Piano Formativo Regionale - Benessere - Linea 1
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Piano Formativo Regionale - Benessere - Linea 1
ALLEGATO B PIANO FORMATIVO cod____ 1 LINEA 1 SVILUPPO TERRITORIALE TITOLO “PIANO FORMATIVO SETTORE SERVIZI ALLA PERSONA/BENESSERE” REGIONE UMBRIA Di seguito si fornisce uno schema con le indicazioni di massima dei principali contenuti e caratteristiche cui le Parti Sociali possono attenersi nella predisposizione del Piano Formativo. Il Piano Formativo sarà allegato al/i Progetto/i di Formazione presentati nell’ambito dello stesso Piano CARATTERISTICHE DEL PIANO FORMATIVO 1 Da compilarsi a cura di FONDARTIGIANATO FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 1 ALLEGATO B Ambito di riferimento e tipologia dell’intervento Settore/i produttivo/i Territorio/i Priorità Orientamenti Obiettivi specifici X Aziendale X Interaziendale X Pluriaziendale X Territoriale X Distrettuale X Filiera X Settoriale X Intersettoriale X Individuale Il piano si riferisce al settore dei Servizi alla Persona, area del “BENESSERE”, nell’accezione ormai consolidata di insieme di attività facenti capo in modo predominante all’ESTETICA e all’ACCONCIATURA, con possibile estensione anche alle attività svolte all’interno di palestre, Spa, centri specializzati in piercing e tatuaggi, centri di dietetica e alimentazione speciale (limitatamente agli aspetti non sanitari). REGIONE UMBRIA PRIORITA’ E ORIENTAMENTI In linea con le finalità generali richiamate dai recenti Inviti di Fondartigianato: - sostenere e diffondere la cultura della formazione continua, prestando attenzione alle esigenze e alle istanze tipiche delle imprese di piccole e piccolissime dimensioni, forma in cui diffusamente si presentano le attività economiche che operano nel settore BENESSERE; - rafforzare il sistema delle competenze e la competitività delle imprese e, con ciò facendo, contribuire a) allo sviluppo dei territori e di chi li popola, soprattutto in presenza di andamenti congiunturali negativi; b) all’accrescimento del valore del lavoro e dei suoi processi attraverso la loro messa in sicurezza; c) alla messa a punto di strumenti mirati, modelli organizzativi specifici, innovazione di prodotto e di processo, processi di integrazione; - favorire e innovare le metodologie e i processi di apprendimento, pervenendo a veri e propri “modelli” di riferimento da condividere e diffondere; il presente piano intende fornire le direttrici lungo le quali agire per il raggiungimento dei seguenti obiettivi specifici: - rafforzare la competitività delle imprese, anche micro-imprese, che operano nel settore del BENESSERE, attraverso la qualificazione delle risorse umane; - fornire le competenze necessarie a supportare le evoluzioni verso forme di organizzazione più complesse (da salone a “centro wellness); - favorire e accompagnare l’introduzione di innovazione (tecnologica, produttiva, organizzativa), in linea con le tendenze globali in atto (approccio olistico al Benessere, attenzione per i prodotti di cura “bio” con specifiche certificazioni, ecc.); L’orientamento generale che informa l’azione del piano è quello di: - coniugare la competitività dell’impresa con i diritti formativi in capo ai lavoratori, favorendo il trasferimento di competenze trasversali e di relazione, quali basi dell’occupabilità e della crescita personale di ciascun FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 2 ALLEGATO B - individuo. perseguire il raggiungimento di priorità trasversali (sicurezza, tutela dell’ambiente, pari opportunità e inclusione sociale, parità di genere) inserire le singole azioni formative all’interno di una visione d’insieme più ampia, che tenga conto dei fabbisogni di un intero territorio, facendo dei progetti formativi a valere sul presente piano una vera e proprio azione di sistema per lo sviluppo locale. PRIORITA’ E OBIETTIVI SPECIFICI a livello REGIONALE Nel quadro degli indirizzi generali condivisi dalle parti sociali il“Piano regionale per lo sviluppo territoriale dell’Umbria” conferma le seguenti priorità, altresì accolte dal presente piano settoriale: la formazione in risposta ai bisogni delle imprese per accrescere le competenze dei propri addetti, per migliorare le prestazioni, arginare la concorrenza ed imprimere un carattere distintivo ai prodotti e ai servizi erogati; la formazione in risposta alle esigenze dell’individuo che ha necessità di acquisire maggiori competenze ed arricchire il proprio bagaglio professionale da spendere su un mercato del lavoro in continua evoluzione e connotato da una estrema mobilità. Infine, il piano assume a riferimento gli obiettivi trasversali delineati dal “Piano regionale per lo sviluppo territoriale dell’Umbria”: l’attuazione del complesso delle norme in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro; il rispetto del principio delle pari opportunità; l’attuazione del complesso delle norme in materia di tutela dell’ambiente FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 3 ALLEGATO B Finalità Validità e durata Piano Eventuale Interazione/Integ razione con altri interventi di formazione ed altre fonti di finanziamento X Competitività di Sistema X Sviluppo Locale X Competitività di impresa X Qualità prodotto/processo X Innovazioni A valere sull’insieme delle scadenze e su tutte le linee dell’Invito 1°/2011 e successive integrazioni ACCORDI DI PROGRAMMA E/O PROGRAMMAZIONE INTEGRATA TRA PARTI SOCIALI E ISTITUZIONI OVVERO SOGGETTI PUBBLICI E/O PRIVATI REGIONALI E/O PROVINCIALI: (Descrivere brevemente le caratteristiche della integrazione degli interventi) Risorse necessarie per gli interventi previsti FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 4 ALLEGATO B Descrizione contesto e sua evoluzione FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 5 ALLEGATO B LA CONFIGURAZIONE DEL SETTORE “SERVIZI ALLA PERSONA/BENESSERE” IN UMBRIA Facendo riferimento alle componenti predominanti del settore oggetto del Piano (ACCONCIATURA ed ESTETICA), alcuni dati sulle dinamiche delle imprese sono significativi per inquadrarne le dimensioni. In Umbria risultano attive al 2011 n° 2.297, così suddivise: SALONI DI ACCONCIATURA E BARBIERI SERVIZI DEGLI ISTITUTI DI BELLEZZA SERVIZI DI MANICURE E PEDICURE SERVIZI DE CENTRI PER IL BENESSERE FISICO ATTIVITA’ DI TATUAGGIO E PIERCING NUMERO IMPRESE ATTIVE - 2011 TOTALE PERUGIA TERNI UMBRIA 1.362 435 1.797 306 135 441 16 4 20 23 7 30 7 2 9 2.297 1.714 583 Fonte: elaborazione a cura di Ufficio Studi UNIONCAMERE UMBRIA, su dati INFOCAMERE Sociale Economico Produttivo A livello regionale, il settore sviluppa poco meno di 4.700 addetti (fonte: elaborazione a cura di Ufficio Studi UNIONCAMERE UMBRIA su dati SMAIL Umbria, numero addetti a Giugno 2011), con una distribuzione tra le due province che