FRANCIA - ITALIA 4 – 6 dcr REPORT
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FRANCIA - ITALIA 4 – 6 dcr REPORT
7 REPORT N.32 GIUGNO 2006 RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO COORDINATORE TECNICO: MASSIMO LUCCHESI SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55050 BOZZANO (LU) TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273 STUDIOS FRANCIA - ITALIA 4 – 6 d.c.r. FRANCIA COPPA DEL MONDO 2006 PORTIERI 16 – BARTHEZ 1 – LANDREAU 23 – COUPET DIFENSORI 2 – NOUMSONG 3 – ABIDAL 5 – GALLAS 13 – SILVESTRE 15 – THURAM 17 – GIVET 19 – SAGNOL 21 – CHIMBONDA CENTROCAMPISTI 4 – VIEIRA 6 – MAKELELE 8 – DHORASOO 10 – ZIDANE 18 – DIARRA 22 – RIBERY A cura di Massimo Lucchesi 1 5 19 23 12 3 22 10 7 8 21 20 16 6 3 10 4 9 5 ITALIA PORTIERI 1 - BUFFON 12 - PERUZZI 14 - AMELIA 19 15 DIFENSORI 2 - ZACCARDO 3 - GROSSO 5 – CANNAVARO 6 – BARZAGLI 13 – NESTA 19 – ZAMBROTTA 22 – ODDO 23 – MATERAZZI CENTROCAMPISTI 4 - DE ROSSI 8 – GATTUSO 16 – CAMORANESI 17 – BARONE 20 – PERROTTA 21 – PIRLO 16 ATTACCANTI 7 – MALOUDA 9 – GOVOU 11 – WILTORD 12 – HENRY 20 – TREZEGUET 14 - SAHA ALLENATORE DOMENECH DORTMUND 9/07/2006 – FINALE 1° E 2° POSTO ARBITRO: ELIZONDO (ARG) MARCATORI: ZIDANE (r) AL 6’, MATERAZZI AL 19’ SEQUENZA RIGORI: Pirlo gol, Wiltord gol; Materazzi gol, Trezeguet --; De Rossi gol, Abidal gol; Del Piero gol, Sagnol gol; Grosso gol SOSTITUZIONI: Diarra x Vieira (58’) - Iaquinta x Totti (63’) – De Rossi x Camoranesi (63’) – Del Piero x Camoranesi (88’) – Trezeguet x Ribery (103’) – Wiltord x Henry (111’) ESPLULSO: ZIDANE 108’ ATTACCANTI 7 - DEL PIERO 9 – TONI 10 – TOTTI 11 – GILARDINO 15 – IAQUINTA 18 – INZAGHI ALLENATORE LIPPI PRESENTAZIONE e FORMAZIONI E’ Francia Italia la finalissima dei campionati mondiali di calcio, edizione 2006. I francesi, guidati in panchina da Domenech, sono arrivati all’ultimo atto dopo aver eliminato Togo e Corea nel girone all’italiana ed aver sconfitto Spagna, Brasile e Portogallo negli ottavi, quarti e semifinali. La squadra di Lippi ha invece raggiunto la finale vincendo il girone E (eliminando USA e Repubblica Ceka) e superando Australia, Ucraina e Germania nelle gare ad eliminazione diretta. La partita odierna vede di fronte due tra le scuole calcistiche più importanti d’Europa, con l’Italia desiderosa di prendersi la rivincita sulla squadra francese dopo le brucianti sconfitte subite durante il Mondiale del 98’ (ai rigori) e nella finalissima degli Europei del 2000, con il golden-goal di Trezeguet. Inoltre la finalissima del Mondiale 2006 è il passo d’addio di Zinedine Zidane che dopo la gara odierna lascerà il calcio giocato. Queste le formazioni scelte dei CT di Italia e Francia per la partita (come si nota, sia Lippi che Domenech confermano le formazioni che hanno sconfitto rispettivamente la Germania ed il Portogallo in semifinale): ITALIA (4-1-3-1-1): Buffon; Zambrotta, Cannavaro, Materazzi, Grosso; Gattuso; Camoranesi, Pirlo, Perrotta; Totti; Toni. FRANCIA (4-2-3-1): Barthez; Sagnol, Thuram, Gallas, Abidal; Vieira, Makelele; Ribery, Zidane, Malouda; Henry. CONTRAPPOSIZIONE TATTICA La contrapposizione tattica tra le squadre è piuttosto chiara e prevedibile, Le squadre di Lippi e Domenech si specchiano infatti una sull’altra. In zona offensiva, entrambe le squadre dispongono di un riferimento avanzato (Toni per l’Italia, Hernry per la Francia) supportato da un ¾ (Totti più avanzato per l’Italia e Zidane per la Francia) e da due laterali pronti ad inserirsi sia lateralmente che