La difesa del gioco passa all`attacco

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La difesa del gioco passa all`attacco
22 dicembre 2015
Attualità e politica del gioco 3
Totoguida Scommesse n. 94
La difesa del gioco passa all’attacco
EVENTI
egli ultimi anni il sistema regolatorio
dei giochi ha subìto
un vero e proprio attacco, studiato nei modi e nei tempi, che
puntava a far cadere l’intero
impianto. Ciò che è mancato
invece è una risposta a questo
attacco». È la costatazione da
cui è partita Chiara Sambaldi,
avvocato esperto di gaming,
alla presentazione del volume
“Giochi e Scommese. Il confine tra legale e illegale” - che
ha curato insieme al collega
Andrea Strata e edito da LexGiochi, con il patrocinio di Novomatic Italia - presentato martedì 15 a Roma.
Il volume - che raccoglie gli
articoli più importanti pubblicati
sul portale LexAndGaming nell'arco di cinque anni - si concentra sugli aspetti più controversi dell’attuale disciplina, con
particolare attenzione agli strumenti che dovrebbero servire
a contrastare l’offerta illegale.
Un’analisi che arriva in un momento di svolta per il settore:
sebbene la delega fiscale sia
naufragata, la necessità di una
riforma è evidente a tutti.
Si avvicinano inoltre le gare
del 2016 - saranno un vero e
proprio test sulla tenuta del sistema concessorio dal momento
che rivelerà quanto sia ancora
conveniente puntare sul mercato
legale - e per preparare il terreno
il Governo ha deciso di lanciare
una nuova sanatoria per i CTD,
dopo il parziale successo di
quella dell'anno scorso.
«È pericoloso subordinare la
partecipazione alla gara alla
sanatoria» ha commentato l’avvocato Valèrie Peano.
«Si rischia di servire su un vassoio d’argento agli operatori
esteri nuove possibilità di contenzioso» ha aggiunto ricordando come già gli operatori
paralleli nei giudizi di fronte
alla Corte di Giustizia abbiano
fatto leva proprio sugli impedimenti che hanno trovato di
volta in volta nel partecipare
alle vecchie gare.
La Sambaldi ha invece posto
l’accento sulle pene troppo leg-
di Gioel Rigido
«N
A Londra si prepara
la Convention per
le authority europee
dei giochi
gere per chi offre scommesse
senza concessione: «Attualmente è prevista la reclusione fino
a tre anni, troppo poco per
contrastare il fenomeno. Inoltre
pene più severe consentirebbero
anche alle Procure di effettuare
le intercettazioni telefoniche»
agevolando quindi le indagini.
Ma il mercato parallelo non è
l’unico ambito in cui «i confini
LexAndGaming
trova i punti
deboli
dell'attuale
normativa
e li raccoglie nel
volume “Giochi
e Scommesse.
Il confine tra
legale e illegale”
tra legale e illegale non sono
ben delineati», ha messo in
evidenza l'altro curatore del volume, l’avvocato Andrea Strata.
Ad esempio, i totem sono in
una zona d'ombra e non è chiaro
che istallandosi si commette
un reato; nebbie anche sulle
slot: occorrerebbe stabilire con
forza se il gestore che si appropria degli incassi commetta
il reato di peculato o quello di
appropriazione indebita.
Ma soprattutto, è necessario risolvere una volta per tutte le
questioni legate al territorio
«fornendo parametri di riferi-
mento precisi per Regioni, Province e Comuni, in totale trasparenza».
Una questione, quest’ultima,
che il Governo sembra intenzionato a risolvere in tempi
brevi: nella Stabilità ha previsto
che “la Conferenza Stato-Regioni entro l’aprile del 2016
definisca la collocazione territoriale del gioco.
È una cosa fondamentale per
dare un segnale di chiarezza e
legalità” ha detto ad Agimeg
Franco Mirabelli, senatore
del Pd, primo firmatario del
disegno di legge per riordinare
il comparto. «In questo settore
il tema della legalità è centrale:
ogni volta che proibiamo qualcosa, favoriamo l’economia illegale. La domanda di gioco è
alta e il comparto rischia di
passare in mano all’illegalità»
ha detto ancora, auspicando
che il riordino venga fatto in
tempi brevi. Primi a risentire
delle incertezze e dei continui
cambiamenti normativi sono
insomma gli operatori legali.
Massimo Ruta, AD di Novomatic Italia, ha tradito una
certa esasperazione: ha dato il
proprio placet all’ennesima stangata - da un miliardo e mezzo sulle slot contenuta nella Stabilità, purché da qui in poi non
ci siano altri cambi di rotta:
«Qualunque norma permetta
di stabilizzare il settore è ben
accetta, anche un aumento del
Preu sulle slot. Serve un quadro
normativo certo che consenta
agli operatori di lavorare con
chiarezza e che garantisca allo
stesso tempo un margine equo».
