E il «pistolero» patteggia

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E il «pistolero» patteggia
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Sabato 16 Novembre 2002
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Condannato a un anno e 6 mesi, è il fratello del presunto assassino. I fatti risalgono al 18
giugno scorso quando la bambina venne uccisa da colpi vaganti mentre si trovava per strada
E il «pistolero» patteggia
Coinvolto nell’inchiesta sull’omicidio di Stella Costa
SAN SEVERO - Condannato
ad un anno e sei mesi, pena
sospesa, Matteo Anastasio,
23 anni, il giovane sanseverese accusato di minacce e porto illegale di pistola nell’inchiesta sull’omicidio di Stella Costa, la dodicenne uccisa
per sbaglio da un proiettile
vagante la sera del 18 giugno
scorso.
Matteo Anastasio è il fratello maggiore di Giuseppe, il
diciottenne accusato dell’omicidio della dodicenne: a dire dell’accusa stava sparando
contro un compaesano, ultimo atto di un banale litigio iniziato qualche ora prima tra
due donne per questioni di
gelosia, e colpì per sbaglio al
petto la ragazzina che era in
compagnia della madre, in
via Milano.
Il processo a Matteo Anastasio si è chiuso davanti al giudice dell’udienza preliminare
del Tribunale di Foggia, Lucia Navazio: il difensore,
l’avvocato Giuseppe Casale
e il pm Ugo Miraglia Del
Giudice hanno concordato una condanna ad un anno e sei
mesi, col beneficio della sospensione condizionale: richiesta accolta dal gup dopo
una breve camera di consiglio. Matteo Anastasio, che si
dichiara innocente, era stato
arrestato da squadra mobile
e carabinieri il 28 giugno
scorso su ordinanza del gip e
dopo qualche settimana era
stato scarcerato. Resta aperta
l’inchiesta a carico del fratello che pure si dichiara innocente.
Un litigio in quattro fasi
quello iniziato in un salone di
bellezza alle 6 del pomeriggio
del 18 giugno e conclusosi cinque ore più tardi, alle 23.30, in
LA STORIA / Erano contestualmente imputati e vittime.I fatti nel ’96
Non tentò di violentarla
Assolto. Prosciolta anche lei: non accoltellò
SAN SEVERO - Assolti entrambi. Lui dall’accusa d’aver tentato di violentare
lei; lei dall’accusa di aver
ferito lui. Si è chiuso il singolare processo, singolare
perchè gli imputati erano
contestualmente parte le-
sa.
La sentenza nei confronti di
Franco Manzaro, 37 anni,
sanseverese e di F.M. di
trent’anni, nata a Milano, è
stata emessa ieri mattina dopo una breve camera di consiglio dai giudici della prima sezione penale del Tribunale di
Foggia (presidente Giancarlo Pecoriello, a latere Enrico
Di Dedda e Claudia Pizzicoli). I fatti risalgono al 26 luglio
del ’96 quando il sanseverese
venne ricoverato in ospedale
inizialmente in prognosi riservata per una coltellata all’addome e la donna venne arrestata per tentato omicidio.
Manzaro è stato assolto dal-
l’accusa di tentata violenza
sessuale, reato per il quale il
pm Gabriella Tavano aveva
chiesto la condanna a 2 anni e
6 mesi; la donna è stata assolta dall’accusa di lesioni nei
confronti del sanseverese, il
pm ne aveva chiesto la condanna a 5 mesi. I difensori (gli
avvocati Giuseppe Casale
per l’uomo e il collega Luigi
Leo per la donna) avevano
chiesto l’assoluzione.
Manzaro e la milanese fornivano due versioni contrastanti. La donna aveva raccontato d’essere arrivata a
San Severo con un conoscente
col quale aveva litigato: a quel
punto aveva chiesto un pas-
saggio a Manzaro che l’aveva portata nella guardiola
dell’area di servizio dove
lui lavorava come custode
perchè la donna aveva sete:
a quel punto - la tesi della
donna - il guardiano aveva
cercato di abusarne.
Del tutto diversa la tesi
del sanseverese: aveva dato
un passaggio alla donna
che poi era andata via per
tornare dopo qualche minuto e colpirlo all’addome
con una coltellata: era riuscito a bloccarla e disarmarla. A distanza di sei anni dalla vicenda, il processo si è concluso con una
doppia assoluzione.
struzione dell’accusa - della
rivale, accusandola d’avere una relazione con il marito.
