Sintesi del Rapporto annuale 2007 del Consiglio della stampa I

Transcript

Sintesi del Rapporto annuale 2007 del Consiglio della stampa I
SCHWEIZER PRESSERAT
CONSEIL SUISSE DE LA PRESSE
CONSIGLIO SVIZZERO DELLA STAMPA
Präsident:
Peter Studer
Schönenstrasse
Postfach
8803 Rüschlikon
E-Mail: [email protected]
Sintesi del Rapporto annuale 2007
del Consiglio della stampa
I. Numero dei reclami e ragione di quelli accolti
Il Consiglio della stampa si è posto come obiettivo di influenzare positivamente la
consapevolezza etica delle redazioni, convinto che la conservazione di mass media
di qualità dipende esclusivamente da un valore aggiunto di quel tipo. È la funzione
pro-attiva della sua attività. In funzione difensiva, il Consiglio della stampa vuole
essere pure una libera e autonoma istanza di autoregolazione, che consenta di
evitare il controllo dello Stato sui media. Al pubblico è offerta la possibilità di
presentare un reclamo quando abbia la sensazione che il codice professionale non è
stato rispettato..
Si direbbe una costante, ormai: il numero dei reclami, cui il Consiglio della stampa
risponde con una presa di posizione, negli ultimi sei anni si è stabilizzato attorno a
quota 65 (con un picco negativo nel 2005 dovuto a circostanze casuali). Nel 2007 le
prese di posizione sono state 63. A venticinque istanti il Consiglio della stampa ha
dato ragione, in tutto o in parte: ciò significa che un corrispondente numero di servizi
giornalistici non era conforme al codice professionale. Tre sono i motivi ricorrenti in
cui, in misura quasi uguale, si ripartiscono i reclami accettati: metodi sleali per
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la parte redazionale e la parte pubblicitaria nei media.
Tra i reclami respinti, alcuni che affermavano il diritto alla pubblicazione di lettere
mandate ai giornali. Non da sottovalutare neppure la pretesa che il Consiglio della
stampa imponga ai media un dovere di obiettività e di equilibrio. I doveri su cui il
codice dei giornalisti insiste sono piuttosto il rispetto delle persone, la lealtà dei
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documentarne la consistenza con prove adeguate: ma il Consiglio della stampa non
può assumere direttamente delle prove, oppure obbligare le parti a produrle.
II. Una selezione delle decisioni più importanti
1. Quali limiti alla satira?
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Il Consiglio della stampa ha ritenuto di non dover estendere il principio di nondi
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disprezzo per la donna in generale, ridotta a oggetto sessuale. La descrizione della
misura della scollatura, però, viola il dovere di rispetto della sfera intima delle
persone: la moderatrice e quasi accusata di provocazione sessuale, e in definitiva la
funzione pubblica che riveste la rende riconoscibile. (Presa di posizione 2/2007).
2. Critica letteraria o ingiuria?
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marginali, prevalentemente di sinistra, i predicatori senza pubblico. Geiser sarebbe
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Il Consiglio della stampa ribadisce che la deontologia non prescrive che i commenti
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esprima una valutazione, e nel giudizio negativo non sia volgarmente sleale.
Obiettivo della critica in questo caso erano i criteri di assegnazione dei sussidi.
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3. Contatto promesso prima della pubblicazione
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Il consigliere di Stato bernese Mario Alloni si è rivolto al Consiglio della stampa dopo
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aveva intervistato prima del suo ritiro dalla compagine governativa. Il giornalista si
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Il Consiglio della stampa ha confermato in entrambi i casi che le redazioni devono
mantenere le promesse, se i giornalisti vogliono essere considerati persone serie.
(3/2007, 58/2007)
4. Principio di equità –Dovere di ascolto in caso di addebiti
gravi
Se il giornalista si appoggia, per criticare un terzo, a un procedimento interno a
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strette e compromettenti con un ufficio statale del quale era stato impiegato e che
anche recentemente gli aveva dato degli incarichi. Al centro del caso, un ufficio
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trattamento delle parti (12/2007, 60/2007).
