Università degli Studi di Cagliari

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 Università degli Studi di Cagliari La ricerca biomedica: come e perché La ricerca scientifica in campo biomedico è una branca della scienza dedicata allo studio dei processi della vita, alla prevenzione, la diagnosi e la cura della malattia nonché all’individuazione dei fattori genetici e ambientali legati alla malattia e alla salute. La ricerca biomedica si basa su un approccio multidisciplinare che consiste nell’applicazione delle metodologie proprie della biologia alla pratica clinica, in particolare nello studio dei meccanismi fisiologici, patologici e farmacologici, che sottendono le dinamiche cellulari e molecolari necessarie per la vita e di come tali meccanismi si modifichino nella malattia, dando la possibilità di comprendere in maggior dettaglio dove e come agire per tentare di sviluppare cure e terapie efficaci. Questo tipo di ricerca richiede quindi un’accurata sperimentazione che comporta l'osservazione, la descrizione, la misurazione e la valutazione di un determinato fenomeno e fornisce i mattoni su cui gli altri tipi di ricerca integrata e complementare si basano. È necessario quindi l’applicazione di un metodo scientifico basato su regole precise e rigorose che consentano di ottenere un risultato significativo, oggettivo, attendibile e riproducibile. Essenziale per l’attività di ricerca in ambito biomedico è inoltre lo sviluppo di modelli animali e cellulari come anche l’uso di tessuti umani (sangue, liquor cerebrospinale e campioni post-­‐mortem). Negli ultimi decenni la ricerca biomedica è stata protagonista con importanti risultati nella lotta contro i tumori e l’AIDS, nello sviluppo di nuovi vaccini e terapie geniche, nella disponibilità di nuovi farmaci per l’ipertensione, le patologie neuropsichiatriche, il diabete, solo per citarne alcuni. Non meno importante la scoperta che gli stili di vita, i comportamenti, i condizionamenti ambientali e socioeconomici possano costituire, insieme a cause genetiche, fattori di rischio determinanti per la salute dell’uomo. Nonostante gli enormi progressi della ricerca biomedica, e in genere di tutta la ricerca di base e applicata, le risorse per ricerca e sviluppo, negli ultimi anni, nel nostro paese sono andate sempre più diminuendo. Nello specifico, gli ultimi dati Istat indicano che l’Italia investe in ricerca solo l’1,29 % del PIL, confermando ancora una volta la collocazione dell’Italia tra i paesi che investono meno in ricerca e sviluppo, con un gap di 0,7 punti percentuali rispetto alla media dell’Unione Europea, pari al 2%. Nonostante diventi sempre più difficile reperire fondi per la ricerca, l’Italia conferma, almeno per ora, la propria tradizione di eccellenza in quanto a qualità della propria produzione scientifica. Dal secondo rapporto biennale sullo stato dell’Università e della Ricerca, appena presentato dall’Agenzia di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur), il nostro Paese è nella Top 10 mondiale per numero di pubblicazioni realizzate in ambito biomedico nel periodo 1996-­‐2015 (al settimo posto con quasi 456.000 pubblicazioni), mentre è Università degli Studi di Cagliari addirittura al primo posto per numero di pubblicazioni per ricercatore (5,3) e per numero di citazioni per ricercatore (101,6). Oltre agli enti pubblici preposti, come il CNR, ENEA, INFN, INAF, la ricerca scientifica si svolge principalmente nelle Università, nelle quali rappresenta il motore che promuove e sostiene lo sviluppo della conoscenza e la formazione dei giovani. Infatti, si è sempre di più consapevoli che la ricerca è a fondamento della didattica, che non può fornire una alta formazione se non ha radici solide in adeguate ricerche di base e sperimentali. Oggi, accanto alle tradizionali missioni, di formazione e di ricerca, l’università italiana deve avere una terza missione: diffondere la conoscenza nella società, essere capace di comunicare i risultati della propria ricerca, del lavoro dei suoi ricercatori, al di fuori dell’ambiente accademico, affinché tali risultati contribuiscano allo sviluppo economico, sociale e culturale del nostro paese. Obiettivo Il progetto “Ricerca biomedica, come e perché” si pone quindi come obiettivo la divulgazione dell’attività di ricerca che si svolge all’interno dei laboratori dell’Università di Cagliari e punta a rendere comprensibili argomenti scientifici ad un pubblico non esperto. Il progetto, portato avanti dai ricercatori dei Dipartimenti di Scienze Biomediche e di Scienze della Vita, è rivolto agli studenti delle scuole medie-­‐superiori che oggi sono i cittadini di domani e la cui sensibilità e coscienza scientifica saranno elementi essenziali per il progresso del nostro Paese. In una serie di incontri gli studenti avranno l’opportunità di conoscere e capire cosa vuol dire “fare ricerca”, come si svolge un esperimento, come si valutano i risultati e quale può essere la ricaduta applicativa dei risultati ottenuti. Lo scopo è quindi quello di generare curiosità e interesse verso la ricerca e soprattutto l’acquisizione della consapevolezza che la qualità della vita dipende in gran parte dai progressi della scienza. Programma
La proposta per gli studenti è organizzata in un ciclo di incontri-­‐seminari che si terranno nel periodo gennaio-­‐febbraio (pausa delle lezioni) con tempi da definire con i docenti delle scuole. Negli incontri saranno trattati i seguenti temi che i docenti delle scuole potranno scegliere: -
Dalla provetta del chimico alla pillola in farmacia: come nasce un farmaco antivirale -
Gli effetti delle amfetamine e della caffeina sulle funzioni cerebrali e i rischi connessi al consumo combinato di queste sostanze -
Meccanismi cerebrali alla base della gratificazione: cosa differenzia il cibo dalle sostanze d’abuso? -
Ormoni del cervello: sperimentazione preclinica e rilevanza terapeutica L’importanza della sperimentazione pre-­‐clinica per la comprensione dei meccanismi implicati nelle malattie neurodegenerative e la messa a punto di strategie terapeutiche Contraccettivi ormonali: modificazioni neurochimiche che influenzano il comportamento Università degli Studi di Cagliari -
APECED: storia di una malattia “sarda -
Dal progetto sperimentale alla clinica: come la conoscenza dei meccanismi patologici sta migliorando la cura delle malattie -
Riprogrammare il destino delle cellule. Come la sperimentazione sta cambiando le strategie della lotta contro il cancro -
L’importanza della sperimentazione pre-­‐clinica per la comprensione dei meccanismi alla base delle modificazioni plastiche indotte dall'esperienza: come le esperienze cambiano il cervello e la sua funzione Dalle piante alle pillole: come la conoscenza delle sostanze contenute nelle piante può portare allo sviluppo dei farmaci Docenti di riferimento:
Alessandra Concas
Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente
Facoltà di biologia e Farmacia
Tel. 0706754137/3291569149
Email: [email protected]
Manolo Carta
Dipartimento di Scienze Biomediche
Facoltà di Medicina
Tel. 0706754182
Email: [email protected]