UNIVERSITA` DI PISA IL RENDICONTO FINANZIARIO
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UNIVERSITA' DI PISA Master post laurea AUDITING E CONTROLLO INTERNO Montelisciani Sandra IL RENDICONTO FINANZIARIO Analisi del ciclo dei flussi finanziari Il caso Tessilform S.p.A. – Tesi di master Relatore: Prof. Stefano Garzella ______________________________________________ V edizione: 2002-2003 Indice Introduzione 1. IL GRUPPO TESSILFORM ......................................................................................... 1 1.1. Il Gruppo .......................................................................................................1 1.2. Il marchio "Patrizia Pepe®" ...........................................................................2 1.3 L'equilibrio economico ........................................................................................... 5 1.4. Il Capitale Investito Immobilizzato ....................................................................... 9 2. IL RENDICONTO FINANZIARIO ........................................................................... .16 2.1. I Modelli ...................................................................................................................... 18 2.2. Il Flusso di liquidità della Gestione Caratterstica Corrente ................................. 22 2.3. Il Free Cash Flow........................................................................................................ 33 2.4. Il Flusso di liquidità della gestione extra caratteristica........................................... 38 2.5. Il Flusso di liquidità della gestione finanziaria......................................................... 40 2.6. Il Flusso di liquidità delle altre gestione e il flusso monetario netto....................... 44 2.7. Classificazione sintetica del rendiconto finanziario................................................. 49 3. IPOTESI PROSPETTICHE......................................................................................... 53 3.1. Il rendiconto prospettico............................................................................................ 53 3.2. Ipotesi per proiezioni.................................................................................................. 57 ALLEGATI ........................................................................................................................ 61 Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 4 INTRODUZIONE La scelta di approfondire il tema del ciclo dei flussi finanziari deriva dal fatto che spesso si ritiene che la finanza aziendale sia una attività che riguarda solamente le grandi società, magari quotate in Borsa, e solo in maniera marginale appartiene alle piccole e medie imprese. Questo approccio è facilmente comprensibile in quanto l’attività finanziaria non essendo un’attività trainante dell’impresa industriale o commerciale, e operando a supporto del business e della gestione operativa, spesso può essere ritenuta un’area di importanza minore e residuale per l’impiego di risorse adeguate. Come dice A. Damodaran parlando delle problematiche specifiche alla piccola e media impresa e alle imprese non quotate, in comparazione con le imprese quotate “se è vero che tali differenze esistono, le somiglianze sono di gran lunga maggiori, a dimostrazione dell’intrinseca coerenza dei principi di finanza aziendale” L’attività finanziaria costituisce un trait-d’union fra il mondo interno dell’impresa con l’individuazione dei fabbisogni finanziari e il mondo esterno dei finanziatori, per i quali è rivolta una comunicazione apposita che faccia conoscere lo stato di salute economico-finanziario dell’impresa. Fra le strategie che le PMI dovrebbero adottare per restare al passo coi tempi, e per resistere in uno scenario sempre più competitivo, sicuramente la gestione finanziaria rappresenta una delle attività aziendali più qualitative, che permette di creare una cultura aziendale attenta alle azioni di controllo e all’attività di programmazione. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 5 1. Il Gruppo TESSILFORM SOMMARIO: 1.1 Il Gruppo; 1.2. Il marchio “Patrizia Pepe”; 1.3 L’equilibrio economico; 1.4 Il Capitale investito immobilizzato 1.1. Il Gruppo L’azienda Tessilform nasce a Prato dall’iniziativa di Claudio Orrea che avvia la sua fortunata attività imprenditoriale producendo abbigliamento femminile “pronto moda” destinato al segmento di mercato del dettaglio ambulante. L’aiuto nell’attività aziendale della moglie Patrizia Bambi, oggi Creative Director e amministratore di Tessilform S.p.A., contribuisce alla introduzione di nuove idee creative e di uno stile innovativo autonomo, ispirato alle ultime tendenza moda applicato a canoni di sobrietà e di praticità. A distanza di anni, oggi Tessilform S.p.A. è un gruppo affermato, fra i più in ascesa nel settore dell’abbigliamento femminile. La holding operativa ha sede a Prato in immobile di 7000 mq., le sue controllate sono distribuite in gran parte d’Europa. L’espansione dell’azienda infatti ha riguardato, non solo la quantità di prodotti offerti, ma anche la copertura territoriale. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 6 1.2. Il marchio “Patrizia Pepe®” Nel 1993 nasce il marchio “Patrizia Pepe®”, dalla decisione di dar vita ad una nuova identità aziendale, puntando su una diversa concezione dell’abbigliamento femminile. Fin dal suo esordio, il marchio “Patrizia Pepe®” si è posizionato ai livelli più alti del mercato. Vincente è sicuramente la filosofia alla base del marchio: una solida sinergia tra apporto creativo, qualità dei materiali ed un eccellente equilibrio con il prezzo. La forza creativa è caratterizzata da una continua innovazione. Il marchio rappresenta l’attenzione verso la ricerca dei materiali, qualità e la cura delle finiture; le sue collezioni affermano un minimalismo curato unito al piacere dei dettagli. Un team di giovani stilisti italiani ed esteri provenienti dalle più autorevoli scuole di moda internazionali curano la divisione stile e ricerca, a cui sono affidate tutte le fasi che determinano la creazione del prodotto. Il 2003 ha segnato i primi dieci anni di vita del marchio “Patrizia Pepe®”. La sua affermazione e il suo successo sul mercato è riscontrabile dai dati riguardanti il fatturato che ogni anno hanno registrato un incremento costante e deciso. Fatturato € (000) 45.000 42.600 40.000 35.000 33.300 30.000 27.100 25.000 20.900 20.000 15.000 14.200 10.000 8.200 5.000 0 23.400 3.100 5.100 6.200 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 7 La produzione Tessilform S.p.A. ha associato al suo business un sistema produttivo estremamente flessibile. Il sistema delle collezioni si apre con 2 collezioni “programmate” all’anno, con consegna a 60 gg., per soddisfare i negozi che acquistano principalmente su campionari. Successivamente, nel corso della stagione, vengono proposte mini-collezioni settimanali (40 all’anno) che permettono di far ritrovare le integrazioni necessarie agli assortimenti. La frequenza settimanale delle collezioni assicura ai negozianti assortimenti ed immagine costantemente rinnovati con eccellenti risultati di sellout. La gestione finanziaria del punto vendita è ottimizzata in funzione di una politica di acquisti in corso di stagione senza l’impegno di grossi ordini anticipati. L’azienda svolge inoltre un’intensa attività di pubbliche relazioni, ad oggi fortemente apprezzata da parte di stampa e media, non solo attratti dallo stile “Patrizia Pepe” ma anche dalla sua “straordinaria” realtà aziendale. Le campagne pubblicitarie vengono firmate da fotografi di fama internazionale e create attraverso immagini di notevole impatto emozionale che cercano di imprimere la forte identità del marchio. La distribuzione commerciale Per la distribuzione commerciale la società ha adottato un approccio multilivello: Ø Canale distributivo all’ingrosso: la distribuzione è affidata a show-room di proprietà o in partnership presenti in molte regioni italiane ed estere che riforniscono negozi di abbigliamento multimarca. Queste strutture lavorano in modo da rispondere in tempo reale alle necessità del commerciante in termini di assortimenti e consulenza sul prodotto. Per la holding, il controllo diretto sugli show-room vuol dire mantenere un Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 8 efficiente controllo della distribuzione ed intervenire in tempi rapidi per risolvere l’eventuale indebolimento di efficacia sul cliente. Canale distributivo al dettaglio: attraverso la gestione di negozi monomarca dipendenti dalla holding dal titolo di proprietà o dall’innovativa formula di affiliazione. L’azienda ha al suo interno una divisione retail preposta alla gestione degli assortimenti e alla totale assistenza (visual merchandising, supporti informatici, formazione del personale, store concept e progettazione). Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 9 1.3. L’equilibrio economico. L’analisi dei risultati economici e patrimoniali è stata realizzata sugli esercizi 2000, 2001 e 2002. E stato scelto di comparare gli ultimi tre anni anziché cinque per ottenere maggiore omogeneità di dati fra il primo e l’ultimo esercizio dato che l’azienda ha avuto e sta avendo forti sviluppi sia sul piano economico che finanziario che non darebbero significatività di comparazione fra esercizi distanti. Il conto economico è stato riclassificato al “Costo del venduto”, con la separazione dei costi legati al processo della produzione con i costi appartenenti all’area commerciale e amministrativa. Non sono stati applicati interventi di normalizzazione dei risultati economici, in quanto in Nota Integrativa non sono dettagliati componenti la cui presenza o assenza potrebbero distorcere la misura del reddito1 . Gli unici elementi presenti, di entità significativa, che avrebbero reso necessaria l’applicazione della normalizzazione del reddito, sono: - Ammortamenti anticipati: si tratta di una posta avente carattere esclusivamente fiscale. Non costituisce alcuna interferenza con il risultato dell’esercizio in quanto la contabilizzazione è avvenuta mediante l’iscrizione alla riserva di patrimonio netto. Nel conto economico sono state iscritte le imposte differite sugli ammortamenti anticipati dedotti dall’imponibile fiscale, con contropartita l’apposito fondo del passivo di stato patrimoniale (Fondo imposte differite). E’ il trattamento contabile raccomandato dal CNDC-CNR (Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti - Consiglio Nazionale Ragionieri), come disposto dal principio contabile N. 25. 2000 Riserva Ammortamenti anticipati Imposte differite 1 82.118 2001 204.019 81.223 2002 201.797 37.148 La totalità di questo lavoro è stato svolto attraversi gli unici elementi presenti nel Bilancio e in Nota Integrativa. Ciò non ha permesso di avere un grado di conoscenza tale dell’azienda da permette di sapere di eventuali componenti non iscritte da “normalizzare”. Gli unici dati extra contabili forniti dall’azienda riguardano la ricostruzione del valore del Capitale Investito Immobilizzato su beni acquistati in leasing, di cui nel prossimo paragrafo. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari - 10 Beni materiali acquistati medianti contratti di locazione finanziaria (leasing): in Nota Integrativa sono dettagliati gli impegni assunti dall’azienda, per contratti di locazioni finanziarie finalizzati all’acquisto di beni materiali; non c’è iscrizione nei conti d’ordine, in calce allo stato patrimoniale, del valore residuo dei canoni a scadere, come disposto dal principio contabile CNDCCNR N. 22 per le obbligazioni di significativo valore. La metodologia del trattamento contabile dei leasing, come disposto dalle attuali norme civilistiche fiscali, non permette di conoscere la vera entità dei valori attivi e passivi di bilancio per mezzo della sola informazione di notizie circa la composizione e la natura degli impegni assunti. Nel paragrafo successivo e nel Capitolo N. 2 verranno trattati in maniera analitica gli effetti sul valore delle Immobilizzazioni Materiali, e quindi sul valore del Capitale Investito Immobilizzato, contabilizzando le nuove acquisizioni secondo il metodo a canoni (disposto dal Codice Civile e dal T.U.I.R.2) e secondo il metodo finanziario (disposto dagli IAS- International Accounting Standard). CONTO ECONOMICO Euro (000) 2002 2001 2000 Fatturato 42,645 100,0% 33,326 100,0% 27,127 100,0% Costo del venduto MARGINE INDUSTRIALE 26,419 62,0% 19,994 60,0% 18,270 67,4% 16,226 38,0% 13,332 40,0% 8,857 32,67% Costi commerciali A & G EBITDA 8,946 21,0% 7,670 23,0% 6,490 23,9% 7,280 17,0% 5,662 17,0% 2,367 8,7% Ammortamenti e svalutazioni EBIT 1,042 2,4% 0,910 2,7% 0,822 3,0% 6,238 14,6% 4,752 14,3% 1,545 5,7% Gestione finanziaria RISULTATO PRE- IMPOSTE 0,175 0,4% - 0,106 -0,3% - 0,213 -0,8% 6,413 15,0% 4,646 13,9% 1,332 4,9% Imposte RISULTATO NETTO 2,659 6,2% 1,945 5,8% 0,478 1,8% 3,754 8,8% 2,701 8,1% 0,854 3,1% 2 T.U.I.R. Testo Unico Imposte sui Redditi approvato con D.P.R. 22 dicembre 1986 N. 917. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 11 Il fatturato netto è passato dall’esercizio 2000 all’esercizio 2001 da 27.127 a 33.326 mila euro con un incremento del 22,9%, e dal 2001 al 2002 con 42.645 mila euro con un incremento del 28,0%. L’andamento dei tre esercizi in esame conferma il trend di crescita degli anni precedenti, avvenuta mediamente intorno il 31,8% ogni anno. Fatturato 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 € (000) +27,9% +22,9% +47,2% +15,8% +12,0% +73,2% +64,6% +32,3% +21,6% 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 Il margine industriale è aumentato di 7.260 mila euro, attestandosi a 15.902 mila euro, segnando un incremento del 84,0%.Il margine percentuale sulle vendite sale del 5,3% passando dal 31,9% al 37,2%, in seguito ad un’ottima politica di ottimizzazione dei costi di produzione. Il risultato operativo lordo (EBITDA) è passato da 2.152 a 6.956 mila euro segnando un incremento di 4.804. Il margine percentuale sulle vendite è salito rispetto al 2000 del 8,4%, ed è rimasto pressoché invariato rispetto al 2001, nonostante l’incremento (+43,6) della voce operativa “Costi per godimento di beni di terzi” riconducibile al costo dei canoni di leasing. Il Costo del lavoro dell’anno 2002 è pari a € 2.099 e rappresenta il 4,9% del fatturato. Il margine percentuale sulle vendite è diminuito rispetto al 2001 dello 0,4%, che rappresentava il 5,3% del fatturato. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 12 Il risultato operativo netto segna un incremento di 4.693 mila euro passando da 1.545 a 6.238 mila euro, con straordinario aumento del 303,8%. La percentuale sulle vendite è passata dal 5,7% al 14,6%. Il brillante risultato del 2002 è opera di una qualificante efficienza operative in termine di uso di risorse produttive, e della riduzione degli ammortamenti in seguito all’applicazione di nuove strategie per la politica degli investimenti (locazioni finanziarie). 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 7.000 6.240 6.000 5.000 4.753 4.000 3.133 3.000 2.000 1.546 1.000 0 Anno 1999 Anno 2000 Anno 2001 FATTURATO Anno 2002 EBIT Il risultato ante imposte è altresì positivo influenzato dalla riduzione dell’incidenza della gestione finanziaria che da negativa è diventata positiva nell’esercizio 2002. Il risultato ante imposte è passato da 1.332 a 6.413 mila euro e costituisce il 4,9% e il 15,0% del fatturato, con un incremento del 10,1%. Non sono stati contabilizzate proventi/oneri straordinari di importo significativo. Il risultato netto conferma l’andamento positivo dato dai risultati dei margini precedenti, segnando un aumento del 339,6% , passando da 854 a 3.754 mila euro. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 1.950 854 1.546 2.701 3.754 4.753 6.240 Anno 2001 Anno 2002 3.133 Anno 1999 Anno 2000 FATTURATO 13 EBIT Utile netto 1.4. Il capitale investito immobilizzato. Per Capitale Investito Immobilizzato si intende la somma dei valori contabilizzati nello Stato Patrimoniale alla voce B (Immobilizzazioni); i principi contabili italiani, emessi dai CNDR-CNR, in materia di Immobilizzazioni, hanno emanato il Principio N. 16 per fornire e riconoscere regole e criteri generali che permettono soluzioni uniche per la preparazione del bilancio. La determinazione del valore delle Immobilizzazioni, viene fatta seguendo le linee guida dei principi contabili nel rispetto delle norme civilistiche e fiscali. In questa applicazione si è resa necessaria un’analisi di questa specifica voce in quanto il valore delle Immobilizzazioni dell’azienda ha subito, in maniera significativa, i limiti che talvolta conseguono l’applicazione delle disposizioni contabili e normative. Nei tre anni sottoposti ad analisi, Tessilform S.p.a., come esplicita la Nota Integrativa, ha effettuato frequenti e significative acquisizioni di nuovi beni strumentali attraverso contratti di locazione finanziaria, denominati leasing. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 14 Le attuali norme civilistiche e fiscali, in materia di immobilizzazioni derivanti dall’acquisto di contratti di leasing, impongono una specifica contabilizzazione che differisce da quanto disposto dai postulati di bilancio e dalla sostanza economica dell’operazione. Specificatamente le locazioni finanziarie subiscono lo stesso trattamento contabile delle locazioni operative, con la conseguente collocazione nell’area di bilancio “operativa” dei canoni predeterminati che forniscono il possesso ed il diritto di utilizzare i beni strumentarli. La vera natura finanziaria del leasing, come forma di finanziamento, imporrebbe una rilevazione contabile ben più sostanziale, che renderebbe più veritiera l’informazione sul reale valore del patrimonio aziendale e sul grado di indebitamento. Al fine di determinare correttamente i valori, la contabilizzazione delle immobilizzazioni, dovrebbe rispettare i fondamentali principi di formazione del bilancio (postulati), i quali dispongono di effettuare le rilevazioni delle operazioni dando la “prevalenza della sostanza sulla forma”, oltre a fornirne una “rappresentazione veritiera e corretta”. La rilevazione “sostanziale”, fatta applicando un metodo denominato finanziario, iscrive il valore del bene oggetto del finanziamento nell’attivo del bilancio al pari delle altre immobilizzazioni materiali, e nel passivo il valore del finanziamento attualizzato al tasso di rendimento implicito dell’operazione. I successivi corrispettivi della locazione (canoni) sono ripartiti fra quota capitale, che abbatte il valore del finanziamento, e gli interessi passivi 3 . Il valore del bene oggetto di finanziamento viene abbattuto delle quote periodiche di ammortamento che ne segnalano la riduzione di capacità produttiva. In questa fase di lavoro non è stata possibile effettuare la totale riclassificazione del bilancio secondo il metodo finanziario, causa l’incompletezza dei dati a disposizione; l’azienda ha fornito elementi extra contabili dai contratti di locazione finanziaria che hanno permesso la determinazione del valore reale del Capitale Investito Immobilizzato. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 15 IMMOBILIZZAZIONI CONTABILIZZATE (voce B). IMMOBILIZZAZIONI B.I IMMOBILIZZ.IMMATERIALI B.II IMMOBILIZZ. MATERIALI B.III IMMOBILIZZ. FINANZIARIE TOTALE 2000 2.955.767 2.168.908 109.901 5.234.576 2001 2.899.256 1.444.197 118.054 4.461.507 2002 3.270.392 2.603.888 193.201 6.067.481 La voce B.II, Immobilizzazioni Materiali, al netto degli ammortamenti, è così suddivisa: Immobilizzazioni Materiali B.II.2 B.II.3 B.II.4 B.II.5 Impianti e macchinari Attrezzature industriali e commerc. Altri beni materiali Immobilizzazioni in corso e acconti TOTALE 2000 2001 2002 745.196 796.703 45.673 581.336 670.888 747.316 25.993 - 578.526 758.263 31.831 1.235.268 2.168.908 1.444.197 2.603.888 IMMOBILIZZAZIONI DA LOCAZIONI FINANZIARIE. Le immobilizzazioni acquistate attraverso contratti di leasing riguardano beni la cui classificazione di bilancio rientra fra le Immobilizzazioni Materiali (B.2). Per la determinazione di questo valore sono state seguite le linee guida del principio contabile CNDC-CNR N.16 in materia di valutazione delle Immobilizzazioni Materiali, applicando il criterio generale del valore netto contabile (costoammortamenti). Il valore del costo è stato rilevato nel contratto di locazione, identificato come “valore commerciale del bene”. Il valore dei singoli beni è stato attribuito alle sottoclassi come disposto dal Principio Contabile N. 16: 3 I principi contabili internazionali (IAS 17) e i principi contabili americani (US-GAP) impongono di contabilizzare i leasing finanziari secondo il metodo finanziario, come acquisto a credito di immobilizzazioni materiali. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari ° 16 B.II.1 Terreni e fabbricati: fondi e terreni, fabbricati civili ed industriali, costruzioni leggere; ° B.II.2 Impianti e macchinario: impianti generici, impianti specifici, macchinari automatici e non, altri impianti; ° B.II.3 Attrezzature industriali e commerciali: attrezzatura varia legata al processo produttivo o commerciale, ricambi, equipaggiamenti; ° B.II.4 Altri beni: mobili e arredi per ufficio, macchine per ufficio ordinarie ed elettroniche, sistemi telefonici elettronici, automezzi, autovetture. Le aliquote di ammortamento sono state applicate come per le immobilizzazioni materiali iscritte, seguendo un piano di attribuzione sistematica annua, nella stessa percentuale di ogni specifica categoria di beni. Come esplicitato nella Nota Integrativa, “per le immobilizzazioni acquistate nel corso dell’esercizio in considerazione del ridotto utilizzo dal punto di vista temporale, le aliquote di ammortamento sono state ridotte alla metà”. ALIQUOTE DI AMMORTAMENTO − Fabbricati 4% − Autovetture 25% − Automezzi 20% − Macchinari e impianti 12,5% − Attrezzatura 25% − Impianto telefonico 20% − Mobili e macch. ufficio 12% − Macchine elettroniche uff. 20% − Impianti di telefonia mobile 20% Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 17 A partire dall’anno 2000 sono stati oggetti del calcolo i valori commerciali (costo del bene) dei contratti aperti nello stesso esercizio. I contratti di locazione finanziaria precedenti all’anno 2000, oltre ad essere numericamente pochi e di valore scarsamente significativo , hanno avuto scadenza non oltre il 2002: ciò ha permesso che il bene venisse “realmente” contabilizzato nella voce B.II dello stato patrimoniale per il valore del riscatto finale4. Tutto ciò, fatto salvo il contratto di locazione finanziaria per l’acquisto dell’immobile sede dell’azienda, stipulato nell’anno 1998 a scadenza decennale. ANNO 2000 VALORE DEL BENE 1998 2000 B.II.1 Fabbricati Quota ammort. 2000 V.N.C. 353.804 5.542.923 14.998 224.965 56.853 268.299 21.849 6.114.890 5.896.727 B.II.2 B.II.3 B.II.4 B.II.4 B.II.4 Impianti e macchinari Attrezz.indust.e commerc. Hardware Mobili e arredi Autovetture Totale 5.896.727 239.963 63.170 285.424 24.970 613.528 6.317 17.125 3.121 395.365 VNC = Valore Netto Contabile ANNO 2001 VALORE DEL BENE B.II.1 Fabbricati 4 1998 2000 5.896.727 2001 1.496.168 quota ammort. 2001 265.792 V.N.C. 6.773.299 Il valore del riscatto finale raramente rappresenta il valore effettivo del bene, cioè il valore che potrà essere recuperato tramite l’uso dell’azienda in funzionamento. Per esemplificazione, vista la scarsa significatività dei valori dei beni in oggetto, è stato deciso di non elaborare questi valori e di mantenere l’iscrizione dei riscatti . Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari B.II.2 B.II.3 B.II.4 B.II.4 B.II.4 Impianti e macchinari Attrezz.indust.e commerc. Hardware Mobili e arredi Autovetture Totale 239.963 63.170 285.424 24.970 6.510.254 61.110 1.557.278 18 29.995 12.634 37.917 6.243 352.582 194.970 44.219 291.492 15.607 7.319.585 ANNO 2002 VALORE DEL BENE B.II.1 B.II.2 B.II.3 B.II.4 B.II.4 B.II.4 B.II.4 Fabbricati Impianti e macchinari Attrezz.indust.e comm. Hardware Mobili e arredi Autovetture Automezzi Totale 1998 2000 2001 quota ammort. 2002 2002 5.896.727 239.963 63.170 285.424 24.970 6.510.254 1.496.168 61.110 1.557.278 - 116.203 126.967 62.362 305.532 295.716 37.258 12.634 41.584 22.113 6.236 415.542 V.N.C. 6.477.583 273.915 31.585 249.908 120.461 56.126 7.209.578 Il valore totale Netto Contabilizzato dei beni acquistati mediante contratto di locazioni finanziarie risulta essere così determinato nei tre anni in esame e nelle sottoclassi di appartenenza: V.N.C. Beni da leasing B.II.1 B.II.2 B.II.3 B.II.4 B.II.4 B.II.4 B.II.4 Fabbricati Impianti e macchinari Attrezz.indust.e commerc. Hardware Mobili e arredi Autovetture Automezzi 2000 2001 2002 5.542.923 224.965 56.853 268.299 21.849 - 6.773.299 194.970 44.219 291.492 15.607 - 6.477.583 273.915 6.114.890 7.319.585 7.209.578 31.585 249.908 120.461 56.126 Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 73,5% anno 2002 83,5% Anno 2001 73,8% Anno 2000 0% 19 20% 40% 60% 80% 100% Voce B.II IMM.LEASING TOTALE IMMOBILIZZAZIONI A DISPOSIZIONE DELL’AZIENDA Dall’analisi si evince la seguente composizione del Capitale Immobilizzato Materiale a disposizione dell’azienda: Immobilizzazioni Materiali 2000 2001 2002 2.168.908 1.444.197 2.603.888 Valore netto beni leasing 6.114.890 7.319.585 7.209.578 TOT. IMMOBILIZZAZIONI 8.283.798 8.763.782 9.813.466 73,82% 83,52% 73,47% B.II. Beni contabilizzati % Beni leasing Il valore complessivo della voce B (IMMOBILIZZAZIONI) dello stato patrimoniale, che costituisce il valore del Capitale Investito Immobilizzato, risulta essere così composto: IMMOBILIZZAZIONI B.I IMMOBILIZZ.IMMATERIALI B.II IMMOBILIZZ. MATERIALI B.III IMMOBILIZZ. FINANZIARIE TOTALE 2000 2.955.767 8.283.798 109.901 11.349.466 2001 2.899.256 8.763.782 118.054 11.781.092 2002 3.270.392 9.813.466 193.201 13.277.059 Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 20 2. IL RENDICONTO FINANZIARIO SOMMARIO: 2.1. Modelli; 2.2.Il Flusso di liquidità della gestione caratteristica corrente; 2.3 Il Free Cash Flow; 2.4 Il Flusso di liquidità della gestione extra-caratteristica; 2.5 Flusso di liquidità della gestione finanziaria; 2.6 Flussi di liquidità delle altre gestioni e il flusso monetario netto. 