Africa Centro Orientale 2014 SCHEDA ETIOPIA

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Africa Centro Orientale 2014 SCHEDA ETIOPIA
CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Africa Centro Orientale 2014
SCHEDA ETIOPIA - ICPLF
Volontari richiesti : N 2
SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: ADDIS ABEBA
INTRODUZIONE
FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo
realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di
contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo, al superamento di quelle
condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potuti essere, sono o sono stati fonte di conflitti e di
maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti
così intesi e volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della
solidarietà internazionale, Volontari nel mondo FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni
XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha presentato nel febbraio del 2007 all’UNSC il progetto madre “Caschi
Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di
costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale,
etnico…) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti, attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo. I
conflitti infatti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, dove i diritti umani non sono tutelati, i processi
decisionali non sono democratici e partecipati e dove alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto
di servizio civile vuole essere una ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione
della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore
terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il
degrado ambientale; e che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione,
mediazione e di riconoscimento della positività dell’altro.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA
IL PROGETTO:
ETIOPIA
La Repubblica Democratica Federale d'Etiopia è uno stato dell'Africa orientale che vanta un'identità
plurimillenaria, tanto che è considerata il più antico stato del continente. Unica fra gli stati africani, la
monarchia etiope conservò la sua indipendenza durante tutto il periodo coloniale, fatta eccezione per
l'occupazione italiana (1936-1941). Il Paese, infatti, ha suscitato gli appetiti espansionistici dell’Italia,
soprattutto dopo l’apertura del canale di Suez che ha reso strategico il controllo del Mar Rosso. Solo in
seguito alla dura sconfitta durante la battaglia di Adua, il governo italiano ha riconosciuto l’indipendenza
dell’Etiopia. La politica estera etiope è stata dominata dalla tensione con la vicina Eritrea: il conflitto sul
confine tra i due Paesi, terminato solo nel 2000 col trattato d'Algeri, ha provocato la morte di più di 70.000
persone e non può dirsi ancora superato, visto che permangono disaccordi sulla demarcazione del confine.
L’Etiopia tuttavia ha recentemente rifiutato l’arbitrato di una commissione indipendente che aveva assegnato
alcuni territori contesi all’Eritrea, e attualmente il confine tra i due paesi è costantemente monitorato da una
missione. Ulteriore testimonianza del conflitto è ancora la presenza sul territorio di un numero considerevole
di vari tipi di ordigni non esplosi e mine antiuomo ed anticarro. Da non sottovalutare per l’equilibrio nazionale
sono anche le rivendicazioni delle varie comunità che abitano il paese: la ribellione endemica nella regione
di Gambella, al confine con il Sudan; i frequenti scontri armati nei pressi del confine somalo; e le
rivendicazioni delle comunità Afar e Oromo. Nel biennio 1984-1985 il paese è stato colpito da una carestia di
vastissime proporzioni che ha portato alla morte 1 milione di persone. Stremato da golpe sanguinosi, rivolte,
siccità su larga scala, dal problema dei rifugiati ed infine dalla ritirata dei protettori sovietici, il regime venne
deposto da una coalizione di forze ribelli, il FRDPE nel 1991. Nel 1993 venne proclamata l’indipendenza
dell’Eritrea, mentre l’EPRDF (Ethiopian People’s Revolutionary Democratic Front) con a capo Meles Zenawi
vara una nuova Costituzione e organizza una serie di elezioni da cui il partito esce vincitore. Zenawi viene
eletto primo ministro nel 1995 e verrà confermato alla carica anche alle consultazioni del 2000. Le elezioni
della primavera 2005 invece di consolidare il potere dell’EPRDF si sono rivelate un boomerang. I numerosi
brogli che hanno caratterizzato le consultazioni e i successivi scontri di piazza, che hanno provocato
centinaia di vittime, hanno mostrato come la questione dei diritti civili e politici nel Paese sia ancora
preoccupante. Nel 2010 le elezioni politiche sono state nuovamente vinte dal partito del primo ministro
Zenawi, nonostante le accuse di brogli e abusi mosse anche in questa occasione dalle opposizioni.
