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L'angolo dello stratega 23 dicembre 2016 Un miscuglio, non un punto di svolta Nelle ultime settimane, il mercato è stato in fermento a seguito di voci di una rotazione dei mercati azionari da settori più difensivi come le utility, i fondi comuni di investimento immobiliare (REIT) e le multinazionali a grande capitalizzazione a settori ciclici più "rischiosi". Mentre è chiaro che la una rotazione sia in corso, mi chiedo quanto durerà la tendenza attuale. James Swanson, CFA MFS Chief Investment Strategist Questa rotazione è iniziata nel mese di settembre, quando i dati economici hanno cominciato a confermare una ripresa del ritmo della crescita negli Stati Uniti ed è cresciuta dopo le elezioni presidenziali degli Stati Uniti. L'elezione ha dato al mercato una scarica di adrenalina, con gli investitori che prevedono meno tasse, regolamenti governativi meno onerosi e un significativo aumento della spesa per le infrastrutture, e tutto questo teoricamente dovrebbe migliorare il ritmo della crescita economica. Nell'ambiente post-elettorale, i settori più disprezzati, di qualità inferiore, come quelli bancari e industriali - a causa di livelli di debito più alti e dell'incerta capacità di generazione di flussi di cassa - hanno assunto i ruoli di leader del mercato. Allegato 1: Performance post-elettorale del settore 20% 18.20 15% 13.41 10.59 10% 8.75 6.91 5% 5.98 5.50 2.64 0% -5% FIN Tel Ene Ind Mat S&P Disc Tech 1.30 H.C. 0.56 REITs -0.11 -0.68 Util Stap Fonte: Bloomberg, 11/9/16–12/22/16. Fin = Finanziari, Tel = Servizi di telecomunicazione, Ene = Energia, Ind = Industria, Mat = Materiali, S&P = Indice S&P 500, Disc = Beni voluttuari, Tech = Information Technology, H.C. = Sanità, REIT = Fondi comuni di investimento immobiliare, Util = Servizi di utility, Stap = Beni di prima necessità Proviamo a contestualizzare la recente azione dei prezzi. Storicamente, tutti si aspettano una crescita dei titoli nel quarto trimestre dell'anno, si tratta della cosiddetta apparizione di "Babbo Natale". Inoltre, i titoli tendono a salire per tre o quattro mesi immediatamente dopo la quadriennale elezione del presidente degli Stati Uniti. Tuttavia, la rotazione a cui stiamo assistendo quest'anno, che va da crescita a valore, è atipica. pagina 1 di 3 L'angolo dello stratega / Dicembre 2016 I problema della sostenibilità Al netto delle voci, è naturale chiedersi se questa crescita dei prezzi dovuta a Trump sia sostenibile. Ho i miei dubbi. E alcuni dei motivi sono i seguenti: 1. Gli hedge fund, che hanno in media sottoperformato malamente rispetto ai loro benchmark negli ultimi anni, sono stati largamente responsabili per la gran parte del recente movimento del mercato, premendo sull'acceleratore nel tentativo di migliorare i loro dati prestazionali e di fare partire degli investimenti guidati dal momentum con leva elevata nei titoli ciclici e nelle società più a rischio. 2. I trader giornalieri sono tornati in pista. Dopo essere stati assenti per gran parte dei quasi sette anni di mercato in crescita, i volumi relativi al day-trading sono aumentati notevolmente nelle ultime settimane, ultimamente superando il volume istituzionale, secondo i volumi di negoziazione riportati dai discount broker. 3. Anche la partecipazione degli investitori al dettaglio è aumentata. Questo tende ad essere un fenomeno tipico della parte finale del ciclo, in quanto l'investitore medio ha la tendenza ad acquistare durante i periodi di euforia e vendere nei momenti di disperazione. 