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D’Alesio News N° 6 Ottobre 2009 Momenti della cerimonia di consegna in Turchia della M/C DIVINA in questo numero: 1. Il Gruppo D’Alesio informa 1.1. Consegnate in Turchia le nuove unità ARDENZA e DIVINA. 1.2. M/C Ardenza: Il Com.te Bianciardi racconta il dietro le quinti sulla costruzione e sul primo viaggio della nuova motonave. 1.3. D’Alesio Group sempre più “Ecofiendly” 1.4. Viaggio in India 1.5. Consegnata la nuova nave per il bunkeraggio M/T ELBA 1.6. Venduta la CALAFURIA 1.7. Nuovo look per www.dalesio.it 2 Rubriche di settore 2.1. Rubrica Ufficio QSA L’Audit TMSA effettuato da ABS 3. Health and welfare 12 Passi per aumentare il tuo stato di salute complessivo. D’ALESIO NEWS N°6 / Ottobre 2009 1. Il Gruppo D’Alesio informa 1.1. ARDENZA E DIVINA LE DUE NUOVE UNITA’. Costruite nel cantiere navale di Gemak in Turchia entrano in operatività in time charter ENI. Presso i cantieri navali di Gemak, a due passi da Istanbul, ci sono state le cerimonie di consegna, la prima a Febbraio e l’altra a Maggio, delle due nuove motocisterne della compagnia. Ardenza e Divina con un tonnellaggio di 15.990 dwt, nate per il trasporto di prodotti petroliferi e chimici, sono state costruite dalla Gemak Shipbuilding Industry con il doppio scafo rispettando non solo i regolamenti IMO, l’ONU del mare, come le Convenzioni MARPOL e SOLAS ma anche gli elevatissimi standard delle maggiori società petrolifere e chimiche fino ad ottenere la classificazione RINA Green Star (l’attestazione che le navi sono progettate, realizzate e gestite secondo standard che assicurano il massimo rispetto dell'ambiente). . ARDENZA & DIVINA : NEW MOTOR VESSELS. Built in the naval shipyard of Gemak in Turkey, the new vessels becomes operational for ENI time charter. At the naval shipyard of Gemak, just outside Istanbul, the handing over ceremonies took place for the new motor vessels of the Company, the first in February and the latest in May. Ardenza & Divina with a 15.990 dwt tonnage and built for the transportation of fuel and chemical products, has been constructed by the Gemak Shipbuilding Industry with the double hull not only respecting the regulations of the IMO, the UN of the sea, such as MARPOLS and SOLAS Conventions, but also the very high standards of the oil and chemical Majors, also obtaining the Rina Green Star Classifications (the certification that proves that the ship has been designed, built and managed according to the standards that ensure the maximum respect for the environment). The handing over ceremony say the presence of all D’Alesio family, of the company’s managers and of representatives of Livorno’s Coast Guard and ENI, company that has chartered the vessel and for whom Ardenza & Divina have immediately gone into service. the the the the La Famiglia D’Alesio alla cerimonia della M/C DIVINA Le cerimonie di consegna hanno visto la presenza di tutta la famiglia D’Alesio a partire dai fratelli Nello e Antonio D’Alesio con i rispettivi figli, che sono stati particolarmente festeggiati dai dirigenti del Cantiere e dalle autorità locali; inoltre erano presenti il management aziendale, i rappresentanti della capitaneria di porto di Livorno, e dell’Eni, l’azienda che ha noleggiato le navi e per le quali sono entrate subito in operatività. Cerimonia di consegna della M/C ARDENZA 2 D’ALESIO NEWS N°6 / Ottobre 2009 1.2. M/C Ardenza: Il Com.te Bianciardi racconta il dietro le quinte sulla costruzione e sul primo viaggio della nuova motonave . Ad Istanbul il 3 febbraio alla cerimonia di consegna dell’Ardenza, la nuova motonave entrata a far parte della flotta D’Alesio, erano presenti proprio tutti, ma sicuramente tra i più emozionati nell’assistere al battesimo del nuovo gigante dei mari c’era il Comandante della nave, Alessandro Bianciardi, che negli ultimi 4 mesi prima della cerimonia ha seguito personalmente, passo dopo passo, l’evoluzione del suo allestimento. Comandante Bianciardi, quando è arrivato in Turchia? “Sono arrivato ad Istanbul il 10 di ottobre del 2008, il mio compito era quello di seguire la fase finale dell’allestimento della nave controllando l’operatività del personale turco del cantiere navale di Gemak e assicurandomi che seguissero lo standard internazionale qualitativo richiesto dalle major. Il personale turco è internazionalmente riconosciuto per il suo ottimo standard di costruzione ed io dovevo controllare che i vari processi di allestimento venissero fatti in conformità a tutte le normative internazionali vigenti . Come è stato il suo soggiorno ad Istanbul? “Ero accompagnato dal Direttore di Macchina Mauro Altomare con cui oltre che colleghi siamo anche ottimi amici, un’amicizia nata sul lavoro ma che oramai è entrata a far parte della vita privata grazie alle tante “avvenute” condivise insieme. Lui seguiva l’allestimento della nave per quanto riguarda tutta la sala operativa della macchina e insieme siamo stati veramente bene. Eravamo alloggiati in un bel residence vicinissimo alla nave e tutte le mattine con la macchina facevamo da spola tra l’alloggio e il cantiere. Una permanenza continuativa durata fino al 3 febbraio tranne che per un breve intervallo durante le feste di natalizie. Il soggiorno è stato molto piacevole, sia a livello logistico che per la bellezza dei luoghi senza trascurare la tradizione culinaria turca dei ristoranti della zona, anche se, da buoni italiani, la maggior parte delle volte preferivamo andare sul sicuro e dilettarci noi ai fornelli della cucina del residence.” Dopo la cerimonia siete subito partiti con l’Ardenza, un viaggio un po’ “movimentato”? “Direi proprio primo viaggio bagnato, primo viaggio fortunato. Usciti da Matapan, da dove si entra nel Mediterraneo, ci siamo imbattuti in una tempesta con mare forza 9, venti molto forti che arrivavano addirittura a 60-70 nodi, e siamo dovuti tornare indietro. La nave era nuova e visto le suo dimensioni ed essendo il viaggio inaugurale, ho ritenuto opportuno aspettare che la pertubazione passasse. Calmato il tempo siamo ripartiti e arrivati a Milazzo per fare il carico e poi ci siamo diretti verso Ortona