Morti bianche, lavoro nero

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Morti bianche, lavoro nero
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venerdì 3 agosto 2007
Organo ufficiale di informazione della Federazione dei Verdi
Anno III • n.148 • venerdì 3 agosto 2007
Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma • Direttore responsabile: Enrico Fontana • Comitato editoriale: Roberto Poletti, Giuseppe Trepiccione, Gianpaolo Silvestri (inserto Mappe) • Editore: undicidue srl, via R. Fiore, 8 - Roma
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TELEVISIONANDO
a cura di Giulia Spiniello
WELFARE
“Diventare partner della terra“
A “Filo Diretto” intervista all’on. Francescato
Nella puntata di oggi di Filo Diretto sarà ospite l’on. Grazia Francescato con cui il conduttore Lorenzo Galeazzi ha parlerà delle tappe e degli obiettivi del percorso intrapreso dal Sole che Ride per
rendere più verde l’economia e la società.
“E’ necessaria una forte collaborazione con tutte le forze attive della società – dice la deputata Verde
- a partire dal mondo dell’industria, delle associazioni e dei sindacati, settori che sono sempre più
consapevoli dell’ urgenza delle questioni collegate al surriscaldamento del clima”.
“Un consiglio pratico per i cittadini – ha sottolineato la francescano - è essere più sobri possibili nei
consumi energetici ed idrici. Soprattutto ogni volta che utilizziamo l’energia ricordiamoci che viene
dal petrolio e dal carbone. Ma soprattutto dobbiamo acquisire tante buone abitudini per diventare dei
veri “partner” della terra e lottare contro questo clima bollente”.
ECOTV
I programmi di oggi
07.30
Convegno (Green Accord)
09.30
Rassegna Stampa
11.00
Peace & Love
11.15
Testate di Vittoria Gallelli
18.00
EcoReporter (Co2. Firme per il clima)
18.15
Consigli per gli acquisti di Nino Graziano Luca
18.30
Obiettivo Verde (Cappellani militari)
18.45
Letto con Mara Parmegiani
La puntata di Speciale Cinquestelle in onda stasera tratterà degli Ogm e dell’agricoltura bio, mettendole
a confronto grazie all’intervento del ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, del ministro delle
Politiche Agricole Alimentari e Forestali Paolo De Castro, e del sottosegretario Stefano Boco.
La conduttrice Susanna Novella ha raccolto sul tema le testimonianze di Marco Columbro, del presidente della Federbio Dott. Carnemolla e di diversi artisti quali Sebastiano Somma, Andrea Roncato,
Demetra Ampton, Jessica Polsky, Nino Frassica e Maria Grazia Cucinotta.
19.00
Filo Diretto con Grazia Francescano e Angelo Bonelli
19.30
No Profit (Cobat)
20.00
Regionando (Liguria – Parco della Maddalena)
20.15
Mare Mare
In onda alle 20.45 su Ecotv (Sky906).
Il programma è disponibile anche in streaming all’indirizzo www.ecotv.it
20.45
Speciale 5 Stelle (Agricoltura biologica VS Ogm)
21.15
Cineland di Pino Gagliardi
In onda oggi alle 19.00 su EcoTv (Sky906).
Il programma è disponibile anche in streaming all’indirizzo www.ecotv.it
Il ministro dell’ambiente e il ministro delle politiche
agricole intervengono a “Speciale cinquestelle”
“L’apertura di una ‘vertenza
ambiente’ e’ un fatto positivo:
ora il governo realizzi gli impegni programmatici”. Cosi’ il
presidente dei Verdi e ministro
dell’Ambiente Alfonso Pecoraro
Scanio commenta la lettera del
premier Romano Prodi in materia. “Apprezzo il riconoscimento
di un ritardo sui cinque grandi
temi ambientali, quali la Legge
Obiettivo, la mobilita’ sostenibile, l’energia, l’acqua, la biodiversita’e la 152, posti peraltro
in una lettera ufficiale inviata
dai Verdi a Prodi - ha aggiunto
Pecoraro Scanio - Il presidente
del Consiglio riconosce la necessita’ di un confronto sulla
vertenza relativa a questi temi:
da settembre ci aspettiamo atti
concreti che superino l’azione
delle lobby economiche ostili
ad uno sviluppo sostenibile e
di quei settori della maggioranza di governo che non hanno il
coraggio di realizzare riforme
coraggiose”.
