Rapporto annuale 2008 del Consiglio della stampa
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Rapporto annuale 2008 del Consiglio della stampa
1 SCHWEIZER PRESSERAT CONSEIL SUISSE DE LA PRESSE CONSIGLIO SVIZZERO DELLA STAMPA Dominique von Burg, presidente 62 rte de Drize 1227 Carouge [email protected] [email protected] Relazione 2008 del Consiglio svizzero della stampa AlCons i gl i odi f ondazi one,secondol ’ ar t .21del Regol ament odelCdS I l2008 è s t at o car at t er i zz at o dal l ’ ampl i ament o agl iedi t or ie al l a SRG SSR i dée suisse. della base del Consiglio di fondazione Il Consiglio della stampa si era da anni espresso a maggioranza per tale ampliamento, in primo luogo perché ritiene che la tutela della deontologia dei giornalisti sia pure compito degli editori e il suo incremento nell’ i nt er ess ediunas oci et àdemocr at i ca. Dotato di una base più solida, soprattutto finanziaria, il Consiglio della stampa potrà megl i ooccupar sidicol mar el el ac uner i l ev at edal l ’ i nchi est as oci ol ogi car eal i zz at anel 2007. Durante la riunione plenaria di settembre, il Consiglio ha deciso, per esempio, dipr omuov er el ’ aper t ur a del l e sedut ecamer al iagi ov anigi or nal i st ii nf or maz i one, l ’ avv i odic ont at t iconl er edaz i oniperi nt ensi f i car v il ar i f l essi onedeont ol ogi ca,unost i mol oar i f l et t er es ul l ’ et i cadaproporre alla pubblicistica mediatica, eventualmente con la partecipazione diretta di membri del Consiglio. Un primo bilancio di queste i ni z i at i v e,t ut t ei nt es e a mi gl i or ar ei lcol l egament ot r al ’ at t i v i t à delConsi gl i oel a pratica quotidiana delle redazioni, potrà essere fatto a partire dal prossimo anno. Il Consi gl i odel l ast ampanut r epur el ’ ambi z i onedisost ener el apubbl i cadi scussi one sul l ’ et i cadei medi ai ngener al econl ’ or gani z z az i onediconv egnit emat i ci . Con tutto ciò, è nella pubblicazione delle decisioni in risposta ai reclami del pubblico checonsi s t el ’ at t i v i t àpr i nci pal edelConsi gl i o.Nelsegui t odiquest or appor t osenef a unbi l anci o,c uisegui r announ’ aggi unt aal l edi r et t i v echer i guar danoisui ci dieun rapporto sulle relazioni internazionali. I. Numero dei reclami Nel 2008 si è confermata una certa stabilità nel numero dei reclami ricevuti (81) e delle decisioni pubblicate (66): la statistica ne dà conto. Si nota che il numero dei reclami pendenti a fine anno è simile a quello registrato alla fine del 2007, anzi è in l egger a di mi nuz i one.Essendo c oncl us ol ’ i ngent el av or o sv ol t o dals egr et ar i at o dur ant el et r at t at i v eperl ’ ampl i ament odelConsi gl i odif ondaz i one,èl eci t osper ar ei n una diminuzione ancora accelerata delle giacenze. 2 Unpo’menodel l amet àdel l edec i si oniadot t at e( 30)l osonost at edapar t edel l e Camere, il rimanente (36) da parte della Presidenza. Il dato è quasi identico a quello del 2007. I n29casii lConsi gl i odel l ast ampanonhaconst at at oi nf r az i onial l a“ Di chiarazione deidov er iedeidi r i t t ideigi or nal i st i ” .I nal t r i20casinonsièent r at ii nmat er i a( si aper la manifesta infondatezza del reclamo, sia perché tardivo, sia infine perché entrare in materia avrebbe significato interferire in una procedura penale in corso). In definitiva, i casi in cui il Consiglio della stampa ha constatato una violazione del codice deontologico sono stati 17. II. Motivi di reclamo e infrazioni constatate 1. Motivi di