Nucleare insicuro - Federazione dei Verdi

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Nucleare insicuro - Federazione dei Verdi
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mercoledì 18 luglio 2007
Foto: Daniele Fiore
Roncaglia & Wijkander
ECOLOGIA QUOTIDIANA
Si ringrazia l’editore per lo spazio concesso.
VIETATO
AI MINORI.
SAVE THE CHILDREN LAVORA PERCHÉ IN TUTTO IL MONDO
V E N G A R I C O N O S C I U T O A I M I N O R I I L D I R I T T O A L L’ I S T R U Z I O N E .
Nel mondo sono oltre 77 milioni i bambini che non hanno la possibilità di andare a
scuola. Save the Children opera per garantire il diritto all’istruzione a tutti i minori,
senza alcuna discriminazione, collaborando con le comunità e autorità locali per
costruire scuole, fornire assistenza e materiale scolastico. Save the Children dal 1919
lotta per i diritti dei bambini e per migliorare le loro condizioni di vita in tutto il mondo.
TELEVISIONANDO
a cura di Giulia Spiniello
Per il tuo contributo, chiama il 06.4807001
www.savethechildren.it
Siamo abituati, soprattutto in
questo periodo di saldi, ad acquistare capi a prezzi bassi, magari quelli delle grandi catene o
dei negozietti cinesi, spinti da un
prezzo basso. Spesso questi capi
sono quelli che vanno di moda in
questa stagione, ma di fronte all’”affare” e alla voglia di un capo
alla moda riflettiamo poco sull’acquisto. E’ una moda usa e getta e
ci piace, ma una scelta del genere
non tiene conto del continuo aumento dei cicli produttivi spesso
scarsamente sensibili all’ambiente e al suo rispetto per abbattere i
costi. E’ possibile conciliare le esigenze della moda con le istanze
ambientalistiche? Secondo alcuni ricercatori inglesi dell’università
di Cambridge, si. Dallo loro studio emerge che tra cotone e sintetico
per l’ambiente è preferibile il sintetico a causa del problema per il
cotone della coltivazione intensiva e della manutenzione dei capi. La
produzione del cotone necessita di minor energia rispetto ai sintetici, ma questo vantaggio viene rovesciato dai costi di manutenzione
infatti il cotone si lava a temperature più alte, necessita di stiratura
e si asciuga con più tempo incentivando spesso l’uso della asciuga
biancheria. Per il cotone inoltre sono usati fertilizzanti ed esso necessita di molta irrigazione.
Una soluzione sta nella coltura biologica della pianta e non ci sono
scuse sul fatto che sia meno produttiva di quella normale e non è
nemmeno detto che costi di più perché il vantaggio a lungo termine
è innegabile: l’uso indiscriminato di pesticidi impoverisce i terreni
fino a portarli alla desertificazione.
Altre fibre naturali promettono altrettanto bene in termini di ecosostenibilità come canapa, ramia, iuta e fibra di cocco e le bio-fibre
caratterizzate da un ciclo di vita breve, biodegradabili dopo un anno,
come il bambù, la soia e il mais.
Secondo lo studio inglese è la manutenzione dei capi che determina
comunque buona parte dei problemi ecologici. Ci sono buone abitudini come la pulizia dei vestiti che abbassano il livello di impatto
ambientale. Eliminando l’asciugatrice elettrica. la stiratura e la riduzione della temperatura del lavaggio ad esempio si può dimininuire
del 50 l’influenza del prodotto sui cambiamenti climatici.
Una buona soluzione per avere capi alla moda sostenendo l’ecologia
è quella del noleggio e dell’usato, così da avere varietà di abiti e
minor ingombro negli armadi.
Da Cambridge anche l’idea di fare degli atelier che modificano i capi,
li adattano e li riciclano con operazioni di restyling.
Floriana Bulfon
Una nuova puntata di “Mare mare” tra pesca e amore
La puntata odierna di Mare Mare è intitolata “Rimini Lampedusa”. Realizzato dagli studenti dei Licei “Giulio Cesare” e “M. Valgimigli” di Rimini, il filmato ha ricevuto il Premio Fiction. Un racconto costruito con
freschezza, con immediatezza ed ironia su un mestiere antico – quello della pesca - capace di rinnovarsi ed
adeguarsi al presente. Ma è anche una storia che parla d’amore in maniera disincantata e che mostra come i
giovani siano in grado di superare barriere e pregiudizi.
Mare Mare è il programma di EcoTv dedicato alle attività, alle leggende e al mito di questa grande risorsa che è
il mare. Attraverso documentari, fiction e inchieste e gli interventi degli ospiti conosceremo le molteplici facce
dell’immensa distesa blu che fa sognare, vivere, gioire e a volte anche intimorire.