5. Sospetti a carico di un detenuto
Molti giornali hanno riferito del caso di un maniaco sessuale che, approfittando di
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Il Consiglio della stampa conferma che ai media è ovviamente lecito occuparsi di
comportamenti a rischio di questo genere, oppure di dubbie somministrazioni di
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aveva citato. Nel caso di un reato penalmente rilevante, conclude il Consiglio della
stampa, le redazioni sono tenute a dar prova di una maggiore precisione. (21/2007)
6. Menzione dei nomi
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giustificare la pubblicazione della biografia e del suo nome nel giornale. Tra le
cariche un tempo occupate dal padre e il disaccordo con la figlia non esiste alcun
rapporto. E una lettera pubblicata (un anno prima) da un giornale ticinese non
necessariamente fa notizia a Basilea. (61/2007).
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Un conflitto di interpretazioni divide da alcuni anni alcuni media ticinesi e la 1.
Camera del Consiglio della stampa, composta per 3/7 da italofoni.
Nel primo esempio erano in causa due ladri di nazionalità italiana, accusati di 263
furti con scasso commessi in Ticino e in altri cantoni della Svizzera. Processati
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Corte criminale, non si pubblicano se il processo ha luogo davanti alle Correzionali.
(40/2007).
Il secondo reclamo proviene dai genitori di un giovane rimasto ucciso in un incidente
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della notizia. Il ragazzo non sarebbe persona nota al difuori della ristretta cerchia
familiare. (41/2007).
Il Consiglio della stampa rinvia al codice deontologico e alle Direttive, che escludono
in linea di principio la pubblicazione di nomi in mancanza di un interesse pubblico,
pur con cinque eccezioni chiaramente indicate. Non possono essere considerati un
criterio valido la gravità del reato e il rango della corte chiamata a giudicare. E non vi
è interesse pubblico neppure alla pubblicazione del nome di un infortunato
sconosciuto ai più, anche se (come il giornale fa notare) tra la disgrazia e la
pubblicazione era trascorso un tempo necessario per la comunicazione ai parenti.
8. Servizi sui giovani
I media sono ovviamente autorizzati a intervistare anche degli adolescenti. Se poi
debbano essere individuati con nome, foto e altri particolari, è un altro problema.
Nel primo caso, una ragazza di 14 anni riceve sul proprio cellulare una chiamata da
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.Vorrebbe farle alcune domande in merito agli episodi di
sesso tra alunni di scuola accaduti a Zurigo-Seebach. La ragazza si rifiuta di
rispondere. Il giornalista la richiama e assicura di aver saputo il fatto da una
compagna più volte, secondo lei, sessualmente molestata. A questo punto interviene
la madre e si appella al Consiglio della stampa.
Il secondo caso riguarda una ricerca sulle abitudini beverecce degli adolescenti,
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finisce in pagina con nome, domicilio e fotografia. Anche in questo caso il reclamo è
della madre.
Nel terzo caso, il reclamo è del Consiglio di Stato del Canton Friburgo. Tre ragazze
minorenni e 15 giovani –in maggioranza di origine balcanica –sono oggetto di
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pubblica foto e testimonianza di una ragazza, svizzera ma di origini tailandesi, che
ammette di essere stata a letto consenziente con cinquanta uomini. Al Consiglio della
stampa i media in questione fanno valere il pubblico interesse della vicenda e il
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52/
2007)
Il Consiglio della stampa ribadisce la regola contenuta nel codice e nelle Direttive,
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genitori dipende dalla loro valutazione della maturità dei figli: è vero però che tra i 12
e i 14 anni di età anche un adolescente è in grado di decidere ragionevolmente da
solo, lo dimostra il caso della ragazza rifiutatasi di fornire spiegazioni. La seconda
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essere ritenuta una molestia indebita (8/2007).
Una risposta diversa si può dare alla domanda se dei minorenni sono coscienti delle
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autonomamente di responsabilità evitando di dare i nomi e di precisare dove
abitavano i ragazzi; oppure avrebbe dovuto sentire anche i genitori (9/2007).
