Nuova legge sul turismo legge_2016_86_v3

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Nuova legge sul turismo legge_2016_86_v3
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Legg e region al e 20 dice m b r e 2016, n. 86
Test o uni c o del si st e m a turi s t i c o regi o n a l e .
(Bollettino Ufficiale n. 57, par t e prim a, del 28.12.2 0 1 6 )
PREAM B OLO
Il Consiglio region al e
Visto l’articolo 117, com mi terzo e qua r t o, della Costit uzion e;
Visto l’articolo 4, com m a 1, lett e r e l), m), n), o) e z), dello Stat u t o;
Visto il decr e t o legisla tivo 23 maggio 2011 n. 79 (Codice della nor m a t iva stat al e in tem a di
ordina m e n t o e merc a t o del turis m o, a nor m a dell'a r ti colo 14 della legge 28 nove m b r e 2005, n.
246, nonch é att u a zion e della diret tiva 2008/ 1 2 2/ C E, relativa ai cont r a t t i di multip ro p ri e t à ,
cont r a t t i relativi ai prodo t ti per le vaca nz e di lungo ter mi n e , cont r a t t i di riven dit a e di sca m bi o);
Visto il par e r e favorevole espr e s s o dal Consiglio delle auton o m i e locali nella sedut a del 15
nove m b r e 2016;
Visto il par e r e istituzion al e favor evol e espr e s s o dalla Prim a Com mis sio n e nella sedu t a del 16
nove m b r e 2016;
Conside r a t o che:
1. A seguito delle num e r o s e e rilevan ti modifich e di cui è stat a ogge t t o la legge region al e 23
marzo 2000, n. 42 (Testo unico delle leggi region ali in mat e ri a di turis m o), è sort a l’esige nz a di
appr ov a r e un nuovo test o unico in mat e ri a di turism o, sia al fine di introd u r r e le molt e plici
novit à di cara t t e r e nor m a tivo ed econo mi co inte rv e n u t e negli ultimi anni nella disciplina del
siste m a orga nizz a tivo del turis m o, delle stru t t u r e turistic h e ricet tive nonc h é delle impre s e e
profe ssioni turistic h e , sia allo scopo di realizza r e una maggior e orga ni ci t à della disciplina;
2. Al fine di definir e com pi ut a m e n t e il siste m a di gover n a n c e della prom ozion e turistic a, in
merit o all’ese r cizio delle funzioni di accoglie nz a e inform a zio n e turistic a a car a t t e r e sovra
com u n a l e , si preve d e che tali funzioni siano eser ci t a t e dai com u ni in form a associa t a, all’inte r n o
di ambiti terri to ri ali che sar a n n o definiti con legge region al e; oltre a tale modello, viene
previst a anch e la possibilità dell’associ azion e dei com u ni per tipologi a di prodot t o omoge n e o da
realizza r si sulla base di det e r m i n a t e condizioni;
3. Al fine di am plia r e la gam m a dei servizi offerti dagli albe r g hi viene previst a sia la possibilit à
di ese rci t a r e anch e al pubblico le attività di som mi nis t r a zio n e di alime n ti e beva n d e , di vendit a
al dett a glio e di cent ro bene s s e r e , nell’osse rv a n z a delle rispe t tive nor m a tiv e di setto r e , sia la
possibilità di vende r e diret t a m e n t e al client e un servizio turistico non acces s o ri o all’alloggio e
al tras p o r t o;
4. Al fine di fornir e una rispos t a alle mut evoli esige nz e di mer c a t o e conse n t i r e maggio r e
flessibilità agli ope r a t o ri del setto r e viene introdo t t a la tipologia dei “cam pi n g- village”, nonc h é,
al fine di rece pi r e qua n t o previsto dalla nor m a t iv a stat al e, vengon o inse rit e due nuove tipologie
di stru t t u r e ricettive, vale a dire i “condh o t el” e i “ma ri n a reso r t”, disciplin a ti rispe t tiv a m e n t e
dagli articoli 31 e 32 del decr e t o- legge 12 sett e m b r e 2014 n. 133 (Misur e urg e n t i per l'ape r t u r a
dei canti e ri, la realizzazion e delle ope r e pubblic h e, la digitalizzazion e del Paes e, la
sem plificazion e buroc r a ti c a , l'em e r g e n z a del disse s t o idrog e ologico e per la ripr e s a delle
attività prod u t tive) conve r t it o, con modificazioni, dalla legge 11 nove m b r e 2014, n. 164;
5. Al fine di am plia r e il nover o dei sogg e t t i legitti m a ti alla gestion e di case per ferie, rifugi
Rac c o l t a Nor m a t i v a della Re gi o n e Tosc a n a
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escu r si o ni stici, ostelli per la giovent ù e rifugi alpini viene rivisitat a la disciplin a in mat e ri a di
stru t t u r e ricet tive extr a- albe r g hi e r e per l’ospitalit à collettiva;
6. Al fine di qualifica r e l’offert a di ospitalit à da part e delle stru t t u r e ricet tive extr a- albe r g hi e r e
con le car a t t e ri s ti c h e della civile abit azion e , viene previst a un’esp r e s s a regol a m e n t a zi o n e per i
“bed & bre a kf a s t ”;
7. Al fine di regola m e n t a r e l’ospitalit à offert a dagli alloggi locati per finalit à esclusiva m e n t e
turistic h e , att u al m e n t e non sogg e t t a all’applicazion e della legge region al e 23 marzo 2000, n. 42
(Testo unico delle leggi region ali in mat e ri a
di turis m o), viene previsto, per i
propri e t a r i/ u s uf r u t t u a r i di tali alloggi, il rispet t o di alcun e condizioni, tra cui l’obbligo di
com u ni c a zio n e al com u n e delle inform a zioni relative all’attivit à svolt a e alla form a di gestion e,
nonc h é la possibilità di ese r cizio delle locazioni turistic h e , sia in form a impr e n di t o r i al e sia non
impr e n di t o ri al e, anch e media n t e gestion e indire t t a tra mi t e age nzi e immobiliari e societ à di
gestion e immobilia r e turistic a;
8. Al fine di gar a n t i r e la parit à di trat t a m e n t o tra le age nzi e di viaggio e turis m o che oper a n o
con stru m e n t i di com u ni c a zion e a dista nz a e quelle oper a n t i in locali ape r ti al pubblico,
vengo no espr e s s a m e n t e disciplin a t e le age nzie di viaggio e turism o on- line, che vengon o
assog g e t t a t e alla med e si m a disciplin a, per qua n t o com p a ti bile, cui sono sogge t t e le age nzi e
tra dizion ali;
9. Al fine sia di adeg u a r s i a qua n t o previsto dall'ar ti colo 3, com m a 1, della legg e 6 agost o 2013,
n. 97 (Disposizioni per l'ade m pi m e n t o degli obblighi deriva n ti dall'a p p a r t e n e n z a dell'It alia
all'Union e europ e a - Legge europ e a 2013), che ha est e so l'abilitazion e all'es e r ci zio dell'at tivit à
di guida turistic a all'inte r o territ o ri o nazion al e, sia di rece pi r e qua n t o stabilito nel dec r e t o del
Minist r o dei Beni e delle attività cultur ali e del turism o 11 dice m b r e 2015 (Individu azion e dei
requi siti nec e ss a r i per l'abilitazion e allo svolgim e n t o della profession e di guida turistic a e
proce di m e n t o di rilascio dell'a bilit azion e), che ha disciplin a t o i requisiti e il proc e di m e n t o per il
rilascio della specifica abilitazion e per l'ese r cizio dell'at tivit à nei siti di particol a r e inter e s s e
storico, artistico o arc h e olo gico di cui al decr e t o del Minist ro dei beni e delle attività cultur ali e
del turis m o 7 aprile 2015, viene est e s a la validit à dell'abilit azion e all'int e r o terri to rio nazion al e
e richi a m a t a la specifica abilitazion e per i sudd e t t i siti. Inoltr e, rigu a r d o alle nor m e che
regol a n o l'acq uisizion e dell'a bilit azion e, viene confer m a t a la disciplina previge n t e , nelle more
della definizione, a livello stat al e, del profilo profession al e di guida turistic a nazion al e e i
relativi perco r si form a tivi;
Approva la pres e n t e legg e
TITOLO I
Sist e m a orga nizz a tivo del turis m o
CAPO I
Dis p o s i z i o n i ge n e r a l i
Art. 1
Ogge t t o e finalità
1. Il pres e n t e testo unico disciplina il siste m a orga nizz ativo del turism o della Region e Toscan a, le
strut t u r e turistico ricettive, le impr e s e e le profes sioni del turism o.
2. La Region e, nel rispet t o del principio di sussidia ri e t à, intervie n e in particola r e per:
a) riconos c e r e il ruolo strat e gic o del turism o per lo sviluppo econo mico soste ni bile, la promozion e e
la valorizzazion e del territo rio;
b) definire gli stru m e n ti della politica del turism o, individu a n d o gli obiettivi per la valorizzazion e
e
per lo sviluppo del siste m a turistico tosca n o, anch e in siner gi a con il siste m a agritu ris tico di cui
alla legge region al e 23 giugno 2003, n. 30 (Disciplina delle attività agritu ris tic h e e delle fattorie
didat tic h e in Tosca n a);
c) prom u ov e r e e valorizza r e , sul merc a t o locale, nazion ale ed este r o, l'imm a gi n e unita ri a del siste m a
turistico tosca n o e di ciascu n a delle sue parti;
Rac c o l t a Nor m a t i v a dell a Re g i o n e Tos c a n a
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d) favorir e accor di e collabo r a zio ni con una pluralit à di sogge t ti, tra cui lo Stato, le regioni, gli enti
locali, le cam e r e di comm e r cio indus t ri a, artigia n a t o e agricoltu r a (CCIAA), le univer sit à;
e) definire e attu a r e politiche di gestion e coordin a t a delle risors e turistic h e , valorizza n d o anch e il
patrim o nio storico, monu m e n t a l e, natu r alistico, cultur al e, rurale e term al e della region e;
e l'amplia m e n t o dell'offert a turistico- ricettiva, anch e attr av e r s o il
soste g n o all'innov azion e tecnologic a e orga nizza tiva del settor e;
g) soste n e r e il ruolo delle impre s e oper a n ti nel setto r e turistico che applica no la norm a tiva in
mat e ri a di sicur e zz a sul lavoro, investo no sulla sicur ezz a e rispe t t a n o la disciplina contr a t t u a l e
nazion ale e integ r a tiva dei rappo r ti di lavoro, al fine di miglior a r e la qualità dell'org a nizz azion e,
delle strut t u r e e dei servizi turistici, con particola r e rigua r d o alle micro, piccole e medie impre s e,
anch e media n t e l’individu azio n e di siste mi incen tiva n ti per la stabilizzazion e dei rappo r ti di lavoro
e per l’emer sio n e e la regola m e n t a zio n e dei rapp o r ti di lavoro non dichia r a ti;
h) favorire il rafforza m e n t o stru t t u r a l e del siste m a di offert a turistica, anch e attr av e r s o azioni di
inform a zio n e e qualificazion e professio n al e degli oper a t o ri;
i) prom u ov e r e l'acces sibilità alle strut t u r e e ai servizi turistici delle perso n e con disabilità motorie,
senso riali e intellet tive, al fine della fruizion e del patrim o nio turistico tosca n o;
j) orient a r e le politiche finalizzat e alla realizzazion e di un turism o soste ni bile sotto il profilo
ambi en t al e, econo mico e sociale;
k) riconosc e r e , prom u ov e r e e valorizza r e tutte le forme di turis mo tem a tico o setto rial e ;
l) favorir e la fruizione del patri mo nio e dei servizi turistici al fine della tutela del consu m a t o r e .
f) favorire il migliora m e n t o
Art. 2
Turis m o accessi bile
1. In attu a zion e dell'articolo 30 della Convenzion e delle Nazioni Unite sui diritti delle perso n e con
disabilità, siglat a a New York il 13 dicem b r e 2006, ratificat a e resa esec u tiva con legge 3 marzo 2009, n.
18 (Ratifica ed esecuzion e della Convenzion e delle Nazioni Unite sui diritti delle perso n e con disabilità,
con Protocollo opzion ale, fatta a New York il 13 dice m b r e 2006 e istituzion e dell'Oss e r v a t o rio nazional e
sulla condizione delle perso n e con disabilità), la Regione assicu r a alle perso n e con disabilità motorie,
senso riali e intellet tive la fruizion e dell'offer t a turistic a in modo complet o e in autono mi a, affinch é
riceva no il med e si m o livello di qualità degli altri fruitori senza aggr avi del prezzo. Tali gara nzi e sono
estes e agli ospiti delle strut t u r e ricettive che soffrono di tem po r a n e a mobilità ridott a.
2. Ai fini di cui al comm a 1, la Region e prom u ov e la fattiva collabor a zio n e tra le auto no mi e locali, gli enti
pubblici, gli opera t o ri turistici, le associazioni di perso n e con disabilità e le orga nizzazioni del turis mo
sociale.
3. Al fine di facilitar e la fruizion e dell'offer t a turistica da part e delle perso n e disabili, le strut t u r e ricettive
fornisco no inform a zio ni sull'acc e s si bilità delle stru t t u r e med e si m e , con le modalità previst e nel
regola m e n t o di attu azio n e di cui all’articolo 3.
Art. 3
Regola m e n t o di attuazion e
1. La Region e approva, entro centot t a n t a giorni dall'en t r a t a in vigore del pres e n t e testo unico, il relativo
regola m e n t o di attu azio n e, di seguito deno min a t o regola m e n t o , al fine di disciplin a r e, in particola r e :
a) le modalit à con cui le stru t t u r e ricettive forniscon o infor m a zio ni sull’acce s si bilità delle stru t t u r e
mede si m e , di cui all’articolo 2, com m a 2;
b) le modalità di svolgime n t o delle attività di osse rv a t o rio turistico di destin azion e (OTD), di cui
all’articolo 8, comm a 3;
c) le modalità con cui i comu ni tras m e t t o n o alla Giunta region al e le infor m a zio ni di cui all’articolo
11, com m a 1;
d) le modalità di erog a zion e dei servizi di preno t a zio n e da part e degli uffici di inform azion e e
accoglie nz a turistic a (IAT), di cui all’articolo 12, comm a 3;
e) le carat t e ri s tic h e degli IAT e gli stan d a r d dei relativi servizi, di cui all’articolo 12, com m a 4, lette r a
a);
f) i segni distintivi degli IAT, di cui all’articolo 12, comm a 4, lette r a b);
g) le modalità per la costr uzion e dei conte n u ti inform a tivi e per la loro diffusione, di cui all’articolo
12, com m a 4, lette r a c);
h) i requisiti e gli obblighi rigua r d a n t i i sogge t ti terzi cui la Regione e gli enti locali posson o affidar e i
servizi, di cui all’articolo 12, comm a 4, lette r a d);
i) le modalità e le proce d u r e per il riconos ci m e n t o delle associazioni pro- loco, di cui all’articolo 16,
comm a 5;
j) i requisiti delle strut t u r e ricettive, di cui all’articolo 17, com m a 3, lette r a a);
k) i crite ri per la classificazion e delle strut t u r e ricettive, di cui all’articolo 17, com m a 3, lette r a b);
Rac c o l t a Nor m a t i v a della Re gi o n e Tosc a n a
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l) le cara t t e r i s tic h e tecnich e e le specifiche modalit à di esercizio delle stru t t u r e ricettive, di cui
all’articolo 17, com m a 3, lette r a c);
m) i requisiti obbligat o ri previsti per il livello minimo di classificazion e delle stru t t u r e ricettive, di cui
all’articolo 37, com m a 1;
n) i requisiti e i servizi minimi delle stru tt u r e ricettive di cui all’articolo 44, com m a 3;
o) le cara t t e r i s tic h e delle oper e da realizzar e su are e dem a ni ali marittim e ogge t to di conce s sio n e per
finalità turistico ricettiva, di cui all’articolo 75, com m a 5;
p) gli indirizzi per lo svolgime n t o delle attività acces so ri e degli stabilime n ti balne a ri, di cui
all’articolo 75, com m a 6;
q) le conosc e n z e o capacit à professio n ali, di cui all’articolo 94, com m a 2, lette r a a);
r) i titoli di studio univer sit a ri per l’eser cizio della professio n e di guida turistica, di cui all’articolo
104, comm a 1, lette r a a), punto 2);
s) i titoli di studio per lo svolgim e n t o dell’attività di accom p a g n a t o r e turistico, di cui all’articolo 115,
com m a 1;
t) le event u ali specializzazioni per le guide ambie n t ali, di cui all’articolo 121, comm a 2;
u) i titoli di studio universit a ri per l’esercizio della profes sion e di guida ambie n t al e, di cui all’articolo
122, comm a 1, lette r a a).
Art. 4
Funzioni della Region e
1. Nella mat e ri a del turism o di cui al pres e n t e testo unico sono riserva t e alla Regione, ferm e rest a n d o le
gen e r ali potest à norm a tive, di progr a m m a z io n e , di indirizzo e di controllo, le funzioni e i compiti
conce r n e n t i:
a) la prog r a m m a z io n e delle politich e a favore dello sviluppo soste ni bile e comp e ti tivo del turism o e
l'innovazion e dell'offert a turistica region ale;
b) l'omog e n ei t à dei servizi e delle attività inere n ti all'offert a turistica region al e;
c) le attività di promozion e turistica rivolte alla doma n d a nazion ale ed este r a, anch e media n t e
l'utilizzo di piatt afo r m e digitali;
d) il coordin a m e n t o delle attività di accoglienz a e inform azion e turistic a esercit a t a dagli enti locali;
e) l'org a nizz azion e di servizi di inform azion e e accoglienz a turistic a di rilievo region al e;
f) l’attu azion e di specifici proge t ti di inter e s s e region ale, definiti ai sensi della legislazion e vigent e
anch e media n t e l'Agenzia region al e di promozion e turistica di cui alla legge region ale 4 marzo
2016, n. 22 (Disciplina del siste m a region ale della promozion e econo mic a e turistica. Riform a
dell'Agenzia di promozion e econo mic a della Tosca n a "APET". Modifich e alla l.r. 53/20 0 8 in tem a di
artigia n a t o artistico e tradizion ale) e la Fond a zion e Siste m a Tosca n a , di cui alla legge region al e 25
febbr aio 2010, n. 21 (Testo unico delle disposizioni in mate ri a di beni, istituti e attività cultur ali);
g) la formazion e e la qualificazion e profes sion al e degli oper a t o ri turistici, ai sensi della norm a tiv a
region al e di settor e.
Art. 5
Funzioni della Città met ro polita na di Firenz e
1. Sono attrib uit e alla Città metro p olita n a di Firenz e le funzioni amminist r a t iv e in mat e ri a di:
a) agenzie di viaggio e turism o;
b) classificazion e delle stru tt u r e ricettive;
c) istituzion e e tenut a dell'albo delle associazioni pro- loco;
d) raccolt a ed elabo r a zion e dei dati statistici rigu a r d a n t i il turis mo.
2. Le funzioni di cui al com m a 1 sono eser cit a t e su tutto il territo rio della Città metro p olita n a di Firenz e.
3. Le funzioni di accoglie nz a e inform azion e turistic a a cara t t e r e sovra comu n al e sono esercit a t e dalla
Città metro p olita n a di Firenz e sull’inte ro territo rio della med e si m a , fino a quan d o non sia attivato da part e
dei comu ni l’esercizio associat o di cui all’articolo 6, com m a 2.
Art. 6
Funzioni dei com u ni
1. Sono attrib uit e ai comu ni le funzioni amminist r a tiv e in mat e ri a di:
a) eser cizio delle stru tt u r e ricettive;
b) esercizio delle attività professio n ali;
c) accoglienz a e inform a zio n e relativa all'offer t a turistic a del territo rio comu n al e.
2. Le funzioni di accoglie nz a e inform azion e turistic a a cara t t e r e sovra comu n al e sono attrib uit e ai
comu ni che le esercit a n o in form a associa t a all’inter n o di ambiti territo riali definiti con legge region ale.
L'eser cizio in form a associa t a è effettu a t o media n t e la stipulazion e di un’unica convenzion e per ambito
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territo rial e e compo r t a l'ade m pi m e n t o di qua n to previsto dall'articolo 7.
3. Sono fatt e salve le conve nzioni fra comu ni e le altre forme di esercizio associa to delle funzioni di
accoglie nz a e inform azion e turistic a a cara t t e r e sovra comu n al e definite entro la data di entr a t a in vigore
della pres e n t e legge.
4. Fino a quan d o non sia attivato l'eser cizio associat o negli ambiti e nelle forme di cui al comm a 2, le
funzioni di accoglie nz a e inform azion e turistic a a cara t t e r e sovra comu n al e sono esercit a t e dai comu ni
capoluog hi di provincia con le modalità di cui all' articolo 4, com m a 6, della legge region al e 3 marzo 2015,
n. 22 (Riordino delle funzioni provinciali e attu a zion e della legge 7 aprile 2014, n. 56 "Disposizioni sulle
città metro p olit a n e , sulle province, sulle unioni e fusioni di comu ni". Modifich e alle leggi region ali
32/200 2, 67/200 3, 41/200 5, 68/201 1, 65/201 4).
5. In caso di esercizio associat o delle funzioni di accoglienz a e inform a zio n e turistica di cui al comm a 2, il
comu n e capoluo go, previo accor do con l'ente respo n s a bil e della gestion e, può asseg n a r e a detto comu n e,
a titolo grat uito, perso n al e trasfe rito ai sensi dell' articolo 13 della l.r. 22/20 1 5 . A tal fine, il tratt a m e n t o
econo mico, ivi comp r e s o quello access o rio, spett a n t e al perso n al e coma n d a t o è dete r mi n a t o ed erog a t o
dal comu n e capoluog o; il tratt a m e n t o econo mico access o rio continu a a grava r e sui fondi per le politich e di
sviluppo delle risors e uman e e della prod u t tivit à di cui al contr a t t o collettivo nazional e di lavoro (CCNL) 1°
aprile 1999 e 23 dicem b r e 1999, costituito pres so il comu n e capoluog o. In tal caso, l'accor d o può
preve d e r e l'utilizzo a titolo grat ui to di risors e stru m e n t a li e di beni mobili e immobili di cui il comu n e
capoluog o abbia la disponibilità ai sensi dell' articolo 13, com m a 9, della l.r. 22/201 5 . In caso di cessazion e
dell'es e r cizio associat o, il coma n d o e l'utilizzazion e delle risors e e dei beni, dispos ti in favore del comu n e
respo n s a b ile della gestion e, cessa n o di diritto. Resta ferm a la volont a ri e t à del coma n d o da part e del
dipen d e n t e inter e s s a t o.
6. Le disposizioni di cui ai commi 2 e 4 non compo r t a n o il trasfe ri m e n t o di risors e region ali. Resta fermo
il trasfe ri m e n t o di risors e region ali che la l.r. 22/20 1 5 preve d e in favore del comu n e capoluog o a seguito
del trasfe ri m e n t o di perso n al e.
Art. 7
Obblighi per l'esercizio delle funzioni di accoglien z a e infor m a zio n e turistica
1. L'eser cizio delle funzioni di accoglie nz a e inform azion e turistica di cui all'ar ticolo 6, comm a 2 e
all'ar ticolo 9, comm a 3, compo r t a :
a) la stipulazion e di una convenzion e con l'Agenzia region ale di promozion e turistica;
b) la realizzazion e del colleg a m e n t o con la piattafor m a inform a tic a region al e;
c) la prog r a m m a z io n e e il monitor a g g io delle strat e gi e e delle attività turistic h e dei territo ri di
destin azio n e avvalen d o si dell’OTD di cui all'ar ticolo 8.
Art. 8
Osserv at orio turistico di destina zio n e (OTD)
1. L’OTD è un’attività di confro nt o e misur a zio n e in merito ai fenom e ni collega ti al turism o svolta
esclusiva m e n t e a livello di singolo ambito territo rial e e orient a t a alla valut azion e, in modo contin u a tivo,
della sost enibilità e comp e titività delle attività di accoglie nz a territo rial e, in un'ottic a di dialogo sociale.
2. L'attività di OTD, nell'ipot e si di cui all’articolo 6, com m a 2, è coordin a t a dal comu n e respo n s a b il e della
gestion e associat a.
3. Le modalità di svolgim e n t o delle attività di OTD sono definite con regola m e n t o .
Art. 9
Funzioni dei com u ni capoluo g hi di provincia
1. Sono attrib uit e ai comu ni capoluo g hi di provincia, oltre alle funzioni di cui all'ar ticolo 6, comm a 1, le
funzioni amminist r a t ive, che sono esercit a t e su tutto il territo rio della provincia, in mat e ri a di:
a) age nzie di viaggio e turis mo;
b) classificazion e delle strut t u r e ricettive;
c) istituzion e e tenu t a dell'albo delle associazioni pro- loco;
d) raccolta ed elabor a zio n e dei dati statistici rigua r d a n t i il turism o.
2. Le funzioni di cui al com m a 1, lette r e a), b) e c), sono esercit a t e dai comu ni capoluog hi di provincia con
le modalità di cui all' articolo 4, comm a 6, della l.r. 22/201 5 . Le disposizioni dell' articolo 14, comm a 1, della
l.r. 22/20 1 5 si applica no unica m e n t e alle med e si m e funzioni.
3. Le funzioni di accoglie nz a e inform azion e turistica a cara t t e r e sovra comu n al e sono eser cit a t e dai
comu ni capoluo g hi di provincia fino a quan d o non vi provve d a n o i comu ni ai sensi dell'ar ticolo 6, com m a 2,
e dell'ar ticolo 7.
4. Per lo svolgim e n t o delle funzioni di cui al comm a 3, i comu ni capoluog hi di provincia ade m pio n o a
quan t o previsto dall'ar ticolo 7.
Rac c o l t a Nor m a t i v a della Re gi o n e Tosc a n a
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2h Turis mo
l.r. 86/201 6
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Art. 10
Esercizio di funzioni da parte delle CCIAA
1. Per l'ese rcizio delle funzioni di cui al pres e n t e testo unico la Regione, i comu ni e la città metro p olit a n a
posso no avvale rsi delle CCIAA sulla base di apposit e convenzioni.