La lettera scritta dal presidente del
Consiglio Romano Prodi ai partiti
della sinistra dell’Unione rappresenta ‘uno sforzo apprezzabile’,
ma ora ‘occorrono fatti concreti’.
E’ quanto afferma il capogruppo
dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli. L’esponente dei Verdi punta
pero’ riflettori sul passaggio che
riguarda il partito democratico:
‘Sono loro che in questi mesi si
muovono come se fossero nostri
avversari. Ed e’ sbagliato che una
forza che ha il 26% pensi di essere autosufficiente’. L’auspicio
e’ che questa lettera riporti all’interno dell’Unione ‘quello spirito
di coesione che esisteva quando
e’ nata la coalizione’, dice ancora Bonelli. Per quanto riguarda i
contenuti, il presidente dei deputati del Sole che Ride ribadisce ‘la
volonta’ dei Verdi di contribuire a
migliorare il protocollo’, in testa
i capitoli del mercato del lavoro
e dell’ambiente. “Ci appelliamo
a Prodi - aggiunge - affinche’
trovi il giusto equilibrio per rappresentare in modo adeguato
le esigenze del paese, dando
risposte ai 5 milioni di precari e
alla grande questione del cambiamento climatico. Noi Verdi,
attraverso il presidente nazionale del partito - prosegue Bonelli
- abbiamo chiesto una verifica
sulle questioni ambientali, delle politiche energetiche e della
lotta all’inquinamento attraverso
l’applicazione del Protocollo di
Kyoto: siamo responsabili e leali
alla coalizione, ma vogliamo che
la stessa lealta’ e responsabilita’
venga dimostrata dagli alleati”.
nero
lavoro
bianche,
Morti
D
rammatico bilancio per la
giornata nera del primo giorno di
agosto, con la regione Puglia assoluta protagonista negativa. Ma
quattro è anche il numero drammatico della media giornaliera relativa al 2006, anno in cui le vittime sul lavoro sono state 1302 con
una crescita del 2,2%.
Il 2007 sembra far registrare i primi segnali positivi, dovuti in gran
parte agli aumenti delle ispezioni
che hanno obbligato tante imprese
a mettersi in regola, con una riduzione di 2 punti nell’anno in corso.
E’ quanto emerge dal dossier Inail
sulla sicurezza sul lavoro, che rende noto anche il calo complessivo
degli infortuni e l’identikit delle
vittime, sempre più spesso lavoratori atipici ed immigrati. Il primo
agosto non sarà certo ricordato
per le morti in Puglia, ma per il
tanto atteso giro di vite sulle stragi
sul lavoro promesso dal governo. Il
testo unico approvato in via definitiva mercoledì, con 284 sì e 210
astenuti e plauso di Napolitano,
Quattro morti sul lavoro.
È il bilancio della giornata nera
del primo giorno di agosto,
con la regione Puglia assoluta
protagonista negativa
prevede una serie di misure per
contrastare l’emergenza.
Le novità, contenute negli 11 articoli del provvedimento firmato
dal ministro del Lavoro Damiano
e quello della Salute Turco, riguardano soprattutto le pene, molto
più severe, per le imprese che non
garantiscono gli standard di sicurezza sul posto di lavoro. Si rischiano diverse sanzioni: dalla sospensione dell’attività, a una multa
di 20 mila euro, fino all’arresto. La
nuova legge prevede poi una serie di obblighi, come quello per i
lavoratori di indossare dei cartellini identificativi nei cantieri, o la
regola per cui, nei bandi di gara, i
costi degli appalti dovranno essere
definiti chiaramente e comunicati. Saranno inoltre fatti ulteriori
sforzi economici da parte del governo, con lo stanziamento di 4
milioni 250 mila euro per il nuovo
personale ispettivo, che ammonterà a 300 nuove unità impegnate
per fronteggiare sul campo morti
bianche e lavoro nero.
