per migliorare
ulteriormente il nostro sistema di gestione
prettamente a terra, sui quali la Compagnia sta
già lavorando.
Il risultato di questa valutazione viene poi
inserito da ciascun armatore sul sito dell’OCIMF,
in modo da essere visibile a tutti gli operatori del
settore ed utilizzabile da questi per la
valutazione di accettabilità degli armatori e delle
loro navi per il noleggio.
Al fine di ottenere una valutazione indipendente
del proprio livello TMSA, la Compagnia ha
volontariamente sottoposto il proprio sistema di
gestione ad un audit da parte di uno dei più
attivi ed esperti Enti di Classifica del settore
tanker: l’ABS.
L’audit si è tenuto nei giorni 5 e 6 marzo presso
la sede della Compagnia ed è stato condotto dal
Com.te
Giannakakis,
figura
di
spicco
dell’organizzazione ABS Grecia.
L’ispezione è stata l’occasione per un confronto
costruttivo su tutti i 12 elementi in cui si articola
il TMSA, che vanno dalla gestione degli
equipaggi al sistema di gestione della sicurezza e
dell’ambiente, dalla manutenzione programmata
alla gestione degli incidenti e della loro
investigazione, ecc.
L’audit si è concluso in maniera estremamente
soddisfacente, con una punteggio ottimo su tutti
gli elementi, punteggio globalmente migliore
10
D’ALESIO NEWS
N°6 / Ottobre 2009
3. Health and Welfare
12 Passi per Aumentare il tuo Stato di salute
complessivo.
Puoi allenarti da solo e raggiungere un miglior
benessere seguendo i seguenti consigli in questa
dozzina di aree
A cura di Jonathan Klane, M.S.Ed., CIH,
CHMM, CET
01 Apr, 2009
Sia il benessere sia la salute e la sicurezza delle
operazioni sul posto di lavoro (OHS:
“occupational health and safety”) producono dei
benefici allo stesso modo per i lavoratori e per i
datori di lavoro. Anche se entrambi possono
essere implementati separatamente, vi è la
dimostrazione di ulteriori benefici se entrambi i
programmi vengono uniti in un unico
Programma di Salute, Sicurezza e Benessere per i
Dipendenti (HSW), dove il risultato finale è
maggiore della somma delle due parti. Unisci i
tuoi sforzi in queste 12 aree e goditi un maggiore
benessere.
I lettori acquisiranno un elenco di aree da
mettere insieme, da dove cominciare e,
soprattutto, un miglioramento del benessere
seguendo i consigli riferiti a queste aree. Mentre
leggi, questi sono alcune utili considerazioni che
ti aiuteranno a focalizzare il tuo scopo:
•
•
•
•
•
Quali questioni di benessere e salute devo
affrontare?
Quali aree OHS deve affrontare la mia
società?
Cosa posso fare per migliorare la mia salute
nel suo complesso?
Come posso ottenere un aiuto dalla mia
società?
Cosa posso usare come riferimento per
misurare il mio miglioramento?
Iniziamo con le aree dove questo funziona. Ecco
una dozzina di aspetti del OHS dove la
combinazione con il benessere è in perfetta
armonia.
1. Obesità ed ergonomia/tumori: Alcuni studi
mostrano che è più probabile che le persone che
sono sovrappeso od obese abbiano problemi di
ergonomia1 ed è più probabile che avanzino
richieste di risarcimento sul lavoro2. Inoltre, è
più probabile che le persone che sono
Obese/Sovrappeso possano ammalarsi di
tumore, compresi quelli al seno, al colon, ai
polmoni, alla prostata, ed altri.3 Perdi chili e
riduci il rischio di tumori e di problemi di
ergonomia. Chiedi al tuo consulente OHS
spiegazioni sull’ergonomia di casa e sul posto di
lavoro e sulle sostanze cancerogene.
2. Il fumo e l’ergonomia, monossido di
carbonio, e amianto: Alcuni studi hanno
dimostrato che i fumatori tendono ad avere
maggiori problemi di ergonomia.4 I fumatori
posseggono anche livelli più alti del gas
monossido di carbonio (CO) nel proprio sangue.