credendo di aver superato il peggio ma proprio ad Ortona è arrivato il bello. Ci siamo trovati in una bufera di neve, una cosa mai vista, il porto completamente imbiancato, sembrava di navigare tra i fiordi norvegesi nel Mar del Nord. Un primo viaggio particolarmente anomalo. A bordo della nuova nave è imbarcata una donna? “Si, tra le 23 persone imbarcate sulla nave, di cui 22 italiani, vi è una allieva Ceca, Kristiana Kuqi. Personalmente è la mia prima esperienza con una donna a bordo, anche se sulla flotta D’Alesio sono già operative altre donne e non è la prima volta che una nave ha del personale femminile. Devo dire che è stata una bella sorpresa, la ragazza è molto brava, disponibile e durante le varie bufere del viaggio inaugurale mentre gli altri ufficiali erano un po’ “disturbati” dalle onde anomale, l’allieva ha tenuto banco facendomi anche compagnia di notte al timone”. Comandante, dopo il primo viaggio quali sono le sue prime impressioni sull’Ardenza? “ L’Ardenza è proprio una bella nave, ha un ponte meraviglioso, molto ergonomico, dove tutte le postazioni di lavoro sono veramente studiate per un’ottimizzazione sia della visione che del campo di lavoro operativo. Anche come sistema di carico, sei segregazioni, sei linee, due common line che si possono intercettare. Una nave tecnologicamente all’avanguardia sia a livello operativo che per tutto ciò che riguarda la sicurezza del personale e la salvaguardia ambientale. 3 D’ALESIO NEWS N°6 / Ottobre 2009 ARDENZA: MASTER BIANCIARDI TELLS THE BEHIND THE SCENCES OF THE CONSTRUCTION AND OF THE FIRST VOYAGE OF THE NEW MOTOR VESSEL continued towards Ortona thinking we had got over the worst but at Ortona the best was yet to be seen. We found ourselves in the middle of a snow storm, something never seen before, the port was completely covered in snow, it felt like we were navigating among the Norwegian fjords of the North Sea. An extremely odd first voyage. Is there a woman embarked on the new ship? “Yes, of the 23 people embarked on the ship, of which 22 are Italian, there is a Czechoslovakian, Kristiana Kuqi. Personally it is my first experience having a woman on board, even if on the D’Alesio fleet there are other women and it’s not the first time that a ship has female personnel. I must say that it’s been a nice surprise, she is very good, helpful and during the many storms during the inaugural voyage while the other officers were a bit “upset” by the anomalous waves, the cadet was very lively and also kept me company at the helm during the night”. In Istanbul on the 3rd of February at the handing over ceremony of the Ardenza, the new motor vessel that has become part of the D’Alesio fleet, everyone was there, surely amongst the most excited to be at the baptism of the new giant of the seas was the Master, Alessandro Bianciardi, who in the last 4 months before the ceremony personally followed, step by step, the development of it’s fitting out. Master, after the maiden voyage what are your first impressions of the Ardenza? “ The Ardenza really is a beautiful ship, it has a wonderful bridge, very ergonomic, where all the work stations are really studied to optimize both the view and the operational work environment. Even the loading system, six segregations, six lines, two common lines that can be intercepted. A technological cutting edge ship not only on an operational level but also regarding the safety of the personnel and the protection of the environment. Master Bianciardi, when did you arrive in Turkey? “I arrived in Istanbul the10th of October 2008, my task was to follow the final phase of the fitting out of the ship checking the effectiveness of the Gemak shipyard’s Turkish personnel and making that they followed the qualitative international standard required by the majors. The Turkish personnel is internationally recognised for the excellent construction standards and I had to check that the various processes of fitting out were done in compliance to all the current international regulations.. How was your stay in Istanbul? “I was accompanied by the Chief Engineer Mauro Altomare who, besides being a colleague is also a great friend, a friendship that started with work but that has now become part of our private lives thanks to the many shared experiences. He followed the fitting out of the ship with all that concerned the engine operations room and we had a great time together.. We stayed in a nice apartment complex very close to the ship and every morning we would drive back and forth to the shipyard. A continuous stay that lasted until the 3rd of February except for a brief break during the Christmas holidays. It was a very pleasant stay, not only on a logistical basis but also for the beauty of the area and without missing out on the traditional Turkish cuisine, If however, as good Italians do, most of the time we preferred to be on the safe side and enjoyed cooking in the kitchen in the apartment.” After the ceremony you immediately left on the Ardenza, a voyage that was a little bit “turbulent”? “I would definitely say the first voyage was a lucky one. Once out of Matapan, from which you enter into the Mediterranean, we came up against a gale force storm of 9, with very strong winds that were actually 60-70 knots, and were forced to turn back. The ship was new and taking into consideration it’s dimensions and being the inaugural voyage, I deemed it appropriate to wait until the bad weather had passed. When the weather became calm we started off again and arrived in Milazzo to load and then we 4 D’ALESIO NEWS N°6 / Ottobre 2009 1.3. D’Alesio Group sempre più “Ecofriendly” La Dalmare S.p.A. ottiene la certificazione ambientale ISO 14001. L’integrazione con l’ambiente e la sicurezza della navigazione hanno da sempre contraddistinto il Gruppo D’Alesio in oltre 60 anni di storia; una vocazione “sostenibile” a cui l’azienda ha deciso d’ispirarsi fra i primi del panorama armatoriale italiano, riorganizzando la propria governante con l’obiettivo di lavorare in armonia con l’ambiente inteso a 360°. Un concetto di “ambiente” che comprende il mare, l’aria, la terra ma