News del - VSV ASG
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Definitivamente conclusa la revisione del diritto in materia di investimenti collettivi. Sintesi delle principali modifiche per i gestori patrimoniali indipendenti. Zurigo, 27 febbraio 2013. In occasione della seduta del 13 febbraio 2013, il Consiglio federale ha approvato la revisione dell’Ordinanza sugli investimenti collettivi di capitale (OICol) conseguente alla modifica della Legge federale sugli investimenti collettivi di capitale (LICol) del settembre 2012. La legge e l’ordinanza entreranno in vigore con effetto dal 1° marzo 2013. L’ordinanza contiene disposizioni che interessano anche l’attività dei gestori patrimoniali indipendenti (GPI) in Svizzera. Sostanzialmente, è stato possibile mantenere i risultati positivi conseguiti nel quadro del processo parlamentare di revisione della legge. Si lamenta tuttora la regolamentazione eccessiva dei gestori patrimoniali di investimenti collettivi di capitale nel confronto internazionale. Il concetto di investitore qualificato è soggetto a una nuova regolamentazione di ampia portata. Tuttavia, dal momento che i clienti di gestione patrimoniale e quelli che hanno stipulato con un GPI un contratto di consulenza a lungo termine a titolo oneroso sono in larga misura esclusi dalle nuove regole di distribuzione, le modifiche a carico dei GPI in questo ambito sono di scarsa rilevanza. La FINMA deve ancora definire una serie di regolamentazioni dettagliate in circolari che dovrebbero essere pubblicate nelle settimane e nei mesi a venire. La posizione dei GPI ai sensi della Legge sugli investimenti collettivi (LICol) è già stata ampiamente rafforzata nel quadro della procedura legislativa e la revisione dell’ordinanza non ha comportato sorprese di rilievo. Ciononostante, l’ASG è stata chiamata ancora una volta a opporsi a un trattamento privilegiato unilaterale sul piano normativo dei grandi fornitori di servizi finanziari. Nel complesso, la revisione della LICol comporta per i GPI le novità sostanziali illustrate di seguito. Impiego di investimenti collettivi di capitale nella gestione patrimoniale Nell’ambito della gestione patrimoniale discrezionale (secondo il libero apprezzamento), il GPI può attingere anche in futuro all’intero universo di fondi per scopi di investimento, a condizione che aderisca a un’organizzazione settoriale riconosciuta dalla FINMA e operi in virtù di un contratto di gestione patrimoniale scritto conforme alle direttive di detta organizzazione (per i soci dell’ASG il Codice deontologico per l’esercizio della gestione patrimoniale indipendente). Nella sua versione riveduta, la OICol prevede inoltre che il GPI possa ricorrere al medesimo universo di investimenti collettivi nel rapporto con clienti di consulenza tenuti ad approvare le singole operazioni di investimento, a condizione che eserciti la propria attività di consulenza in forza di un contratto di consulenza a lungo termine scritto e a titolo oneroso. Distribuzione di quote di investimenti collettivi di capitale / Investitori qualificati In linea di principio, la distribuzione di investimenti collettivi di capitale è soggetta a una nuova regolamentazione. Il concetto di «appello al pubblico» è stato stralciato. La nuova regolamentazione disciplina qualsiasi forma di distribuzione di investimenti collettivi di capitale. Non rientrano nella definizione di distribuzione l’impiego di investimenti collettivi di capitale nella gestione patrimoniale del GPI precedentemente illustrato e l’attività «execution only», intesa come vendita di quote di fondi su iniziativa del cliente. Il «private placement» classico (collocamento di quote di investimenti collettivi di capitale non ammessi alla distribuzione in Svizzera a una cerchia ristretta di investitori) è soggetto a notevoli restrizioni, che ammettono esclusivamente la distribuzione agli investitori qualificati. 