segue ovviamente l’andamento delle imprese (circa l’84% degli addetti lavorano in unità operative con sede in Perugia, la restante percentuale a Terni). Si tratta di un settore che complessivamente “tiene”, malgrado e, anzi, paradossalmente proprio in tempi di crisi. A fronte della contrazione dei consumi, anche di beni primari, non scende, ovvero scende in misura non allineata alle ipotesi, la spesa delle persone per la cura del sé. Ciò comporta ricadute positive in termini di assunzioni, confermate dalle previsioni a livello regionale di forza lavoro qualificata nel comparto Benessere (fonte: EXCELSIOR 2011). La forme prevalente è quella della micro-impresa, spesso parcellizzata sul territorio (è il caso soprattutto dell’Acconciatura) accanto alla quale coesistono minoritarie esperienze di saloni di acconciatura strutturati e di centri benessere con oltre 5 dipendenti, sporadicamente con marchi in franchising, e questo potrebbe rappresentare un limite, laddove il cambiamento dei modelli di consumo e l’ingresso di nuovi competitors sembra suggerirescelte che vanno verso l’aggregazione di Imprese, in tutte le sue possibili forme. La forma è, quindi, quella tipicamente artigiana, in cui l’imprenditore è direttamente coinvolto nell’erogazione del servizio e organizza il lavoro dei propri collaboratori, con ricorso del tutto occasionale alla delega piena. Analogamente ad altri settori dell’Artigianato, anche per le organizzazioni economiche del Benessere in Umbria FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 6 ALLEGATO B entra in gioco il fattore “modernità/attualità” citato dal Piano Formativo Settoriale nazionale, in maniera più forte per l’Acconciatura (dove l’età dei media dei Titolari è relativamente elevata) che per l’Estetica (che esprime un’imprenditorialità anagraficamente più giovane e, quindi, più propensa al nuovo). Per quanto concerne nello specifico il comparto ESTETICA E WELLNESS, le politiche di marketing territoriale supportate da scelte di programmazione, anche finanziarie, da parte della Regione Umbria, stanno portando linfa al sistema nascente delle Spa, Resort, Centri Benessere residenziali, in cui al turista in visita (mediamente di breve durata, raramente oltre il week end) vengono proposti pacchetti benessere a forte specializzazione tematica, spesso legati a prodotti tipici del territorio. L’offerta riguarda ad esempio trattamenti che sfruttano alcuni principi attivi che scaturiscono dal processo di vinificazione, oppure presenti nell’olio, nella cui produzione l’Umbria si distingue, o ancora che impiegano il cioccolato, questi ultimi proposti soprattutto in occasione della manifestazione EUROCHOCOLATE. Si tratta, in ogni caso, di proposte commerciali che vengono presentate come “esperienze” a tutto tondo e che riaffermano la connotazione olisitica del concetto di “benessere”. Per la loro natura e in considerazione della visione che dell’Umbria hanno i visitatori (cuore verde d’Italia) sono anche soluzioni in linea con le tendenze in atto, concentrate verso la riscoperta di prodotti cosmetici naturali, contro quelli chimici, fino alle frontiere estreme ma comunque commercialmente significative dei cosmetici “a chilometri zero” (come nel caso citato del vino e dell’olio prodotti nelle nostre campagne). Per completare il quadro, un cenno agli aspetti normativi. Gli operatori del settore lamentano da sempre la mancanza di una regolamentazione che faccia chiarezza suoi ruoli e le attività da agire delle diverse figure che ruotano attorno alle professioni del Benessere, ciò in primo luogo a tutela della salute dell’utente. Un simile intervento diventa ancora più importante laddove, come detto, il settore del Wellness sta allargando i suoi confini, annettendosi attività nuove e potenzialmente confliggenti con quelli più tradizionali. In termini economici, si tratta di una istanza di regolamentazione della potenziale concorrenza. Sempre in termini di normativa, è utile sottolineare che con D.G.R. 1895/2010 la Regione Umbria ha provveduto ad approvare gli “standard professionali e formativi” della figura di Acconciatore e che con atti successivi ha altresì definito gli “standard di certificazione” (D.G.R. 1473/2011) e la procedura di abilitazione all’esercizio della professione di acconciatore (D.G.R. 9080/2011). A partire dal 2012, pertanto, tutti coloro che, avendo maturato i requisiti richiesti dalla normativa nazionale e regionale, intendono diventare titolari di un salone di acconciatura dovranno accedere a una specifica procedura in capo alla Regione Umbria. In sintesi la procedura si basa sull’esame documentale di quanto prodotto dal richiedente, su un’audizione e su un esame tecnico-pratico, il tutto finalizzato a verificare il possesso delle competenze di cui allo standard professionale approvato. Ciò che è utile in questa sede sottolineare è che tale procedura chiama in campo un ipotetico fabbisogno di formazione, soprattutto per coloro che intendono accedere all’esercizio della professione dal lavoro (cioè a dire in mancanza di esperienze formali di apprendimento) e che hanno quindi bisogno di una sede in cui sistematizzare gli apprendimenti informali maturati. FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 7 ALLEGATO B A livello di dinamiche di mercato, è evidente come un settore come quello del “benessere” sia influenzato da fattori sociali e legato a componenti che vanno dall’allungamento delle aspettative di vita, all’innalzamento dei titoli di studio, all’attenzione per l’organizzazione del proprio tempo libero, che assume la connotazione di un “riscatto” verso ritmi di lavoro frenetici. Mercato A ciò si aggiunga, in Umbria come del resto a livello nazionale: a) l’allargamento della platea dei consumatori di “benessere”: per le donne, si allunga l’età in cui si dedica attenzione al proprio corpo; gli uomini confermano la loro presenza nei centri di acconciatura, spesso unisex, e si stanno affermando come clienti abituali di centri di estetica per trattamenti che vanno dall’abbronzatura, fino ai massaggi relax e alle cure contro inestetismi vari; b) l’esistenza di una clientela sempre più informata (grazie al surplus di notizie che arrivano dai media e da Internet) che si aspetta dal proprio acconciatore e più ancora dalla propria estetista non solo elevate abilità manuali, ma anche la capacità di “verbalizzare” i trattamenti e di spiegarne con appropriatezza di linguaggio e in modo approfondito gli effetti, il funzionamento, i principi attivi dei cosmetici impiegati; c) l’utilizzo diffuso di prodotti per la cura dei capelli e delle persona a carattere “professionale” e, quindi, in vendita solo da parrucchieri ed estetiste; d) la richiesta diffusa da parte della clientela di una robusta organizzazione del servizio: prestazioni solo