anche le persone, che nasce dal profondo radicamento del Gruppo Livornese nel territorio in cui opera e dalla consapevolezza di agire in un settore importante ma tradizionalmente considerato non particolarmente sensibile alle problematiche ambientali e della navigazione. Una missione da perseguire più che un impegno sociale, voluta direttamente dalla famiglia D’Alesio e che vede il coinvolgimento attivo di tutti i dipendenti del Gruppo, dal mozzo fino al Top management. Una missione che però ha bisogno di essere riconosciuta, ed e così che la Dalmare S.p.A. nel dicembre 2008 ha ottenuto la certificazione del sistema di gestione ambientale secondo la norma ISO 14001:2004. Un ulteriore attestato agli sforzi ecosostenibili dell’azienda e che segue le precedenti certificazioni del Sistema Qualità secondo la norma ISO 9001:2000 delle due società armatoriali del Gruppo (La Dalmare S.p.A. e la Ditta Gaetano D’Alesio) e la certificazione del sistema di gestione QualitàAmbiente–Sicurezza in base alle norme ISO 9001:2000 e ISO 14001:2004 della Costieri D’Alesio. Della certificazione ISO 14001 della Dalmare e dell’anima ambientale del Gruppo D’Alesio ne abbiamo parlato con Serena del Palo coordinatrice dei sistemi di gestione qualità ambiente e sicurezza e Roberto Nulli Gabbiani, responsabile QSA SMD e Vetting. Dott.ssa De Palo, come si è giunti alla certificazione della Dalmare secondo le norme ISO 14001? “Avevamo già una certificazione alla qualità ISO 9001 e siamo partiti da quel sistema di gestione integrandolo con la certificazione ambientale ISO 14001 ottenuta a dicembre 2008. Per essere certificati abbiamo inizialmente fatto una analisi degli impatti ambientali dell’azienda e in particolare delle nostre navi, individuando gli impatti critici su cui intervenire per contenerli e quindi abbiamo sviluppato procedure per gestirli dandoci degli obiettivi di miglioramento da controllare ogni anno. Il lavoro è durato circa un anno ed ha coinvolto sia il nostro ufficio sicurezza-qualità-ambiente che l’ufficio tecnico e le navi. Quali sono i principali vostri impatti ambientali e in che modo cercherete di ridurli? “I più importanti sono i consumi di combustibile e la produzione dei rifiuti a bordo delle navi. Il nostro principale obiettivo di miglioramento per ridurli è dato dal rinnovo della flotta, ciò ci permetterà di ottenere miglioramenti sensibili. Su tutte le nuove navi, infatti, stiamo introducendo soluzioni tecniche che le rendono più ecocompatibili, aggiungendo anche delle notazione addizionali e volontarie che fanno ottenere alla navi le certificazioni Rina Green Star, l’attestazione che è progettata, realizzata e gestita secondo standard che assicurano il massimo rispetto dell'ambiente . Tutte le ultime nostre motonavi, quelle entrate in operatività dal 2006, sono certificate in tal senso Abbiamo, inoltre, definito delle best practies ambientali a cui si deve attenere la nostra flotta in modo da diminuire il consumo o evitare sprechi di combustibile; per facilitare la raccolta differenziata a bordo; per ridurre le emissioni di combustibile quando la nave è in porto etc. Infine a tutto ciò si affianca una forte attività di formazione del personale di bordo per cercare di sensibilizzarli e di renderli più consapevoli sulle ripercussioni positive che un loro corretto comportamento può avere sull’ambiente. 5 D’ALESIO NEWS N°6 / Ottobre 2009 Ing. Nulli, da dove nasce questo impegno ambientale del Gruppo D’Alesio? “Il mare è la nostra fonte di sostegno, da oltre sessant’anni viene amato e rispettato dalla nostra azienda e pertanto forse siamo i primi a cogliere la sfida del mantenerlo pulito secondo quelle che sono le aspettative dei nostri stakeholder e per i nostri clienti. Lo facciamo per loro ma soprattutto perché il nostro legame con il mare è profondo e tradizionale, ci ha dato sempre da mangiare e lo rispettiamo più di altri. Un rispetto che nasce dalla passione della famiglia D’Alesio, che rappresenta la direzione dell’azienda, proattivamente e personalmente coinvolta nel piano di sviluppo dell’azienda nella direzione della sostenibilità ambientale, della massima garanzia sulla sicurezza e dell’ottimo servizio da conferire ai nostri clienti. Basti pensare che D’Alesio è il primo armatore che si è posto il problema di rinnovare la flotta e le bettoline per il bunkeraggio e realizzarle tutte a doppio scafo. Determinate riunioni previste dalla ISO 14001 non sono fatte solo sulla carta ma perché veramente c’è una partecipazione coinvolgente e viscerale di tutta l’azienda che inorgoglisce anche i manager esterni che lavorano con la famiglia.” Questa nuova figura è il punto di riferimento necessario, gradito e non fastidioso per tutti gli uomini a bordo per dare le spiegazione e i chiarimenti necessari per svolgere il proprio lavoro sempre più in linea con le procedure che l’azienda ha sviluppato per poter affrontare le nuove sfide del mercato. E gli obiettivi futuri? Noi consideriamo la certificazione ambientale un punto di partenza e non di arrivo, c’è ancora margine di manovra dal punto di vista degli adempimenti della ISO 14001 e anno dopo anno cercheremo di migliorarci dal punto di vista di rispetto ambientale. Oltre alle certificazioni ottenute investite molti sforzi anche nella formazione del personale sempre finalizzate alla sicurezza e alla salvaguardia ambientale? Con le certificazioni ISO 9001 e 14001 la legge ha imposto che il nostro sistema di gestione venisse allargato e quindi abbiamo dovuto “insegnare” a tutti coloro che lavorano con noi il sistema in modo da essere più aderenti alle nostre procedure. Questo ci ha portato ad introdurre, per colmare il gap temporale, una nuova figura professionale, il Training Officer. Una figura di grandissimo spessore, il comandante più esperto, valido e con capacità personali spiccate verso l’insegnamento da affiancare sulle varie navi con imbarchi che vanno da 10-15 giorni. 