27 febbraio 2013 Anche il concetto di investitore qualificato è stato completamente ridefinito. Sono considerati investitori qualificati: • • • • le persone private che dispongono di un patrimonio finanziario minimo di CHF 5 milioni; le persone private che dispongono di un patrimonio finanziario minimo di CHF 500 000 e vantano le conoscenze necessarie per la comprensione dei rischi sulla scorta di esperienze maturate in ambito professionale o simile; Î le persone private possono confermare per iscritto l’intenzione di qualificarsi come investitori qualificati (clausola opt-in) gli investitori che hanno stipulato un contratto di gestione patrimoniale scritto, nella misura in cui non abbiano dichiarato per iscritto che non intendono qualificarsi come investitori qualificati (clausola opt-out); le persone giuridiche che si configurano come intermediari finanziari soggetti a vigilanza o dispongono di una tesoreria professionale. Quest’ultimo requisito vale anche per i gestori patrimoniali indipendenti organizzati sotto forma di società anonima, società a garanzia limitata o società di persone. I fondi esteri distribuiti esclusivamente a investitori qualificati in o dalla Svizzera devono disporre all’interno del Paese di un rappresentante autorizzato e di un agente pagatore. Tale disposizione, che comporta ingenti costi per molti offerenti di fondi esteri, non trova tuttavia applicazione per i GPI che impiegano investimenti collettivi di capitale nella gestione patrimoniale nel quadro di contratti di gestione patrimoniale scritti (nessuna distribuzione, si veda sopra). Gestori patrimoniali di investimenti collettivi di capitale Il valore soglia di CHF 100 milioni sancito dalla legge per l’assoggettamento all’obbligo di autorizzazione e, pertanto, alla sorveglianza della FINMA non ha subito alcuna diluizione superflua nell’ordinanza, che ha piuttosto inasprito notevolmente i requisiti per l’autorizzazione dei gestori patrimoniali di investimenti collettivi di capitale soggetti alla vigilanza della FINMA. La prassi adottata negli ultimi anni dalla FINMA è stata dunque sancita per legge. Ancora una volta si è imposta la tendenza a uno Swiss finish superfluo, che avrà ripercussioni negative per il mercato svizzero della gestione di investimenti collettivi di capitale. Anche in futuro, i piccoli gestori patrimoniali di investimenti collettivi di capitale non saranno sottoposti ad alcuna vigilanza statale. Dal punto di vista commerciale, i costi dei requisiti di regolamentazione per i gestori patrimoniali soggetti alla vigilanza della FINMA sono sostenibili solamente a partire da un volume dei fondi compreso tra CHF 350 e CHF 500 milioni. Sul piano normativo, i gestori patrimoniali di investimenti collettivi di capitale che rientrano nel segmento intermedio si trovano tra due fuochi. Un siffatto sistema di regolamentazione privo di una ragionevole scalarità lineare dei costi nuoce al settore interessato. I gestori patrimoniali di investimenti collettivi di capitale esteri domiciliati in Svizzera che amministrano patrimoni di fondi superiori a CHF 100 milioni hanno l’obbligo di fornirne comunicazione alla FINMA entro la fine di agosto 2013 e di conformarsi ai requisiti per l’autorizzazione previsti dalla legge o ridurre i patrimoni gestiti al di sotto di CHF 100 milioni entro la fine di febbraio 2015. Brevi considerazioni finali sull’onere a carico dell’ASG nella rappresentanza degli interessi politici Nel complesso, la revisione della LICol si è conclusa con esito positivo per i gestori patrimoniali indipendenti. Il rafforzamento della posizione della categoria nel quadro della vigilanza dei mercati finanziari in Svizzera ha però il suo prezzo. La salvaguardia e la tutela degli interessi 27 febbraio 2013 dell’intero settore hanno comportato un notevole onere a carico dell’ASG. Dalla fine del 2011 al febbraio 2013 i collaboratori e gli incaricati dell’associazione vi hanno dedicato circa 1000 ore di lavoro. Il progetto «revisione della LICol» ha dimostrato chiaramente che l’ASG ha voce in capitolo sul piano politico e viene presa sul serio. Alla luce dei numerosi progetti normativi già avviati o imminenti, l’onere non è destinato a diminuire. L’ASG si fa «portavoce» di tutti i gestori patrimoniali indipendenti della Svizzera. Con oltre 1000 GPI attivi, la principale associazione di categoria nazionale vanta l’adesione di circa il 50% degli operatori del settore svizzeri. I soci dell’ASG sostengono pertanto la maggior parte dei costi dell’attività politica. In quest’ottica sarebbe auspicabile un più elevato grado di organizzazione del settore. 27 febbraio 2013