A causa della guerra prolungata con l’Eritrea, l’Etiopia si trova a dover dipendere quasi interamente dal porto
di Gibuti per le esportazioni e le importazioni. Ciò nonostante i dati indicati dalla Banca Mondiale, indicano
che il Paese ha mantenuto un tasso di crescita del PIL significativo dal 2009 al 2012, compreso tra l’8,7 e il
12,6%. Negli ultimi quattro anni, il Paese infatti ha registrato un tasso di crescita medio dell’11% annuo. Alla
forte crescita del PIL ha fatto seguito quella dell’inflazione media annuale. Il tasso di inflazione registrato nel
2013 è dell’8,4% ancora altro, nonostante la notevole riduzione rispetto al 2012, stimato al 22,9%.
Ad ogni modo, il settore trainante dell’economia etiope è ancora l’agricoltura, che rappresenta il 47% del PIL
e che è fortemente arretrata e dipendente dalle variabili precipitazioni, le quali possono dare un ottimo
raccolto o, come molto spesso accade, provocare siccità e carestie spaventose. È in crescita anche il
fenomeno del land grabbing, strettamente legato agli sgomberi forzati e all’uso eccessivo della forza da
parte di polizia e militari e che produce numerosi problemi ambientali (erosione del suolo, deforestazione,
perdita di biodiversità, desertificazione). Il risultato è che quasi ogni anno il paese deve dipendere dagli aiuti
internazionali per sfamare la popolazione (4,6 milioni di abitanti necessitano annualmente d’assistenza
alimentare, cosa che rende il Paese uno dei più insicuri del mondo a livello alimentare). L’Etiopia infatti si
colloca al 173o posto della classifica UNDP 2011 con un indice di sviluppo umano pari a 0.396 ed il 30,7%
della popolazione vive infatti ancora sotto la soglia di povertà: la maggioranza della popolazione ha un
ridottissimo introito economico, c’è una notevole scarsità di cibo, basso livello educativo specialmente tra la
popolazione femminile, scarsità di acqua potabile e servizi sanitari. Si registra inoltre un notevole incremento
demografico della popolazione.
Dal punto di vista sanitario l’Etiopia è scarsamente servita da ospedali, nonostante siano presenti molte
malattie infettive, in occidente facilmente prevenibili e curabili. Il sistema sanitario del paese non è infatti
ancora in grado di rispondere quantitativamente e qualitativamente al bisogno della popolazione. I servizi
sanitari sono mal distribuiti, con una capacità di risposta insufficiente alla richiesta della popolazione e
localizzati principalmente nelle città. Inoltre l’accesso a queste strutture è proibito ai poveri provenienti da
zone rurali del Paese.
Infine sono ancora piuttosto frequenti le violazioni dei diritti umani. Le vittime sono spesso donne, che
subiscono abusi, violenze, discriminazioni, mutilazioni genitali e molto spesso non hanno la possibilità di
adire le vie legali per vergogna o ignoranza. Anche i bambini sono una categoria a forte rischio, soprattutto
per quanto riguarda abusi sessuali e accesso all’istruzione.
DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG:
ICPLF - In Cammino Per La Famiglia è un’associazione ONLUS che si occupa di progetti di cooperazione
internazionale allo sviluppo nell’ambito della tutela e promozione umana e sociale dell’infanzia e
dell’adolescenza e nell’ambito della promozione sociale ed economica della donna. Inoltre ICPLF è un ente
accreditato dalla Commissione Adozioni Internazionali – Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo
Italiano e dal Governo Etiope a svolgere adozioni internazionali in Etiopia.
I primi interventi di solidarietà internazionale in Etiopia risalgono al 2005 quando si iniziò con un primo
gruppo di 10 famiglie disagiate residenti nella baraccopoli della Bole sub-city di Addis Abeba. Attualmente
sono circa 160 le famiglie sostenute con un servizio di assistenza alle famiglie (essenzialmente di tipo monogenitoriale), fornendo kit nutrizionali bilanciati, sostegno alla scolarità per i figli, assistenza sanitaria e
formazione professionale per le donne/madri.
Attualmente ICPLF ha diversi progetti di “child protection” in corso sia di tipo educativo, che sanitario e di
formazione professionale per i genitori. Il rapporto con le autorità locali resta proficuo, tanto che si è riusciti
ad organizzare, ormai da molti anni, una scuola materna all’interno dell’Orfanotrofio governativo del Kebebe
Tsehai, che accoglie anche i bambini che non vivono nell’orfanotrofio ma vivono con le loro famiglie nella
zona circostante.