Questo espone i fumatori ad un più elevato
rischio di avvelenamento da CO, in base al
livello presente nel loro sangue.5 La regione 1
OSHA (il Nordest - USA) ha condotto
un’indagine su una fatalità di molti anni fa dove
un
lavoratore
è
morto
a
causa
dell’avvelenamento da CO proveniente da una
combinazione di tre fonti: CO dai mezzi
elevatori, CO da fumo, e CO nel sangue da
esposizione al cloruro di metilene (MeCl). Il
MeCl, un elemento comune degli sverniciatori, si
metabolizza all’interno del corpo nella forma di
CO. Per quanto nessuna di queste tre fonti
individualmente fosse sufficienti per risultare
fatali, la combinazione di tutte e tre lo era a
sufficienza.6 I fumatori hanno una probabilità di
50-90 volte superiore rispetto ai non fumatori di
prendere un tumore ai polmoni dall’amianto.
Smetti di fumare per ridurre il tuo rischio di
morte per altre cause (oltre che per il tabacco).
Chiedi al tuo consulente OHS informazioni
sull’ergonomia (ancora), CO, MeCl, ed
esposizione all’amianto sul posto di lavoro.
3. Forma fisica ed ergonomia: Il livello di forma
fisica e l’ergonomia sono legati tra loro – al
crescere dell’una l’altra diminuisce (e viceversa).7
Poiché la forma fisica “conta” chiedi al tuo
consulente OHS consigli su come allenarsi per
aumentare la potenza muscolare e la flessibilità.
Iscriviti in palestra, fai yoga, fai esercizio
cardiovascolare.
4. Livello di attività lavorativa e tumore alla
prostata: Il livello di attività lavorativa ed il
rischio di un tumore alla prostata sono anche
11
D’ALESIO NEWS
N°6 / Ottobre 2009
legati tra loro (al crescere dell’uno, l’altro
diminuisce).8 Per questo gli uomini hanno
bisogno di essere maggiormente attivi nel loro
lavoro per ridurre il rischio di un tumore alla
prostata. Chiedi consiglio al tuo consulente OHS
su come aumentare il tuo livello di attività fisica.
Alzati e cammina un po’, se lavori in un ufficio.
Fai le scale. Parcheggia più lontano. Molte
piccole attività di movimento si sommano e
fanno la differenza.
5. Esposizione sul lavoro e fuori – amianto, CO,
solventi, acidi/basi, sensibilizzatori, piombo: E’
piuttosto ovvio. Esistono molte sostanze
chimiche e altre sostanze pericolose alle quali si
può essere esposti al lavoro o fuori da esso.
L’amianto nelle case più vecchie, il CO
proveniente dalle nostre automobili (e da altre
fonti di combustione), i solventi nei prodotti per
la pulizia e negli sgrassatori; la lista è molto
lunga. Chiedi consiglio al tuo consulente OHS
sui prodotti che usi a casa e cosa dovresti fare
per evitare le esposizioni.
6. Cibi salutari sul posto di lavoro e obesità e
tumori: Noi consumiamo almeno un pasto al
lavoro, spesso due, e a volte anche tutti e tre i
pasti in una giornata. Le esigenze nutrizionali
rappresentano almeno la metà del problema
della Obesità/Sovrappeso negli Stati Uniti.
Tendiamo a mangiare ciò che per noi è subito
disponibile, senza considerare il suo valore
nutrizionale dimostrando scarsa forza di
volontà. La Obesità/Sovrappeso è collegata a
vari tumori e ad altri problemi di salute cronici e
costosi (diabete, sindrome metabolica, malattie
cardiache, ecc.) Chiedi alla tua Società
informazioni sulle possibilità di consumare un
pasto salutare nella mensa di lavoro, presso i
distributori automatici, ecc.