Tutte le misure hanno applicazione immediata, e l’esecutivo
ha promesso, entro la primavera
2008, nuove riforme per garantire
sicurezza sul lavoro e ridimensionare una delle piaghe più amare
del nostro paese.
Diego Carmignani
MARE
Stop
ai pirati
pagina 2
DENUNCE
Conservare le aree protette
Ambiente. Ministero: pronto il decreto ministeriale su Rete Natura 2000
D
opo un lungo ed articolato
lavoro di concertazione, il ministro dell’Ambiente e della Tutela
del Territorio e del Mare, Alfonso Pecoraro Scanio, ha illustrato
in Conferenza Stato Regioni lo
schema di decreto predisposto che
stabilisce le misure minime di conservazione per le 2870 aree tutelate
dall’Unione Europea come Zone
di Protezione Speciale (Zps) e Siti
di Importanza Comunitaria (Sic).
Il Decreto dev’essere emanato in
attuazione della legge finanziaria
2007 che attribuisce al Ministero
dell’Ambiente il compito di fissare,
con apposito decreto ministeriale,
i criteri minimi per la tutela della
Rete Natura 2000, criteri minimi
che dovranno poi essere recepiti
dalle Regioni con propri provvedimenti. In tal modo si intende
uscire dalla procedura di infrazione 2131/2006 aperta dall’Unione
Europea contro l’Italia anche per
l’assenza di questi criteri di conservazione. Il ministro nel suo intervento ha illustrato l’importante
lavoro svolto ed il lungo percorso
di concertazione che lo hanno
contraddistinto, in cui sono state
raccolte osservazioni formulate da
Regioni, categorie sociali, mondo
della scienza ed in cui si è operato
in modo proficuo con il Ministero
delle Politiche Agricole. Il risultato è un provvedimento di alto
contenuto, efficace ed adeguato al
superamento delle osservazioni negative dell’Unione Europea anche
perché con questa preventivamente
verificato. Si ritiene che, a parte il
contenzioso comunitario, il Decreto possa anche rappresentare una
svolta decisiva in una questione
per troppi anni rimasta insoluta: la
nascita concreta, in Italia, della rete
per la tutela della biodiversità. Il
ministro, per motivi di rispetto ed
opportunità istituzionale, ha ritenuto di dover accogliere la richiesta
del Presidente Errani di poter disporre di qualche ulteriore settimana di riflessione e di consentire alla
Conferenza Stato Regioni di pronunciarsi in una prossima seduta,
magari appositamente convocata
tra la fine di agosto ed i primi di
settembre.
“Il decreto Rete Natura 2000 e’
necessario ed urgente, percio’ ci
auguriamo vivamente che nessuno
all’interno dell’Unione voglia insabbiare questo provvedimento nascondendosi dietro cavilli formali”.
Lo afferma il presidente dei deputati verdi, Angelo Bonelli, commentando lo schema di decreto
predisposto dal ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio,
che stabilisce le misure minime di
conservazione per le aree tutelate
dall’Unione Europea come Zone
di Protezione Speciale e Siti di Importanza Comunitaria. “Il ministro
dell’Ambiente in questi mesi di lavoro -precisa Bonelli - ha applicato
le direttive comunitarie che impongono l’adozione di criteri chiari e
uniformi per la salvaguardia dell’ambiente, ascoltando e recependo,
dopo mesi di trattative, un grande
numero di osservazione delle Regioni. Il rinvio della firma del decreto - continua - e’ un ulteriore
prova di rispetto istituzionali al di la’
degli obblighi formali”. “Ma questo
atto e’ indispensabile e auspichiamo
che sia emanato alla fine di agosto,
per assicurare la giusta tutela degli
habitat e una apertura della stagione venatoria che eviti contenziosi
giuridici”, conclude Bonelli.
