Il bando Monti dichiarato legittimo. Fino a settembre: non finisce qui

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Il bando Monti dichiarato legittimo. Fino a settembre: non finisce qui
28 agosto 2015
Attualità e politica del gioco 3
Totoguida Scommesse n. 61
IN PRIMO Fusione
PIANO
per le
scommesse
on line
ufficiale la trattativa tra due
giganti delle scommesse per
una fusione societaria: l’irlandese Paddy Power e la britannica Betfair hanno siglato un accordo di principio che prevede
la possibilità di costituire un’unica società la cui maggioranza,
il 52%, sarà in mano agli azionisti di Paddy Power. Inoltre,
prima che l’operazione venga
È
conclusa, gli stessi azionisti riceverebbero un dividendo speciale di 80 milioni di euro.
«L’operazione darà vita a una
delle maggiori compagnie di
giochi e scommesse a livello
mondiale», si legge in un comunicato congiunto, «e consentirà
a entrambe le compagnie di
consolidare la propria posizione,
realizzando sinergie con un ba-
cino d’utenza maggiore e maggiori profitti per gli azionisti».
L’annuncio della possibile fusione, che comunque potrà essere confermato solo dopo
un’analisi approfondita delle situazioni patrimoniali e degli asset di entrambe le società, ha
fatto volare entrambi i titoli alla
Borsa di Londra. Betfair, noto in
tutto il mondo per avere di fatto
inventato il betting exchange, ha
guadagnato subito il 16,67% e
nel corso della mattinata di mercoledì, quando è stato dato l’annuncio, ha toccato il massimo
di 3,146 sterline.
È stato calcolato che la nuova
società avrebbe un valore di
mercato che sfiora i nove miliardi di euro.
GPM
Il bando Monti dichiarato legittimo.
Fino a settembre: non finisce qui...
SENTENZE
di Gioel Rigido
IL CONSIGLIO DI STATO RESPINGE IL RICORSO STANLEY CONTRO LA GARA. «LA DECISIONE DI NON CHIEDERE UNA NUOVA
PRONUNCIA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA AVRÀ ULTERIORI SEGUITI LEGALI», AVVERTE IL BOOKMAKER ANGLOMALTESE
l Consiglio di Stato ha
respinto il ricorso Stanley
contro la gara Monti, ma
il bookmaker anglomaltese
già si prepara a discutere
nuovamente la questione di
fronte alla Corte di Giustizia:
ci tornerà il 17 settembre,
ovvero fra meno di tre settimane.
Il ricorso di fronte al Consiglio di Stato era partito nel
2013; i giudici chiedevano
l’intervento dei colleghi di
Lussemburgo sollevando
dubbi sulla minor durata delle nuove concessioni: quelle
della gara Monti scadono
dopo appena 40 mesi, contro
i 9, 10 o anche 12 anni di
quelle assegnate con le gare
precedenti. La Corte di Giustizia per la prima volta – la
sentenza è dello scorso gennaio – aveva accolto integralmente la posizione delle
autorità italiane, affermando
che «l’indizione di una nuova
gara per il rilascio di concessioni aventi durata inferiore rispetto a quelle rilasciate in passato, in ragione
di un riordino del sistema
attraverso un allineamento
temporale delle scadenze
delle concessioni» non contrastava con i principi co-
I
munitari.Secondo il bookmaker anglomaltese, tuttavia,
la pronuncia non aveva risolto integralmente la questione: da un lato la Cge
non aveva affermato esplicitamente che le cosiddette
baby-concessioni fossero in
grado di rimediare alle precedenti discriminazioni;
dall’altro non erano stati sollevati dubbi sulle clausole
della convenzione che impongono alle compagnie di
trasferire, a titolo gratuito,
ai Monopoli di Stato (Adm,
ex Aams) i beni che costituiscono la rete di raccolta.
Per Stanley, inoltre, le autorità italiane nei mesi scorsi
avevano dimostrato di non
voler affatto razionalizzare
la rete, che era invece un
obiettivo richiamato dalla
Cge. Con la sanatoria di inizio 2015 hanno infatti consentito ai ctd di regolarizzare
la propria posizione. In un
sol colpo sarebbero potuti
diventare legali fino a 7mila
centri, aumentando enormemente le occasioni di gioco,
e aprendo le porte a quei
soggetti che fino al giorno
prima si erano combattuti a
suon di processi penali. L’allineamento temporale delle
scadenze doveva servire invece – secondo la lettura
che il bookmaker ha dato
della sentenza di inizio
anno – a ridurre in futuro il
numero totale delle concessioni, oppure a esercitare
controlli di ordine pubblico
più rigorosi.
