No al mega tunnel
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No al mega tunnel
Organo ufficiale di informazione della Federazione dei Verdi Anno III • n.34 • mercoledì 21 febbraio 2007 Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma • Direttore responsabile: Enrico Fontana • Comitato editoriale: Roberto Poletti, Giuseppe Trepiccione, Gianpaolo Silvestri (inserto Mappe) • Editore: undicidue srl, via R. Fiore, 8 - Roma Stampa: Rotopress, via E. Ortolani , 33 - Roma • Reg. Trib. di Roma n. 34 del 7/2/2005 • Redazione: via A. Salandra, 6 - 00187 Roma - tel. 0642030616 - fax 0642004600 - [email protected] • Stampato su carta ecologica • La testata fruisce dei contributi di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250 VICENZA Verdi scrivono a Prodi: valutazione impatto ambientale prima di autorizzazione “La realizzazione della base militare è prevista su una superficie verde di 55 ettari con un volume di 707.000 metri cubi di cemento. Quest’area rappresenta cuneo verde nella città, determina il microclima dei quartieri svolgendo una funzione di lavaggio naturale e di miglioramento della qualità dell’aria”. Lo scrive in una lettera a Romano Prodi il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli, che ha . chiesto al Presidente del Consiglio di valutare l’avvio di un’istruttoria per la valutazione dell’impatto ambientale e sociale del progetto prima del rilascio dell’autorizzazione da parte del Ministero della Difesa. “Nel maggio 2006 – prosegue Bonelli - la direzione tecnica del comune di Vicenza dava al progetto inviato dall’amministrazione USA un parere negativo. L’area interessata dall’intervento di realizzazione della nuova base interferisce con il reticolo idrogeologico del “Bosco di Dueville e risorgive limitrofe, che è stato designato dall’Unione Europea come “sito di importanza comunitaria”. Lì insistono le sorgenti che alimentano una parte del Veneto e la zona è individuata come Zona di protezione Speciale”. “I dati sui consumi ambientali della futura base – conclude Bonelli - sono estremamente preoccupanti e fuori da quanto consentito dalla legislazione italiana. Il consumo d’acqua richiesto arriva a punte di 260 l/sec, che corrispondono all’equivalente di 30.000 nuovi abitanti. La richiesta di potenza elettrica è di 9 Mw e consumo di energia 30,5 Mwh. Le tremila persone che andranno a vivere nella base militare americana consumeranno risorse ambientali 10 volte di più di un normale cittadino di Vicenza. Per questo è necessario sottoporre il progetto alla valutazione di impatto ambientale e di incidenza”. Assalto respinto I l Consiglio dei ministri dell’ambiente dell’Ue ha respinto la richiesta della Commissione europea di mettere fine alla clausola di salvaguardia in vigore in Ungheria che vieta l’utilizzo e la vendita del mais transgenico Mon 810. L’Italia, presente con il ministro Alfonso Pecoraro Scanio, ha votato a favore del mantenimento della clausola austriaca. Lo steso ministro si è detto meravigliato di come l’autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) autorizzi con “facilità” prodotti biotech. La commercializzazione del mais in questione è stata infatti autorizzata sul territorio europeo dalla Ue. I ministri europei bocciando la richiesta della Commissione hanno di fatto seguito l’approccio del 18 dicembre scorso quando avevano votato a favore della richiesta dell’Austria di mantenere in vigore le misure di salvaguardia nazionale su due varietà di mais geneticamente modificato, il T25 e il MON810, su cui sempre la Ue ha dato invece il via libera in Europa. In questo caso i 27 erano giunti alla conclusione che ‘’al momento della valutazione dei rischi che presentano gli Ogm per l’ambiente, bisogna prendere in considerazione in modo più sistematico le differenti strutture agricole e le diverse caratteristiche ecologiche regionali nell’ambito dell’Unione europea’’. Sempre sul fronte degli organismi geneticamente