Una brutta
avventura
a Fiumicino
pagina 3
Notizie
Verdi TV
dal lunedì
al venerdì
alle 21.30
su EcoTV
Sky 906
e in streaming
su www.ecotv.it
2
venerdì 3 agosto 2007
Il ministero dell’Ambiente lancia
www.tutelamare.it,
tutto il mare online
Tutto il mare italiano a portata di mouse. Da oggi è possibile, grazie al
portale web sulla tutela del mare lanciato dal ministero dell’Ambiente. Il
nuovo sito internet, curato dalla Direzione per la Protezione della Natura,
è on line all’indirizzo www.tutelamare.it (o anche www.tutelamare.eu)
e nasce come spazio interamente dedicato al mare e alla diffusione di
dati, informazioni e notizie in continuo aggiornamento, sullo stato e la
qualità delle acque italiane, ma anche previsioni meteo in tempo reale e
tutto quello che riguarda le caratteristiche, i pregi e le opportunità anche
turistiche delle zone costiere italiane, con un particolare riferimento alle
Aree Marine Protette. “Il nuovo portale tutelamare.it - ha commentato il
ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio - è una iniziativa utile
alla promozione, alla conoscenza, alla fruizione e la salvaguardia del
nostro immenso patrimonio marittimo. La novità sta nell’aver unito tanti
servizi in un unico sito, destinati agli appassionati dei parchi ai turisti fino
ai semplici curiosi. I servizi offerti dal sito offriranno ai cittadini una serie
di informazioni utilissime e daranno ai navigatori del web la possibilità
di ‘tuffarsi’ nelle straordinarie bellezze delle nostre aree marine protette”.
Il nuovo sito internet, infatti, sarà sopratutto un utile strumento per far
conoscere al grande pubblico lo splendido patrimonio paesaggistico e
ambientale delle Aree Marine Protette italiane. Tante le novità previste
per i visitatori che si muoveranno nei menu interattivi: ad esempio, la
sezione dedicata alle previsioni meteo in tempo reale, dalla grafica di
immediato impatto visivo, attraverso la quale, oltre alle condizioni meteorologiche sarà possibile conoscere lo stato qualitativo delle acque,
grazie ai dati degli esperti delle Arpa regionali in collaborazione con
l’Icram. Ricca di informazioni, anche di carattere scientifico, la sezione
“difesa del mare” dove, navigando la mappa divisa per regioni gli utenti
potranno reperire tutte le informazioni relative alle Aree Marine Protette.
E poi ancora il calendario degli eventi dedicati al mare, un indice dettagliato delle pubblicazioni editoriali e numerosi contenuti multimediali,
tra cui un archivio di immagini e filmati, oltre all’innovativo collegamento
diretto con le “webcam intelligenti” installate, in via sperimentale, all’interno dell’Area Marina Protetta delle Cinque Terre. Tramite i servizi messi
a disposizione dal portale, grazie anche alla collaborazione dell’Istituto
Poligrafico e Zecca dello Stato, sarà inoltre possibile a tutti accedere ai
dati del Programma nazionale di Monitoraggio marino costiero.
Chi pensa che si possa
scorrazzare liberamente
in mare, d’ora in poi è avvertito
Un indirizzo email per segnalare anche ai Verdi, oltre che alle autorità
competenti (Capitanerie di porto, forze dell’ordine), casi di uso scriteriato di moto d’acqua e imbarcazioni sui litorali italiani: l’iniziativa
è stata lanciata dal capogruppo dei Verdi alla Camera, Angelo Bonelli. “Contro questo fenomeno sempre più frequente ed estremamente
pericoloso - ha osservato il presidente dei deputati del Sole che ride
- serve il massimo rigore nel prevenire e reprimere ogni tipo di abuso,
che danneggia l’ambiente e lede il diritto dei vacanzieri a godere di
un’estate tranquilla.
Chiunque segnalerà alla federazione dei Verdi all’indirizzo mail
[email protected] casi di uso incivile e fuori dalle norme di
natanti e acquascooter - ha aggiunto Bonelli -, oltre ad essere supportato, riceverà direttamente a casa una copia cartacea del manuale del
bagnante, dove sono riportati i numeri delle autorità competenti per
territorio ed anche descritti tutti i diritti dei cittadini relativi al mare e
alla libera fruibilità delle spiagge. Il manuale può essere anche scaricato in formato informatico dal sito www.verdi.it”.
“Come Verdi - ha concluso il capogruppo - lavoreremo affinchè le norme contro i pirati del mare possano essere inasprite, ed in quest’ottica
è profondamente apprezzabile la circolare inviata dal ministro Pecoraro Scanio alle Capitanerie al fine di attuare la massima sorveglianza.