6 D’ALESIO NEWS N°6 / Ottobre 2009 The D’Alesio Group even more “Ecofriendly” The Dalmare S.p.A. obtains the environmental certification ISO 14001 The integration with the environment and the safety of navigation have always distinguished the D’Alesio Group over more than 60 years of its history; a “sustainable” vocation which the company was among the first Italian ship owners to be inspired by, reorganising its management with the goal to work in harmony with the environment in 360 degrees. An “environmental” concept that includes the sea, the air, the earth but also people, that generates from the deep roots of the Livorno Group in the territory in which it operates and from the awareness of working in an important sector traditionally considered not very sensitive to the environmental and navigational issues. A mission to pursue more than just a social commitment, specifically wanted by the D’Alesio family and that sees the active participation of all the employees of the Group, from the cabin boy to the Top management. A mission that however needs to be recognised, and this is how the Dalmare S.p.A. in December 2008 has obtained the environmental management system certification according to the ISO 14001:2004 regulation. A further acknowledgment to the eco-sustainable efforts of the company and that follows the previous certifications of the Quality System according to the ISO 9001:2000 regulation of the two shipping companies of the Group (the Dalmare S.p.A. and the Company Gaetano D’Alesio) and the Quality-Environment-Safety system certification in keeping with the ISO 9001:2000 and ISO 14001:2004 regulations of the Costieri D’Alesio. Of the ISO 14001 certification of the Dalmare and of the environmental soul of the D’Alesio we spoke with Serena De Palo – coordinator of the quality environmental and safety management systems - and Roberto Nulli Gabbiani, the person in charge of QSA SMD and Vetting. Ms. De Palo, how did Dalmare obtain the certification according to the ISO 14001 regulations? “We already had the ISO 9001 certification and we started from that management system integrating it with the ISO 14001 environmental certificate obtained in December 2008. To get these certificates we first did an environmental impact analysis of the company and in particular of our ships, identifying where the critical impacts were and then intervening in order to contain them and therefore we have developed procedures to manage them giving ourselves development goals to be verified every year. The work lasted about a year and involved not only our safety-qualityenvironment department, but also the technical department and the ships. Which are your main environmental impacts and in which way to you try to reduce them? “The most important are fuel consumption and the production of garbage on board of the ships. Our main objective to better reduce these impacts is to renew the fleet, that allows us to obtain better significant improvements. In fact on all the new ships, we are introducing technical solutions that will make them more ecocompatible, also adding additional and voluntary requirements that allow the ships to obtain the Rina Green Star certification, the certification that attests that the ship is designed, built and managed following the standards that ensure the maximum respect for the environment. All our latest motor vessels, those that entered into service from 2006, have this certificate. Furthermore, we have defined the best environmental practices which our fleet must adhere to in order to reduce consumption or avoid fuel waste; to facilitate recycling on board; to reduce fuel emissions when the ship is in port etc. Finally all that goes with a strong embarked personnel training activity to try to make them aware and more mindful of the positive repercussions that their correct behaviour can have on the environment. Engineer Nulli, where does this environmental commitment of the D’Alesio Group come from?? “The sea is the source which supports us, for more than sixty years it has been loved and respected by our company and therefore maybe we are the first to take on the challenge to keep it clean according to what the expectations are of our stake holders and for our clients. We do it for them but above all because our relationship with the sea is deep and traditional, it has always fed us and we respect it above all others. A respect that generates from the passion of the D’Alesio family, who represents the management of the company, proactively and personally involved in the development plan of the company which goes in the direction of environmental sustainability, of the maximum guarantee of safety and of the excellent service to provide to our clients. It’s enough to think that D’Alesio is the first shipping company that thought about renewing the fleet and the barges for bunkering and making them with a double hull. Certain meetings required by the ISO 14001 are not just done on paper but because there truly is an involved and heartfelt participation by all the company that makes also the external managers who work with the family proud.” Besides the certificates obtained, do you also invest a lot of energy in the training of personnel regarding safety and the protection of the environment? With the ISO 9001 and 14004 certifications the law has imposed that our management system be expanded and so we have had to “teach” all those who work with us the system in order to be compliant with our procedures. This brought about introducing, to fill the temporary gap, a new professional figure, the Training Officer. A figure of great insight, the master with most experience, skilful and with special personal teaching capabilities to send on board of the different ships for periods of 10-15 days. This new figure is a necessary reference point, he’s welcome and not unpleasant for the men on board in order to give the explanations and clarifications which are necessary for everyone to carry out their own jobs according to the procedures that the company has developed to face the new challenges of the market. And future goals? We consider the environmental certification a starting and not a finishing point, there is still manoeuvring water as far as the ISO 14004 fulfilments are concerned and year after year we will try to improve ourselves regarding respect for the environment. 