reclamo L’ anal i siqual i t at i v adeir ecl amipr es ent at ipermette di ripartire come segue i motivi di insoddisfazione più frequentemente segnalati dal pubblico: - In costante aumento sono i reclami relativi alla protezione della sfera privata ( ci f r a7del l a“ Di chi ar az i one” ) .Nel2006er anodi eci :dueannidoposi amo sulla trentina. Di questi 30, il motivo più frequentemente dichiarato è la riconoscibilità delle persone (in 17 casi), generalmente a causa della pubblicazione del nome. Altri reclami associati a questo titolo: le accuse anonime o infondate (5), la pres unz i one d’ i nnoc enz a( 3) ,i ldi r i t t o al l ’ obl i o( 1) ,l av i ol az i onedel l as f er ai nt i ma( 2) ,i lsui ci di o( 1) .I nduecasier ai ncausal ’ ut i l i zz o da parte della stampa del contenuto di un sito internet. - Vent i duer ecl amiconc er nev anol aci f r a1del l a“ Di chi ar az i one”( r i spet t odel l a verità), dieci la cifra 2 (in due casi, il rispetto del pluralismo delle opinioni; in sei altri la distinzione tra fatti e commenti; in un caso rispettivamente la satira e il commento). Varie le fattispecie relative alla cifra 3 del l a“ Di chi ar az i one” :l ’ omissione di informazioni essenziali (8), la deformazione delle opinioni raccolte (4), la gestione delle fonti (5) e, soprattutto, il diritto di essere ascoltati in caso di gravi addebiti (13). - Scarsi i reclami circa la lealtà del l ’ appr occi onel l ar accol t adel l ’ i nf or maz i one (3). In 14 casi si lamentava il non rispetto del dovere di rettifica. - Più frequentemente toccata risulta la cifra 8 (Dignità delle persone). In particolare: 5 reclami vertono sul mancato rispetto della dignità umana, 4 le discriminazioni, 3 la protezione delle vittime, 2 le foto di incidenti. 3 2. Infrazioni constatate Il quadro che emerge dalle infrazioni constatate non è molto diverso. - L’ i nf r az i onepi ùf r equent er i guar dal aci f r a1del l a“ Di chi ar az i one”(ricerca della verità): 8 volte. - Di poco inferiori le infrazioni relative alla cifra 7 (privacy): 6, di cui 2 relative alla menzione dei nomi, 2 per accuse infondate, una rispettivamente la sfera privata di per-sone pubbliche e il suicidio. - Quattro i casi di omissione del dovere di raccogliere il parere della persona oggetto di addebiti gravi. - Tre i casi di distorsione di dichiarazioni o di fatti. - Uns ol ocas ol av i ol az i oneci r cai ldov er edir et t i f i ca,c omepur el ’ omi ssi onedi unel ement od’ i nf or maz i one importante, oppure la protezione delle vittime. - Infine, caso raro negli annali del Consiglio della stampa, una disposizione concernente non un dovere ma un diritto dei giornalisti. Più avanti, la riprenderemo in dettaglio. III. Una scelta delle decisioni più importanti Cominceremo dalle decisioni riguardanti il rispetto della privacy. In seguito menzioneremo due casi controversi sul dovere di ascolto in caso di addebiti gravi, quindi faremo spazio a un riassunto delle decisioni relative alla libertà di espressione; infine ci soffermeremo sulla Presa di posizione circa la violazione di un diritto dei gi or nal i st i er i chi amer emol adeci si onedel l ’ annopr ec edent er el at i v aaldi r i t t oal l ’ obl i o. 1. Giovani e violenza sessuale: doveri di prudenza particolare Un allievo sedicenne costringe un compagno di classe a subire una violenza carnale. I l“ Bl i ck”r accogl i el at est i moni anz a del l av i t t i ma e scopr el ’ i dent i t à del l ’ i ndi z i at o pubblicandone il nome (un nome poco