4. Il recente rimbalzo con guadagni modesti a cui abbiamo assistito nel terzo trimestre è improbabile che possa durare. L'aumento dei prezzi dell'energia, il rafforzamento del dollaro e il drastico aumento dei tassi di interesse sono tutti elementi che remano contro rispetto ai guadagni e la crescita economica. Questi fattori potrebbero rischiare di compensare qualsiasi stimolo fiscale proveniente da Washington il prossimo anno. Inoltre, data l'età avanzata del ciclo economico attuale, la storia suggerisce che sarebbe prudente aspettarsi una potenziale recessione ad un certo punto nel corso del primo mandato di Trump. Attenzione alle previsioni Le previsioni di mercato possono essere potenti, ma possono anche essere fuorvianti. Ricordiamo le previsioni all'inizio del 2009, al punto più basso della crisi finanziaria globale. L'economia era troppo fragile e il sistema finanziario era troppo sotto sforzo. Si pensava che in questo tipo di ambiente la crescita degli utili nel prossimo futuro sarebbe stata estremamente esigua, se non addirittura impossibile. Gli investitori erano terrorizzati e molti non sono ritornati se non recentemente. Questo era proprio l'approccio sbagliato. Se gli investitori avessero guardato oltre il loro naso, si sarebbero resi conto che i politici di tutto il mondo stavano facendo uno sforzo straordinario per guarire i mercati finanziari e le economie. E le hanno guarite. Abbiamo osservato un'incredibile crescita dei guadagni man mano che i mercati uscivano dalla crisi. Allegato 2: Utile operativo per azione (EPS) S&P 500, trimestrale $35 $29.60 $30 $25 $20 $15 $10 $5 $0 -$0.09 -$5 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Fonte: S&P, al 30/6/16. Ora, anni dopo, le previsioni sono un po' troppo euforiche. Ma se ero scettico riguardo le previsioni dopo la crisi, ora sono scettico in merito all'euforia attuale. E l'euforia è spesso un fenomeno di fine-ciclo. A mio avviso, è importante tenere d'occhio i diversi inibitori della crescita che potrebbero dimostrare come le previsioni di mercato euforiche siano premature, se non sbagliate. L'economia globale continua a trovarsi di fronte a una montagna di debiti e in base alla combinazione di politiche annunciata dalla nuova amministrazione, quella montagna potrebbe crescere più rapidamente. Siamo di fronte alla fondamentale sfida demografica di una forza lavoro che invecchia e che è meno produttiva. Mentre le minori imposte sulle persone fisiche e giuridiche e un impulso alla spesa per le infrastrutture saranno probabilmente degli acceleratori della crescita, a mio avviso non lo sono sufficienti per compensare i fattori che hanno limitato il PIL americano e mondiale per quasi un decennio. Forse le azioni del governo estenderanno il ciclo attuale ancora per un po', ma è improbabile che gli possano dare una marcia in più. Ad esempio, data l'esperienza recente con il crollo dei prezzi dell'energia, non è chiaro se i tagli fiscali porteranno ad un aumento dei consumi. Il cosiddetto dividendo dell'energia ha finito per essere speso per cose come l'assistenza sanitaria, piuttosto che in altri beni e servizi. A mio avviso, i tagli alle tasse saranno probabilmente trattati allo stesso modo. pagina 2 di 3 L'angolo dello stratega/ Dicembre 2016 Alla fine la qualità vince A dire il vero, parte della recente rotazione ha il suo senso e probabilmente durerà per un po'. I titoli bancari sono i probabili beneficiari di un regime normativo più flessibile e dei tassi di interesse più elevati che ingrassano i margini d'interesse netti. Le imprese del settore energetico, in particolare i produttori di carbone, avranno una vita più facile nel nuovo ambiente. A mio avviso, ciò che ci troveremo davanti sarà un gran miscuglio, ma non qualcosa in grado di cambiare veramente le cose. Non vedo un aumento notevole della crescita economica grazie alle politiche della nuova amministrazione. In questo contesto, io continuo a preferire le aziende di elevata qualità con una solida storia di crescita del flusso di cassa, forti bilanci e rendimenti elevati sul patrimonio netto. Hanno una lunga tradizione di prestazioni superiori alla media del mercato nel corso del tempo. Ritengo che vinceranno ancora loro nel lungo periodo. La performance passata non è garanzia di risultati futuri. 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