7. Guida sicura: Senza neanche contare gli
incidenti fatali durante i normali tragitti da e per
il posto di lavoro, gli incidenti d’auto sono la
causa principale delle fatalità legate al lavoro.9
Qualsiasi cosa riusciamo a fare per guidare con
maggiore sicurezza e meglio è. Chiedi al tuo
consulente OHS su come poter partecipare sul
posto di lavoro alla formazione sulla guida
sicura.
8. Collegamento genetico alle malattie e organi
colpiti dalle sostanze chimiche: Esiste un bel
proverbio: “I tuoi geni caricano la pistola –
l’ambiente tira il grilletto”. Per molti di noi la
pistola è già carica. Abbiamo malattie cardiache,
la pressione vascolare alta, tumori vari, ecc. nel
nostro insieme di geni, e quindi è ancora più
importante per noi evitare i fattori ambientali
che sono collegati a quelle patologie. Alcuni
fattori ambientali scatenanti sono gli elementi
chimici e altre sostanze pericolose alle quali
siamo esposti al lavoro e fuori dal lavoro. Le
sostanze chimiche solitamente “puntano” certi
organi, ovvero, esse causano dei danni a degli
organi specifici. Questi “Organi sotto tiro”
variano in base alle sostanze chimiche. Alcuni
esempi comprendono l’amianto, il silice, e molte
polveri minerali, che colpiscono i polmoni ed il
sistema respiratorio. L’acetone e altri solventi
colpiscono il cervello, il sistema nervoso centrale
(CNS), la pelle, ecc. Il cloruro di metilene è anche
collegato a patologie del sangue e del fegato
(causando tumori). Il benzene è collegato al
sangue e provoca la leucemia. Il piombo colpisce
molti organi, compreso il cervello ed il CNS, il
cuore, i reni, il fegato, ed il sistema riproduttivo
(facendone un agente “teratogeno”). Chiedi al
tuo consulente OHS informazioni sulle sostanze
chimiche e gli organi colpiti. Cerca queste
informazioni anche sui Fogli con i dati sulla
Sicurezza dei Materiali.
9. Stress: lo stress legato al lavoro è un fattore
comune nei sondaggi sui dipendenti e tra le loro
lamentele. Gli effetti dello stress sul corpo sono
molti e di vario genere. Essi comprendono la
salute
mentale,
l’obesità,
il
sistema
gastrointestinale (GI), il cuore, l’apparato
endocrino, patologie dentali e gengivali, ed il
diabete, solo per nominarne alcuni.10 Ridurre lo
stress (sia a casa che al lavoro) è un metodo
ovvio per ridurre i problemi ed i fastidi di salute.
Le lamentele dei lavoratori legate allo stress sono
spesso collegate alla mancanza della capacità di
controllare i loro impegni o il loro carico di
lavoro. Se ti senti stressato (al lavoro o a casa),
informati sul programma di assistenza ai
dipendenti offerto dalla tua Società (company's
employee assistance plan -EAP).
10. Sicurezza a casa e al lavoro: Accadono più
incidenti lontani dal posto di lavoro che sul
12
D’ALESIO NEWS
N°6 / Ottobre 2009
lavoro, e ciò è solo per I lavoratori. Questo non
comprende chi non lavora (p.es.: i bambini e gli
anziani o i malati). Inoltre, questi incidenti
incidono il 25 percento in più sul tempo perso
rispetto a quello per gli incidenti sul lavoro.11
Concentrarsi solamente sugli incidenti legati al
lavoro vuol dire considerare solo meno della
metà dei problemi e delle loro cause. Chiedi al
tuo consulente OHS informazioni sulla sicurezza
in casa.
11. Sicurezza basata sul comportamento e
cambiamenti dello stile di vita: Noi siamo
creature profondamente basate sulle abitudini, e
molti di noi si identificano perfettamente nel
luogo comune: “le vecchie abitudini sono dure a
morire”. Sia che siano abitudini legate alla
sicurezza sul lavoro (p. es.: indossare la
mascherina) o abitudini legate alla salute
individuale (p. es.: mangiare molti cibi fritti),
queste hanno un impatto sulla nostra salute e
sicurezza nel suo complesso. Parla con il tuo
consulente OHS riguardo i comportamenti sicuri
da adottare sul posto di lavoro e a casa.