comune, con tutta evidenza straniero) e con la l et t er ai ni z i al e delcognome.Che sit r at t idiun af r i cano sideduce dal l ’ i mmagi ne, accostata alla notizia, di un giovane nero. Altri quotidiani riprendono la notizia l ’ i ndomani .I nv ar i eedi z i onidel l a“ Mi t t el l andZei t -ung”èpr eci sat ai nol t r el asquadr a calcistica in cui il ragazzo gioca. Il reclamo è ampiamente accolto dal Consiglio della st ampa.Tr oppiel ement iconcor r onoal l ’ i dent i f i caz i onedel l ’ i ndi z i at o.Lapubbl i caz i one della foto generica di un nero viola, inoltre, il dovere di verità e il divieto di discriminazione (53/2008). 4 2. Pubblico il litigio, non necessariamente il nome degli interessati Per parecchi mesi una polemica ha agitato il comune di Stäfa. Per vendicarsi (a detta dei vicini) di aver dovuto cambiare domicilio dopo un litigio con persone del quartiere, i lpr opr i et ar i odiun appar t ament ol ’ haaf f i t t at oal l ’ associ az i one“ Di gni t as” ,chel ’ ha usato come sede di atti di assistenza al suicidio (n.d.r.: legale in Svizzera). In seguito alle proteste del vicinato, il Comune è intervenuto perv i et ar eun’ at t i v i t àcher i t i ene incompatibile con la qualità della vita nel quartiere. Il proprietario –il cui nome è a più r i pr ese ci t at o dal“ Tages-Anz ei ger ”e dal l a“ Zür i chsee Zei t ung”–presenta contro questi due giornali un reclamo al Consiglio della stampa. Ler edaz i onigi ust i f i canol apubbl i caz i onedelnomeconl ’ ampi ez z adel l epol emi ca: attizzata, sostengono, da una decisione del proprietario medesimo. Aggiungono che la discussione sul suicidio assistito è di grande interesse. Il Consiglio della stampa questo non lo nega. Ma la menzione del nome del protagonista non è elemento essenziale nella discussione, e inoltre lo identifica anche fuori del luogo della controversia. Il reclamo è accettato (25/2008). 3. Menzione del nome giustificata dal l ’ eser ci zi o diuna funzione pubblica Igest or idiunacassamal at isonoaccus at i ,t r al eal t r ecose,d’ av ersot t r at t omi l i oni dalcapi t al edicoper t ur adeir i schi .I l“ Beobacht er ”dedi caunl ungoar t i col oalcas o prima del processo, citando i nomi di vari prevenuti. Uno di questi si rivolge al Consiglio della stampa, rilevando in particolare spiacevoli conseguenze del l ’ i dent i f i caz i onesuipr opr icongi unt i .I lConsi gl i odel l ast ampar i conosc echegl iè stato fatto un torto, ma ritiene che la menzione del nome, nel caso specifico, era l eci t a.L’ i dent i f i caz i one diun pubbl i co uf f i c i al e sigi ust i f i ca se i lr eat o dicuil o si accusaèi nr appor t oc onl ’ eser ci z i odel l asuaf unz i one.Unacass amal at iconpi ùdi mille assicurati svolge sicuramente una funzione pubblica, delegatale dallo Stato, in ognicasol i mi t at ament ealdomi ni odel l ’ assi cur az i onedibase( 54/ 2008) . 4. Menzione del nome giustificata da un interesse legittimo La «Südost sc hwei z am Sonnt ag» dedi ca una pagi na i nt er a al l ’ odi ssea diuna tailandese maritata a un cittadino svizzero. Questi, dopo ripetuti maltrattamenti, è f uggi t oal l ’ est er opor t andoconsél al or of i gl i a.È t ut t or ar i cer cat odal l apol i z i a.La donna,c het emel ’ espul si onedal l aSv i zz er ai nsegui t oal l asepar az i onedalconi uge, ha accettato di essere intervistata e che il proprio nome fosse reso pubblico. Un cugino del marito si è tuttavia rivolto al Consiglio della stampa, sostenendo di poter venire scambiato per il suo parente. 