Dal 2007, ICPLF è autorizzata ad operare con il Federal Democratic Republic of Ethiopia - Ministry of Justice
- Charities and Societies Agency nell’ambito della promozione delle donne e dei minori.
Partner
Ad Addis Abeba, ICPLF ha costituito la propria controparte locale per organizzare e gestire gli interventi a
sostegno e promozione delle donne e dei minori, a partire dal 2004. ICPLF – Etiopia interviene nell’ambito
della tutela e promozione umana e sociale di minori orfani/abbandonati, donne povere in forte vulnerabilità
sociale ed economica, famiglie povere, spesso monogenitoriali.
E’ operativa una casa-famiglia che offre servizi residenziali di vitto, alloggio, assistenza psicologica e
sanitaria nonché la frequenza scolastica, per 20 minori orfani/abbandonati.
Inoltre sono operativi due centri di formazione professionale con annessi laboratori artigianali produttivi in
sartoria/maglieria, falegnameria e ceramica a sostegno di 30 donne vulnerabili.
Sono operativi due ambulatori pediatrici di assistenza e primo soccorso sanitario per circa 200 minori
orfani/abbandonati: uno all’interno dell’Orfanotrofio Governativo Kebebe Tsehai e l’altro nell’Orfanotrofio
Governativo Kechene, entrambi di Addis Abeba.
Inoltre, sono assistiti e accompagnati con servizi di sostegno alla nutrizione, alla scolarizzazione,
all’assistenza sanitaria, 150 famiglie povere (essenzialmente mono-genitoriali) che vivono negli slum delle
circoscrizioni di Yeka e Bole.
NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35
GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5
MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO:
I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.
EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:
Ai volontari in servizio si richiede:
¾ elevato spirito di adattabilità;
¾ flessibilità oraria;
¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;
¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di
riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi
sociali, ambientali e di tutela della salute;
¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già programmati
e previsti dal progetto;
¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;
¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;
¾ trasferimenti in città e distretti diversi da quelli di residenza nell’ambito dello stesso Paese di
assegnazione;
¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà
internazionale al termine della permanenza all’estero;
¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali
locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;
¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.
¾ partecipare alla valutazione finale progettuale
Inoltre, per la sede di attuazione di seguito riportata, si richiede:
ETIOPIA- Addis Abeba (ICPFL 117952)
¾ spostarsi, in ore diurne, o con l’auto dell’associazione, in tal caso con autista dell’associazione alla
guida, o con taxi, per recarsi nella sede di progetto, per incontrare le famiglie povere sostenute dal
progetto;
¾ mantenere un elevato dialogo e comunicazione con l’OLP e le persone di riferimento in Etiopia e in
Italia per qualsiasi questione relazionale, organizzativa e logistica inerente il servizio e il suo periodo
di svolgimento.
PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO:
ETIOPIA- Addis Abeba (ICPFL 117952)
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle
seguenti condizioni di rischio:
Rischi politici e di ordine pubblico:
¾ L’Etiopia è un Paese generalmente stabile. Dalla fine del 2012 l’Etiopia dispiega un contingente
militare in territorio somalo in funzione antiterrorismo. Tale esposizione nell’area più instabile della
regione eleva il livello della minaccia dell’estremismo islamico (Al Shabaab), a cui sembrerebbe
riconducibile l’esplosione accidentale di un ordigno avvenuta ad Addis Abeba il 13 ottobre 2013. Nel
corso di una conferenza stampa trasmessa alla locale televisione il 5 novembre 2013, le Autorita’ di
sicurezza hanno elevato il rischio terrorismo nel Paese.
¾ La capitale Addis Abeba risulta essere abbastanza sicura, anche se talvolta si sono registrati episodi
di criminalità comune (scippi, rapine) soprattutto nella zona del mercato, dove peraltro sorgono
luoghi di culto islamici (moschee di Bilal-Benin ed Anwar) la cui area si consiglia di evitare,
specialmente in occasione della preghiera del venerdì. Alcune rapine si sono verificate anche nelle
ore diurne ed in quartieri centrali.
Rischi sanitari:
¾ Le malattie più diffuse sono: le malattie parassitarie quali salmonella, ameba, giardiasi etc.; le
malattie infettive quali colera, epatite A, meningite, tifo, febbre gialla, TBC; l’AIDS.
¾ La malaria, che non è diffusa nelle regioni più elevate dell'altopiano, è endemica nel resto del Paese.