modificati, oggi i ministri dell’ambiente europei non sono riusciti a riunire ne’ una maggioranza qualificata a favore, ne’ una contraria sulla proposta di Bruxelles di autorizzare la vendita sul mercato di un garofano i cui colori sono stati geneticamente modificati e su cui i 27 non sono riusciti a raggiungere un accordo a livello tecnico. ‘’Quello che continua a sorprendere - ha commentato Pecoraro Scanio – è la facilità con cui si muove su questa materia l’Efsa: ancora una volta il consiglio dei ministri dell’ambiente TAV No al mega tunnel I ministri dell’Ambiente europei difendono il no ungherese al mais ogm della Monsanto. Verdi: “Vince il principio di precauzione” boccia un via libera dato anche dall’Efsa che forse dovrebbe essere un po’ più cauta su questi argomenti’’. Commentando invece il mancato accordo del Consiglio Ue in relazione alla proposta di autorizzare la messa sul mercato di un garofano blu geneticamente modificato, Pecoraro Scanio ha rilevato ‘’che questo dossier è la dimostrazione di quanto si sprechi, per diffondere operazioni meramente commerciali, rispetto alla grande opportunità che rappresentano le biotecnologie, le quali dovrebbero servire alla salute e a migliorare la qualità della vita dei cittadini’’. Il voto del Consiglio dei Ministri Ue, sottolinea anche Loredana De Petris, senatrice dei Verdi, ‘’riafferma con chiarezza che il principio di precauzione può legittimamente orientare le decisioni degli Stati membri in materia di impiego di Ogm in agricoltura’’. ‘’Ora occorre estendere – continua De Petris - questo stesso principio alle scelte delle Regioni europee che hanno scelto motivatamente di dichiarare il proprio territorio libero da Ogm’’. Alla fine del prossimo mese di marzo il Parlamento europeo dovrà esprimere il proprio voto sul regolamento per il settore del biologico, “con la decisiva opzione sulla soglia di contaminazione accidentale”, sottolinea ancora l’esponente dei Verdi. Solo un “chiaro pronunciamento a favore della tolleranza zero nei prodotti biologici può impedire la deriva verso forme di coesistenza che ad oggi, con la crescita esponenziale dei casi di contaminazione, si rivelano sempre più impraticabili’’. Sull’Alta Velocita’ ‘bisogna ascoltare meglio le parole del ministro Padoa-Schioppa’, lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, a margine del vertice sull’energia al ministero dello Sviluppo economico. ‘Sull’Alta velocita’, anzi sulla Torino Lione, decideremo come fare’ ha continuato Pecoraro Scanio ribadendo il suo no al mega tunnel. ‘Decideremo la modalita’ con i cittadini, non faremo nessuno scempio’. pagina 3 Notizie Verdi tv ti aspetta dal lunedì al venerdì dalle ore 21.30 sul canale 906 di Sky 2 mercoledì 21 febbraio 2007 CLIMA Pecoraro: Italia è per taglio del 30% delle emissioni Nella lotta ai cambiamenti climatici l’Italia e’ a favore di ‘una riduzione vincolante del 30% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2020’. Lo ha detto il ministro per l’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio al suo arrivo ieri a Bruxelles per partecipare al consiglio dei ministri dell’Ambiente dell’UE che dedichera’ gran parte dei lavori agli obiettivi di riduzione delle sue emissioni. I ministri Ue dovranno pronunciarsi sugli impegni che i loro governi sono pronti ad assumere in vista del vertice dei capi di stato e di governo in programma l’8 e il 9 marzo a Bruxelles. Per l’Europa si tratta di gettare le basi per i prossimi negoziati internazionali che dovranno definire la strategia del dopo Protocollo di Kyoto che arrivera’ a fine percorso nel 2012. Nei confronti di Polonia e Ungheria, che hanno sollevato riserve soprattutto sui caratteri vincolanti degli obiettivi, il ministro ha sottolineato che i due paesi devono ricordare che sono nell’UE ed accettare, sulla base della nostra tradizione di lotta al cambiamento climatico, almeno il 20% di riduzione delle emissioni. “La proposta del 20% e’ stata avanzata dalla presidenza tedesca e puo’ essere accetta dall’Italia – aggiunge il ministro - come compromesso”. Il compromesso tedesco prevede un impegno a lottare per un taglio del 30% a livello internazionale, e intanto di partire da un impegno unilaterale a un taglio del 20% delle emissioni entro il 2012 sulla base del 1990. Il compromesso dovra’ ora essere confermata dai leader Ue al Consiglio europeo dell’8 e 9 marzo. Sul fronte energetico, Pecoraro Scanio ha ricordato che l’obiettivo del governo italiano e’ di arrivare al 25% della produzione di rinnovabile entro la fine di questa legislatura. A dicembre, ha aggiunto, avevamo sostenuto la posizione del commissario europeo all’ambiente Stavros Dimas di porre come obiettivo il 30%, poi ridotto dalla Commissione europea al 20%. L’Italia quindi - ha concluso il ministro - ha gia’ un obiettivo ambizioso per il quale stiamo lavorando. In materia di rinnovabile l’Italia, insieme a Germania, Danimarca, Svezia, Spagna e Slovenia sono in favore di obiettivi vincolanti. AGRICOLTURA Lion: Italia mantiene primato di prodotti Dop e Igp Il presidente della commissione Agricoltura della Camera, Marco Lion, commenta con soddisfazione il via libera della Commissione europea all’iscrizione di quattro nuovi prodotti italiani di alta qualita’ nel Registro europeo delle denominazioni d’origine, indicazioni geografiche e specialita’ alimentari. “Sono lieto che l’olio Sardegna Dop, la Carota dell’Altopiano del Fucino Igp, il formaggio Stelvio o Stilfser Dop e il Limone femminello del Gargano contribuiranno a far conoscere le tradizioni e le specialita’ del nostro paese. Che cosi’ tra l’altro mantiene il primato insieme alla Francia nella classifica delle produzioni agroalimentari designate con denominazione d’origine”. Secondo l’esponente dei Verdi l’istituto delle Dop e delle Igp va comunque rafforzato con strumenti di sensibilizzazione e di promozione soprattutto per prodotti a limitata quantita’ e di piccolo ambito territoriale. “È necessario predisporre delle misure normative finalizzate all’informazione e alla distinzione di tutti i prodotti agroalimentari ed enogastronomici di qualita’”, conclude Lion e annuncia: “Sto lavorando alla proposta di legge che istituisce la definizione di Autenticita’ certificata per rendere visibili oltre ai prodotti a denominazione d’origine anche quelli rigorosamente tradizionali come il cappuccino, l’espresso, il cioccolato”. 3 mercoledì 21 febbraio 2007 Riduzione europea No al mega tunnel ministri dell’ambiente dell’Ue, tra cui Alfonso Pecoraro Scanio in rappresentanza dell’Italia, si sono impegnati a raggiungere entro il 2020 un taglio del 20% delle emissioni di Co2 rispetto a quanto emesso nel 1990. E questo a prescindere da quale strada imboccheranno i paesi del mondo, a cominciare dai grandi emettitori come gli Usa ma anche Cina e India. Allo stesso tempo i 27 paesi dell’Unione europea si sono impegnati a promuovere su scala internazionale un target del 30% di riduzione. Una porta aperta insomma verso obiettivi più ambiziosi. L’Italia, con il ministro Pecoraro, ha chiesto alla Ue di posizionarsi subito sul 30% di taglio unilaterale da parte della Ue, come peraltro chiesto da un voto del Parlamento di Strasbugo, ma non è riuscita a trovare una maggioranza di stati favorevoli. I ministri Ue hanno sottoscritto comunque “un impegno fermo e indipendente fino alla conclusione di un accordo mondiale globale per il dopo 2012, e senza pregiudizio della posizione che l’Ue assumerà nei negoziati internazionali”. I ministri dell’ambiente sottolineano che “questi impegni dovranno essere attuati tramite politiche nazionali e comunitarie legate al clima, a iniziative collegate alla politica energetica dell’Ue, la limitazione delle emissioni nel settore del trasporto, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nelle abitazioni e negli immobili a uso commerciale”. ull’Alta Velocita’ ‘bisogna ascoltare