Art. 11
Elenc hi regionali delle impre s e e delle profe ssio ni turistich e
1. Press o la Giunt a region ale sono tenuti e aggior n a ti, a fini di pubblicità e di statistica, gli elenc hi delle
impr es e e delle professio ni disciplina t e dal pres e n t e testo unico. A tal fine, i comu ni tras m e t t o n o alla
comp e t e n t e strut t u r a della Giunt a region al e le relative inform a zioni secon d o le modalità previst e dal
regola m e n t o .
CAPO II
Infor m a z i o n e , ac c o g l i e n z a e pro m o z i o n e turi s t i c a
Art. 12
Servizi di infor m a zi o n e e di accoglie n z a turistica
1. I servizi di inform azion e e di accoglie nz a turistica assicu r a n o l'inform a zion e sulle attr a t tiv e turistich e
propri e del territo rio di riferim e n t o e sul relativo patrim o nio turistico, paes a g g i s tico, cultu r al e, storico,
artistico ed enoga s t r o n o m i c o. A tal fine, in particola r e , forniscon o inform azioni e mate ri ale inform a tivo
sull’orga nizz azio n e dei servizi, sulla disponibilità ricettiva, di ristor a zio n e e sull’offert a di servizi turistici,
di itiner a ri di visita ed escur sio n e nel territo rio.
2. I servizi di inform azion e e di accoglie nz a turistica sono svolti dagli IAT secon d o crite ri di imparzialità e
tras p a r e n z a .
3. I servizi di inform azion e e di accoglie nz a turistica posso no comp r e n d e r e la pren ot a zion e dei servizi
turistici e del perno t t a m e n t o presso le stru t t u r e ricettive. Tali servizi posson o esse r e erog a ti dagli IAT o
dai sogg e t ti abilitati a tale scopo, secon do qua n to stabilito nel regola m e n t o , esclusiva m e n t e nei confron ti
dei turisti che acced o n o agli uffici mede si mi.
4. La Region e, ai sensi dell’articolo 63, comm a 2, dello Stat u t o, al fine di gar a n ti r e che i servizi di
inform azion e e accoglie nz a turistic a siano svolti con car at t e r i s tich e di omoge n ei t à su tutto il territo rio
region al e, con il regola m e n t o disciplina:
a) le carat t e ri s tic h e degli IAT e gli stan d a r d dei relativi servizi;
b) i segni distintivi degli IAT;
c) le modalit à per la costr uzion e dei conte n u ti inform a tivi e per la loro diffusione;
d) i requisiti e gli obblighi rigua r d a n t i i sogge t ti terzi cui la Regione e gli enti locali posson o affidar e i
servizi di cui al pres e n t e articolo.
Art. 13
Attività di prom o zio n e turistica
1. Per attività di prom ozion e turistica si inten do n o le iniziative tese alla conosc e n z a e alla valorizzazion e
delle risors e e dei servizi turistici, da attu a r e in ambito region ale, nazional e e inter n a zion al e, nel quad r o
della prog r a m m a z io n e region ale.
2. La Regione esercit a le attività di promozion e turistica attr av e r s o l'Agenzia region al e di promozion e
turistic a di cui alla l.r. 22/201 6 .
3. Nella fase di attu azio n e degli interve n ti definiti negli atti di prog r a m m a z io n e della promozion e
turistic a, il racco r d o fra le esige nz e di carat t e r e locale e le attività di comp e t e n z a region ale è assicu r a t o
dalla cabin a di regia di cui all'articolo 14.
Art. 14
Cabina di regia del turis m o
1. È istituita pres so la Giunta region ale una cabina di regia del turism o, di seguito deno mi n a t a cabin a, al
fine di gara n ti r e il neces s a r io raccor d o fra le esige nz e di promozion e turistic a a livello locale e quelle di
intere s s e region al e.
2. La cabina è compos t a da:
a) l'ass e s s o r e region al e al turis m o, o un suo deleg a t o, con funzioni di presid e n t e ;
b) cinqu e mem b ri in rapp r e s e n t a n z a dei comu ni design a ti dal Consiglio delle auto no mi e locali (CAL);
c) un mem b r o desig n a t o dalla Città metr o p olit a n a di Firenz e;
d) un mem b r o desig n a t o dalle CCIAA della Toscan a;
e) quatt r o mem b ri desig n a ti dalle associazioni di cate go ri a delle impr e s e del turis mo mag gio r m e n t e
rap p r e s e n t a t iv e;
Rac c o l t a Nor m a t i v a dell a Re g i o n e Tos c a n a
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f) tre mem b ri design a ti dalle orga nizz azioni sinda c ali dei lavora to ri;
g) un mem b r o design a t o congiun t a m e n t e dalle associazioni agritu ri stic h e .
3. La cabin a:
a) esprim e pare r e
consultivo alla Giunta region al e ai fini dell'ap p r ov azion e delle attività di
promozion e turistica previst e dal piano annu al e di promozion e di cui all’ articolo 3 della l.r.
22/201 6 ;
b) esprim e par e r e consultivo sul regola m e n t o di attu a zion e del pres e n t e testo unico;
c) esprim e par e r e consultivo sugli stand a r d minimi individu a ti dalla Giunta region ale per la
realizzazion e del prodot to turistico omoge n e o di cui all'articolo 15;
d) raccoglie le segn al azio ni di situazioni rilevat e sul territo rio relative a fenom e ni di abusivis mo,
part e ci p a n d ol e agli orga ni adde t ti alle funzioni di vigilanza e controllo;
e) propon e lo svolgime n t o di analisi, ricerc h e e valutazioni in mate ri a di turis mo.
4. La cabin a è regola r m e n t e costituit a e può oper a r e
gara n ti sc o n o la pres e n z a di alme no nove mem b ri.
quan d o sono effett u a t e
le desig n a zio ni che
5. La part e ci p a zion e alle sedu t e della cabin a è a titolo grat uit o.
6. Con atto della Giunt a region ale sono definite le modalità di orga nizzazion e e di funzion a m e n t o della
cabina.
Art. 15
Prodott o turistico omog e n e o
1. Per gara n ti r e il racco r d o e il coordin a m e n t o dei territo ri della Tosca n a al fine della realizzazion e di
un'offer t a turistica di qualità, i comu ni posson o associa r si per tipologia di prodott o turistico omoge n e o
media n t e la stipulazion e di una convenzion e.
2. Per prodot to turistico omog e n e o si inten d e l’insiem e di beni e di servizi di un territo rio che
compo n g o n o un’offert a in gra do di rispon d e r e alle esige nz e di specifici segm e n ti della doma n d a turistica.
3. Gli stand a r d minimi per la realizzazion e del prodo tt o turistico omoge n e o sono individu a ti dalla Giunta
region ale, previo par e r e della commissio n e consiliar e comp e t e n t e .
4. La stipulazion e della conve nzio n e di cui al comm a 1 compo r t a:
a) l'individu a zion e di un comu n e capofila;
b) la stipulazion e di una conve nzio n e con l’Agenzia region al e di promozion e turistica;
c) la realizzazion e del colleg a m e n t o con la piattafor m a inform a tic a region al e;
d) la prog r a m m a z io n e e il monito r a g gi o delle stra t e gi e e delle attività turistich e dei territo ri di
destin azio n e avvalen d o si dell’OTD di cui all'ar ticolo 8;
e) il coordin a m e n t o dei servizi di inform azion e e accoglienz a turistica dei singoli comu ni.
Art. 16
Riconos ci m e n t o delle associazioni proloco
1. La Region e riconos c e
dell'acco glie nz a turistica.
le associazioni
pro- loco quali sogge t ti
che
concor r o n o
alla promozion e
2. Le associazioni pro- loco coope r a n o con gli enti locali per:
a) la realizzazion e di iniziative idone e a favorir e la conosc e n z a , la tutela e la valorizzazion e delle
risors e turistich e locali;
b) la realizzazion e di iniziative idone e a favorire la promozion e del patri mo nio artistico e delle
tradizioni e cultu r a locali;
c) la realizzazion e di iniziative atte a migliora r e le condizioni di soggior n o dei turisti;
d) la gestion e dei servizi di inform a zio n e e accoglie nz a turistic a event u al m e n t e affidati.
3. Il riconos ci m e n t o delle associazioni pro- loco avviene tramit e l’iscrizion e agli albi delle associazioni proloco istituiti dai comu ni capoluo g hi di provincia e dalla Città met ro p olita n a di Firenz e.
4. L’iscrizione agli albi delle associazioni pro- loco è subor di n a t a alle segu e n ti condizioni:
a) lo statu t o dell'as so ciazion e deve sancir e un ordina m e n t o inter n o a base
democ r a ti c a e
un'org a n izz a zio n e funzional e confor m e alle nor m e del libro I, titolo II, capo II del codice civile;
b) le entr a t e per le quote associa tive e per contrib u ti vari di enti, associ azioni e privati, nonch é le
event u ali altre entr a t e derivan ti dallo svolgime n t o di attività attin e n ti ai compiti delle pro- loco,
devono esse r e adeg u a t e al pers e g u i m e n t o delle finalità stat u t a ri e dell'ent e.
5. Le modalità e le proce d u r e per il riconosci m e n t o sono definite con il regola m e n t o .
TITOLO II
Impr e s e turistich e
Rac c o l t a Nor m a t i v a della Re gi o n e Tosc a n a
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CAPO I
Str u t t u r e ric e t t i v e alb e r g h i e r e , ca m p e g g i e villa g g i turi s t i c i
SEZION E I
Definizione e car a t t e ri s ti c h e delle strut t u r e ricettive
Art. 17
Ogge t t o
1. Il pres e n t e capo disciplina le segu e n ti stru tt u r e ricettive gestite per la produzion e e l'offert a al
pubblico di servizi per l'ospitalit à:
a) albe r g hi;
b) reside nz e turistico- alber g hi e r e ;
c) alber g hi diffusi;
d) condh o t el;
e) cam p e g g i;
f) villaggi turistici;
g) cam pin g- village;
h) marin a resor t;
i) aree di sosta;
j) parc hi di vacanz a.
2. I periodi di ape rt u r a delle strut t u r e ricettive di cui al pres e n t e articolo si disting u o n o in ann u ali e
stagion ali:
a) per aper t u r a ann u al e si inten d e un periodo di aper t u r a di almen o nove mesi comple s sivi nell’arco
dell’ann o solare;
b) per ape rt u r a stagion al e si inten d e un periodo di aper t u r a non inferior e a tre mesi consec u tivi e
non superio r e comples siva m e n t e a nove mesi nell’arco dell’anno solare.
3. Con
a)
b)
c)
il regola m e n t o la Regione stabilisc e:
i requisiti delle strut t u r e ricettive di cui al comm a 1 e quelli delle loro dipen d e n z e ;
i crite ri per la loro classificazion e;
le cara t t e r i s tic h e tecnic h e e le specifiche modalit à di eser cizio delle strut t u r e ricettive.
Art. 18
Alberg hi
1. Sono
stabili o
beva n d e
strut t u r a
alber g hi le stru t t u r e ricettive a gestion e unita ria, aper t e al pubblico, che, ubica t e in uno o più
parti di stabili, fornisco no alloggio e altri servizi access o ri e posson o sommi nis t r a r e alimen ti e
e vend e r e al detta glio alle perso n e alloggia t e, ai loro ospiti e a coloro che sono ospitati nella
ricettiva in occasion e di manifes t a zio ni e conveg ni orga nizza ti.
2. Negli alber g hi sono conse n tit e:
a) l'attività di som minist r a zio n e di alime n ti e bevan d e al pubblico, nel rispe t to delle disposizioni di cui
alla legge region al e 7 febbr aio 2005 n. 28 (Codice del comm e r cio. Testo unico in mat e ri a di
com m e r cio in sede fissa, su are e pubblich e, som minis t r a zio ni alime n ti e beva n d e, vendit a di
stam p a quotidia n a e periodic a e distrib uzion e di carb u r a n ti);
b) l'attività di vendit a al dett a glio al pubblico, nel rispe t to delle disposizioni di cui alla l.r. 28/200 5 e
a condizion e che la supe rficie di vendit a comples siva m e n t e realizzat a non sia supe rio r e a quella di
un eser cizio di vicinato di cui all’ articolo 15, comm a 1, lette r a d), della l.r. 28/20 0 5 stess a;
c) l’attività di cent ro bene s s e r e , da inten d e r s i come pres t a zio n e di servizi rigu a r d a n ti la cura del
corpo, nel rispet t o dei requisiti stru t t u r a li, professio n ali ed orga nizza tivi previsti dalle norm a tiv e di
setto r e.
3. Possono assu m e r e la deno min a zion e di «motel» gli alber g hi ubicati nelle vicinanz e di gra n di vie di
comu ni ca zion e o di porti e appro di turistici, attr ezz a ti per la sosta e l'assist e n z a delle autovet t u r e e/o delle
imbar c a zioni. Nei motel sono altre sì assicu r a ti i servizi di autori m e s s a , rifornim e n t o carb u r a n t i e
ripa r a zio n e .
4. Possono assu m e r e la deno min a zion e di «villaggio alber g o » gli albe r g hi cara t t e r izz a ti dalla
centr alizzazion e dei princip ali servizi in funzion e di più stabili facen ti part e di un unico comples s o e
inseriti in un'a r e a attr ezz a t a per il soggior n o e lo svago della clientela.
5. Negli alber g hi è conse n ti t a la pres e n z a di unità abitative, costituit e da uno o più locali e dotat e di
servizio autono m o di cucin a, nel limite di una capacit à ricettiva non supe rio r e al 40 per cento di quella
compl es siva dell'es e r cizio.
Art. 19
Rac c o l t a Nor m a t i v a dell a Re g i o n e Tos c a n a
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Reside n z e turisticoalb e r g hi e r e
1. Sono reside n z e turistico- alber g hi e r e le strut t u r e ricettive a gestion e unita ria, ape r t e al pubblico,
ubica t e in uno o più stabili o parti di stabili, che offrono alloggio in unità abita tive arr e d a t e , costituite da
uno o più locali e dotat e di servizio autono m o di cucina.
2. Le reside nz e turistico- alber g hi e r e posso no som minist r a r e alime n ti e beva n d e alle perso n e alloggia t e e
ai loro ospiti e dispor r e di altri servizi access o ri.
3. Nelle reside nz e turistico- albe r g hi e r e i clienti posson o esse r e alloggiati anch e in came r e , con o senza il
vano soggior n o e senza il servizio auto no m o di cucina. La capa cit à ricettiva di tali locali non deve risulta r e
supe rio r e al 40 per cento di quella comple s siva dell'es e r cizio.
4. Le reside nz e turistico- alber g hi e r e , in caso di interv e n ti edilizi, posson o trasfor m a r s i in cond ho t el e,
come tali, sono assog g e t t a t e alla disciplina di cui all’articolo 23.
Art. 20
Dipen d e n z e
1. Salva l'ipote si del villaggio albe r g o, nel caso in cui l'attività ricettiva di cui agli articoli 18 e 19 veng a
svolta in più stabili o part e di stabili, viene definito «casa madr e » lo stabile in cui, oltre ai locali destin a ti
ad alloggio per i clienti, sono ubicati i servizi di ricevime n t o e portin e ri a, nonc h é gli altri servizi gene r ali a
disposizion e della clientela. Gli altri stabili sono definiti «dipe n d e n z e ».
Art. 21
Alberg hi diffusi
1. Sono alber g hi diffusi le stru t t u r e ricettive a gestion e unita ria, ape rt e al pubblico e car at t e rizz a t e dalla
cent r alizzazion e in un unico stabile princip al e dell'ufficio ricevim e n t o e accoglienz a e dei servizi di uso
comu n e , e dalla dislocazion e di came r e e alloggi in due o più edifici sepa r a ti, vicini tra loro.
2. Gli alber g hi diffusi, in confor mit à agli stru m e n ti urba nis tici comu n ali, sono localizzati nei cent ri storici,
nei borghi rurali e nei nuclei insediativi in ambito costier o carat t e rizz a ti da pregio ambie n t al e, vitalità e
vivibilità dei luoghi, aventi popolazion e ugu ale o inferior e a 5.000 abita n ti.
3. Per centr o storico s'inte n d e la zona territo rial e omoge n e a di cui all'articolo 2 del decr e t o del Ministr o
dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444 (Limiti indero g a bili di densità edilizia, di altezza, di dista nz a fra i
fabbric a ti e rappo r ti massimi tra gli spazi destin a ti agli insedia m e n ti reside nzi ali e produ t tivi e spazi
pubblici o riserv a ti alle attività collettive, al verde pubblico o a parch e g g i, da osserv a r e ai fini della
formazion e dei nuovi stru m e n t i urba nis tici o della revisione di quelli esiste n ti, ai sensi dell’ articolo 17
della legge 6 agosto 1967, n. 765 ).
4. Per borgo rurale s'inte n d e il nucleo o insedia m e n t o in stret t a
funzional e con il conte s t o rurale, carat t e rizz a t o dalla pres e n z a di
territo rio este r n o alla città storica di una comu nit à, dalla pres e n z a
rustici e dalla pres e n z a di un impiant o urba nis tico delimita to
cara t t e r i s tici di identit à.
relazion e morfologica, insedia tiva e
più unità dalla tipologia simile nel
sia di edifici per la reside nz a sia di
nel quale siano pres e n ti elem e n ti
5. Per nucleo insediativo in ambito costier o s’inten d e la porzione di tess u to urba n o o insedia m e n t o
isolato, ancor c h é di rece n t e formazion e, collocato in prossi mit à della fascia costier a e dei siti a mag gio r e
fruizion e balne a r e , carat t e rizza t o dalla pres e n z a di più unità dalla tipologia simile e dalla pres e n z a di un
impiant o urb a nis tico delimit at o nel quale siano pres e n ti elem e n ti carat t e ri s tici e di identit à.
6. La vitalità e la vivibilità dei luoghi ricorr o n o in pres e n z a di una delle segu e n ti condizioni:
a) il centr o storico costituisc e polo di attr a zion e in ragion e della pres e n z a dei servizi pubblici o
privati di pubblica utilità;
b) il cent ro storico, il borgo rur ale o il nucleo insediativo in ambito costier o pres e n t a n o eme r g e n z e di
rilievo storico, cultur al e, paes a g gi s tico o di tipo ambie n t al e natu r al e , o iner e n ti alla vocazion e
turistica, all'artigia n a t o tipico, a itiner a ri cultu r ali, religiosi o perco r si enologico- gastr o n o mi ci in
zone di produzion e con prodot ti ad indicazion e geog r afica prot et t a (IGP), o gar a n ti t a o a
deno mi n a zion e di origine prote t t a (DOP).
7. Le unità abitative di cui è compos to l'alber g o diffuso, ad eccezion e dei locali destin a ti ai servizi di
ricevime n t o e accoglienz a e di uso comu n e, che posson o avere destin azio n e d’uso turistico- ricettiva,
comm e r ci al e, direzion ale e di servizi, posso no mant e n e r e la destin azio n e urb a nis tic a resid e n zial e e devono
posse d e r e :
a) i requisiti strut t u r a li e igienico- sanita ri previsti per le case di civile abitazion e;
b) le condizioni di sicur ezz a e salub rit à degli edifici e degli impian ti negli stessi installati ai sensi
della norm a tiv a vigent e.
8. L'ape r t u r a dell'albe r g o diffuso non può esse r e inferior e a cinqu e mesi, anch e non consec u tivi, nel corso
dell'an n o solar e.
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Art. 22
Com po si zion e e servizi degli alberg hi diffusi
1. Le unità abita tive di cui è compo st o l'alber g o diffuso posso no esse r e costituit e da:
a) cam e r e , aventi acces so dirett o da spazi di disimp e g n o o di uso comu n e , compo s t e da uno o più
locali, arre d a t e e dotat e di locale bagno auto no m o, dotato di wc, bidet, lavabo, vasca da bagno o
doccia;
b) alloggi, aventi acces s o da spazi di disimp e g n o o di uso comu n e , compos ti da uno o più locali,
arr e d a t i e dotati di locali a uso cucina e bagno auto no mi, dotato ques t' ul tim o di wc, bidet, lavabo,
vasca da bagno o doccia.
2. La capa cit à ricettiva minima è di dodici posti letto comples sivi.
3. Le unità abita tive sono poste in almen o due edifici auto no mi e indipe n d e n t i incluso lo stesso edificio in
cui si trova l'ufficio di ricevime n t o.
4. I servizi di ricevim e n t o , di accoglienz a e di uso comu n e sono forniti all'inte r n o della stru t t u r a
princip al e, ubicat a alla dista nz a massim a di 500 met ri dalle singole unità abita tive, misur a ti nel più breve
perco r s o pedon al e possibile.
5. Il servizio di ristor azion e e di prima colazione può esse r e affidato ad altri sogg e t ti titolari di eser cizi di
sommi nis t r a zio n e di alimen ti e beva n d e ubicati alla dista nz a massim a di 500 metri dalla stru t t u r a
princip al e, misur a ti nel più breve perco r s o pedo n al e possibile.
Art. 23
Condho t el
1. Sono cond ho t el, ai sensi dell’ articolo 31 del decr e t o- legge 12 sett e m b r e 2014, n. 133 (Misur e urge n ti
per l'ape r t u r a dei cantie ri, la realizzazion e delle oper e pubblich e, la digitalizzazion e del
Paes e, la
sem plificazion e buroc r a ti c a , l'eme r g e n z a del disse s to idroge olo gico e per la ripres a delle attività
produ t tiv e), conve r tito, con modificazioni, dalla legge 11 nove m b r e 2014 n. 164 , gli esercizi alber g hi e ri a
gestion e unitaria, aper ti al pubblico, compo s ti da una o più unità immobiliari ubicat e nello stesso comu n e
o da parti di esse, che forniscon o alloggio, servizi access o ri ed event u al m e n t e vitto, in came r e destin a t e
alla ricettività e, in form a integ r a t a e comple m e n t a r e , in unità abita tive a destin azion e reside nzi ale, dotat e
di servizio auto no m o di cucina, la cui supe rficie non può supe r a r e il 40 per cento della supe rficie
compl es siva dei comp e n d i immobiliari inter e s s a t i e, per la part e resid e n zial e, non può in alcun modo
ben eficia r e degli aum e n ti delle cubat u r e riserva t e dagli stru m e n ti urba ni s tici alle supe rfici destin a t e a
funzioni turistico- ricettive.
2. Per le condizioni di esercizio dei condh o t el e per la rimozione del vincolo di destin azio n e alber g hi e r a in
caso di interve n ti edilizi sugli esercizi alber g hi e ri esiste n ti e limitat a m e n t e alla realizzazion e della quota
delle unit à abita tive a destin a zion e reside nzi ale, si applica no i criteri e le modalit à definiti ai sensi
dell’articolo 31, commi 1 e 2, del d.l. 133/2 0 1 4 conver tito dalla l. 164/20 1 4 .
Art. 24
Cam p e g g i
1. Sono cam p e g g i le stru tt u r e ricettive a gestion e unita ri a, ape rt e al pubblico, attr e zz a t e su are e
recint a t e per la sosta e il soggior n o di turisti provvisti, di nor m a , di mezzi di perno t t a m e n t o auto no mi e
mobili.
2. I cam p e g g i posson o somminis t r a r e alimen ti e beva n d e alle perso n e alloggiat e e ai loro ospiti e dispor r e
di altri servizi acces so ri.
3. Nei cam p e g g i sono conse n tit e:
a) l'attività di som minist r a zio n e di alime n ti e bevan d e al pubblico nel rispet t o delle disposizioni di cui
alla l.r. 28/20 0 5 ;
b) l'attività di vendita al detta glio al pubblico nel rispe t to delle disposizioni di cui alla l.r. 28/20 0 5 e a
condizion e che la supe rficie di vendit a comples siva m e n t e realizzat a non sia supe rior e a quella di
un eser cizio di vicinato.
4. Il titolar e o gesto r e , nel rispe t to delle presc rizioni
può allestir e, per l'inter o periodo di per m a n e n z a del
turisti sprovvisti di mezzi prop ri di pern ot t a m e n t o :
a) stru tt u r e quali roulott e, cam p e r , case mobili e
piazzole;
b) tend e e relativi acces so ri, in non più del 20 per
urba ni stico- edilizie e, ove previsto, paes a g gi s tic h e,
cam p e g g io e al fine di mett e rl e a disposizion e dei
relativi acces so ri, in non più del 40 per cento delle
cento delle piazzole.
5. Nei cam p e g g i è conse n tito l'affitto di non più del 40 per cento delle piazzole per l'inte r a dur a t a del
periodo di aper t u r a della stru tt u r a .
Art. 25
Rac c o l t a Nor m a t i v a dell a Re g i o n e Tos c a n a
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Villaggi turistici
1. Sono villaggi turistici le strut t u r e ricettive a gestion e unita ri a, aper t e al pubblico, attr ezz a t e su aree
recint a t e con strut t u r e allestit e dal titolar e o gesto r e , nel rispe t to delle presc rizioni urba ni s tico- edilizie e,
ove previsto, paes a g gi s tic h e, e mess e a disposizion e per la sosta ed il soggior n o dei turisti sprovvisti, di
norm a , di mezzi autono mi di perno t t a m e n t o .
2. Nei villaggi turistici sono cons en tit e:
a) l'attività di sommi nis t r a zio n e di alimen ti e beva n d e al pubblico nel rispe t to delle disposizioni di cui
alla l.r. 28/200 5 ;
b) l'attività di vendit a al dett a glio al pubblico nel rispet t o delle disposizioni di cui alla l.r. 28/200 5 e a
condizione che la supe rficie di vendita comple s siva m e n t e realizzat a non sia supe rio r e a quella di
un esercizio di vicinato.
3. Nei villaggi turistici è conse n ti t a la pres e n z a di piazzole utilizzabili da clienti forniti di mezzi prop ri di
perno t t a m e n t o , purc h é in misur a non supe rior e al 40 per cento del num e r o comples sivo delle piazzole.
4. Nei villaggi turistici è conse n ti to l'affitto di non più del 40 per cento delle piazzole per l'inte r a dur a t a
del periodo di ape r t u r a della strut t u r a .
