La forza della vita e la paura di perdersi

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La forza della vita e la paura di perdersi
il libro nato dal binomio scuola-CRO
AREA GIOVANI
OLTRELACQUA
La forza della vita
e la paura di perdersi
blicato dalla casa editrice friulana
Edizioni L’Omino Rosso e prende spunto dal lavoro quotidiano
dell’Area Giovani del Centro di
Riferimento Oncologico di Aviano e dalle testimonianze di alcuni
pazienti. Due punti di riferimento:
un medico e una insegnante che
non rimangono indifferenti alle
difficoltà della vita.
Storie difficili che il 23 aprile 2010
hanno riempito di gente e di applausi la sala della Provincia, a
“Pordenone Pensa”. Quella sera
L’adolescenza può essere un
buco nero. Quando la noia divora il tempo, i sogni, la voglia di
vivere. Quando il gusto di essere “contro”, di comportarsi male,
di sbeffeggiare le regole, diventa
una sabbia. Distruggersi per noia
e lottare per sopravvivere. Le
prospettive di tre adolescenti che
devono crescere.
Dall’adolescenza, che gli adulti
spesso non sanno capire, nasce
un libro che speriamo possa valere tanto: OLTRELACQUA. L’ha
scritto un’insegnante di Pordenone, Alessandra Merighi, pub-
ha voluto essere presente alla
presentazione, come moderatore, lo scrittore Pino Roveredo, da
sempre attento alle emozioni e ai
bisogni dei ragazzi.
La storia, narrata in Oltrelacqua,
racconta di due ragazze “sghembe” (Daiana e Leila) che bruciano
la vita e la sua bellezza, per lasciare che la noia invada le loro
giovani vite. Frequentano la seconda classe di un istituto professionale. Se possono bevono
fino a stordirsi, non studiano e
Pino Roveredo e Alessandra Merighi durante la presentazione del libro
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spesso marinano la scuola, ingannano i genitori, si fanno rimorchiare da ragazzi poco affidabili e, nonostante tutto, non si
divertono mai.
Sono perennemente annoiate.
Non sanno che farsene della loro
vita. E precipitano sempre di più
dentro un baratro dal quale non
sanno uscire. La loro insegnante
di lettere è molto preoccupata:
non riesce ad assistere alla rovina delle sue alunne senza intervenire.
Decide di provocare quel tanto di
buono che, secondo lei, loro nascondono, facendole incontrare
con Valentina in cura nell’Area
Giovani del CRO di Aviano, una
ragazza in chemio-terapia, che
lotta per sopravvivere.
Parallelamente alle vicende di
Leila e Daiana, viene quindi narrata anche la storia di Valentina,
la scoperta del sarcoma, il panico
iniziale, le terapie, gli effetti della
chemio, il rapporto con il medico
che la cura, la via verso la guarigione. Valentina non vuole arrendersi, anche se si sente tradita
dalla vita. Promettente ginnasta,
innamorata di un ragazzo e della sua famiglia, deve incassare,
senza piangere, la lotta quotidiana con il suo tumore.
Davanti a lei si spalanca un bivio:
può lasciarsi andare, arrendersi,
oppure ascoltare il medico che la
sollecita a lottare. E lei ci prova:
«Se ci credi tu, anch’io ci credo».
Valentina fa capire alle due l’immenso valore della vita, della salute, della famiglia, dello studio.
Questo incontro raddrizza le loro
prospettive distorte. In cambio,
riceve la sensazione di uscire dal
suo isolamento, di aiutare due
coetanee a uscire dalla sofferenza, di poter rientrare in un circuito
di amicizia che il male le aveva
sottratto.
Il libro è disponibile nelle librerie e anche presso la biblioteca
scientifica del CRO di Aviano per
contribuire al sostegno all’Area
Giovani.
Esami di maturità
per Giulia e Simone,
ragazzi dell’Area Giovani
Pur non essendo un ospedale
pediatrico, il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (PN) accoglie anche un’utenza particolarmente giovane: una media di
60 nuovi casi/anno di bambini e
ragazzi (0-24 anni) frequentano
l’Istituto per effettuare trattamenti
di radio-chemioterapia utili a trattare patologie quali, ad esempio,
tumori del sistema nervoso, sarcomi e linfomi. I cicli di terapia
spesso condizionano la possibilità di gestire la normale quotidianità: sempre più di frequente i
bambini e i ragazzi che necessitano di tali trattamenti si trovano
costretti ad allontanarsi dall’ambiente scolastico per periodi più
o meno lunghi, con tutti gli esiti
che questo implica sia dal punto
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di vista della socializzazione che
dell’apprendimento.
È per questo motivo che, presso
il CRO, è stato avviato un servizio scolastico utile a mantenere i
contatti con le specifiche agenzie scolastiche e con i compagni
di classe. Il CRO ha avviato dal
2008 una collaborazione con il
Soroptimist International Club di
Pordenone che trova tra i suoi
soci diversi insegnanti volontari,
l’Ufficio Scolastico Regionale e
l’Istituto Comprensivo di Aviano
(PN). In generale, tale collaborazione, permette di raggiungere i
seguenti obiettivi: - garantire la
continuità didattica con la scuola
di appartenenza; - evitare l’interruzione dei processi di apprendimento; - offrire strumenti e moda-
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lità di comunicazione con la realtà
domestica, con i coetanei anche
all’interno dello stesso ospedale;
- offrire a chi assiste i bambini/ra-