Solleciteremo inoltre le autorità competenti affinchè venga garantito
anche il pieno rispetto della normativa vigente sul libero e gratuito
accesso alle spiagge”. Chi pensa che si possa scorrazzare liberamente
in mare, d’ora in poi è avvertito.
V. C. G.
Stop ai pirati del mare
U
n vero pericolo per i bagnanti e l’ambiente. Lo
ha chiesto il ministro
dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare Alfonso
Pecoraro Scanio in una lettera
inviata dal Capo di Gabinetto del
Ministero al Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie
di Porto ammiraglio Raimondo
Pollastrini per bloccare gli abusi
perpetrati da acquascooter, natanti e imbarcazioni varie sui litorali della Penisola. Serve, quindi, secondo Pecoraro Scanio, la
massima sorveglianza e una forte
attività di prevenzione e repressione.
“In occasione della massima concentrazione delle attività marittime – diportistiche, il Sig. Ministro dell’Ambiente e della Tutela
del Territorio e del Mare – si legge
nella lettera inviata dal Ministero
dell’Ambiente al Comandante
delle Capitanerie di Porto - Le
chiede di impartire disposizioni a
tutti gli Uffici e Comandi operativi dipendenti, affinché nell’ambito del dispositivo di sicurezza
in mare e sul litorale già in atto
venga assicurato quel necessario
impulso per le attività di prevenzione e di ferma repressione, nei
casi più gravi, di comportamenti
lesivi della tutela integrata dell’ecosistema marino”.
Come ogni anno sono moltissime le segnalazioni di abusi com-
Lettera alle capitanerie di
porto: contrastare l’uso
scriteriato delle moto d’acqua
piuti da veri e propri pirati del
mare di fronte alle nostre spiagge. Per questo il Ministero guidato da Pecoraro Scanio ricorda
come “ogni sforzo deve tendere
ad impedire che l’uso scriteriato
di moto d’acqua o natanti similari
compromettano non solo l’incolumità dei bagnanti, ma anche il
delicato equilibrio floro-faunistico che influenza le zone di mare
di maggiore impatto sulle aree
marine protette”.
Esistono norme chiare che regolano la circolazione dei mezzi a motore in prossimità delle
spiagge. Queste regole, ricordate
puntualmente da una recente
disposizione del Ministero dei
Trasporti e presenti anche sul
sito www.guardiacostiera.it nella
sezione ‘Mare sicuro’, prevedono
in sintesi l’utilizzo, dove esistono,
di corridoi delimitati da boe per il
transito dalla costa al mare e viceversa (con velocità massima di 3
nodi); altrimenti, lo spegnimento
del motore ad una distanza prefissata dalla riva (dipende dal tipo
di costa e comunque mai inferiore ai 200 metri) e una velocità
massima di 10 nodi fino ad 1 mi-
glio dalla costa. Le informazioni
dettagliate e specifiche per ogni
tratto di mare possono essere richieste anche alle Capitanerie di
Porto alle quali possono essere
segnalati gli abusi.
“E’ evidente – ha aggiunto Pecoraro Scanio – che dobbiamo avere il massimo rigore nel contrastare i pirati del mare, responsabili ogni anno di molti incidenti
e di notevoli disagi e pericoli
per i bagnanti ma non solo. Ricordo anche l’impatto negativo
che i cattivi comportamenti in
mare da parte dei mezzi a motore possono avere sull’ambiente,
in termini di inquinamento e di
aggressione del delicato equilibrio floro-faunistico in particolare in prossimità delle 26 aree
marine protette che rappresentano un patrimonio inestimabile
del nostro Paese. Per questo ho
chiesto alle Capitanerie di Porto che già svolgono con grande
scrupolo e professionalità le
attività di sicurezza a mare e di
tutela dell’ambiente marino uno
sforzo straordinario nel periodo
di massima presenza turistica
lungo le nostre coste”.