In onda stasera alle 20.15 su EcoTv (Sky906) e in replica alle 00.45. Il programma è disponibile anche in
streaming all’indirizzo www.ecotv.it
A “Viva l’italia” ospite la senatrice De Pretis
Nella puntata in stasera di Viva L’Italia interverrà Loredana De Petris, senatrice dei Verdi e capogruppo in
commissione Agricoltura e Alimentazione a Palazzo Madama, per parlare di agricoltura e finanziaria.
Ne sapremo di più poi su cosa pensano del made in Italy alcuni vip come Sebastiano Somma, Stefano Masciarelli, Riccardo Fogli, Jessica Polsky e Emanuela Aureli.
Si parlerà anche della Galleria Dei Tempi, una galleria d’arte made in Italy a Barcellona, con una citazione
all’artista Alex Soler che sta esponendo le sue opere nella metropoli spagnola.
Viva l’Italia è una trasmissione interamente dedicata al Made in Italy. Agroalimentare, Moda, Arte, Design
e tanto altro ancora per parlare del nostro Bel Paese e soprattutto dei primati che lo contraddistinguono nel
mondo facendo di questo marchio sinonimo di alta qualità e raffinatezza.
In onda alle 20.45 su EcoTv (Sky906) e in replica alle 01.15.
Il programma è disponibile anche in streaming all’indirizzo www.ecotv.it.
Organo ufficiale di informazione della Federazione dei Verdi
ECOTV
I programmi di oggi
07.30
Convegno (Conai 1997-2007)
10.00
Peace & Love
09.30
11.15
18.00
18.15
Rassegna Stampa
Testate di Vittoria Gallelli
EcoReporter (Sequestrati dalle ferrovie)
Consigli per gli acquisti di Nino Graziano Luca
18.30
Obiettivo Verde (le politiche sui cambiamenti climatici)
19.30
Attenti al lupo (mutui bancari)
19.00
Filo Diretto con Marco Lion
20.00
Regionando (Liguria – Parco della Maddalena)
20.45
Viva l’Italia (Agricoltura e finanziaria)
20.15
21.00
Mare Mare (Rimini Lampedusa)
Letto con Manuela Villa
Anno III • n.134 • mercoledì 18 luglio 2007
Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma • Direttore responsabile: Enrico Fontana • Comitato editoriale: Roberto Poletti, Giuseppe Trepiccione, Gianpaolo Silvestri (inserto Mappe) • Editore: undicidue srl, via R. Fiore, 8 - Roma
Stampa: Rotopress, via E. Ortolani , 33 - Roma • Reg. Trib. di Roma n. 34 del 7/2/2005 • Redazione: via A. Salandra, 6 - 00187 Roma - tel. 0642030616 - fax 0642004600 - [email protected] • Stampato su carta ecologica • La testata fruisce dei contributi di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250
RIDURRE LA CO2
La campagna informativa e di raccolta firme ‘Accelera i tempi! Frena
la Co2!’ per chiedere al Governo di
rendere vincolante il limite di 120
grammi di emissioni di CO2 al km
per le case automobilistiche, prenderà il via oggi in occasione di una
conferenza presso la Sala Stampa
della Camera dei Deputati, presieduta dal coordinatore del Comitato Promotore e Segretario della
Commissione Ambiente, Territorio
e Lavori Pubblici della Camera Camillo Piazza che su Notizie Verdi,
testata promotrice dell’iniziativa,
introduce la campagna informativa, il cui obiettivo è contribuire
ad approfondire e trovare soluzioni ai problemi ambientali legati ai
cambiamenti climatici, specie nel
settore dei trasporti.
Onorevole Piazza può spiegarci il
senso di questa iniziativa?
Il senso nasce dalla necessità di una
reale diminuzione delle emissioni di
CO2 proprie delle automobili adesso
in commercio: una riduzione fino a
120 grammi di CO2 al chilomtero
non è assolutamente un traguardo
irraggiungibile. Anzi: le attuali tecnologie lo consentono ampiamente.
Quali sono le applicazioni pratiche di questa iniziativa?
Innanzitutto ci sono quelle legate ai
motori ibridi che possono raggiungere i livelli consigliati di emissioni
di CO2, che al momento emettono
130 grammi al chilometro, ma
possono essere tranquillamente ridotti. Inoltre, se la nostra proposta
verrà applicata, non c’è dubbio che
i risultati saranno dei migliori: riusciremo addirittura ad andare oltre i
limiti minimi imposti dal Protocollo di Kyoto. Non dimentichiamoci
infatti che ogni anno in Europa
viene immesso nell’atmosfera oltre
un miliardo di tonnellate di anidride carbonica prodotta dalle auto:
un serio impegno in proposito da
parte del Governo italiano non può
che agevolare l‘applicazione del
Protocollo.
Quali altre iniziative verranno
promosse dai Verdi nell’ambito
del settore dei trasporti?