5 Il rischio di confusione non esiste, secondo il Consiglio della stampa, anche perché il denunciante è una persona socialmente molto attiva. Era autorizzato il giornale menzionare il cognome della tailandese, identificando in tal modo il marito fuggitivo, cheov v i ament epot ev anonesser ed’ acc or do?Peri lConsi glio, determinante per la r ei ez i onedelr ecl amoèl ’ i nt er essel egi t t i model l amadr eaf ar siconoscer e,ei ndi r et t ament ead at t i r ar el ’ at t enz i onesulmar i t oi nf uga.La pubbl i caz i one delnome dà forza alla sua invocazione di aiuto e può agevolare la ricerca del fuggiasco e della bambina (12/2008). 5. Giustificata la riproduzione del contenuto del sito Internet di un privato? Unmot oci c l i st ar i maneucci soi nunosc ont r of r ont al e.I nunpr i mor esocont o,“ Tel e M1”ut i l i zz ai mmagi nidelsi t owebdel l av i t t i ma, un appassionato di motori. In una seconda trasmissione, la stessa emittente mostra un ritratto della vittima, deposto dai f ami l i ar ii nsi eme c on deif i or is ull uogo del l ’ i nci dent e.La v edov a siè r i v ol t a al Consiglio della stampa criticando in particolarel ’ ut i l i zz odel l ei mmagi ni . Anche se si espone al pubblico con la creazione di un proprio sito Internet, un privato mantiene il diritto di non vederne divulgato il contenuto da parte dei media. Nel caso specifico, poiché il contenuto del sito aveva un rappor t odi r et t oconl ’ i nci dent er i f er i t o, l ’ ut i l i zz oèt ut t av i a dalConsi gl i o del l a st ampa gi udi cat o ammi ssi bi l e. St ess a concl usi oneperl af ot odepost adal l af ami gl i asull uogodel l ’ i nci dent e( 35/ 2008) . 6. Prevalenza del dovere di informare, purché i media si at t enganoal l ’ essenzi al eer i nunci noalsensazi onal i smo Un padre di famiglia è accusato (ma ricusa gli addebiti) di aver percosso e seviziato una pr opr i af i gl i a adol escent e.“ Le Mat i n” e l a“ Tr i bune de Genèv e” ,senz a menzionarne il nome, rendono noti particolari relativi alla famiglia: in particolare l ’ or i gi nedelgeni t or e,l apr of essi onedel l amadr e,l ’ i st i t ut oscol ast i cof r equent at odal l a figlia (la scuola aveva denunciato il fatto, dopo aver constatato tracce di violenza sul corpo della ragazza). La Commissione ginevrina che si occupa dei casi di violenza e di sevizie si è rivolta al Consiglio della stampa, sostenendo che i particolari pubblicati dai due giornali permettevano di identificare la vittima, violandone la sfera privata e aggravando il trauma da lei subito. Il Consiglio della stampa è del parere che i giornali non hanno fornito informazioni inessenziali permettendo una tale identificazione a largo raggio. Avrebbero dovuto dar prova di maggior ritegno per riguardo della vittima? In definitiva, il Consiglio non constata una violazione delle regole di deontologia. Vista la gravità degli atti denunciati, la pubblicazione appare giustificata da un interesse legittimo, benché abbia potuto far male alla ragazza. Si osserva inoltre che il caso è stato trattato dai due giornali senza indulgere al sensazionalismo (17/2008). 