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AGRO INDUSTRIA
● L’ESPERIENZA DI RV VENTUROLI
Sorgo, un’opportunità
da considerare
Ermes Tartarini,
responsabile
produzione
e sperimentazione
di RV Venturoli, spiega
le potenzialità
del sorgo,
adatto a diversi
ambienti colturali
e con buone rese
I
n Italia la superficie
dedicata alla coltivazione del sorgo da granella si attesta annualmente attorno ai 40.000 ha.
Questo dato non rende
pienamente giustizia a una coltura
che, in virtù delle proprie peculiarità,
sarebbe meritevole di ben maggiore
considerazione da parte degli addetti ai lavori. Il sorgo è infatti in grado
di abbinare aspetti agronomici particolarmente interessanti (limitate esigenze idriche, rusticità e adattabilità
a qualsiasi tipo di ambiente, ottimo
profilo fitosanitario) a risultati economici ottimali.
A fare il punto sulla situazione attuale del sorgo nel nostro Paese è Ermes
Tartarini, responsabile produzione e
sperimentazione di RV Venturoli. «In
Italia – spiega Tartarini – la superficie a sorgo è ancora limitata e concentrata in alcune aree e questo di certo
non favorisce la ricerca e lo sviluppo
nell’ambito del rinnovo varietale, anche se alcuni passi importanti sono
stati fatti. Primo tra tutti, sicuramente, l’ottenimento di ibridi caratterizzati
dall’assenza di tannino, sostanza che,
se presente negli alimenti zootecnici,
crea problemi di digeribilità e di scarsa efficienza nutrizionale. Non bisogna
dimenticare, infatti, che la granella del
sorgo viene utilizzata quasi esclusivamente per l’alimentazione animale e
l’aspetto nutrizionale diventa quin-
di fondamentale. A questo proposito,
tutti gli ibridi RV disponibili in commercio, sia a granella bianca sia colorata, si presentano privi di tannino, o
comunque con contenuti irrilevanti».
L’orientamento
della selezione
Negli ultimi anni la sperimentazione
ha privilegiato la ricerca di specifiche
caratteristiche qualitative della granella. Nell’ambito dei sorghi bianchi, RV
Venturoli punta decisamente su ibridi
con granella di consistenza
vetrosa ed elevato peso ettolitrico, che pur non presentando il caratteristico
colore bianco candido offre
caratteristiche qualitative
di pregio sia in termini di
contenuto proteico e quindi nutrizionale, sia dal punto di vista
sanitario, in quanto meno attaccabile
dalle muffe.
«La selezione degli ibridi che RV Venturoli commercializza in Italia – spiega
Tartarini – viene effettuata in Francia,
dove ogni anno vengono testati diversi nuovi incroci; per quanto riguarda
gli aspetti agronomici si cerca in special modo di ottenere ibridi sempre più
adattabili ad ambienti poco favorevoli,
ad esempio dove sia limitata la disponibilità idrica».
L’obiettivo è quello di rendere il sorgo competitivo con il mais negli areali
meno vocati a tale coltura. Nelle zone
Il sorgo rosato Arizona, novità
nel catalogo RV Venturoli
marginali e con condizioni atmosferiche penalizzanti il sorgo si dimostra
più rustico del mais, ed è in grado di
fornire garanzie produttive concorrenziali con il mais stesso. «In ogni caso
– riprende Tartarini – quello che conta è sapere scegliere l’ibrido giusto per
l’ambiente giusto, in quanto la risposta all’ambiente può risultare diversa
per i singoli prodotti: per alcuni ibridi,
infatti, la risposta produttiva aumenta in modo proporzionale all’aumento
delle potenzialità produttive del terreno, mentre per altri questo fenomeno
non avviene. Per questo è importante
che l’agricoltore venga correttamente indirizzato nella scelta varietale in
funzione delle specifiche necessità».
Nella scelta dell’ibrido occorre considerare, in particolare, la rusticità e
la lunghezza del ciclo colturale, mentre per quanto riguarda il colore della
granella non esistono differenze sostanziali. «Attualmente – spiega Tartarini – in Italia la richiesta privilegia
nettamente ibridi a granella bianca,
ma si tratta solo di una tendenza di
mercato, non giustificata da caratteristiche di tali ibridi sostanzialmente
differenti rispetto a quelle di ibridi a
granella colorata. Una volta si riteneva che il sorgo rosso fosse più rustico,
ma questa convinzione è ormai superata. Bianchi, rossi o rosati, gli ibridi in
commercio si presentano ormai generalmente con caratteristiche di marcata rusticità, produttivi e, nella maggior
parte dei casi, privi di tannino. In Italia
attualmente è maggiormente apprezzato il sorgo bianco, mentre in Francia
viene preferito il rosato».
Granella o trinciato
Al tradizionale utilizzo per granella,
di recente si è aggiunto l’impiego del
sorgo come trinciato integrale. «Il sorgo produce un’importante massa verde – riferisce Tartarini – con un buon
rapporto tra panicolo e pianta . Il trinciato che ne deriva è molto valido dal
punto di vista qualitativo». Questa soluzione viene adottata da molti agricoltori, che utilizzano il sorgo in secondo
raccolto. La semina può essere anche
tardiva, la raccolta ha luogo quando la
parte mediana del panicolo raggiunge
consistenza cerosa; circa 20-25 giorni
prima della maturazione fisiologica,
circa 90 giorni dopo la semina in una
varietà a ciclo medio.
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Per ulteriori informazioni:
www.rv-venturoli.com
7/2016 • L’Informatore Agrario
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