’importanza sul piano internazionale di ICE per ogni settore del
mondo del gaming non è ormai messa in discussione, e gli organizzatori dell’evento si aspettano la partecipazione più numerosa
mai registrata dei regolatori di gioco all’appuntamento del prossimo
anno: 2, 3 e 4 febbraio all’ExCel Center di Londra.
Per realizzare quello che si può considerare un indispensabile canale
di comunicazione all’interno della catena del gaming, gli organizzatori di ICE hanno collaborato con le principali associazioni di settore, compresa Iaqa, Iagr, Eca e Ncf, per dare vita alla WrA, la World
regulatory assembly (www.icetotallygaming.com/world-regulatoryassembly-0), un programma che comprende 4 diversi eventi con i
quali puntano a favorire gli incontri e lo scambio di informazioni e
conoscenze su tutti gli aspetti della regolamentazione del gioco attuale e del prossimo futuro.
Il programma inizia già il 1° febbraio 2016 con il cocktail WrA al
The Painted Hall in Greenwich. Quindi, il 2 febbraio, si tiene il WrB,
World regulatory briefing, inserito nel programma di conference di
ICE, e il pranzo annuale dei Regolatori, che rappresenta la migliore
opportunità per condividere le varie opinioni e per aggiornarsi sugli
orientamenti dei grandi manager aziendali. La conclusione del WrA
mercoledì 4 febbraio, con lo IMGL Masterclass (International masterclass of gaming law), un’intera giornata nel corso della quale i
responsabili delle varie regolamentazioni hanno l’opportunità di
scambiarsi informazioni sui problemi attuali di questa industria.
Jo Mayer, direttore marketing della manifestazione, ritiene che la
popolarità di ICE tra i regolatori internazionali sia una caratteristica
importante e spesso poco considerata. «Nel 2015 abbiamo accolto
a Londra 417 regolatori» ha dichiarato «e ci aspettiamo di vedere
questo numero crescere nel 2016. Sappiamo che ICE detta l’agenda
per quel che riguarda i nuovi prodotti, le nuove tecnologie e le innovazioni. Credo che adesso riesca a influenzare il modo in cui gli
enti regolatori considerano questo business. Voglio dire che quando
attraversa i padiglioni dell’ExCel, dove ICE mette in mostra il meglio
di questo mondo, chi è chiamato a decidere come regolamentare
queste attività si accorge di quanto il settore sia maturo, dinamico
e anche socialmente responsabile. Un modo per rivedere i pregiudizi
negativi che fanno vedere il mondo del gaming in un modo che non
corrisponde alla realta».
L
AI LETTORI
Chiedete in edicola
La Scommessa+TS:
un giornale che vale
il DOPPIO, ma al
prezzo di UNO SOLO!
Carissimi lettori,
come avrete notato, nel corso
del mese di dicembre, è nato un
sodalizio editoriale tra il “vostro” TS e la Scommessa
Sportiva, una rivista che, ormai
da molti anni, è concorrente
della testata da voi seguita. Un
evento che si può certamente
definire “storico”, credeteci!
Questo sodalizio editoriale, diversamente da altri illustri precedenti, non mette insieme prodotti diversi tra loro, ma - caso
raro nella storia dell'editoria in
Italia - unisce prodotti molto
simili. Molto simili, ma non
uguali. Si può anzi dire che, per
quello che offrono e propongono, le due testate in questione
siano “complementari”.
Questa unione ci permette di
miscelare le diverse caratteristiche dei giornali in una somma
perfetta, che raddoppia le
forze editoriali, redazionali,
diffusionali. Continuerete a trovare anche a gennaio 2016 in
edicola, uniti in una busta di cellophane, la copia di TS e quella
de La Scommessa Sportiva:
anche se all’edicolante dovesse
risultare, per ragioni distributive,
disponibile solo la testata “La
Scommessa Sportiva Campionati e Classifiche”, non preoccupatevi! Insistete: fatevi mostrare la busta e troverete quello
che cercate.
Si tratterà sempre del “vostro”
TS, ancora più ricco e completo
che mai. E senza alcun aumento di prezzo!
Chiedete quindi all’edicolante
una copia de “La Scommessa
Sportiva + TS”: le due testate
saranno da gennaio un unico
giornale più bello, più ricco,
più completo.
Grazie, Buone Feste e buon
gioco!
L’Editore
ONLINE
Arrivano anche in Italia le scommesse di PokerStars
a data del lancio italiano
delle scommesse online
sui siti di Amaya non è
stata ancora definita. Stiamo lavorando per offrire un prodotto
molto competitivo e credo che all’inizio 2016 le fase di start up
potrebbe essere conclusa».
