«Non so se giocherò ancora a basket La vita conta di più»

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«Non so se giocherò ancora a basket La vita conta di più»
«Non so se giocherò
ancora a basket
La vita conta di più»
Ale, il cestista crollato sul parquet a Manerbio
Una pallina verde, sul comodino. E quel braccio che simula
il tiro a canestro. Ha voglia di
scherzare, Alessandro Pagani.
Dopo l'inferno del coma, con il
ricovero urgente all'ospedale di
Manerbio, ora è tempo di ritrovare gli amici di sempre. Sali al
secondo piano del centro cardiologico Monzino, a Milano, e
lo trovi lì in corridoio, seduto
su una barella, a scherzare con i
suoi coetanei.
Diventato famoso suo malgrado, per quell'arresto cardiaco di due settimane fa, Alessandro rivela che gli hanno fatto «tantissimi esami. Il cuore è
sano — dice — ma la causa
scatenante è ancora tutta da
chiarire». Quando pensa che
senza un defibrillatore probabilmente non ce l'avrebbe fatta,
il 2ienne atleta dell'Assigeco
Casalpusterlengo sostiene che
«ce ne vorrebbe uno in ogni
palestra». È la sua speranza,
«ma anche una questione di
buon senso», al di là di quello
che prevede la legge.
Quel dispositivo a Manerbio
c'era e ha fatto la differenza.
Come i due medici che sedevano sugli spalti. «A loro sono
molto grato» dice Alessandro,
che ora sogna di tornare a giocare. Per lui infatti lo sport è
energia, «qualcosa che ti fa crescere e ti insegna a diventare
un uomo». Il senso del sacrifi-
cio, la fatica dell'allenamento,
lo spirito di squadra. Lo racconta con convinzione e umiltà. Infatti lo devi chiedere direttamente a lui, altrimenti
non lo dice che Danilo Gallinari — il campione Nba passato
nel 2008 da Milano a New York
— è un amico di famiglia. H papà del Gallo è il procuratore di
Alessandro. Ed entrambi, Danilo e Ale, sono cresciuti nell'Assigeco Casalpusterlengo.
Sei gli anni di differenza, oltre
al talento.
Alcune estati fa Gallinari era
tornato al campus di Codogno,
con il suo allenatore di Denver.
Nessuno lo sapeva, ma Alessandro era informato ed era
andato a salutare l'amico cestista. E proprio lui, saputo dell'arresto cardiaco di Alessandro, aveva scritto una lettera al
Corriere per sostenerlo, per incitarlo a non mollare, a tenere
duro. Domanda: scusa, ma a
Denver in che ruolo gioca, precisamente, Gallinari? Risposta:
«Lui fa tutto, ha il fisico e i numeri per coprire qualsiasi ruolo. In Italia se lo sognano un
giocatore così». Alessandro
non si perde una partita di Nba
quando si arriva ai playoff. Pazienza se è di notte.
Cresciuto con il mito di Michael Jordan, nel pantheon di
Alessandro ci sono anche Kobe
E-ryant e LeBron James. In ospe-
dale il 2ienne dell'Assigeco indossa la maglia del pigiama,
ma i calzoncini targati Nba tradiscono la voglia di tornare in
campo.
Certo, non sarà così automatico. I dottori del Monzino gli
ha fatto diversi esami, compreso quello da sforzo. Alessandro
ha un fisico in forma, è dimostrato. Tuttavia bisogna capire
se un altro episodio di arresto
cardiaco potrebbe verificarsi,
anche tra diversi anni. L'equipe
medica sta valutando se impiantargli un piccolo defibrillatore sottopelle.
Questo però non significa
che Alessandro non possa tornare ad allenarsi. H via libera,
di fatto, c'è già. Non solo nuoto
o palestra, ma anche pallacanestro. La vera distinzione sarà
sul livello di agonismo: giocare
in A2, cioè in una categoria
professionistica, sarà ancora
possibile? Un punto da chiarire
più avanti, in un futuro che per
Ale appare comunque roseo.
«Dopo incidente così — dice
— le priorità cambiano». Il
basket resta il suo pane quotidiano, «ma non rappresenta
una questione di vita o di morte». Pagani non ha intenzione
di mollare la pallacanestro, ma
sa che la vittoria più bella l'ha
già ottenuta. Ed è quella di «poter tornare ad una vita normale». Se l'Italia del basket non
avesse perso, forse i medici che appesa anche a un risultato completamente il proprio del'hanno salvato non sarebbero sportivo riflette significa stino».
stati a Manerbio, quella sera. c h e neS suno di noi hai in mano Matteo Trebeschi
«Pensare che la mia vita è stata
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Incidente
Alessandro
in ospedale
e, sotto, subito
dopo la caduta
(Cavicchi)
Dopo un
incidente
così
le priorità
cambiano
per forza
di cose
L'unica cosa
che conta
per me
ora è poter
tornare
ad una vita
normale
Grazie
ancora al
mio amico
Gallinari
Uno così
in Italia se
lo sognano