Quello che doveva essere un
normale litigio, però, non finì
con l’alterco nel salone di belIl presidente Giancarlo Pecoriello lezza. Il marito della donna
accusata avrebbe infatti chievia Milano con la sparatoria e sto ad un amico - stando semla morte della piccola Stella pre alla ricostruzione dell’acCosta. Nel locale di un par- cusa - di fare da paciere e querucchiere si trovarono due st’ultimo si sarebbe recato a
giovani donne sanseveresi, u- casa degli Anastasio per un
na delle quali sposata e impa- chiarimento. Il passo succesrentata con la famiglia Ana- sivo vedeva coinvolto Matteo
stasio. La donna sarebbe sta- Anastasio, ora condannato a
ta gelosa - stando alla rico- 18 mesi di reclusione: il giova-
ne avrebbe incontrato il marito della donna oggetto della
gelosia e l’avrebbe minacciato con una pistola dicendogli:
«non ti sparo perché ci sono
tua moglie e i tuoi figli», per
poi andarsene.
L’ultimo atto, quello fatale,
lo si visse alle 23.30 in via Milano: Giuseppe Anastasio avrebbe incontrato l’uomo che
aveva cercato di fare da paciere, sparandogli contro sei colpi di pistola andati a vuoto.
Un proiettile raggiunse al
petto Stella Costa, morta durante il trasporto in ospedale.
Poche ore dopo il delitto polizia e carabinieri fermavano
Giuseppe Anastasio, riconosciuto da una testimone, riconoscimento poi ribadito nel
corso di un incidente probatorio: il diciottenne si dichiara innocente, fornisce un alibi per l’ora del delitto, sostenendo che era davanti al bar
in compagnia di alcune persone delle quali ha fatto il nome. Il prosieguo delle indagini aveva consentito di chiarire le causali del litigio e portato all’arresto di Matteo Anastasio.
POGGIO IMPERIALE
Via Milano,
ora ribattezzata
via Costa
dove il
18 giugno
è stata
uccisa
la piccola
Stella
SERRACAPRIOLA
Inseguito, bloccato e consegnato ai
CC.Il lituano condannato ed espulso
Il derubato cattura
il ladro dell’utilitaria
La caserma dei carabinieri di Serracapriola
Ieri mattina vertice intercomunale:chiesta più collaborazione alla Regione.
In caso di ulteriori intoppi i marchigiani potrebbero scegliere altre aree
Pronte a investire 15 aziende
Primo ostacolo per il «polo del mobile»: ritardi burocratici
A Poggio Imperiale arrivano aziende marchigiane dell’arredamento
POGGIO IMPERIALE - Nuovo "polo industriale dell’arredamento": una sola
ombra al momento rischia di mandare all’aria il progetto previsto in una
vasta area di Poggio Imperiale: «La
Regione deve fare la sua parte in questa iniziativa, altrimenti le aziende
marchigiane pronte ad investire da
noi si vedranno costrette a ripensarci
e fare marcia indietro». Lo sostiene il
sindaco Onorato D’Amato che proprio
ieri mattina, nel corso di un vertice intercomunale, è stato designato amministratore delegato del Consorzio che
si occupa di questa grande azione di
sviluppo del territorio. Ma le speranze
dei partecipanti all’incontro di ieri in
Comune sono per ora orientate ad un
SAN SEVERO OGGI
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Finanziaria,lunedì un’assemblea dei Ds
SAN SEVERO - La "finanziaria" al centro di un’assemblea organizzata dai
Ds, in programma lunedì prossimo (ore 18) all’Unità di base "Gramsci" di
corso Mucci 20. «L’incontro - spiega il coordinatore cittadino Franco Persiano - è stato organizzato in vista delle manifestazioni dell’Ulivo in programma a Bari e Milano il prossimo 23 novembre ». Prevista anche la
presenza del segretario provinciale Michele Bordo.
(A.C.)
cauto ottimismo, «Quanto prima cercheremo di avere un incontro con il
presidente della Regione, Raffaele Fitto», spiega D’Amato che aggiunge: «Il
nostro augurio è che le autorità regionali facciano la loro parte per suppor-
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tare adeguatamente la nostra iniziativa progettuale partita nel 2001».
Tra gli imprenditori, Flavio Guidi,
in rappresentanza delle industrie dell’arredamento della provincia di Ancona: «Siamo disponibili a fare la no-
stra parte, ma è necessario che la pubblica amministrazione faccia di tutto
per non accumulare ritardi nell’attuazione del progetto». All’iniziativa aderiscono anche San Severo, Apricena,
San Paolo Civitate, Lesina, Serracapriola, Chieuti e Sannicandro Garganico. Quindici finora le aziende marchigiane contattate per realizzare in agro di Poggio Imperiale la nuoiva filiera industriale dell’arredamento: oltre
160 milioni di euro previsti e almeno
un migliaio di nuovi posti di lavoro.