E’ obbligatoria la profilassi antimalarica qualora ci si rechi in zone fuori della capitale e al di sotto dei
2400 metri.
¾ Si segnala che, nel corso del 2010, le Autorità locali hanno dato notizia che in Addis Abeba ed in
altre aree del Paese si è registrata la presenza di casi di “Acute Watery Diarrhoea”, sindrome che
corrisponde alla diagnosi di colera.
ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI
VOLONTARI A FRONTE:
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi Politici e di ordine
pubblico
RISCHIO
ACCORGIMENTO
E’ consigliato evitare luoghi affollati, eventuali manifestazioni pubbliche e di
TERRORISMO
assembramento.
E’ consigliato il mantenimento di un’elevata soglia di attenzione e l’adozione
di misure di cautela, mantenendo comportamenti consoni alla sensibilità del
luogo.
MICROCRIMINALITÀ
Si consiglia pertanto di non allontanarsi dalle vie principali, prestando
attenzione negli spostamenti a piedi (non consigliato l’uso di borse/borselli)
ed evitando trasferimenti sia in auto che a piedi nelle ore notturne.
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi sanitari:
RISCHIO
ACCORGIMENTO
Si consigliano, previo parere medico, le vaccinazioni contro: tifo, epatite A e
B, poliomielite, difterite, tetano, meningite e rabbia. Inoltre, si consiglia di:
¾ portare con sé medicinali essenziali e di pronto soccorso, in particolare
PROFILASSI E
antidissenterici, antibiotici generici e gastrointestinali
e profilassi
VACCINAZIONI
antimalarici;
¾ bere solo bevande in bottiglia senza aggiunta di ghiaccio, non
consumare verdure crude, alimenti preparati con uova crude e di evitare
i cibi congelati.
I centri ospedalieri più vicini sono:
¾ Hayat Hospital, Bole ring road, nei pressi dell’aeroporto internazionale, phone: 00251-11-6624488 /
00251-11-6614250, con servizio di chirurgia, dermatologia, dentistica,pediatria, neurologia,
ambulanza di emergenza, raggiungibile in 30 minuti di distanza in auto/taxi;
¾ Myungsung Christian Medical Center (Korean Hospital), 00251-11-6295420, Bole, nei pressi
dell’aeroporto internazionale, con servizio di medicina interna, chirurgia, ostetricia e ginecologia,
pediatria, ortopedia e traumatologia, neurochirurgia, anestesiologia, radiologia, raggiungibile in 30
minuti di distanza in auto/taxi
PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO:
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nel presente progetto sono soggetti alle
seguenti condizioni di disagio:
¾ il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste
coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle
controparti locali che delle istituzioni locali;
¾
il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal
vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..)
¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare
o/e ritardare le attività previste dal progetto
¾ il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è
sempre continuo ed assicurato.
Inoltre, per la sede di attuazione, si elencano i dettagli delle condizioni di disagio aggiuntivi:
ETIOPIA- Addis Abeba (ICPFL 117952)
¾ periodici black-out energia elettrica;
¾ periodici black-out della rete telefonica mobile;
DESCRIZIONE SEDE:
DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE:
ETIOPIA – ADDIS ABEBA
Addis Abeba è la capitale dell’Etiopia e dell’Unione Africana. La città giace ai piedi del Monte Entoto, ed ha
la caratteristica di una grande escursione altimetrica passando dai 2.326 metri della periferia meridionale
nella zona dell'aeroporto di Addis Abeba-Bole agli oltre 3.000 della zona settentrionale. I maggiori gruppi
etnici che compongono la popolazione sono gli Amhara (49%), seguiti dai Guraghé (18%) e dagli Oromo
(17%), mentre quasi l’89% della popolazione parla l’amharico.
L’Etiopia registra uno tra i più bassi livelli di urbanizzazione dell’Africa, e questo a causa del prolungato stato
di guerra e conflittualità che ha caratterizzato la sua storia passata e recente. La sua centralità geografica,
combinata con il suo ruolo di centro politico ed economico dell’Etiopia, hanno fatto di Addis Abeba un
melting pot per centinaia di migliaia di persone provenienti da ogni angolo del paese in cerca di migliori
opportunità di lavoro e di vita. Tuttavia, come altre capitali africane, registra un elevato tasso di
disoccupazione (28%) e diffusa presenza di slums e bisogno di infrastrutture e servizi adeguati che pongono
la città in uno stato di “continuo cantiere aperto” (UN-Habitat 2008).