su appuntamento, ma al contempo margini per far fronte a eventuali “emergenze” (la cliente fidelizzata si aspetta che il proprio acconciatore o la propria estetista la possa ricevere, in caso di necessità, “tra un appuntamento e l’altro”) e) l’ampliamento delle sedi in cui si erogano servizi legati al “Benessere”: palestre, centri termali, strutture ricettive che ospitano al proprio interno centri servizi di estetica e, limitatamente, di acconciatura, erboristeria/profumerie che organizzano in modo più o meno sistematico eventi e dimostrazioni di trattamenti estetici di vario tipo; f) l’affacciarsi, in maniera al momento estremamente contenuta rispetto ad altre realtà, di imprenditorialità straniera che riesce a praticare prezzi e offrire orari di apertura estremamente concorrenziali. In generale, come detto in precedenza, il mercato locale umbro offre ancora spazi di successo per tutti gli operatori del Benessere. Ciò è particolarmente vero per il comparto Estetica; con maggiori elementi di criticità si presenta invece la situazione dell’Acconciatura, dove i passaggi settimanali presso i saloni hanno subito un ribasso. La clientela è a predominanza femminile, anche se la presenza del consumatore uomo comincia a essere commercialmente rilevante. La fascia di età è compresa tra i 20 e i 60 anni, ma la consistenza del fatturato, anche in relazione alla capacità di spesa, viene dal target 30-40 anni. In considerazione della mancanza di un turismo di lunga permanenza, diversamente da come avviene in regioni dove è consistente il flusso legato agli stabilimenti balneari o sciistici, la clientela è quasi esclusivamente locale, sebbene, come detto, si stia affermando un turismo del benessere che porta in Umbria clienti interessati a pacchetti simili. FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 8 ALLEGATO B Descrizione processi e loro evoluzione FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 9 ALLEGATO B Il processo lavorativo tipico di un Centro di Acconciatura o di Estetica può essere in sintesi descritto come segue: - presa in carico del cliente e definizione del trattamento; - predisposizione dello spazio di lavoro e scelta dei cosmetici/macchinari; - erogazione del/dei servizio/i; - eventuale vendita di prodotti per la cura e/o per la prosecuzione dei trattamenti avviati nel centro; - eventuale definizione di nuovo appuntamento; - ripristino dello spazio di lavoro; Trasversalmente, il salone fa fronte alla gestione degli appuntamenti e delle scorte di magazzino. Restano poi in capo al titolare le funzioni che vanno dalla promozione del salone, alla gestione dei rapporti con i fornitori, all’organizzazione dei turni di lavoro, agli adempimenti fiscali, ecc.. Nell’ambito di questa “catena del valore”, la tensione si concentra soprattutto sull’erogazione del servizio e molto meno sulle fasi trasversali e di supporto (organizzazione della segreteria, gestione del magazzino, ecc.). Lavorativi Abilità tecnica e manualità, accanto alle capacità di gestione della relazione con il cliente, sono quindi al centro dei processi lavorativi. Il focus è tale da attribuire importanza relativa all’utilizzo di macchinari ad alta tecnologia. Nell’Estetica soprattutto, eccezione fatta per alcuni specifici trattamenti, il fattore umano è predominante. La considerazione si inserisce in una più generale riflessione sull’organizzazione del fattore “lavoro” all’interno dei contesti produttivi artigiani, come messo in evidenza nel “Piano regionale per lo sviluppo territoriale dell’Umbria”: “Una delle variabili più importanti che determina il successo di un’impresa, soprattutto di quelle artigiane e di piccole dimensioni, sono gli aspetti intangibili legati alle qualità personali, al bagaglio di conoscenze e competenze condivise, al capitale umano, all’insieme delle relazioni di coloro che a vario titolo sono coinvolti nel processo lavorativo, cioè all’insieme del saper essere e del saper fare delle persone, ed alla capacità di mettere al centro delle organizzazioni la conoscenza, come valore per i singoli e per la realtà aziendale” Guardando al processo in termini di evoluzioni in atto, l’attenzione va allo spazio sempre più ampio che le strutture devono saper garantire a: - Programmazione e organizzazione dei servizi, intesa come gestione del planning degli appuntamenti e ottimizzazione delle risorse umane e strumentali disponibili; - Accoglienza e assistenza al cliente: ci si riferisce qui alla presa in carico del cliente, al momento del suo arrivo e all’assistenza post-servizio. In ciò gioca un ruolo vincente la capacità di tessere relazioni professionali e, tuttavia, amichevoli. In realtà l’approfondimento di questo aspetto dovrebbe allargarsi all’organizzazione dell’ambiente di lavoro, che dovrebbe essere il più possibile vicino agli stili della clientela di riferimento - Promozione dell’esercizio: si tratta di definire offerte a partire dallo studio delle attese della propria clientela. Oltre alle promozioni tradizionali (che tuttavia soccombono di fronte alla potenza, in questo settore, FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 10 ALLEGATO B del “passa parola”), recentemente alcuni saloni in Umbria stanno sperimentando formule “open” mensili (la cliente paga un corrispettivo mensile e a fronte di ciò ha accesso libero entro il mese a trattamenti basici, ad esempio la “messa in piega”, mentre paga a listino tutto quanto eccede). Questi pacchetti tendono a fidelizzare il cliente e si sommano a quelli ad esempio di “scoutistica” in determinati giorni della settimana, volti a favorire una migliore distribuzione dei carichi di lavoro all’interno della stessa. - Aggiornamento e specializzazione dei servizi offerti: la gamma dei servizi “core” di Acconciatura ed Estetica dovrebbe essere oggetto di costanti aggiornamenti, alla luce delle tendenze in atto e verso standard qualitativi sempre crescenti. Nell’organizzazione dei processi lavorativi del settore Benessere e, specificamente, Acconciatura ed Estetica, il fattore dimensionale ha ricadute significative. Infatti, le dimensioni piccole, fino al cosiddetto “nanismo” d’impresa, dei centri, unitamente alle caratteristiche tipiche dei contesti di lavoro artigiani, fanno sì che il titolare intervenga direttamente sull’erogazione del servizio, e che si serva dei “collaboratori” solo per fasi del processo e specifici trattamenti ritenuti non “strategici”. Ciò anche in considerazione, come si è detto, della forte influenza del fattore umano: il cliente sceglie di affidarsi a un singolo professionista (spesso, per l’appunto, il titolare che ha avviato l’impresa) e non al salone come organizzazione. Organizzativi Siamo, quindi, di fronte, a strutture abbastanza elementari, dove solo raramente esistono figure dedicate ad esempio