Art. 26
Cam pi n g village
1. Sono campi n g- village le strut t u r e ricettive a gestion e unita ri a, aper t e al pubblico ed attr ezz a t e su aree
recint a t e per la sosta ed il soggior n o dei turisti sia provvisti che sprovvisti di mezzi autono mi di
perno t t a m e n t o .
2. Nei campin g- village sono conse n tit e:
a) l'attività di sommi nis t r a zio n e di alimen ti e beva n d e al pubblico nel rispe t to delle disposizioni di cui
alla l.r. 28/200 5 ;
b) l'attività di vendit a al dett a glio al pubblico nel rispet t o delle disposizioni di cui alla l.r. 28/200 5 e a
condizione che la supe rficie di vendita comple s siva m e n t e realizzat a non sia supe rio r e a quella di
un esercizio di vicinato.
3. Nei campin g- village è conse n ti t a l’installazion e di stru t t u r e temp o r a n e a m e n t e ancor a t e al suolo, quali
roulott e, camp e r , case mobili e relativi acces so ri, allestite dal titolar e o gestor e in una perce n t u a l e
ricom p r e s a tra il 70 e il 30 per cento del num e r o comple s sivo delle piazzole, nel rispet t o delle presc rizioni
urba nis ti co edilizie e, ove previsto, paes a g g i s tic h e . Il rest a n t e nume r o delle piazzole è destin a t o ai turisti
forniti di propri mezzi di perno t t a m e n t o .
4. Nei campin g- village è conse n ti to l’affitto di non più del 40 per cento delle piazzole per l’inter a dura t a
del periodo di ape r t u r a della strut t u r a .
Art. 27
Marina resort
1. Sono mari n a resor t, ai sensi dell’ articolo 32, comm a 1, del d.l. 133/20 1 4 conver tito dalla l. 164/20 1 4 , le
stru tt u r e ricettive orga nizz at e per la sosta e il perno t t a m e n t o di turisti all'inte r n o delle propri e unità da
diporto, orm e g gi a t e nello specc hio acqu e o apposit a m e n t e attr ezza t o, aventi i requisiti minimi stabiliti dal
decr e t o ministe ri ale attu a tivo del med e si m o articolo 32.
Art. 28
Aree di sosta
1. Sono are e di sosta le stru t t u r e ricettive a gestion e unita ria, aper t e al pubblico, che han no un minimo di
cinqu e e un massi mo di cinqu a n t a piazzole destin a t e alla sosta, per non più di sett a n t a d u e ore, di turisti
provvisti di mezzi di per not t a m e n t o autono mi. Le are e di sosta posso no dispor r e di bar e spaccio al
servizio delle sole perso n e ospita t e.
Art. 29
Parchi di vacanza
1. Sono parc hi di vaca nz a i cam p e g g i a gestion e unita ri a in cui è pratica t o l'affitto delle piazzole ad un
unico equip a g gio per l'inte r a dura t a del periodo di aper t u r a della stru t t u r a .
2. Nei parc hi di vacanz a è conse n ti to, per non più del 40 per cento delle piazzole, l'affitto delle piazzole
stess e per periodi inferiori a quelli di aper t u r a della strut t u r a .
Art. 30
Divieti di vendita e di affitto
1. Nei camp e g gi, nei villaggi turistici, nei campin g- village, nelle are e di sosta e nei parchi di vaca nz a, in
caso di vendita frazion a t a delle piazzole o delle strut t u r e ancor a t e al suolo che insisto no sulle med e si m e, o
Rac c o l t a Nor m a t i v a della Re gi o n e Tosc a n a
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in caso di affitto delle piazzole o delle strut t u r e per periodi plurien n ali, deca do n o i requisiti previsti per
l’esercizio dell’attività e trova no applicazion e le sanzioni di cui all’articolo 42, comm a 1, e all’articolo 43,
com m a 2, lette r a a), num e r o 5.
Art. 31
Com m e r c i alizza zi on e di servizi turistici
1. Le strut t u r e ricettive di cui al pres e n t e capo posso no vende r e dirett a m e n t e al client e i servizi turistici
non acces so ri al tras po r t o o all’alloggio, purch é l'acq uist o di questi avveng a solo dopo l'inizio
dell'es e c u zio n e del servizio turistico princip ale e a condizione che essi non rapp r e s e n t i n o
una part e
prevale n t e del valore del servizio turistico offerto e costituisc a n o offert a integ r a tiva al soggior n o.
SEZIONE II
Proc e d u r a e crite ri di classificazion e
Art. 32
Eserci zio dell’attività di strut t ur e ricet tiv e alberg hi er e, cam p e g g i e villaggi turistici
1. L'ese r cizio delle strut t u r e ricettive di cui al pres e n t e capo è sogg e t t o a segn al a zio n e certificat a di inizio
attività (SCIA) ai sensi dell' articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norm e in mate ri a di
proce di m e n t o amminis t r a tivo e di acces so agli atti), da pres e n t a r e , esclusiva m e n t e in via telem a tic a, allo
sport ello unico per le attività prod u t tiv e (SUAP) comp e t e n t e per territo rio.
2. La SCIA attes t a l'esiste nz a dei req uisiti previsti dall'ar ticolo 33 e dal regola m e n t o e il rispe t to della
disciplina vigent e in mat e ri a di sicur ezz a, igiene e sanit à, urba ni s tic a e edilizia.
3. La SCIA può ricom p r e n d e r e anch e le attività di somminist r a zio n e di alime n ti e beva n d e, di vendit a al
dett a glio e di cent ro bene s s e r e eser cit a t e nei confron ti delle perso n e alloggia t e , dei loro ospiti, di coloro
che sono ospitati nella strut t u r a ricettiva in occasion e di manifes t a zio ni e conveg ni orga nizza ti o al
pubblico.
4. Lo SUAP, ent ro cinqu e giorni dal ricevime n t o, tras m e t t e
met ro p olita n a di Firenz e copia della SCIA e le relative variazioni.
al comu n e
capoluog o
e alla
Città
Art. 33
Requisi ti
1. Il titolar e delle strut t u r e di cui al pres e n t e capo e il suo rapp r e s e n t a n t e , devono esse r e in posse s s o dei
req uisiti previsti dagli articoli 11 e 92 del testo unico delle leggi di pubblica sicur ezz a (TULPS), approv a t o
con regio decr e t o 18 giugno 1931, n. 773.
2. Nel caso in cui il titolar e delle attività di cui al pres e n t e capo sia una perso n a giuridic a, è obbligat o ri a
la design azion e di un gestor e, in posse s s o dei requisiti di cui al com m a 1.
3. In caso di società o di orga nis m o collettivo, i requisiti di cui al comm a
sogg et ti per i quali è previsto l'acce r t a m e n t o antim afia ai sensi dell' articolo
sett e m b r e 2011, n. 159 (Codice delle leggi antim afia e delle misur e di
disposizioni in mat e ri a di docu m e n t a zio n e antim afia, a nor m a degli articoli
2010, n. 136 ).
1 sono posse d u ti da tutti i
85 del decr e t o legislativo 6
preve nzio n e , nonc h é nuove
1 e 2 della legge 13 agosto
4. L'ese r cizio dell'at tività degli albe r g hi e delle resid e n z e turistico- alber g hi e r e è subor din a t o al rispe t to
dei segu e n ti requisiti strut t u r a li:
a) superficie minim a di 8 metri quad r a t i nelle came r e con un posto letto; è conse n tit a la siste m a zio n e
tem po r a n e a di un letto supple m e n t a r e per l'alloggio di bambi ni di età non supe rio r e a dodici anni;
b) supe rficie minima di 14 met ri quad r a t i nelle cam e r e con due posti letto, con l'aggiu n t a di 6 metri
quad r a ti per ogni ulterio r e letto fino a un massim o di due; è conse n ti t a la siste m a zio n e temp o r a n e a
di un letto supple m e n t a r e per l'alloggio di bam bini di età non supe rio r e a dodici anni;
c) altezza minima inter n a utile dei locali posti negli alber g hi e nelle resid e n z e turistico alber g hi e r e ,
comp r e si i rappo r ti areoillu min a n ti, previst a dalle norm e e dai regola m e n ti igienico edilizi
comu n ali.
5. L'ese r cizio dell'attività degli alber g hi diffusi è subor din a t o al rispe t to dei segu e n ti req uisiti strut t u r a li:
a) superficie minim a di 8 metri quad r a t i nelle came r e con un posto letto e di 14 metri qua d r a ti per
quelle a due letti; la supe rficie minima comp r e n d e anch e gli spazi aper ti sulle came r e , purch é non
delimita ti da serr a m e n t i, anch e mobili. Per ogni letto aggiun t o, conse n ti to solo nelle came r e a due
letti e con massim o di due posti letto aggiun tivi per came r a , la supe rficie è aum e n t a t a di 6 metri
quad r a ti;
b) i limiti di supe rficie di cui alla letter a a) sono ridotti a 12 metri quad r a ti per le came r e a due letti e
a 4 met ri quad r a ti per ogni letto aggiu n to nel caso in cui non sia possibile raggiu n g e r e la
superficie minim a senza effett u a r e interv e n ti che alterino le cara t t e r i s tic h e tipologic h e e
costr u t tiv e storich e degli edifici;
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c) l'altezz a minima inter n a utile dei locali posti nell'albe r g o diffuso è quella previst a dalle norm e e dai
regola m e n ti comu n ali in mat e ri a di igiene, con una media di 2,70 metri per le came r e da letto e i
locali di soggior n o, riducibile a 2,40 metri per i locali bagno e gli altri locali access o ri, fermo
rest a n d o il mant e ni m e n t o di altezze inferiori in pres e n z a di alloggi già abita bili laddove le
cara t t e r i s tic h e degli immobili non conse n t a n o il raggiu n gi m e n t o di tale altezza.
Art. 34
Subin gr e s s o
1. Il trasfe ri m e n t o della titolarit à o della gestion e delle stru t t u r e ricettive di cui al pres e n t e capo, per atto
tra vivi o mortis caus a, compo r t a il trasfe ri m e n t o al sube n t r a n t e della titolarit à del titolo abilitativo
all'ese r cizio dell'at tività.
2. Il subin g r e s s o è sogg e t t o a comu nic azio n e effett u a t a dal sube n t r a n t e allo SUAP comp et e n t e per
territo rio.
3. Il suben t r a n t e dichiar a:
a) il trasfe ri m e n t o dell'at tività;
b) il posses s o dei req uisiti di cui all'articolo 33, com mi 1, 2 e 3.
4. La comu nic a zion e di subin g r e s s o è effett u a t a prima dell'effettivo avvio dell'at tività e comu n q u e :
a) entro sessa n t a giorni dalla data dell'att o di trasfe ri m e n t o della titolarit à o della gestion e
dell'attività;
b) entro un anno dalla mort e del titolar e.
Art. 35
Sosp e n si o n e dell’attività
1. La sosp e n sio n e delle attività di cui al pres e n t e capo per un periodo supe rio r e a otto giorni è sogg e t t a a
previa comu nic azio n e da effett u a r s i allo SUAP comp e t e n t e per territo rio.
Art. 36
Cessazio n e dell’attività
1. La cessazio n e delle attività di cui al pres e n t e capo è sogg et t a a comu nic azio n e da effett u a r s i allo SUAP
comp e t e n t e per territo rio entro tren t a giorni dal suo verificarsi.
Art. 37
Classificazion e
1. Il regola m e n t o , al fine di gar a n ti r e al client e la pres e n z a di servizi minimi e in confor mit à a quan to
previsto dall' articolo 10, com m a 5, del decr e t o- legge 31 mag gio 2014, n. 83 (Disposizioni urg e n ti per la
tutela del patri mo nio cultu r al e, lo sviluppo della cultur a e il rilancio del turis mo), conver tito dalla legge 29
luglio 2014, n. 106 , stabilisce i requisiti obbliga to ri previsti per il livello minimo di classificazion e delle
stru tt u r e ricettive, con esclusion e degli alber g hi diffusi.
2. In relazion e alle carat t e ri s tic h e delle stru t t u r e e dei servizi offerti, sono classificati:
a) gli alber g hi e le loro dipen d e n z e , con un nume r o di stelle variabile da uno a cinqu e;
b) i cam p e g g i, i campin g- village, i parchi di vaca nz a e i marin a reso r t, con un nume r o di stelle
variabile da uno a quatt r o;
c) le reside nz e turistico- alber g hi e r e , le loro dipen d e n z e e i villaggi turistici, con un num e r o di stelle
variabile da due a quat t r o.
3. La classificazion e della stru t t u r a è dete r mi n a t a in base ad autoc e r tificazion e dell'inte r e s s a t o all'atto
della pres e n t a zio n e della SCIA di cui all'ar ticolo 32.
4. Le variazioni della classificazion e sono sogg e t t e a comu nic azio n e da effett u a r s i allo SUAP comp e t e n t e
per territo rio.
Art. 38
Rettifica della classificazion e
1. I comu ni capoluog hi di provincia e la Città metro p olit a n a di Firenz e in ogni mom e n t o verificano
d'ufficio la sussist e n z a dei requisiti della stru tt u r a ricettiva corris po n d e n ti alla classificazion e attrib uit a e,
qualor a accer tin o che la stru t t u r a ricettiva possied e i req uisiti di una classificazion e inferior e a quella in
esse r e , con provve di m e n t o motivato, da notificar e all'int e r e s s a t o , proce d o n o alla rettifica della
classificazion e.
SEZION E III
Nor m e particol a ri
Art. 39
Rac c o l t a Nor m a t i v a della Re gi o n e Tosc a n a
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Insedia m e n t i occasionali
1. Non è sogg e t t o alle disposizioni di cui al pres e n t e testo unico l'insedi a m e n t o occasio n al e di tend e o di
altri mezzi di soggior n o mobile.
Art. 40
Camp e g gi te m p o ra n e i
1. Il comu n e può autorizz a r e, in are e pubblich e o privat e ove siano assicu r a ti i servizi gene r ali
indisp e n s a bili per gara n ti r e il rispe t to delle nor m e igienico- sanit a ri e, la salvag u a r di a della pubblica salut e
e dell'a m bi e n t e , cam p e g g i della dura t a massim a di sess a n t a giorni:
a) per rispon d e r e ad avvenim e n ti di cara t t e r e strao r di n a r io;
b) per le finalità educ a tive, ricre a tiv e, sportive, cultu r ali, sociali, religios e delle associazioni e degli
orga nis mi senza scopo di lucro.
2. Il comu n e dete r mi n a i crite ri per il rilascio delle auto rizzazioni di cui al pres e n t e articolo.
Art. 41
Cam p e g g i, cam pi n g village e villaggi turistici a gestion e non lucrativa
1. Gli enti, le associazioni, le coope r a tive e comu n q u e tutti gli orga nis mi oper a n ti senza scopo di lucro per
il conse g ui m e n t o di finalità sociali, cultu r ali, assist e n zi ali, religiose, sportive, ricre a tiv e, posso no
orga nizza r e e gestir e, al di fuori dei norm ali canali com m e r ci ali, camp e g gi, campin g- village o villaggi
turistici riserv a ti ad ospita r e:
a) i propri associati, i sogg e t ti destin a t a r i dell’attività associativa e relativi acco m p a g n a t o r i;
b) gli associ ati e i sogge t ti destin a t a r i dell’attività e relativi accom p a g n a t o r i di enti, associazioni e
coope r a tive con i quali il gestor e della stru tt u r a è collega t o attr av e r s o atto convenzion al e.
2. Tali disposizioni si applica no anch e a enti e azien d e per il soggior n o dei prop ri dipen d e n t i e loro
familiari.
3. Le stru t t u r e di cui al com m a 1 non sono sogg e t t e a classificazion e e possied o n o alme no i requisiti
previsti per i cam p e g g i e campin g- village classificati con una stella oppur e per i villaggi turistici
classificati con due stelle.
4. Nella SCIA pres e n t a t a per l'ese r cizio delle strut t u r e di cui al comm a 1, sono indicat e le cate go ri e di
sogg et ti abilitati all'utilizzazion e delle med e si m e .
SEZION E IV
Vigilanza e sanzioni
Art. 42
Chiusura dell'attività
1. Il comu n e dispon e la chius u r a dell'at tività in manc a n z a del titolo abilitativo o qualor a veng a meno uno
o più dei requisiti previsti per il titolar e o il gestor e.
2. Qualor a sia acce r t a t a la manc a n z a di uno o più dei requisiti strut t u r a li o dei requisiti obbliga to ri per il
livello minimo di classificazion e previsto dal regola m e n t o , il comu n e fissa un termi n e entro il quale
l’inter e s s a t o provved e a confor m a r e l'attività alla norm a tiva vigent e. Qualor a l’inter e s s a t o non provved a
entro tale ter min e, il comu n e dispon e la chiusu r a dell'at tività.
3. Il provvedi m e n t o di chiusu r a di cui al com m a 1 si applica anch e nel caso in cui il titolar e o il gesto r e di
una delle stru tt u r e ricettive di cui al pres e n t e capo non abbia cons en ti t o agli enti comp e t e n ti gli
acce r t a m e n t i ai fini della verifica della sussist e n z a dei requisiti.
4. Qualor a l'inte r e s s a t o non otte m p e ri volont a ri a m e n t e al provve dim e n t o di chius u r a dell'at tività, il
comu n e, previa diffida, provved e all'es e c u zion e coattiva con le modalità dell'ap p o sizion e dei sigilli.
Art. 43
Sanzio ni am mi ni st ra ti v e
1. Chi gestisc e una delle stru tt u r e ricettive disciplina t e dal pres e n t e capo senz a aver pres e n t a t o la SCIA o
in manc a n z a dell'aut o rizzazion e di cui all'articolo 40 è sogg e t t o alla sanzion e amminist r a t iv a pecu nia ri a da
euro 1.000,0 0 ad euro 6.000,0 0.
2. È sogg et t o alla sanzion e amminist r a tiv a pecu nia ri a da euro 300,0 0 a euro 1.800,0 0:
a) chi contr avvie n e a quan t o previsto dai segu e n ti articoli:
1) articolo 24, com m a 4, lette r e a) e b), e com m a 5;
2) articolo 25, com mi 3 e 4;
3) articolo 26, com mi 3 e 4;
Rac c o l t a Nor m a t i v a dell a Re g i o n e Tos c a n a
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4) articolo 29, comm a 2;
5) articolo 30.
b) chi non fornisce i servizi previsti per il tipo di classificazion e.
3. È sogge t t o alla sanzion e amminist r a t iv a pecu ni a ri a da euro 300,00 a euro 1.800, 0 0:
a) chi pubblicizza, media n t e qualsia si mezzo, un livello di classificazion e della prop ria stru t t u r a
supe rio r e a quello posse d u t o;
b) chi, esse n d o si verificat e le condizioni per una classificazion e a livelli inferiori della prop ria
stru tt u r a , omett e di dichiar a r e tale circost a n z a ;
c) chi dota i locali e gli spazi destin a ti all'alloggio dei clienti con un num e r o di posti supe rio r e a
quello comu nic a t o con la SCIA.
4. È sogge t t o alla sanzion e amminist r a t iv a pecu ni a ri a da euro 100,00 a euro 600,0 0 chi viola gli obblighi
di cui al pres e n t e capo o della corrispo n d e n t e part e del regola m e n t o non altrim e n ti sanzion a ti.
5. In caso di reite r a zio n e di una delle violazioni di cui al pres e n t e articolo nei due anni succe s sivi, le
relative sanzioni pecu ni a ri e sono raddo p pi a t e .
CAPO II
Alt r e st r u t t u r e ric e t t i v e
SEZIONE I
Disposizioni gene r a li
Art. 44
Ogge t t o
1. Il pres e n t e capo disciplina:
a) le strut t u r e ricettive extr a- albe r g hi e r e per l'ospitalit à collettiva:
1) case per ferie;
2) ostelli per la giovent ù;
3) rifugi escur sio nis tici;
4) rifugi alpini;
5) bivacc hi fissi.
b) le strut t u r e ricettive extra- alber g hi e r e con le cara t t e r i s tic h e della civile- abitazion e:
1) esercizi di affittac a m e r e ;
2) bed and bre akf as t;
3) case e appa r t a m e n t i per vacanz e;
4) reside nz e d’epoc a.
c) i reside n c e ;
d) le locazioni turistic h e.
2. I periodi di ape rt u r a delle strut t u r e ricettive di cui al pres e n t e articolo si disting u o n o in ann u ali e
stagion ali:
a) per ape rt u r a annu al e si inten d e un periodo di ape rt u r a di alme no nove mesi comples sivi nell’arco
dell’anno solar e;
b) per aper t u r a stagion al e di inten d e un periodo di ape r t u r a non inferior e a tre mesi consec u tivi e
non supe rior e comple s siva m e n t e a nove mesi nell’arco dell’anno solare.
3. Con il regola m e n t o sono stabiliti i requisiti e i servizi minimi delle strut t u r e ricettive di cui al comm a 1.
SEZION E II
Definizioni e car a t t e r i s t i c h e delle stru t t u r e ricet tive extr a al b e r g h i e r e per l'ospit alit à collettiva
Art. 45
Case per ferie
1. Sono case per ferie le strut t u r e ricettive attr ezz a t e per il soggior n o temp o r a n e o , anch e in forma
autog e s ti t a, di perso n e o grup pi, gestite al di fuori dei norm ali canali com m e r ci ali da sogg e t ti pubblici,
associazioni, enti e impr e s e , che oper a n o senza scopo di lucro per il conse g ui m e n t o di finalità sociali,
cultur ali, assist e n zi ali, religiose, sportive e ricre a tiv e.
2. Le case per ferie ospita no esclusiva m e n t e le cate g o ri e di perso n e indicat e nella SCIA.
3. Nel caso di gestion e da part e di associazioni, l’attività può esse r e esercit a t a :
Rac c o l t a Nor m a t i v a della Re gi o n e Tosc a n a
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a) nei confro n ti
degli associa ti e dei sogg e t ti destin a t a r i dell’attività associativa e relativi
acco m p a g n a t o r i;
b) nei confron ti degli associati e dei sogge t ti destin a t a ri dell’attività e relativi acco m p a g n a t o ri di
associazioni, sogge t ti pubblici, enti e impr e s e di cui al comm a 1, con i quali il gesto r e della
strut t u r a è colleg a to attr av e r s o comu n e affiliazion e a sogge t ti terzi privi della finalità di lucro;
c) nei confron ti degli associati e dei sogge t ti destin a t a ri dell’attività e relativi acco m p a g n a t o ri di
associazioni, sogge t ti pubblici, enti e impr e s e di cui al comm a 1, con i quali il gesto r e della
strut t u r a è colleg a to attr av e r s o atto conve nzion al e.
4. Il titolar e e il gestor e delle case per ferie posso no nomina r e loro rapp r e s e n t a n t i purch é in posse s s o
degli stessi requisiti perso n ali richiesti al titolar e o gestor e. In caso di società o di orga nis m o collettivo i
req uisiti perso n ali debbo n o esse r e posse d u ti da tutti i sogg e t ti per i quali è previsto l’accer t a m e n t o
antim afia ai sensi dell' articolo 83 del d.lgs.15 9/ 2 0 1 1 .
Art. 46
Ostelli per la giove n t ù
1. Sono ostelli per la giovent ù le strut t u r e ricettive, attr ezz a t e prevale n t e m e n t e per il soggior n o e il
per not t a m e n t o dei giovani e dei loro acco m p a g n a t o r i, gestit e da sogg e t ti pubblici, associazioni, enti e
impr es e per il conse g ui m e n t o di finalità sociali, cultur ali, assiste nziali, religios e, sportive e ricre a tive.
2. Nel caso di gestion e da part e di associazioni, l’attività può esse r e esercit a t a solo nei confron ti
associa ti.
degli
3. Il titolar e e il gestor e degli ostelli posson o nomin a r e loro rapp r e s e n t a n t i purch é in posse s s o degli stessi
req uisiti perso n ali richiesti al titolar e o gesto r e . In caso di societ à o di orga nis m o collettivo i requisiti
perso n ali debbo n o esse r e posse d u ti da tutti i sogge t ti per i quali è previsto l’acce r t a m e n t o antim afia ai
sensi dell' articolo 83 del d.lgs. 159/20 1 1 .
Art. 47
Rifugi escursio nis ti ci
1. Sono rifugi escu r sio nistici le strut t u r e ricettive idone e a offrire ospitalità e ristoro a escu r sio nis ti e site
lungo perco r si escur sio nis tici riconos ciu ti di valenz a turistico- cultu r al e e adeg u a t a m e n t e segn al a ti, gestite
da sogg e t ti pubblici, associazioni, enti e impr e s e che oper a n o senza scopo di lucro per il conse g ui m e n t o
di finalità sociali, cultur ali, assist e n zi ali, religiose, sportive e ricre a tiv e.
2. Il titolar e e il gestor e dei rifugi escu r sio nis tici posson o nomin a r e loro rapp r e s e n t a n t i purch é in
poss es s o degli stessi req uisiti perso n ali richies ti al titolar e o gesto r e . In caso di societ à o di orga nis m o
collettivo i requisiti pers o n ali debbo n o esse r e posse d u ti da tutti i sogge t ti per i quali è previsto
l’accer t a m e n t o antim afia ai sensi dell' articolo 83 del d.lgs. 159/2 0 1 1 .
Art. 48
Rifugi alpini
1. Sono rifugi alpini i locali idonei a offrire ospitalità e ristoro a escur sio ni, siti in zone ubicat e in luoghi
favorevoli ad asce n sio ni, raggiu n gi bili a piedi e non collega t e diret t a m e n t e alla viabilità pubblica, gestiti
da sogge t ti pubblici, associazioni, enti e impr e s e che oper a n o senza scopo di lucro per il conse g ui m e n t o di
finalità sociali, cultur ali, assist e n zi ali, religiose, sportive e ricre a tiv e.
2. Il titolar e e il gestor e dei rifugi alpini posso no nomin a r e loro rapp r e s e n t a n t i purc h é in posses s o degli
stes si requisiti perso n ali richiesti al titolar e o gestor e. In caso di società o di orga nis m o collettivo i
req uisiti perso n ali debbo n o esse r e posse d u ti da tutti i sogg e t ti per i quali è previsto l’accer t a m e n t o
antim afia ai sensi dell' articolo 83 del d.lgs. 159/20 1 1 .