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caso i media avevano garantito un minimo di protezione della minore età e della
sfera privata evitando di dare il nome delle persone e intervenendo adeguatamente
sulle immagini (52/2007)
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servizio del sempre più frequente ricorso alla chirurgia estetica. La bella Miss Argovia
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loro intimità.
Le Direttive del Consiglio della stampa consentono le ricerche mascherate, in via
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essere raccolta in altro modo. È ovvio che uno studio medico non possa essere
considerato un luogo pubblico, ma non tutto quel che fanno le persone in luoghi
analoghi appartienenecessar
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ritiene di pubblico interesse conoscere i criteri che regolano gli interventi di chirurgia
estetica. Nelcasos
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(51/2007).
10. Separazione tra parte redazionale e parte pubblicitaria
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denuncia al Consiglio deglla stampa la sempre più frequente commistione di testi
redazionali e di pubblicità. La 2. Camera (di lingua francese) ha promosso una serie
di contatti con direttori di giornali, direttori editoriali e responsabili di agenzie di
marketing per raccogliere informazioni sulla situazione. È risultato che la concorrenza
tra i media, la diffusione dei gi
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che è membro della Fondazione del Consiglio svizzero della stampa) ha elaborato un
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firmato da numerose case editrici e agenzie di pubblicità (il Codice è stato riprodotto
nel
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o 2007)
.Ma gli inserzionisti chiedono sempre di più, constata la 2.
Camera del Consiglio della stampa: la separazione che il codice deontologico
richiede tra parte pubblicitaria e parte redazionale è ignorata, si fanno accordi per la
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fatti per lanciare dei film; in occasione di giubilei di aziende si pubblicano
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…e
via di questo passo.
Le proposte della 2. Camera hanno indotto il Consiglio della stampa a riscrivere la
Direttiva10.1, con validità a partire dal 1. giugno 2008. Il lettore la trova riprodotta in
quest
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Annuar
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1/
2007)
Peter Studer, presidente del Consiglio della stampa (fino alla fine del 2007)
Presserat Jahresbericht 2008 ital.qxd:Jahrheft 08 ital
23.6.2008
13:17 Uhr
Seite 15
Schweizer Presserat
Conseil suisse de la presse
Consiglio svizzero della stampa
Allegato I: Statistiche del Consiglio della stampa 2007
Totale
Reclami pendenti al 1.1.2007
Svizzera Svizzera
tedesca romanda
Svizzera
italiana
Giornali
Periodici
Radio
SSR
TV
SSR
Radio
private
TV
private
1
1
35
30
4
1
24
4
0
3
86
Nuovi reclami entrati
20
Reclami ritirati
Non entrata in materia/Reclami infondati 8
8
Reclami accolti
54
16
22
3
10
1
64
16
10
1
1
6
2
2
4
2
3
7
2
1
21
Reclami parzialmente accolti
26
Reclami respinti
Casi affrontati per iniziativa del Consiglio
Procedimenti affidati alla Presidenza 53
17
17
3
8
1
1
15
19
3
4
Internet Agenzie
2
0
9
3
1
1
2
1
Casi affrontati per iniziativa del Consiglio
1
1
1
1
1
1
1
3
41
10
2
39
5
Procedimenti affidati alle Camere
Procedimenti decisi dal Plenum
30
16
10
4
21
5
1
7
1
Totale delle prese die posizione
Totale dei casi risolti
63
83
42
57
17
20
4
6
44
60
10
10
0
1
5
8
1
1
1
1
2
2
0
0
Reclami pendenti al 31.12.07
38
27
6
5
28
4
0
4
0
0
1
1
Allegato II: Sviluppo delle prese di posizione 1995–2007
Prese di posizione 1995–2007
80
Prese di posizione/anno
70
60
50
Casi affrontati motu proprio
40
Reclami accolti
30
Reclami parzialmente
accolti
20
Reclami respinti /
non entrata in materia
10
Totale delle
prese di posizione
Jahrheft | Revue annuelle 2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
0
15