meglio le parole del ministro Padoa-Schioppa’, lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, a margine del vertice sull’energia al ministero dello Sviluppo economico. ‘Sull’Alta velocita’, anzi sulla Torino Lione, decideremo come fare’ ha continuato Pecoraro Scanio ribadendo il suo no al mega tunnel. ‘Decideremo la modalita’ con i cittadini, non faremo nessuno scempio’. Sulla Tav Torino-Lione ‘il governo ha gia’ da tempo preso una decisione: sfilare l’opera dalla legge Obiettivo e riportare le decisioni alle procedure ordinarie. Solo dal lavoro in corso dell’Osservatorio tecnico, da una nuova Via (valutazione di impatto ambientale, ndr) e della istituzione della Conferenza dei Servizi sul progetto definitivo potra’ scaturire una decisione definitiva sull’opera’. Cosi’ la presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato, Anna Donati (Verdi), interviene dopo le dichiarazioni del ministro Padoa-Schioppa rilevando che ‘tutto il resto sono inutili provocazioni che non fanno altro che far compiere passi indietro al confronto tecnico e politico’. Nell’Osservatorio tecnico, spiega Donati, ‘c’e’ un approfondito dibattito su quando l’attuale linea, utilizzata ora solo al 40% delle sue potenzialita’, raggiungera’ una effettiva saturazione, dopo essere stata ammodernata e potenziata e quando il traffico ferroviario abbia concretamente cominciato a crescere. Questo - osserva - e’ il quesito fondamentale a cui deve fornire risposta l’Osservatorio e che determinera’, in modo realistico, quando sara’ necessaria una nuova linea di valico fra Italia e Francia. Del resto - aggiunge - e’ lo stesso studio Cowi, commissionato da Bruxelles e basato sui dati di traffico del proponente Ltf, ad indicare che si arrivera’ alla saturazione delle linea al 2027, mentre fino ad oggi si era sostenuto che la linea attuale sarebbe stata satura nel 2020’. Anche questo dato, prosegue Donati, ‘conferma le buone ragioni dei verdi che ritengono che il tun- I L’Unione europea si impegna a tagliare del 20% le emissioni di gas serra entro il 2020. L’Italia premeva perché l’obiettivo fosse del 30%. Verdi europei: “Necessari target più ambiziosi” Critici i Verdi al Parlamento europeo. Monica Frassoni copresidente del gruppo a Strasburgo sottolinea come i ministri abbiano “completamente disatteso” l’indicazione venuta la scorsa settimana dal Parlamento europeo per una riduzione unilaterale del 30%. “Considerato – dice Frassoni - che sulla base degli impegni attuali (-10.8%) e dei provvedimenti relativi all’efficienza energetica (un altro -10%) siamo già ad un impegno di riduzione del 20,8 % senza alcuna misura aggiuntiva, possiamo ben dire che gli Stati membri si sono impegnati - sottolinea Frassoni - a non fare nulla di più di quanto già previsto ed a non considerare con la dovuta serietà il rischio che l’aumento della temperatura globale vada oltre i 2°C”. “Ci auguriamo che durante il Consiglio europeo di primavera la posizione dell’Italia trovi più alleati”, dice ancora Frassoni. “E’ di sicuro un bene – è il commento invece di Legambiente - che il governo italiano abbia sostenuto l’obiettivo più ambizioso (del 30%, ndr), ora però questa buona volontà si traduca anche in un’applicazione nazionale decisamente più rigorosa che consenta al Paese una vera svolta nelle politiche energetiche”. RISPARMIO ENERGETICO Korn: iniziativa lodevole per un anniversario importante “Sono orgoglioso ed entusiasta di aver partecipato all’iniziativa promossa dai Verdi, tenutasi davanti Montecitorio per celebrare il secondo anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto - sostiene Rafi Korn, Coordinatore Nazionale dei Giovani Verdi -, per testimoniare l’adesione dei Giovani Verdi, sempre sensibili alle tematiche ambientali,e per sottolineare come emissioni di gas serra e surriscaldamento del nostro pianeta siano fenomeni estremamente pericolosi, capaci di creare conseguenze irreversibili per noi e per il