3. I rifugi alpini posson o esse r e con custodi a o incusto diti.
Art. 49
Bivacc hi fissi
1. Sono bivacchi fissi i locali di alta mont a g n a e di difficile access o, allestiti con un minimo di attr ezz a t u r e
per il riparo degli alpinisti.
2. I bivacchi fissi sono incusto diti e aper ti in per m a n e n z a .
Art. 50
Esercizio dell'attività di strut t u r e ricet tiv e extraalb er g hi e r e per l’ospitalità collettiva
1. L'ese r cizio delle strut t u r e ricettive di cui alla pres e n t e sezione, salvo il bivacco fisso, è sogge t t o a SCIA
da pres e n t a r e , esclusiva m e n t e in via tele m a tic a, allo SUAP comp e t e n t e per territo rio.
2. La SCIA attes t a l'esiste nz a dei req uisiti previsti dall'ar ticolo 33, com mi 1, 2 e 3, e dal regola m e n t o e il
rispet t o della disciplina vigent e in mat e ri a di sicur ezz a, igiene e sanità, urba nis tic a e edilizia.
Rac c o l t a Nor m a t i v a dell a Re g i o n e Tos c a n a
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3. La SCIA può rigu a r d a r e anch e la sommi nis t r a zio n e di alime n ti e beva n d e agli alloggiati e ai loro ospiti.
4. Si applican o le disposizioni di cui all'ar ticolo 32, comm a 4.
5. È conse n ti t a la siste m a zio n e temp o r a n e a di un letto supple m e n t a r e per l'alloggio di bam bini di età non
supe rio r e a dodici anni.
6. Per i rifugi alpini con custodi a, nella SCIA è indicato il nomin a tivo del custo d e, che, qualor a non
coincid a con il gesto r e , sottosc rive la SCIA per accett a zion e.
7. L'attivazion e di un bivacco fisso è sogg et t a a comu nic azio n e allo SUAP comp e t e n t e per territo rio.
Art. 51
Subin gr e s s o
1. Il trasfe ri m e n t o della titolarit à o della gestion e delle stru t t u r e ricettive di cui alla pres e n t e sezion e, per
atto tra vivi o mortis caus a, compo r t a il trasfe ri m e n t o al sube n t r a n t e della titolarit à del titolo abilitativo
all'ese r cizio dell'at tività.
2. Il subin g r e s s o è sogg e t t o a comu nic azio n e effett u a t a dal sube n t r a n t e allo SUAP comp et e n t e per
territo rio.
3. Il suben t r a n t e dichiar a:
a) il trasfe ri m e n t o;
b) il posse s s o dei requisiti di cui all'ar ticolo 33, commi 1, 2 e 3.
4. La comu nic a zion e di subin g r e s s o è effett u a t a prima dell'effettivo avvio dell'at tività e comu n q u e :
a) entro sessa n t a giorni dalla data dell'att o di trasfe ri m e n t o della titolarit à o della gestion e
dell'attività;
b) entro un anno dalla mort e del titolar e.
Art. 52
Sosp e n si o n e dell’attività
1. La sosp e n sio n e delle attività di cui alla pres e n t e sezion e per un periodo supe rio r e a otto giorni è
sogge t t a a previa comu nic a zion e da effettu a r s i allo SUAP comp e t e n t e per territo rio.
Art. 53
Cessazio n e dell’attività
1. La cessazio n e di una delle attività di cui alla pres e n t e sezione è sogge t t a a comu nic azio n e da
effett u a r si allo SUAP comp e t e n t e per territo rio entro tren t a giorni dal suo verificar si.
SEZION E III
Definizion e e cara t t e r i s ti c h e delle stru t t u r e ricet tive extra a l b e r g h i e r e con le car a t t e r i s ti c h e
della civile abitazion e
Art. 54
Requisiti
1. I locali destin a ti alle attività ricettive di cui alla pres e n t e sezion e devono posse d e r e :
a) i requisiti strut t u r a li e igienico- sanita ri previsti per le case di civile abitazion e;
b) le condizioni di sicur ezz a e salub rit à degli edifici e degli impian ti negli stessi installati ai sensi
della norm a tiv a vigent e;
c) i requisiti previsti dal regola m e n t o.
2. L'utilizzo delle abitazioni per le attività di cui alla pres e n t e
destin azio n e d'uso degli edifici ai fini urba ni stici.
sezione non compo r t a
modifica di
Art. 55
Affittaca m e r e
1. Sono eser cizi di affittac a m e r e le strut t u r e ricettive compos t e da non più di sei cam e r e per i clienti, con
una capa cit à ricettiva non supe rior e a dodici posti letto, ubicat e nella stess a unità immobiliar e, nelle quali
sono forniti alloggio e servizi minimi.
2. Gli affittac a m e r e posson o esse r e gestiti:
a) in forma impre n dit o ri ale;
b) in form a non impr e n di to ri ale.
3. L'attività di affittac a m e r e svolta in forma impre n dit o ri ale compo r t a che uno stesso sogg e t t o non può
gestir e più di due eser cizi di affittac a m e r e nell’am bito del med esi m o edificio.
4. L'attività di affittac a m e r e svolta in form a non impr e n di to ri ale può esse r e esercit a t a esclusiva m e n t e
Rac c o l t a Nor m a t i v a della Re gi o n e Tosc a n a
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nella casa dove la perso n a fisica ha la resid e nz a e il domicilio.
5. Gli affittac a m e r e che, alla data di entr a t a in vigore della pres e n t e legge, som minis t r a n o alimen ti e
beva n d e agli alloggiati cessa n o l’attività di somminist r a zio n e entro sei mesi dall’ent r a t a in vigore della
pres e n t e legge.
6. Gli affittac a m e r e che, alla data di entr a t a in vigore della pres e n t e legge, han no assu n t o la
deno mi n azio n e di bed and bre akfa s t e som minis t r a n o alimen ti e bevan d e agli alloggia ti, entro sei mesi
dall’ent r a t a in vigore della pres e n t e legge cess a n o l’attività di sommi nis t r a zio n e con esclusion e della
prim a colazione.
Art. 56
Bed and break f as t
1. Sono eser cizi di bed and bre akf as t le stru tt u r e ricettive compos t e da non più di sei cam e r e per i clienti,
con una capa cit à ricettiva non supe rio r e a dodici posti letto, ubicat e nella stess a unit à immobiliar e, nelle
quali sono forniti alloggio e servizi minimi e viene sommi nist r a t a la prima colazione.
2. I bed and brea kfa s t posson o esse r e gestiti:
a) in form a impr e n di to ri al e;
b) in forma non impre n dit o ri al e.
3. L’attività di bed and brea kfa s t svolta in forma impr e n di to ri al e compo r t a che uno stesso sogge t t o non
può gestir e più di due eser cizi di bed and bre akfa s t nell’am bito del med e si m o edificio.
4. L’attività di bed and brea kfa s t svolta in forma non impr e n di to ri ale
esclusiva m e n t e nella casa dove la perso n a fisica ha la reside nz a e il domicilio.
può
esse r e
eser cit a t a
5. Nel regola m e n t o di cui all’articolo 3, la Giunta region ale definisce un apposito contr a s s e g n o
identificativo dei bed and brea kfa s t che viene affisso, a spes e di chi esercit a l’attività, all’este r n o della
reside nz a.
Art. 57
Case e appart a m e n t i per vacanz e
1. Sono case e app a r t a m e n t i per vaca nz e le unità abitative compo s t e da uno o più locali arr e d a ti e dotat e
di servizi igienici e di cucina auto no m a , gestite unita ri a m e n t e in form a impr e n di to ri ale per il soggior n o dei
turisti.
2. Nella gestion e delle case e app a r t a m e n t i per vacanz e sono assicu r a ti i servizi esse nziali per il
soggior n o degli ospiti, come definiti nel regola m e n t o .
3. La gestion e di case e appa r t a m e n t i per vacanz e non comp r e n d e la som minis t r a zio n e di alimen ti e
beva n d e e l'offert a di servizi prop ri delle strut t u r e albe r g hi e r e .
Art. 58
Reside n z e d'epoca
1. Sono resid e nz e d'epoc a le strut t u r e ricettive, gestit e in form a impr e n di to ri al e, ubicat e in comples si
immobiliari di particola r e pregio storico- archite t t o nico assog g e t t a ti ai vincoli previsti dal decr e t o
legislativo 22 genn aio 2004, n. 42 (Codice dei beni cultur ali e del paes a g g io, ai sensi dell' articolo 10 della
legge 6 luglio 2002, n. 137 ), che offrono alloggio in cam e r e e unità abitative con o senza servizio
auto no m o di cucina, con il limite di venticin q u e posti letto.
2. Le reside nz e d’epoca posso no sommi nis t r a r e alime n ti e beva n d e limitat a m e n t e alle perso n e alloggiat e.
3. Gli alber g hi e le reside nz e turistico- alber g hi e r e di cui agli articoli 18 e 19, nonch é gli alloggi
agrit u ri s tici di cui alla l.r. 30/20 0 3 che rispon d o n o ai requisiti di cui al com m a 1 relativa m e n t e al pregio
storico- archite t t o ni co posso no assu m e r e la deno min a zion e di «resid e n z e d'epoc a » man t e n e n d o gli obblighi
amminist r a tivi previsti rispet tiva m e n t e per gli alber g hi, le resid e n z e turistico- albe r g hi e r e e gli alloggi
agrit u ri s tici.
Art. 59
Sogg e t t i gestori
1. Per le stru tt u r e ricettive di cui alla pres e n t e sezion e è obbligat o ri a la design azion e di un gesto r e nel
caso in cui il titolar e della strut t u r a sia una perso n a giuridic a. Il titolar e e il gesto r e posso no nomin a r e loro
rap p r e s e n t a n t i purch é in posse s s o degli stessi requisiti richies ti al titolar e e al gesto r e .
Art. 60
Eserci zio dell'attività di strut t ur e ricet tiv e extraalbe r g hi e r e con le caratt e ri stic h e della civile
abitazion e
1. L'ese r cizio delle attività ricettive di cui alla pres e n t e sezione è sogge t t o a SCIA da pres e n t a r e ,
esclusiva m e n t e in via telem a tic a, allo SUAP comp e t e n t e per territo rio.
Rac c o l t a Nor m a t i v a dell a Re g i o n e Tos c a n a
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2. La SCIA atte s t a l'esiste nz a dei req uisiti previsti dall'ar ticolo 33, com mi 1, 2 e 3, dall'a rticolo 54 e dal
regola m e n t o, nonch é il rispe t to della disciplina vigent e in mate ri a di sicur ezz a, igiene e sanità, urb a nis tic a
e edilizia.
3. Chi gestisc e una delle strut t u r e ricettive di cui alla pres e n t e sezione comu nic a allo SUAP comp et e n t e
per territo rio ogni variazion e del num e r o e delle cara t t e r i s tic h e delle case e degli appa r t a m e n t i di cui
dispon e per la gestion e.
4. Gli affittac a m e r e gestiti in form a impr e n di to ri al e che, alla data di entr a t a in vigore della pres e n t e
legge, sommi nis t r a n o la prim a colazion e e inten do n o contin u a r e a farlo assu m o n o la deno min azio n e di bed
and brea kfa s t effett u a n d o apposit a comu nic a zion e allo SUAP comp e t e n t e per territo rio.
5. Si applica la disposizion e di cui all'articolo 32, comm a 4.
Art. 61
Subin gr e s s o
1. Il trasfe ri m e n t o della titolarit à o della gestion e delle stru t t u r e ricettive di cui alla pres e n t e sezion e, per
atto tra vivi o mortis caus a, compo r t a il trasfe ri m e n t o al sube n t r a n t e della titolarit à del titolo abilitativo
all'ese r cizio dell'at tività.
2. Il subin g r e s s o è sogg e t t o a comu nic azio n e effett u a t a dal sube n t r a n t e allo SUAP comp et e n t e per
territo rio.
3. Il suben t r a n t e dichiar a:
a) il trasfe ri m e n t o;
b) il posses s o dei req uisiti di cui all'articolo 33, com mi 1, 2 e 3.
4. La comu nic a zion e di subin g r e s s o è effett u a t a prima dell'effettivo avvio dell'at tività e comu n q u e :
a) entro sessa n t a giorni dalla data dell'att o di trasfe ri m e n t o della titolarit à o della gestion e
dell'attività;
b) entro un anno dalla mort e del titolar e.
Art. 62
Sosp e n si o n e dell’attività
1. La sosp e n sio n e delle attività di cui alla pres e n t e sezion e per un periodo supe rio r e a otto giorni è
sogge t t a a previa comu nic a zion e da effettu a r s i allo SUAP comp e t e n t e per territo rio.
Art. 63
Cessazio n e dell’attività
1. La cessazio n e di una delle attività di cui alla pres e n t e sezione è sogge t t a a comu nic azio n e da
effett u a r si allo SUAP comp e t e n t e per territo rio entro tren t a giorni dal suo verificar si.
SEZIONE IV
Definizione e car a t t e ri s ti c h e dei resid e n c e
Art. 64
Reside n c e
1. Sono reside n c e le strut t u r e ricettive costituit e da almen o sette unità abita tive mono o plurilocali,
ciasc u n a arre d a t a , corre d a t a e dotat a di servizi igienici e di cucina, gestit e unita ri a m e n t e in forma
impre n d it o ri al e per fornir e alloggio e servizi, anch e cent r alizza ti.
2. Le unità abitative devono posse d e r e :
a) i requisiti strut t u r a li ed igienico- sanita ri previsti per le case di civile abitazion e;
b) le condizioni di sicur ezz a, igiene e salubrit à degli edifici e degli impianti negli stessi installati ai
sensi della norm a tiv a vigent e;
c) i requisiti previsti nel regola m e n t o.
3. Le unità abitative devono esse r e ubicat e in stabili a corpo unico o a più corpi.
4. I reside n c e posson o som minis t r a r e beva n d e alle perso n e alloggia t e e ai loro ospiti.
Art. 65
Classificazion e e revisione della classificazion e
1. I reside n c e sono classificati con un num e r o di chiavi variabili da due a quat t r o sulla base della tabella
di classificazion e previst a nel regola m e n t o .
2. La classificazion e della strut t u r a è dete r m i n a t a in base ad autoc e r tificazion e dell'int e r e s s a t o all'atto
della pres e n t a zio n e della SCIA di cui all'ar ticolo 66.
3. Le variazioni della classificazion e sono sogg e t t e a comu nic azio n e da effett u a r s i allo SUAP comp e t e n t e
Rac c o l t a Nor m a t i v a della Re gi o n e Tosc a n a
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per territo rio.
4. I comu ni capoluog hi di provincia e la Città metro p olit a n a di Firenz e verifican o d'ufficio la sussist e n z a
dei requisiti della stru tt u r a ricettiva corrispo n d e n t i alla classificazion e posse d u t a e, qualor a acce r ti no che
la strut t u r a ricettiva possie d e i requisiti di una classificazion e inferior e a quella in esse r e, con
provve di m e n t o motivato da notificar e all'inte r e s s a t o , proce d o n o alla rettifica della classificazion e.
Art. 66
Esercizio dell'attività di reside n c e
1. L'ese r cizio dell’attività di reside n c e è sogg e t t o a SCIA da pres e n t a r e , esclusiva m e n t e in via telem a ti c a,
allo SUAP comp e t e n t e per territo rio.
2. La SCIA attes t a l'esist e n z a dei requisiti previsti dall'a rticolo 33, commi 1, 2 e 3, dall'ar ticolo 64 e dal
regola m e n t o e il rispet t o della disciplina vigent e in mat e ri a di sicur ezz a, igiene e sanit à, urba nis tic a e
edilizia.
3. La SCIA può ricom p r e n d e r e anch e l’attività di som minist r a zio n e di bevan d e .
4. Si applica no le disposizioni di cui all'articolo 32, com m a 4.
5. È conse n tit a la siste m a zio n e tem po r a n e a di un letto supple m e n t a r e per l'alloggio di bambi ni di età non
superio r e a dodici anni.
Art. 67
Subi n gr e s s o
1. Il trasfe ri m e n t o della titolarit à o della gestion e dei reside n c e , per atto tra vivi o mortis caus a, compo r t a
il trasfe ri m e n t o al sube n t r a n t e della titolarit à del titolo abilitativo all'es e r cizio dell'attività.
2. Il subing r e s s o è sogge t t o a comu nic a zion e effettu a t a dal sube n t r a n t e
territo rio.
allo SUAP comp e t e n t e per
3. Il sube n t r a n t e dichia r a:
a) il trasfe ri m e n t o ;
b) il posse s s o dei requisiti di cui all'ar ticolo 33, commi 1, 2 e 3.
4. La comu nic azio n e di subing r e s s o è effettu a t a prim a dell'effettivo avvio dell'attività e comu n q u e :
a) entro sess a n t a giorni dalla data dell'at to di trasfe ri m e n t o della titolarit à o della gestion e
dell'at tività;
b) entro un anno dalla mort e del titolar e.
Art. 68
Sosp e n si o n e dell’attività
1. La sospe n sio n e dell’attività di resid e n c e per un periodo supe rio r e a otto giorni è sogg et t a a previa
comu ni ca zion e da effettu a r si allo SUAP comp e t e n t e per territo rio.
Art. 69
Cessazion e dell’attività
1. La cessazio n e dell’attività di reside n c e è sogg e t t a a comu nic azio n e
comp e t e n t e per territo rio entro trent a giorni dal suo verifica rsi.
da effettu a r si
allo SUAP
SEZION E V
Locazioni turistic h e
Art. 70
Locazioni turistich e
1. Ai fini del pres e n t e testo unico, sono locazioni turistich e le locazioni per finalità esclusiva m e n t e
turistic h e di case e appa r t a m e n t i arre d a t i e senza alcun a prest azion e di servizi access o ri o comple m e n t a r i.
Alle locazioni turistic h e non si applica la disciplina delle case e appa r t a m e n t i per
vacanz e di cui
all’articolo 57.
2. Le locazioni turistic h e posso no esse r e esercit a t e :
a) in form a non impr e n di to ri ale da part e di prop rie t a r i o usufru t t u a r i nel caso in cui:
1) destin a n o alla locazione turistica non più di due alloggi nel corso dell’anno
solare,
indipe n d e n t e m e n t e dal num e r o di comu nic a zioni di locazione turistica effett u a t e ;
2) destin a n o alla locazion e turistica più di due alloggi nel corso dell’anno solare e effettu a n o
comples siv a m e n t e sino a otta n t a comu nic a zioni di locazion e turistic a nel corso dell’anno
solar e;
b) in forma impre n dit o ri ale indipe n d e n t e m e n t e dal nume r o di alloggi gestiti.
Rac c o l t a Nor m a t i v a dell a Re g i o n e Tos c a n a
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3. Le locazioni di cui al comm a 2, lette r e a) e b), posson o esse r e gestite in forma indiret t a tramit e agenzie
immobiliari e societ à di gestion e immobiliar e turistica.
4. I prop rie t a r i e gli usufr u t t u a r i che conce d o n o in locazione alloggi per finalità turistich e nonch é gli
inter m e d i a r i con mand a t o della locazione turistica comu nic a n o al comu n e dove gli alloggi sono situa ti, la
forma impre n dit o ri al e o non impr e n di to ri ale di eser cizio dell’attività e le inform azioni relative all’attività
svolta, utili anch e a fini statistici, definite con delibe r a zio n e della Giunta region al e, previo pare r e della
commis sion e consiliar e comp e t e n t e .
5. La delibe r a zion e della Giunta region al e definisc e altresì le modalit à e i termi ni con cui sono effett u a t e
le comu nic a zioni di cui al comm a 4.
6. Gli alloggi locati per finalità turistich e devono posse d e r e :
a) i requisiti strut t u r a li e igienico- sanita ri previsti per le case di civile abitazion e;
b) le condizioni di sicur ezz a e salub rit à degli edifici e degli impian ti negli stessi installati ai sensi
della norm a tiv a vigent e.
7. Gli alloggi locati per finalità turistic h e, indipe n d e n t e m e n t e dalla forma della gestion e, sono parificati
alle stru tt u r e ricettive ai fini dell’applicazion e delle disposizioni in mate ri a di impost a di soggior n o.
8. Coloro che stipul an o contr a t ti di locazion e turistic a in violazion e delle disposizioni di cui al pres e n t e
articolo sono sogge t ti all'ap plicazion e delle segu e n ti sanzioni amminis t r a tive:
a) nel caso in cui vengo no forniti i servizi acces so ri o comple m e n t a r i, alla sanzion e amminis t r a t iv a
pecu ni a ri a da euro 1.000,0 0 a euro 6.000, 0 0;
b) nel caso di incom ple t a o omess a comu nic a zion e ai sensi del com m a 4, alla sanzion e amminist r a t iv a
pecu ni a ri a da euro 250,00 a euro 1.500, 0 0.
9. Coloro che esercit a n o attività di locazion e turistic a in forma non impr e n di to ri al e dirett a m e n t e o in
forma indire t t a, in asse nz a dei requisiti di cui al com m a 2, lette r a a), sono sogg e t ti ad una sanzion e
amminist r a t iv a pecu ni a ri a da euro 1.000, 0 0 a euro 6.000, 0 0.
Art. 71
Sca m b io di alloggi per finalità turistich e
1. Ai fini del pres e n t e testo unico, non costituisc e locazion e a fini turistici l'offert a di alloggio a finalità
turistich e senza corris p e t tivo mone t a ri o, in cambio della fruizion e dell'alloggio nella disponibilità
dell'ospit a t o, nell'a m bit o dell'eco no mi a della condivisione (sharin g econo my).
Art. 72
Uso occasionale di im mo bili a fini ricettivi
1. È conse n ti to, previo nulla osta del comu n e e per periodi non supe riori a sessa n t a giorni comple s sivi
nell'ar co dell'a n n o solare, l'uso occasion al e di immobili non destin a ti abitu al m e n t e a ricettività collettiva,
da part e di sogg e t ti pubblici o delle associazioni ed enti che oper a n o senza scopo di lucro per il
conse g ui m e n t o di finalità sociali, cultur ali, assiste nziali, religios e, sportive e ricre a tive.
2. Il comu n e conce d e il nulla osta limitat a m e n t e al periodo di utilizzo dopo aver acce r t a t o la pres e n z a dei
requisiti igienico- sanita ri e di sicur ezz a in relazion e al num e r o degli uten ti e al tipo di attività. Al rilascio
del nulla osta si applica la proce d u r a del silenzio asse n s o.
SEZIONE VI
Vigilanz a e sanzioni
Art. 73
Chiusura dell'at tività
1. Il comu n e dispon e la chiusu r a dell'at tività in manc a n z a del titolo abilitativo o qualor a venga meno uno
o più dei requisiti previsti per il titolar e o gesto r e .
2. Qualor a sia accer t a t a la manc a n z a di uno o più dei requisiti strut t u r ali nonch é dei requisiti obbliga to ri
per il livello minimo di classificazion e previsto dal regola m e n t o , il comu n e fissa un termi n e entro il quale
l’inter e s s a t o provve d e a confor m a r e l'attività alla norm a tiv a vigent e. Qualor a l’inter e s s a t o non provve d a
entro tale termi n e , il comu n e dispon e la chius u r a dell'attività.
3. Il provve di m e n t o di chius u r a di cui al comm a 1 si applica anch e nel caso in cui il titolar e o il gestor e di
una delle strut t u r e ricettive di cui al pres e n t e capo non abbia conse n ti to agli enti comp et e n t i gli
acce r t a m e n t i ai fini della verifica della sussist e n z a dei req uisiti.
4. Qualor a l'inter e s s a t o non otte m p e ri volonta ri a m e n t e al provvedi m e n t o di chiusu r a dell'attività, il
comu n e , previa diffida, provve d e all'ese c uzio n e coattiva con le modalità dell'ap p o sizion e dei sigilli.
Art. 74
Sanzioni am mi ni st ra ti v e
Rac c o l t a Nor m a t i v a della Re gi o n e Tosc a n a
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1. Chi gestisc e una delle stru tt u r e disciplina t e al pres e n t e capo senza aver pres e n t a t o la SCIA è sogg e t t o
alla sanzion e amminist r a t iv a pecu ni a ri a da euro 1.000, 0 0 a euro 6.000,0 0.
2. Il super a m e n t o della capa cit à ricettiva conse n ti t a , fatto salvo il caso di stato di neces sit à per i rifugi
alpini, compo rt a la sanzion e amminis t r a tiva pecu ni a ri a da euro 300,00 a euro 1.800, 0 0.
3. È sogg et t o alla sanzion e amminist r a tiv a pecu nia ri a da euro 200,0 0 a euro 1.200,0 0:
a) chi ospita all'inte r n o della stru t t u r a ricettiva sogge t ti diversi da quelli indicati nella SCIA;
b) chi non fornisc e i servizi previsti per il tipo di classificazion e, ove previst a.
4. È sogg et t o alla sanzion e amminist r a tiv a pecu nia ri a da euro 100,0 0 a euro 600,00 chi viola gli obblighi
di cui al pres e n t e capo o della corris po n d e n t e part e del regola m e n t o non altrim e n ti sanzion a ti.
5. Chi som minist r a alimen ti e beva n d e in violazion e di quan to previsto dal pres e n t e capo è sogg e t t o alla
sanzion e amminist r a tiv a pecu nia ri a da euro 200,0 0 a euro 1.200,0 0.
6. È sogg et t o alla sanzion e amminist r a tiv a pecu nia ri a da euro 300,0 0 a euro 1.800,0 0:
a) chi pubblicizza, con qualu n q u e mezzo, un livello di classificazion e di reside n c e supe rio r e a quello
poss ed u t o;
b) chi non fornisc e i servizi previsti dalla legge e dal regola m e n t o per il tipo di strut t u r a .
7. In caso di reite r a zion e di una delle violazioni di cui al pres e n t e articolo nei due anni succes sivi, le
relative sanzioni pecu nia ri e sono raddo p pi a t e .
CAPO III
St a b i l i m e n t i bal n e a r i
Art. 75
Stabili m e n t i balneari
1. Sono stabilim e n ti balne a ri le stru t t u r e poste in prossi mit à del mar e, di laghi o di fiumi attr e zz a t e per la
balne azion e con cabine, spogliatoi, servizi igienici e docce.