7 D’ALESIO NEWS N°6 / Ottobre 2009 1.4. Viaggio in India Per la prima volta D’Alesio assumerà personale proveniente dall’ India Il 20 maggio a Mumbai si è assistito ad un’importante giornata per il settore dello shipping internazionale. Il Gruppo D’Alesio , ha, infatti, firmato un accordo con la Sirius Ship Management, società italiana di selezione e reclutamento del personale navigante indiano e la società partner ISHIMA Pte Ltd con sede operativo in India . Oggetto della collaborazione è l’assunzione da parte di D’Alesio di marittimi di nazionalità indiana da imbarcare sulla flotta. E’ la prima volta che la società mbarcherà sulle proprie navi personale non proveniente da nazioni dell’Unione Europea. “Abbiamo da sempre molta familiarità con i marittimi italiani, ora conosceremo la versatilità e le capacità dei marittimi indiani” – afferma invece Francesco D’Alesio, Direttore Risorse Umane della compagnia livornese – “Anche se è la prima volta che assumeremo personale navigante non proveniente della Unione Europea sono sicuro delle loro professionalità e dopo una fase di rodaggio si andranno a crearei presupposti per conseguire insieme gli obbiettivi aziendali I primi marittimi indiani sono stati imbarcati dal 22 maggio sulla motonave Francesco D’Alesio. Alla presentazione dell’accordo erano presenti il management delle tre compagnie tra cui Francesco D’Alesio, terza generazione della famiglia livornese in qualità di Direttore delle Risorse Umane, Roberto Marraccini comandante di armamento della flotta e Roberto Nulli Gabbiani Safety & Vetting Manager della D’Alesio Group; Filippo Guadagna, Manager Director di Sirius; il Com.te Satya Sahoo, General Manager della sede indiana di Ishima, oltre all’ Agente Generale del Gruppo D’Alesio, Carlo Greco. La conferenza ha avuto come ospite anche il Console italiano a Mumbai Giampaolo Cutillo a testimonianza dell’importante giornata. “E’ una giornata storica per la nostra società” – ha dichiarato Satya Sahoo, General Manager Ishima - “ questa unione rappresenta un grande passo avanti per lo sviluppo del nostro business aprendo nuove opportunità di impiego per i marittimi indiani sulla flotta petrolifera italiana” 8 D’ALESIO NEWS N°6 / Ottobre 2009 1.5. CONSEGNATA LA NUOVA NAVE PER IL BUNKERAGGIO - M/T ELBA La Dalmare S.p.A annuncia l’entrata in esercizio della nave per bunkeraggio Elba. La nuova nave a doppio scafo - in linea con la nuova normativa UE e IMO che vieta la circolazione dal 2010 delle navi a singolo scafo, e con un tonnellaggio di 2.400 dwt, è stata costruita a Tuzla in Turchia presso il cantiere Turkter Shipyard. L’acquisto dell’Elba, rientra nella strategia di svecchiamento delle navi per bunkeraggio per averne tutte a doppio scafo. La società è stata la prima in Italia a muoversi in questo senso, ordinando 4 navi nuove navi ai cantieri Giacalone di Mazara del Vallo da consegnarsi originariamente entro il 2006-07. I gravi ritardi del cantiere specialmente nella consegna delle ultime 2 hanno portato il Gruppo a rivolgersi ad altri cantieri per completare il programma. Momento del Varo della M/T ELBA 1.6. Venduta la CALAFURIA Venduta in data 1° Ottobre per 7 Milioni di USD a interessi greci con sede a Londra ed è stata rinominata "Union Power". La nave, costruita nel 1994 dalla Fincantieri in Livorno, tra le prime doppio scafo in Italia, ha trasportato per anni in T/C e COA i prodotti delle maggiori società petrolifere internazionali. La vendita si colloca nell’ambito della strategia di rinnovamento della flotta d’Alesio che mira a ringiovanire l’età media del naviglio di proprietà. Attualmente l’ età media del naviglio è di 3 anni. La nave più vecchia tra quelle in esercizio è l' Antignano del 2002. 1.7. Nuovo look per il sito internet Si rinnova nella grafica e nei contenuti il sito della compagnia. Visitabile allo stesso indirizzo www.dalesio.it troverete nuove immagini, informazioni e notizie sempre aggiornate. 9 D’ALESIO NEWS N°6 / Ottobre 2009 2. Rubriche di settore 2.1. Rubrica Ufficio QSA L’AUDIT TMSA EFFETTUATO DA ABS Il TMSA (Tanker Management Self Assessment) è uno strumento, messo a punto da OCIMF, l’organizzazione delle società petrolifere che sovrintende alle ispezioni vetting sulle navicisterna, nel 2004 per aiutare gli armatori a valutare, misurare e migliorare il proprio sistema di gestione. Il TMSA è quindi un sistema di autovalutazione che gli armatori possono periodicamente applicare al proprio sistema di gestione. Il punteggio risultante dall’autovalutazione può variare dal livello 1 (caso in cui il sistema di gestione si limita a soddisfare i requisiti dell’ISM) al livello 4 (“eccellenza”). persino di quello risultante dall’ autovalutazione fatta dalla Compagnia stessa, confortandoci sul livello qualitativo raggiunto dal nostro sistema di gestione e della nostra capacità di adattare il sistema di gestione agli standard fissati dal TMSA. L’auditor, grazie alla sua importante esperienza internazionale nel settore, ha messo in luce una serie di spunti interessanti per migliorare ulteriormente il nostro sistema di gestione prettamente a terra, sui quali la Compagnia sta già lavorando. Il risultato di questa valutazione viene poi inserito da ciascun armatore sul sito dell’OCIMF, in modo da essere visibile a tutti gli operatori del settore ed utilizzabile da questi per la valutazione di accettabilità degli armatori e delle loro navi per il noleggio. Al fine di ottenere una valutazione indipendente del proprio livello TMSA, la Compagnia ha volontariamente sottoposto il proprio sistema di gestione ad un audit da parte di uno dei più attivi ed esperti Enti di Classifica del settore tanker: l’ABS. L’audit si è tenuto nei giorni 5 e 6 marzo presso la sede della Compagnia ed è stato condotto dal Com.te Giannakakis, figura di spicco dell’organizzazione ABS Grecia. L’ispezione è stata l’occasione per un confronto costruttivo su tutti i 12 elementi in cui si articola il TMSA, che vanno dalla gestione degli equipaggi al sistema di gestione della sicurezza e dell’ambiente, dalla manutenzione programmata alla gestione