Da sempre i Verdi si schierano a favore del trasporto pubblico , per il quale
è necessaria una forte incentivazione.
Il cittadino deve essere invogliato a
lasciare a casa la propria vettura ed
essere contestualmente indotto a
preferire il mezzo pubblico, ma deve
avere la garanzia che quest’ultimo sia
sempre più efficiente. Stiamo infatti
lavorando per ottenere nelle città
sempre più corsie preferenziali e per
incrementare il numero dei mezzi
disponibili. Inoltre, anche grazie alla
Finanziaria, si sta iniziando a lavorare
il più possibile sull’utilizzo di trasporti sostenibili nelle città, a partire dai
motorini elettrici e le biciclette.
Valentina Faraone
CO2
la
Frena
tempi!
i
Accelera
O
ggi alla Camera dei Deputati i Verdi presentano la Campagna informativa e di raccolta firme
nazionale “Accelera i tempi! Frena
la CO2!”, per chiedere al Governo
di rendere vincolante il limite di
120 grammi di emissioni di CO2
al Km per le case automobilistiche.
La campagna partirà a settembre
in coincidenza della Conferenza
nazionale sui cambiamenti climatici promossa dal Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare, che si terrà il 12 e 13 settembre a Roma, e
contribuirà ad approfondire e a
trovare soluzioni ai problemi ambientali legati ai cambiamenti climatici. In particolare, l’iniziativa
vuole sottolineare la necessità legata all’adozione di provvedimenti
concreti per il settore dei trasporti
che, nonostante influisca con circa
il 30% delle emissioni di CO2 in
atmosfera nell’intera Unione europea, non ha finora contribuito al
raggiungimento degli obiettivi del
Protocollo di Kyoto. Alla presentazione della campagna parteciperà
il Comitato Promotore composto
dal Segretario della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori
Pubblici della Camera Camillo
Piazza (coordinatore), Massimo
Fundarò (Coordinatore dell’esecutivo nazionale dei Verdi), Daniela
Guerra (responsabile nazionale organizzazione dei Verdi), il responsabile nazionale Energia dei Verdi
Erasmo Venosi, il direttore di ‘No-
VIA SUL WEB
I Verdi presentano la Campagna
per chiedere al Governo di limitare
a 120 grammi le emissioni di CO2
al Km per le case automobilistiche
tizie Verdi’ Enrico Fontana, i Capigruppo di Camera e Senato Angelo Bonelli e Natale Ripamonti, i
deputati Grazia Francescato (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici), Giuseppe Trepiccione (Attività
Produttive), i senatori Loredana
De Petris (Territorio, Ambiente e
Beni Ambientali), Marco Pecoraro
Scanio (Industria, Commercio e
Turismo). L’iniziativa è rivolta anche a tutte le associazioni ambientaliste e tutte le imprese, in particolare quelle interessate a ridurre
il quantitativo di CO2 emesso nel
nostro Paese. Vale la pena di ricordare che l’efficienza dei veicoli non
è aumentata nei termini previsti
dagli accordi tra la Commissione
Europea ed i costruttori di automobili. Secondo l’Accordo ACEA
(Associazione Costruttori Europei
d’Automobili) le emissioni di CO2
sarebbero dovute essere ridotte del
25%, da un livello medio di circa
185 gr di CO2/km del 1995 a 140
gr di CO2/km del 2008. Le emissioni medie di CO2/km invece già
nel 2004, sono state pari a 162 gr di
CO2/Km. Anche lo JAMA (Associazione dei costruttori giapponesi
d’automobili) e il KAMA (Associazione dei costruttori coreani di
automobili) si erano impegnate a
ridurre le emissioni di CO2 a 140
gr/km nel 2008 e a 120 gr/km
nel 2012. Appare evidente che in
assenza di rispetto di un accordo
sottoscritto, benché volontario, nasce l’esigenza di intervenire in caso
d’inottemperanza con misure fiscali che mirino a promuovere le auto
a minore consumo di carburante.
V. C. G.
Trasparenza
on-line
pagina 2
INCIDENTI
L’insostenibile
leggerezza
dell’alcool
Nucleare insicuro Notizie
pagina 3
È
stata molto più consistente di quanto reso noto in
precedenza - 1.200 litri e
non un litro e mezzo - la fuga
di acqua contenente materiale
radioattivo dalla centrale atomica di Kashiwazaki-Kariwa, nel
Giappone centro occidentale, in
seguito al terremoto che ha colpito ieri la regione. Lo ha rettificato l’agenzia britannica Reuters.
Anche l’Associated Press aveva
rilanciato ieri in serata la notizia
della reale entità della fuoriuscita di acqua contaminata.