6 7. I particolari circa una violenza carnale violano il dovere di protezione della vittima Dopo l ac ondanna diun “ baby -si t t er ”che av ev a abusat os ess ual ment e diuna bambina di ci nque anni ,“ Le Mat i n di manche”pubbl i ca una s er i e diar t i col iper met t er ei nguar di aigeni t or idal l ’ assumer esconosci ut icome“ baby -si t t er s” .I lgi or nale descrive nei particolari le sevizie sofferte dalla piccola, rese note durante le udienze. Descrive pur ei ll uogodelcr i mi ne e l e ci r cost anz e del l ’ assunz i one,f at t a della madre della piccola. Negativamente impressionata dalla descrizione dettagliata degli atti di pedofilia, una lettrice si rivolge al Consiglio della stampa denunciando una mancanza di rispetto della dignità umana, sua e dei lettori. Al termine di una discussione appassionata, il Consiglio della stampa giunge alla conclusione che la descrizione dettagliata degli atti di pedofilia, per quanto al limite del tollerabile, non basta a concret ar eunav i ol az i onedel l a“ Di chi ar az i onedeidov er i edeidi r i t t i ” .“ LeMat i ndi manche” ,t ut t av i a,hamanc at oaldov er edipr ot ez i onedel l a v i t t i ma.Le i ndi c az i onif or ni t e per met t ono i nf at t ia un’ ampi ac er chi a diper sone di riconoscerla. Inoltre, i particolari scabrosi descritti sono tali da offenderne la dignità (58/2008). 8. Non tutte le voci circa le persone in vista meritano pubblicazione Secondo“ LeMat i n” ,l aSi gnor aSar koz y ,r educedaldi v or z i oconi lmar i t opr esi dent e, starebbe per iscrivere suo figlio dodicenne in un collegio privato ginevrino. Inoltre, è dat ocomepr obabi l echet r ov er àunpost odil av or onel l ’ agenz i apubbl i ci t ar i adiun suo“ examant e” .Lost essoquot i di ano,quat t r ogi or nidopo,r i f er i scediv ocisecondo cui la donna potrebbe pure risposarsi, appunto con il pubblicitario. Sia il pubblicitario sia Madame Sarkozy si rivolgono al Consiglio della stampa. L’ uomos ost i enedinoness er eunper sonaggi opubbl i co;l asi gnor af anot ar eche, non essendo più la moglie di Monsieur le Président, avrebbe diritto a una protezione estesa della propria vita privata. Lo stesso dovrebbe valere per il figlio, vista la sua giovane età. I lConsi gl i odel l ast ampacondi v i del ’ opi ni onedegl ii st ant i ,si aperquant or i guar dai l pubblicitario sia per quanto riguarda il figlio del presidente e della sua ex moglie. Non invece per la Signora Sarkozy, che negli ultimi tempi ha secondato la pubblicazione di vari libri sulla propria persona. Il Consiglio ricorda inoltre che le voci che circolano su qualcuno possono essere pubblicate solo se la loro origine è manifesta, e se la persona in oggetto è stata interpellata (9/2008) 7 9. Non occorre sentire di nuovo le persone, se le critiche non sono nuove In due articoli pubblicati a una settimana di distanza, la «Weltwoche» esprime dure cr i t i chesul l ’ at t i v i t àdel l aDi r ezi onedel l osv i l uppoedel l acooper az i one( DSC)nel l oSr i Lank a.Ir esponsabi l idel l ’ Uf f i ci of eder al e sono i n par t i col ar e accusat i ,nel l ’ ul t i mo ar t i col o,di“ f i ancheggi ar el acor r uz i one” .LaDSC i nt er pella il Consiglio della stampa sostenendo che per la gravità delle accuse avrebbe dovuto essere interpellata. Pur ritenendo che la seconda parte della serie avrebbe guadagnato credibilità se i dirigenti della DSC fossero stati confrontati ai nuovi addebiti, il Consiglio della stampa r i t i enechenonv isi ast at av i ol az i onedel l a“ Di chi ar az i one”dapar t edelper i odi co.I r i sul t at idel l ’ i ndagi negi or nal i st i cac ont enut inelpr i moar t i col or i sul t anoess er est at i sottoposti alla DSC; nel secondo articolo le ragioni della Direzione sono state almeno menzionate (23/2008). 