alla gestione della segreteria o alle vendita dei prodotti. C’è forte flessibilità interna del personale, i lavoratori sono abituati ad agire su più fasi del processo sopra descritto, con una conoscenza diffusa del lavoro che va oltre la propria mansione. Se questa è la forma organizzativa tipica, si riscontrano in Umbria anche modelli organizzativi più strutturati, con maggiore determinazione dei ruoli e degli spazi di lavoro, una più definita e condivisa “mission” aziendale con un conseguente maggior coinvolgimento dei dipendenti da parte del Titolare. Da un punto di vista delle evoluzioni auspicabili, un’organizzazione più chiara ed efficace, soprattutto laddove il centro sia sede unica tanto di servizi di acconciatura che di servizi di estetica, è sicuramente un fattore di competitività. In questo caso, il centro dovrebbe dimostrare la capacità di organizzarsi contemporaneamente lungo le due direttrici della specializzazione (dei trattamenti all’interno delle due aree Acconciatura ed Estetica) e dell’integrazione (assunzione di una filosofia di riferimento, che pone al centro il “benessere” a tutto tondo del cliente). Il settore del Benessere è condizionato in modo complesso e a volte ambivalente dall’innovazione. Innovazione Da una parte, la centralità della manualità e il contenuto “tradizionale” di alcuni trattamenti, abbinati al carattere naturale/tradizionale (versus artificiale/nuovo) sembrano attribuire un valore commercialmente non strategico FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 11 ALLEGATO B all’innovazione. Dall’altra l’innovazione si afferma in modo prepotente in primo luogo perché la considerazione di cui sopra, operata a volte anche dagli stessi addetti del settore, oltre che dai clienti, nasce da un equivoco, e cioè che il nuovo sia necessariamente meno salutare e meno efficace del vecchio, quando in realtà la tradizione ha possibilità di successo solo se reca in sé i benefici del nuovo. E’ innegabile, infatti, che la realizzazione di un trattamento (tanto di estetica, che di acconciatura) debba risentire delle evoluzioni scientifiche e tecnologiche in atto, a partire dal modo (protocollo metodologico) in cui viene realizzato fino ad arrivare agli strumenti tecnologici e ai principi attivi che vengono impiegati. In questo senso, c’è da segnalare l’assoggettamento dei saloni, soprattutto dei più piccoli, alle innovazioni “imposte” dalle grandi case produttrici di cosmetici di cura, particolarmente dei capelli, ma anche del corpo . In secondo luogo, l’esistenza di una clientela sempre più informata e esigente, attenta alla propria salute oltre che al benessere, impone ai centri un aggiornamento continuo in termini di tecniche, macchinari, prodotti. Tuttavia, è evidente che l’introduzione di tecnologia apporta benefici di lungo termine solo se si accompagna all’innovazione organizzativa e alla ridefinizione dei processi aziendali. Anche in un settore come quello dei Servizi alla Persona/Benessere valgono pienamente le considerazioni di cui al ““Piano regionale per lo sviluppo territoriale dell’Umbria”: “Per poter beneficiare appieno delle potenzialità innovative insite nell’acquisizione di nuovi fattori produttivi tecnici occorre agire parallelamente sull’organizzazione e sulle competenze dei collaboratori. L’innovazione e lo sviluppo dei processi aziendali va pertanto vista come un’attività complessa che richiede l’analisi simultanea dei meccanismi gestionali, degli aspetti organizzativi e delle tecnologie”. Mercato L’innovazione, infine, diventa necessaria da un punto di vista organizzativo, laddove il piccolo salone intenda fare “il salto di qualità” verso il centro specializzato, tanto di estetica che di acconciatura, che, ancora più “centro benessere” di estetica+acconciatura. In questo caso, l’innovazione diventa elemento indispensabile in termini di: - organizzazione del processo di lavoro in modo innovativo: mappatura dei processi e attribuzione di ruoli specifici, ma anche risorse dedicate alle funzioni trasversali (accoglienza, vendita di prodotti di cura, assistenza e “sistema qualità”); - introduzione di soluzioni informatiche per gestire il planning degli appuntamenti e le scorte di magazzino; - accesso a nuove forme di promozione, anche attraverso il marketing multimediale, dei servizi e dei pacchetti offerti. Per quanto concerne i processi riconducibili al “mercato”, le tendenze in atto in Umbria, in linea peraltro con il quadro nazionale, possono essere così descritte: - molti saloni si stanno trasformando nel senso del passaggio verso il vero e proprio “centro wellness” e, anche laddove ciò non avviene, pur mantenendo la propria specificità, la gamma dei servizi aggiunti sta ampliandosi. In questo senso, i saloni di acconciatura offrono anche servizi accessori (trucco, pedicure, manicure), così come i centri di estetica mettono a disposizione consulenze di dietologia, oppure si convenzionano con palestre per erogare sul luogo alcuni trattamenti benessere. Ciò in considerazione del FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 12 ALLEGATO B - fatto che esiste una clientela sempre più esigente in termini di varietà e qualità dei servizi offerti; le politiche di marketing si stanno allargando alla costruzione di pacchetti benessere complessi e alla visibilità sul web, attraverso portali commerciali dedicati o al settore o al territorio; di fronte al crescente numero di nuove imprese, la parola chiave per fidelizzare il cliente sembra essere per il pubblico più maturo l’affidabilità (in termini di efficacia del trattamento) della prestazione, mentre per la clientela più giovane l’appeal si concentra sulla più generale “immagine” del salone: dall’arredamento delle postazioni di lavoro, alla scelta della musica, alle riviste offerte, fino all’abbigliamento di lavoro scelto dagli operatori. E’ evidente, in ogni caso, che di fronte a un mercato in continua e veloce evoluzione, soprattutto per i modelli di consumo che tendono velocemente a susseguirsi, la capacità di anticipare i cambiamenti e di adattare ad essi i servizi offerti sembra diventare la risorsa manageriale vincente. Descrizione tecnologie e prodotto/i e loro innovazione L’introduzione di tecnologia all’interno dei centri che erogano servizi legati al benessere è crescente e variegata. Si tratta di tecnologie che, come detto, accompagnano e raramente si sostituiscono alla manualità dell’operatore, vera ricchezza di un centro. A livello di trattamenti estetici, l’impatto più rilevante è quello dei macchinari contro i vari inestetismi, che sfruttano di volta in volta principi fisici/chimici di funzionamento o sostanze attive diverse e quello delle macchine-solarium, per le quali l’introduzione di nuova tecnologia va nella direzione dell’abbattimento di ogni possibile