Secondo i dati del Central Statistics Agency dell’Etiopia, la città di Addis Abeba è suddivisa in 10
circoscrizioni amministrative (sub-city o woreda) e si estende su una superficie di 540 kmq, con una
popolazione che nel 2007 ammontava a 2,738,248 abitanti (Census 2007), e che già nel 2013, con un tasso
di crescita/annuo sottostimato del 3,8%, raggiungeva l’ammontare di circa 3,384,569 abitanti. Il 40% della
forza lavoro di Addis Abeba ha un impiego pubblico, il 31% è impiegato nel settore privato, il 25% sono
lavoratori autonomi, il 2% sono imprenditori e un restante 2% è costituito da lavoratori a servizio domestico
senza essere retribuito.
Il progetto si realizza in particolare nella zona di Yeka che è, per estensione di superficie, la terza delle 10
circoscrizioni che compongono la città di Addis Abeba, con 346,484 abitanti residenti su un’area di circa 82
kmq, secondo il censimento del 2007 rielaborato nel 2010 dal Finance and Economic Development Bureau
Population Affairs Coordination Sub-process. Nel riquadro qui di seguito che ritrae l’area territoriale di Addis
Abeba, la circoscrizione di Yeka è quella indicata con il numero 10.
La circoscrizione è molto povera, segnata soprattutto dal fenomeno dell’esodo rurale, ossia dalla presenza di
insediamenti fatiscenti, essenzialmente di tipologia slums, di etiopi provenienti da tutte le zone dell’Etiopia in
cerca di migliori prospettive di vita per sé e per la propria famiglia, che per la maggior parte invece finisce a
vivere per strada alla mercé di forti forme di sfruttamento umano, sia esso lavorativo, perché sotto pagato,
sia di sfruttamento sessuale e violento nei confronti dei minori e dei giovani e delle donne.
Dati specifici da fonte ufficiale purtroppo non risultano accessibili e fruibili e la stessa Addis Ababa City
Government è in forte difficoltà e carenza di fondi e di organico.
Nel territorio di Addis Abeba si interviene nel settore Donne e Sviluppo e nel settore Tutela Infanzia e
Adolescenza
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE:
DONNE E SVILUPPO
Dati statistici approfonditi e disaggregati per circoscrizione sono molto scarsi ad Addis Abeba, tuttavia
secondo un’indagine svolta da UN-HABITAT nel 2003 “Urban Inequities Report in Addis Ababa” emergono
alcune caratteristiche che aiutano a delineare il delicato ruolo della donna etiope nel tessuto sociale ed
economico della città, con il carico di responsabilità e di impegni cui deve far fronte e per i quali a tante e
nuove opportunità continua a dover rinunciare. Caratteristica di Addis Abeba è la presenza diffusa di “slums”
in tutti i quartieri, siano a vocazione moderna residenziale, siano a vocazione industriale o anche rurale,
ponendo dunque per tutte le circoscrizioni i problemi di copertura dei servizi di acqua potabile, servizi
igienici, abitazioni sicure e ordine pubblico.
La popolazione femminile ammonta a circa il 54% del totale di Addis Abeba. Il 25% della popolazione totale
ha meno di 15 anni, mentre la classe di età 15-24 anni è pari a circa il 30%, soltanto circa il 5,6% ha più di
60 anni ponendo dunque la popolazione economicamente attiva in netta predominanza con circa il 39,4%.
Il 24,6% della popolazione femminile non è scolarizzata, mentre un altro 25% completa soltanto la scuola
primaria. Soltanto il 43% completa la scuola secondaria inferiore (50,2% per la popolazione maschile),
mentre soltanto il 7% arriva alla scuola secondaria superiore.
L’88,5% della popolazione di Addis Abeba ha accesso all’acqua potabile sia attraverso una rete idrica
direttamente in casa sia nel cortile, ma tra le circoscrizioni la differenza è elevata. La circoscrizione di Yeka,
dopo quella di Akaki Kaliti, registra la copertura più bassa con un elevata dipendenza da pozzi non protetti,
con conseguenti elevati rischi sanitari, con frequenti interruzioni nei flussi e conseguenti dispendio di tempo
per il suo approvvigionamento, che peraltro risulta essere per la quasi totalità compito affidato alla
popolazione femminile, siano esse bambine o donne adulte.