2. Gli stabilime n ti balne a ri possono altresì esse r e dotati di altri impian ti e attr ezz a t u r e per la
sommi nis t r a zio n e di alimen ti e beva n d e e per l'ese r cizio delle attività conn e s s e alla balne a zio n e , come le
cure elioter a pic h e e term ali, le attività sportive e la ricre azion e, purc h é in posses s o delle relative
auto rizzazioni ove neces s a r i e .
3. Negli stabilim e n ti balne a ri posson o esse r e altresì eser cit a t e le attività di cent ro ben es s e r e e le
discipline del ben es s e r e e bio- natu r ali di cui alla legge region al e 3 genn aio 2005, n. 2 (Discipline del
ben e s s e r e e bio- natu r ali) dagli oper a t o ri iscritti nell’elenco region ale di cui all’ articolo 5, comm a 1, lette r a
b), della stess a l.r. 2/200 5 , nel rispet t o dei requisiti strut t u r a li, profes sion ali ed orga nizza tivi previsti dalle
norm a tiv e di settor e.
4. Il comu n e, nel proprio regola m e n t o , sentit a l'azien d a unità sanita ri a locale comp e t e n t e per territo rio,
dete r m i n a le derog h e, per eccezion ali esige nz e ambie n t ali e morfologich e, ai requisiti fissati per gli
stabilim e n ti dal regol a m e n t o.
5. Il regola m e n t o, nell’am bito della disciplina del gover n o del territo rio e nell’ottica della riqualificazion e
ambie n t al e e della valorizzazion e paes a g gi s tic a del territo rio costier o, stabilisce, in confor mit à alle
presc rizioni statali in mat e ri a, le cara t t e r i s tic h e delle oper e da realizzar e su are e dem a ni ali maritti m e
ogget t o di conces sio n e per finalità turistico ricettiva.
6. Il regola m e n t o stabilisc e altre sì gli indirizzi per lo svolgime n t o delle attività acces so ri e degli
stabilim e n ti balne a ri ai sensi dell' articolo 11, com m a 6, della legge 15 dice m b r e 2011, n. 217 (Disposizioni
per l'ade m pi m e n t o di obblighi derivan ti dall'ap p a r t e n e n z a dell'Italia alla Comu nit à euro p e a - Legge
comu ni t a ri a 2010).
Art. 76
Esercizio dell'attività degli stabili m e n t i balneari
1. L'ape r t u r a di stabilime n ti balne a ri è sogg e t t a a SCIA da pres e n t a r e , esclusiva m e n t e in via tele m a tic a,
allo SUAP comp e t e n t e per territo rio.
2. La SCIA attes t a l'esiste nz a dei req uisiti previsti dall'ar ticolo 33, com mi 1, 2 e 3, e dal regola m e n t o,
nonch é il rispe t to della disciplina vigent e in mat e ri a di sicur ezz a, igiene e sanità, urb anis tic a e edilizia. La
SCIA può ricom p r e n d e r e anch e le attività di cui all’articolo 75, commi 2 e 3.
3. Lo SUAP, ent ro cinqu e giorni dal ricevime n t o, tras m e t t e
met ro p olita n a di Firenz e copia della SCIA e le relative variazioni.
al comu n e
capoluog o
e alla
Città
Art. 77
Subi n gr e s s o
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1. Il trasfe ri m e n t o della titolarit à o della gestion e degli stabilime n ti balne a ri, per atto tra vivi o mortis
caus a, compo r t a il trasfe ri m e n t o al sube n t r a n t e della titolarit à del titolo abilitativo all'ese r cizio
dell'attività.
2. Il subin g r e s s o è sogg e t t o a comu nic azio n e effett u a t a dal sube n t r a n t e allo SUAP comp et e n t e per
territo rio.
3. Il suben t r a n t e dichiar a:
a) il trasfe ri m e n t o dell'at tività;
b) il posses s o dei req uisiti di cui all'articolo 33, com mi 1, 2 e 3.
4. La comu nic a zion e di subin g r e s s o è effett u a t a prima dell'effettivo avvio dell'at tività e comu n q u e :
a) entro sessa n t a giorni dalla data dell'att o di trasfe ri m e n t o della titolarit à o della gestion e
dell'attività;
b) entro un anno dalla mort e del titolar e.
Art. 78
Sosp e n si o n e dell’attività
1. La sosp e n sio n e delle attività degli stabilim e n ti balne a ri per un periodo supe rior e a otto giorni è
sogge t t a a prelimin a r e comu nic a zion e da effettu a r si allo SUAP comp et e n t e per territo rio.
Art. 79
Cessazio n e dell’attività
1. La cess azion e dell’attività di cui al pres e n t e capo è sogg et t a a comu nic a zion e da effettu a r si allo SUAP
comp e t e n t e per territo rio entro tren t a giorni dal suo verificarsi.
Art. 80
Chiusura dell'at tività
1. Il comu n e dispon e la chiusu r a dell'at tività in manc a n z a del titolo abilitativo o qualor a venga meno uno
o più dei requisiti previsti per il titolar e o gesto r e .
2. Qualor a sia accer t a t a la manc a n z a di uno o più dei requisiti strut t u r ali nonch é dei requisiti obbliga to ri
per il livello minimo di classificazion e previsto dal regola m e n t o , il comu n e fissa un termi n e entro il quale
l’inter e s s a t o provve d e a confor m a r e l'attività alla norm a tiv a vigent e. Qualor a l’inter e s s a t o non provve d a
entro tale termi n e , il comu n e dispon e la chius u r a dell'attività.
3. Il provve di m e n t o di chius u r a di cui al comm a 1 si applica anch e nel caso in cui il titolar e o il gestor e di
una delle strut t u r e ricettive di cui al pres e n t e capo non abbia conse n ti to agli enti comp et e n t i gli
acce r t a m e n t i ai fini della verifica della sussist e n z a dei req uisiti.
4. Qualor a l'inter e s s a t o non otte m p e ri volonta ri a m e n t e al provvedi m e n t o di chiusu r a dell'attività, il
comu n e , previa diffida, provve d e all'ese c uzio n e coattiva con le modalità dell'ap p o sizion e dei sigilli.
Art. 81
Sanzioni am mi ni st ra ti v e
1. Chi gestisc e uno stabilim e n t o balne a r e senza aver pres e n t a t o
amminist r a t iv a pecu ni a ri a da euro 1.000, 0 0 a euro 6.000, 0 0.
la SCIA è sogge t t o alla sanzion e
CAPO IV
Ob b l i g h i di co m u n i c a z i o n e e di pu b b l i c i t à pe r le str u t t u r e ric e t t i v e e gli st a b i l i m e n t i
bal n e a r i
Art. 82
Eserci zio delle funzioni am mi nis t rati v e
1. Le funzioni amminis t r a tive di cui al pres e n t e capo sono esercit a t e dai comu ni capoluo g hi di provincia e
dalla Città met ro p olita n a di Firenz e.
Art. 83
Com u ni ca zion e iniziale e periodica
1. I titolari e i gesto ri comu nic a n o allo SUAP comp e t e n t e per territo rio le inform a zio ni relative alle
cara t t e r i s tic h e delle strut t u r e ricettive e degli stabilim e n ti balne a ri.
2. La comu nic a zion e è reda t t a in confor mit à al modello approv at o dal dirigen t e della comp e t e n t e
stru tt u r a della Giunta region ale e contie n e la descrizion e delle carat t e ri s tic h e e l'elenc azion e delle
attr ezz a t u r e e dei servizi delle strut t u r e ricettive e degli stabilim e n t i balne a ri.
3. La comu nic a zion e è pres e n t a t a :
a) in caso di inizio di nuova attività o di subing r e s s o , conte s t u a l m e n t e alla pres e n t a zio n e della SCIA o
Rac c o l t a Nor m a t i v a della Re gi o n e Tosc a n a
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della comu nic azio n e di subing r e s s o;
b) entro il 30 sett e m b r e di ogni anno, anch e qualor a non ci siano state variazioni rispe t to alla
prec e d e n t e comu nic azio n e .
4. Si applica la disposizion e di cui all’articolo 32, comm a 4.
Art. 84
Infor m a zio ni
1. I comu ni capoluog hi di provincia e la Città metro p olit a n a di Firenz e tras m e t t o n o alla Regione, entro il
31 dice m b r e di ogni anno e con le modalit à stabilite con atto della Giunt a region al e, le comu nic a zioni delle
car at t e ri s tic h e delle stru t t u r e ricettive e degli stabilime n ti balne a ri.
Art. 85
Pubblicità dei prez zi e infor m a zi o ni all'int er no dell'eser ci zio
1. Nella zona di ricevime n t o degli ospiti della strut t u r a è espost a, in modo che sia perfet t a m e n t e visibile e
secon d o il modello approv a t o dal dirige n t e della comp e t e n t e stru t t u r a della Giunta region ale, una tabella
riepiloga tiva dei prezzi massimi dei servizi pratica ti nell'a n n o in corso, nonch é delle carat t e ri s tic h e della
strut t u r a .
2. Il tratt a m e n t o di pension e o di mezza pension e è eroga t o esclusiva m e n t e previa richies t a del client e al
mome n t o della preno t a zion e o conte s t u a l m e n t e all'ar rivo press o la stru tt u r a .
Art. 86
Sanzio ni am mi ni st ra ti v e
1. Chi omet t e le comu ni ca zio ni di cui all'ar ticolo 83, o le effettu a in manie r a incom ple t a , è sogge t t o alla
sanzion e amminist r a tiv a pecu nia ri a da euro 250,0 0 a euro 1.500,0 0 0.
2. Chi non espon e la tabella di cui all'articolo 85, comm a 1, o la espon e in modo non perfett a m e n t e
visibile, è sogg et t o alla sanzion e amminist r a t iv a pecu nia ri a da euro 400,0 0 a euro 2.400,0 0.
3. In caso di reite r a zion e di una delle violazioni di cui al pres e n t e articolo nei due anni succes sivi, le
sanzioni pecu ni a ri e previst e sono raddo p pi a t e .
CAPO V
Ag e n z i e di via g g i o e turi s m o
SEZION E I
Definizione e attività
Art. 87
Definizion e e attività delle agen zi e di viaggio e turis m o
1. Sono agenzie di viaggio e turis mo, di seguito age nzie di viaggio, le impre s e che eser cit a n o le segu e n ti
attività tipich e:
a) produzion e e orga nizz azion e di viaggi e soggior ni per singole perso n e o per grup pi, senza vendit a
diret t a al pubblico;
b) prod uzio n e e orga nizzazion e di viaggi e soggior ni per singole perso n e o per grup pi,
inter m e di a zio n e nei servizi di cui alla lette r a a) o di singoli servizi sepa r a t i, gite, escu r sio ni e visite
individu ali o collettive con vendit a dirett a al pubblico;
c) inter m e di a zio n e di viaggi e soggior ni prodotti e orga nizz ati, per singole perso n e o per grup pi, dalle
impr es e che svolgono le attività di cui alle lette r e a) e b), e di singoli servizi sepa r a ti, gite,
escu r sio ni e visite individu ali o collettive con vendit a diret t a al pubblico;
d) raccolt a di adesioni a viaggi e crocie r e per l’inter n o e per l’ester o.
2. Nell'es e r cizio delle attività tipiche di produzion e, orga nizzazion e, vendita e inter m e d i a zio n e di viaggi e
soggior ni, le age nzie di viaggio stipula no contr a t ti di viaggio con i quali viene procu r a t o al cliente il
pacch e t t o turistico, ai sensi dell’ articolo 34 del d.lgs. 79/201 1 .
3. Rient r a n o tra le attività comple m e n t a r i delle agenzie di viaggio:
a) l'infor m a zion e e l'assist e n z a ai propri clienti, nonch é l'acco glie nz a degli stessi nei porti, aerop o r ti,
stazioni di part e n z a e di arrivo di mezzi collettivi di tras po r t o;
b) la pre not a zio n e dei servizi di ristoro e di stru t t u r e ricettive e di agritu ri s mi, oppu r e la vendita di
buoni di credito per i servizi sopr a indicati emes si anch e da altri oper a t o ri nazionali ed este ri;
c) la gestion e dei servizi inform azion e ed accoglie nz a turistica event u al m e n t e affidati dal comu n e con
l'utilizzazion e di segni distintivi diversi da quelli che contr a s s e g n a n o gli uffici di inform azion e
locale;
d) ogni altra form a di attività conn e s s a con la vendit a di servizi, ivi comp r e s a la pre not a zion e e la
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vendit a di biglietti per attività di pubblico spett a c olo.
4. Le age nzie di viaggio di cui al comm a 1, lette r a a), posso no stipula r e contr a t ti diret t a m e n t e con i
sogge t ti di cui all'articolo 98 purch é si tratti di viaggi collettivi «tutto compr e s o », orga nizz ati e prodot ti
dalle age nzie med e si m e , con un num e r o di part e ci p a n t i non inferior e a venti. Possono altresì stipul ar e
contr a t ti dirett a m e n t e con i sogge t ti di cui all'ar ticolo 96.
Art. 88
Requisiti e obblighi per l'eserci zio dell'attività
1. Per l'ese rcizio dell'attività di age nzia di viaggio sono nece s s a ri i segu e n t i requisiti perso n ali e
profes sion ali:
a) asse nz a di cond a n n e con sent e n z a pass a t a in giudicat o che compo r ti no l’inter dizion e, anch e
tem po r a n e a , dall’ese r cizio della profes sion e salvo che sia interv e n u t a la riabilitazion e o che siano
decor si cinqu e anni dal giorno in cui la pena è stata scont a t a , o che con sent e n z a pass a t a in
giudica to sia stata conce s s a la sosp e n sio n e condizion al e della pena;
b) il requisito professio n al e di cui all'ar ticolo 94.
2. I requisiti perso n ali e professio n ali sono posse d u ti dal titolar e, dal rapp r e s e n t a n t e
diretto r e tecnico se diverso dal titolar e o dal rapp r e s e n t a n t e legale.
legale o dal
3. In caso di vendita dirett a al pubblico l’attività è eser cit a t a in un locale aper to al pubblico.
4. È inoltre nece ss a ri o che sia stato assolto l'obbligo di stipula r e le polizze assicu r a tive di cui all'ar ticolo
91, com mi 1 e 2.
5. La deno min a zion e dell'ag e n zi a non può esse r e ugu ale o simile ad altre adott a t e da agenzie già oper a n ti
sul territo rio nazional e, né esse r e quella di regioni o comu ni italiani.
Art. 89
Eserci zio dell'attività di agen zia di viaggio
1. L'ape r t u r a di un'ag e n zi a di viaggio è sogge t t a a SCIA da pres e n t a r e , esclusiva m e n t e in via tele m a tic a,
allo SUAP comp et e n t e per territo rio.
2. La SCIA atte s t a il posses s o dei requisiti e l'assolvime n t o degli obblighi di cui all'ar ticolo 88.
3. Nelle agenzie di viaggio sono espost e in modo ben visibile copia della SCIA e delle comu nic a zioni di cui
ai commi 4 e 6.
4. Ogni variazion e relativa alla deno mi n a zio n e dell'ag e n zi a di viaggio, al titolar e, alla perso n a prepo s t a
alla direzion e tecnica, alla deno mi n a zio n e o alla ragion e sociale della societ à, alla sede, è comu nic a t a allo
SUAP entro tren t a giorni dalla variazion e interve n u t a .
5. Ogni variazion e relativa all'attività eser cit a t a tra quelle di cui all'ar ticolo 87, com m a 1, è sogge t t a a
SCIA.
6. L'ape r t u r a di filiali, succu r s a li e altri punti vendita di age nzie già legittim a t e ad oper a r e è sogg e t t a a
comu nic azio n e allo SUAP comp e t e n t e per territo rio.
7. Le age nzie che svolgono attività stagion al e conclud o n o esclusiva m e n t e contr a t ti relativi a viaggi da
esse orga nizza ti che si svolgono integ r al m e n t e dur a n t e i periodi di aper t u r a delle age nzie mede si m e.
8. Lo SUAP, entro cinqu e giorni dal ricevim e n t o , tras m e t t e al comu n e capoluo go
met ro p olit a n a di Firenz e copia della SCIA di inizio attività e le relative variazioni.
o alla
Città
Art. 90
Attività com pl e m e n t a ri
1. Nei locali di eser cizio delle age nzie di viaggio è conse n tito lo svolgim e n t o di attività comple m e n t a r i di
cui all'ar ticolo 87, comm a 3, nonc h é di ogni altra attività comple m e n t a r e nell'oss e r v a n z a delle rispe t tive
norm a tive di setto r e e purch é l'attività di age nzia di viaggio sia prevale n t e rispet t o a tutt e le altre. La
prevale nz a è valuta t a sulla base del num e r o di adde t ti e del fattu r a t o.
Art. 91
Polizze assicurativ e
1. Le age nzie di viaggio sono tenut e a stipula r e polizze assicu r a tive di respo n s a b ilit à civile a favore del
turist a, ai sensi degli articoli 19 e 50, com m a 1, del d.lgs. 79/201 1 , per il risar ci m e n t o dei dan ni di cui agli
articoli 44, 45 e 47 del med e si m o decr e t o.
2. Le age nzie di viaggio sono altresì tenu t e a stipula r e polizze assicu r a tiv e o a fornir e gar a n zie banc a ri e
ai sensi dell’ articolo 50, com m a 2, del d.lgs. 79/201 1 .
3. Entro il 31 dicem b r e di ogni anno le age nzie di viaggio pres e n t a n o al comu n e capoluo go di provinci a o
alla Città met ro p olit a n a comu nic azio n e di aver e ade m pi u t o a qua n to richies to dai com mi 1 e 2.
Rac c o l t a Nor m a t i v a della Re gi o n e Tosc a n a
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Art. 92
Chiusura te m p or a n e a dell'age n zia
1. Non è conse n ti t a la chius u r a dell'ag e n zia di viaggio per un periodo supe rio r e a otto mesi consec u tivi.
2. La chiusu r a tempo r a n e a dell'ag e n zia di viaggio per un periodo di alme no quindici giorni conse c u tivi è
comu ni ca t a allo SUAP comp e t e n t e per territo rio.
3. In ogni caso l'age nzia non può proce d e r e alla chiusu r a fino a che sono in corso di svolgime n t o i
contr a t ti relativi a viaggi da essa orga nizz a ti, ovvero fino a quan d o devono ancor a svolge r si.
Art. 93
Agen zi e di viaggio e turis m o on line
1. Le age nzie di viaggio e turis mo che oper a n o con stru m e n ti di comu nic a zion e a dista nz a (on line) sono
sogg et t e all'osse rv a n z a delle disposizioni di cui al pres e n t e capo, ad esclusion e dell’articolo 88, comm a 3.
2. L'ape r t u r a delle agenzie di cui al comm a 1 è sogge t t a a SCIA da pres e n t a r e allo SUAP comp e t e n t e per
territo rio.
SEZIONE II
Requisiti profes sio n ali per l'ese r cizio dell'at tivit à di age nzi a di viaggio
Art. 94
Requisi ti profes sion ali per l'eserci zio dell'attività di agen zia di viaggio
1. Il titolar e di agenzia di viaggio o il rapp r e s e n t a n t e legale in caso di societ à o, in loro vece, il prepos t o,
deve esse r e in posses s o della qualifica di dirett o r e tecnico di agenzia di viaggio.
2. La qualifica di cui al com m a 1 si ottien e al ricor r e r e di una delle segu e n ti ipotesi:
a) sussist e n z a di adeg u a t e conosc e n z e o capa cit à profes sion ali, come definite nel regola m e n t o in
confor mit à alle disposizioni stat ali vigenti;
b) supe r a m e n t o dell’esa m e di cui all’articolo 95 o dell’equivale n t e esa m e previsto dalle leggi delle
altre regioni.
3. Il poss es s o della qualifica è richies to al mom e n t o della pres e n t a zio n e della SCIA per l’aper t u r a di una
nuova agenzia o della comu nic azio n e della variazion e della perso n a che ha la direzion e tecnica della
med e si m a .
4. Qualor a l’attività della perso n a prepos t a alla direzion e tecnica di un’age nzi a di viaggio sia sosp es a per
un periodo supe rio r e a sess a n t a giorni continu a tivi in un anno, o venga definitiva m e n t e a cessa r e , il
titolar e è tenu to a darn e comu nic a zion e allo SUAP comp e t e n t e per territo rio entro tren t a giorni,
provve d e n d o, entro il med e si m o termi n e , alla desig n a zio n e di altr a perso n a in posse s s o della qualifica.
5. Il diret to r e tecnico pres t a la prop ria attività lavorativa con cara t t e r e di esclusività in una sola age nzia.
Art. 95
Esa m e di idoneit à
1. Coloro che inten d o n o acquisir e l'idoneit à profession al e pres e n t a n o la doma n d a per soste n e r e l’esam e
di idoneit à, accom p a g n a t a dalla dichia r a zion e di design azion e da part e di un titolar e di agenzia di viaggio
o di un rapp r e s e n t a n t e legale delle associazioni di cui all'ar ticolo 96. Possono altre sì pres e n t a r e la
dom a n d a per soste n e r e l'esa m e di idoneità coloro che inten do n o aprir e una nuova agenzia di viaggio e i
rap p r e s e n t a n t i legali delle associazioni di cui all'articolo 96.
2. Per l'am mission e all'esa m e di idoneità è neces s a r io che il candid a t o risulti in posse s s o del diplom a di
scuola secon d a ri a di secon do grado.
3. La Giunt a region al e, con prop ria delibe r a zion e, specifica le mat e ri e d'es a m e e dete r mi n a le modalità
per l'effett u a zio n e delle prove.
4. La Region e esplet a le prove d'esa m e almen o ogni quat t r o mesi, qualor a vi siano doma n d e pend e n ti.
5. La Region e rilascia a chi ha supe r a t o positiva m e n t e l'esa m e un attes t a t o di idoneità.
SEZIONE III
Associazioni senz a scopo di lucro e uffici di bigliet t e ri a
Art. 96
Albo delle associazioni senza scopo di lucro che organiz za n o viaggi
1. È istituito, press o la comp e t e n t e strut t u r a della Giunt a region ale, l'albo delle associazioni senza scopo
di lucro, a carat t e r e region al e o nazion ale, con rapp r e s e n t a n z a sul territo rio region al e, che posson o
svolger e in modo contin u a tivo, esclusiva m e n t e per i prop ri associa ti, attività di orga nizzazion e e vendit a di
viaggi, soggior ni, gite ed escu r sio ni.
Rac c o l t a Nor m a t i v a dell a Re g i o n e Tos c a n a
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2. Possono chied e r e l'iscrizion e all'albo region al e le associazioni senz a scopo di lucro con finalità
ricre a tive, cultur ali, religios e, sociali che abbia no in Tosca n a un nume r o di soci non inferior e a diecimila,
ovvero una pres e n z a orga nizza t a in alme no tre provinc e, a condizione, in quest' ulti mo caso, che le
associazioni med e si m e risultino costituit e da almen o tre anni e dimost rin o di aver e svolto, per lo stesso
periodo, attività contin u a tiva; lo statu t o di dette associazioni deve preve d e r e orga ni democ r a ti c a m e n t e
eletti.
3. Le associazioni che inten do n o esse r e iscritte all'albo region ale pres e n t a n o dom a n d a alla comp e t e n t e
stru tt u r a della Giunta region ale, specifican d o:
a) la sede legale dell'as s ociazio n e;
b) le comple t e gene r a lit à del legale rapp r e s e n t a n t e dell'ass oci azio n e;
c) il posses s o dei req uisiti di cui al com m a 2, che costituisco n o titolo per l'iscrizion e all'albo.
4. Alla dom an d a di iscrizion e è alleg at o lo stat u to dell'ass oci azio n e.
5. L'iscrizione all'albo decor r e dal sessa n t e s i m o giorno succe s sivo alla pres e n t a zio n e della doma n d a .
6. Le attivit à di cui al com m a 1 posson o esse r e svolte anch e da part e delle articolazioni territo ri ali delle
associazioni iscritte all'albo region al e. In tal caso alla doma n d a di cui al com m a 3 è allega to l'elenco delle
articolazioni territo riali accre di t a t e , con l'indicazion e del legale rapp r e s e n t a n t e di ciasc u n a di esse.
7. Le inseg n e poste all'ingr e s s o degli uffici, anch e dece n t r a t i, nei quali vengo no orga nizz at e le attività
devono conte n e r e l'indicazion e della riserv a ai soli soci dell'as so ciazion e.
Art. 97
Eserci zio dell'attività di organi zza zi o n e di viaggio
1. I sogge t ti di cui all'ar ticolo 96 sono tenu ti a dar e preve n tiva comu nic a zion e dell'inizio delle propri e
attività disciplina t e dalle norm e del pres e n t e capo al comu n e capoluo go di provincia comp e t e n t e per
territo rio o alla Città metr o p olit a n a di Firenz e, specifican d o:
a) le complet e gene r a lit à, nonc h é il posse s s o dei requisiti sogg e t tivi previsti dall'ar ticolo 11 del
TULPS app rova t o con r.d. 773/19 3 1, della perso n a che assu m e la respo n s a b ilità orga nizza tiva delle
attività;
b) il posses s o dei req uisiti profes sio n ali di cui all'ar ticolo 94 da part e del sogge t t o che assu m e la
respo n s a b ilità orga nizza tiva delle attività;
c) le attività che si inten d o n o eser cit a r e .
2. La comu nic a zion e di cui al comm a 1 deve altre sì conte n e r e la menzion e dell'avve n u t a stipulazion e della
polizza assicu r a tiva di respo n s a bilit à civile di cui all'ar ticolo 91, comm a 1, per la coper t u r a di rischi
derivan ti ai soci dalla part e ci p a zion e alle attività indicat e nella comu nic azion e med e si m a . Il comu n e
capoluog o di provincia e la Città metro p olit a n a di Firenz e acce r t a n o d'ufficio l'iscrizion e all'albo di cui
all'ar ticolo 96, com m a 1, nonch é il posse s s o dei requisiti profes sion ali di cui all’articolo 94 da part e del
sogge t t o che assu m e la respo n s a bilit à orga nizza tiva delle attività.
3. Ogni variazion e relativa al conte n u t o della comu nic a zion e di cui al comm a 1 è comu nic a t a al comu n e
capoluog o di provincia comp e t e n t e per territo rio o alla Città met ro p olit a n a di Firenz e.
