10. II leasing e le rimanenze di magazzino

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10. II leasing e le rimanenze di magazzino
I BENI IN LEASING
1. Nozioni generali
Il leasing è un contratto atipico non disciplinato dal codice civile che consente all’impresa o al lavoratore autonomo (conduttore) di:
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Ottenere la disponibilità di un bene strumentale per l’esercizio della propria professione o attività imprenditoriale, in cambio del pagamento di canoni periodici
Esercitare, alla scadenza del contratto, un’opzione di riscatto del bene stesso per una cifra pattuita, o in alternativa di restituire il bene alla società di leasing 2
Soggetti coinvolti
Conduttore (locatario)
Concedente (locatore)
Impresa conduttrice
Questa tipologia di contratto ha per oggetto beni strumentali, mobili ed immobili
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2. Tipologie di leasing
Tipologie di leasing
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Finanziario
Operativo
Trasferisce tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà del bene
Assenza dell’opzione finale di riscatto. Ha ad oggetto, di norma, beni standardizzati la cui manutenzione è a carico dell’impresa locatrice
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Leasing finanziario
 Il leasing trasferisce la proprietà dal bene al locatario al termine del
contratto
 Il locatario ha l’opzione di acquisto del bene ad un prezzo che ci sia
attende sia inferiore al fair value
 La durata del contratto copre la maggior parte della vita economica
del bene
 All’inizio del leasing il valore attuale dei pagamenti minimi dovuti
equivale almeno al fair value del bene locato
 Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni di fair value del valore
residuo ricadono sul locatario
 Il locatario ha la possibilità di continuare il leasing per un ulteriore
periodo ad un canone sostanzialmente inferiore a quello di mercato
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Leasing Operativo
Il fatto che l’oggetto del contratto siano beni standardizzati è da collegarsi all’assenza del diritto d’opzione
Al termine del contratto l’impresa locatrice potrà porre in essere altri contratti di leasing con nuovi clienti Operazione possibile proprio per la natura standardizzata del bene e la manutenzione effettuata sugli stessi.
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3. Rappresentazione contabile
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Leasing Operativo
Iscrizione dei canoni di leasing in CE (come costo di godimento di beni di terzi) ed indicazione in SP degli impegni per i canoni ancora da corrispondere
Rappresentazione in bilancio
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Leasing finanziario
Metodo patrimoniale
Metodo finanziario
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Metodo patrimoniale
Rappresentazione in bilancio:
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CE
Si iscrivono i canoni passivi d leasing tra i costi per il godimento dei beni di terzi
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Conti d’ordine
Impegni relativi agli importi ancora da corrispondere
Al termine del contratto, in caso di esercizio del riscatto, il bene viene iscritto nell’attivo dello SP, tra le immobilizzazioni materiali al prezzo corrisposto per il riscatto
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Metodo finanziario
Aspetto sostanziale
Aspetto giuridico
Sostanza economica
Contratto
1
SP
Iscrizione del bene oggetto del contratto tra le immobilizzazioni materiali e del debito verso la società di leasing tra le passività
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CE
Iscrizione dell’ammortamento del costo e degli interessi passivi
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Metodo patrimoniale
 La rappresentazione sostanziale del contratto viene
indicata nella nota integrativa attraverso il prospetto
richiesto dal n. 22) dell’art. 2427 c.c.:
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Situazioni operative
Il lease‐back
Operazione di vendita e concomitante operazione di leasing finanziario per il riacquisto del bene originariamente di proprietà
Operazione di finanziamento
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La plusvalenza
Trattamento contabile
Imputazione graduale in CE l’eventuale plusvalenza deve essere iscritta per competenza sull’intera durata del contratto (con l’iscrizione dei risconti passivi
Disciplina fiscale
Tassazione interamente nell’esercizio di competenza
Tassazione in quote costanti nell’esercizio di competenza e nei successivi ma non oltre il quarto, a condizione che i beni sano stati posseduti per un periodo non inferiore a tre anni
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La minusvalenza
Il legislatore civilistico non ha disciplinato il trattamento contabile della minusvalenza derivante dalla vendita del bene oggetto di successiva retrocessione in leasing.