10. Se le critiche sono nuove, occorre interpellare la parte criticata Il gruppo industriale Swissmetal reclama con vigore contro la copertura del conflitto di lavoro alla ditta Boillat di Renconv i l i erdapar t edel” Jour nalduJur a” .Ladi r ez i one del l ’ az i endanonsar ebbest at ai nt er pel l at apr i madel l apubbl i caz i onediunedi t or i al e i ncuil af abbr i caèdet t a“ sul l ’ or l odel l ’ abi ss odalpr of i l of i nanz i ar i o” .A suadi f esa,i l quotidiano precisa di essersi occupato moltissime volte del conflitto, e che stabilire rapporti di fiducia con Swissmetal è sempre stato arduo per i giornalisti. Senza condividere il giudizio estremamente negativo di Swissmetal sui contributi del quotidiano, il Consiglio della stampa ritiene tuttavia che la redazione avrebbe dovuto met t er ealcor r ent el ’ az i endadel l ’ ar t i col oi ncuisif ast at odelr i sc hi odif al l i ment o (10/2008). 11. La polemica consente le forzature, purché siano riconoscibili come tali Con un articolo est r emament epol emi co,l a“ Wel t woche”cr i t i caimet odiscel t idal sindacato Unia per lottare contro il precariato e per il rispetto dei salari contrattuali nel l ’ edi l i z i a.L’ aut or eusat er mi nic ome“ az i onidicommando” ,“ mi nacce,“ r i cat t i ” .I l sindacato è acc usat o dipr at i car e met odi“ t i pi cidel l a Gest apo” .Uni a sir i v ol ge al Consiglio della stampa, rimproverando al periodico di pubblicare notizie inesatte e di nonesser es t at ai nt er pel l at aci r cal aqual i f i c a:“ Gest apo-mässi g” . Il Consiglio della stampa non constata infrazioni al dovere di ricerca della verità. Pur nel l adi v er genz asul l ’ i nt er pr et az i onedeif at t ienel l ’ est r emav i v aci t àconc uies pr i me le sue accuse, il giornale ha fatto spazio al punto di vista del sindacato. Paragonare 8 Unia alla Gestapo è certamente una forzatura. Ma giustificata, dal punto di vista della deontologia? Anche se a mezza voce, il Consiglio della stampa risponde di sì. Il lettore era pur sempre in grado di giudicare che si trattava di una metafora forzata. È per ci òl al i ber t àd’ espressione a prevalere (56/2008). 12.Gl iEbr eidel l ’ Eur opa cent r al e pi ùi nt el l i gent i ? Non è una discriminazione La“ Wel t woche”i nt er v i st aunant r opol ogoamer i canol ecuir i cer chedi most r er ebber o che gl iEbr eidel l ’ Eur opa cent r al e e or i ent al e hanno un quoziente intellettuale super i or eal l amedi a.Unl et t or er i t i enecher i f er i r esenz acomment oun’ opi ni onedi questo tipo costituisca discriminazione, nella misura in cui gli ebrei sono descritti comeungr uppo“ par t i col ar e”r i spet t oal l ac ul t ur aeur opea. Il Consiglio della stampa respinge il reclamo. Per prassi costante, si ritiene che vi sia discriminazione illecita quando un gruppo umano nel suo insieme è vilipeso. Ciò t ut t av i a non si const at a nel l ’ ar t i col o cr i t i cat o. I l Consi gl i o sot t ol i nea che l a discrimi naz i onedev ’ esser ediunac er t agr av i t àpergi ust i f i car ei ldi v i et o.Al t r i ment i ,l a nor ma f i ni sce colpr ot egger ei l“ pol i t i cament e cor r et t o” .I nl i nea dipr i nci pi o,è l a l i ber t àd’ es pr essi oneadov erpr ev al er e( 21/ 2008) . 