degli incidenti e della loro investigazione, ecc. L’audit si è concluso in maniera estremamente soddisfacente, con una punteggio ottimo su tutti gli elementi, punteggio globalmente migliore 10 D’ALESIO NEWS N°6 / Ottobre 2009 3. Health and Welfare 12 Passi per Aumentare il tuo Stato di salute complessivo. Puoi allenarti da solo e raggiungere un miglior benessere seguendo i seguenti consigli in questa dozzina di aree A cura di Jonathan Klane, M.S.Ed., CIH, CHMM, CET 01 Apr, 2009 Sia il benessere sia la salute e la sicurezza delle operazioni sul posto di lavoro (OHS: “occupational health and safety”) producono dei benefici allo stesso modo per i lavoratori e per i datori di lavoro. Anche se entrambi possono essere implementati separatamente, vi è la dimostrazione di ulteriori benefici se entrambi i programmi vengono uniti in un unico Programma di Salute, Sicurezza e Benessere per i Dipendenti (HSW), dove il risultato finale è maggiore della somma delle due parti. Unisci i tuoi sforzi in queste 12 aree e goditi un maggiore benessere. I lettori acquisiranno un elenco di aree da mettere insieme, da dove cominciare e, soprattutto, un miglioramento del benessere seguendo i consigli riferiti a queste aree. Mentre leggi, questi sono alcune utili considerazioni che ti aiuteranno a focalizzare il tuo scopo: • • • • • Quali questioni di benessere e salute devo affrontare? Quali aree OHS deve affrontare la mia società? Cosa posso fare per migliorare la mia salute nel suo complesso? Come posso ottenere un aiuto dalla mia società? Cosa posso usare come riferimento per misurare il mio miglioramento? Iniziamo con le aree dove questo funziona. Ecco una dozzina di aspetti del OHS dove la combinazione con il benessere è in perfetta armonia. 1. Obesità ed ergonomia/tumori: Alcuni studi mostrano che è più probabile che le persone che sono sovrappeso od obese abbiano problemi di ergonomia1 ed è più probabile che avanzino richieste di risarcimento sul lavoro2. Inoltre, è più probabile che le persone che sono Obese/Sovrappeso possano ammalarsi di tumore, compresi quelli al seno, al colon, ai polmoni, alla prostata, ed altri.3 Perdi chili e riduci il rischio di tumori e di problemi di ergonomia. Chiedi al tuo consulente OHS spiegazioni sull’ergonomia di casa e sul posto di lavoro e sulle sostanze cancerogene. 2. Il fumo e l’ergonomia, monossido di carbonio, e amianto: Alcuni studi hanno dimostrato che i fumatori tendono ad avere maggiori problemi di ergonomia.4 I fumatori posseggono anche livelli più alti del gas monossido di carbonio (CO) nel proprio sangue. Questo espone i fumatori ad un più elevato rischio di avvelenamento da CO, in base al livello presente nel loro sangue.5 La regione 1 OSHA (il Nordest - USA) ha condotto un’indagine su una fatalità di molti anni fa dove un lavoratore è morto a causa dell’avvelenamento da CO proveniente da una combinazione di tre fonti: CO dai mezzi elevatori, CO da fumo, e CO nel sangue da esposizione al cloruro di metilene (MeCl). Il MeCl, un elemento comune degli sverniciatori, si metabolizza all’interno del corpo nella forma di CO. Per quanto nessuna di queste tre fonti individualmente fosse sufficienti per risultare fatali, la combinazione di tutte e tre lo era a sufficienza.6 I fumatori hanno una probabilità di 50-90 volte superiore rispetto ai non fumatori di prendere un tumore ai polmoni dall’amianto. Smetti di fumare per ridurre il tuo rischio di morte per altre cause (oltre che per il tabacco). Chiedi al tuo consulente OHS informazioni sull’ergonomia (ancora), CO, MeCl, ed esposizione all’amianto sul posto di lavoro. 3. Forma fisica ed ergonomia: Il livello di forma fisica e l’ergonomia sono legati tra loro – al crescere dell’una l’altra diminuisce (e viceversa).7 Poiché la forma fisica “conta” chiedi al tuo consulente OHS consigli su come allenarsi per aumentare la potenza muscolare e la flessibilità. Iscriviti in palestra, fai yoga, fai esercizio cardiovascolare. 4. Livello di attività lavorativa e tumore alla prostata: Il livello di attività lavorativa ed il rischio di un tumore alla prostata sono anche 11 D’ALESIO NEWS N°6 / Ottobre 2009 legati tra loro (al crescere dell’uno, l’altro diminuisce).8 Per questo gli uomini hanno bisogno di essere maggiormente attivi nel loro lavoro per ridurre il rischio di un tumore alla prostata. Chiedi consiglio al tuo consulente OHS su come aumentare il tuo livello di attività fisica. Alzati e cammina un po’, se lavori in un ufficio. Fai le scale. Parcheggia più lontano. Molte piccole attività di movimento si sommano e fanno la differenza. 5. Esposizione sul lavoro e fuori – amianto, CO, solventi, acidi/basi, sensibilizzatori, piombo: E’ piuttosto ovvio. Esistono molte sostanze chimiche e altre sostanze pericolose alle quali si può essere esposti al lavoro o fuori da esso. L’amianto nelle case più vecchie, il CO proveniente dalle nostre automobili (e da altre fonti di combustione), i solventi nei prodotti per la pulizia e negli sgrassatori; la lista è molto lunga. Chiedi consiglio al tuo consulente OHS sui prodotti che usi a casa e cosa dovresti fare per evitare le esposizioni. 6. Cibi salutari sul posto di lavoro e obesità e tumori: Noi consumiamo almeno un pasto al lavoro, spesso due, e a volte anche tutti e tre i pasti in una giornata. Le esigenze nutrizionali rappresentano almeno la metà del problema della Obesità/Sovrappeso negli Stati Uniti. Tendiamo a mangiare ciò che per noi è subito disponibile, senza considerare il suo valore nutrizionale dimostrando scarsa forza di volontà. La Obesità/Sovrappeso è collegata a vari tumori e ad altri problemi di salute cronici e costosi (diabete, sindrome metabolica, malattie cardiache, ecc.) Chiedi alla tua Società informazioni sulle possibilità di consumare un pasto salutare nella mensa di lavoro, presso i distributori automatici, ecc. 7. Guida sicura: Senza neanche contare gli incidenti fatali durante i normali tragitti da e per il posto di lavoro, gli incidenti d’auto sono la causa principale delle fatalità legate al lavoro.9 Qualsiasi cosa riusciamo a fare per guidare con maggiore sicurezza e meglio è. Chiedi al tuo consulente OHS su come poter partecipare sul posto di lavoro alla formazione sulla guida sicura. 