nostro futuro. E’ dovere di tutti, dal singolo cittadino alle industrie più inquinanti - prosegue Korn - impegnarsi a ridurre il consumo energetico per raggiungere gli ambiziosi ma realizzabili obiettivi prefissati dai Paesi aderenti al Protocollo, in modo particolare quello riguardante la riduzione delle micidiali emissioni di anidride carbonica. Qualche consiglio ai giovani da un giovane? Sostituiamo le lampadine ad incandescenza con quelle a basso consumo: durano 10 volte in più e consumano 1/5 in meno; preferiamo la doccia al bagno: consumerremmo 25 litri di acqua anzichè 100; quando usiamo il computer, applichiamo uno screen saver a basso consumo energetico: ne gioverà l’ambiente e anche il nostro portafoglio”. S “Sull’Alta velocità, anzi sulla Torino Lione, decideremo come fare. Decideremo la modalità con i cittadini, non faremo nessuno scempio” nel non sia una priorita’’. ‘Fra l’altro - continua la senatrice vorrei ricordare al ministro Padoa Schioppa che il Programma dell’Unione, in materia di grandi reti europee, impegna il governo a dare priorita’ agli interventi sulle direttrici piu’ sature, come quelle del Gottardo e del Brennero, e solo successivamente alla Torino-Lione. Anche perche’ stiamo parlando di interventi che costano decine di miliardi di euro, risorse non disponibili nelle casse pubbliche e che ci obbligano a scegliere le priorita’ con criteri rigorosi’. Infine, ‘anche noi Verdi vogliamo il potenziamento del Corridoio 5 e del trasporto ferroviario: per queste ragioni - conclude la presidente Donati - chiediamo al governo di dare priorita’ agli investimenti sui nodi urbani e per il trasporto pendolari e di introdurre rapidamente la tassazione del traffico merci su strada, come previsto dalla direttiva ‘Eurovignette’, per favorire il riequilibrio modale’. “E’ incredibile come ogni tot mesi, ogni volta che il dibattito sulla TAV lascia i riflettori dei media per scendere finalmente nel concreto del dialogo tra istituzioni ed enti locali, qualcuno torni ad agitare lo spettro del rischio di perdere i fondi europei che dovrebbero coprire parte dei costi dell’opera - , ha dichiarato la presidente dei Verdi/Ale, Monica Frassoni In merito ai finanziamenti europei per la TorinoLione. Anche se, a differenza di quanto strillato per le “scadenze” inesistenti del passato, la scadenza indicata in questi giorni -settembre 2007- è indicativamente corretta (nel senso che la Commissione europea auspica e preme perché sia così), è opportuno aspettare che la proposta di regolamento per l’attribuzione dei contributi finanziari alle TEN-t torni prima al vaglio del Parla- mento europeo per la seconda lettura. Al momento non esistono date certe, anche perché il testo deve ancora terminare l’esame da parte del Consiglio europeo. Soltanto dopo la Commissione europea fisserà a sua volta i regolamenti di attuazione e presenterà i relativi bandi. Occorre inoltre ricordare, quale che sia la scadenza per la presentazione dei progetti da parte degli Stati membri, che nulla vincola questi ultimi rispetto al modo di realizzare le opere di un corridoio: se, poniamo, Francia e Italia decidessero che l’obiettivo di 20 milioni di tonnellate di merci all’anno (con buona pace dei semi-”nuovi” studi europei, commissionati soprattutto da LTF) è più che sufficiente per i prossimi anni e che quindi riammodernare la linea attuale è perfettamente adeguato, la Commissione non potrebbe che prenderne atto. Una simile decisione dell’Italia sarebbe peraltro perfettamente in linea con il programma elettorale del governo Prodi, laddove (pag. 138), parlando di integrazione con le grandi reti europee, si richiama la necessità a distinguere ‘dove necessitino opere nuove oppure occorrano ristrutturazioni dell’esistente’ e a valorizzare ‘il coinvolgimento dei cittadini e delle istituzioni dei territori interessati dagli interventi di infrastrutturazione, in sede di valutazione della compatibilità ambientale delle