BIT 2010 Nepal: sicurezza in montagna e turismo responsabile

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BIT 2010 Nepal: sicurezza in montagna e turismo responsabile
BIT 2010
Nepal: sicurezza in montagna e turismo responsabile
25 gennaio 2010. Nell’ambito di BIT 2010, l’organizzazione umanitaria Cesvi organizza una
conferenza dal titolo "Sicurezza in montagna e turismo responsabile in Nepal" e una mostra
fotografica realizzata dalla fotografa professionista Valeria Turrisi, come omaggio al paese
Himalayano e ad uno dei suoi parchi più famosi, il parco dell'Everest (Sagarmatha National Park).
La mostra sarà aperta al pubblico dal 18 al 21 febbraio 2010 mentre la conferenza si svolgerà
sabato 20 febbraio alle ore 11 (FieraMilano Rho, BIT padiglione 2).
Alla conferenza oltre a Daniele Panzeri, responsabile Cesvi progetto Nepal, e ad un rappresentante
dell’Ente Turismo Nepal, ci sarà come relatore Renato Moro, uno dei massimi esperti delle montagne
dell’Himalaya e del Karakorum, già presidente della Commissione Spedizioni dell`UIAA. Una
partecipazione resa possibile grazie al Club Alpino italiano che sostiene da anni Cesvi e in particolare
alle sue sezioni che hanno finanziato un progetto di tutela ambientale in Pakistan.
La partecipazione alla BIT si inserisce all'interno di un progetto, finanziato da Fondazione Cariplo,
in supporto alla gestione del turismo nelle aree protette del Nepal che vede tra i propri maggiori
risultati la realizzazione di un sistema di registrazione e monitoraggio degli escursionisti e la
firma di un codice di condotta tra le agenzie di trekking nepalesi.
La conferenza vuole essere un’occasione per presentare non solo agli operatori internazionali del
turismo ma anche ad appassionati ed esperti del settore, i risultati del progetto.
Il Nepal rappresenta da sempre una meta per gli escursionisti, il cui numero e' in continua ascesa, così
come le conseguenti probabilità di incidenti e la pressione sull'ambiente. Cesvi è attivo nel paese da 4
anni con progetti di tutela ambientale e lavora da due anni con NTB (Nepal Tourism Board) e TAAN
(Trekking Agencies’ Association of Nepal) per l'implementazione di un sistema di gestione delle
informazioni sui turisti, TIMS (Trekkers Information Management System), che ottimizzi la sicurezza dei
turisti e ne monitori gli itinerari. Grazie ai dati raccolti ed al sistema di check-in e check-out sarà
possibile stimare la posizione di ciascun escursionista in un dato periodo, permettendo di ottimizzare le
operazioni di soccorso in caso di necessità. All'interno del progetto, TAAN, con il supporto di Cesvi, ha
inoltre sviluppato un Codice di Condotta per il turismo sostenibile per oltre 600 agenzie di turismo, per
sollecitare il cambiamento di comportamento di migliaia di operatori e turisti che visitano annualmente i
parchi nazionali nepalesi. Il Codice di Condotta è stato creato in linea con le pratiche della
responsabilità sociale d'impresa internazionalmente accettate.
Le fotografie di Valeria Turrisi sono un omaggio al Parco del Sagarmatha (Everest), le immagini della
fotografa italiana che da due anni vive nel paese asiatico, mostrano gli abitanti, l'ambiente in cui vivono
e la strettissima relazione che essi hanno con le montagne. Il turismo responsabile come strumento che
coniuga la salvaguardia della natura con il benessere dei suoi abitanti continua ad essere un tema
centrale della collaborazione tra Fondazione Cariplo, CESVI, NTB e TAAN ed è per questo che le quattro
organizzazioni hanno deciso di proporlo a BIT 2010.
Cesvi - che significa cooperazione e sviluppo - è un’associazione umanitaria italiana indipendente che opera in tutto il mondo per
fronteggiare ogni tipo di emergenza con progetti di lotta alla povertà che valorizzano le risorse locali e mobilitano le popolazioni
beneficiarie. Nata nel 1985, Cesvi è oggi una delle maggiori NGO italiane che gode dei più alti e numerosi riconoscimenti a livello
internazionale. In Italia è stata la prima associazione premiata con l’Oscar di Bilancio per la sua trasparenza. Giuridicamente è
fondazione di partecipazione. L’organizzazione umanitaria realizza progetti sanitari, di tutela dell’infanzia, progetti idrici e di sviluppo
agricolo, tutela ambientale e imprese sociali.
Per informazioni per la stampa:
Ufficio Stampa Cesvi: Sara Maresca, tel. 035 2058021, cel.349/8235008, fax 035 260958 [email protected]
www.cesvi.org/salastampa
Club Alpino Italiano
Costituito il 23 ottobre 1863 a Torino, il Club Alpino Italiano (www.cai.it) è una libera associazione nazionale che, come recita l’articolo 1
del suo Statuto, “ha per iscopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle
italiane, e la difesa del loro ambiente naturale”. L’Associazione è costituita da soci (314.969 al 31 dicembre) riuniti liberamente in 490
sezioni e 306 sottosezioni coordinate in 21 raggruppamenti regionali di cui 2 raggruppamenti provinciali (Trentino e Alto Adige).
All’interno dell’ordinamento italiano, la struttura centrale si configura come un ente pubblico non economico, mentre tutte le sue
strutture periferiche (Sezioni, raggruppamenti regionali e provinciali) sono soggetti di diritto privato.
Tra i suoi molti compiti il CAI, attualmente presieduto dal professor Annibale Salsa, provvede alla diffusione della frequentazione della
montagna e all’organizzazione di iniziative alpinistiche, escursionistiche e speleologiche, all’organizzazione e alla gestione di corsi
d’addestramento volti a promuovere una sicura frequentazione della montagna.
Dipendono dal CAI il tracciamento, la realizzazione e la manutenzione di sentieri, di opere alpine e attrezzature alpinistiche, nonché la
realizzazione, la manutenzione e la gestione dei rifugi alpini e dei bivacchi d’alta quota di proprietà del Club Alpino Italiano e delle
singole sezioni (761 strutture per un totale di 21.681 posti letto).
Al CAI è affidata anche l’organizzazione, tramite il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), struttura operativa, di
idonee iniziative tecniche per la vigilanza e la prevenzione degli infortuni nell’esercizio delle attività alpinistiche, escursionistiche e
speleologiche, per il soccorso degli infortunati o dei pericolanti e per il recupero dei caduti.
Infine con i periodici La Rivista (bimestrale) e Lo Scarpone (mensile) il Club Alpino Italiano è ai primi posti tra gli editori di periodici
specializzati. Oltre 3 milioni di copie di tali pubblicazioni vengono distribuite ogni anno tra gli iscritti.
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