In Addis Abeba, la certezza del diritto di possesso della propria abitazione è molto bassa pari al 43,3% del
totale, tra contratti di proprietà e contratti di locazione. La circoscrizione di Yeka in particolare, insieme a
quella di Cherkos, è quella che registra il livello più basso di titoli di proprietà/possesso. Peraltro, occorre
tener presente che anche in quelle famiglie che avessero un contratto non rassicurerebbe automaticamente
la donna/mamma, perché per circa il 90% dei casi il contratto quando esiste è sottoscritto dalle figure
maschili, e quindi registrandosi tra le famiglie più povere e vulnerabili quelle monogenitoriali, ossia solo con
la presenza della mamma, perché abbandonate e/o vedove, esse spesso non sono in grado di autotutelarsi
dinnanzi ad atti di prevaricazione o violenza. Anche la solidità delle abitazione è uno dei parametri che
caratterizza le difficoltà delle famiglie che vivono nella circoscrizione di Yeka. Qui le abitazioni sono, per la
maggior parte, fatte con le pareti di fango e legname, con il tetto di lamiera e con il pavimento di terra,
composte da 1-2 stanze con più di 2 persone per stanza, e in cui si dorme, vive e cucina. Le conseguenze
sono evidenti: poco spazio per vivere, scarso livello igienico-sanitario, rischio di incendio, soprattutto dei
bambini, elevata promiscuità tra adulti e minori familiari ed estranei durante il corso della giornata, con
necessari e frequenti interventi di manutenzione che comportano dispendio di forze, tempo e denaro.
Le famiglie che vivono nella circoscrizione di Yeka evidenziano uno status economico almeno formalmente
in linea con la popolazione di Addis Abeba. Infatti, circa il 64% ha un reddito da lavoro dipendente, mentre il
39% è da lavoro autonomo e per il 23% riceve un sostegno anche dall’esterno. Per contro infatti c’è da tener
presente che il basso profilo professionale, dovuto a scarsa educazione e formazione, pone queste persone
a svolgere misere occupazioni (servizi saltuari, domestici, commercio ambulante) che determinano bassi
redditi per le famiglie.
TUTELA INFANZIA E ADOLESCENZA
Addis Abeba, in qualità di capitale e principale polo di attrazione per la migrazione interna delle fasce deboli
e povere provenienti dalle aree rurali del Paese, presenta un quadro problematico sull’infanzia e
l’adolescenza, del tutto rappresentativo di tutta l’Etiopia. In base ai dati diffusi nel 2004 dal Ministero etiopico
del Lavoro e degli Affari Sociali, 4 milioni di bambini vivono in condizioni particolarmente difficili e 100.000
rischiano di diventare bambini di strada. Sono minori in stato di solitudine, sia perché orfani, oppure
abbandonati o infine allontanati dalle rispettive famiglie dai servizi sociali governativi per violenza subita. Con
loro, migliaia di famiglie monogenitoriali si ammassano intorno Addis e sulle pendici di Entoto in baraccopoli.
Il 45,7% della popolazione è costituito da bambini e adolescenti, su una popolazione complessiva di 70
milioni. E la condizione dei minori è evidentemente legata a doppio filo con le sorti cui soggiacciono le
donne. Le famiglie povere nelle periferie di Addis sono principalmente monogenitoriali: è la donna/mamma a
non rinunciare a trovare una pur qualsiasi forma di sostegno, più informale che formale evidentemente, per i
propri figli. I giovani, come del resto le donne, soffrono di emarginazione sociale e politica, denutrizione,
cattive condizioni sanitarie, mancanza di opportunità economiche e di istruzione. Il numero di bambini e
donne in condizioni estremamente difficili non è quantificabile a causa della mancanza di dati affidabili, ma è
sufficiente percorrere le strade che affollano Addis Abeba per vedere le critiche condizioni in cui donne e
bambini vivono.
Le donne etiopiche partoriscono in media 6 figli ciascuna, ma solo il 6% di loro ha accesso ad un’assistenza
medica durante il parto. La mortalità materna arriva a 470 donne ogni 100.000. Solo l’15% della popolazione
possiede e utilizza contraccettivi. La percentuale d’istruzione femminile è di 18 rispetto a quella maschile che
è di 42. L'iscrizione femminile alla scuola elementare è di 80 rispetto a 85 maschile; l'iscrizione alla scuola
media è di 11 rispetto a 17; a quella superiore invece è di 2 rispetto a 5. Per quanto riguarda l'uguaglianza
dello stipendio per lavori simili, il rapporto uomo-donna è di 0,69 e il loro coinvolgimento nella politica del
Paese è quasi nullo, solo 28 seggi in Parlamento sono infatti assegnati a donne.