13. Diritto di consultazione della redazione prima di una ristrutturazione È raro che il Consiglio della stampa riceva un reclamo relativo a una violazione della “ Di chi ar az i onedeidov er iedeidi r i t t ideigi or nal i st i ”nel l apar t er el at i v aaidi r i t t i .Anc he per questo motivo, la decisione farà epoca. Nel l ’ ot t obr e del2007,i lConsi gl i o d’ ammi ni st r az i one del l a RTSI( Radi ot el ev i si one del l a Sv i z z er ai t al i ana)appr ov a“ Vi si one 2009” :una st r at egi a che,i n due annidi tempo, porterà a una fusione delle redazioni della radio, della televisione e del sito online. Il personale è informato sulle grandi linee della riforma dieci giorni dopo; seguono vari incontri tra la direzione e i settori interessati. Si costituisce allora un Gruppo informazione radio, che critica il cambiamento. Anche con questo gruppo la direzione organizza un incontro. Ritenendo però la consultazione del personale avv enut a sol o“ dopo”l a deci si one,i lGr uppo sir i v ol ge alConsi gl i o del l a st ampa denunci andol av i ol az i onedel l al et t er ad)del l a“ Di chi ar az i onedei di r i t t i ” . Ladi r ez i onedel l ’ az i endachi edealConsi gl i odel l ast ampadinonent r ar ei nmat er i a. In quanto servizio pubblico, la RTSI non può essere considerata come gli altri editori. Subor di nat ament e,c hi edel ar ei ez i onedelr ecl amo,per ché“ Vi si one2009”nonav r à conseguenze sulla linea editoriale e sulle condizioni di lavoro contrattuali. Inoltre, il per sonal esar àcons ul t at opr i madel l ’ esec uz i onedi ognit appa. 9 I lConsi gl i odel l ast ampanonhaav ut oesi t az i oninel l ’ ent r ar ei nmat er i a.Acc et t ando di diventare partner, come gli editori, del Consiglio di fondazione del Consiglio sv i zz er o del l a st ampa,l a SSR ha accet t at oi lcont enut o del l a“ Di chi ar az i one dei dov er iedeidi r i t t i ” .Nel l af at t i speci e,i lConsi gl i or i nvi aal l av er si onei nl i nguat edesca del l a “ Di chi ar az i one” , det er mi nant e per l ’ i nt er pr et az i one, i n cui si af f er ma esplicitamente che i membri di una redazione devono essere consultati prima di una deci si one def i ni t i v a r i guar dant e un c ambi ament o r adi cal e nel l ’ or gani zz az i one redazionale. La RTSI avrebbe dunque dovuto sentire il parere delle redazioni prima del l adeci s i onedelConsi gl i od’ ammi ni st r az i one( 31/ 2008) . 14.I ldi r i t t oal l ’ obl i ononèassol ut o La Presa di posizione 22/2008, circa il suicidio di un sacerdote, è riassunta in un articolo pubblicato nel l ’ Annuar i o 2008 del Consi gl i o del l a st ampa. Tor ni amo sul l ’ ar goment opersot t ol i near econmaggi orpr eci si onel adot t r i nar el at i v aaldi r i t t o al l ’ obl i o: “ Le per s one condannat e perun r eat o hanno di r i t t o al l ’ obl i o,cos ìpur ei n cas o di assoluzione. Tale di r i t t ononèt ut t av i aassol ut o.Gl ior ganid’ i nf or maz i onepossono non tenerne conto quando lo esiga un interesse pubblico preponderante e nel rispetto del principio di proporzionalità, in particolare quando sussista una relazione tra il fatto trascorso e l’ at t i v i t àat t ual e,s oci al eopr of essi onal e,del l ’ i nt er essat o” IV. Complemento alla direttiva sui suicidi Il Consiglio della stampa ha deciso di integrare la direttiva sui suicidi (7.0) con un principio già più volte evocato nelle proprie prese di posizione. Il testo aggiunto è il seguent e:“ Perpr ev eni r ei lr i schi o disui ci diperi mi t az i one,imedi a non danno par t i col ar is ulmet odoosuipr odot t iusat i ” .Lanuov adi sposi z i oneent r ai nv i gor ec on l apubbl i caz i onenel l ’ Annuar i o2009. V.L’ i ncont r odel l ’ AIPCE a Berlino Il presidente del Consiglio della stampa ha assistito a Berlino al X Incontro del l ’ AI PCE ( Al l i anc e of I ndi pendent Pr ess Counci l s of Eur ope) . Vi er ano r appr esent at e 21 naz i oni .L’ AI PCE ha pr eso at t oc on pi ac er e del l e di scussi oni avviate in Francia e in Ungheria, tendenti alla creazione di organismi di aut odi sci pl i na.Nel l ’ or gani zz az i one e neimet odideidi v er siconsi gl iper mangono mol t edi f f er enz e.Nel l ’ Esteur opeo,essiagi sconodal ev aperf or z ar el aconqui st adi condizioni di libertà. Un tipo di attività in crescita sembra essere la mediazione diretta tra pubblico e mass media. 