8. Collegamento genetico alle malattie e organi colpiti dalle sostanze chimiche: Esiste un bel proverbio: “I tuoi geni caricano la pistola – l’ambiente tira il grilletto”. Per molti di noi la pistola è già carica. Abbiamo malattie cardiache, la pressione vascolare alta, tumori vari, ecc. nel nostro insieme di geni, e quindi è ancora più importante per noi evitare i fattori ambientali che sono collegati a quelle patologie. Alcuni fattori ambientali scatenanti sono gli elementi chimici e altre sostanze pericolose alle quali siamo esposti al lavoro e fuori dal lavoro. Le sostanze chimiche solitamente “puntano” certi organi, ovvero, esse causano dei danni a degli organi specifici. Questi “Organi sotto tiro” variano in base alle sostanze chimiche. Alcuni esempi comprendono l’amianto, il silice, e molte polveri minerali, che colpiscono i polmoni ed il sistema respiratorio. L’acetone e altri solventi colpiscono il cervello, il sistema nervoso centrale (CNS), la pelle, ecc. Il cloruro di metilene è anche collegato a patologie del sangue e del fegato (causando tumori). Il benzene è collegato al sangue e provoca la leucemia. Il piombo colpisce molti organi, compreso il cervello ed il CNS, il cuore, i reni, il fegato, ed il sistema riproduttivo (facendone un agente “teratogeno”). Chiedi al tuo consulente OHS informazioni sulle sostanze chimiche e gli organi colpiti. Cerca queste informazioni anche sui Fogli con i dati sulla Sicurezza dei Materiali. 9. Stress: lo stress legato al lavoro è un fattore comune nei sondaggi sui dipendenti e tra le loro lamentele. Gli effetti dello stress sul corpo sono molti e di vario genere. Essi comprendono la salute mentale, l’obesità, il sistema gastrointestinale (GI), il cuore, l’apparato endocrino, patologie dentali e gengivali, ed il diabete, solo per nominarne alcuni.10 Ridurre lo stress (sia a casa che al lavoro) è un metodo ovvio per ridurre i problemi ed i fastidi di salute. Le lamentele dei lavoratori legate allo stress sono spesso collegate alla mancanza della capacità di controllare i loro impegni o il loro carico di lavoro. Se ti senti stressato (al lavoro o a casa), informati sul programma di assistenza ai dipendenti offerto dalla tua Società (company's employee assistance plan -EAP). 10. Sicurezza a casa e al lavoro: Accadono più incidenti lontani dal posto di lavoro che sul 12 D’ALESIO NEWS N°6 / Ottobre 2009 lavoro, e ciò è solo per I lavoratori. Questo non comprende chi non lavora (p.es.: i bambini e gli anziani o i malati). Inoltre, questi incidenti incidono il 25 percento in più sul tempo perso rispetto a quello per gli incidenti sul lavoro.11 Concentrarsi solamente sugli incidenti legati al lavoro vuol dire considerare solo meno della metà dei problemi e delle loro cause. Chiedi al tuo consulente OHS informazioni sulla sicurezza in casa. 11. Sicurezza basata sul comportamento e cambiamenti dello stile di vita: Noi siamo creature profondamente basate sulle abitudini, e molti di noi si identificano perfettamente nel luogo comune: “le vecchie abitudini sono dure a morire”. Sia che siano abitudini legate alla sicurezza sul lavoro (p. es.: indossare la mascherina) o abitudini legate alla salute individuale (p. es.: mangiare molti cibi fritti), queste hanno un impatto sulla nostra salute e sicurezza nel suo complesso. Parla con il tuo consulente OHS riguardo i comportamenti sicuri da adottare sul posto di lavoro e a casa. 12. Leggende metropolitane/Truffe su Internet: tutti le riceviamo: una e-mail che ci avvisa di un pericolo sconosciuto e ci implora di inoltrarla immediatamente a tutti coloro presenti sulla nostra rubrica. Ovviamente, le riceviamo anche a casa da parte di amici animati da buone intenzioni. La prossima volta che ne ricevi una, per prima cosa verificala (prima di inoltrarla) su www.snopes.com o altri siti di leggende metropolitane. Chiedi al tuo consulente OHS informazioni su di esse, quando le ricevi. Certamente, ci saranno altre aree dove tutto questo ha senso. Altri studi senza dubbio continueranno a dimostrare la sovrapposizione tra la vita lavorativa e quella di casa e gli ovvi benefici nell’unire le due realtà. Per ora, concentra le tue energie su questi “12 consigli per il benessere sul posto di lavoro (e personale)”. Stai in forma! 12 Steps to Increase Your Total Health You can train yourself and achieve improved wellness by following tips in these dozen areas By Jonathan Klane, M.S.Ed., CIH, CHMM, CET Apr 01, 2009 Both wellness and workplace occupational health and safety (OHS) have benefits to employees and employers alike. While both can be implemented separately, there are proven additional benefits to combining the two programs into one overall Employee Health, Safety, and Wellness (HSW) Program where the total is greater than the sum of the parts. Combine your efforts in these 12 areas and enjoy improved wellness. Readers will gain a list of areas to combine, where to start, and, most importantly, improved wellness by following the tips in these areas. As you read, here are some helpful considerations to help you focus: • • • • • Which wellness or health issues do I face? Which OHS areas does my company face? What can I do to improve my total health? How can I get help from my company? What will I use as my "yardstick" to measure myprogress? Let's start with areas where this works. Here are a dozen aspects of OHS where combining wellness just makes perfect sense. 1. Obesity and ergonomics/cancers: Studies show that people who are overweight or obese (O/O) are more likely to have ergonomics problems1 and are more likely to have greater worker's compensation (WC) claims.2 Also, people who are O/O are more likely to get cancer, including breast, colon, lung, prostate, and others.3 Dump the pounds and lower your cancer and ergonomics risks. Ask your OHS person about workplace and home ergonomics and carcinogens. 