danno dermatologico (invecchiamento, macchie, ecc.). Nell’Acconciatura, l’introduzione di tecnologia riguarda invece soprattutto i trattamenti tricologici. Tecnologie Prodotto/i In generale, la tendenza in atto nell’utilizzo dei prodotti va verso la riscoperta di contenuti naturali, che sappiano coniugare l’efficacia del risultato con l’idea di aggiungere, attraverso il binomio “natura/purezza” ancora qualcosa in più in direzione della salute e, quindi, del benessere. In ogni caso, ciò che appare chiaro è che il Cliente si aspetta dal proprio Acconciatore e dalla propria Estetista una profonda conoscenza dei prodotti utilizzati e offerti in vendita, e, quindi, una illustrazione chiara e approfondita delle sue qualità, del funzionamento dei principi attivi, degli effetti benefici così come dei punti di debolezza. Ci sembra inoltre utile ricordare che anche in questo settore si sta affermando la preferenza degli operatori verso tecnologie e prodotti “Made in Italy”, anche sulla scia delle sollecitazioni che vengono dai clienti. Infine, da notare che, in modo trasversale, soprattutto in presenza di Titolari giovani, le tecnologie informatiche si stanno affermando a più livelli: dalla gestione dell’immagine e della promozione del salone, alla creazione di agende clienti, complete di schede tecniche, fino alle più tradizionali attività di organizzazione del magazzino e degli ordini. FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 13 ALLEGATO B Descrizione fabbisogni formativi: Relazionali In considerazione di tutto quanto sopra detto, i fabbisogni formativi in questo campo attengono soprattutto al processo di comunicazione e gestione delle relazioni: - tanto verso l’esterno: fornitori e, soprattutto, clienti (anche potenziali). Per gli operatori del settore ciò significa appropriarsi degli strumenti comunicativi e psicologici che, insieme alla profondità delle conoscenze tecniche, permettano loro di qualificarsi come veri e propri “consulenti di immagine e di benessere”. Rientrano inoltre in questo ambito la capacità di tessere relazioni con gli altri operatori del settore, in una logica di “rete d’imprese” che nel settore del Benessere non si è ancora sufficientemente affermata, essendo poche e concentrate alle sole forme dei gruppi di acquisto le esperienze in corso in Umbria; - quanto interna alla struttura organizzativa, intesa quindi come capacità di autodiagnosi del proprio lavoro, di capacità di lavoro di squadra e infine come capacità manageriali del titolare di gestire le relazioni con i propri collaboratori in un’ottica di valorizzazione del lavoro di ciascuno, verso il raggiungimento di obiettivi certi e condivisi. Si tratta, in sintesi, del bisogno di rafforzare il valore della mission aziendale e del senso di appartenenza, in un’ottica di sistema integrato di impresa (cfr. “Piano regionale per lo sviluppo territoriale dell’Umbria”). In ciò è altresì ricompresa la relazione di apprendimento, ovvero la capacità di gestire le transazioni che hanno come contenuto i saperi e il loro trasferimento. E’ infatti evidente che uno dei fattori di successo e, quindi, critici, consiste proprio nella formazione interna del personale (apprendisti, neo-assunti) che comporta notoriamente costi elevati in termini di investimento di tempo che il personale qualificato, spesso lo stesso titolare, dedicano all’insegnamento. FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 14 ALLEGATO B Di processo (altro) Per quanto attiene al processo, emergono fabbisogni che attengono all’opportunità di migliorare, attraverso l’acquisizione/l’aggiornamento di competenze: - l’organizzazione efficace della fase di accoglienza, di pianificazione degli appuntamenti e di assistenza al cliente che ha terminato il proprio trattamento; - la capacità di intercettare e interpretare le tendenze moda, e di interiorizzarle sotto forma di adeguamento delle proposte del centro a quanto richiesto dal mercato; - la diagnosi, la definizione e l’erogazione del trattamento individuato: ci riferiamo quindi al rafforzamento delle competenze tecnico-specialistiche che qualificano il servizio offerto: nuove tecniche, nuovi trattamenti, nuovi prodotti, nuove procedure. - l’individuazione e la messa a punto di servizi nuovi e/o la definizione di nuove modalità di erogazione dei servizi già offerti. In stretta connessione, vi è anche la necessità di anticipare e interpretare le tendenze moda e l’affermazione di nuovi modelli di consumo, entrambi fattori che hanno ricadute essenziali nella definizione dei nuovi servizi; - la promozione e la vendita dei prodotti cosmetici di cura post-trattamento, tanto per l’acconciatura che per l’estetica; - le gestione degli acquisti e del magazzino; - la capacità di leggere la propria Impresa in un’ottica di Organizzazione (con tutti gli aspetti, anche tecnici, che ne derivano), ispirata ai principi di Qualità, ponendo quindi al centro il cliente e il concetto di benessere a tutto tondo; - la gestione delle risorse umane che operano all’interno del salone/centro; - la gestione degli aspetti amministrativi e fiscali. Eventuale adeguamento delle competenze linguistiche per lavoratori stranieri Descrizione processi di apprendimento Metodologie A livello di metodologie, il presente piano condivide l’impostazione di cui al “Piano regionale per lo sviluppo territoriale dell’Umbria”: “Per svolgere in maniera ottimale il suo ruolo di investimento, l’azione formativa deve essere fortemente e intrinsecamente legata alla missione, ai valori, alle strategie a alla dimensione organizzativa e produttiva del FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 15 ALLEGATO B sistema di riferimento, in sostanza deve essere centrata sulle esigenze e le necessità dell’utente. Tutto questo significa farsi carico della relazione con il complesso sistema di clienti e committenti (lavoratori, imprese, parti sociali, Fondartigianato) e assumere una logica fatta di impegni reciproci correttamente formalizzati. E’ importante focalizzare non tanto o non solo i fabbisogni professionali in termini di “cosa manca”, bensì in termini di “quali sono i processi di apprendimento rilevanti”. Da questo punto di vista, i punti più rilevanti da considerare sono i seguenti: l’impresa è l’unico luogo in cui e possibile apprendere i saperi pratici necessari all’acquisizione della professionalità, ma, al contempo, l’impresa è sempre meno il luogo in cui la trasmissione del sapere si presenta facile e naturale, a causa di fattori come la scarsa disponibilità sociale all’investimento in apprendimento ed i limiti di funzionamento organizzativo, la centratura dei saperi essenziali (dunque del ruolo del docente) sull’imprenditore artigiano, che non è particolarmente incline a delegare questa funzione, oppure, anche