internamente (Camoranesi e Perrota per l’Italia, Ribery e Malouda per la Francia). La cerniera difensiva è invece costituita da un reparto arretrato a 4 (Zambrotta-Cannavaro-Materazzi-Grosso per l’Italia, Sagnol-Thuram-Gallas-Abidal per la Francia) puntellato da due centrocampisti centrali pronti ad interdire ed impostare (Pirlo e Gattuso per la squadra italiana, Vieira e Makelele per la Francia). La contrapposizione collettiva vede la difesa italiana impegnata ad arginare Hanry che svaria sia a destra che (preferibilmente) a sinistra ed è bravo a liberare centralmente gli spazi per gli inserimenti di Malouda, Ribery e Zidane. www.allenatore.net Sull’altro fronte Gallas e Thuram si contrappongono a Toni, con Sagnol e Abidal che duellano con Perrotta e Camoranesi. Viera e Makelele sono piuttosto schiacciati verso il reparto arretrato francese allo scopo di togliere spazio e tempo a Totti. E’ in particolare il mediano del Chelsea a marcare da vicino il fantasista azzurro con Vieira più propenso ad alzarsi su Pirlo quando costui imposta la manovra dopo essersi sottratto al contrasto di Zidane. Da parte azzurra su Zidane non c’è una vera e propria marcatura ad uomo. Il fuoriclasse francese viene accorciato da Gattuso o da uno dei due centrali della squadra di Lippi in rapporto alla zona di campo in cui va a muoversi. Il primo tempo inizia molto bene per i francesi che trovano il vantaggio proprio con Zidane su rigore. E’ Malouda a procurarsi il penalty con la difesa azzurra che si fa trovare impreparata nella gestione del taglio ad aprire di Henry a cui 2 De Rossi ha invece il compito di sfruttare l’innata capacità di inserirsi in avanti spiazzando lo schieramento avversario. Malgrado le modifiche apportate l’Italia fatica sia in fase difensiva che in fase offensiva. Il centrocampo azzurro non riesce a trovare le giuste contromisure a quello francese, la squadra è lunga e Pirlo non riesce a fare il collante tra i reparti quando la squadra recupera la palla. Il regista italiano, spostato leggermente più avanti fatica ad entrare in possesso palla è l’Italia non è più in grado di ripartire con pericolosità né di sfruttare la freschezza atletica di Iaquinta sulla destra. Gli azzurri nel secondo tempo faticano a portare più giocatori sopra la linea della palla e ciò ha evidenti ripercussioni sul piano del gioco sempre più sotto controllo francese. Il reparto arretrato è comunque attento ed affidabile e seppur con qualche affanno riesce a contenere Zidane, Henry, Malouda e Ribery. segue l’inserimento dell’esterno alto di sinistra dell’attacco francese. L’azione prende il via con il lancio di Barthez per Henry che si sposta nella zona di Zambrotta per spizzicare la palla a favore di Malouda. Nella circostanza la difesa azzurra è disattenta sia con Zambrotta (che non salta per contrastare Henry) sia con Cannavaro che si decentra eccessivamente venendo preso sul tempo da Malouda che trova spazio in zona centrale. L’intervento a chiusura, successivamente operato da Materazzi, appare per la verità piuttosto pulito ma non sufficientemente da indurre l’arbitro a lasciar proseguire l’azione sulla caduta (un po’ forzata) in area dell’attaccante francese. Malgrado il fulmineo vantaggio dei transalpini l’Italia non si disunisce e tiene bene il campo sfruttando la scarsa propensione al rientro di Ribery, le progressioni di Grosso e la lucida regia di Pirlo. Gli azzurri raggiungono il meritato pareggio con Materazzi al 19’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto dalla destra da Pirlo e sfiorano il raddoppio con Toni su una situazione analoga una decina di minuti dopo. Lippi esaurisce i cambi al minuto 88 buttando nella mischia Del Piero per Camoranesi. L’Italia cambia ancora assetto schierandosi con il 4-3-3 che si trasforma in un 4-5-1 in fase di non possesso. Viste le difficoltà della squadra nel rifinire l’azione centralmente Lippi opta per l’inserimento di Del Piero sull’out di sinistra allo scopo di variare i flussi di gioco degli azzurri. Il n.7 italiano ha il compito di ricevere largo a sinistra e rifornire Toni e Iaquinta che parte da sinistra per tagliare verso l’interno. Con Pirlo riportato indietro, in posizione centrale, di 20 metri, l’Italia sembra riorganizzarsi in maniera più efficace. Il gioco in mezzo al campo fluisce in maniera più naturale anche se la scarsa incidenza sulla partita di Del Piero e Iaquinta non consente agli azzurri di essere pericolosi. Domenech intanto provvede ad effettuare un doppio cambio nei supplementari. Prima sostituisce Ribery con Trezeguet, affiancando un altro attaccante ad Henry, e pochi minuto dopo corregge il tiro inserendo Wiltord proprio Nella ripresa sono invece gli uomini di Domenech a prendere in mano il pallino del gioco costringendo Lippi ad apportare le prime varianti alla disposizione di base. Il tecnico viareggino al 63’ inserisce Iaquinta e De Rossi per Totti e Perrotta. Gli azzurri passano ad un atipico 4-4-1-1 con De Rossi a dar man forte a Gattuso nella zona mediana, Pirlo leggermente più avanzato e Iaquinta esterno alto a destra. Lippi resosi conto della scarsa vena di Totti e delle difficoltà dei difensori laterali nel sostenere con la stessa continuità del primo tempo la manovra offensiva azzurra prova ad allargare le maglie della difesa avversaria puntando sull’abilità di Iaquinta nel superare lateralmente l’avversario diretto per rifornire di traversoni l’ariete Toni su cui Gallas e Thuram sono in difficoltà nel gioco aereo. www.allenatore.net 3 al posto del centravanti dei gunners ritornando al modulo di partenza. Al 108’ Zidane, autore di un deplorevole gesto di reazione scatenato da una provocazione verbale di Materazzi, viene espulso dall’arbitro Elizondo e la Francia si trova costretta a giocare gli ultimi minuti in 10. L’Italia cerca di sfruttare la superiorità numerica negli ultimi 10’ provando ad attaccare anche con i laterali. Le energie sono però al minimo per ambedue le compagini e, sia italiani che francesi non riescono a concretizzare alcune potenziali occasioni da rete. ANALISI TECNICA Solo contro l’Ucraina gli azzurri hanno legittimato la vittoria con un efficace gioco d’attacco ma ciò non toglie, semmai impreziosisce, i meriti ad un gruppo capace di sfruttare a dovere peculiarità, stato di forma e condizione mentale dei vari interpreti. L’Italia si è mostrata molto solida in difesa e ciò ha consentito alla squadra di giocare ogni frangente con la necessaria lucidità e determinazione, con la consapevolezza di poter ricavare il goal vincente da ogni possibile situazione. Meglio la nazionale di Lippi nella prima frazione, più continua e padrona del gioco la Francia fino all’espulsione di Zidane. Malgrado il buon controllo operato sulla gara i francesi si sono dimostrati però poco efficaci in zona goal non riuscendo a sfruttare alcune buone occasioni con Henry, Zidane e Ribery. La gara si decide ai rigori con gli azzurri che non falliscono dal discetto e possono alzare la Coppa. L’Italia ha vinto il