Le opinioni degli italiani sull’utilizzo dei moto scooter marini
ETÀ
SESSO
TOTALE
ELETTORATO
MASCHI
FEMMINE
GIOVANI
ADULTI
ANZIANI
Dovrebbero essere vietati
sempre e dovunque
73
70
75
64
71
81
Dovrebbero essere vietati,
tranne che in particolari aree
ed in particolari orari
15
21
10
13
15
17
Devono circolare liberamente,
così come adesso
7
8
7
9
7
1
Senza opinione
5
1
8
14
7
1
AREA
TOTALE
ELETTORATO
CENTRO
SINISTRA
CENTRO
DESTRA
ALTRO PARTITO
ASTENUTO
NON VOTO
NON DICHIARA
Dovrebbero essere vietati
sempre e dovunque
73
71
75
73
Dovrebbero essere vietati,
tranne che in particolari aree
ed in particolari orari
15
15
16
14
Devono circolare liberamente,
così come adesso
7
9
7
5
Senza opinione
5
5
2
8
Nota metodologica: Periodo di effettuazione delle interviste: 31 luglio 2007 - Modalità di somministrazione questionari: Strumento telematico Tempo Reale - Campione: Panel 1.000
cittadini residenti in Italia, disaggregati per sesso, età ed area di residenza - Istituto Fornitore: IPR Marketing - Dipartimento Opinione (www.iprmarketing.it) Committente: Fed. Naz. dei
Verdi - Percentuale di rispondenti: 98% - Direttore dell’Istituto: Antonio Noto
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venerdì 3 agosto 2007
Volevamo volare
A
ll’aeroporto intercontinentale di Roma Fiumicino, nel 2007, accade che
centoventi passeggeri di un volo
aereo ritardato di 12 ore non ricevano alcuna forma di assistenza,
ne’ un semplice goccio d’acqua,
informazioni, supporto.
Ma, cosa ancor più grave, alla luce
delle numerose testimonianze di
passeggeri del medesimo volo,
sottoscritto compreso, l’ispettore
capo di turno il 22 luglio scorso
alle ore 22 all’ufficio reclami della
polizia ha posto in essere, di fatto,
una condotta indubitabilmente
poco decorosa nei confronti del
gruppo di viaggiatori che avevano manifestato la volontà di presentare un esposto alle autorità di
pubblica sicurezza contro la compagnia aerea.
Un episodio che è opportuno raccontare, perché comportamenti
poco consoni di un pubblico ufficiale possono consolidare un
senso di sfiducia nei confronti
delle istituzioni se non, addirittura, instillare in quei momenti
una spiacevole e antidemocratica
sensazione di sudditanza nei confronti del potere.
Accade infatti che, alle rimostranze più che civili dei viaggiatori presentatisi, dopo molte peripezie, nell’ufficio di Ps, sia stato
risposto loro di non poter accettare alcun atto perché trattasi di
‘rapporto tra privati’: assunto che
dimostra la non conoscenza dei
termini giuridici della questione
e, nel caso in specie, ha comportato una sottile forma di dissuasione dal compiere un dovere civico
contro un grave disagio nell’ambito di un servizio pubblico.
Alle insistenze dei viaggiatori, il
pubblico ufficiale ha contestato in
modo particolare il sottoscritto,
macchiatosi della gravissima colpa di aver voluto con decisione,
ma con grande civiltà ed educazione, contestare formalmente il
comportamento della compagnia;
di risposta, sono stato appellato
più volte con il soprannome di
‘saputello’, mentre una collaboratrice della security ha irriso a più
riprese il comportamento degli
altri viaggiatori, ormai sempre
più divisi tra la costernazione
(per le azioni altrui), la delusione
per il mancato aiuto da parte di
chi dovrebbe difenderli e la sorpresa per un comportamento che
definire kafkiano è poco.
Mi è stato poi rivelato dagli altri compagni di sventura che,
alla luce dei modi aggressivi e, a
giudizio di tutti i presenti, non
consoni dell’ispettore, se non fosse stato per la mia ferma volontà
di procedere all’esposto, nessuno
avrebbe presentato la denuncia.