È quanto dichiarato ad Agimeg
da Marco Trucco, country manager
per
l’Italia
di
«L
PokerStars.it. La room leader
del poker mondiale, (acquisita da
Amaya) da mesi sta lavorando
per portare anche il betting sulla
propria piattaforma (vedi TS del
23 ottobre 2015): un’operazione
conclusa all’estero, attraverso la
messa
online
dei
siti
BetStars.com, BetStars.eu e BetStars.uk.
Puntate aperte inizialmente su 25
sport (ovviamente anche sui tornei
di poker live), mentre il palinsesto
ippico è imminente.
I giocatori saranno anche in grado
di spostarsi senza problemi tra le
scommesse sportive, casinò e poker utilizzando un unico conto
gioco. Il prossimo step, come
detto, sarà quindi il lancio del
betting online anche negli altri
Paesi regolamentati.
22 dicembre 2015
Totoguida Scommesse n. 94
4 Attualità e politica del gioco
Altro caso alla Corte Costituzionale
LEGISLAZIONE
on l’ordinanza dello scorso 14 ottobre
di rimessione alla CGUE dell’Imposta
Unica sulle Scommesse la CTR Lombardia ha sollevato dubbi circa la corStefano Sbordoni
è avvocato del Foro rettezza e legalità dell’approccio di
di Roma esperto di
ADM alla tassazione delle scommesse
normativa italiana
e internazionale
per i bookmakers.
in materia di giochi
Il rinvio alla Corte di Giustizia è
e scommesse.
stato disposto ad esito dell’udienza
di discussione tenutasi il 29 settembre 2015. Con
successiva ordinanza del 14 Ottobre 2015 la Commissione così disponeva: «A) Sospende il procedimento
davanti a sè, in attesa delle determinazioni della CGUE;
B) Trasmette gli atti alla Corte di Giustizia dell’Unione
Europea, onde verificare, pregiudizialmente, se gli artt.
56 e 52 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione
Europea, alla luce anche della Giurisprudenza della
Corte di Giustizia stessa, in materia di servizi di gioco
e scommessa di cui alle sentenze Gambelli, Placanica
e Costa Cifone, quella in materia di discriminazione fiscale, di cui alle sentenze Lindman, Commissione c.
Spagna, e Blanco e Fabretti, e i principi di diritto dell’Unione Europea, circa parità di trattamento, non discriminazione e legittimo affidamento, Ostino ad una
normativa nazionale del tipo di quella italiana, nella
presente vertenza considerata, che prevede l’assoggettamento, anche in via retroattiva, all’Imposta Unica
sulle scommesse e i concorsi pronostici di cui agli artt.
1-3 del D.Lgs 23.12.1998 n.504, come modificato
dall’art. 1 co. 66 lett.b) della legge di Stabilità 2011,
degli intermediari nazionali della trasmissione dei dati
di gioco per conto di operatori di scommesse, stabiliti
in un diverso Stato Membro dell’Unione Europea (…).
Manda alla Cancelleria per le relative incombenze».
A questa ordinanza di rimessione, che mira ad aprire
un altro caso in Europa teso a minare il nostro sistema
C
di Stefano Sbordoni
concessorio, ha di recente fatto seguito altra ordinanza
della Commissione tributaria provinciale di Rieti.
Ecco cosa si legge nel dispositivo: «Visto l’art.23 della
legge 87/1953 Ritenutane la rilevanza e la non manifesta
infondatezza, rimette alla Corte Costituzionale la
questione di legittimità costituzionale degli art.3 e 4
comma 1,lettera b) numero 3 del D.lvo 504/1998 e
art.1 comma 66 lettera b) della Legge n.220 del 2010,in
relazione agli art.3,53 della Costituzione, nella parte
in cui vengono interpretati come applicabili ai centri di
raccolta dati, facendo di questi ultimi dei soggetti
passivi della imposta unica sulle scommesse, per i
motivi esposti in narrativa. Sospende il giudizio e
dispone l’immediata trasmissione degli atti alla Corte
Costituzionale. Dispone che la presente ordinanza sia
notificata a cura della Segreteria alle parti, al Presidente
del Consiglio dei Ministri e sia comunicata ai Presidenti
delle due camere del Parlamento».
I giudici tributari sottolineano sotto il primo profilo che
il prelievo nei confronti del CTD «viola il dettato costituzionale, in quanto colpisce un soggetto che non
possiede la capacità contributiva individuata dal Legislatore» e che «non ha alcuna possibilità di traslare
l’onere su chi la possiede», e cioè lo scommettitore. Il
prelievo sulle scommesse è un’imposta indiretta,
«pensata per colpire il consumo della scommessa da
parte dello scommettitore».