4. Il sogg et t o che assu m e la respo n s a bilit à orga nizz a tiva delle attività è respo n s a b il e anch e delle attività
eser cit a t e dalle event u ali articolazioni territo ri ali di cui all'ar ticolo 96, com m a 6. L'attività del
respo n s a b ile orga nizz a tivo, che può esse r e svolta da un socio, è incomp a ti bile con l'attività di respo n s a bil e
orga nizz a tivo di altr a associazion e. Al respo n s a b ile orga nizza tivo non si applica il disposto dell'articolo 94,
comm a 5.
5. Nell'es e r cizio delle attività di cui al pres e n t e articolo, le associazioni senza scopo di lucro stipula no
contr a t ti ai sensi del titolo I, capo I del d.lgs. 79/201 1 .
Art. 98
Organiz za zio n e occasional e di viaggi
1. L'org a nizz azion e e la realizzazion e occasion al e, senza scopo di lucro, di viaggi, soggior ni, gite ed
escu r sio ni, da part e di enti pubblici e orga nizz azioni che oper a n o a scopo ricre a tivo, cultu r al e, religioso e
sociale, è conse n tit a purch é le iniziative non supe ri no il num e r o di cinqu e nell'ar co di un anno solar e e
abbia n o dura t a media non supe rior e a dieci giorni.
2. Il num e r o di iniziative di cui al comm a 1 può esse r e supe r a t o qualor a veng a n o orga nizz at e gite ed
escu r sio ni di dur at a inferior e alle ventiqu a t t r o ore, purc h é nell'ar co dell'an n o solar e sia comu n q u e
rispet t a t o il limite massim o comple s sivo di giorni di attività conse n titi.
3. Il sogge t t o orga nizza to r e è tenu to a stipula r e una polizza assicu r a tiv a a cope r t u r a dei rischi derivan ti
ai part e ci p a n t i dalla effettu azio n e di ogni singola iniziativa. E’ altre sì tenut o a dare preve n tiva
comu nic azio n e di ogni singola iniziativa al comu n e capoluog o di provincia comp e t e n t e per territo rio o alla
Città met ro p olit a n a di Firenze, specifica n d o, tra l'altro, l'asse n z a di scopo di lucro dell'iniziativa, le
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gen e r alit à del respo n s a bil e e il posses s o dei requisiti di cui all'articolo 97, comm a 1, lette r a a).
4. Il comu n e capoluog o di provincia e la Città metr o p olit a n a di Firenz e esercit a n o la vigilanz a e il
controllo delle attività di cui al pres e n t e articolo e sosp e n d o n o l’effettu a zio n e dell’iniziativa quan d o veng a
super a t o il num e r o massi mo delle iniziative che posso no svolger si nell'ar co di un anno solare, o la dur a t a
delle mede si m e, o qualor a non sia stato osse rv a t o l’obbligo della stipulazion e dell’assic u r a zio n e.
Art. 99
Uffici di bigliet t e ria
1. Non è sogg e t t a alle norm e conte n u t e nel pres e n t e capo l'ape r t u r a al pubblico degli uffici delle
comp a g ni e aer e e e di navigazion e, nonc h é delle altre impre s e di trasp o r t o oper a n ti nel territo rio della
Toscan a, purc h é l'attività sia limitat a all’emission e e alla vendit a dei biglietti della comp a g n i a
rap p r e s e n t a t a e non compo r ti anch e l'orga nizzazio n e di viaggi, soggior ni, crocie r e, gite ed escu r sio ni
comp r e n d e n t i prest azioni e servizi resi oltre il servizio di trasp o r t o; in tal caso dett e impre s e sono
sogg et t e a quan to previsto dall'articolo 98.
2. Non sono sogg et ti alla disciplina conte n u t a nel pres e n t e capo gli uffici la cui attività si limiti alla
vendit a di titoli di viaggio dei servizi di tras p o r t o pubblico.
SEZION E IV
Vigilanza e sanzioni
Art. 100
Sosp e n si o n e e cessa zio n e dell'attività
1. Qualor a veng a n o meno uno o più dei requisiti di cui all’articolo 88, il comu n e capoluo go di provincia e
la Città met ro p olit a n a di Firenz e dispon g o n o la sospe n sio n e dell'at tività di agenzia di viaggio per un
periodo massi mo di sei mesi se, a seguito di diffida, non si sia otte m p e r a t o entro il termi n e stabilito nella
diffida stess a.
2. Il comu n e capoluog o di provincia e la Città metr o p olit a n a di Firenz e dispon g o n o la chius u r a
dell'at tività nei segu e n ti casi:
a) qualor a alla scad e n z a del periodo di sospe n sio n e di cui al com m a 1, non si sia otte m p e r a t o a
quan to previsto nella diffida;
b) qualor a venga meno uno o più dei requisiti sogge t tivi previsti dalla legge per l'ese r cizio
dell'at tività.
3. Il comu n e capoluog o di provincia e la Città metr o p olit a n a di Firenz e sospe n d o n o lo svolgim e n t o delle
attività di orga nizz azion e di viaggi da part e delle age nzie di viaggio e delle associazioni di cui all'articolo
96 per un periodo massim o di sei mesi qualor a, accer t a t o il manc a t o ade m pi m e n t o dell'obbligo della
coper t u r a assicu r a tiva di cui rispe t tiva m e n t e all'articolo 91, com mi 1 e 2, e all'articolo 97, comm a 2,
l'age nzi a o l'associazion e non provve d a all'ad e m p i m e n t o entro il termi n e stabilito nella diffida.
4. Il comu n e capoluo go di provincia e la Città metro p olita n a di Firenz e dispon g o n o la cess azion e
dell'at tività di orga nizzazion e di viaggi da part e delle age nzie di viaggio e delle associazioni di cui
all'articolo 96 qualor a non si sia provved u t o alla costituzion e della coper t u r a assicu r a tiv a entro il periodo
di sospe n sio n e.
5. Qualor a l'inter e s s a t o non otte m p e ri volont a ri a m e n t e al provve dim e n t o di chius u r a o sosp e n sio n e
dell'at tività, il comu n e capoluog o di provincia e la città met ro p olit a n a, previa diffida, provvedo n o
all'es ec u zio n e coattiva con le modalità dell'ap po sizion e dei sigilli.
Art. 101
Subi n gr e s s o
1. Il trasfe ri m e n t o della titolarit à o della gestion e delle attività di cui al pres e n t e capo, per atto tra vivi o
mortis caus a, compo r t a il trasfe ri m e n t o al sube n t r a n t e della titolarit à del titolo abilitativo all'es e r cizio
dell'at tività.
2. Il subing r e s s o è sogge t t o a comu nic a zion e effettu a t a dal sube n t r a n t e
territo rio.
allo SUAP comp e t e n t e per
3. Il sube n t r a n t e dichia r a:
a) il trasfe ri m e n t o dell'attività;
b) il posse s s o dei requisiti di cui all'ar ticolo 88, comm a 1.
4. La comu nic azio n e di subing r e s s o è effettu a t a prim a dell'effettivo avvio dell'attività e comu n q u e :
a) entro sess a n t a giorni dalla data dell'at to di trasfe ri m e n t o della titolarit à o della gestion e
dell'at tività;
b) entro un anno dalla mort e del titolar e.
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Art. 102
Sanzioni am mi ni st ra ti v e
1. È sogge t t o alla sanzion e amminist r a t iv a pecu ni a ri a da euro 1.000, 0 0 a euro 6.000, 0 0:
a) chiun q u e esercit a l'attività di agenzia di viaggio senza aver pres e n t a t o la SCIA di cui all'articolo
89;
b) chiun q u e contr avvie n e all'obbligo di stipula r e le polizze assicu r a tive o di fornire le gar a n zie
banc a ri e di cui all'articolo 91, commi 1 e 2;
c) l'associazion e iscritt a all'albo di cui all'ar ticolo 96 che effett u a le attività nei confro nti dei non
associati, oppu r e contr avvie n e all'obbligo di stipula r e la polizza assicu r a tiv a di cui all'articolo 97,
comm a 2.
2. È sogge t t o alla sanzion e amminist r a t iv a pecu ni a ri a da euro 600,00 a euro 3.600, 0 0:
a) chiun q u e pubblica o diffond e prog r a m m i di viaggio in contr a s t o con le nor m e di cui all' articolo 38
del d.lgs. 79/201 1 ;
b) il diret to r e tecnico che non prest a la propri a attività lavorativa con car at t e r e di esclusività in una
sola agenzia e il respo n s a b ile orga nizza tivo che viola le nor m e di cui all'ar ticolo 97, comm a 4;
c) l'associazion e iscritt a all'albo di cui all'ar ticolo 96 che effett u a le attività senza la preve n tiva
comu nic azio n e previst a all'ar ticolo 97;
d) il sogge t t o orga nizza t o r e di cui all'articolo 98 che contr avvie n e agli obblighi ivi previsti;
e) chi contr avvie n e a quan t o dispos to dall'ar ticolo 88, com m a 3;
f) chi contr avvie n e agli obblighi previsti dall'ar ticolo 89, commi 3 e 7, dall'a rticolo 92 e dall'a r ticolo
96, com m a 7.
3. È sogge t t o alla sanzion e amminist r a t iv a pecu ni a ri a da euro 200,00 a euro 1.200, 0 0, chi viola gli
obblighi di cui al pres e n t e capo non altrim e n ti sanzion a ti.
4. In caso di reite r a zio n e di una delle violazioni di cui al pres e n t e articolo nei due anni succe s sivi, le
relative sanzioni pecu ni a ri e sono raddo p pi a t e
CAPO VI
Nor m e final i
Art. 103
Applicazion e dei contrat ti collettivi nazionali di lavoro e degli accordi sindacali di secon d o
livello
1. Nell’ese r cizio delle attività di cui alla pres e n t e legge si applica n o i relativi contr a t ti collettivi nazion ali
di lavoro, sottos crit ti dalle orga nizzazioni sindac ali dei lavora to ri e dalle associazioni dei dato ri di lavoro
comp a r a tiv a m e n t e più rapp r e s e n t a t iv e sul piano nazion ale e gli accor di sinda c ali di secon do livello.
TITOLO III
Professio ni turistic h e
CAPO I
Gui d a tu ri s t i c a
SEZIONE I
Definizion e e attività
Art. 104
Definizion e dell’attività di guida turistica
1. È guida turistica chi, per profes sion e, accom p a g n a perso n e singole o grup pi di perso n e con lo scopo di
illustr a r e le attr a t tiv e storich e, artistich e, monu m e n t a li, paes a g g is tic h e, nonc h é le risors e produ t tiv e del
territo rio.
2. L'eser cizio della professio n e è conse n ti to, ai sensi dell' articolo 3, comm a 1, della legge 6 agosto 2013,
n. 97 (Disposizioni per l’adem pi m e n t o degli obblighi derivan ti dall’app a r t e n e n z a dell’Italia all’Unione
euro p e a - Legge euro p e a 2013), indipe n d e n t e m e n t e dall'am bito territo ri ale in cui è stat a conse g uit a
l'abilitazion e.
3. Per l'eser cizio dell'attività nei siti di particola r e inter e s s e storico, artistico o arch e ologico di cui al
decr e t o del Ministro dei beni e delle attività cultu r ali e del turis mo 7 aprile 2015, è neces s a ri o il
conse g ui m e n t o della specifica abilitazion e ai sensi del decr e t o del Ministro dei beni e delle attività
cultur ali e del turis mo 11 dicem b r e 2015 (Individu a zion e dei requisiti neces s a r i per l'abilitazion e allo
svolgime n t o della professio n e di guida turistic a e proce di m e n t o di rilascio dell'abilitazion e), adott a t o in
attu azio n e dell' articolo 3, comm a 3, della l. 97/20 1 3 .
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Art. 105
Eserci zio della profes sion e
1. Per l’esercizio della profes sion e di guida turistic a è neces s a r io il poss es s o dei segu e n ti requisiti:
a) uno dei segu e n ti titoli di studio:
1) diplom a di istituto secon d a ri o di secon do grad o;
2) titolo di studio universit a rio, tra quelli indicati con regola m e n t o ;
b) abilitazion e all'ese r cizio della professio n e, conse g ui t a media n t e la frequ e n z a dei corsi di
qualificazion e professio n al e e il supe r a m e n t o dell'es a m e di cui all'articolo 106. Il posses s o del
titolo di studio univer sit a rio esen t a dalla frequ e n z a dei corsi;
c) asse nz a di conda n n e pen ali con sente n z a pass at a in giudica to che compo r ti no l’inter dizion e, anch e
tem po r a n e a dall’ese r cizio della professio n e salvo che sia interve n u t a la riabilitazion e o che siano
decorsi cinqu e anni dal giorno in cui la pen a è stat a scont a t a o che, con sent e n z a pass a t a in
giudic at o, sia stat a conce s s a la sosp e n sio n e condizion al e della pena.
2. L'ese r cizio della profes sion e di guida turistica è sogg e t t o a SCIA da pres e n t a r s i, esclusiva m e n t e in via
telem a ti c a, allo SUAP comp e t e n t e per il territo rio nel quale si inten d e iniziar e l'attività.
3. Il comu n e, accer t a t a l’esiste n z a dei pres u p p o s ti e req uisiti di legge, provve d e, ai fini della tutela
dell’ute n t e, al rilascio di una tesse r a di riconos ci m e n t o con fotogr afia secon do il modello indicat o dal
dirige n t e della comp e t e n t e stru t t u r a della Giunta region ale.
4. La cess azion e dell'at tività di guida turistica è sogg e t t a a comu nic azio n e da pres e n t a r e allo SUAP a cui
è stata pres e n t a t a la SCIA.
Art. 106
Derog h e
1. Le disposizioni conte n u t e nel pres e n t e capo non si applica no:
a) ai dipen d e n t i di enti pubblici che svolgono le attività disciplina t e dalla pres e n t e legge per
l'esplet a m e n t o di compiti istituzion ali dell'ent e e nell'a m bit o di iniziative da esso promo s s e e
realizzat e, muniti di docu m e n t o di riconos ci m e n t o quali dipen d e n t i;
b) alle attività didattich e svolte da espe r ti, anch e con lezioni sui luoghi ogget t o di studio, rivolte alle
scuole ed istituti di ogni ordine e grado, o svolte nell'a m bi to di corsi di formazion e e iniziative a
car at t e r e semin a ri al e, inter a t tivo e labora t o ri al e finalizzat e all’accr e s ci m e n t o cultu r al e individu ale
e di grup p o;
c) a chi, su incarico del comu n e e munito della relativa atte st a zio n e , in ragion e di conosc e n z e
specialistich e di cui abbia notoria m e n t e posse s s o, svolga, volonta ri a m e n t e e senza scopo di lucro,
attività divulga tiva del patrim o nio di inter e s s e turistico- cultur al e esiste n t e nel territo rio del
med e si m o comu n e .
2. I sogg e t ti che oper a n o in base alle derog h e di cui al com m a 1 non posson o fregiar si della qualifica di
guida turistica.
Art. 107
Corsi di qualificazion e
1. La Regione riconosc e corsi di qualificazion e professio n al e per guida turistic a, ai sensi della nor m a tiva
region al e vigent e.
2. I corsi di qualificazion e assicu r a n o la form azion e teorica e pratic a della guida turistica e si conclud o n o
con un esa m e di abilitazion e e il rilascio di un attes t a t o di qualifica.
3. L'am mis sio n e ai corsi di qualificazion e è subor di n a t a al posses s o del diplom a di scuola secon d a r i a di
secon d o grado e alla conosc e n z a di una lingu a stra ni e r a .
Art. 108
Modalità e conte n u t i dei corsi di qualificazion e
1. Con delibe r a zio n e della Giunt a region al e sono dete r m i n a t e
all'articolo 106, il nume r o delle ore e le modalit à di access o.
le mate ri e
ogge t to dei corsi di cui
2. Nel provvedi m e n t o di cui al comm a 1 sono dete r mi n a ti i casi di parziale eson e r o dalla frequ e n z a dei
corsi di qualificazion e per coloro che dimost ri no, media n t e il posses s o di idonei titoli di studio e di
form azio n e, di aver già acquisito le conosc e n z e relative a mate ri e che form a n o ogget to del corso.
Art. 109
Integra zi oni dell'abilitazion e profes sion al e
1. Le guide turistic h e già in posse s s o di abilitazion e posso no este n d e r e l'eser cizio della profes sion e ad
ulterio ri lingue stra nie r e . A tal fine posson o chied e r e di esse r e sottopo s t e ad esa m e nell'a m bi to degli
Rac c o l t a Nor m a t i v a dell a Re g i o n e Tos c a n a
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esa mi finali dei corsi di cui all'articolo 106. In tal caso la com mis sion e d'esa m e è integ r a t a con espe r ti.
2. La Regione rilascia apposit a attes t a zion e a chi ha supe r a t o l'esa m e di cui al com m a 1.
Art. 110
Pubblicità dei prez zi
1. Il mate ri ale pubblicita rio e inform a tivo delle pres t a zio ni professio n ali delle guide turistich e contien e
l'indicazion e dei relativi prezzi.
2. È vietato applica r e prezzi supe riori a quelli pubblicizza ti.
Art. 111
Ingres so gratuit o
1. Le guide turistich e sono amm e s s e grat uit a m e n t e in tutti i mus ei, le gallerie, i monu m e n ti di prop rie t à
della Regione e degli enti locali.
SEZION E II
Vigilanz a e sanzioni
Art. 112
Sanzioni am mi ni st ra ti v e
1. È sogg et t o alla sanzion e amminist r a tiv a pecu nia ri a da euro 1.000, 0 0 a euro 6.000, 0 0:
a) chiun q u e esercit a l'attività professio n al e di guida turistica senza aver pres e n t a t o la SCIA o in
manc a n z a della specifica abilitazion e di cui al d.m. Beni cultu r ali 11 dicem b r e 2015;
b) i sogg et ti di cui agli articoli 87 e 96 che, per lo svolgime n t o della prop ria attività, si avvalgo no
delle perso n e di cui alla lette r a a).
2. È sogge t t o alla sanzion e amminist r a t iv a pecu ni a ri a da euro 300,00 a euro 1.500, 0 0:
a) chiun q u e , beneficia n d o delle dero g h e di cui all'ar ticolo 105, com m a 1, viola il dispos to dell'articolo
105, comm a 2;
b) la guida turistica che contr avvie n e al divieto di cui all'ar ticolo 109, com m a 2.
3. È sogge t t a alla sanzion e amminist r a tiv a pecu nia ri a da euro 100,0 0 a euro 600,00:
a) la guida turistica che contr avvie n e al dispost o dell'a r ticolo 109, com m a 1;
b) la guida turistica che esercit a in una lingu a per la quale non ha conse g uit o l'abilitazion e.
4. In caso di reite r a zio n e di una delle violazioni di cui al pres e n t e articolo nei due anni succe s sivi, le
relative sanzioni pecu ni a ri e sono raddo p pi a t e .
5. Il comu n e, nei casi di cui al com m a 1, lette r a b), e al comm a 2, lette r a b), che assu m a n o particola r e
gravità oppur e siano reite r a ti nell'a n n o, può sosp e n d e r e l'attività fino ad un massim o di trent a giorni.
Art. 113
Divieto di prosec u zi o n e dell'at tività
1. La prose c u zion e dell'attività professio n al e di guida turistica è vietat a dal comu n e qualor a l'inte r e s s a t o
perd a uno dei requisiti richies ti per l'eser cizio dell'attività. In tal caso è ritirat a la tess e r a di
riconos ci m e n t o.
CAPO II
Acc o m p a g n a t o r e turi s t i c o
SEZIONE I
Definizion e e attività
Art. 114
Definizion e dell'attività di acco m p a g n a t o r e turistico
1. È accom p a g n a t o r e turistico chi, per profes sion e, acco m p a g n a singole perso n e o grup pi dura n t e viaggi
attr av e r s o il territo rio nazion ale o este r o per curar e l'attu azion e dei prog r a m m i di viaggio e assicu r a r e i
nece s s a r i servizi di assist e n z a per tutta la sua dur a t a , forne n d o significative inform azioni di inter e s s e
turistico sulle zone di transito, al di fuori dell'a m bi to di comp e t e n z a delle guide turistich e.
2. Non sono sogge t ti alle disposizioni del pres e n t e capo i dipen d e n t i delle agenzie di viaggio nell'es e r cizio
della propri a attività lavora tiva.
Art. 115
Esercizio della profe ssio n e
1. Per l’esercizio della profes sion e di accom p a g n a t o r e turistico è nece s s a ri o il posses s o dei segu e n ti
Rac c o l t a Nor m a t i v a della Re gi o n e Tosc a n a
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req uisiti:
a) posses s o di titolo di studio o di form azion e profes sion al e o di idoneità, ai sensi dell’articolo 115;
b) asse nz a di conda n n e con sent e n z a pass a t a in giudicat o che compo r ti no l’inter dizion e, anch e
tem po r a n e a , dall’ese r cizio della professio n e , salvo che sia interv e n u t a la riabilitazion e o che siano
decorsi cinqu e anni dal giorno in cui la pen a è stat a scont a t a o che, con sent e n z a pass a t a in
giudic at o, sia stat a conce s s a la sosp e n sio n e condizion al e della pena.
2. L'ese r cizio della profes sion e di acco m p a g n a t o r e turistico è sogge t t o a SCIA da pres e n t a r s i,
esclusiva m e n t e in via telem a tic a, allo SUAP comp e t e n t e per il territo rio nel quale si inten d e iniziar e
l'attività.
3. Il comu n e, accer t a t a l'esist e n z a dei pres u p p o s ti e requisiti di legge, provved e , ai fini della tutela
dell'ut e n t e , al rilascio di una tess e r a di riconos ci m e n t o con fotogr afia secon d o il modello indicato dal
dirige n t e della comp e t e n t e stru t t u r a della Giunta region ale.
4. La cess azion e dell'at tività di acco m p a g n a t o r e turistico è sogg e t t a a comu ni ca zion e da pres e n t a r e allo
SUAP a cui è stat a pres e n t a t a la SCIA.
Art. 116
Titoli
1. Per lo svolgime n t o dell’attività di acco m p a g n a t o r e turistico è richies to il posse s s o di uno dei titoli di
studio indicati nel regola m e n t o in confor mit à alle disposizioni stat ali in mate ri a.
2. Fino all’ent r a t a in vigore del regola m e n t o è richies to il posses s o di uno dei segu e n ti titoli:
a) diplom a di mat u ri t à di istituto tecnico o profes sio n al e per il turis mo;
b) diplom a di liceo linguistico;
c) diplom a di laure a in econo mi a e gestion e dei servizi turistici;
d) diplom a di laure a in lingu e;
e) diplom a di istituto supe rio r e per inter p r e t i e trad u t t o ri o laure a in scienze della mediazion e
linguistica;
f) diplom a di laure a in lette r e.
3. In alter n a tiv a a quan t o previsto dal com m a 1, è richies to il posse s s o del relativo atte st a t o di qualifica,
riconosci ut o ai sensi della vigent e norm a tiva region al e.
4. È altre sì riconosci ut o valido, per lo svolgime n t o dell'at tività di acco m p a g n a t o r e turistico, il posses s o
dell'idon ei t à conse g uit a ai sensi della nor m a tiva region ale vigent e in mat e ri a di form azion e profes sion al e.
Art. 117
Corsi di qualificazion e
1. La Regione riconosc e corsi di qualificazion e professio n al e per accom p a g n a t o r i turistici, ai sensi della
norm a tiv a region ale vigent e.
2. I corsi di qualificazion e assicu r a n o la form azion e teorica e pratic a dell’acco m p a g n a t o r e turistico e si
concludo n o con un esa m e di abilitazion e e il rilascio di un attes t a t o di qualifica.
3. L'am mis sio n e ai corsi di qualificazion e è subor di n a t a al posses s o del diplom a di scuola secon d a r i a di
secon d o grado e alla conosc e n z a di una lingu a stra ni e r a .
Art. 118
Modalità e conte n u t i dei corsi di qualificazion e
1. Con delibe r a zio n e della Giunt a region al e sono dete r m i n a t e
all'articolo 116, il nume r o delle ore e le modalit à di access o.
le mate ri e
ogge t to dei corsi di cui
Art. 119
Pubblicità dei prezzi
1. Il mate ri ale pubblicita rio e inform a tivo delle prest azioni professio n ali degli acco m p a g n a t o r i turistici
contien e l'indicazion e dei relativi prezzi.
2. È vietato applica r e prezzi supe rio ri a quelli pubblicizzati.
SEZIONE II
Vigilanza e sanzioni
Art. 120
Sanzio ni am mi ni st ra ti v e
1. È sogg et t o alla sanzion e amminist r a tiv a pecu nia ri a da euro 1.000, 0 0 a euro 6.000, 0 0:
a) chiun q u e eser cit a l'attività profes sion al e di acco m p a g n a t o r e turistico senza aver pres e n t a t o la
Rac c o l t a Nor m a t i v a dell a Re g i o n e Tos c a n a
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SCIA;
b) i sogg et ti di cui agli articoli 87 e 96 che, per lo svolgime n t o della prop ria attività, si avvalgo no
delle perso n e di cui alla lette r a a).
2. È sogg et t o alla sanzion e amminist r a t iv a pecu nia ri a da euro 300,00 a euro 1.500,0 0 l'acco m p a g n a t o r e
turistico che contr avvie n e al divieto di cui all'ar ticolo 118, com m a 2.
3. È sogge t t o alla sanzion e amminist r a t iv a pecu ni a ri a da euro 100,00 a euro 600,0 0 l'acco m p a g n a t o r e
turistico che contr avvie n e al disposto dell'arti colo 118, com m a 1.
4. In caso di reite r a zio n e di una delle violazioni di cui al pres e n t e articolo nei due anni succe s sivi, le
relative sanzioni pecu ni a ri e sono raddo p pi a t e .
5. Il comu n e , nei casi di cui ai commi 1 e 2 che assu m a n o particola r e gravit à oppu r e siano reite r a ti
nell'an n o, può sospe n d e r e l'attività fino ad un massim o di trent a giorni.
