La gestione dei conflitti
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La gestione dei conflitti
La gestione dei conflitti Conflitto Contrasto, esplicito o implicito, tra individui o gruppi di individui che interagiscono con prospettive diverse in uno spazio fisico o psicologico limitato “essere in disaccordo” “entrare in conflitto” Conflitto Elemento fisiologico, “naturale” delle relazioni umane con la funzione di segnalare la presenza di una situazione che ha perso il suo equilibrio e che è necessario intervenire con alcuni cambiamenti. Conflitto Può essere assunto come positivo o negativo a seconda di: • contesto, ambiente specifico • obiettivi • caratteristiche degli attori • relazione tra gli attori Risoluzione del conflitto Scelta di superamento del conflitto o assunzione che non esista fatta da uno o entrambi (o tutti) gli attori L’efficacia della risoluzione è legata alla sua solidità/stabilità (alla durata degli effetti), alla soddisfazione degli attori Modalità di risoluzione del conflitto Alta Imposizione (o competizione) Attenzione ai propri interessi Confronto Compromesso Approcci negoziali Attenuazione Rinuncia Bassa Bassa Attenzione agli interessi dell’altro Alta Modalità di risoluzione del conflitto Rinuncia = consapevole o inconsapevole scelta di non far emergere il conflitto o di ritirarsi dall’arena Attenuazione = ridimensionamento degli elementi di contrasto/emersioni degli ambiti di accordo, oppure rinvio a un momento più opportuno Imposizione = presenza di un potere formale o sostanziale Compromesso = rinuncia a una qualcosa da parte di entrambe le parti Confronto = attenzione a rispondere al meglio agli interessi degli attori Stili di risoluzione dei conflitti Rinunciatario = rifiuto ad essere coinvolto, sottrarsi al confronto Competitivo = ricerca della vittoria, attento ai rapporti di forza Disponibile al compromesso = ciascuno fa un passo con una soddisfazione parziale Accomodante/attenuante = accetta il confronto, ma poi è tendenzialmente rinunciatario Collaborativo = aperto al confronto/ricerca di una soluzione vantaggiosa per entrambi Tipologie di conflitto Posizione opinione che un soggetto manifesta su un determinato tema/problema (voglio questo) Interesse una sottostante preoccupazione, un bisogno, un obiettivo (perché voglio questo) Tipologie di conflitto Non esiste una modalità di risoluzione migliore in assoluto Conflitto distributivo = le risorse sono date e non modificabili compromesso Conflitto integrativo = è possibile ampliare il campo decisionale confronto Tipologie di negoziazione La negoziazione posizionale ( compromesso) è efficace in situazioni semplici, quando c’è fretta, quando non c’è una relazione continuativa In situazioni complesse, gli interessi delle parti sono meglio salvaguardati con il “negoziato sui principi o sul merito” o Alternative Dispute Resolution (ADR) Introdotto da R. Fisher e W. Ury, Harvard Negotian Project Processi di conciliazione dei conflitti Tre caratteristiche di base: • volontarietà • riservatezza e fiducia • controllo delle parti Evita il ricorso all’autorità (la gerarchia o la giustizia ordinaria) Forme di ADR Negoziazione Processo nel quale le parti si rendono disponibili a ricercare una soluzione che risulti vantaggiosa per entrambi Conciliazione/mediazione (mediation) Processo di risoluzione dei conflitti nel quale un soggetto “terzo neutrale”, senza potere cogente, interviene per facilitare la comunicazione tra le parti e per trovare una soluzione di consenso, frutto di una decisione congiunta Arbitrato Delega un soggetto terzo della responsabilità di individuare una soluzione vantaggiosa per le parti in contrasto, che si impegnano ad accettare Tre interpretazioni dell’ADR 1. Insieme di tecniche 2. Abilità di concentrarsi su tutti gli aspetti della comunicazione dell’altro 3. Attitudine/approccio mi interessa: - cosa la persona vuole comunicare - come vede la realtà - accetto il suo modo di esprimersi, sospendendo il giudizio Ascolto attivo Richiede concentrazione e focalizzazione nella comprensione accurata ed estesa a più livelli possibili È bidirezionale: permette all’altra persona di sentirsi ascoltata e a chi la attiva di capirla Riguarda atteggiamento (genuino interesse, apertura, volontà, sospensione del giudizio) e competenza È una tipologia di ascolto da attivare quando c’è tensione emotiva e conflitto Competenze dell’ascolto attivo Cogliere la “storia” Chiarire i significati Ascoltare le emozioni Sintetizzare Dare valore al silenzio Cogliere la “storia” Incoraggiare chi parla (rispetto, linguaggio del corpo, silenzio) Fare domande aperte (potresti dirci cosa è accaduto...?) Far emergere gli antecedenti e il contesto (cosa è accaduto prima che...? qualcuno è intervenuto...?) Chiarire e confermare la comprensione (così tu ... è vero?) Chiarire i significati Fare domande che permettano di approfondire la comprensione, che indaghino i significati e l’importanza di quanto affermato (qual è la tua preoccupazione riguardo...? cosa hai pensato quando...? perché pensi si siano comportati così? qual è l’aspetto per te più importante? come pensi abbiano visto la situazione gli altri?) Ascoltare le emozioni Fare attenzione ai messaggi non verbali Facilitare l’espressione delle emozioni Accettare gli sfoghi Sintetizzare Identificare cosa è più importante per chi parla Controllare la qualità dell’ascolto (Vediamo se ho compreso esattamente... Le tue preoccupazioni maggiori...) Dare valore al silenzio Dimostrare interesse, empatia, rispetto Permettere alle persone di ascoltarsi Prestare attenzione ai messaggi non verbali Lasciare tempo alle persone Funzioni dell’ascolto attivo nell’ADR acquisire