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traLandini eCamusso ` scontro e
Cgil: il leader Fiom chiarisca la natura sindacale della mobilitazione del 28
Nuovo movimento manifestazione,
tra Land ini e Camuss o ' sc ontro e
Giorgio Pogliotti
ROMA
F. "muro contro muro" tra la
Cgil e il leader della Fiom. Ieri
mattina il faccia a faccia di circa
40 minuti che si è svolto nella sede di Corso d'Italia, tra Susanna
Camusso e Maurizio Landini,
non è servito a trovare una posizione comune, edhamesso inluce - ancora unavolta-l'esistenza
di una spaccatura sulla proposta
di creare una coalizione sociale,
giudicata dalla confederazione
come una minaccia all'autonomia del sindacato.
L'attenzione è rivolta alla manifestazione del 28 marzo convocata dalla Fioco - sostenuta
dalla Cgil-nell'ambito delle mobilitazioni delle categorie contro la politica del governo Renzi,
considerata però da Landini come unbanco di prova della capacità di mobilitazione della nascente coalizione sociale. Camusso ha chiesto a Landini di
chiarire che la manifestazione
del 28 marzo haunanatura squisitamente «sindacale e non politica», su una piattaforma comune con la Cgil. «Vedremo se ci
sarà una risposta, allo stato non
l'abbiamo», ha detto Camusso
ribadendo che il sindacato ha
una sua «autonomia e non può
essere confusa con la costruzione di un movimento politico che
non è coerente albisogno di sindacato che c'è nel paese».
Ma all'indomani dellapresadi
distanza della segreteria della
Cgil sulla coalizione sociale,
Landini ha deciso di rilanciare,
con una nota diffusa alla fine dell'incontro con Camusso: «Pensiamo sarebbe utile che la Cgil
insieme allaFiomsi attivasse per
costruire una coalizione sociale,
apartire dall'interesse e dalla disponibilità espressa dai partecipanti alla discussione dello scorso sabato». Pur escludendo di
voler creare un nuovo partito,
Landini non intende fare marcia
indietro, ritiene necessario che
come sindacato «si superi la
semplice associazione di interessi» anche «attraverso una reale interlocuzione con associazioni divolontariato, sociali, culturali e personalità su obiettivi
comuni e condivisi». È rimasta
inascoltata, dunque, la richiesta
avanzata da Camusso a Landini
La coalizione sociale
Sabato scorso Maurizio
Landini (foto), segretario della
Fiom, ha annunciato la sua
coalizione sociale «a difesa dei
diritti di tutti i lavoratori»: non un
partito ma un soggetto politico
per unire i lavoratori. Progetto
accolto con freddezza dalla Cgil
che con ilsegretarioSusanna
Camusso chiede di «cancellare
qualsiasi ambiguità»sul
rapporto con la politica
di «cancellare qualsiasi ambiguità» sul rapporto con la politica: «Il bisogno di politica che ha
Landini - ha aggiunto Camusso non può stravolgere la natura
della Cgil.Il sindacatohaunasua
soggettività politica, ma una sua
fortissima autonomia e proprio
per questo non può essere confusa conla costruzione di un movimento politico. Se il segretario
Fioco dice che non ha intenzione
di costruire una formazione politica rinnoviamo la richiesta di
unanota congiunta che ponga fine al dibattito che si è creato».
Critiche a Landini arrivano
dai leader dell'agrindustria Stefania Crogi (Flai), e del pubblico
impiego Rossana Dettori (Fp)
che in una nota comune sottolineano come «il sindacato non ha
maiabdicato alla propria funzione ed al proprio ruolo fatto di
mobilitazione, negoziazione e
contrattazione». Sulla stessa
lunghezza d'onda Emilio Miceli,
numero uno della Filctem (chimici, tessili, manifattura, energia) che spiegala sua contrarietà
alla coalizione sociale ribadendo l'autonomia della Cgil come
fattore di credibilità nello scontro con il Governo sulla riforma
del lavoro. Dal progetto di Landini si sfila il presidente di Libera, Don Luigi Ciotti: «Ben venga
la coesione sociale - afferma-Libera non aderisce, perché è un
coordinamento di associazioni,
ogni associazione è libera di partecipare, ma Libera è al di sopra:
disposta a collaborare con tutti,
però non è una sigla da mettere
lì». Mentre l'Arci «è disponibile
a dare il proprio contributo alla
coalizione sociale».
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