2. Smoking and ergonomics, carbon monoxide, and asbestos: Studies have shown that smokers tend to have more ergonomics problems.4 Smokers also have higher levels of carbon monoxide (CO) gas in their blood. This puts smokers at greater risk of CO poisoning, depending on the level in their blood.5 OSHA Region 1 (the Northeast) investigated a fatality many years ago where a worker died of CO poisoning from a combination of three sources: CO from fork trucks, CO from smoking, and CO (in the blood) from methylene chloride (MeCl) exposure. MeCl, a common part of paint strippers, metabolizes in the body into CO. While none of the three sources individually was enough to be fatal, the combination of all three was enough.6 Smokers are 50-92 times more likely than nonsmokers to get lung cancer from asbestos. Stop smoking to cut your risk of dying from other causes (in addition to 13 D’ALESIO NEWS N°6 / Ottobre 2009 tobacco). Ask your OHS person about ergonomics (again), CO, MeCl, and asbestos exposures at work. 3. Fitness and ergonomics: Fitness level and ergonomics are related—as one goes up, the other goes down (and vice versa).7 Because fitness "counts," ask your OHS person about advice on strength and flexibility training. Join a gym, take up yoga, do cardio. 4. Job activity level and prostate cancer: Job activity level and prostate cancer are also related (as one goes up, the other goes down).8 So men need to be more active in their jobs to cut prostate cancer risk. Ask your OHS person about increasing your activity level. Get up and walk around more if you work in an office. Take the stairs. Park farther away. Lots of little activities add up and do make a difference. 5. Exposures off and on the job—asbestos, CO, solvents, acids/bases, sensitizers, lead: It's pretty obvious. There are many chemicals and other hazardous substances that you can be exposed to at home and off the job. Asbestos in older homes, CO from our vehicles (and other combustion sources), solvents in cleaners and degreasers, acids and bases in cleaners; the list goes on and on. Ask your OHS person about products you use at home and what you should do to avoid exposures. 6. Healthy foods at work and obesity and cancers: We eat at least one meal at work, often two, and sometimes even all three in a day. Nutritional needs are at least onehalf of the O/O problem in the United States. We tend to eat whatever is readily available to us, regardless of its nutritional value and our willpower. O/O is linked to several cancers and other chronic and costly health issues (diabetes, metabolic syndrome, heart disease, etc.). Ask your company about healthy options in the cafeteria, vending machines, etc. 7. Driving safety: Without even counting fatal accidents during normal work commutes, driving is the leading cause of workrelated fatalities.9 Whatever we can do to drive safer, the better. Ask your OHS person about safe driving training at work. 8. Genetic link to diseases and target organs of chemicals: There is a great saying: "Your genes load the gun—the environment pulls the trigger." For many of us, the gun is already loaded. We have heart disease, high blood pressure, various cancers, etc. in our gene pool, and so it's even more important for us to avoid environmental factors that are linked to those diseases. Some environmental triggers are the chemicals and other hazardous substances we're exposed to at work and off the job. Chemicals typically "target" certain organs, that is, they cause damage to specific organs. These "target organs" vary between chemicals. Some examples include asbestos, silica, and many mineral dusts, which target the lungs and respiratory system. Acetone and other solvents target the brain, central nervous system (CNS), skin, etc.Methylene chloride is also linked to the blood system and the liver (causing cancer). Benzene is linked to the blood system and causes leukemia. Lead has many target organs, including the brain and CNS, heart, kidneys, liver, and reproductive system (making it a "teratogen"). Ask your OHS person about chemicals and target organs. Look for this information on Material Safety Data Sheets, too. 9. Stress: Work-related stress is a common factor in employee surveys and complaints. The effects of stress on the body are many and varied. These include mental health, obesity, the gastrointestinal (GI) system, heart, endocrine system, tooth and gum disease, and diabetes, to name a few.10 Reducing stress (both at home and at work) is an obvious way to reduce health problems and complaints. Worker complaints about stress are often tied to a lack of control over their work and workload. If you're feeling stressed out (at work or home), ask about your company's employee assistance plan (EAP). 10. Home safety and work safety: More accidents occur off the job than on the job, and that's just to workers. It does not include non-workers (e.g., children and the elderly or infirmed). These accidents account for 25 percent more lost time than on-the-job accidents, too.11 Focusing solely on work-related accidents is getting at less than half of the problem and causes. Ask your OHS person about home safety. 11. Behavior-based safety and lifestyle changes: We are such creatures of habit, and many of us would attest to the cliché, "old habits are hard to break. "Whether they are safety-related habits at work (e.g., wearing my respirator) or personal health-related habits (e.g., eating a lot of fried foods), they impact our overall health and safety. Talk to your OHS person about safe behaviors at work and home. 12. Urban myths/Internet hoaxes: We all get them: an email that warns us of some unknown hazard and implores us to forward it immediately to everyone in our address book. Of course, we also get them at our homes from wellmeaning friends. The next time you get one, check it out first (before forwarding it) at www.snopes.com or other urban legend sites. Ask your OHS person about these when you get them. Certainly, there are other areas where this makes sense. More studies will undoubtedly continue to demonstrate the overlap between work and home life and the obvious benefits of combining the two together. For now, focus your energies on these "12 tips to workplace (and personal) wellness." Be well! 14