Art. 121
Divieto di prosec u zi o n e dell'at tività
1. La prose c u zion e dell'attività professio n al e di accom p a g n a t o r e turistico è vietat a dal comu n e qualor a
l'inter e s s a t o perd a uno dei req uisiti richies ti per l'ese r cizio dell'attività. In tal caso, è ritirat a la tess e r a di
riconos ci m e n t o.
CAPO III
Gui d a a m b i e n t a l e
SEZIONE I
Definizion e e attività
Art. 122
Definizion e dell'attività di guida ambi e n t al e
1. È guida ambie n t al e chi, per profes sion e, accom p a g n a perso n e singole o grup pi assicu r a n d o la
nece s s a r i a assist e n z a tecnica, nella visita di ambie n ti natu r ali, anch e antro pizza ti, di musei ecoambi en t ali, allo scopo di illustr a r n e gli eleme n ti, le carat t e ri s tic h e, i rappo r ti ecologici, il lega m e con la
storia e le tradizioni cultu r ali, le attr a t tive paes a g g i s tic h e , e di fornire, inoltre, elem e n ti di educ azio n e
ambi en t al e. Sono esclusi i perco r si che richie do n o comu n q u e l'uso di attr ezz a t u r e e di tecnich e
alpinistich e.
2. Con il regola m e n t o posson o esse r e individu a t e event u ali specializzazioni.
3. Le guide ambie n t ali collabor a n o :
a) con la Region e, gli enti locali e gli enti parco region ali, per la difesa e la tutela degli ambien ti
natu r ali, in special modo per il mant e ni m e n t o della rete escur sio nis tic a della Tosca n a di cui alla
legge region ale 20 marzo 1998, n. 17 (Rete escu r sio nis tic a della Toscan a e disciplina delle attività
escu r sio nistic h e );
b) con le istituzioni scolastich e , per affianc a r e il corpo inseg n a n t e nelle iniziative e nei di educ azio n e
ambi en t al e.
Art. 123
Requisiti e obblighi per l'eserci zio dell'attività
1. Per l'ese rcizio della profes sion e di guida ambie n t al e è neces s a r io il posse s s o dei segu e n ti requisiti:
a) diplom a di scuola secon d a r i a di secon d o gra do o titolo di studio univer sit a rio tra quelli indicati nel
regola m e n t o e supe r a m e n t o dell'es a m e di cui all'ar ticolo 124; il posse s s o del titolo di studio
universit a rio sostituisc e la frequ e n z a del corso di cui alla lette r a b);
b) abilitazion e all'es e r cizio della profes sion e, conse g uit a media n t e la frequ e n z a dei corsi di
qualificazion e professio n al e e il supe r a m e n t o dell'es a m e di cui all'ar ticolo 124, oppu r e abilitazion e
conse g ui t a in altr a region e o stato mem b r o della Unione europ e a , oppu r e abilitazion e tecnic a di
accom p a g n a t o r e di media mont a g n a di cui all' articolo 22 della legge 2 genn aio 1989 , n. 6
(Ordina m e n t o della profes sion e di guida alpina), limitat a m e n t e alla specialità escu r sio nis tic a;
c) idoneit à psico- fisica all'es e r cizio della profes sion e attes t a t a da certificat o rilasci ato dalla aziend a
unità sanit a ri a locale del comu n e di resid e n z a ;
d) asse nz a di cond a n n e con sent e n z a pass a t a in giudic at o che compo r tin o l’inter dizion e, anch e
tem po r a n e a , dall’ese r cizio della profes sion e, salvo che sia interve n u t a la riabilitazion e o che siano
decor si cinqu e anni dal giorno in cui la pena è stata scont a t a o che, con sent e n z a pass a t a in
giudica to, sia stata conces s a la sospe n sio n e condizion ale della pen a.
2. È inoltr e neces s a r io che sia stato assolto l’obbligo della stipulazion e di una polizza assicu r a tiv a di
respo n s a b ilità civile a cope r t u r a dei rischi derivan ti alle perso n e dalla part e cip azio n e alle visite, con
Rac c o l t a Nor m a t i v a della Re gi o n e Tosc a n a
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massim al e non inferior e a quello stabilito con delibe r a zion e della Giunt a region ale.
3. L'ese r cizio della profes sion e di guida ambie n t al e nella specialità presc elt a è sogge t t o a SCIA da
pres e n t a r si, esclusiva m e n t e in via telem a tic a, allo SUAP comp e t e n t e per il territo rio nel quale si inten d e
iniziare l’attività.
4. Il comu n e, accer t a t a l'esist e n z a dei pres u p p o s ti e requisiti di legge, provved e , ai fini della tutela
dell'ut e n t e , al rilascio di una tess e r a di riconos ci m e n t o con fotogr afia secon d o il modello indicato dal
dirige n t e della comp e t e n t e stru t t u r a della Giunta region ale.
Art. 124
Rapporti con le profe ssio ni di guida alpina e di guida del parco o della riserva natural e
1. Le guide alpine maes t ri di alpinism o e gli aspir a n ti guide alpine iscritt e nell'ap p o sit o albo profes sion al e
region al e di cui all'articolo 145, posso no esercit a r e la professio n e di guida ambie n t al e escur sio nistic a.
2. Le guide del parco o della riserva natu r al e già abilitat e ai sensi dell'all' articolo 21, com m a 3, della
legge region al e 11 aprile 1995, n. 49 (Nor m e sui parchi, le riserv e natu r ali e le aree natu r ali prote t t e di
intere s s e locale) posso no continu a r e ad eser cit a r e l'attività esclusiva m e n t e nel parco o riserva natu r al e di
pertin e n z a . Possono altre sì eser cit a r e la profes sion e di guida ambie n t al e, nella specialità attine n t e , nel
caso in cui la loro formazion e ai sensi dell' articolo 21, comm a 3, della l.r. 49/19 9 5 , abbia gar a n tito la
conosc e n z a gene r a l e dell'int e r o territo rio region al e.
3. I sogge t ti di cui al com m a 2 che inten d o n o esercit a r e la profes sion e di guida ambie n t al e devono
poss ed e r e i requisiti e sono sogge t ti agli obblighi di cui all'ar ticolo 122, fatta eccezion e per il posses s o
dell'abilitazion e profes sion al e.
4. L'ente gesto r e del parco o della riserv a natu r al e può rilascia r e alle guide ambie n t ali abilitat e ai sensi
del pres e n t e testo unico un attes t a t o di specializzazion e di guida del parco o della riserv a di riferim e n t o , a
seguito dell'espl e t a m e n t o di un corso di specializzazion e e del supe r a m e n t o del relativo esam e.
Art. 125
Corsi di qualificazion e e specializza zio n e
1. La Region e riconosc e corsi di qualificazion e professio n al e e di specializzazion e per guide ambie n t a li, ai
sensi della nor m a tiva region al e vigent e.
2. I corsi di qualificazion e assicu r a n o la form azion e tecnico- pratica e teorica della guida ambie n t al e nella
singola specialit à, si conclu do n o con un esam e di abilitazion e e il rilascio del relativo atte s t a t o.
3. L'am mis sio n e ai corsi di qualificazion e è subor di n a t a al supe r a m e n t o di una prova attitu din al e teoricopratic a esplet a t a secon do le modalità stabilite dalla Region e.
4. I corsi di specializzazion e sono finalizzati all'a m plia m e n t o delle comp e t e n z e e all'ap p r ofo n di m e n t o delle
conosc e n z e e compr e n d o n o l'acquisizion e di nuove tecnich e, l'uso di mezzi e la specializzazion e su
porzioni di territo rio.
5. I corsi di specializzazion e sono riserva ti a coloro che già eser cit a n o l'attività di guida ambie n t al e e si
concludo n o con un esa m e e con il rilascio di un attes t a t o .
Art. 126
Modalità e conte n u t i dei corsi
1. Con deliber a zion e della Giunta region al e sono dete r m i n a t e le mate ri e ogget t o dei corsi di cui agli
articoli 123, comm a 4, e 124, il num e r o delle ore e le modalit à di acces so.
2. Nel provve dim e n t o di cui al com m a 1 sono dete r mi n a ti event u ali casi di parziale esone ro dalla
frequ e n z a dei corsi di qualificazion e e dalle relative prove attitu din ali di ammissio n e per i sogge t ti che
dimost ri no di avere già acquisito le relative conosc e n z e teorich e o tecnico- pratich e.
Art. 127
Obblighi profes sion ali
1. Le guide ambie n t ali gar a n ti sc o n o lo svolgim e n t o dell'esc u r sio n e nella sicur e zz a per i prop ri clienti
gra d u a n d o la difficoltà dei perco r si alle effettive capacit à degli stessi.
Art. 128
Pubblicità dei prezzi
1. Il mat e ri al e pubblicita rio e inform a tivo delle prest azioni profes sion ali contie n e l'indicazion e dei relativi
prezzi.
2. È vietato applica r e prezzi supe rio ri a quelli pubblicizzati.
SEZIONE II
Rac c o l t a Nor m a t i v a dell a Re g i o n e Tos c a n a
Tes t o ag g i o r n a t o al 20/ 1 2 / 2 0 1 6
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Vigilanz a e sanzioni
Art. 129
Sanzioni am mi ni st ra ti v e
1. È sogge t t o alla sanzion e amminist r a t iv a pecu ni a ri a da euro 1.000, 0 0 a euro 6.000, 0 0:
a) chiun q u e esercit a l'attività professio n al e di guida ambie n t al e senza aver pres e n t a t o la SCIA;
b) i sogg et ti di cui agli articoli 87 e 96 che, per lo svolgime n t o della prop ria attività, si avvalgo no
delle perso n e di cui alla lette r a a).
2. È sogg et t a alla sanzion e amminist r a tiv a pecu ni a ri a da euro 300,0 0 a euro 1.500, 0 0, la guida
ambi en t al e che contr avvie n e al divieto di cui all'ar ticolo 127, com m a 2.
3. È sogge t t a alla sanzion e amminist r a tiv a pecu nia ri a da euro 100,0 0 a euro 600,00, la guida ambie n t al e
che contr avvie n e al dispos to dell'articolo 127, com m a 1.
4. In caso di reite r a zio n e di una delle violazioni di cui al pres e n t e articolo nei due anni succe s sivi, le
relative sanzioni pecu ni a ri e sono raddo p pi a t e
Art. 130
Divieto di prosec u zi o n e dell'at tività
1. La pros ec uzio n e dell’attività di guida ambie n t al e è vietat a dal comu n e qualora l’inter e s s a t o perd a uno
dei requisiti richiesti per l’iscrizion e.
2. In caso di divieto di pros ec uzio n e dell’attività è ritirat a la tesse r a di riconos ci m e n t o .
CAPO IV
Ma e s t r o di sci
SEZIONE I
Definizion e e attività
Art. 131
Definizion e dell'attività di maes t ro di sci
1. È maes t r o di sci, ai sensi dell' articolo 2 della legge 8 marzo 1991, n. 81 (Legge- qua d r o per la
profes sion e di maes t r o di sci e ulterio ri disposizioni in mat e ri a di ordina m e n t o della profes sion e di guida
alpina), chi inseg n a professio n al m e n t e , anch e in modo non esclusivo e non continu a tivo, a perso n e singole
e a grup pi di perso n e , le tecnic h e sciistich e in tutte le loro specializzazioni, esercit a t e con qualsiasi tipo di
attr ezzo, su piste da sci, itiner a ri sciistici, perco r si di sci fuori pista ed escur sio ni con gli sci che non
compo r tin o difficoltà richie d e n ti l'uso di tecnic h e e mat e ri ali alpinistici, quali corda, piccozza e ramp o ni.
2. Le aree sciistich e ove è previst a l'attività dei maes t ri di sci sono individu a t e e delimita t e ai sensi della
legge region al e 13 dicem b r e 1993, n. 93 (Norm e in mate ri a di piste da sci e impian ti a fune ad esse
colleg a ti).
Art. 132
Albo profe ssio nal e regional e dei maes t ri di sci
1. È istituito l’albo profes sion al e region al e dei maes t ri di sci nel quale sono iscritti tutti i sogge t ti che
eser cit a n o in modo stabile in Toscan a la profes sion e di maes t r o di sci. Si inten d e eser cizio stabile della
profes sion e l’attività svolta dal maes t r o di sci che ha un reca pito in Tosca n a ai fini dell’offert a delle
prop rie prest azioni.
2. L'albo è tenut o ed aggior n a t o dal Collegio region ale dei maes t ri di sci di cui all'ar ticolo 137, sotto la
vigilanza della Regione che la esercit a nelle forme previste dall' articolo 141.
3. L'albo professio n al e region ale dei maes t ri di sci è suddiviso, per specialità, nelle segu e n ti sezioni:
a) maes t ri di sci alpino;
b) mae st ri di sci di fondo;
c) mae st ri di sci di snowbo a r d .
4. L'iscrizione nell'albo professio n al e ha efficacia per tre anni, è limitat a alla sezione in cui il maes t r o è
iscritto ed è mant e n u t a a seguito di pres e n t a zio n e del certificato di idoneit à psico- fisica di cui all'articolo
132, comm a 1, lette r a a), nonch é dell'att e s t a t o di frequ e n z a degli appositi corsi di aggior n a m e n t o
obbliga to ri di cui all'articolo 133.
5. Coloro che alla data di entr a t a in vigore della pres e n t e legge sono iscritti nell’albo profes sio n al e
region ale dei mae s t ri di sci istituito dalla l.r. 42/200 0 sono iscritti d’ufficio nell’albo di cui al comm a 1.
Art. 133
Requisiti per l'iscrizion e all'albo
Rac c o l t a Nor m a t i v a della Re gi o n e Tosc a n a
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1. Possono esse r e iscritti all'albo profes sion al e region al e dei maes t ri di sci coloro che sono in posse s s o
dei segu e n ti requisiti:
a) idoneit à psico- fisica atte st a t a da certificato rilascia to dall'azien d a unità sanit a ri a locale del
comu n e di resid e n z a ;
b) assolvime n t o dell'obbligo scolas tico;
c) asse nz a di cond a n n e con sent e n z a pass a t a in giudicat o che compo r ti no l’inter dizion e, anch e
tem po r a n e a , dall’ese r cizio della professio n e , salvo che sia interv e n u t a la riabilitazion e o che siano
decorsi cinqu e anni dal giorno in cui la pen a è stat a scont a t a o che, con sent e n z a pass a t a in
giudic at o, sia stat a conce s s a la sosp e n sio n e condizion al e della pena;
d) abilitazion e all'ese r cizio della professio n e, conse g ui t a media n t e la frequ e n z a dei corsi di
qualificazion e professio n al e di cui all'ar ticolo 133 e il supe r a m e n t o dei relativi esami.
2. Il collegio region al e dei maes t ri di sci, di cui all’articolo 137, accer t a t a l'esist e n z a dei pres u p p o s ti e
req uisiti di legg e, provve d e al rilascio di una tesse r a di riconosci m e n t o con fotogr afi a secon d o il modello
indicato dal dirige n t e della comp e t e n t e strut t u r a della Giunta region al e.
Art. 134
Corsi di qualificazion e, aggiorna m e n t o e specializza zion e
1. La Region e riconosc e corsi di qualificazion e e di specializzazion e profes sion al e per maes t ri di sci,
nonch é di aggior n a m e n t o obbliga to rio, ai sensi della nor m a tiva region ale vigent e.
2. Gli interv e n ti form ativi sono attu a ti in collabo r a zio n e con il Collegio region al e dei maes t ri di sci
preve d e n d o , per le mat e ri e di carat t e r e tecnico e didat tico, l'impieg o di istru tt o ri nazionali della
Fed er a zio n e italian a sport invern ali.
3. I corsi di qualificazion e professio n al e assicu r a n o la form azio n e tecnico- pratica e teoric a del maes t r o di
sci nella singola specialit à e si conclu do n o con un esam e e con il rilascio del relativo atte st a t o.
4. L'am mis sio n e ai corsi di qualificazion e è subor di n a t a al supe r a m e n t o di una prova attitu din al e pratic a.
5. I corsi di aggior n a m e n t o si riferisco n o alle stess e mate ri e di inseg n a m e n t o previst e per i corsi di
qualificazion e. L'att e s t a t o di frequ e n z a finale viene rilasciat o ai soli sogg e t ti che abbian o assicu r a t o la
propri a pres e n z a ad almen o il 75 per cento delle ore di inseg n a m e n t o .
6. Il maes t r o di sci che si trovi nella impossibilità di frequ e n t a r e il corso di aggior n a m e n t o periodico
obbligat o ri o a caus a di malat tia o di altro comp r ov a t o motivo di forza mag gio r e è tenu to a frequ e n t a r e il
corso di aggior n a m e n t o imme di a t a m e n t e succes sivo alla cessazion e dell'imp e di m e n t o ; in tal caso, la
validità dell'iscrizion e nell'albo professio n al e è prorog a t a fino a qua n d o il corso obbliga to rio sia supe r a t o
e, in ogni caso, per un periodo massi mo di tre anni, fatto salvo l'acce r t a m e n t o dell'idon eit à psico- fisica di
cui all'articolo 132, comm a 1, lette r a a).
7. I corsi di specializzazion e sono finalizzati all'acq uisizion e di particola ri tecnic h e, sono riserv a ti ai
sogg et ti già iscritti all'albo profes sion al e e si conclu do n o con il rilascio del relativo atte s t a t o.
Art. 135
Modalità e conte n u t i dei corsi
1. Con delibe r a zio n e della Giunt a region al e sono dete r m i n a t e le mate ri e ogge t to dei corsi di cui
all'articolo 133, il nume r o delle ore e le modalit à di access o. Le mat e ri e e gli argo m e n ti dei corsi sono
dete r m i n a t i nel rispet t o dei crite ri e dei livelli delle tecnic h e sciistich e definiti dalla Fede r a zio n e italian a
sport inver n ali.
2. Nel provvedi m e n t o di cui al comm a 1 sono dete r mi n a ti i casi di parziale eson e r o dalla frequ e n z a dei
corsi di qualificazion e e dalle relative prove attitu din ali di ammis sion e per i sogg e t ti che dimost r a n o di
aver già acquisito le relative conosc e n z e teorich e o tecnico- pratic h e.
3. I maes t ri di sci già abilitati in una specialità che han no supe r a t o la prova attitu di n al e per l'am mis sio n e
ai corsi di qualificazion e di altra specialità sono eson e r a t i dal corso di form azion e e dall'es a m e
limitat a m e n t e alle mat e ri e già ogge t to del corso di form azion e per il quale è stat a otten u t a l'abilitazion e.
Art. 136
Mae st ri di sci di altre regioni e stati
1. I maes t ri di sci già iscritti negli albi professio n ali di altre regioni o provinc e auto no m e che inten d o n o
esercit a r e stabilm e n t e la professio n e di maes t r o di sci in Toscan a richiedo n o l'iscrizione nell'albo
professio n al e region al e della Toscan a.
2. Il Collegio region ale dei mae st ri di sci provved e all'iscrizion e dopo aver verificato la per m a n e n z a dei
req uisiti di cui all'articolo 132.
3. I mae s t ri di sci iscritti negli albi di altre regioni o province auto no m e che inten d o n o eser cit a r e
tem po r a n e a m e n t e o saltua ri a m e n t e in Tosca n a ne dan no preve n tiva comu nic azio n e al Collegio region al e
Rac c o l t a Nor m a t i v a dell a Re g i o n e Tos c a n a
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dei mae s t ri di sci, indica n d o le località sciistich e nelle quali inten d o n o esercit a r e e il periodo di attività.
4. Ai mae s t ri di sci citta dini di stati mem b ri dell'Union e europ e a diversi dall'Italia non iscritti in alcun
albo region al e che inten do n o eser cit a r e in Tosca n a la professio n e in manie r a stabile o in via occasio n al e e
tem po r a n e a , si applica la disciplina conte n u t a nel decr e t o legislativo 9 novem b r e 2007, n. 206 (Attuazion e
della diret tiva 2005/3 6/C E relativa al riconosci m e n t o delle qualifiche profes sion ali, nonc h é della direttiva
2006/1 0 0/C E che adeg u a dete r m i n a t e direttive sulla libera circolazion e delle perso n e a seguito
dell'ad e sio n e di Bulgari a e Romani a).
5. Gli obblighi di cui al comm a 3, non si applica no ai maes t ri di sci proveni e n ti con i loro allievi da altre
regioni, provinc e auto no m e o da altri stati che eser cit a n o tem po r a n e a m e n t e in Toscan a.
6. Ai cittadi ni di stati non mem b ri dell'Union e euro p e a che vogliono eser cit a r e stabilm e n t e la professio n e
di maes t r o di sci si applica no le disposizioni conte n u t e nel regola m e n t o ema n a t o con decr e t o del
Presid e n t e della Repu b blic a 31 agosto 1999, n. 394 (Regola m e n t o reca n t e norm e di attu a zion e del testo
unico delle disposizioni conce r n e n t i la disciplina dell'immi g r a zio n e e norm e sulla condizion e dello
stranie r o, a norm a dell' art. 1, comm a 6, del d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286 ).
7. L'eser cizio stabile della profes sion e dei maes t ri di sci di stati non appa r t e n e n t i all'Union e euro p e a è
subo rdi n a t o alla iscrizione nell'albo del Collegio region al e dei mae st ri di sci della Toscan a. L'iscrizion e è
effett u a t a a seguito di riconosci m e n t o, da part e della Fede r a zio n e italian a sport invern ali d'inte s a con il
Collegio nazion ale dei maes t ri di sci, della equivale nz a del titolo profes sion al e acquisito nello stato di
proveni e n z a , di verifica della recipr ocit à di tratt a m e n t o e della sussist e n z a dei requisiti sogg e t tivi di cui
all'ar ticolo 132.
8. I mae s t ri di sci di stati non mem b ri dell'Union e euro p e a non iscritti in albi profes sion ali italiani
posson o esercit a r e tempo r a n e a m e n t e in Tosca n a previa richies t a di nulla osta al Collegio region ale dei
mae st ri di sci della Toscan a. Il nulla osta è rilasciat o a seguito di riconos ci m e n t o , da
part e della
Fede r a zio n e italian a sport invern ali d'inte s a con il Collegio nazional e dei mae st ri di sci, della equivale nz a
del titolo profes sio n al e acquisito nello stato di prove nie n z a e di verifica della recip ro cit à di tratt a m e n t o .
Art. 137
Esercizio abusivo della prof essio n e
1. L'eser cizio abusivo della profes sion e di maes t r o di sci è punito ai sensi dell'articolo 348 del codice
penal e.
Art. 138
Collegio regionale dei mae s t ri di sci
1. Il Collegio region al e dei maes t ri di sci è orga n o di autodisciplin a e di autogov e r n o della profes sion e; ne
fanno part e tutti i mae s t ri iscritti nell'albo della Regione, nonch é i maes t ri di sci che abbia no
mom e n t a n e a m e n t e sospe so l'attività oppu r e l'abbia n o cess a t a.
2. Sono orga ni del collegio:
a) l'Asse m bl e a, costituit a da tutti i mem b ri del Collegio;
b) il Consiglio diret tivo, i cui compo n e n t i sono eletti dall’Asse m bl e a con le modalit à previste dal
regola m e n t o di cui al com m a 3, lette r a d);
c) il Presid e n t e , eletto dal Consiglio diret tivo al proprio inter n o.
3. Spet t a all'Asse m bl e a del Collegio:
a) elegg e r e il Consiglio diret tivo;
b) approva r e annu al m e n t e il bilancio del Collegio;
c) elegg e r e i prop ri rapp r e s e n t a n t i nel Collegio nazion ale dei maes t ri di sci;
d) adott a r e il regola m e n t o relativo al funzion a m e n t o del Collegio, su propo st a del Consiglio diret tivo;
e) pronu n ci a r si su ogni questio n e che sia sottopos t a dal Consiglio diret tivo o sulla quale una
pron u n ci a dell'ass e m b l e a sia richies t a da almen o un quinto dei compo n e n ti.
4. Spet t a al Consiglio direttivo del Collegio:
a) svolger e tutte le funzioni conce r n e n ti la tenu t a dell'albo;
b) vigilare sull'es e r cizio della profes sion e;
c) applica r e le sanzioni disciplina ri;
d) collabo r a r e con la Region e nell'or g a nizzazio n e delle attività form ative di cui agli articoli 133 e 134;
e) svolger e ogni altra azione dirett a a tutela r e gli inter e s si degli iscritti;
f) stabilire le carat t e ri s tic h e e le modalità d'uso del distintivo di riconos ci m e n t o e della divisa di
mae st r o di sci.
5. Il Consiglio region al e, su richiest a di una region e contig u a e previa intes a con la mede si m a, sentito il
consiglio diret tivo del Collegio region al e dei maes t ri di sci, può deliber a r e la trasfor m a zio n e del Collegio
region ale in Collegio inter r e g io n a l e.
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Art. 139
Scuol e di sci
1. Agli effetti del pres e n t e testo unico, per scuola di sci si inten d e qualu n q u e orga nizzazio n e oper a n t e sul
territo rio region ale che si avvalg a dell’attività professio n al e coordi n a t a di più maes t ri di sci. Le scuole di
sci devono avere sede nelle are e sciistich e di cui all'ar ticolo 130, com m a 2.
2. Le scuole di sci devono dispor r e di una sede adeg u a t a e stipula r e una polizza assicu r a tiva di
respo n s a bilit à civile verso terzi, a cope r t u r a dei rischi derivan ti alle perso n e e conse g u e n t i all'ese r cizio
dell'inse g n a m e n t o da part e dei maes t ri di sci ade r e n ti alla scuola, con massi m al e non inferior e a quello
stabilito con deliber a zio n e della Giunt a region al e.
3. Il legale rapp r e s e n t a n t e di una associazion e o societ à di maes t ri di sci che inten d e istituir e una scuola
di sci tras m e t t e , esclusiva m e n t e in via telem a tic a, la SCIA allo SUAP del comu n e in cui inten d e ubicar e la
sede della scuola, attes t a n d o il posse s s o dei requisiti e l'assolvim e n t o degli obblighi di cui al pres e n t e
articolo, nonc h é l'impe g n o a prest a r e oper a in interve n ti strao r di n a ri di soccors o sulla neve.
4. Alla SCIA è allega t a la copia dello statu t o, che deve esse r e ispira to a crite ri di democ r a ti cit à e di
part e cip a zion e effettiva dei maes t ri di sci alla gestion e e all'org a nizz azion e della scuola.
