Tiepolo. I colori del disegno - Recensioni arte e grafica

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Tiepolo. I colori del disegno - Recensioni arte e grafica
Arte Grafica | Persinsala.it
Michele Gotti
ottobre 4, 2014
Sarà aperta dal 3 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015 ai Musei
Capitolini, nella splendida cornice di Palazzo Caffarelli la
mostra Tiepolo. I colori del disegno.
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L’esposizione è stata realizzata grazie alla proficua collaborazione tra la
Sovrintendenza Capitolina, i Musei Civici d’Arte e Storia di Trieste, il Museo
Sartorio della stessa città – da cui proviene un nucleo consistente di opere
– e prodotta e organizzata dall’Associazione Culturale Metamorfosi e da
Zètema Progetto Cultura. Si tratta di un evento di grande prestigio perché
dopo più di mezzo secolo tornano a essere fruibili circa novanta tra
disegni, acqueforti e dipinti – alcuni dei quali, a onor del vero, mai esposti
– di Giambattista Tiepolo e dei figli Giandomenico e Lorenzo.
Le opere vogliono evidenziare come la produzione degli artisti trovi il
proprio elemento fondante nel disegno. Disegno come mezzo espressivo,
come pensiero, pentimento, disegno come preparazione e come
anticipazione della fase creativa che esploderà nelle tele. Il carattere
progettuale della pratica di disegno, le sue valenze di studio, di analisi
compositiva e di documentazione, consentì a Giambattista di organizzare
l’attività grafica familiare in quello che fu l’ultimo esempio di una secolare
tradizione veneziana di atelier d’arte.
Nella prima sezione i temi del nudo e l’attenzione alla romanità, talvolta
utilizzati anche per l’illustrazione libraria, sono resi attraverso tratteggi a
penna, inchiostro in diverse tonalità e tocchi di matita rossa, in cui le
prime idee, che si fissano in segni abbreviati sul foglio, ci fanno
intravedere il tocco morbido della pittura di Giambattista. Si passa poi alla
seconda sezione – contenente Tre figure di ignudi, unico foglio con
riferimento cronologico, datato 17 febbraio 1744 – dove trovano spazio
personaggi della quotidianità, resi in modo caricaturale e appartenenti a
un mondo ludico di cui solo l’autore conosce la chiave e che saranno
ripresi e sviluppati successivamente dal figlio Giandomenico. Cattura
l’attenzione, al centro della parete di fondo, la stupenda tela proprio di
Giandomenico raffigurante Abramo e i tre angeli, datata 1773 e
conservata alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, nella quale, sulla scia
della lezione paterna, ritorna il gusto per la classicità, evidente nella figura
dell’angelo al centro che rimanda all’Apollo del Belvedere. La terza sezione
è quella relativa alla natura e al mito, dove accanto agli animali, talvolta
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rappresentati quasi in modo cinetico (consentitemi un azzardato richiamo
al movimento futuristico), trovano spazio i satiri e i centauri in una
campagna veneta trasformata in Arcadia. Chiude la mostra una serie di
disegni di oggetti antichi, quali vasi, cippi e ornamentazioni variamente
rielaborati e riproponibili «per una produzione d’arredo che oggi
chiameremo di design e décor».
Un attento viaggio all’interno dell’esposizione è una preziosa occasione
per sfatare quella concezione che si diffuse a partire dalla critica artistica
Cinquecentesca secondo cui i pittori veneti delineavano l’immagine
affidandosi essenzialmente a una calibrata orchestrazione delle campiture
cromatiche e che li ha sempre contrapposti ai fiorentini ai quali il Vasari
attribuì il primato nel disegno. Con questa mostra si restituisce la giusta
attenzione alla grafica veneziana del Settecento ai suoi livelli più alti, da
cui gli artisti partirono per raggiungere risultati pittorici unici nel panorama
europeo.
La mostra continua:
Musei Capitolini – Palazzo Caffarelli
Piazza del Campidoglio – Roma
Tiepolo. I colori del disegno
Dal 3 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015
dal martedì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 20.00
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