12. Leggende metropolitane/Truffe su Internet:
tutti le riceviamo: una e-mail che ci avvisa di un
pericolo sconosciuto e ci implora di inoltrarla
immediatamente a tutti coloro presenti sulla
nostra rubrica. Ovviamente, le riceviamo anche a
casa da parte di amici animati da buone
intenzioni. La prossima volta che ne ricevi una,
per prima cosa verificala (prima di inoltrarla) su
www.snopes.com o altri siti di leggende
metropolitane. Chiedi al tuo consulente OHS
informazioni su di esse, quando le ricevi.
Certamente, ci saranno altre aree dove tutto
questo ha senso. Altri studi senza dubbio
continueranno a dimostrare la sovrapposizione
tra la vita lavorativa e quella di casa e gli ovvi
benefici nell’unire le due realtà. Per ora,
concentra le tue energie su questi “12 consigli
per il benessere sul posto di lavoro (e
personale)”. Stai in forma!
12 Steps to Increase Your Total Health
You can train yourself and achieve improved wellness
by following tips in these dozen areas
By Jonathan Klane, M.S.Ed., CIH, CHMM, CET
Apr 01, 2009
Both wellness and workplace occupational health and safety
(OHS) have benefits to employees and employers alike.
While both can be implemented separately, there are proven
additional benefits to combining the two programs into one
overall Employee Health, Safety, and Wellness (HSW)
Program where the total is greater than the sum of the
parts. Combine your efforts in these 12 areas and enjoy
improved wellness.
Readers will gain a list of areas to combine, where to start,
and, most importantly, improved wellness by following the
tips in these areas. As you read, here are some helpful
considerations to help you focus:
•
•
•
•
•
Which wellness or health issues do I face?
Which OHS areas does my company face?
What can I do to improve my total health?
How can I get help from my company?
What will I use as my "yardstick" to measure
myprogress?
Let's start with areas where this works. Here are a dozen
aspects of OHS where combining wellness just makes
perfect sense.
1. Obesity and ergonomics/cancers: Studies show that
people who are overweight or obese (O/O) are more likely to
have ergonomics problems1 and are more likely to have
greater worker's compensation (WC) claims.2 Also, people
who are O/O are more likely to get cancer, including
breast, colon, lung, prostate, and others.3 Dump the pounds
and lower your cancer and ergonomics risks. Ask your
OHS person about workplace and home ergonomics and
carcinogens.
2. Smoking and ergonomics, carbon monoxide, and
asbestos: Studies have shown that smokers tend to have
more ergonomics problems.4 Smokers also have higher
levels of carbon monoxide (CO) gas in their blood. This
puts smokers at greater risk of CO poisoning, depending on
the level in their blood.5 OSHA Region 1 (the Northeast)
investigated a fatality many years ago where a worker died
of CO poisoning from a combination of three sources: CO
from fork trucks, CO from smoking, and CO (in the blood)
from methylene chloride (MeCl) exposure. MeCl, a
common part of paint strippers, metabolizes in the body
into CO. While none of the three sources individually was
enough to be fatal, the combination of all three was
enough.6 Smokers are 50-92 times more likely than nonsmokers to get lung cancer from asbestos. Stop smoking to
cut your risk of dying from other causes (in addition to
13
D’ALESIO NEWS
N°6 / Ottobre 2009
tobacco). Ask your OHS person about ergonomics (again),
CO, MeCl, and asbestos exposures at work.
3. Fitness and ergonomics: Fitness level and ergonomics
are related—as one goes up, the other goes down (and vice
versa).7 Because fitness "counts," ask your OHS person
about advice on strength and flexibility training. Join a
gym, take up yoga, do cardio.
4. Job activity level and prostate cancer: Job activity
level and prostate cancer are also related (as one goes up,
the other goes down).8 So men need to be more active in
their jobs to cut prostate cancer risk. Ask your OHS person
about increasing your activity level. Get up and walk
around more if you work in an office. Take the stairs. Park
farther away. Lots of little activities add up and do make a
difference.