Art. 140
Pubblicità dei prezzi
1. Il mate ri ale pubblicita rio e inform a tivo delle prest azioni professio n ali di maes t r o di sci contien e
l'indicazion e dei relativi prezzi.
2. Le scuole di sci espon g o n o nelle loro sedi e negli event u ali reca piti, in modo ben visibile al pubblico, la
tabella dei prezzi pratica ti.
3. È vietato applica r e prezzi supe rio ri a quelli pubblicizzati.
SEZIONE II
Vigilanza e sanzioni
Art. 141
Sanzioni disciplinari
1. I mae s t ri di sci iscritti nell'albo region ale che si ren do n o colpevoli di violazion e delle norm e di
deontolo gia profes sion al e, oppu r e delle norm e di compo r t a m e n t o previst e dal pres e n t e testo unico e dalla
legge 81/19 9 1 , sono passibili delle segu e n ti sanzioni disciplin a ri:
a) amm o nizion e scritt a;
b) censu r a ;
c) sospe n si o n e dall'albo per un periodo comp r e s o tra un mese e un anno;
d) radiazion e dall'albo.
2. I provvedi m e n ti disciplina ri sono adott a ti dal Consiglio diret tivo del Collegio region al e a mag gio r a n z a
assolut a dei compo n e n t i; contro di essi è amm e s s o ricorso al Consiglio direttivo del Collegio nazion ale
entro trent a giorni dalla notifica. La proposizion e del ricorso sospe n d e fino alla decision e l'esec u tivit à del
provve di m e n t o .
Art. 142
Vigilanza della Region e sul Collegio regional e
1. La vigilanza sul Collegio region al e dei maes t ri di sci spett a alla Giunta region al e.
2. Ai fini di cui al comm a 1, il Presid e n t e del Collegio region ale dei maes t ri di sci tras m e t t e alla Giunt a
region al e, entro il termi n e pere n t o rio del 30 sette m b r e di ogni anno:
a) copia degli atti conce r n e n ti la tenu t a dell'albo, corr e d a ti della relativa docu m e n t a zio n e;
b) i provvedi m e n ti del Collegio region ale in mat e ri a di sanzioni disciplina ri adott a t e ai sensi del
pres e n t e testo unico.
3. La Giunt a region al e approva i regola m e n t i relativi al funziona m e n t o del Collegio region al e.
4. La Giunt a region al e delibe r a lo scioglim e n t o del Consiglio direttivo del Collegio region al e che non sia
in grad o di funziona r e regola r m e n t e , sentito il par e r e del Collegio nazion al e. In tal caso, le funzioni del
Consiglio diret tivo sono affidat e a un commiss a rio strao r di n a r io fino alla elezion e del nuovo consiglio, che
deve aver luogo entro novan t a giorni dallo scioglim e n t o del prec e d e n t e .
Art. 143
Sanzio ni am mi ni st ra ti v e
1. Ferm o resta n d o qua n to previsto dalle norm e pen ali, è sogge t t o alla sanzion e amminist r a t iv a pecu ni a ri a
da euro 1.000, 0 0 a euro 6.000, 0 0:
Rac c o l t a Nor m a t i v a dell a Re g i o n e Tos c a n a
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a) chiun q u e esercit a stabilm e n t e la professio n e di mae st r o di sci senza esser e iscritto all'albo
region ale di cui all'ar ticolo 131;
b) il maest r o di sci di uno stato non mem b r o dell’Union e euro p e a che esercit a
tem po r a n e a m e n t e
l'attività senza aver otten u t o il preven tivo nulla osta di cui all'ar ticolo 135, com m a 8.
2. È sogge t t o alla sanzion e amminist r a t iv a pecu ni a ri a da euro 300,00 a euro 1.500, 0 0 il maest r o di sci
che contr avvie n e alla disposizion e dell'ar ticolo 139, com m a 3. La sanzion e è raddo p pi a t a nell'ipot e si in cui
contr avv e n g a a tale disposizion e una scuola di sci.
3. È sogge t t o alla sanzion e amminist r a t iv a pecu ni a ri a da euro 100,00 a euro 600,0 0:
a) il maes t r o di sci iscritto ad albo region ale che eser cit a tem po r a n e a m e n t e l'attività senza aver
provved u t o a darn e preve n tiv a comu nic a zion e ai sensi dell'ar ticolo 135, comm a 3;
b) il maest r o di sci o le scuole di sci che violano l'articolo 139, com mi 1 e 2.
4. L'eser cizio abusivo di scuole di sci, comu n q u e deno min a t e , compo r t a la sanzion e amminist r a tiva
pecu ni a ri a da euro 800,00 a euro 4.800, 0 0.
5. In caso di reite r a zio n e di una delle violazioni di cui al pres e n t e articolo nei due anni succe s sivi, le
relative sanzioni pecu ni a ri e sono raddo p pi a t e .
Art. 144
Divieto di prosec u zi o n e dell’attività
1. La prose c u zion e
dell’attività professio n al e di mae s t r o di sci è vietat a dal comu n e qualor a
l’inter e s s a t o perd a uno dei requisiti richies ti per l’esercizio dell’attività. In tal caso è ritira t a la
tess e r a di riconos ci m e n t o.
CAPO V
Gui d a alpi n a
SEZIONE I
Definizion e e attività
Art. 145
Definizion e dell'attività di guida alpina
1. È guida alpina, ai sensi dell' articolo 2 della l. 6/1989 , chi svolge professio n al m e n t e , anch e in modo
non esclusivo e non contin u a tivo, le segu e n ti attività:
a) accom p a g n a m e n t o di perso n e in asce n sio ni sia su roccia che su ghiaccio o in escu r sio ni in
mont a g n a ;
b) accom p a g n a m e n t o di perso n e in asce n sio ni sci- alpinistic h e o in escu r sio ni sciistich e;
c) inseg n a m e n t o delle tecnich e alpinistic h e e sci- alpinistich e, con esclusion e delle tecnich e sciistich e
su piste di disces a e di fondo.
2. La profes sion e si articola in due gradi:
a) aspira n t e guida;
b) guida alpina - mae s t r o d'alpinis m o.
3. L'aspir a n t e guida può svolge r e le attività di cui al comm a 1 con riferim e n t o ad asce n sio ni di difficoltà
non supe rior e al sesto grado; detto limite non sussist e nel caso in cui l'aspir a n t e guida alpina fa part e
di comitive condot t e da una guida alpina- maes t r o d'alpinis m o e nelle arra m pi c a t e in stru tt u r e o
palest r e attr ezz a t e per l'arr a m p i c a t a sportiva.
4. L'aspir a n t e guida può esercit a r e l'inseg n a m e n t o siste m a tic o delle tecnich e alpinistich e o scialpinistich e solo nell'a m bi to di una scuola di alpinism o o di sci- alpinism o.
5. L'aspir a n t e guida deve conse g ui r e il grado di guida alpina - mae st r o d'alpinis m o entro il decimo anno
succ es sivo a quello in cui ha conse g uit o l'abilitazion e tecnica all'ese r cizio della professio n e . In difetto,
il diritto all'iscrizion e all'albo profes sion al e di cui all'articolo 145 deca d e .
6. Le guide alpine, in caso di infortu ni in mont a g n a o comu n q u e di pericolo per alpinisti, escur sio nis ti o
sciato ri, sono tenut e a prest a r e la loro oper a di soccors o comp a ti bilm e n t e con il dover e di mant e n e r e
le condizioni di massi m a sicur ezz a per i propri clienti.
Art. 146
Albo profe ssio nal e regional e delle guide alpine
1. È istituito l’albo profes sion al e region ale delle guide alpine nel quale sono iscritti tutti i sogge t ti
che
eser cit a n o in modo stabile in Tosca n a la professio n e di guida alpina.
2. L'albo è distinto in due sezioni nelle quali sono iscritt e, rispe t tiva m e n t e , gli aspira n ti guide e le guide
alpine- maes t ri di alpinism o. L'albo è tenut o e aggior n a t o dal Collegio region al e delle guide alpine di
Rac c o l t a Nor m a t i v a della Re gi o n e Tosc a n a
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cui all'ar ticolo 150, sotto la vigilanz a della Regione che la esercit a nelle form e previst e dall'a r ticolo
154.
3. È da inten d e r s i eser cizio stabile della professio n e l'attività svolta dalla guida alpina avent e un
reca pito, anch e stagion al e, in Toscan a ai fini dell'offer t a delle prop rie pres t azioni.
4. L'iscrizione nell'albo professio n al e region ale ha efficacia per tre anni ed è mant e n u t a a seguito di
pres e n t a zio n e del certificato di idoneit à psico- fisica di cui all'articolo 146, comm a 1, lette r a b),
nonch é dell'at t e s t a t o di frequ e n z a degli appositi corsi di aggior n a m e n t o obbligat o ri di cui all'articolo
147.
5. La guida impossi bilitat a a frequ e n t a r e il corso di aggior n a m e n t o periodico obbliga to rio a caus a di
malat ti a od altro comp rov a t o motivo di forza maggior e, è tenu t a a frequ e n t a r e il corso di
aggior n a m e n t o imme di a t a m e n t e succe s sivo alla cess azio n e dell'imp e di m e n t o ; in tal caso, la validità
dell'iscrizion e nell'albo profes sion al e è prorog a t a fino a qua n d o il corso obbligat o rio sia supe r a t o ed,
in ogni caso, per un periodo massim o di tre anni, fatto salvo l'acce r t a m e n t o dell'idon eit à psico- fisica
di cui all'articolo 146, comm a 1, lette r a b).
6. In caso di manc a t o rinnovo dell'iscrizion e all'albo profes sion al e, per m a n e la facoltà di reiscrizion e
allo stesso nei succe s sivi sei anni dietro pres e n t a zio n e delle certificazioni di cui al comm a 4.
7. Coloro che alla data di entr a t a in vigore della pres e n t e legge sono iscritti nell’albo profes sio n al e
region al e delle guide alpine istituito dalla l.r. 42/200 0 sono iscritti d’ufficio nell’albo di cui al comm a
1.
Art. 147
Requisi ti per l'iscrizion e all'albo
1. Possono esse r e iscritti nell'albo professio n al e region al e delle guide alpine coloro che sono in
poss es s o dei segu e n ti requisiti:
a) età minima di ventu n o anni per le guide alpine- maes t ri di alpinism o;
b) idoneit à psico- fisica atte st a t a da certificato rilascia to dall'azien d a unità sanit a ri a locale del comu n e
di resid e n z a ;
c) assolvim e n t o dell'ob bligo scolastico;
d) asse nz a di cond a n n e con sent e n z a pass a t a in giudicat o che compo r ti no
l’inter dizion e, anch e
tem po r a n e a , dall’ese r cizio della profes sion e, salvo che sia interve n u t a la riabilitazion e o che siano
decorsi cinqu e anni dal giorno in cui la pen a è stat a scont a t a o che, con sent e n z a pass a t a in giudic at o,
sia stat a conces s a la sosp e n sio n e condizion al e della pen a;
e) abilitazion e
all'ese r cizio della professio n e, conse g ui t a media n t e la frequ e n z a
qualificazion e professio n al e di cui all'ar ticolo 147 ed il supe r a m e n t o dei relativi esa mi.
dei
corsi
di
2. Il Collegio region al e delle guide alpine, accer t a t a l'esiste nz a dei pres u p p o s ti e requisiti di legge,
provve d e al rilascio di una tess e r a di riconos ci m e n t o con fotogr afia secon d o il modello indicato dal
dirige n t e della comp e t e n t e stru t t u r a della Giunta region ale.
Art. 148
Corsi di qualificazion e e aggiorna m e n t o
1. La Region e riconos c e corsi di qualificazion e profes sion al e per aspira n ti guide e guide alpine- mae s t ri
di alpinism o, nonc h é i corsi di aggior n a m e n t o obbligat o rio.
2. Ai corsi di qualificazion e per guide alpine- maes t ri di alpinism o sono amm e s si unica m e n t e gli
aspira n ti guida che abbia no esercit a t o la profes sion e per almen o due anni.
3. L'am mission e ai corsi di qualificazion e per aspir a n ti guida è subor di n a t a al supe r a m e n t o di
una
prova pratic a attitu din al e.
4. Gli interve n ti forma tivi sono attu a ti in collabor a zion e con il Collegio region ale delle guide alpine di
cui all'ar ticolo 150 e avvalen d o si del Collegio nazion ale delle guide alpine di cui all' articolo 15 della l.
6/198 9 .
5. I corsi di aggior n a m e n t o obbligat o rio si conclu do n o con il rilascio di un atte s t a t o di frequ e n z a alle
sole guide che abbian o assicu r a t o la propri a pres e n z a
inseg n a m e n t o .
ad alme no il 75 per cento delle ore di
Art. 149
Modalità e conte n u t i dei corsi
1. La Giunta region ale, con propri a delibe r a zio n e , sentito il Collegio region al e delle guide alpine,
dete r m i n a le mat e ri e ogget to dei corsi di cui all'articolo 147, il num e r o delle ore e le modalità di
acce ss o.
Rac c o l t a Nor m a t i v a dell a Re g i o n e Tos c a n a
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2. Nel provve dim e n t o di cui al com m a 1 sono dete r mi n a ti i casi di parziale esone r o dalla frequ e n z a dei
corsi di qualificazion e e dalle relative prove attitu di n ali di ammissio n e per i sogge t ti che dimost r a n o
di aver già acquisito le relative conosc e n z e teorich e o tecnico- pratich e.
Art. 150
Guide alpine di altre regioni e stati
1. Le guide alpine già iscritte negli albi di altre regioni che inten d o n o esercit a r e stabilm e n t e la
profes sion e anch e in Toscan a devono richied e r e l'iscrizion e nell'albo profes sion al e region al e della
Tosca n a .
2. Il Collegio region ale di cui all'articolo 150 provve d e all'iscrizion e dopo aver verificato la sussist e n z a
dei requisiti di cui all'ar ticolo 146.
3. L'ese r cizio, della professio n e da part e di guide alpine che proven g o n o dall'es t e r o o da altre regioni
italian e e che accom p a g n a n o loro clienti non è subor din a t o all'iscrizion e nell'albo.
4. L'iscrizion e, per i cittadi ni di stati non app a r t e n e n t i
all'Union e europ e a , è subor din a t a al
riconos ci m e n t o da part e del Collegio nazional e delle guide alpine dell'eq uiv ale nz a del titolo rilasciat o
nello stato di proveni e n z a .
Art. 151
Collegio regionale delle guide alpine
1. Il Collegio region ale delle guide alpine è orga n o di autodisciplin a e di autogov e r n o della profes sio n e;
del Collegio fanno part e tutti gli aspira n ti guida e le guide alpine- maes t ri di alpinism o iscritti nell'albo
region ale, nonch é le guide alpine maes t ri di alpinism o e gli aspir a n ti guida che abbia no cess a t o
l'attività per anzianit à o per invalidità, reside n ti in Toscan a.
2. Sono organi del Collegio:
a) l'Asse m bl e a, costituit a da tutti i mem b ri del Collegio;
b) il Consiglio direttivo, i cui compo n e n t i sono eletti dall'ass e m b l e a con le modalità previst e dal
regola m e n t o di cui al com m a 3, lette r a d);
c) il Presid e n t e , eletto dal Consiglio diret tivo e scelto fra le guide alpine mae st ri di alpinis mo
compo n e n t i il Consiglio stesso.
3. Spett a all'Asse m bl e a del Collegio:
a) elegg e r e il Consiglio diret tivo;
b) approva r e annu al m e n t e il bilancio del Collegio;
c) pronu n ci a r si su ogni questio n e che sia sottopos t a dal Consiglio o sulla quale una pronu n ci a
dell'Asse m bl e a sia richies t a da almen o un terzo dei compo n e n t i;
d) adott a r e il regola m e n t o relativo al funzion a m e n t o del Collegio, su propo st a del Consiglio diret tivo.
4. Spett a al Consiglio diret tivo del Collegio:
a) svolger e tutt e le funzioni conce r n e n t i la tenut a dell'albo;
b) vigilare sull'es e r cizio della profes sion e ed applica r e le sanzioni disciplina ri;
c) collabor a r e con la Region e e con ogni altro ente, anch e ai fini della tutela dell'a m bi e n t e mont a n o,
nonch é della promozion e dell'alpinis m o e del turis mo mont a n o;
d) svolger e ogni altra azione dirett a a tutela r e gli inter e s si degli iscritti;
e) stabilire le carat t e ri s tic h e e le modalità d'uso del distintivo di riconos ci m e n t o di guida alpina.
Art. 152
Scuol e di alpinis m o e di scialpinis m o
1. Agli effetti del pres e n t e testo unico, per scuola di alpinism o e di sci- alpinism o si inten d e qualun q u e
orga nizz azion e oper a n t e sul territo rio region al e che si avvalg a dell’attività professio n al e coordin a t a di
più guide alpine.
2. Le scuole di sci devono dispor r e di una sede adeg u a t a e stipula r e una polizza assicu r a tiva di
respo n s a b ilità civile verso terzi a cope r t u r a dei rischi conse g u e n ti all'ese r cizio dell'at tività da part e
delle guide alpine ade r e n ti alla scuola, con massi m al e non inferior e a quello stabilito con
delibe r a zion e della Giunta region ale.
3. L'istituzion e di una scuola di alpinism o e di sci- alpinis mo è sogg e t t a a SCIA da pres e n t a r e ,
esclusiva m e n t e in via tele m a tic a , allo SUAP comp e t e n t e per il territo rio in cui s'inte n d e ubica r e la
scuola.
4. La SCIA è pres e n t a t a dal legale rapp r e s e n t a n t e di un'a ss o ci azio n e o societ à di guide alpine e attes t a
il posse s s o dei requisiti di cui ai commi 1 e 2, nonch é l'impe g n o a pres t a r e oper a in interv e n ti
strao r di n a r i di soccors o in mont a g n a .
5. Alla SCIA è allega t a la copia dello statu t o, che deve esse r e ispira to a crite ri di democ r a ti cit à e di
Rac c o l t a Nor m a t i v a della Re gi o n e Tosc a n a
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part e cip a zion e effettiva delle guide alpine alla gestion e e all'org a nizz azio n e della scuola.
Art. 153
Pubblicità dei prezzi
1. Il mate ri ale pubblicita rio e inform a tivo delle pres t a zio ni professio n ali di guida alpina contien e
l'indicazion e dei relativi prezzi.
2. Le scuole di alpinis mo e sci- alpinism o espon g o n o nelle loro sedi e negli event u ali reca piti, in modo
ben visibile al pubblico, la tabella dei prezzi pratica ti.
3. È vietato applica r e prezzi supe riori a quelli pubblicizza ti.
SEZIONE II
Vigilanza e sanzioni
Art. 154
Sanzioni disciplinari
1. Le guide alpine iscritt e nell'albo region al e che si rend a n o colpevoli di violazion e delle norm e di
deontolo gia professio n al e, ovvero dalle norm e di compo r t a m e n t o previst e dal pres e n t e testo unico o
dalla l. 6/198 9 , sono passibili delle segu e n ti sanzioni disciplina ri:
a) amm o nizion e scritt a;
b) censu r a ;
c) sospe n si o n e dell'albo per un periodo comp r e s o tra un mes e ed un anno;
d) radiazion e dall'albo.
2. I provvedi m e n ti disciplina ri sono adott a ti dal Consiglio diret tivo del Collegio region al e a mag gio r a n z a
assolut a dei compo n e n t i; contro di essi è amm e s s o ricorso al consiglio direttivo del Collegio nazional e,
entro trent a giorni dalla notifica. La proposizion e del ricorso sospe n d e fino alla decision e l'esec u tivit à del
provve di m e n t o .
Art. 155
Vigilanza della Region e sul Collegio regional e
1. La vigilanza sul Collegio region al e delle guide alpine spett a alla Giunt a region ale.
2. Ai fini di cui al com m a 1, il presid e n t e del Collegio region al e delle guide alpine tras m e t t e alla Giunta
region al e, entro il termi n e pere n t o rio del 30 sette m b r e di ogni anno:
a) copia degli atti conce r n e n ti la tenu t a dell'albo, corr e d a ti della relativa docu m e n t a zio n e;
b) i provvedi m e n ti del Collegio region ale in mat e ri a di sanzioni disciplina ri adott a t e ai sensi del
pres e n t e testo unico.
3. La Giunt a region al e approva i regola m e n t i relativi al funziona m e n t o del Collegio region al e.
4. La Giunt a region al e delibe r a lo scioglim e n t o del Consiglio direttivo del Collegio che non sia in grado di
funzion a r e regola r m e n t e , sentito il pare r e del Collegio nazional e; in tal caso, le funzioni del Consiglio
diret tivo sono affidat e ad un commis s a rio strao r di n a rio fino alla elezion e del nuovo consiglio, che deve
aver luogo entro novant a giorni dallo scioglime n t o del prec e d e n t e .
Art. 156
Sanzio ni am mi ni st ra ti v e
1. Ferm o rest a n d o qua n to previsto dalle norm e pen ali, chiun q u e eser citi stabilm e n t e la profession e di
guida alpina senza esse r e iscritto nell'albo region ale di cui all'articolo 145 è sogg e t t o alla sanzion e
amminist r a tiv a pecu nia ri a da euro 1.000, 0 0 a euro 6.000, 0 0.
2. È sogge t t a alla sanzion e amminist r a t iv a pecu nia ri a da euro 300,00 a euro 1.500,0 0 la guida alpina che
contr avvie n e alla disposizion e dell'articolo 152, com m a 3. La sanzion e è raddo p pi a t a nell'ipot e si in cui
contr avvie n e a tale disposizion e una scuola di alpinism o e sci- alpinis mo.
3. Sono sogge t t e alla sanzion e amminist r a t iv a pecu nia ri a da euro 100,00 a euro 600,00 le guide alpine e
le scuole di alpinism o e sci- alpinis mo che contr avve n g o n o alle disposizioni dell'ar ticolo 152, commi 1 e 2.
4. L'ese r cizio abusivo di scuole di alpinism o e sci- alpinis mo, comu n q u e deno min a t e , compo r t a la sanzion e
amminist r a tiv a pecu nia ri a da euro 800,0 0 a euro 4.800,0 0.
5. In caso di reite r a zion e di una delle violazioni di cui al pres e n t e articolo nei due anni succes sivi, le
relative sanzioni amminis t r a tive pecu nia ri e sono raddo p pi a t e .
Art. 157
Divieto di prosec u zi o n e dell’attività
1. La prose c u zion e dell’attività professio n al e di guida alpina è vietat a dal comu n e qualor a l’inter e s s a t o
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perd a uno dei
riconos ci m e n t o.
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requisiti
richies ti
per
l’esercizio
dell’attività.
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In tal
caso
è ritirat a
la tess e r a
di
TITOLO IV
Vigilanz a e contr ollo
Art. 158
Vigilanza e controllo
1. Le funzioni di vigilanz a e controllo sul rispe t to delle disposizioni di cui al pres e n t e testo unico,
comp r e s a l'applicazion e delle sanzioni amminist r a t iv e, sono di comp e t e n z a degli enti cui è attrib uit a la
funzione di amminist r a zio n e attiva.
2. In caso di infrazioni conce r n e n ti le professio ni di maes t r o di sci e di guida alpina, i comu ni provvedo n o
ad inviare al rispe t tivo Collegio region al e copia dei verb ali di accer t a m e n t o delle infrazioni rigua r d a n t i i
sogge t ti iscritti nel relativo albo profes sion al e.
TITOLO V
Nor m e tra nsi t o ri e e abro g a zio ni
Art. 159
Nor m e transitorie
1. Fino all'ent r a t a in vigore del regola m e n t o rest a in vigore il regola m e n t o eman a t o con decr e t o del
Presid e n t e della Giunt a region ale 23 aprile 2001, n. 18/R (Regola m e n t o di attu a zion e del Testo unico delle
leggi region ali in mate ri a di turism o. l.r. 23 marzo 2000, n. 42 ), relativa m e n t e alle parti comp a ti bili, ed è
fatto salvo qua nt o previsto dalla deliber a zio n e della Giunt a region ale 7 sett e m b r e
2009, n. 763 (LR
35/200 0 - PRSE 2007- 2010 - Proge t t o Special e di Inter e s s e Region ale Toscan a Turistica & Comp e titiva) e
da quelle conse g u e n t i.
Art. 160
Abroga zio ni
1. Dalla data di entr a t a in vigore della pres e n t e legge sono abrog a ti:
a) la legge region ale 23 marzo 2000, n. 42 (Testo unico delle leggi region ali in mate ri a di turis mo);
b) la legge region ale 17 genn aio 2005, n. 14 (Modifiche alla legge region al e 23 marzo 2000, n. 42
“Testo unico delle leggi region ali in mate ri a di turism o”);
c) l’articolo 11 della legge region ale 27 luglio 2007, n. 40 (Legg e di man u t e n zio n e dell’ordin a m e n t o
region ale 2007);
d) gli articoli da 71 a 77 della legge region al e 29 dicem b r e 2010, n. 65 (Legge finanzia ria per l’anno
2011);
e) la legge region ale 11 dice m b r e 2012, n. 74 (Modifiche alla legge region al e 23 marzo 2000, n. 42
“Testo unico delle leggi region ali in mate ri a di turism o” in attu a zion e della direttiva 2005/3 6/CE
relativa al riconosci m e n t o delle qualifich e profes sion ali e della direttiva 2006/1 2 3/C E relativa ai
servizi nel merc a t o inter n o);
f) la legge region al e 7 mag gio 2013, n. 21 (Modifiche alla legge region ale 23 marzo 2000, n. 42
“Testo unico delle leggi region ali in mate ri a di turism o”);
g) la legge region al e 27 nove m b r e 2013, n. 71 (Disciplina dell'attività ricettiva di alber g o diffuso);
h) gli articoli da 1 a 84 della legge region ale 18 marzo 2016, n. 25 (Riordino delle funzioni provinciali
in mat e ri a di turis mo in attu azio n e della l.r. 22/20 1 5 . Modifiche alla l.r. 42/20 0 0 e alla l.r.
22/201 5 ).
Rac c o l t a Nor m a t i v a della Re gi o n e Tosc a n a
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