opere e dell’impatto socio-economico sulle popolazioni’. Diverso è invece il compito della Commissione, che non deve spingere per un progetto piuttosto che per un altro, ma unicamente verificare la compatibilità dei progetti (nella versione originale o in quella modificata) con le decisioni del 2004 e con i criteri che saranno fissati nel regolamento di cui sopra, vegliando a che il denaro europeo sia ben speso.” SICILIA Eletti rappresentanti Verdi della Provincia di Siracusa “Nel corso del Congresso Regionale dei Verdi, nei seggi in tutta la Sicilia, sono stati eletti alcuni rappresentanti della Provincia di Siracusa negli organismi nazionali e regionali: nel Consiglio Nazionale: Paolo Pantano, nell’Esecutivo Regionale: Maria Mazzeo, nel Consiglio Federale Regionale: Silvio Grillo, Rita Sipala, Paolino Uccello – si legge in una nota della Federazione provinciale dei Verdi di Siracusa. Con queste designazioni è stato riconosciuto, alla Federazione dei Verdi di Siracusa, l’impegno per realizzare il Parco degli Iblei, per la campagna per l’efficienza, il risparmio energetico e le energie rinnovabili e contro l’impiego dei combustibili fossili. L’ azione di contrasto è stata sempre accompagnata dalla proposta. Nel territorio della Provincia di Siracusa sono in corso, infatti, tentativi di annullare tutte le conquiste fatte in questi ultimi anni per la tutela, la salvaguardia dei Siti d’Importanza Comunitaria, le Zone di Protezione Speciale o quelle tutelate dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. La proposta dell’area marina protetta di Vendicari serve per realizzare con altre aree una rete ecologica affinchè il Plemmirio non sia solo un caso isolato. La regolamentare per le installazioni di antenne di telefonia mobile o per la realizzazione di parchi eolici è necessaria per evitarne l’installazione selvaggia. Alla malsana, antieconomica ed obsoleta proposta di costruire ancora inceneritori è stata sempre riproposta la raccolta differenziata spinta, il riciclaggio e lo smaltimento dei residui col metodo più naturale ed economico del compostaggio e della bioessiccazione. Infine il grande impegno per evitare l’ampliamento della base di Sigonella in un territorio soggetto a vincolo paesaggistico e dove insistono 93 ettari di agrumeto d’eccellenza, a contatto di un sito archeologico. Non è su queste “basi” chi si costruisce pace ed amicizia con i popoli arabi del Mediterraneo, non è su queste basi che s’intende uno sviluppo sostenibile e di identità della vera risorsa-patrimonio che è la nostra terra. Non è su questa basi che si sviluppa un’economia di qualità e di valori che deve invece bloccare la rendita parassitaria, la speculazione edilizia e l’uso dissennato del suolo inteso solo come merce”. WTO De Petris: Europa deve trovare nuove alleanze “L’Europa deve trovare nuove alleanze, in particolare con i Paesi del terzo blocco’ in vista di una ripresa dei negoziati di Doha alla Wto (l’Organizzazione mondiale del commercio). Lo sostiene la senatrice verde Loredana De Petris capogruppo in commissione agricoltura nel suo intervento in commissione. Per De Petris, ‘il tema fondamentale per l’Italia sono le denominazioni protette’, un tema che, secondo la senatrice, ‘gli Stati Uniti non recepiscono perche’ culturalmente lontani dalle questioni legate alle denominazioni d’origine. E anzi le ritengono una sorta di protezionismo’. ‘La strategia dell’Unione Europea - ha detto ancora De Petris - non puo’ essere quella di ulteriori concessioni ma di cercare un nuovo sistema di alleanze. Prepararsi a un’ulteriore trattativa predisponendosi a fare altre concessioni, magari sulle riduzioni tariffarie, - ha concluso - non servirebbe a nulla’. Comunque De Petris ha avanzato forti dubbi sull’effettiva possibilita’ di una ripresa del Doha round. ‘Come il ministro Bonino - ha detto - sono abbastanza certa che le chiacchiere di riapertura dei negoziati non sono altro che chiacchiere’.