informazioni creare fiducia strutturare una comunicazione costruttiva aiutare le persone ad ascoltarsi disinnescare le emozioni, ridurre le tensioni aumentare la chiarezza sui problemi, sentimenti, obiettivi rendere espliciti interessi e preoccupazioni Scopo del processo di ADR Evitare di rafforzare le posizioni, le strutture mentali, per ampliare il campo decisionale comprendere gli interessi delle parti per aumentare le opportunità di soluzione orientare la negoziazione sulla scelta dei principi e sui criteri oggettivi utili applicabili alla decisione Principi dell’ADR Scindere le persone dal problema Concentrarsi sugli interessi e non sulle posizioni Allargare il campo (uscire dalle premesse implicite, inventare soluzioni vantaggiose) Negoziare su criteri oggettivi Strategie di reframing Utilizzare le forme verbali più adatte per: • ridurre l’ostilità e calmare le emozioni • passare dalle posizioni agli interessi • descrivere il contenzioso in problemi affrontabili • individuare obiettivi condivisi e opportunità di scambio (trade-off) favorevoli Ridurre l’ostilità e calmare le emozioni Possibili reazioni a un atteggiamento difensivo/aggressivo: - simmetrica - complementare - fuori schema: controllo il mio comportamento / vedo l’altro come un mio allenatore all’ascolto Ridurre l’ostilità e calmare le emozioni Fare in modo che chi parla si senti ascoltato, attraverso un feed-back su quanto dice Rassicurarlo Usare un linguaggio neutrale Descrivere i sentimenti non il carattere Usare la parafrasi Prendere appunti (e prendere tempo) Passare dalle posizioni agli interessi Dietro ogni posizione c’è anche un interesse all’accordo/ per ogni interesse esistono diverse posizioni possibili Domandare quali siano gli elementi salienti della posizione enunciata Capire cosa la persona voglia evitare Aprire il campo ad alternative (Cosa cerchi oltre a… Cosa ne pensi se...) Descrivere il contenzioso in problemi affrontabili Trasformare l’attacco a una persona nella descrizione di una caratteristica problematica Dagli errori passati giungere a definire obiettivi futuri Suddividere le domande generali in componenti alle quali può essere data una risposta specifica Evidenziare gli obiettivi comuni Individuare le scale di priorità per capire l’importanza relativa data dai soggetti ai diversi interessi Identificare: - i vantaggi ottenibili in comune - gli spazi di “scambio” Negoziazione creativa* Comportamenti controintuitivi Non fare resistenza/dare punti di appoggio Sorprendere Porsi sullo stesso lato Non decidere a priori cosa è importante e cosa marginale * da M. Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili, B. Mondadori Ruolo del mediatore Ha la funzione di: • separare le emozioni • favorire la comunicazione • portare dalle posizioni agli interessi • creare la possibilità di vedere con gli occhi dell’altro • creare nuove opzioni • identificare i possibili elementi di un accordo Non è un investigatore e nemmeno un arbitro Ruolo del mediatore Orientamento empowerment soluzione obiettivo primario crescita personale, empowerment accordo, soddisfazione degli interessi ruolo del mediatore facilitatore conciliatore stile di mediazione • attento alle dinamiche • poco direttivo e strutturato • le parti “proprietarie” del processo e dei contenuti • i sentimenti aprono al cambiamento • attento agli interessi • direttivo e strutturato • il mediatore “padrone” del processo • i sentimenti gestiti per il problem solving Il processo di costruzione del consenso Casi particolari e rilevanti per il facilitatore: - conflitto sociale su un progetto/ politica - ricerca del consenso nelle decisioni complesse Il processo di costruzione del consenso Fase pre-negoziale Attivazione Costituzione delle parti/Coinvolgimento dei partecipanti (rappresentatività) Disegno del percorso e definizione dell’agenda (negoziazione procedurale) Ricerca comune degli elementi da considerare Il processo di costruzione del consenso Fase negoziale Creazione delle opzioni di mutuo vantaggio (win-win) Costruzione dell’accordo Stesura di un accordo scritto Assunzione degli impegni presi dalle parti Ratificazione degli impegni Il processo di costruzione del consenso Fase negoziale Creazione delle opzioni di mutuo vantaggio (win-win) Costruzione dell’accordo Stesura di un accordo scritto Assunzione degli impegni presi dalle parti Ratificazione degli impegni Il processo di costruzione del consenso Fase di attivazione o post-negoziale Attivazione degli accordi Monitoraggio Creazione di un contesto per la rinegoziazione Il processo di costruzione del consenso Ottimizzazione Negoziazione la soluzione è nella tecnica la soluzione scaturisce da rapporti umani ricerca della soluzione di consenso informazione soggettiva processo (facilitatore/conciliatore/ mediatore) l’informazione è di supporto al risultato olismo/costruttivismo presenza aspetti sociali razionalità procedurale ricerca della soluzione ottima informazione oggettiva calcolo l’informazione è centrale meccanicismo/positivismo prevalenza aspetti tecnici razionalità sostanziale Simon (1969) Nessuno può dirsi nel giusto quando sceglie una soluzione soddisfacente potendo scegliere quella ottima Steinbruner (1974) L’uomo intrappolato tra amore e dovere può essere oggetto di una novella, ma non esiste analisi teorica, per quanto grande, che possa risolvere il suo dilemma Bisogni e motivazioni Gerarchia dei bisogni (A.H. Maslow) 5. autorealizzazion realizzazione e. 4. stima 3. sociali 2.sicurezza 1. fisiologici Alcuni siti di interesse www.crinfo.org/ http://acresolution.org www.adrworld.com www.campus-adr.org www.mediate.com http://spazioinwind.libero.it/mediazione/index.html