volendo, magari non è nelle condizioni di poterlo fare, la scarsa capacita “pedagogica”, i costi effettivi di trasmissione attraverso il “learning by doing”; anche i distretti non sembrano essere più i luoghi (“mitici”) in cui avvenivano processi di cooperazione competitiva ed in cui il mercato del lavoro provedeva, attraverso il suo naturale funzionamento, alla ridistribuzione virtuosa dei saperi, generando rilevanti esternalità; è evidente lo scollegamento fra saperi (e formazione) più pratici e quelli più teorici. Da questo punto di vista, il costo dell’integrazione fra le due tipologie di conoscenza sono in genere molto alti, sia per questioni culturali (scarso riconoscimento dell’importanza del sapere teorico da parte di imprenditori e dipendenti), sia per la mancanza di metodi e strumenti di alternanza e di integrazione fra i due. Di solito, dove l’integrazione avviene è perché esistono specifici “vettori di integrazione”, spesso casuali: un certo tipo di consulenza aziendale (o di consulente), una certa predisposizione dell’artigiano e del formatore, il ruolo di facilitatore svolto da un dipendente o dal figlio dell’imprenditore con un maggior livello di istruzione (“ricambio generazionale virtuoso”). Occorrono, dunque, dei “mediatori” ed un approccio “bottom-up”, dove si ponga al centro l’artigiano, il suo sapere pratico e le sue modalità empiriche di apprendimento, per giungere alla ricostruzione utile e cognitivamente specificativa dei “perché teorici” e delle possibili nuove soluzioni che si possono prospettare; la formazione continua non è in genere percepita come utile, o addirittura è percepita come controproducente, anche in assenza di un’esperienza diretta, spesso, ad esempio, a causa della lettura critica dell’apprendistato (per quanto riguarda la frequenza ai corsi obbligatori) e del livello professionale di chi esce dalla formazione in ingresso. Quando vi si fa ricorso (in meno del 10% dei casi), è giudicata al massimo come “interessante, ma poco utile” e questo suggerisce, da un lato, di tarare meglio gli interventi formativi, dall’altro di lavorare sugli aspetti di cultura d’impresa connessi alla formazione. A testimonianza di ciò, quando non si fa ricorso alla formazione spesso, oltre che per vincoli oggettivi (es: mancanza di tempo), è perché la si percepisce come un “costo” e non come un “investimento”; sempre con riferimento ai fattori culturali ed alle percezioni degli imprenditori in merito alla formazione, molti di loro avvertono di doverne sopportare interamente i costi, nell’incertezza di esiti e di prospettive. La prospettiva cambia rispetto a chi concepisce la formazione come un investimento utile; si tratta di chi ha sostanzialmente FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 16 ALLEGATO B chiare le proprie esigenze ed è determinato nell’adeguamento delle competenze-chiave della propria impresa; un aspetto importante è la capacita spontanea di apprendere dalla propria esperienza, sapendo produrre e gestire discontinuità notevoli di prodotto e di mercato. In questo senso, è necessario pensare a come far sì che la formazione continua possa andare a supporto di questo potenziale, in modo che essa acquisisca significato e valore. In sostanza, la Formazione Continua è un driver di attivazione e di adeguamento delle capacità e dei comportamenti delle imprese e dei lavoratori, che, come tale, richiede di agire e di essere agita in un contesto in cui le grandi scelte di fondo siano già state compiute ed in cui vi sia visibile continuità rispetto ad altri sistemi e canali di apprendimento, formale e non. Detto questo, i punti cardine degli interventi devono essere i seguenti: assumere a riferimento un’ottica temporale di medio termine: la densità ed il carattere strutturale dei cambiamenti attesi richiedono una rilevante profondità e continuità delle risorse, coordinate da uno strumento di programmazione; ricercare un equilibrio fra risorse destinate a favorire la riproduzione dei saperi e risorse rivolte alla loro innovazione, il che rimanda al più generale tema della necessità di un quadro unico di politiche formative; sviluppare modelli formativi coerenti con le caratteristiche di apprendimento dei contesti e dei beneficiari cui essi si rivolgono, il che può essere declinato in vari modi: sviluppare pedagogie di alternanza e di integrazione fra saperi pratici e saperi teorici, volte alla riduzione dei costi di trasmissione e di acquisizione delle conoscenze; definire modalità di accesso e di erogazione della formazione coerenti con i vincoli organizzativi dei beneficiari; estendere le tipologie di interventi formativi finanziabili, per ricomprendere azioni integrate con approcci consulenziali, o comunque basate su azioni di contesto di tipo “bottom-up”, scambi di buone prassi anche tramite interventi formativi in aziende eccellenti; benchmarking di processo. qualificare le capacita didattiche e di gestione della conoscenza dell’imprenditore e dei lavoratori dell’impresa artigiana. E’ necessario, infine, rendere partecipi, e non soggetti passivi, i lavoratori e le lavoratrici del processo a cui stanno per prendere parte, esplicitando in o la funzione della Formazione Continua o l’esistenza e il ruolo del Fondo Interprofessionale o il diritto/dovere dell’impresa nei confronti del Fondo o il diritto/dovere dei lavoratori e delle lavoratrici nei confronti del Fondo La Formazione Continua si rivolge ad un pubblico di lavoratori e di lavoratrici adulti, con un bagaglio di conoscenze e di competenze propri. Si devono valorizzare i saperi, sia quelli personali che quelli professionali e deve essere chiarito da subito che i loro saperi, con il loro consenso, diventeranno patrimonio dell’intero gruppo. Si espliciterà l’obiettivo cognitivo della formazione nella logica dello scambio reciproco dei saperi; l’organizzazione e la tempistica del percorso Formativo.” FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 17 ALLEGATO B Strumenti Modalità organizzative Nel rispetto dei principi dell’educazione degli adulti, il Piano Formativo vuole quindi privilegiare l’attuazione di metodologie attive, che garantiscano ai singoli soggetti coinvolti di porsi come “promotori” dell’azione formativa stessa. Infatti, essendo volte a respingere il ruolo passivo, dipendente e sostanzialmente ricettivo usualmente assunto dal soggetto, tali strategie formative tendono a stimolare una sua partecipazione attiva, sentita e consapevole. Utilizzando un approccio metodologico prevalentemente basato sui principi dell’“action learning”, l’obiettivo diventa, infatti, da un lato, quello di sviluppare conoscenze e metodologie coerenti non solo con le esigenze del lavoro e della prassi professionale, ma anche con le aspettative e le motivazioni di ogni lavoratore e, dall’altro, di