Scarica - Psicanalisi Critica
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Quando in alto il cielo ed in basso la terra non avevano ancora ricevuto il loro nome, niente esisteva Enuma Elish (Poema babilonico della creazione) Il Signore, avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli del cielo, li condusse all'uomo per vedere come li avrebbe chiamati, e perché ogni essere vivente portasse il nome che l'uomo gli avrebbe dato. L'uomo diede dei nomi a tutto il bestiame, agli uccelli del cielo e ad ogni animale dei campi. Genesi E se anche le cose fossero conoscibili, in che modo uno potrebbe manifestarle ad un altro? Quello che uno vede come potrebbe esprimerlo con la parola? o come questo potrebbe venir chiaro a chi ascolta senza averlo udito? Gorgia, Intorno alla natura Poiché sono le parole che ci legano alle cose, non ci si potrebbe staccare da queste senza rompere prima di tutto con quelle. Colui che fa affidamento sulle parole, fosse pure maturo per tutte le saggezze, resta nella schiavitù e nell’ignoranza. S’avvicina, al contrario, alla liberazione chiunque si ribelli contro di esse o se ne distolga con orrore […] la filosofia, lungi dall’eliminare l’inessenziale, l’assume e vi si compiace: tutti gli sforzi che dispiega non tendono forse ad impedirci di percepire la duplice nullità della parola e del mondo? […] Per poco che si subisca la tentazione dello scetticismo, l’esasperazione provata verso il linguaggio utilitario si attenua e si converte alla lunga in accettazione: ci si rassegna e lo si ammette. Poiché non vi è più sostanza nelle cose che nelle parole, ci si accomoda nella loro improbabilità, e, vuoi per maturità, vuoi per stanchezza, si rinuncia ad intervenire nella vita del Verbo: a che pro attribuirgli un supplemento di senso, violentarlo o rinnovarlo, dal momento che se ne è svelata la nullità? Lo scetticismo: sorriso che sovrasta le parole… E. Cioran, La tentazione d'esistere Freud ci ha mostrato che la parola deve essere incarnata nella storia del soggetto. Ma se il soggetto non l'ha incarnata, se questa parola è imbavagliata e si trova nei sintomi in modo latente per il soggetto, dobbiamo noi liberarla, come una Bella Addormentata nel bosco, o no? J. Lacan, Il Seminario, Libro I Certi giorni non bisogna temere di nominare le cose impossibili da descrivere. Base e vetta, appena gli uomini si scuotono e si separano, rapidamente si sgretolano. Ma vi sono la tensione della ricerca, il disgusto della clessidra, l’itinerario impareggiabile, sino al folle favore, un’esigenza, cioè, della coscienza, cui non possiamo sottrarci prima di cadere nell’abisso. René Char Non posso considerare libero un essere che dentro di sé non nutra il desiderio di sciogliere i legami del linguaggio Georges Bataille La dimensione del linguaggio è quella della nostalgia perché ogni parola cerca di raggiungere qualcosa che sfugge. Questa realtà perduta, questo senso di smarrimento è dentro ogni nostra frase, queste incrinature si fanno visibili in ogni nostro discorso. Parlare è percorrere solo una delle due sponde del fiume, sapendo che dall'altra riva qualcosa intanto ci guarda: un'aldilà inattingibile ci attira a sé all'interno del linguaggio. Ogni dialogo è una terra che si fende, che si riempie di crepe. E' questa la dimensione dell'ineffabile, di qualcosa che si sottrae alla presa della parola, che rimane non detto, che si fa visione, corpo, musica Pascal Quignard