Così, alla fine dell’udienzafiume di luglio – in cui si è
assistito a un acceso scontro
tra i giudici del Consiglio
di Stato e la difesa del bookmaker, quest’ultimo ha anche
avviato una causa per responsabilità civile nei confronti del Collegio accusato
di non aver rimesso ai colleghi lussemburghesi tutti i
dubbi di legittimità comunitaria (vedi TS n° 52 del 7
luglio) – Stanley ha chiesto
di sospendere nuovamente
il giudizio. In pratica, avrebbe voluto attendere le prossime pronunce della Corte
di Giustizia, dal momento
che sia il Tribunale di Frosinone sia la Corte di Cassazione avevano sollevato
questioni pregiudiziali sul
bando Monti. La prima causa
verrà discussa appunto il 17
settembre: il Tribunale di
Frosinone ha sollevato solamente il dubbio sulla clausola che impone la devoluzione della rete. Se la Corte
giudicasse superflue le osservazioni dell’Avvocato Generale (una sorta di parere
autorevole, ma non vincolante, per dirimere la controversia) potrebbe emettere
la sentenza già tra la fine
dell’anno e l’inizio del 2016.
Per la causa promossa dalla
Cassazione, invece, ancora
non c’è una data d’udienza:
in questo caso le questioni
pregiudiziali sono tre, in particolare se le baby-concessioni possano rimediare ai
vecchi errori.
Il Consiglio di Stato comunque ha respinto per diversi
motivi la richiesta di sospensione. In particolare, ha
detto che altrimenti si correrebbe il rischio di allungare
il procedimento all’infinito:
«Anche se la Corte di Giustizia disattendesse il quesito
rivoltole dalla Corte di Cassazione, ciò non impedirebbe
che altro Giudice nazionale
lo sollevi nuovamente sotto
diverso angolo prospettico
e/o per diverso profilo (o ne
sollevi uno ulteriore): coerenza vorrebbe, in simile situazione, che il presente processo venisse nuovamente
sospeso».
Inoltre, sulla devoluzione
della rete, ha lasciato intendere che sia inutile scomodare nuovamente la Corte
di Giustizia. Le clausole in
questione riguardano tutti i
partecipanti e si applicano
solo in una fase successiva
alla selezione, ovvero quando la concessione scade o
viene revocata. In altri termini, secondo i giudici di
Palazzo Spada, non sono discriminatorie, non servono
a escludere dalla gara dei
soggetti favorendone degli
altri. Di conseguenza, se ritenute ingiuste, «sarebbero
state impugnabili soltanto
da chi avesse presentato una
domanda partecipativa –
cosa che Stanley non ha fatto, ndr – proprio in quanto
destinate a regolamentare
una fase successiva».
E quindi il Collegio ha cassato le accuse di incoerenza
mosse dal bookmaker. Ha
Adesso la scommessa si può
prenotare dallo smartphone
razie alla nuova App Matchpoint, che si può scaricare sul
proprio smartphone o tablet dei principali sistemi operativi
(Android, Apple e Windows), uno scommettitore può decidere
dove e quando effettuare la giocata, per poi finalizzarla entro
48 ore presso uno dei punti vendita della rete di ricevitorie di
Sisal. Questo gli consente di evitare la fila perché dovrà solo
mostrare al cassiere il codice alfanumerico generato al momento della prenotazione. La conferma della giocata arriva in
pochi secondi.
G
sostenuto infatti che la sanatoria non implichi necessariamente il desiderio di
aumentare l’offerta di gioco:
«Questo Giudice dovrebbe
essere in grado di preconizzare il futuro sviluppo della
legislazione italiana, escludendo che la stessa possa
dirigersi nel senso di una riduzione delle concessioni».
Inoltre, «la politica espansiva
delle scommesse, pur contraddicendo lo scopo sociale
di limitare la propensione
al gioco, è tuttavia coerente
con quello di evitarvi, per
quanto possibile, le infiltrazioni criminali». Anzi, come
affermato anche nella sentenza Placanica, «l’espansione controllata del settore
dei giochi d’azzardo può essere del tutto coerente con
l’obiettivo mirante ad attirare
giocatori che esercitano attività di giochi e di scommesse clandestini vietati in
quanto tali verso attività autorizzate e regolamentate».
«Molto estese le considerazioni per arrivare, senza affrontare a fondo il problema
del carattere rimediale, alla
conclusione che la gara era
legittima», ha commentato
in una nota Stanley. «Lo
scontro si sposterà ora nelle
altre sedi di Giustizia», ha
annunciato quindi, spiegando
che «la decisione di non
adire di nuovo la Corte di
Giustizia [...] costituisce, a
parere di Stanley, una nuova
grave violazione del diritto
dell’Unione da parte del collegio giudicante». E quindi
il bookmaker ha lanciato
quello che sembra un richiamo all’azione per la responsabilità civile avviata appunto contro il Collegio del
Consiglio di Stato: «La questione avrà, su questo specifico punto, ulteriori seguiti
legali».
n