Tutto è a buon punto, adesso manca
solo il via libera ai finanziamenti regionali.
Nella sede del Patto Fortore a San Severo si
incontrano amministratori e tecnici francesi
Sviluppo,si fa sul serio
Oggi vertice sul progetto per aree locali
TORREMAGGIORE - E’ in pieno fermento l’attivitá del Consorzio per lo
sviluppo Industriale dell’Alto Tavoliere (Consiat) nell’ambito del progetto «Sviluppo aree locali» (Sal). Il
programma, elaborato dall’Associazione francese "EuroCides", si pone
come obiettivo lo sviluppo economico delle zone interessate, principalmente in materia di turismo, artigianato, archeologia, sport, prodotti
locali e attivitá agrituristiche.
Giá nella prima fase, partita a febbraio, hanno aderito al progetto i
Comuni di Casalnuovo Monterotaro, Lesina, Cagnano Varano e Torremaggiore mentre sono in corso di
perfezionamento le adesioni dei Comuni di Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo e San Severo.
Appena perfezionata la fase delle
adesioni, l’EuroCides procederá all’istruzione di un dossier tecnico da
sottoporre all’attenzione del Feder e
del Feoga per l’ottenimento dei relativi finanziamenti pubblici. «Ovviamente é ancora presto per la quantificazione del budget economico - sostiene Dominique Antony, amministratrice dell’EuroCides - dal momento che non abbiamo ancora il
quadro completo delle adesioni.
Contiamo, comunque, di completare
presto questa prima fase e di passare
a quella prettamente progettuale».
Proprio per accelerare i tempi, é in
programma questa mattina a San
Severo, presso la sede del Patto Fortore (via Salza 5), un incontro promosso dall’Amministrazione pro-
vinciale di Foggia. A Matteo Marolla, ex sindaco di Torremaggiore, é
stata affidata l’apertura del lavori e
la presentazione del progetto. Le ipotesi progettuali saranno illustrate
proprio dalla Antony. Interverrano
Luigi Grassi, presidente del Consiat,
Luigi Lepri, presidente della Camera di commercio, e Antonio Pellegrino, presidente dell’Amministrazione provinciale, i sindaci Alcide Di
Pumpo (Torremaggiore), Giuseppe
Di Pumpo (Cagnano), Armando Palmieri (Casalnuovo Monterotaro) e
Antonio Trombetta (Lesina); conclusioni di Enzo Lavarla, vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo.
Pino Pistillo
Michele Toriaco
SERRACAPRIOLA - Condannato a 8 mesi, scarcerato ed
espulso il giovane lituano
arrestato due giorni fa a
Serracapriola (come pubblicato nell’edizione di ieri della Gazzetta, ndr) per furto
d’auto. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico della sezione distaccata
di Apricena del Tribunale
di Lucera. Il presunto ladro
Ernest Sokolowski di 27
anni è stato rintracciato e
bloccato dallo stesso derubato con l’aiuto dei figli e
poi consegnato ai carabinieri: lo rimarca in una telefonata alla «Gazzetta» la vittima del furto, in relazione all’articolo in cui si parlava di
arresto eseguito dall’Arma.
«Erano le 11.30 di sera»
racconta il derubato «ed ero
a casa quando alcuni amici
hanno telefonato per informarmi d’aver visto la mia
auto, una "Seat Marbella",
con alcune persone a bordo». Il derubato e i figli, saputo che l’auto aveva imboccato la strada in direzione
di Marina di Chieuti, si sono messi all’inseguimento
dei ladri a bordo di altre
macchine. E l’inseguimento
è andato in porto: l’auto rubata, con tre persone a bordo, ha imboccato una strada
di campagna insabbiandosi
(«ho dovuto far intervenire
un trattore per trainarla»,
rimarca il derubato); a quel
punto i ladri sono scappati a
piedi, facendo perdere momentaneamente le loro
tracce.
Uno dei tre, il lituano poi
arrestato, è stato però notato poco dopo dal derubato e
dai figli a bordo di una bici:
l’hanno bloccato, raggiungendo la caserma di Serracapriola e allertato i carabinieri giunti da San Severo
(la locale caserma è chiusa
di notte) che hanno preso in
consegna lo straniero.
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