5. Exposures off and on the job—asbestos, CO,
solvents, acids/bases, sensitizers, lead: It's pretty
obvious. There are many chemicals and other hazardous
substances that you can be exposed to at home and off the
job. Asbestos in older homes, CO from our vehicles (and
other combustion sources), solvents in cleaners and
degreasers, acids and bases in cleaners; the list goes on and
on. Ask your OHS person about products you use at home
and what you should do to avoid exposures.
6. Healthy foods at work and obesity and cancers: We
eat at least one meal at work, often two, and sometimes
even all three in a day. Nutritional needs are at least onehalf of the O/O problem in the United States. We tend to
eat whatever is readily available to us, regardless of its
nutritional value and our willpower. O/O is linked to
several cancers and other chronic and costly health issues
(diabetes, metabolic syndrome, heart disease, etc.). Ask
your company about healthy options in the cafeteria,
vending machines, etc.
7. Driving safety: Without even counting fatal accidents
during normal work commutes, driving is the leading
cause of workrelated fatalities.9 Whatever we can do to
drive safer, the better. Ask your OHS person about safe
driving training at work.
8. Genetic link to diseases and target organs of
chemicals: There is a great saying: "Your genes load the
gun—the environment pulls the trigger." For many of us,
the gun is already loaded. We have heart disease, high blood
pressure, various cancers, etc. in our gene pool, and so it's
even more important for us to avoid environmental factors
that are linked to those diseases. Some environmental
triggers are the chemicals and other hazardous substances
we're exposed to at work and off the job. Chemicals
typically "target" certain organs, that is, they cause
damage to specific organs. These "target organs" vary
between chemicals. Some examples include asbestos, silica,
and many mineral dusts, which target the lungs and
respiratory system. Acetone and other solvents target the
brain, central nervous system (CNS), skin, etc.Methylene
chloride is also linked to the blood system and the liver
(causing cancer). Benzene is linked to the blood system and
causes leukemia. Lead has many target organs, including
the brain and CNS, heart, kidneys, liver, and reproductive
system (making it a "teratogen"). Ask your OHS person
about chemicals and target organs. Look for this
information on Material Safety Data Sheets, too.
9. Stress: Work-related stress is a common factor in
employee surveys and complaints. The effects of stress on
the body are many and varied. These include mental health,
obesity, the gastrointestinal (GI) system, heart, endocrine
system, tooth and gum disease, and diabetes, to name a
few.10 Reducing stress (both at home and at work) is an
obvious way to reduce health problems and complaints.
Worker complaints about stress are often tied to a lack of
control over their work and workload. If you're feeling
stressed out (at work or home), ask about your company's
employee assistance plan (EAP).
10. Home safety and work safety: More accidents occur
off the job than on the job, and that's just to workers. It
does not include non-workers (e.g., children and the elderly
or infirmed). These accidents account for 25 percent more
lost time than on-the-job accidents, too.11 Focusing solely
on work-related accidents is getting at less than half of the
problem and causes. Ask your OHS person about home
safety.
11. Behavior-based safety and lifestyle changes: We
are such creatures of habit, and many of us would attest to
the cliché, "old habits are hard to break. "Whether they are
safety-related habits at work (e.g., wearing my respirator)
or personal health-related habits (e.g., eating a lot of fried
foods), they impact our overall health and safety. Talk to
your OHS person about safe behaviors at work and home.
12. Urban myths/Internet hoaxes: We all get them: an email that warns us of some unknown hazard and implores
us to forward it immediately to everyone in our address
book. Of course, we also get them at our homes from wellmeaning friends. The next time you get one, check it out
first (before forwarding it) at www.snopes.com or other
urban legend sites. Ask your OHS person about these when
you get them.
Certainly, there are other areas where this makes sense.
More studies will undoubtedly continue to demonstrate the
overlap between work and home life and the obvious
benefits of combining the two together. For now, focus your
energies on these "12 tips to workplace (and personal)
wellness." Be well!
14