10 Unodeit emipr i nci pal iaf f r ont at iaBer l i noèst at al ’ aut odi sci pl i nadeisi t iI nt er net .Un problema non trascurabile posto ai siti dei media tradizionali consiste nei blog o nei gruppi di discussione di cittadini recanti notizie di cronaca di ogni tipo e fuori di ogni controllo. Il problema è di sottoporli a controllo senza venir meno alla libertà di espressione intesa nel senso più largo. VI. Embargo prolungato circa i sondaggi demoscopici? La Cancelleria federale ha promosso un incontro fra tutti gli ambienti interessati in segui t oaun’ i nt er pel l anz apr esent at aalConsi gl i odegl iSt at i .Secondol ’ i nt er pel l ant e, l ’ embar gosul l apubbl i caz i onedeis ondaggid’ opi nione dovrebbe essere allungato a causadeldi f f onder sidel l ’ abi t udi nediv ot ar epercor r i spondenz a.Ipr of essi oni st idel ramo – t ant o gl ii st i t ut idemoscopi ciquant o gl ior ganid’ i nf or maz i one – hanno espresso parere negativo. A nome del Consiglio della stampa, il sottoscritto ha anzi proposto la soppressione di ogni embargo, in nome del principio della libertà d’ i nf or maz i one.Conf or mement e al l a dot t r i na delConsi gl i o,ho sot t ol i neat oc he l ’ accent oandr ebbepost osul l a necessi t àc he l e not i z i er el at i v eaisondaggi siano dat econt ut t al apr eci si oneaus pi cabi l e,i npar t i col ar econl ’ i ndi caz i onedelmar gi ne d’ er r or e.I ndef i ni t i v a,it er mi niat t ual idel l ’ embar gosonost at iconf er mat i ,eaddi r i t t ur a rafforzati nella misura in cui gli editori di giornali e la SRG SSR idée suisse si sono impegnati a rispettarli, e così pure gli istituti demoscopici. Dominique von Burg, marzo2009 Presserat Jahresbericht 2009 Ital:Jahrheft 09 Ital 19.06.09 09:31 Seite 16 Allegato I: Statistiche del Consiglio della stampa 2008 Totale Reclami pendenti al 1.1.2008 Svizzera Svizzera tedesca romanda 38 27 Casi affrontati per iniziativa del Consiglio 1 Nuovi reclami entrati 81 Reclami ritirati 20 Non entrata in materia/Reclami infondati 17 Reclami accolti 8 Reclami parzialmente accolti 8 Reclami respinti 32 Casi affrontati per iniziativa del Consiglio 1 Procedimenti affidati alla Presidenza 56 Svizzera italiana Giornali Periodici Radio SSR TV SSR Radio private TV private 5 28 4 0 4 0 0 1 1 3 2 1 1 2 1 2 2 1 2 1 6 1 16 4 Internet Agenzie 44 2 3 6 1 7 5 1 71 17 13 6 7 26 1 44 3 5 Procedimenti affidati alle Camere Procedimenti decisi dal Plenum 30 18 9 3 25 2 1 Totale delle prese die posizione 66 47 12 7 53 5 0 4 0 1 2 3 Totale dei casi risolti 86 62 16 8 70 5 0 6 0 1 2 3 Reclami pendenti al 31.12.08 34 27 7 0 30 2 0 1 0 1 0 0 62 15 14 5 5 23 3 1 3 1 3 3 1 1 3 2 2 1 2 1 Allegato II: Sviluppo delle prese di posizione 1997–2008 Prese di posizione 1997–2008 80 Prese di posizione/anno 70 60 50 Casi affrontati motu proprio 40 Reclami accolti 30 Reclami parzialmente accolti 20 Reclami respinti / non entrata in materia 10 16 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 Totale delle prese di posizione 1997 0 Jahrheft 2009