Ciò non va di certo a mio meri-
Una bruttissima avventura
a Fiumicino, e la polizia
non ci aiuta. Centoventi
passeggeri di un volo aereo
ritardato di 12 ore non ricevano
alcuna forma di assistenza, ne’
un semplice goccio d’acqua,
informazioni, supporto
to, ma a demerito di un pubblico
ufficiale che con il suo comportamento avrebbe dunque indotto
i passeggeri, lesi nei loro diritti,
a non redigere una denuncia e,
quindi, a non compiere un dovere
civico a propria difesa.
Dopo numerosi contatti telefonici con l’Adusbef, l’associazione di
difesa dei diritti dei consumatori,
e nonostante il gruppetto di sei
viaggiatori sia stato allontanato
in malo modo dall’ufficio di Ps
senza alcun motivo (‘vi ho fatto anche entrare nel mio ufficio,
sono stato disponibile…ora uscite e scrivete fuori l’esposto che
volete a tutti i costi presentare’, le
parole dell’ispettore, che peraltro
era in borghese e con abiti che
a nessuna persona di buonsenso
avrebbero fatto desumere la sua
qualifica, se è vero che jeans larghi, maglietta dalle spalle scoperte a mo’ di canottiera ed elastico
degli slip in bella vista rappresentano oggettivamente tendenze
modaiole più diffuse tra i giovani
piuttosto che tra i rappresentanti
delle forze dell’ordine), l’esposto,
scritto su uno sgabello, è stato redatto.
Per restituire ai pericolosi contestatori (due giovani e quattro
signore, tutti miti e sempre molto
civili, la cui reazione ma scomposta è stata persino elogiata dalla
compagnia aerea una volta effettuato l’imbarco per Pantelleria,
alle 3 di notte) le tre pagine dell’esposto, fotocopiate e vidimate,
l’ufficio di polizia ha impiegato
oltre un’ora.
Dunque, dopo aver subito una
grave inefficienza della compagnia aerea in occasione della
partenza per le tanto agognate
vacanze, non abbiamo trovato
un’adeguata (ed auspicabile) assistenza nemmeno da parte di
chi dovrebbe, doverosamente,
tutelare i nostri diritti. E, come
tutte le storie incredibili, c’è anche la chicca finale: l’impiegata
della security dell’aeroporto, al
momento della restituzione dell’atto (finalmente) fotocopiato, ci
ha apostrofato così: “Ora la favola
l’avete fatta, siete contenti?”.
Il comportamento irriguardoso,
a tratti inspiegabile, e senza dubbio poco decoroso di un pubblico
ufficiale e di alcuni suoi collaboratori, ha trasformato il compimento di un dovere civico in
un’umiliazione pubblica: più che
una favola, un vero incubo.
Ma certamente indegno per chi
lo ha causato, non certo per chi
lo ha subìto.
Valerio Ceva Grimaldi
TERRITORIO
ROMA. Emergenza Castelli
conseguenza privatizzazione acqua
“I black out idrici che stanno flagellando il territorio dei Castelli Romani sono diretta conseguenza tanto del consumo sfrenato di suolo,
che da anni stiamo denunciando, quanto del regime di privatizzazione
delle acque”. E’ quanto afferma in una nota Andrea Tupac Mollica,
coordinatore dei Verdi dei Castelli Romani. “Negli ultimi due anni abbiamo prodotto e presentato alla cittadinanza e alle amministrazioni
comunali - spiega Mollica - numerosi studi che non solo collegano
direttamente le politiche dissennate e di depredazione del territorio
alla riduzione delle risorse idriche, ma che dimostrano anche come
la privatizzazione delle acque comporti un peggioramento dei servizi
e un aumento ingiustificato delle tariffe. Il nostro impegno - prosegue
il coordinatore dei Verdi castellani - e’ stato forte in tutti i Comuni per
cercare di impedire che la nostra acqua, bene collettivo irrinunciabile,
venisse trasformata in una merce sulla quale lucrare e oggi quelle
amministrazioni comunali che sono state sorde alle nostre richieste
stanno toccando con mano i disastri causati dalle loro scelte sbagliate. Un impegno che e’ culminato con il sostegno alla campagna
di raccolta firme in tutti Castelli per la legge di iniziativa popolare
per la ripublicizzazione delle acque, un argomento sul quale abbiamo
