Un modello da seguire
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Un modello da seguire
Un modello da seguire C’era una volta un falegname di nome Geppetto che aveva una piccola bottega di falegnameria nel centro di Rogeno, un paesino di un regno lontano. Negli ultimi tempi, la sua bottega stava subendo una crisi, dovuta alle sovrattasse governative, alla mala gestione interna del paese da parte del governo e anche a causa di suo figlio Pinocchio, un piccolo burattino vivente che aveva intagliato due anni prima, che si divertiva ingenuamente a sperperare il denaro del padre. Non agiva con cattiveria e senso dello spreco, ma era una persona piuttosto ingenua e facile da soggiogare. Infatti i suoi amici o, meglio, gli approfittatori della sua ingenua bontà, noti come il gatto e la volpe, lo coinvolgevano spesso in stupide avventure per rubargli i soldi. Inoltre Pinocchio marinava la scuola, sempre a causa di quei due, e di conseguenza non imparava nulla per aiutare il padre nel suo lavoro. Un giorno, dopo che la sua ragazza lo aveva lasciato perché lui aveva preferito i suoi finti amici a lei, Pinocchio ebbe un crollo. Inizialmente soffrì molto ma poi gli si accese una lampadina. Rifletté molto su se stesso. Da quel momento in poi Pinocchio smise di frequentare cattive compagnie e si diede da fare, sia a scuola, che nello sport, ottenendo ottimi risultati in entrambi. Finiti gli studi, decise però di non continuare con l’università e di mettere a frutto le sue conoscenze di ragioneria nella bottega del padre, che nel frattempo aveva tirato a campare sopravvivendo alla crisi. Pinocchio decise con il padre di trasformare in una s.r.l. la piccola bottega di paese, e anche qui gli fu utile applicare le nozioni di economia apprese a scuola. Predispose da solo l’atto costitutivo e lo statuto, scelse la ragione sociale e dimensionò il capitale su cui si basava la società, dopodiché chiese al notaio del paese di svolgere le pratiche necessarie alla costituzione dell’azienda e coprì tutte le varie spese: da un parte attinse ai soldi delle borse di studio ottenute precedentemente e dall’altra chiese un mutuo di 300.000 €. Fatto ciò, il nostro burattino decise di sfruttare anche le capacità della Fata Turchina, la quale era diventata sua socia in affari, e di creare, oltre ai mobili di alta qualità per i quali Geppetto era noto, anche degli splendidi giocattoli, fatti interamente in legno. Si sarebbe valorizzato il materiale e si poteva promuovere un modo nuovo di giocare, che distogliesse finalmente i bambini dagli schermi tecnologici e permettesse loro di utilizzare la fantasia come facevano i bambini delle generazioni precedenti. Pinocchio si era fatto furbo e non limitò le vendite al suo paesino e dintorni. Sparse diverse filiali per il mondo, edificando in ogni centro importante dei vari paesi un grande magazzino per tenere in stock le merci. Stipulò inoltre un’importantissima partnership con una società di trasporti internazionali per diffondere ovunque i suoi prodotti. Ben presto divenne ricchissimo, estinse il mutuo con largo anticipo e investì nell’edilizia sbaragliando la concorrenza: entrò nel settore delle case in legno, resistenti anche ai terremoti, il tutto sempre e ancora grazie alle fantastiche doti ingegneristiche della Fata. Una delle sue specialità divenne la costruzione di case sull’albero, che lo rese ancora più famoso. Gli offrirono uno spazio televisivo sul canale Travel&Living, dove incominciò ad andare in onda il suo programma. Mostrava il modo in cui si costruivano i suoi bei mobili, i suoi meravigliosi giocattoli e le sue magnifiche case sugli alberi. Divenne un’icona del marketing e un modello da seguire. Claudio Rossini, 4B ISIS Romagnosi, Erba (CO) Docente referente: Elena Lanfranconi