ancorare i singoli progetti formativi alla realtà concreta (di lavoro e organizzativa) dell’utente, promuovendo il collegamento stretto fra il processo di apprendimento individuale e i cambiamenti organizzativi attesi. Sulla base di tali assunti, il docente diventa “regista” della formazione e i partecipanti gli “attori protagonisti”. Sulla scorta di tale impostazione, modalità d’apprendimento quali “role-playing”, “case-analisys”, “work-group”, unitamente ad esercitazioni pratiche orientate al “problem-solving” mirano a rendere l'acquisizione concettuale interattiva e duratura nel tempo. Accanto alle metodologie più tradizionali, pertanto, ciascun intervento dovrà orientarsi verso un’integrazione tra alcuni approcci alternativi strettamente coerenti e funzionali al conseguimento degli obiettivi generali dei differenti interventi formativi, nell’intento di creare una reale comunità di pratiche e di apprendimento. In funzione degli argomenti specifici che verranno individuati all’interno dei singoli Progetti rispondenti al presente Piano e delle attività previste, dovranno essere utilizzati strumenti idonei allo svolgimento dei singoli percorsi e delle unita formative. In via esclusivamente esemplificativa, vengono individuati strumenti quali: lavagne luminose; lavagne a fogli mobili; PC con videoproiettore; videoregistratore; In relazione all’utilizzo di laboratori tecnici e professionali, si prevedono attrezzature e/o strumentazioni specifiche I progetti rispondenti al presente Piano, analogamente a quanto previsto a livello di Piano regionale, dovranno prevedere modalità organizzative rispondenti alle richieste del Fondo e ogni intervento formativo sarà organizzato, ponendo attenzione a: rilettura del fabbisogno formativo delle imprese e dei lavoratori prima di collocare questi ultimi nell’ambito di uno specifico percorso formativo; una fase di accoglienza iniziale, funzionale all’esplicitazione degli obiettivi e delle finalità dell’intervento, nonché un momento di sensibilizzazione al tema della formazione continua, con particolare attenzione alla descrizione delle potenzialità di Fondartigianato; definizione di un “setting formativo” strutturato costruito ad hoc, in funzione delle caratteristiche specifiche degli FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 18 ALLEGATO B Documentazione (utilizzo materiali e prodotti di esperienze precedenti) utenti che parteciperanno agli specifici percorsi formativi; interventi di monitoraggio iniziale (volti alla rilevazione delle aspettative e delle motivazioni alla base dell’adesione dell’intervento formativo, nonché di valutazione delle competenze di ingresso), in itinere (al fine di indagare gli scostamenti di segno positivo o negativo rispetto alle aspettative iniziale e utili per valutare il livello di apprendimento raggiunto), finale (con lo scopo di valutare il livello di competenze raggiunto e il grado di soddisfacimento del percorso intrapreso), ex-post (indagine di follow-up volta ad indagare l’effettiva ricaduta dell’esperienza formativa vissuta in relazione al ruolo ed alla funzione ricoperti dal soggetto in formazione); disponibilità di materiale di consumo: rendere disponibili per esercitazioni pratiche e simulazioni materiali di consumo in quantità sufficiente e di qualità adeguata tempistica al fine di conciliare i carichi di lavoro dell’azienda e gli impegni di formazione, programmando date ed orari ricorsività per dare continuità agli interventi formativi, attraverso interventi formativi brevi/mirati, ma programmati in un lasso temporale prolungato, nell’ottica di un piano di sviluppo articolato e non di interventi “spot” ottemperanza agli adempimenti burocratici del Fondo: adottare la modulistica prevista per la gestione dei percorsi, rispettando tempi e modalità di trasmissione attestazione e certificazione delle competenze. Per supportare tale processo, ed in sintonia con le linee già adottate da Fondartigianato con l’emanazione dei precedenti Inviti, si ritiene fondamentale prevedere azioni a sostegno del riconoscimento formale degli apprendimenti (mediante rilascio della “Dichiarazione di Competenze”) La documentazione oggetto di formazione sarà fornita dai docenti ed esperti. Saranno fornite documentazioni didattiche di vario tipo: dispense, testi, schede tecniche, cd rom. FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 19 ALLEGATO B Contenuti formativi da sviluppare I contenuti formativi da sviluppare attraverso i singoli progetti formativi presentati a valere sul seguente piano dovranno tenere conto di quanto riportato in premessa nell’ambito del “Piano regionale per lo sviluppo territoriale dell’Umbria”: “Del resto, rispetto al passato cresce il numero di imprese che percepiscono l’importanza di “fattori competitivi soft”, come la gestione delle relazioni con clienti (soprattutto ad alto valore) e partner (nell’ambito di “costellazioni del valore”), o la gestione delle risorse umane, dove emergono esigenze di maggiore “competenza tecnica” e di “approcci relazionali e motivanti”. In generale, emerge per molti la necessita di acquisire competenze nuove, solide, per potenziare la propria capacita competitiva; queste sono legate al passaggio dal “fare prodotto” al “fare impresa”, nel senso di spostare l’attenzione strategica dall’economia materiale alla costruzione di capacita competitiva attraverso il presidio forte dei fattori immateriali” Questa tendenza, visibile in forma macro a livello regionale, è vera anche per il settore del Benessere. Ciò, ovviamente, non deve indurre ad allontanare l’attenzione dai processi core connessi all’erogazione dei servizi. In linea con quanto definito a livello di fabbisogni di competenze e di quanto descritto nel Piano Settoriale dell’Umbria, i contenuti formativi dovranno riguardare: Pianificazione strategica e gestione economico-finanziaria: definizione di piani strategici di sviluppo, messa a punto di modelli organizzativi efficaci, aggiornamento su aspetti giuridici, contabili, economico-finanziari, tecnico-produttivi, definizione di stili di direzione, approfondimento delle procedure amministrative, con particolare riguardo alla capacità di lettura e previsione dei flussi finanziari, e agli adempimenti societari. Gestione delle risorse umane: aspetti contrattuali e normativi, tecniche di team building, motivazione del personale, formazione dei tutor di apprendistato. Tecniche di comunicazione per migliorare la condivisione delle informazioni e i flussi di lavoro e favorire il trasferimento dei saperi nei luoghi di lavoro; Gestione commerciale – Approccio al mercato: lettura delle tendenze e dei modelli di consumo e di identificazione del concetto di benessere, tecniche di commercializzazione, anche attraverso il web. Presidio della lingua inglese, nella