Il concessionario di conseguenza «non è il soggetto
gravato dell’imposta, ma solo colui che materialmente
ne versa il gettito all’erario».
Nel caso specifico dei bookmaker esteri, di fatto il
soggetto gravato è il punto di vendita collegato
«Non v’è alcuna norma infatti che consenta o imponga
al centro di rivalersi sullo scommettitore o di effettuare
la ritenuta sulle puntate ricevute o sulle vincite versate.
Piuttosto la disciplina amministrativa prevede il con-
trario». Il centro infatti, rileva la Commissione
provinciale di Rieti, «ricevuta la somma da parte dello
scommettitore deve trasmetterla al bookmaker, verso
cui ha un obbligo di rendicontazione, così in alcun
modo la ricevitoria può traslare sullo scommettitore
l’imposta».
L’imposizione fiscale a carico dei CTD connessi ad
operatori esteri inoltre, secondo il giudice tributario
reatino, andrebbe a violare anche il principio di eguaglianza, dal momento che accomuna «situazioni oggettivamente diverse sotto molteplici profili». Il giudice
sottolinea infatti che il bookmaker organizza le scommesse
(scegliendo ad esempio gli eventi su cui raccogliere
gioco e fissando le quote), mentre il centro «si limita a
fornirgli il supporto logistico esterno, mettendolo in
contatto materiale con i giocatori». In sostanza «il bookmaker è parte del contratto di scommessa», mentre
«la ricevitoria si limita a ricevere le schede di partecipazione».
Di conseguenza il ricevitore non avrebbe la possibilità
propria del bookmaker «di incidere la ricchezza dello
scommettitore mediante quote meno favorevoli» e di
«rinvenire la provvista necessaria all’assolvimento del
tributo nelle puntate raccolte». La norma andrebbe a
violare (sempre la Legge di Stabilità 2011) il principio
di proporzionalità e di ragionevolezza, in quanto non vi
sarebbe alcun nesso «tra l’obiettivo della norma e i
mezzi che il Legislatore ha approntato per il suo raggiungimento, essendo sufficiente per dubitare della sua
costituzionalità, il riscontro della sua intrinseca irragionevolezza».
E quindi la Stabilità 2011 che ha assoggettato a tassazione i CTD non sarebbe idonea a raggiungere gli
obiettivi che si era prefissata. «Non realizza alcuna
equiparazione soggettiva» tra i ricevitori paralleli e
quelli in concessione (i primi sarebbero sottoposti a
tassazione, i secondi no) e tra bookmaker fuori
concessione e operatori autorizzati (in questo caso i
primi sono esenti, i secondi versano il prelievo).
La lettura di questa ordinanza lascia a dir poco basiti.
Come si fa ad invocare la discriminazione di soggetti
che per anni hanno vissuto in un regime di immunità
fiscale? Se le tesi delle Commissioni Tributarie (dalla
Lombardia a quella di Rieti) dovessero essere accolte,
si rischia che tutti i condoni previsti a partire dalla
Stabilità 2015 possano essere dichiarati illegittimi, infierendo una nuova ferita al sistema concessorio. Si
ricorda infatti che tra la fine del secolo scorso e l’inizio
del nuovo i CED ed i CTD per essere più competitivi
sul mercato offrendo prodotti in un contesto di evidente
concorrenza sleale, hanno iniziato a minare il sistema
concessorio attaccando la Legge n. 401/89 (che nel
tempo ha subito importanti modifiche). Ora se le tesi
confuse e sibilline dei Giudici delle Commissioni Tributarie dovessero venire accolte per qualsivoglia motivo,
si rischia che la nuova rete del 2016, condoni a
parte, possa rischiare di convivere ancora una volta
con una rete parallela, che con l’esimente di ipotetici
pregiudizi subiti, potrebbe opererare in un regime di
immunità e soprattutto senza garantire alcuna tutela
per il consumatore. Si omette infatti spesso di ricordare
che i giocatori – in caso di diatriba sulle giocate - non
riescono a far valere le proprie ragioni nei confronti
degli operatori d’oltralpe non avendo le risorse
finanziarie per intraprendere azioni giudiziarie a Malta
o in Inghilterra. Ed ancora, i Giudici delle Commissioni
Tributarie sono troppo leggeri nelle loro valutazioni,
non comprendendo che il gioco tocca problemi molto
delicati, quali quelli connessi all’antiriciclaggio ed al
divieto dei giochi ai minori. Sono questi i tratti che legittimano il nostro sistema concessorio, come ha più
volte affermato la Corte di Giustizia Europea.