dimostrato una concreta e fattiva sensibilita’. È duro da ammettere
- conclude Mollica - ma la realta’ e’ che sulla questione delle acque
si gioca una partita trasversale che vede sullo stesso fronte cordate
economiche e una parte non piccola della politica castellana, del tutto
appiattita sulla logica delle privatizzazioni, partita che si sta giocando,
purtroppo, sulla testa di noi cittadini”. (Dire)
Il consumatore pollo
I
n un momento storico di
grande delicatezza per il
settore alimentare, come
una doccia fredda è arrivata la
comunicazione da parte della
commissione Europea all’Italia
di eliminare l’etichettatura d’origine del pollame. Un settore già
ampiamente colpito dalla crisi
scatenata dalla psicosi “Influenza
Aviaria”, e che solo negli ultimi
tempi, proprio grazie all’etichettatura di origine che ne garantiva
la qualità, cominciava a risollevarsi. Con enorme stupore e disapprovazione gli allevatori hanno
fatto sentire la loro voce attraverso la Confederazione Italiana
Agricoltori che giudica “del tutto
ingiustificata la posizione della
commissione Europea nel campo
alimentare e la definisce un nuovo attacco alla qualità del made
in Italy”, aggiungendo che “e’ assurdo che la commissione Ue da
una parte continui con dichiarazioni sulla difesa del consumatore
e, dall’altra, nei fatti, porti avanti
politiche e adotti provvedimenti
che sono diametralmente opposti”. Due mesi. Questo è il tempo
che Bruxelles ha dato all’Italia per
annullare le disposizioni sull’etichettatura dei polli, che, secondo
la commissione Europea infrangerebbero le norme comunitarie.
Dissenso anche dal mondo politico. Loredana De Petris, Capogruppo dei Verdi in commissione
Agricoltura al Senato, ha sottoli-
La commissione Europea
chiede all’Italia di eliminare
l’etichettatura d’origine
dei polli entro due mesi
neato: “E’ francamente paradossale che la commissione Europea
minacci procedure d’infrazione
anche quando è in ballo la salute
dei consumatori e la sicurezza dei
prodotti. Evidentemente negli
uffici di Bruxelles fa sentire il suo
peso la lobby degli importatori
di polli a basso costo dal Brasile
e dai Paesi del sud est asiatico”.
Sarebbe ingiustificata altrimenti,
ha proseguito De Petris, “la posizione di oggi della commissione,
visto che il rapporto predisposto
nell’ottobre del 2003 dalla stessa direzione Sanità e protezione
dei consumatori raccomandava
l’esame della possibilità di estendere l’obbligo di origine a tutti i
tipi di carne, anche non bovina, e
ai prodotti freschi con un unico
ingrediente”. Ma, ha concluso,
la senatrice, è “una battaglia di
principio e di sostanza che l’Italia deve combattere fino in fondo,
non deve cedere alle pressioni di
Bruxelles e deve confermare le
proprie scelte di trasparenza in
tutte le sedi comunitarie”. Anche il Presidente della Commissione Agricoltura della Camera
Marco Lion ha espresso la sua
disapprovazione verso una scelta
politica di regressione affermando che “la Ue non può arrogarsi
il diritto di mettere in pericolo la
sicurezza alimentare dei consumatori. Ci sono esigenze più che
motivate a spingere le istituzioni
italiane a mantenere l’obbligo di
indicare sulle etichette il Paese
d’origine e la data d’importazione
del pollame. E’ di appena lunedì scorso la notizia che gli Stati
Uniti stanno per rendere obbligatoria in etichetta l’indicazione
della provenienza degli alimenti,
proprio a causa degli allarmi sanitari derivanti da cibi adulterati
che giungono dalla Cina. Anche
in Commissione Agricoltura alla
Camera e poi in Aula è stata approvata all’unanimità una risoluzione in favore di un’etichettatura
che indichi l’origine delle materie
prime”.per Lion, “non è in gioco
la concorrenza di mercato ma la
sicurezza alimentare, di fronte
alla quale scompaiono anche le
divisioni politiche: vige l’obbligo
morale di operare in modo da
garantire ai consumatori informazioni corrette”.
Susanna Novella