Nei settori Donne e Sviluppo e Tutela Infanzia e Adolescenza si interviene nel territorio di Addis Abeba con i
seguenti destinatari diretti e beneficiari.
I destinatari diretti sono:
¾ 150 famiglie (essenzialmente monogenitoriali) povere e vulnerabili residenti nella circoscrizione di
Yeka sub-city, indicate e selezionate dall’ufficio governativo dei servizi sociali (kebele);
¾ 60 donne (15-49 anni), tra mamme, ragazze-madri, giovani, vedove e/o abbandonate in stato di forte
vulnerabilità sociale ed economica, residenti nella circoscrizione di Yeka sub-city, indicate e
selezionate dall’ufficio governativo dei servizi sociali (kebele);
I beneficiari sono:
¾ 600 persone, tra figli e familiari (famiglia monogenitoriale composta mediamente da 4 persone)
residenti nella circoscrizione di Yeka sub-city;
¾ 240 persone, tra figli e familiari (famiglia monogenitoriale composta mediamente da 4 persone)
residenti nella circoscrizione di Yeka sub-city;
OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO:
ETIOPIA- Addis Abeba (ICPFL 117952)
¾ Sostenere le condizioni standard di vita di 150 famiglie monogenitoriali povere e vulnerabili di Yeka
(Addis Abeba);
¾ Rafforzare il ruolo socio-economico di 60 donne (15-49 anni) in stato di vulnerabilità (ragazze-madri,
vedove, abbandonate) di Yeka (Addis Abeba);
¾ Promuovere il sostentamento di 60 donne attraverso la promozione di beni/servizi di 3 microimprese locali a Yeka (Addis Abeba).
DESCRIZIONE DEL PROGETTO:
Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
ETIOPIA- Addis Abeba (ICPFL 117952)
Azione 1 - Servizio di assistenza e promozione sociale per 150 famiglie povere vulnerabili
1. Acquisto, preparazione e distribuzione mensile di kit alimentari per le famiglie
2. Acquisto e distribuzione di materiale scolastico e didattico per bambini;
3. Servizio giornaliero sostegno scolastico di doposcuola con attività ludico-ricreative;
4. Avvio del Servizio di trasporto scolastico per i bambini
5. Servizio di assistenza sanitaria per le famiglie attraverso visite familiari domiciliari mensili
6. 1 incontro/colloquio mensile di monitoraggio delle condizioni di vita (bisogni/necessità) da realizzare
con ognuna delle famiglie coinvolte nel progetto
7. Definizione e aggiornamento mensile da parte del personale del progetto del "report famiglia", ossia
della descrizione delle condizioni umane, sociali, educative, sanitarie ed economiche in cui versano
ognuno dei componenti, adulti e minori, della famiglia;
Azione 2 - Formazione professionale e accompagnamento sociale per 60 donne
1. Realizzazione Intervista conoscitiva delle 60 donne selezionate dai servizi sociali governativi
2. Organizzazione e gestione di 2 corsi semestrali in taglio/cucito/rifiniture per abiti e accessori per 10
donne ciascuno
3. Organizzazione e gestione di un Atelier di Sartoria/Maglieria nel quale coinvolgere le 20 donne
formate
4. Organizzazione e gestione di 2 corsi semestrali in falegnameria/tappezzeria per 10 donne ciascuno
5. Organizzazione e gestione di un Laboratorio di Bambù nel quale coinvolgere le 20 donne formate
6. Organizzazione e gestione di 2 corsi semestrali in terracotta/ceramica per 5 donne ciascuno
7. Organizzazione e gestione di un Laboratorio di Ceramiche Artigianali nel quale coinvolgere le 10
donne formate
8. Organizzazione e gestione di 2 corsi semestrali in cucina/ristorazione/pasticceria per 5 donne
ciascuno
9. Organizzazione e gestione di un Social Food Restaurant nel quale coinvolgere le 10 donne formate
10. Acquisto di attrezzature, macchinari e materiali da lavoro per sartoria/maglieria, falegnameria,
ceramica e ristorazione;
11. 1 incontro/Colloquio mensile di assistenza sociale e supporto professionale alle 60 donne e alle loro
famiglie
Azione 3 - Sviluppo e promozione di attività generatrici di reddito per le 60 donne formate