2.7 Classificazione sintetica del rendiconto finanziario. Il rendiconto finanziario è uno strumento di analisi e di comunicazione che ha la funzione di indicare l’origine e le modificazioni intervenute nelle fonti finanziarie e nelle relative destinazioni (impieghi). L’equilibrio generale della gestione aziendale si ottiene se all’equilibrio economico (costi-ricavi) si affianca l’equilibrio finanziario (entrate-uscite). Anzi, mentre l’equilibrio finanziario rappresenta una delle condizioni fondamentali per l’esistenza dell’equilibrio economico, è molto difficile il contrario. L’utilità del rendiconto finanziario è proprio nel fatto che si ha la coincidenza fra gli andamenti economici e gli andamenti finanziari e monetari della gestione 5 , ed è per questo che costituisce una fonte autonoma di informazioni, oltre che un documento per la migliore interpretazione del bilancio di esercizio. Mentre nel conto economico si rilevano i riflessi reddituali delle scelte gestionali e lo stato patrimoniale mette in luce la consistenza quantitativa del capitale di funzionamento, il rendiconto è il documento fondamentale per cogliere tutte le relative dinamiche. Lo stato patrimoniale mostrando i valori alla fine di ogni esercizio (valori-fondo), permette la comparazione di inizio e di fine periodo, creando le variazioni; la lettura del rendiconto determina le cause di tali variazioni, generando il flusso (valori flusso). Al rendiconto finanziario sono legate molteplici finalità che ne motivano la sua redazione e la sua analisi; tutte investono le basi strutturali dell’azienda e ne potenziano la solidità: 5 Olivotto dice a riguardo: i valori finanziari fanno riferimento “alle masse di strumenti di regolamento degli scambi che l’impresa alimenta con le proprie operazioni”; il monetari fanno riferimento “ai movimenti che trovano contropartita in masse di moneta” L.Olivotto, La dinamica finanziaria d’impresa , F.Angeli, 1987, pp.13-14 Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari - 21 valutare l’esistenza di produzione di risorse finanziarie attraverso l’attività tipica al fine di verificare se la gestione economica assorbe risorse anziché generarle. - valutare le cause che hanno migliorato o peggiorato la situazione finanziaria e monetaria di ogni singola area gestionale; - definire la composizione delle fonti e degli impieghi, verificandone l’equilibrio e individuando le opportune leve gestionali di intervento; - individuare le aree che hanno maggiormente assorbito risorse e che le hanno generate, misurando i possibili effetti di una loro futura contrazione; - valutare il grado di rigidità e di flessibilità delle fonti e degli impieghi; Al fine di poter costruire e leggere questo documento è necessario scegliere una risorsa finanziaria di riferimento, cioè un oggetto di osservazione della dinamica finanziaria. La risorsa è il punto di riferimento dal quale tutti i flussi finanziari e monetari sono conseguenti. La risorsa finanziaria che rende la qualità dell’informazione molto espressiva ed efficace ai fini informativi e comunicativi, è la liquidità o “Disponibilità monetaria netta” (cassa e banca a breve attiva e passiva). 6 Negli ultimi anni la scelta della liquidità come risorsa nel rendiconto finanziario è stata nettamente preferita rispetto al capitale circolante netto che ha costituito il punto cardine nelle analisi finanziarie degli anni ’70-’80. I motivi della sua preferenza sono nettamente sostanziali: - la liquidità risulta essere una grandezza finanziaria oggettivamente determinabile; il capitale circolante netto , per alcune poste, subisce il 6 Come segnalato dal Principio contabile N. 12 del CNDC-CNR “ Al rendiconto finanziario in termini di flussi di disponibilità liquide, viene attribuita una crescente capacità segnaletica della situazione finanziaria rispetto al rendiconto finanziario in termini di capacità di capitale circolante” Anche Brugger scrive a riguardo : “I flussi monetari rappresentano lo strumento tecnico indefettibile per formulare e per analizzare tutti i problemi tipici della finanzia aziendale. Non v’è dubbio che la finanza parli essenzialmente il linguaggio dei flussi di cassa.” G. Brugger ,“L’analisi della dinamica finanziaria dell’impresa”, Giuffre’, 1980, pag. 15-16 Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 22 limite per la sua determinazione della scelta di un criterio di valutazione. I rendiconti fondati sul capitale circolante netto sono particolarmente influenzati dalle scelte valutative mentre quelli che utilizzano la liquidità non ne risentono. - la liquidità è un valore finanziario e come tale non è collegato alla sfera operativa; il capitale circolante netto invece ha una diretta conseguenza di generazione/assorbimento finanziario (incassi-pagamenti) con l’area economica della gestione. Attraverso la risorsa di riferimento quindi si ha la chiave di lettura per interpretare ed analizzare le cause delle variazione finanziarie/monetarie in un definito intervallo temporale. 2.1 I modelli Nella sua fondamentale importanza per le analisi interne e le comunicazioni esterne, la redazione del rendiconto finanziario attualmente non è resa obbligatoria dall’attuale normativa italiana e ciò non ha consentito l’“istituzionalizzazione” di un unico modello. Solo dal 2005 nei bilanci consolidati delle aziende quotate nel mercato regolamentato italiano (Borsa), in seguito all’applicazione degli International Accounts Standard (IAS/IRFS), il rendiconto finanziario costituirà un documento obbligatorio da presentare ai fini informativi esterni insieme al Bilancio e alla Nota Integrativa. La disciplina anglosassone, che fonda le sue caratteristiche su concetti finanziari di liquidità e di flussi di cassa, prevede l’inscindibilità informativa del rendiconto finanziario dal bilancio, rendendo obbligatoria la sua redazione (IAS 7). La carenza della nostra legislazione ha comportato l’introduzione di una varietà di modelli proposti dai vari organismi nazionali e internazionali, attraverso l’emanazione di principi contabili; ciò ha conseguentemente creato difformità negli schemi di modelli, nella scelta di risorsa finanziaria di riferimento e nella Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 23 terminologia usata, comportando una vera difficoltà di orientamento e una non agevole comparazione di analisi fra risultati aziendali. La molteplicità degli schemi di modello proposti non costituisce solo un problema di struttura e quindi di forma, ma un problema sostanziale di difformità nelle caratteristiche e nelle chiavi di lettura, queste ultime legate in particolare al tipo di risorsa usata a riferimento. Sicuramente uno degli scopi informativi principali del rendiconto è la ricerca di indicazioni sul grado di capacità dell’impresa di produrre risorse attraverso le operazioni di gestione: la determinazione del “flusso reddituale” nelle diverse configurazioni è spesso elaborata non riconoscendo la comunanza delle stesse operazioni caratteristiche, fornendo quindi risultati di flusso diversi. Tutte le configurazioni, seppur con alcune varianti al loro interno, propongono la suddivisione della gestione aziendale in tre aree: caratteristica o reddituale, degli investimenti e dei finanziamenti; nella maggioranza delle configurazioni la risorsa usata, e ritenuta ottimale ai fini della comunicazione e delle analisi, è la liquidità. Inoltre esiste la caratteristica comune della differente trattazione per la collocazione degli interessi (attivi e passivi), delle imposte e dei dividendi distribuiti. Ø Allegato I e II – documento n. 12 Principi Contabili CNDR-CNR: propone una forma a sezioni sovrapposte Fonti-Impieghi; la risorsa di riferimento è il Capitale Circolante Netto (Allegato I) e la “Liquidità” intesa come la somma dei c/ cassa e banca attiva (Allegato II); Ø Allegato III – documento n. 12 Principi Contabili CNDR-CNR: propone una forma scalare con i risultati dei flussi delle tre aree gestionali; la risorsa di riferimento è il “Flusso di cassa complessivo” inteso come la somma dei c/cassa e banca; Ø Assonime – Circolare n. 12 del 31/01/1989: è il modello che si avvicina di più a quelli utilizzati nel mondo anglosassone ed è quello che attribuisce in maniera più precisa i flussi delle singole operazioni all’interno della propria area di appartenenza. Il modello è in forma scalare e la struttura comprende Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 24 quattro aggregati; la risorsa di riferimento è la “Disponibilità monetaria netta”, intesa come la somma dei c/cassa e banca. Ø Assonime – Circolare n. 14 mod. 1 e n. 2 del 11/02/1986: propone una forma a sezioni sovrapposte Fonti-Impieghi con due aggregati in ogni sezione che esplicitano le fonti interne da quelle esterne e gli impieghi in investimenti e in rimborsi finanziari; il dettaglio per la determinazione della liquidità prodotta dalla gestione, denominata “Flusso Monetario delle Operazioni”, è esplicitata separatamente in una tavola a forma scalare; la risorsa di riferimento è la “Disponibilità monetaria”, cioè c/cassa e banca attivi (mod. 1) e la “Posizione finanziaria netta”, c/cassa e banca attivi e passivi (mod. 2); IAS 7 – metodo diretto e indiretto: La disciplina anglosassone attraverso i principi contabili internazionali (IAS), pur non imponendo alcun modello, richiede che i flussi della gestione siano ricondotti alle tre aree gestionali: reddituale, di investimento e finanziaria. I due modelli presentati sono strutturati in forma scalare con le tre aree aggregate e divergono l’uno dall’altro solo nella metodologia (diretta o indiretta) con la quale si ottiene la determinazione del flusso di liquidità della gestione operativa (operating activities); la risorsa di riferimento è la “Disponibilità liquida”7. Un’indagine empirica, condotta nell’anno 1996, ha mostrato che il modello proposto dall’Assonime nella circolare N. 12 è risultato essere il modello più seguito in 154 società non quotate con un fatturato superiore a 50 miliardi di Lire8. L’analisi dei flussi finanziari condotta sull’azienda Tessilform S.p.a. è stata effettuata perseguendo come obiettivo principale quello di separare le dinamiche finanziarie appartenenti alle diverse aree di attività gestionale, in modo che i 7 Lo IAS 7 estende il concetto di liquidità anche a investimenti equivalenti alla cassa, cioè convertibili in moneta entro tre mesi (cash and equivalent). 8 Indagine empirica condotta dal Prof. Allegrini oggetto di un progetto di ricerca intitolato : “La comunicazione economico-finanziaria delle imprese industriali-manifatturiere italiane con particolare riferimento all’applicazione dei principi contabili nei bilanci di esercizio”, responsabile scientifico Prof. Luciano Marchi.. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 25 singoli elementi possano rappresentare i concetti di assetto economico-finanziario fondati su solidità, liquidità, redditività efficienza e sviluppo. Le singole aree di appartenenza così suddivise: Ø Area Caratteristica Corrente : flussi finanziari comprensivi dei soli valori reddituali appartenenti all’area tipica della attività economica dell’impresa (cash flow operativo). Ø Area Caratteristica Non Corrente o Area di investimento della gestione tipica: flussi finanziari derivanti dall’attività di investimento/disinvestimento di immobilizzazioni strumentali all’attività d’impresa e/o da movimenti finanziari che pur riguardando l’attività tipica dell’azienda non compongono il Capitale Circolante Netto. Ø Area Extra-caratteristica: flussi finanziari derivanti da attività accessorie e/o strategiche per l’attività dell’impresa, la cui presenza non costituisce una diretta funzionalità all’attività tipica dell’impresa. Ø Area Finanziaria o Attività di finanziamento : flussi finanziari comprendono i movimenti della gestione (accensione, rimborso e remunerazione) da finanziamenti del capitale di terzi. Ø Area Straordinaria: flussi finanziari che derivano dalla sezione Area Straordinaria del Conto Economico. Ø Area Tributaria: flussi finanziari riguardanti il pagamento delle imposte. E’ stata adottata, come struttura del rendiconto, la forma scalare con i risultati delle singole aree aggregate, ritenendo quella a sezioni contrapposte o sovrapposte di concetto antiquato. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 26 1.5. Il flusso di liquidità della gestione caratteristica corrente IL FLUSSO DI CIRCOLANTE DELLA GESTIONE CARATTERISTICA CORRENTE Il Flusso di circolante della gestione caratteristica corrente rappresenta l’autofinanziamento prodotto dall’impresa attraverso la propria attività caratteristica, prima dell’impiego/utilizzo nel Capitale Circolante Netto. E’ definito “flusso potenziale di liquidità”4, e risulta evidente che si trasformerà in effettivo solo dopo la variazione monetaria degli incassi e dei pagamenti. L’importanza di dare informazione di questo risultato, che alcuni modelli non determinano, è legata alla sua espressività in fase di analisi: il rapporto fra il flusso di circolante caratteristico e il flusso di cassa operativo determina la liquidità che l’azienda, attraverso la politica degli incassi/pagamenti/rimanenze, riesce a trasformare da potenziale in effettiva. Nell’applicazione del rendiconto finanziario sui risultati economico/patrimoniali dell’azienda Tessilform S.p.A. la determinazione del flusso della gestione caratteristica corrente è stata fatta applicando il metodo indiretto, come nella prassi comunemente usata 9. E’ stato scelto di rettificare la voce di Conto Economico “Differenza fra valore e costi della produzione”, che costituisce anche il Reddito Operativo (EBIT), essendo in questo risultato intermedio escluse le componenti finanziarie, straordinarie e tributarie e compresi tutti gli elementi positivi e negativi reddituali operativi. L’operazione di esclusione delle voci denominate “non monetarie”, ha riguardato alcune voci di costo: il T.F.R. è stato trattato per il valore intero 9 IAS 7 predilige il metodo diretto per migliorare la capacità informativa (recommended). Il metodo indiretto è comunque ammesso. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 27 dell’accantonamento dell’esercizio, le quote/acconti pagati sono state destinati ad altra sezione. Non sono presenti ricavi “non monetari”. E’ stata rilevata dal Conto economico fra i Ricavi la voce “Contributi in conto esercizio” (A.5.a), di cui la Nota Integrativa specifica che trattasi di Contributo in conto impianti (Legge 488/92). Non essendoci informazioni circa i tempi di erogazione del contributo, l’attribuzione della manifestazione monetaria è stata fatta coincidere con la competenza economica. COSTI CARATTERISTICI NON MONETARI Ammortamento immob. immateriali Ammortamento immob. materiali Accantonamento T.F.R. Svalutazione crediti v/clienti Indennità fine mandato amministratore Accantonamento per rapporti d'agenzia Totale 2000 457.282 351.366 69.551 12.887 21.433 780 913.299 2001 512.521 377.520 91.215 19.500 22.208 1.199 1.024.163 2002 626.374 393.836 107.681 21.473 45.998 4.528 1.998.890 La Nota Integrativa non specifica nella voce “Altri ricavi d’esercizio” (A.5) e “Oneri diversi di gestione” (B.14) la presenza di ricavi o costi riguardanti la gestione extra-caratterista che, in tal caso, avrebbero dovuto essere esclusi dall’area caratteristica e classificati nell’apposita area non caratteristica. Inoltre, sempre dalla voce “Altri ricavi d’esercizio” (A.5) e “Oneri diversi di gestione” (B.14), non è stato possibile escludere, per mancanza di dettaglio, le “minusvalenze/plusvalenze da alienazione di cespiti” che sarebbe stato opportuno evidenziare nei flussi finanziari dell’area investimenti.10 RENDICONTO FINANZIARIO Risultato operativo caratteristico (EBIT) + Costi caratteristici non monetari a. Flusso di circolante della gestione caratter. corrente 2000 2001 2002 1.545.726 913.299 4.752.542 1.024.163 6.239.696 1.199.890 2.459.025 5.776.705 + 134,9% 7.439.586 + 28,8% 10 Nei vari modelli di rendiconto, le minus/plusvalenze sono trattate in maniera disomogenea; prevale il concetto di escludere tali voci dall’Area Caratteristica Corrente ed includerle nell’Area Investimenti, iscrivendo il “prezzo di realizzo dall’alienazione” (Principio Contabile CNDC-CNR N.12 allegato III, Assonime N.12 e N.14, IAS 7). Il Principio Contabile CNDC-CNR N. 12 allegato I e II, lascia incluse le voci nel Flusso della gestione caratteristica corrente ed iscrive nell’Area Investimenti il valore contabile del bene alienato. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 28 Dall’analisi dei risultati ottenuti si evince i seguenti incrementi di valori: 2001 2002 Fatturato: + 22,8% + 28,0% EBIT: + 207,5% + 31,3% Liquidità “potenziale” +134,9% + 28,8% L’incremento del fatturato dimostra anche in questo periodo la crescita costante del fatturato, evidente riconoscimento e apprezzamento globale del marchio. La crescita, come dettagliato in Nota Integrativa, è avvenuta omogeneamente in area nazionale e in area estera (europea ed extra). La gestione operativa, soprattutto nel 2001, ha segnato un forte miglioramento, non solo legato all’aumento dei volumi ma in particolare ad un miglioramento di efficienza operativa. Il graduale incremento delle voci non monetarie, soprattutto degli ammortamenti e del T.F.R, è legato all’incremento delle immobilizzazioni e delle risorse umane dimostrando la fase di espansione produttiva e territoriale dell’azienda. Il Capitale Circolante Netto (C.C.N) I flussi di Capitale Circolante Netto sono gli elementi più strettamente legati alla visione economica dei fatti gestionali. Il Capitale Circolante Netto è un gruppo di valori dello stato patrimoniale che, seguendo una logica finanziaria o di pertinenza gestionale, è dato dalla differenza fra le attività correnti operative le passività correnti operative ed è composto da rimanenze (materie prime e prodotti finiti), crediti operativi, debiti commerciali, ratei/risconti operativi. Il principio contabile CNDC-CNR N. 12, nell’allegato I del rendiconto finanziario, determina il Capitale Circolante Netto con l’aggiunta dei c/ cassa e i c/c bancari attivi e passivi alle suddette voci operative. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 29 In questa applicazione il C.C.N. viene trattato seguendo la logica di pertinenza gestionale, nella quale l’attenzione viene posta alla separazione delle voci patrimoniali operative e finanziarie, a distinzione della loro fondamentale diversità di natura. Nella riclassificazione dello stato patrimoniale in base al criterio gestionale, il c/cassa e banca entrano a far parte del gruppo di voci finanziarie denominato Posizione Finanziaria Netta (PFN), la quale ha la funzione di esprimere la misura della capacità dell’impresa di far fronte ai propri impegni di pagamento in funzione alla loro durata residua11. Per la redazione di questo rendiconto finanziario i c/ cassa e banca a breve attiva e passiva costituiscono risorsa di riferimento per la misurazione della destinazione/impiego della liquidità, pertanto il loro trattamento è separato dalle tutte le restanti voci di composizione del bilancio. Il Capitale Circolante Netto è l’area di bilancio che lega, nel periodo dello stesso esercizio di competenza, la sfera finanziaria a quella economica dell’azienda e di conseguenza fornisce risultati di analisi di diversa natura con la conseguente influenza sul piano informativo e comunicativo. Producendo effetti nell’area finanziaria, economica e gestionale dell’azienda, il C.C.N. è un “elemento” fondamentale per valutare l’intera visione della gestione aziendale. In ambito finanziario le variazioni di C.C.N. sono delle risorse impiegate/generate all’interno del ciclo operativo aziendale. Costituiscono infatti l’investimento/disinvestimento immediato e “circolante” dell’azienda per effetto naturale della propria attività economica (crediti, debiti e scorte). Nel rendiconto finanziario le variazioni di C.C.N. sono manifestazioni monetarie differite al futuro, a rettifica dei valori economici nel periodo oggetto di osservazione. La variazione del credito verso clienti e le altre componenti 11 La Posizione Finanziaria Netta (PFN) è composta dal valore delle attività finanziarie al netto delle passività finanziarie: ATTIVO: crediti finanziari + attività finanziarie non immob. + disponibilità liquide + ratei/risconti finanziari PASSIVO: obbligazioni + debiti v/banche + debiti v/altri finanziatori + debiti finanziari v/altri + ratei/risconti finanziari. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari patrimoniali 30 operative rettificano le corrispondenti componenti economiche positive che le hanno generate, così come le variazioni del debito verso fornitori rettifica quelle negative. La sua determinazione rettificherà il flusso di circolante della gestione corrente, rendendolo “cash” (spendibile) In analisi finanziaria il valore del C.C.N. è legato al suo effetto “a breve” che può produrre sulla liquidità. Un buon equilibrio finanziario nel breve periodo (12 mesi) prevede un C.C.N. positivo, con i valori attivi (crediti commerciali e rimanenze) superiori ai passivi (debiti operativi): ciò è considerato un margine di sicurezza per i puntuali impegni a breve termine. In caso opposto, di prevalenza di debiti commerciali, il soddisfacimento puntuale agli impegni costringerebbe la ricerca di nuove fonti di finanziamento o al ricorso di intervento dall’area strutturale a medio-lungo periodo (alienazione beni strumentali, aumento capitale sociale, finanziamenti L.T.). In area strategica il C.C.N. si estende anche a “elemento” facente parte il Capitale Investito Netto, che lo lega essenzialmente alle analisi di redditività sul capitale investito. CIN = C.C.N. + Immobilizzazioni immateriali - Fondi operativi passivi Secondo le teorie del valore, “l’impresa considerata di successo non è solo quella che genera risultati economici positivi, ma che produce un rendimento del capitale investito superiore al suo costo”. Una delle misurazioni della creazione del valore più accreditate e diffuse nella comunità economica/finanziaria è l’Economic Value Added (EVA)® , dove il Capitale Investito Netto, moltiplicato per il “tasso del valore”, esprime la grandezza del valore creato o distrutto.12 In ambito gestionale, le voci che compongono il Capitale Circolante Netto mostrano l’andamento di alcune attività del processo produttivo, nelle quali si 12 EVA® è un marchio registrato della società di consulenza Stern Stewart & Co. EVA ® = (r – WACC) x CIN Di cui: r = NOPAT/CIN NOPAT = Reddito Operativo al netto Imposte WACC = Costo medio ponderato del capitale Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 31 possono individuare delle opportune leve gestionali (value drivers); questi strumenti strategici manovrati attraverso un’azione sistematica e costante di governo, possono agire direttamente sulla creazione di valore e determinare le strategie e le politiche aziendali volte alla generazione di nuovi flussi di cassa.. VALUE DRIVERS gg. Credito concessi a clienti CREDITI DA CLIENTI Soddisfazione cliente Time to market Efficienza operativa Efficienza servizio logistico RIMANENZE Produzione just-in time Efficienza produttiva Manutenzione impianti gg. credito ottenuti DEBITI A FORNITORI Potenzialità contrattuale/mercato Puntualità pagam./equilibrio fin. Per la determinazione delle variazioni del Capitale Circolante Netto dell’azienda Tessilform S.p.A., ai fini del rendiconto dei tre esercizi in esame, si è provveduto a definire il flusso delle tre voci di composizione (rimanenze, crediti e debiti) attraverso la differenza dei valori stock di inizio e di fine di ogni esercizio: ü Rimanenze: sono composte dalla variazione delle scorte di materie prime e di prodotti finiti, più dalla voce risconti attivi operativi, considerati un “investimento contabile”. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 32 ü Crediti commerciali: sono composti dalla variazione della voce Crediti v/clienti (esigibili entro l’esercizio) al lordo dell’accantonamento di svalutazione dell’esercizio, dai Crediti v/imprese controllate (esigibili entro l’esercizio), dalle voce residuale Crediti v/altri (esigibili entro l’esercizio), dai Ratei attivi operativi. ü Debiti commerciali: sono composti dalla variazione della voce Debiti v/fornitori, dai Debiti previdenziali e Altri debiti, dai Ratei e risconti passivi operativi. CAPITALE CIRCOLANTE NETTO (valori stock) 1999 2000 2001 2002 Rimanenze Risconti attivi operativi Crediti v/ clienti 993.841 261.337 2.792.970 1.025.554 442.107 2.786.245 2.333.823 663.233 3.710.909 2.770.679 694.186 4.893.285 Svalutazione dell'esercizio Altri crediti operativi Ratei attivi operativi Debiti v/fornitori Altri debiti operativi Ratei/risconti operativi Totale 12.887 1.071.404 1.688.223 4.545.465 6.157.926 1.630.242 229.251 548.117 462.325 - 1.604.272 907.373 Capitale circolante netto (valori flusso) - Incremento rimanenze - Incremento crediti caratteristici + Incremento debiti caratteristici b. Totale variazioni del capitale circolante netto caratteristico 19.500 - 2000 (212.484) (610.094) 125.677 (696.901) 911.593 5.864.195 234.420 548.648 972.295 2001 (1.529.394) (160.921) (202.241) (1.892.556) L’analisi dei valori flusso del Capitale Circolante dimostra la fase di sviluppo produttivo dell’azienda, soprattutto nell’anno 2001. La crescita dei valori stock di C.C.N. hanno portato ad una naturale evoluzione dei flussi. 21.473 1.381.935 8.501.472 283.223 455.530 - 499.860 2002 (467.809) (1.672.218) 2.592.962 452.935 Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 33 Il margine percentuale delle variazioni dall’inizio del 2000 al 2002, è stato: Rimanenze: +120,2% Crediti operativi: +174,1% Debiti operativi: +1.963,2% Attraverso l’analisi delle variazioni del C.C.N., in questo caso attraverso la crescita dei flussi degli investimenti circolanti, si giunge ad individuare le aree gestionali tramite le quali l’azienda ha orientato i propri obiettivi strategici: § Nel 2001 sono state investite risorse soprattutto in rimanenze di magazzino, in particolare in materie prime, individuando nel processo produttivo e nell’immediata soddisfazione delle attese del mercato il driver principale dello sviluppo aziendale. § Il 2002 dimostra un atteggiamento più prudente nell’approvvigionamento delle rimanenze, con probabilità causato dai dati poco incoraggianti provenienti dall’andamento negativo del settore tessile e dalla contrazione dei consumi nazionali. La crescita dei volumi di fatturato e una possibile strategia commerciale di fidelizzazione, hanno portato all’incremento dei valori dei crediti operativi; una parte di essi, Crediti v/controllate (C.II.2), è stato conseguente l’acquisizione delle nuove partecipazioni strategiche in Europa (inizio anno 2000 € 0 - anno 2002 € 215.000). I debiti operativi hanno costituito il vero punto di forza nelle variazioni di C.C.N. nell’anno 2002. Il valore del flusso dei debiti operativi (€ 2.592.962) è risultato essere superiore al valore del flusso delle voci attive (€ 2.140,027): ciò ha costituito una vera fonte finanziaria per il finanziamento dei crediti e delle rimanenze e per altri fabbisogni dell’azienda. Un C.C.N. con un segno dettato dai movimenti passivi del bilancio consegue ad una necessaria prontezza nell’anno 2003 di impiego di fonti finanziarie per Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 34 l’assolvimento al pagamento dei debiti commerciali a breve, non coperti a sufficienza dalla “monetizzazione” dei crediti e del ciclo operativo delle rimanenze. Il Cash Flow Il cash flow operativo o Flusso della liquidità della gestione caratteristica corrente è la risultante sommatoria del Flusso circolante della gestione caratteristica con la variazione del capitale circolante netto. E’ il flusso di cassa operativo “spendibile” prodotto dall’attività economica