suo quarto mondiale giocando complessivamente un buon calcio e dimostrandosi molto abile nell’interpretazione dei vari momenti delle gare. Lippi durante la manifestazione ha sfruttato, come già gli accadeva alla guida della Juventrus, più moduli e le capacità tattiche dei giocatori nel saper interpretare una vasta gamma di situazioni. L’abilità dell’allenatore azzurro si è inoltre manifestata a gara in corso quando i cambi hanno spesso portato importanti vantaggi ed un miglioramento della performance collettiva. L’Italia è riuscita ad andare a segno con ben 10 giocatori e decisiva è risultata essere la capacità della squadra nello sfruttare le palle inattive. Il goal di Pirlo contro il Ghana, quello di Giardino contro gli USA, le due reti di Materazzi, il goal di Totti, la rete di Grosso (7 su 12 – il 58,3%) sono scaturite direttamente o indirettamente da situazioni di calcio da fermo e ciò ha permesso a Lippi di sopperire alle evidenti difficoltà della squadra di andare in goal con gli attaccanti. Prima Iaquinta contro il Ghana, poi Inzaghi contro la Repubblica Ceka ed infine Del Piero contro la Germania sono infatti riusciti a segnare solo nei finali di gara quando gli avversari, molto sbilanciati erano alla ricerca del pareggio. www.allenatore.net E’ chiaro inoltre che la vittoria dell’Italia non è solo la vittoria degli azzurri di Lippi ma di tutto un movimento capace di mettere a disposizione dell’abile stratega viareggino giocatori ottimamente preparati sia sotto il profilo tattico che mentale. E se di ciò va reso merito ai numerosi tecnici di valore che allenano tra i professionisti, altrettanti meriti li hanno i dirigenti (Moggi incluso) capaci di portare in Italia quei campioni stranieri in grado di rendere il campionato italiano il più difficile al mondo e creando di conseguenza le condizioni ideali per l’affinamento settimanale delle qualità dei nostri CAMPIONI DEL MONDO. Chiudo con un appunto che non vuole essere una critica ma solo un eventuale elemento di discussione. Buffon è largamente il miglior portiere al mondo, ciò non toglie che in occasione dei calci di rigore, nella specifica abilità, il suo livello non sia pari a ciò che riesce a garantire durante i 90’. Anche in occasione della finale con la Francia i transalpini su 5 rigori battuti sono riusciti a 4 spiazzare l’estremo difensore azzurro in tutte e 5 le circostanze e solo la traversa di Trezeguet (oltre alla bravura dei tiratori azzurri) ha permesso agli italiani di conquistare il titolo. Potrebbe essere una idea quella di disporre di uno specialista in queste situazioni? In fondo Dudek, non un portiere affidabilissimo e dello stesso livello di Buffon, è riuscito la scorsa stagione a ipnotizzare i rigoristi del Milan con un comportamento assolutamente inusuale che però ha avuto il merito di destabilizzare l’attenzione dei giocatori della squadra di Ancelotti. I rigori sono un gioco nel gioco che necessitano di specialisti e di abilità da allenare in modo specifico. Almeno credo. S T A T I S T I C H E G E N E R A LI FRANCIA 45% 12/5 2 15 7 1 0 2 25 3 0 ITALIA Possesso palla Tiri / Tiri in porta Occasioni da goal non finalizzate Cross Angoli Punizioni calciate verso la porta Rigori Fuorigioco Falli fatti Ammonizioni Espulsioni 55% 4/4 1 8 5 1 0 4 15 1 0 C O N C LU S I O N I I N P O R T A GERMANIA Henry Zidane Molouda ITALIA 2 2 1 1 1 1 1 Materazzi Pirlo Iaquinta Toni TRAVERSA SE VUOI DIRE LA TUA PARTECIPA AL FORUM DI DISCUSSIONE SULLA PARTITA www.allenatore.net 5