Silenzio legislativo
OIC: si configura come una perdita durevole di valore del bene venduto e come tale va imputata direttamente a CE
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RIMANENZE DI MAGAZZINO
1. Definizione
Includono i beni destinati alla vendita o che concorrono alla loro produzione nella normale attività d’impresa
OIC 13
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Iscrizione
Normalmente il passaggio del titolo di proprietà determina l’esclusione o meno dei beni nelle rimanenze di magazzino ad un certa data, in quanto con lo stesso vengono trasferiti i rischi relativi al bene.
Il passaggio di proprietà si considera solitamente avvenuto alla data di spedizione o di consegna per i beni mobili
alla data di spedizione o di consegna per i beni mobili
alla data di stipulazione del contratto di compravendita per gli immobili
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Pertanto le rimanenze includono:
Le rimanenze di magazzino presso gli stabilimenti e magazzini dell’impresa, ad esclusione di quelle ricevute da terzi in visione ,in prova, in conto lavorazione
Le giacenze di proprietà dell’impresa presso terzi in conto deposito, lavorazione, prova
Materiali, merci e prodotti acquistati, non ancora pervenuti bensì in viaggio quando l’impresa ha già acquistato il diritto di proprietà
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2. La valutazione civilistica
Rilevazione delle quantità fisiche
Procedura
Occorre procedere ad una accurata rilevazione delle quantità da valorizzare
Conta fisica
Sistema affidabile di scritture contabili di magazzino
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Valutazione
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Costo di acquisto o produzione
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O se < al Valore realizzabile desumibile dall’andamento di mercato
Valore di Iscrizione
Il costo dei beni fungibili può essere calcolato con uno dei seguenti metodi:
Costo medio ponderato
Metodo del FIFO
Metodo del LIFO
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Configurazioni di costo
1
Costo di acquisto
Si intende il prezzo effettivo di acquisto più gli oneri accessori
Oneri finanziari
Configurazioni
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Costo di fabbricazione
Si intende il costo di acquisto più le pure spese industriali di produzione o di trasformazione
Costi diretti ed indiretti per la quota ragionevolmente imputabile
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OIC 13 – Costi di fabbricazione
1
Costo diretto della mano d’opera e spese generali di produzione
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Spese generali industriali
3
Spese escluse dalla valutazione
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Oneri finanziari
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3. Metodi di calcolo
Costo Medio
Ponderato
LIFO
“Last In First Out”
FIFO
“First In Last Out”
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Valore di realizzazione desumibile
dall’andamento di mercato
Il principio di minore tra costo e mercato è inteso a misurare l’utilità o funzionalità attuale di un valore originario di magazzino
Serve dunque ad eliminare quei costi di magazzino che si prevede non possano essere recuperati in futuro
Valore netto di realizzo
Costo di sostituzione
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Applicazione del principio del minore tra costo
e mercato
Ordini di vendita confermati
Non si procede alla svalutazione
Data di riferimento
Data di bilancio
Materiali obsoleti o di lento movimento
Prodotti in corso di lavorazione
Effetti successivi
Valore netto di realizzo
Le perdite previste vanno riconosciute interamente
In caso di modifiche il valore di mercato diventa il nuovo costo ai fini delle successive operazioni
Inoltre la valutazione deve avvenire utilizzando sempre gli stessi metodi, cioè con uniformità di criterio
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4. La disciplina fiscale
Variazione delle rimanenze
Art. 92 TUIR
Per i beni
Art. 93 TUIR
Le opere, le forniture ed i servizi
La norma fiscale prevede un valore minimo delle rimanenze di magazzino
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