dell’impresa, trasformato da circolante in monetario ed è configurato come la risorsa naturale di finanziamento alle politiche d’investimento. Attraverso questo risultato si individua le capacità dell’azienda di assorbire liquidità o di produrre risorse necessarie per l’acquisizione dei fattori produttivi e per i fabbisogni delle altre aree gestionali. Il cash flow operativo ampiamente positivo dimostra la capacità dell’azienda di trasformare risorse produttive in liquidità e le capacità di gestire le adeguate leve economiche e finanziarie della gestione. Si creano delle forti dipendenze fra il Flusso di liquidità e risultati economici e collegamenti tra reddito operativo e flusso finanziario/monetario della gestione reddituale. La determinazione del risultato economico essendo basata sul principio di competenza e la correlazione costi/ricavi ad un determinato esercizio, segnala oggettivamente l’andamento gestionale in maniera quantitativa; il cash flow in aggiunta, essendo completo dei movimenti di incasso e di pagamento di quello stesso periodo (criterio di cassa), fornisce informazioni qualitative e mette in evidenza la totalità dei fenomeni che coinvolgono la gestione globale ed integrata dell’azienda. Il tipo di relazioni che si creano fra i risultati economici e i flussi finanziari sono strettamente legati alla struttura aziendale e soprattutto alle scelte strategiche del management. E’ possibile sintetizzare che, in un caso di gestione aziendale condotta ordinariamente, cioè senza che l’influenza di nuove manovre strategiche Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 35 possa determinare una straordinarietà dei valori economici rispetto alla norma storica, si verifichino le seguenti dinamiche: CASH FLOW = Risultato Economico Gestione finanziaria in linea con gestione economica CRESCITA AZIENDALE CASH FLOW > Risultato Economico Gestione finanziaria ottima che supera la gestione economica CRESCITA RAPIDA CASH FLOW < Risultato Economico Gestione economica che supera la gestione finanziaria CRESCITA LENTA Prospetto analitico Rendiconto finanziario 2000 2001 2002 Risultato operativo caratteristico (EBIT) + Costi caratteristici non monetari a. Flusso di circolante della gestione caratteristica corrente - Incremento rimanenze - Incremento crediti caratteristici + Incremento debiti caratteristici b. Totale variazioni del capitale circolante netto caratteristico 1.545.726 913.299 2.459.025 (212.484) (610.094) 125.677 (696.901) 4.752.542 1.024.163 5.776.705 (1.529.394) (160.921) (202.241) (1.892.556) 6.239.696 1.199.890 7.439.586 (467.809) (1.672.218) 2.592.962 452.935 c. Flusso di liquidità della gestione caratt. corrente (a+b) 1.762.124 3.884.149 7.892.521 120,4% Gli indici di correlazione fra flussi finanziari possono costituire uno strumento per favorire la migliore interpretazione delle relazioni fra gestione caratteristica e finanziaria, e per misurare l’equilibrio fra risultati economici e flussi di liquidità: 103,2% Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari G Indice di “monetizzazione” delle vendite: 36 esprime il ritorno monetario effettivo sul fatturato, mostrando quanta liquidità ha ritorno dalle vendite. 2000 Cash Flow della gestione corrente Fatturato Indice di liquidità del fatturato 1.762.124 27.127.139 6,5% Redditività delle vendite (ROS) Grado di “monetizzazione” delle vendite G 5,7% 6,5% 2001 2002 3.884.149 33.325.838 11,7% 7.892.521 42.645.420 18,5% 14,3% 14,6% 11,7% 18,5% Indice di “monetizzazione” delle reddito operativo: l’indicatore esprime la relazione tra i flussi monetari della gestione caratteristica corrente e i flussi reddituali, evidenziando la capacità dell’impresa di trasformare i ricavi e i costi operativi in entrate e uscite. 2000 Cash Flow della gestione corrente 1.762.124 Reddito Operativo 1.545.726 Indice di liquidità del reddito operativo 114,0% G 2001 3.884.149 4.752.542 81,7% 2002 7.892.521 6.239.696 126,5% Indice di conversione in liquidità della gestione corrente: indica la quota di flusso finanziario che da capitale circolante si è effettivamente trasformata in liquidità. 2000 Cash Flow della gestione corrente Flusso di circolante della gestione Indice di conversione in liquidità Crescita delle vendite (%) Capitale Circolante Netto/Fatturato (%) Grado di liquidità del circolante 1.762.124 2.459.025 71,7% 2001 2002 3.884.149 5.776.705 67,2% 7.892.521 7.439.586 106,1% 16,1% 22,9% 28,0% 3,3% 3,0% 1,2% 71,7% 67,2% 106,1% Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 37 La determinazione del Flusso della gestione caratteristica corrente esprime la forte capacità dell’azienda di produrre risorse finanziarie attraverso la gestione della propria attività di gestione, segnalandone la sua solidità duratura. L’analisi degli indicatori esprimono la qualità del flusso finanziario: - il capitale circolante netto ha una ridotta rilevanza sulla trasformazione della liquidità da potenziale a effettiva, anzi addirittura nell’ultimo anno contribuisce a favorirla; - il ritorno monetario delle vendite è superiore in tutti gli anni al ritorno economico; - il reddito operativo coincide pressoché, come media nei tre anni, al ritorno monetario. L’analisi degli indicatori evidenziano che, negli anni presi in esame, la gestione finanziaria supera nettamente la gestione economica: questa relazione dimostra che la fase di vita dell’azienda Tessilform S.p.a. è di decisa e rapida crescita. 1.6. Il Free Cash Flow 13 IL FLUSSO DI LIQUIDITA’ DELLA GESTIONE CARATTERISTICA NON CORRENTE Questa area di rendiconto riguarda principalmente la politica degli investimenti, che oltre a valutare le scelte aziendali rivolge l’osservazione anche all’impatto sulla situazione finanziaria complessiva. L’analisi e la determinazione del flusso di questa area identifica la fase di vita economica dell’azienda ed individua le sue scelte strategiche: 13 La molteplicità delle configurazione di rendiconti e il problema terminologico che ne deriva, porta ad avere diversi modi di costruzione e di interpretazione del Free Cash Flow (Flusso di cassa libero). Il linea generale il Free Cash Flow è un eccedenza dell'autofinanziamento rispetto alle esigenze di crescita patrimoniale, quest’ultima vista in un arco temporale definito. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari - 38 incremento immobilizzazioni materiali e immateriali: ampliamento della capacità produttiva, crescita aziendale, sviluppo; - incremento partecipazioni: sviluppo dell’attività tipica e/o territoriale o diversificazione; - alienazioni immobilizzazioni: riduzione della capacità produttiva, rinnovo dell’attività, recupero di risorse finanziarie, fase discendente aziendale. Al fine di misurare i corretti flussi finanziari di investimento, come già esplicitato nel Capito n. 1, la contabilizzazione delle immobilizzazioni provenienti da locazioni finanziarie dovrebbe avvenire seguendo il metodo finanziario, per una “rappresentazione veritiera e corretta” . Il conseguimento di risultati reddituali e valori patrimoniali diversi, nelle due metodologie di trattamento contabile, determina delle varianti anche nella misurazione dei flussi finanziari. Con la liquidità come risorsa base di riferimento, le varianti si creano all’interno delle aree gestionali in quanto il risultato del flusso monetario netto, cioè la variazione di liquidità, non viene intaccato; risulta evidente che le chiavi di letture e di analisi che ne derivano sono diverse, soprattutto in relazione alla valutazione della composizione delle fonti e degli impieghi. Le variazioni di flusso impattano nelle seguenti aree gestionali: Gestione Caratteristica corrente : per effetto della diminuzione del costo operativo (canone) e per l’incremento dei costi non monetari (quota ammortamento); Gestione Caratteristica non corrente (investimenti) : per effetto dell’incremento del valore dei beni a disposizione dell’azienda (valore commerciale - ammortamento); Gestione Finanziaria: per effetto dell’incremento del valore del finanziamento, e per effetto dei pagamenti periodici ripartiti tra quota capitale ed interessi passivi. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari SP/CE 39 RENDICONTO FINANZ. No canone locazione - Costo operativo Valore bene (attivo) + Rettifica Costi non monetari (ammortamenti) + Impieghi Investimenti tecnici Finanziamento (passivo) + Fonte di nuovi finanziamenti + Impieghi finanziari (quota rimborso e interessi passivi) L’area degli investimenti e l’area dei finanziamenti sono state pertanto trattate considerando il patrimonio contabilizzato nelle voci B.I, B.II, B.III dello stato patrimoniale. In questa area gestionale, oltre agli investimenti tecnici, al fine di giungere ad una corretta determinazione del flusso di liquidità della gestione caratteristica corrente, sono incluse anche quelle operazioni che fanno parte della gestione caratteristica dell’azienda, la cui manifestazione monetaria non coincide con la competenza economica che le hanno determinate. L’espressione “corrente” infatti indica la periodicità dell’arco temporale dell’esercizio, cioè come intervallo di tempo della gestione economica. ü Incremento Immobilizzazioni Tecniche: sono composte dalla variazione (acquisizioni-alienazioni) delle immobilizzazioni immateriali e materiali, al lordo di ammortamenti e di eventuali svalutazioni dell’esercizio. Le minusvalenze e le plusvalenze da alienazione cespiti non sono state incluse in questa area, per mancanza di informazioni circa il loro ammontare: come disposto dai principi contabili CNDC-CNR, questi plus/minusvalori devono essere inseriti nelle voci residuali di gestione “Altri oneri di gestione” ed “Altri ricavi di gestione”, rientrando, per la misurazione della liquidità, nel Flusso della gestione caratteristica corrente. ü Incremento investimenti finanziari strategici: sono composte dalle variazioni della voce “Partecipazioni” (B.III.1). Sono determinate Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 40 dall’acquisizione di punti di distribuzione in varie città europee finalizzati ad una espansione di tipo territoriale. Sono considerati pertanto strategici all’attività caratteristica dell’impresa. • Tessilform Vertriebs Gmb-h (Germania) • Tessilform Distribution (Belgio) • Tessilform France SarL 100% • Tessilform Netherlands B.V. 100% • Tessilform Scandinavia APS 100% 100% 5% ü Incremento investimenti finanziari caratteristici: sono composte dalla variazione delle voci Immobilizzazioni finanziarie o Crediti Immobilizzati v/altri (B.III.2.d esigibili entro e oltre l’esercizio successivo), formati da operazioni di deposito cauzionale, o Crediti v/altri (C.II.5 esigibili oltre l’esercizio successivo). ü Pagamento T.F.R.: si tratta del pagamento del Trattamento di Fine Rapporto in seguito a cessazione di rapporti di lavoro dipendente e/o per anticipazioni dal fondo relativo a rapporti di lavoro ancora in essere. ü Utilizzo Fondi: in questa area non sono stati rilevati impieghi finanziari (pagamenti). I fondi del passivo patrimoniale hanno solo subito gli accantonamenti dell’esercizio, incrementandone il loro valore contabile. Prospetto analitico Rendiconto finanziario 2000 2001 2002 - Incremento immobilizzazioni tecniche -Incremento investimenti finanziari strategici - Incremento investimenti finanziari caratteristici - Pagamento T.F.R. - Utilizzo Fondi d. Flusso di liquidità della gestione caratteristica non corrente (1.633.583) (25.000) (238.973) (33.133) 0 (1.930.689) (108.818) (1.000) 35.140 (39.635) 0 (114.313) (2.551.038) (65.694) 148.175 (27.331) 0 (2.495.888) Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari G 41 Indice di copertura degli investimenti netti: esprime il ritorno monetario effettivo sugli investimenti immobilizzati, mostrando quanta liquidità ha ritorno dalle immobilizzazioni, materiali, immateriali 2000 2001 e strategiche, contabilizzate (B.I+B.II+B.III.1). Cash Flow della gestione corrente Investimenti tecnici e strategici netti Indice di liquidità investimenti netti Redditività degli investimenti netti Grado di “monetizzazione” invest.netti 1.762.124 5.149.675 34,2% 30,2% 34,2% 2002 3.884.149 4.369.453 88,9% 7.892.521 5.965.974 132,3% 109,4% 106,2% 88,9% 132,3% IL FREE CASH FLOW Il flusso di liquidità della gestione caratteristica è la risorsa finanziaria generata dalla gestione caratteristica al netto degli investimenti strumentali necessari per il mantenimento/l’ampliamento della capacità produttiva. E’ denominato anche Free Cash Flow, in quanto il suo risultato positivo lo rende una risorsa finanziaria totalmente “libera” per essere destinata all’impiego in altri fabbisogni dell’azienda, dopo aver provveduto a garantire il funzionamento del ciclo produttivo futuro (going concern). Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari Prospetto analitico Rendiconto finanziario Risultato operativo caratteristico (EBIT) + Costi caratteristici non monetari a. Flusso di circolante della gestione caratteristica corrente - Incremento rimanenze - Incremento crediti caratteristici + Incremento debiti caratteristici b. Totale variazioni del capitale circolante netto caratteristico c. Flusso di liquidità della gestione caratteristica corrente (a+b) - Incremento immobilizzazioni tecniche -Incremento investimenti finanziari strategici - Incremento investimenti finanziari caratteristici - Pagamento T.F.R. - Utilizzo Fondi d. Flusso di liquidità della gestione caratteristica non corrente A. Flusso di liquidità della gestione caratteristica (c+d) 2000 1.545.726 913.299 2.459.025 (212.484) (610.094) 125.677 (696.901) 1.762.124 (1.633.583) (25.000) (238.973) (33.133) 0 (1.930.689) (168.565) 42 2001 4.752.542 6.239.696 1.024.163 1.199.890 5.776.705 7.439.586 (1.529.394) (467.809) (160.921) (1.672.218) (202.241) 2.592.962 (1.892.556) 452.935 3.884.149 7.892.521 (108.818) (2.551.038) (1.000) (65.694) 35.140 148.175 (39.635) (27.331) 0 0 (114.313) (2.495.888) 3.769.836 5.396.633 +2.336,4% +43,2% 1.7. Il flusso di liquidità della gestione extra-caratteristica. La gestione extra-caratteristica è un’attività economica aggiuntiva all’attività caratteristica; è un’attività parallela all’attività economica principale dell’azienda e costituisce, sostanzialmente, una forma di investimento. E’ una scelta aziendale che impatta sull’equilibrio finanziario attraverso il cambio strategico di destinazione d’uso delle risorse finanziarie. Per Tessilform S.p.A. quest’area di bilancio è costituita, come espresso in Nota Integrativa, da investimenti di liquidità eccedente i fabbisogni finanziari degli anni precedenti l’esercizio 2000. Nel corso degli anni 2000-2001-2002, questa riserva di liquidità è stata progressivamente ridotta e destinata al fabbisogno della gestione caratteristica, in particolare partecipazioni controllate. 2002 alle nuove acquisizioni di beni strumentali e di Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 43 ü Incremento Titoli “Pronti contro termine”: è il flusso finanziario della voce “Altri titoli”(voce B.III.3): STOCK 1999 69.102 2000 78.501 2001 87.901 2002 97.300 ü Decremento Quote di fondi comuni d’investimento: è la variazione finanziaria della voce “Altri titoli”(voce C.III.6). STOCK 1999 3.075.713 2000 3.075.713 2001 2.235.428 2002 945.834 ü Proventi netti extracaratteristici: è il premio all’investimento, classificato alle voci C.16.a.4- C.16.b del conto economico. Prospetto analitico Rendiconto finanziario 2000 2001 (9.400) + Disinvestimenti (- investimenti) extracaratteristici + Proventi netti extracaratteristici B. Flusso di liquidità della gestione extracaratteristica 73 830.885 34.107 1.280.195 93.987 (9.327) 864.992 1.374.182 Nei tre anni in esame i flussi finanziari sono positivi e crescenti, per effetto della parziale e costante dismissione degli investimenti extra-caratteristici, in particolare delle quote di fondi comuni d’investimento. La dismissione costituisce una nuova fonte di liquidità da impiegare. 1999 Valori stock Valore Flusso Valore Dismissione % 2000 3.144.815 3.154.214 9.400 830.885 0,3% -26,3% 2002 2001 2.323.329 1.280.195 -55,1% 2002 1.043.134 Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 44 1.8. Il flusso di liquidità della gestione finanziaria. La gestione finanziaria è l’insieme delle operazioni relative al reperimento e al rimborso di risorse finanziarie sotto forma di capitale di risparmio (soci) e di capitale di prestito (banche), includendo per questo ultimo anche la sua remunerazione. E’ l’area gestionale principale che deve procurare le risorse finanziarie per soddisfare i molteplici fabbisogni d’impiego dell’azienda. I suoi effetti si legano alla struttura finanziaria e alla solidità aziendale e sono direttamente correlati alle scelte d’investimento e alla propria capacità di autofinanziamento. La corretta rappresentazione dei flussi di questa area dovrebbe includere anche le movimentazioni finanziarie (accensione del finanziamento, rimborsi delle quote e interessi passivi) delle operazioni di leasing (locazioni finanziarie), come già trattato nell’ambito del Flusso della liquidità dall’area investimenti. Quest’area del rendiconto è suddivisa in due parti aggregate: Flusso da rapporti con i terzi finanziatori e Flusso da rapporti con i soci, ad evidenziare la fondamentale diversità di natura dei soggetti finanziatori. FINANZIAMENTO DA RAPPORTI DI TERZI FINANZIATORI ü Flusso di finanziamenti da terzi finanziatori: la voce è costituita dalle variazioni dei debiti verso le banche(voce D.3.3 – D.3.4), esigibili oltre l’esercizio successivo, e dei debiti verso i soggetti terzi, detentori di titoli obbligazionari emessi dalla società (voce D.1). o I flussi verso le banche sono determinati dall’accensione di nuovi finanziamenti e dal decremento della quota capitale esigibile oltre l’esercizio. Le quote rimborsate nell’anno, riguardanti il pagamento di quote dei finanziamenti e/o la riduzione dello scoperto di c/c, sono classificate in bilancio alle voci D.3.3- D.3.4 (entrambi esigibili entro l’esercizio), e costituiscono il Flusso Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 45 Monetario Netto14, cioè la risorsa finanziaria di riferimento del rendiconto. o I flussi verso i soggetti terzi sono determinati dall’iscrizione di nuovi prestiti obbligazionari e/o dal rimborso del capitale alla loro scadenza. Tessilform S.p.A. ha emesso, nell’anno 1998, prestito obbligazionario per un valore pari a € 774.685 scadente nell’anno 2008: nei tre anni in analisi quindi non si sono verificate variazioni monetarie di restituzione del capitale. Ø Pagamento di interessi passivi e incasso proventi finanziari: le voci riguardano la manifestazione monetaria della conseguenza economica ai rapporti di finanziamento. Gli interessi passivi costituiscono la remunerazione per le banche e per i terzi finanziatori all’attività di finanziamento. Gli interessi attivi, al contrario, sono il premio per l’azienda. Questi riguardano esclusivamente interessi derivanti da rapporto di c/c bancario; generalmente gli incassi di interessi attivi riguardano operazioni legate a scelte di investimento di liquidità, che pertanto, come già detto, devono essere collocate nell’area di rendiconto extra-caratteristica. Gli interessi, classificati nel c/economico alle voci C.16.c–C.17, sono stati opportunamente rettificati delle componenti positive e negative di reddito contabilizzate in rispetto al principio di competenza (Ratei attivi e passivi), la cui manifestazione monetaria è differita all’esercizio successivo. 1999 Ratei attivi Ratei passivi 14 Flusso Monetario Netto: 100.394 - 2000 17.351 11.449 2001 15.683 8.263 c/cassa e banca attiva e passiva (esigibile entro l’esercizio) 2002 10.771 - Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 46 FINANZIAMENTO DA RAPPORTI CON I SOCI Flusso per versamenti e rimborsi soci: la voce comprende i flussi derivanti dalle operazioni di apporto di capitale da parte dei soci (aumento capitale sociale) e di restituzione (riduzione capitale sociale). Pagamento dividendi. In questa sezione Tessilform S.p.A. non ha effettuato operazioni che abbiano manifestato dei flussi monetari, salvo un arrotondamento di € 4. Gli utili conseguiti in ogni esercizio sono stati contabilizzati nelle voci di Riserve del Patrimonio. La compagine sociale costituita ancora dai soci fondatori e operanti all’interno del C.d.A. dell’azienda, ha probabilmente l’interesse ad accrescere il valore dell’azienda, mediante l’incremento del valore del patrimonio, piuttosto che alla distribuzione degli utili. Prospetto analitico Rendiconto finanziario 2000 2001 2002 + Accensione (-rimborsi) finanziamenti da terzi 1.695.204 (1.283.750) (530.721) - Pagamento di interessi passivi (273.269) (221.686) (130.969) 154.236 79.304 208.780 1.576.171 (1.426.132) (452.910) + Versamenti (-rimborsi) soci 0 0 0 - Pagamento di dividendi 0 0 4 0 0 4 1.576.171 (1.426.132) (452.906) - Incasso proventi finanziari a. Flusso da rapporti con i terzi finanziatori b. Flusso da rapporti con i soci C. Flusso di liquidità della gestione finanziaria (a+b) G Indice di copertura dei finanziamenti: esprime la capacità di coprire con il flusso di liquidità generato dalla gestione caratteristica corrente il rimborso dei debiti finanziari e gli oneri finanziari. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari Cash Flow della gestione corrente Rimborso debiti + oneri finanziari Indice di liquidità dei finanziamenti Free Cash Flow Rimborso debiti + oneri finanziari Indice di liquidità dei finanziamenti 2000 2001 1.762.124 273.269 15,5% 3.884.149 1.505.436 258,0% 2000 2001 -177.965 - 3.760.436 1.505.436 249,8% 47 2002 7.892.521 661.690 1.192,8% 2002 5.396.633 661.690 815,6% L’azienda è in grado di coprire il rimborso dei debiti e degli oneri finanziari con la liquidità ottenuta dalla gestione caratteristica prima e dopo gli impieghi in investimenti tecnici e strategici. La capacità dell’azienda di generare liquidità permette di assolvere puntualmente i propri impegni a breve e di garantire il rinnovo del ciclo produttivo. Sulla base dei valori stock di ogni esercizio si è proceduto a calcolare il costo percentuale dei debiti finanziari da terzi, per conoscere, oltre all’ammontare della remunerazione, anche la qualità dei finanziamenti: Debiti v/ banche B.T. Debiti v/ banche L.T. Prestito obbligazionario Totale debiti da terzi finanziat. Oneri finanziari a bilancio COSTO INDEBIT.FINANZ. % 2000 493.492 2.537.920 774.685 3.806.097 2001 1.298.928 1.254.172 774.685 3.327.785 2002 541.229 723.451 774.685 2.039.365 284.718 218.500 122.706 7,5% 6,6% 6,0% Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 48 1.9. Il Flusso di liquidità delle altre gestioni e il Flusso monetario netto. FLUSSO DI LIQUIDITA’ DELLA GESTIONE STRAORDINARIA I flussi derivanti da questa sezione sono determinati dai valori della sezione “E” del conto economico. Il principio contabili CNDR-CNR N.29 definisce come componenti straordinari del reddito gli eventi che sono riconosciuti estranei all’attività ordinaria dell’impresa, le operazioni i cui effetti non sono chiaramente identificati e quantificati, le componenti di reddito la cui competenza economica è relativa a esercizi precedenti, comprese le imposte e gli effetti delle variazioni dei criteri di valutazione delle poste di bilancio. Prospetto analitico Rendiconto finanziario D. Flusso di liquidità della gestione straordinaria 2000 2001 0 2002 7 In questa sezione, l’unico flusso finanziario significativo ha riguardato il 2002, con un impiego finanziario per imposte relative ad esercizi precedenti: si è trattato dell’adesione alla sanatoria fiscale della L. 289/2002 per gli esercizi dal 1997 al 2001. FLUSSO DI LIQUIDITA’ DELLA GESTIONE TRIBUTARIA Di norma questa è un’area che assorbe esclusivamente risorse senza generarne, in seguito soprattutto alla possibilità, negli ultimi anni, di attuare la compensazione fra tributi. Resta salvo il caso dei rimborsi da parte dell’erario che contribuiscono alla generazione di risorse. ü Flusso di liquidità per pagamento imposte: è determinato dai seguenti valori: ° Imposte sul reddito dell’esercizio (voce 22 del conto economico); ° Variazione del Fondo Imposte differite (B.2), costituenti il valore delle imposte di esigibilità futura; ° Variazione dei Debiti Tributari (D.11). (1.200) Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 49 Prospetto analitico Rendiconto finanziario 2000 2001 E. Pagamento imposte sul reddito (393.187) (598.466) (3.055.900) -63,1% + 52,2% + 410,6% Variazione % del risultato ante imposte -58,9% +248,7% + 38,1% In base ai valori iscritti a bilancio alla voce 22 del conto economico, si è proceduto a determinare l’incidenza % delle imposte (tax rate). Il carico fiscale applicato al Reddito Operativo Netto (EBIT) ha determinato il NOPAT. Risultato ante imposte Imposte a bilancio Incidenza % 2000 1.332.275 477.543 35,8% 2001 4.645.792 1.945.174 41,9% 2002 6.413.644 2.659.311 41,5% EBIT Imposte ricalcolate su EBIT 1.545.726 554.053 4.752.542 1.989.870 6.239.696 2.587.186 991.673 2.762.672 3.652.510 NOPAT L’incidenza complessiva delle imposte passa dal 35,8% dell’esercizio 2000 al 41,5% dell’esercizio 2002 a seguito del decremento degli oneri fiscali per diminuzione dell’indebitamento di finanziamento da terzi. IL FLUSSO MONETARIO NETTO Il flusso monetario netto è la variazione dei valori stock dei c/ cassa e banca (esigibile entro l’esercizio) attive e passive, costituendo il flusso di liquidità risorsa di riferimento dell’intero rendiconto finanziario. I valori stock indicano un incremento costante della liquidità netta, in particolare del c/ banca attiva nettamente superiore al c/ banca passiva. 2002 Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari Valori in cassa e assegni Banca attiva c/c Debiti v/banche B.T. LIQUIDITA' NETTA 50 1999 31.172 2.653.683 190.198 2000 377.914 3.615.327 493.492 2001 12.559 7.396.355 1.298.928 2002 13.357 9.898.667 541.229 2.875.053 4.486.733 8.707.842 10.453.253 I valori flusso sono conseguentemente crescenti, in particolare nell’esercizio 2001. Prospetto analitico Rendiconto finanziario 2000 2001 CASSA E BANCHE attive e passive iniziali 2.494.657 3.499.749 6.109.986 CASSA E BANCHE attive e passive finali 3.499.749 6.109.986 9.370.795 F. FLUSSO MONETARIO NETTO (A+B+C+D+E) FLUSSO MONETARIO NETTO G 1.005.092 (variazione %) 2.610.237 + 159.7% Incidenza della gestione caratteristica corrente: esprime il rapporto tra il flusso di liquidità della gestione corrente ed il flusso monetario netto. Un valore positivo del flusso monetario netto e superiore all’unità esprime già un equilibrio finanziario dell’azienda. 2000 Cash Flow della gestione corrente Flusso monetario netto Incidenza del Cash Flow G 1.762.124 1.005.092 57,0% 2001 3.884.149 2.610.237 67,2% 2002 7.892.521 3.260.809 41,3% Indice di variazione della liquidità netta: esprime la variazione in percentuale della liquidità immediata netta iniziale dell’esercizio. Un valore positivo esprime l’incremento della liquidità e quindi la disponibilità di una fonte finanziaria da destinare a nuovi impieghi. 