1. Realizzazione di 1 corso di formazione trimestrale in gestione contabile e amministrativa, risparmio e
investimento
2. Realizzazione di 1 corso di formazione della durata di 1 mese in gestione microcredito e business
plan
3. Incontri mensili di orientamento rivolte alle 60 donne formate per la promozione di nuove attività
microimprenditoriali
Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica
delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
¾ 1 Operatore sociale responsabile “Promozione sociale minori, donne e famiglie – Azione 1;
¾ 2 Assistenti sociali – Azione 1, 2.1, 2.11;
¾ 2 Infermiere – Azione 1
¾ 1 Medico – Azione 1
¾ 1 Autista – Azione 1.1, 1.2, 1.4, 1.5, 1.6, 1.7, 2.10;
¾ 1 Art-Designer – Azione 2 e 3.3, 3.4;
¾ 4 Sarte – Azione 2.2, 2.3;
¾ 1 Telaista – Azione 2.2, 2.3;
¾ 1 Ebanista/Falegname – Azione 2.4, 2.5;
¾ 1 Ceramista – Azione 2.6, 2.7;
¾ 1 Cuoco – Azione 2.8, 2.9;
¾ 1 Amministratore – Azione 3.1, 3.2;
¾ 1 Contabile – Azione 3.1, 3.2;
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:
ETIOPIA- Addis Abeba (ICPFL 117952)
I volontari/e in servizio civile n°1-2 saranno di supporto nelle seguenti attività:
¾ Collaborazione alla preparazione e distribuzione dei kit alimentari e del materiale scolastico e
didattico per 150 famiglie;
¾ Collaborazione nella realizzazione di un servizio giornaliero di sostegno scolastico e doposcuola dei
minori;
¾ Supporto all’organizzazione logistica degli interventi di assistenza sanitaria alle famiglie;
¾ Supporto all’organizzazione e realizzazione dei colloqui di monitoraggio sociale con 150 famiglie;
¾ Collaborazione all’organizzazione e realizzazione delle attività di e animazione sociale ludico
ricreativa;
¾ Collaborazione nella realizzazione e promozione dei corsi di formazione in sartoria/maglieria,
oggettistica e accessori di abbigliamento, tappezzeria e arredamento casa e interni, ceramica;
¾ Collaborazione all’organizzazione e gestione delle attività di corsi di formazione in cucina e
ristorazione;
¾ Supporto nella realizzazione di incontri di orientamento per la promozione di nuove realtà
microimprenditoriali che sostengono l’autosviluppo delle donne;
¾ Supporto all’organizzazione e realizzazione dei colloqui di monitoraggio sociale e professionale con
le donne beneficiarie;
REQUISITI:
I seguenti requisiti sono suddivisi tra requisiti generici, ricercati genericamente in tutti i candidati, e i preferibili
requisiti specifici, inerenti aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i volontari
andranno ad implementare:
Generici:
¾ Esperienza nel mondo del volontariato;
¾ Conoscenza della FOCSIV o di uno degli Organismi soci e delle attività da questi promossi;
¾ Competenze informatiche di base e di Internet.
Specifici:
ETIOPIA- Addis Abeba (ICPFL 117952)
Volontari/e n°1-2
¾ Formazione in ambito sociale e/o economico e/o formazione in ambito tecnico artigianale
(tessile,ceramica, ristorazione, ecc)
¾ Buona conoscenza della lingua inglese;
¾ Preferibile Esperienza nell’assistenza e promozione sociale dell’infanzia e della donna
¾ Preferibile esperienza in ambito tecnico artigianale
DOVE INVIARE LA CANDIDATURA
¾
tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo
sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede
delle domande)
ENTE
CITTA’
INDIRIZZO
TELEFONO
SITO
ICPLF
Casarza
Ligure (GE)
Piazza Mazzini 5/b
16030
185466791
www.incamminoxlafamiglia.it
¾ tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la
documentazione richiesta in formato pdf, a [email protected] e avendo cura di
specificare nell'oggetto il paese e il titolo del progetto (es. CASCHI BIANCHI: INTERVENTI
UMANITARI IN AREE DI CRISI – Est Europa 2014 - Albania - CELIM). Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC
• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),
• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it",
utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.