misura in cui essa è di supporto all’approfondimento di nuove tecniche di lavoro, nuovi prodotti, nuove tendenze Gestione commerciale – Relazioni con la clientela: miglioramento del flusso di comunicazione, presa in carico del cliente e risoluzione dei problemi, definizione di procedure per rilevare la qualità percepita e migliorare il servizio offerto nella direzione delle attese del cliente Produzione/Erogazione del Servizio in senso stretto: aggiornamento e acquisizione di nuove competenze tecniche, abilità manuali per innalzare la qualità del servizio offerto; Logistica e Magazzino: gestione e organizzazione del magazzino e delle scorte Innovazione: da intendersi in modo trasversale come sviluppo della propensione all’innovazione e come definizione di comportamenti lavorativi che rendono possibile l’introduzione dell’innovazione messa a punto. A questi contenuti, finalizzati allo sviluppo di meta-competenze, si aggiungono quelli degli ambiti di cui sopra (Pianificazione strategica…, Gestione delle risorse umane, Gestione commerciale, ecc.) che potranno tutti essere declinati - soprattutto se richiesto dalle analisi dei fabbisogni dei singoli contesti aziendali, interaziendali, territoriali, osservati - in termini di innovazione. FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 20 ALLEGATO B Tutto ciò integrato con alcune aspetti trasversali: - Qualità e Sicurezza: organizzazione secondo i principi di Qualità dell’Impresa (da leggersi soprattutto come orientamento al cliente), attenzione all’impatto sull’ambiente dei rifiuti, organizzazione degli spazi di lavoro secondo criteri di salute e igiene, nel rispetto del lavoratore e del cliente. - Informatica e ICT: con riferimento tanto alle competenze informatiche di base, quanto a quelle più strettamente connesse al settore di riferimento: software per la gestione dell’agenda clienti e degli appuntamenti, software per la diagnosi e la simulazione degli effetti dell’applicazione di specifici trattamenti, utilizzo di strumenti di promozione on line del proprio salone e dei suoi servizi A questi contenuti si aggiungono quelli previsti dal Piano Settoriale dell’Umbria, a seguito di quanto previsto nell’Accordo per la formazione continua in Umbria, in cui le parti ravvisano la necessità di introdurre un modulo di durata variabile a seconda della durata del percorso complessivo avente ad oggetto: Fondartigianato La formazione dei lavoratori Diritti e doveri dei lavoratori Previdenza integrativa Salute e sicurezza (ad eccezione dei progetti specifici salute e sicurezza). FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 21 ALLEGATO B Priorità dell’intervento “PREVENTIVO”: X anticipare i bisogni di formazione X aggiornare e migliorare le competenze professionali rispetto a opportunità di mercato/innovazioni tecnologiche/modificazioni dei processi produttivi/evoluzione delle professionalità X adeguare la qualificazione professionale dei lavoratori “CURATIVO”: X rispondere ai bisogni formativi specifici X riqualificare i lavoratori X aggiornare e migliorare le competenze professionali rispetto a opportunità di mercato/innovazioni tecnologiche/modificazioni dei processi produttivi/evoluzione delle professionalità X acquisire nuove qualificazioni professionali Descrizione ruoli e profili professionali destinatari dell’azione Anche per il settore Servizi alla Persona/Benessere valgono le considerazioni di cui al “Piano regionale per lo sviluppo territoriale dell’Umbria”: Ruoli “La formazione per l’artigianato è per sua natura multidimensionale, non è raro che la stessa utenza esprima necessità e bisogni riguardanti la cultura imprenditoriale e manageriale, l’acquisizione di nuove competenze indispensabili per le diverse funzioni aziendali, l’aggiornamento della professionalità tecnica per mantenere elevati standard di prodotto e lavorazione. Questa multidimensionalità della formazione deriva essenzialmente da due fatti: 1) la varietà dell’artigianato, un sistema produttivo che non si è mai omologato ai modelli della grande impresa della produzione in serie e che presenta fortissimi elementi di specificità organizzativa e produttiva in cui confluiscono quasi tutti i settori e comparti produttivi; 2) la centralità della persona nel contesto produttivo artigiano e l’impossibilità di scindere l’impresa dall’imprenditore e dai lavoratori che vi operano. Per questo motivo nelle imprese artigiane e’ molto difficile che il lavoro sia organizzato sulla base di una rigida divisione per ruoli e funzioni. L’intreccio, ai vari livelli, di complessità organizzativa e competenze professionali si verifica con frequenza. È questa situazione a definire l’alto livello di polifunzionalità raggiunto nelle imprese artigiane. Ovvero ciò che determina un tratto distintivo dell’organizzazione del lavoro interno all’azienda, ed è un naturale riferimento per la pianificazione e l’organizzazione degli interventi di formazione. In uno scenario produttivo come quello umbro, dove dominano le microimprese, è naturale, pertanto, che spesso i dipendenti ricoprano più ruoli, cosi come è probabile che lo stesso titolare lavori a stretto contatto con i propri dipendenti nelle attività di produzione, oltre a dirigere, organizzare, pianificare, gestire clienti e fornitori, etc.” FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 22 ALLEGATO B In considerazione di tutto quanto sopra esposto, e rimandando alle definizioni dei singoli progetti formativi che insisteranno sul presente piano, si ipotizza il coinvolgimento dei seguenti profili professionali: PROFLI PROFESSIONALI AREA “ACCONCIATURA” - Acconciatore Esperto di tricologia non curativa Addetto all’erogazione di servizi aggiuntivi (manicure, pedicure, trucco) PROFILI PROFESSIONALI AREA “ESTETICA” - Estetista - Massaggiatore - Truccatore Profili - Tecnico di trucco teatrale, cinematografico, televisivo professionali - Tecnico della ricostruzione delle unghie - Operatore di tatuaggi - Operatore di piercing PROFILI PROFESSIONALI COMUNI A ENTRAMBE LE AREE - Addetto all’Accoglienza e al Front Office - Consulente di Immagine/Benessere; - Addetto Marketing - Addetto alle Vendite dei prodotti di cura. FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 23 ALLEGATO B Imprese del settore BENESSERE aderenti a Fondartigianato ed operanti nel territorio regionale AZIENDE/TERRITORI (descrizione dei bacini di riferimento e della tipologia, numero delle aziende e dei territori interessati) PROGETTO/I (indicazione del Progetto/i finalizzato/i alla realizzazione del Piano Formativo) FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 24 ALLEGATO B Timbro e Firme in originale PARTI SOCIALI Perugia, 19 marzo 2012 FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua – 1° - 2011 Linea 1 “SVILUPPO TERRITORIALE” Pagina 25