2002 3.260.809 + 24,9% Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 2000 Liquidità netta iniziale Flusso monetario netto Indice di variazione 51 2001 2.494.657 1.005.092 40,3% 3.499.749 2.610.237 74,6% 2002 6.109.986 3.260.809 53,4% L’analisi del Flusso Monetario Netto dell’azienda Tessilform S.p.A. esprime che in questi tre esercizi l’azienda ha incremento fortemente la propria riserva di liquidità immediata. Questo risultato, visto come residuale all’indice di copertura degli investimenti e di copertura sul rimborso dei finanziamenti, conferma definitivamente la grande capacità dell’azienda di generare flussi di cassa attraverso la gestione del ciclo produttivo della propria attività caratteristica. v L’incremento del fatturato e l’espansione territoriale hanno evidenziato un forte riconoscimento di gradimento del mercato (efficacia) e un consolidamento del marchio; v Il miglioramento dei margini operativi hanno evidenziato l’ottimizzazione della gestione delle risorse produttive attraverso un miglioramento di efficienza operativa; v La costante capacità di generare flussi di cassa caratteristici ha permesso di incrementare il capitale ed il valore dell’azienda; v L’incremento dei flussi monetari residui alle politiche d’investimento ha permesso il riconoscimento di soggetti puntualmente adempienti, qualitativamente affidabili. v L’incremento delle riserve di liquidità hanno costituito una base di solidità finanziaria e di riferimento per le politiche di espansione. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari Prospetto analitico Rendiconto finanziario CASSA E BANCHE ATTIVE E PASSIVE INIZIALI Risultato operativo caratteristico (EBIT) + Costi caratteristici non monetari a. Flusso di circolante della gestione caratteristica corrente - Incremento rimanenze - Incremento crediti caratteristici + Incremento debiti caratteristici b. Totale variazioni del capitale circolante netto caratteristico c. Flusso di liquidità della gestione caratteristica corrente (a+b) - Incremento immobilizzazioni tecniche -Incremento investimenti finanziari strategici - Incremento investimenti finanziari caratteristici - Pagamento T.F.R. - Utilizzo Fondi d. Flusso di liquidità della gestione caratteristica non corrente 52 2000 2001 2002 2.494.657 3.499.749 6.109.986 (238.973) (33.133) 0 (1.930.689) 4.752.542 1.024.163 5.776.705 (1.529.394) (160.921) (202.241) (1.892.556) 3.884.149 (108.818) (1.000) 35.140 (39.635) 0 (114.313) 6.239.696 1.199.890 7.439.586 (467.809) (1.672.218) 2.592.962 452.935 7.892.521 (2.551.038) (65.694) 148.175 (27.331) 0 (2.495.888) (168.565) 3.769.836 5.396.633 (9.400) 73 830.885 34.107 1.280.195 93.987 (9.327) 864.992 1.374.182 1.695.204 (273.269) 154.236 1.576.171 0 0 0 (1.283.750) (221.686) 79.304 (1.426.132) 0 0 0 (530.721) (130.969) 208.780 (452.910) 0 4 4 1.576.171 (1.426.132) (452.906) 0 7 (1.200) (393.187) (598.466) (3.055.900) F. FLUSSO MONETARIO NETTO (A+B+C+D+E) 1.005.092 2.610.237 3.260.809 CASSA E BANCHE ATTIVE E PASSIVE FINALI 3.499.749 6.109.986 9.370.795 A. Flusso di liquidità della gestione caratteristica (c+d) + Disinvestimenti (- investimenti) extracaratteristici + Proventi netti extracaratteristici B. Flusso di liquidità della gestione extracaratteristica + Accensione(-rimborsi) finanziamenti da terzi - Pagamento di interessi passivi - Incasso proventi finanziari a. Flusso da rapporti con i terzi finanziatori + Versamenti (-rimborsi) soci - Pagamento di dividendi b. Flusso da rapporti con i soci C. Flusso di liquidità della gestione finanziaria (a+b) D. Flusso di liquidità della gestione straordinaria E. Pagamento imposte sul reddito 1.545.726 913.299 2.459.025 (212.484) (610.094) 125.677 (696.901) 1.762.124 (1.633.583) (25.000) Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 1.10. 53 Classificazione sintetica del rendiconto finanziario. La classificazione sintetica del rendiconto finanziario, seguendo uno schema a sezioni contrapposte FONTI-IMPIEGHI finanziari, consente di avere una lettura immediata riguardo a come la liquidità è stata generata (fonti) ed è stata distribuita (impieghi). Gli indici di composizione consentono di valutare l’equilibrio all’interno dell’intero sistema finanziario e permettono di fare delle analisi comparative fra esercizi. ANNO 2000 IMPIEGHI RENDICONTO FINANZIARIO SINTETICO Flusso di liquidità della gest.caratt. corrente Flusso di liquidità della gest.caratt. non corrente Flusso di liquidità della gest.extra-caratteristica Flusso di liquidità della gestione finanziaria Flusso di liquidità della gestione straordinaria Pagamento imposte sul reddito Flusso monetario netto TOTALE 80% 70% 47,2% Area finanziaria 30% 20% 57,8% 0,3% 393.187 1.005.092 11,8% 30,1% 3.338.295 100% 30,1% Flusso monetario 50% 40% % 1.576.171 47,2% 11,8% Tributi 60% FONTI 1.762.124 52,8% 1.930.689 9.327 100% 90% % 52,8% Cash Flow oper. 57,8% Investimenti FONTI IMPIEGHI 10% 0% 3.338.295 100% Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari ANNO 2001 IMPIEGHI RENDICONTO FINANZIARIO SINTETICO Flusso di liquidità della gest.caratt. corrente Flusso di liquidità della gest.caratt. non corrente Flusso di liquidità della gest.extra-caratteristica Flusso di liquidità della gestione finanziaria Flusso di liquidità della gestione straordinaria Pagamento imposte sul reddito Flusso monetario netto TOTALE 100% 90% 54 % 114.313 2,4% 1.426.132 30,0% 4.749.148 100% 55% Flusso monetario 70% 60% 50% 40% 30% 81,8% Cash Flow oper. 20% 12,6% Tributi 30,0% Area Finanziaria 10% 2,4% 0% FONTI 3.884.149 81,8% 864.992 18,2% 7 0,0% 4.749.148 100% 598.466 12,6% 2.610.237 55,0% 18,2% Area extra-caratt. 80% % FONTI IMPIEGHI Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari ANNO 2002 IMPIEGHI RENDICONTO FINANZIARIO SINTETICO Flusso di liquidità della gest.caratt. corrente Flusso di liquidità della gest.caratt. non corrente Flusso di liquidità della gest.extra-caratteristica Flusso di liquidità della gestione finanziaria Flusso di liquidità della gestione straordinaria Pagamento imposte sul reddito Flusso monetario netto TOTALE 100% 90% 18,2% Area extra-caratt. 80% 55 % 26,9% 452.906 1.200 3.055.900 3.260.809 4,9% 0,0% 33,0% 35,2% 9.266.703 100% 1.374.182 14,8% 35,2% Flusso monetario 60% 40% 81,8% Cash Flow oper. 30% 33,0% Tributi 4,9% 20% 26,9% Investimenti 10% 0% FONTI % 7.892.521 85,2% 2.495.888 70% 50% FONTI IMPIEGHI 9.266.703 100% Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 56 Il dato più significativo che emerge dall’analisi comparativa degli indici, riguarda il Flusso di liquidità della gestione caratterista corrente, straordinariamente crescente e costituente nel 2002 quasi la totalità delle fonti (85%) necessarie per essere destinazione al fabbisogno di tutte le aree gestionali. Considerando che il Flusso monetario netto è un impiego di riserva di liquidità, si evince che la sola liquidità autoprodotta, negli esercizi 2001 e 2002, ha abbondantemente soddisfatto le necessità finanziarie di tutte le sezioni della gestione aziendale. 85,2 90 80 70 60 50 81,8 69,6 Cash Flow Operativo 64,8 52,8 40 Impieghi primari Liquidità 45 30 20 10 0 anno 2000 Anno 2001 Anno 2002 Impieghi primari Liquidità = Investimenti / rimborso Area Finanz./ pagam. Imposte. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 57 3. IPOTESI PROSPETTICHE SOMMARIO: 3.1.Il Rendiconto prospettico 3.2 Ipotesi per proiezioni 1.11. Il Rendiconto prospettico Per quanto tutte le aree in cui si estrinseca la gestione aziendale devono essere analizzate e monitorate, l’area della gestione finanziaria, come già sottolineato precedentemente, è quella che maggiormente condiziona l’andamento globale dell’azienda. E’ di fondamentale importanza che l’andamento dei flussi di cassa aziendali siano tenuti costantemente sotto controllo per decidere in maniera corretta e ponderata le strategie e le scelte da seguire. La costruzione di report mensili che dettagliano la movimentazione dei flussi sia positivi che negativi , non costituisce solo un comportamento prudenziale, ma un punto di forza dell’azienda che guarda il proprio andamento attraverso la propria capacità di generare cash, che resta decisamente una delle più importanti credenziali di solidità e continuità aziendale. Il Cash Flow Operativo (Flusso di liquidità della gestione caratteristica corrente) in chiave prospettica costituisce, oltretutto, la base per una delle principali e più accreditate metodologie di valutazione del capitale economico aziendale (Discounted Cash Flow). Tali metodologie finanziarie affermano, in dottrina economico/finanziaria, l’orientamento, sempre più presente, del pensiero di stampo anglosassone, nel quale il valore del capitale (equity) va ricercato soprattutto nella capacità di generazione di cassa prospettica, oltre che nella struttura patrimoniale15. 15 Da un’indagine eseguita da Ambrosetti, Stern Stewart Italia in collaborazione con AIAF, sulla metodologia di valutazione e di stima del costo del capitale e del valore delle imprese, è emerso che, su un campione di società di intermediazione mobiliare rappresentante il 73% del mercato di intermediazione titoli, il Discounted Cash Flow è risultato essere il metodo più usato dagli analisti per la stima del valore delle società in congruità con il valore del prezzo corrente di mercato. Il DCF è risultato essere usato correntemente dal 98% degli analisti, insieme al metodo dei multipli di mercato (97,4%), e dell’EVA® (60,5%). Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 58 DISCOUNTED CASH FLOW W= W Σ CFt__ (1+ r)t = valore dell’azienda CFt = flussi di cassa attesi generati in ciascun periodo futuro t; r = tasso di sconto che esprime la rischiosità operativa e finanziaria dei cash flow stimati. GESTIONE FINANZIARIA obiettivi e strumenti Assicurare i mezzi finanziari per l’azienda garantendo una situazione di equilibrio finanziario Tenere costantemente sotto controllo l’andamento dei flussi di cassa aziendali Costruzione di un prospetto di rendiconto finanziario mensilizzato Il monitoraggio costante della situazione attesa economica-patrimonialefinanziaria consente di verificare gli impatti e le conseguenze dell’andamento gestionale e delle scelte strategiche sui risultati reddituali e sull’equilibrio della gestione finanziaria, collegato all’individuazione delle forme di finanziamento e alla scelta di quelle più convenienti all’azienda. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 59 Il rendiconto finanziario prospettico è uno strumento gestionale che oltre a costituire un valido supporto decisionale può essere fonte per la generazione di strategie e di politiche aziendali; l’azione sistematica delle leve gestionali che lo compongono (value drivers), può creare un continuo e costante miglioramento del valore aziendale: G LEVE ECONOMICHE miglioramento delle performance del risultato operativo (aumento del margine di contribuzione, crescita della capacità produttiva, incidenza dei costi di struttura); G LEVE PATRIMONIALI azione sul flusso di circolante limitandone le variazioni in aumento e quindi di risorse non incassate e immobilizzate all’interno del ciclo operativo; G LEVE FINANZIARIE miglioramento del flusso monetario e del fabbisogno finanziario esterno, con conseguente limitazione del grado di indebitamento (leva finanziaria) e del costo del debito. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 60 L’ALBERO DEL FREE CASH FLOW16 Vendite prodotti consolidati VENDITE Vendite prodotti nuovi RISULTATO OPERATIVO E AMMORTAMENTI Costi Produzione COSTI OPERATIVI Altri costi FREE CASH FLOW +/ Crediti v/clienti CAPITALE CIRCOLANTE Scorte Magazzino VARIAZIONE CAPIT. CIRC.NETTO DEBITI V/ FORNITORI +/ NUOVI INVESTIMENTI INVESTIMENTI FISSI NETTI DISINVESTIMENTI Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 1.12. 61 Ipotesi per proiezioni Al fine di costruire un ipotesi uno scenario economico/patrimoniale per gli esercizi 2003/2005 sono state definite le seguenti proiezioni: Ipotesi prospettiche Tasso di crescita fatturato (%) Costo del venduto /Fatturato (%) Costi fissi/Fatturato (%) Periodo medio di incasso (gg.) Periodo medio di pagamento (gg) Periodo medio di giacenza (gg) Investimenti materiali (000 €) Investimenti immateriali (000 €) Tasso rendimento attività finan. (%) Costo del debito (%) 2003 20,0% 64,0% 23,0% 50 80 20 1.000 100 2,5% 6,0% 2004 2005 23,0% 65,0% 24,0% 50 80 20 1.500 100 2,5% 6,0% 18,0% 66,0% 25,0% 50 80 20 1.700 50 2,5% 6,0% E’ stato ipotizzato un incremento sul fatturato sulla base del trend degli ultimi anni. Anche l’incidenza del Costo del Venduto e dei Costi di struttura sono stati definiti in base ai risultati storici, con un leggero incremento, ipotizzando uno scenario lievemente peggiorativo in termini di efficienza ed un aumento numerico e qualitativo delle risorse umane. L’indice di rotazione delle scorte, dei crediti e dei debiti sono stati mantenuti prudenzialmente quelli dell’ultimo anno17. E’ stata ipotizzata un’incidenza del Capitale Circolante Netto (Overall Working Capital) sul fatturato del 2,0%, che risulta abbastanza in linea con quella emersa dall’analisi dei tre anni in esame. Gli investimenti sono stati stimati considerando nuovi acquisti di mantenimento, tenendo conto di un incremento fisiologico di crescita dell’azienda, 16 Amministrazione e Finanza Oro n. 4/2003 ediz. Ipsoa Gli indici di rotazione usati sono: Indice di rotazione dei crediti Indice di rotazione dei debiti - Indice di rotazione delle scorte 17 Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 62 e considerando un incremento dovuto all’ingresso di alcuni beni per effetto del termine di contratto di locazione finanziaria per il valore di riscatto. CONTO ECONOMICO prospettico (000 € ) 2002 2003 2004 2005 Fatturato 42.645 51.174 62.944 74.274 Costo del venduto MARGINE INDUSTRIALE 26.419 16.226 32.751 18.423 40.914 22.030 49.021 25.253 Costi di struttura EBITDA 8.946 7.280 11.770 6.653 15.107 6.924 18.197 7.056 Ammortamenti materiali Ammortamenti immateriali EBIT 417 625 6.238 450 650 6.203 500 700 6.424 550 750 6.506 Proventi finanziari Oneri finanziari UTILE ANTE IMPOSTE Imposte UTILE NETTO 298 -123 6.413 2.659 3.754 - 290 122 6.370 2.548 3.822 - 340 47 6.717 2.687 4.030 - 422 47 6.882 2.753 4.129 L’ammontare delle imposte prospettiche è stato calcolato tenendo conto dell’incidenza sul Risultato ante imposte degli anni 2000-2001-2002. In un’analisi più approfondita sarebbe risultato interessante applicare le novità della nuova riforma fiscale, attualmente in fase di elaborazione, e vedere gli effetti della nuova imposta sul reddito delle società (IRES). Lo scenario che è stato ipotizzato per i tre anni successivi prevede l’andamento della gestione condotto in maniera standard, cioè senza l’introduzione di costi operativi eccezionali od eventi/strategie particolari da influenzarne in maniera straordinaria il bilancio. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari STATO PATRIMONIALE prospettico (000 € ) Crediti commerciali Debiti commerciali Rimanenze Altre Attività/Passività a breve Capitale Circolante Netto Attivo fisso lordo (Fondo ammortamento) Partecipazioni Beni immateriali netti Altre Attività nette non onerose Capitale Immobilizzato Capitale Investito Netto 2002 - - Patrimonio Netto + Fondi Disponibilità liquide Titoli negoziabili Debiti finanziari a breve Debiti finanziari a medio/lungo Posizione Finanziaria Netta Tot. Patrimonio Netto - P.F.N. - 6.258 8.501 2.771 930 402 4.611 2.007 92 3.270 61 6.027 5.625 63 2003 - - 2004 2005 7.010 8.622 10.175 9.758 - 12.278 - 14.733 2.804 3.449 4.070 800 800 800 744 - 1.007 - 1.288 5.611 2.457 192 2.820 61 6.227 5.483 7.111 2.957 292 2.320 61 6.827 5.820 8.811 3.507 342 1.770 61 7.477 6.189 14.541 17.802 21.491 25.156 9.912 1.043 541 1.498 8.916 5.625 12.251 843 775 12.319 5.483 15.703 743 775 15.671 5.820 19.100 643 775 18.968 6.188 - La redazione di un rendiconto prospettico, oltre a consentire la stima del fabbisogno finanziario e quindi la quantificazione di proventi ed oneri, consente di formulare un giudizio sull’evoluzione delle strategie finanziarie. Sarebbe opportuno che l’elaborazione di un rendiconto per flussi di cassa venisse effettuata soprattutto con cadenza mensile, oltre che annuale, in quanto, in un periodo circoscritto più breve, le previsioni di fabbisogno e il livello di liquidità risulterebbero avere un grado di dettaglio maggiore e un’attività di reporting più veloce per attuare azioni correttive. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari prospettico 2002 (000 € ) EBITDA Costi non monetari Flusso di circolante G.C.C. Variazione C.C.N. CASH FLOW G.C.C. Investimenti FREE CASH FLOW Titoli extra - caratteristici Proventi da titoli negoziabili GESTIONE EXTRA-CARATTER. Rimborso debiti finanziari L.T. Oneri finanziari Proventi finanziari GESTIONE FINANZIARIA Flusso di liquidità al netto GESTIONE FINANZIARIA GESTIONE STRAORDINARIA Imposte FLUSSO MONETARIO NETTO CASSA / BANCA INIZIALE CASSA / BANCA FINALE RENDICONTO FINANZIARIO 2003 2004 2005 7.280 160 7.440 453 7.893 - 2.496 5.397 - 1.280 94 1.374 - - 531 131 209 453 6.318 1 3.056 3.261 6.110 9.371 64 - - 6.653 200 6.853 342 7.195 6.924 220 7.144 263 7.407 7.056 220 7.276 281 7.557 1.300 5.895 1.800 5.607 1.950 5.607 200 42 242 100 34 134 723 122 248 598 5.539 - 2.659 2.880 9.371 12.251 47 306 260 6.000 100 30 130 - 2.548 3.452 12.251 15.703 47 393 347 6.084 2.687 3.397 15.703 19.100 Uno volta costruito lo scenario prospettico, si possono formulare varie ipotesi alternative ed analizzare come possono variare ed impattare sulle voci che compongono il quadro economico/patrimoniale/finanziario. Procedere per simulazioni consente di verificare quale scenario potrebbe risultare migliore per una gestione ottimale. L’obiettivo che ogni azienda dovrebbe prefiggersi è quello di anticipare il futuro: per analizzare l’andamento globale della struttura aziendale, per verificare le reazioni di fronte a determinati accadimenti, per essere pronti in ciascun instante a reagire alla modifica delle variabili endogene ed esogene. Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 65 ALLEGATI STATO PATRIMONIALE Tessilform S.p.a. A) Crediti v/soci * di cui parte richiamata B) Immobilizzazioni I) Immobilizzazioni immateriali 1) Costi di impianto e di ampliamento 2) Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità 3) Diritti di brevetto industriale e di utilizzazione delle opere di ingegno 4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 5) Avviamento 6) Immobilizzazioni in corso e acconti 7) Altre Totale immobilizzazioni immateriali nette II) Immobilizzazioni materiali Terreni e fabbricati strumentali (-) Fondo ammortamento Terreni e fabbricati civili (-) Fondo ammortamento Impianti e macchinario (-) Fondo ammortamento Attrezzature industriali e commerciali (-) Fondo ammortamento Altre immobilizzazioni (-) Fondo ammortamento Immobilizzazioni in corso e acconti Totale Immobilizzazioni materiali nette III) Immobilizzazioni finanziarie 1) Partecipazioni 2) crediti 3) altri titoli 4) azioni proprie Immobilizzazioni finanziarie Totale Immobilizzazioni (B) C) Attivo circolante I) Rimanenze 1) Materie prime, sussidiarie e di consumo 2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 3) lavori in corso su ordinazione 4) prodotti finiti e merci 2002 2001 2000 240.470 131.273 122.836 277.738 105.524 48.879 2.135.279 113.823 503.082 3.270.392 1.922.938 2.044.658 739.521 2.899.256 739.394 2.955.767 1.230.049 651.523 1.993.874 1.235.611 151.353 119.522 1.235.268 2.603.888 1.151.402 480.514 1.720.650 973.334 94.322 68.330 1.444.196 1.106.470 361.274 1.558.198 761.495 92.508 46.835 581.336 2.168.908 91.694 65.783 97.300 26.000 213.958 87.901 25.000 249.098 78.501 254.777 6.129.057 327.859 4.671.311 352.599 5.477.274 1.720.958 1.454.404 488.085 1.049.721 879.419 537.470 Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 5) acconti Totale Rimanenze II) Crediti Crediti v/clienti (-) Fondo svalutazione crediti 1) Crediti verso clienti ("netti") 2) Crediti v/imprese controllate * commerciali * finanziari * diversi 3) Crediti v/imprese collegate * commerciali * finanziari * diversi 4) Crediti v/imprese controllanti * commerciali * finanziari * diversi 5) Crediti verso altri *Crediti v/Erario c/IVA *Crediti v/Erario c/IIDD *Crediti diversi Totale crediti III. Attività finanziarie non immobilizzate *Titoli *Partecipazioni *Altro Totale IV. Disponibilità liquide 1) Depositi bancari e postali 2) Assegni 3) denaro e valori in cassa Totale liquidità Totale attivo circolante (C ) D) Ratei e risconti attivi * Ratei attivi * Risconti attivi Totale Attivo A) Patrimonio netto I - Capitale II -Riserva da sovrapprezzo delle azioni III - Riserve di rivalutazione IV - Riserva legale V - Riserva per azioni proprie in portafoglio VI - Riserve statutarie 66 2.770.679 2.333.823 1.025.555 4.912.785 40.973 4.871.812 215.000 215.000 3.710.909 19.500 3.691.409 210.741 210.741 2.786.245 12.887 2.773.358 257.588 257.588 1.166.935 1.166.935 700.852 700.852 1.430.635 1.430.635 6.253.747 945.834 4.603.002 2.235.428 4.461.581 3.075.713 945.834 945.834 2.235.428 2.235.428 3.075.713 3.075.713 9.898.667 726 12.631 9.912.024 19.882.284 704.957 10.771 694.186 26.716.298 7.396.355 5.788 6.771 7.408.914 16.581.167 678.917 15.684 663.233 21.931.395 3.615.327 364.134 13.780 3.993.241 12.556.090 459.458 17.351 442.107 18.492.822 774.000 774.000 774.685 155.622 155.622 154.937 5.288.834 2.790.013 2.139.301 Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari VII - Altre riserve *Versamento dei soci a fondo perduto *Altre riserve di utili *Riserva da conversione euro Utili portati a nuovo Perdite portate a nuovo Utile dell'esercizio Perdita dell'esercizio Totale Patrimonio netto B) Fondi per rischi e oneri 1) per trattamento di quiescenza e obblighi simili 2) Fondi per imposte 3) Altri Totale Fondi C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato D) Debiti 1) obbligazioni 2) obbiligazioni convertibili 3) debiti verso banche 4) debiti verso altri finanziatori Debiti di finanziamento a lungo 1) obbligazioni 2) obbiligazioni convertibili 3) Banche c/c passivi 4) debiti verso altri finanziatori Debiti finanziamento a breve 5) acconti 6) debiti verso fornitori * Debiti v/fornitori correnti * Debiti v/fornitori immobilizzazioni 7) debiti rappresentati da titoli di credito * commerciali * finanziari 8) Debiti v/imprese controllate * commerciali * finanziari 9) Debiti v/imprese collegate * commerciali * finanziari 10) Debiti v/imprese controllanti * commerciali * finanziari 11) debiti tributari Debiti v/Erario c/IIDD Altri 67 3.870.585 3.668.784 3.464.765 3.870.585 3.668.784 3.464.765 3.754.333 2.700.618 854.731 13.843.374 10.089.037 7.388.419 190.451 144.453 122.245 200.489 8.106 399.046 298.773 163.341 3.579 311.373 218.422 82.118 2.380 206.743 166.842 774.685 774.685 774.685 723.451 1.254.172 2.537.920 1.498.136 2.028.857 3.312.605 541.229 1.298.928 493.492 541.229 1.298.928 493.492 8.501.472 8.501.472 5.864.195 5.864.195 6.157.926 6.157.926 895.515 895.515 1.329.252 1.329.252 63.767 Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 12) debiti verso istituti di previdenza 13) altri debiti Totale Debiti Ratei e risconti passivi Totale passivo Tessilform S.p.A. 106.807 176.416 11.719.575 455.530 26.716.298 2000 79.106 155.314 10.755.652 556.911 21.931.395 2001 68 77.075 152.176 10.257.041 473.777 18.492.822 2002 CONTO ECONOMICO A) Valore della produzione 1) Ricavi netti di vendita 2) Variazione rimanenze prodotti 3) Variazione rimanenze lavori in corso su ordinazione 4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 5) Ricavi e proventi diversi * Contributi in conto esercizio * Proventi extracaratteristici * Altri Totale valore della produzione B) Costi della produzione 6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 7) per servizi 8) per il godimento di beni di terzi 9) per il personale: a) Salari e stipendi b) oneri sociali c) trattamento di fine rapporto d) trattamento di quiescienza e simili e) altri costi 10) ammortamento e svalutazioni: a) Ammortamento immobilizzazioni immateriali b) Ammortamento immobilizzazioni materiali Ammortamento immobilizzazioni civili d) altre svalutazioni delle immobilizzazioni e) svalutazione crediti 27.27.139 -30.605 33.325.838 341.949 42.645.420 170.302 135.499 108.247 241.391 227.445 398.522 213.569 27.252 27.232.033 13.946 33.909.178 184.953 43.214.244 13.433.525 15.669.448 19.987.751 8.609.451 1.116.763 9.557.711 1.603.754 12.105.109 1.689.104 986.673 310.362 69.551 1.279.415 404.234 91.215 1.514.770 476.651 107.681 457.282 512.521 626.374 351.366 377.520 393.836 12.887 19.500 21.473 Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 11) variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 12) accantonamento rischi 13) altri accantonamenti oneri per gestione extracaratteristica 14) oneri diversi di gestione Totale costi della produzione Differenza tra valore e costi della produzione (A-B) C) Proventi e oneri finanziari 15) proventi da partecipazioni 16) proventi da altri investimenti finanziari a) crediti iscritti nelle immobilizzazioni b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni c) da titoli iscritti nell'attivo circolante d) proventi diversi dai precedenti (Interessi attivi) 17) interessi e altri oneri finanziari Totale (15-16-17) D) Rettifiche di valore di attività finanziarie 18) rivalutazioni di attività finanziarie a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni finanziarie c) di titoli iscritti nell'attivo circolante 19) svalutazioni di attività finanziarie a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni finanziarie c) di titoli iscritti nell'attivo circolante Totale delle rettifiche (18-19) E) Proventi e oneri straordinari 20) proventi straordinari 21) oneri straordinari Totale delle partite straordinarie (20-21) Risultato prima delle imposte (A - B +/C +/- D +/- E) 22) imposte sul reddito di esercizio Utile (perdita) dell'esercizio 69 -62.319 -966.319 -266.554 780 21.433 1.199 22.208 4.528 45.998 378.553 25.686.307 1.545.726 584.230 29.156.636 4.752.542 267.827 36.974.548 6.239.696 71.266 73 111.743 297.854 34.107 93.987 71.193 77.636 203.867 284.718 -213.452 218.500 -106.757 122.706 175.148 7 1.332.274 7 4.645.792 1.200 -1.200 6.413.644 477.543 854.731 1.945.174 2.700.618 2.659.311 3.754.333 Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 70 BIBLIOGRAFIA C.TEODORI, La costruzione e l’interpretazione del rendiconto finanziario, Giappichelli, 2002 G. BRUGGER L’analisi della dinamica finanziaria dell’impresa, Giuffrè,1980 L. OLIVOTTO La dinamica finanziaria d’impresa, F.Angeli, 1987 C. POTITO Il rendiconto finanziario nelle imprese, Giannini, 1980 BRUNETTI-SOSTERO Il rendiconto finanziario alla luce della nuova normativa del bilancio, in “Rivista dei dottori commercialisti”, n. 3, 1994 D.DEL VECCHIO Misurare il valore d’azienda creato dalla gestione, in Amministrazione e Finanza Oro, Ipsoa, n.4, 2003 M.SIMONE Cash Flow sotto controllo: indicazioni preziose per la gestione aziendale, in Amministrazione e Finanza, Ipsoa, n.14, 2002 Il Rendiconto Finanziario: analisi del ciclo dei flussi finanziari 71