Le prime notizie riferivano che
la Tokyo electric power Co. (Tepco), la compagnia che gestisce
la centrale, aveva reso noto che
in seguito al sisma dall’impianto
Non un litro e mezzo ma 1200 litri
di acqua radioattiva sono fuoriusciti
dall’impianto nucleare giapponese
danneggiato dal sisma
era fuoriuscito un litro e mezzo
di acqua contaminata da materiale radioattivo, che si era riversata in mare “senza danni per
le persone o per l’ambiente”. In
seguito la precisazione da parte
della Reuters che la quantità di
acqua radioattiva fuoriuscita indicata nel comunicato della Tepco è di 1.200 litri (315 galloni o
1,2 metri cubi).
L’incidente per il direttore degli
Amici della Terra Usa Norman
Dean, dimostra ancora una volta
“che il nucleare non è sicuro”. Gli
impianti atomici sono “vulnerabili di fronte ai disastri naturali,
agli errori umani e persino agli
atti di sabotaggio o terrorismo”,
sottolinea ancora Dean che rilancia il risparmio energetico, il
solare e l’eolico come modalità
più sicure e pulite, anche contro
il global warming.
Verdi TV
dal lunedì
al venerdì
alle 21.30
su EcoTV
Sky 906
e in streaming
su www.ecotv.it
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mercoledì 18 luglio 2007
CALDO
Pecoraro: bene Turco
su cravatte, ora tutti i
ministeri si adeguino
“Ho apprezzato l’invito Livia Turco da non usare le cravatte durante le ondate
di caldo come quella che sta investendo in questi giorni il nostro Paese”.
Così il ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare Alfonso
Pecoraro Scanio, che già aveva invitato il personale del ministero dell’Ambiente a non far uso della cravatte nelle giornate di caldo, ha commentato
l’iniziativa del ministro della Salute. “Oltre ad abbassare la temperatura corporea, con benefici effetti sulla salute, il non utilizzo della cravatta permette
di ‘alzare’ i condizionatori di qualche grado, con un notevole risparmio di
energia e un conseguente abbattimento delle quote di Co2”, particolare non
irrilevante nel giorno in cui si sono raggiunti i altissimi consumi di elettricità.
Il ministro Pecoraro Scanio si augura che adesso “tutti i colleghi ministri si
adeguino dando indicazione al personale dei propri ministeri di togliere la
cravatta, per il benessere dei dipendenti e dell’Ambiente”.
SICUREZZA STRADALE
Bonelli: pene più severe
ed etilometri nei locali
“Inasprire le pene e soprattutto prevenire. E’ questo il metodo per limitare gli incidenti stradali”. Lo afferma il capogruppo dei Verdi alla
Camera Angelo Bonelli. “E’ necessario prosegue Bonelli - intervenire
immediatamente per migliorare la sicurezza delle nostre strade. Occorre innanzitutto inasprire le sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza o
in condizioni di alterazione e per chi commette infrazioni pericolose.”.
“La via migliore – conclude il capogruppo del Sole che Ride - è investire sulla prevenzione. In molti Paesi europei il test dell’etilometro
viene effettuato all’interno dei locali e, a chi ha bevuto otre i limiti,
non è permesso rimettersi alla guida. Con questo sistema sono state
evitate tantissime stragi, per questo i Verdi proporranno in Parlamento
l’adozione di provvedimenti simili”.
Trasparenza on-line
P
er garantire il massimo livello di trasparenza e partecipazione, il Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare ha deciso di
rendere disponibili on line la documentazione e i progetti relativi alle
opere soggette a Valutazione d’Impatto Ambientale, come ad esempio la nota Tav Torino-Lione.
Tutti potranno così accedere in
tempo reale alle informazioni sui
progetti, consultare la documentazione, inviare le osservazioni come
prescrive la legge direttamente
con email, conoscere lo stato di
avanzamento della valutazione e
l’esito delle procedure. Il sistema,
inoltre, consente la consultazione
dell’archivio storico dei progetti della Legge Obiettivo e dei più
recenti progetti sottoposti a VIA
ordinaria. Una ‘’piccola rivoluzione’’ al Ministero dell’Ambiente, sul
fronte della trasparenza, come l’ha
definita lo stesso ministro, Alfonso Pecoraro Scanio, presentando il
progetto nella sede del ministero .
‘’Vogliamo che tutto sia pubblico ha detto Pecoraro - contraddicendo la facile caricatura del ministero
dell’Ambiente come ‘’ministero del
No’’. Comitati, associazioni e cittadini potranno cosi’ esercitare il loro
diritto alla formazione del parere
della Commissione, entro i termini previsti. La Via - ha ricordato
il ministro dell’Ambiente - nasce
come strumento di partecipazione
democratica alle scelte’’. Pecoraro
ha poi sottolineato la necessita’ per
le Regioni di dotarsi di un Piano
di qualita’ dell’aria, una richiesta
Il ministero dell’Ambiente mette
la Via on line. Sul Web tutta la
documentazione sulle procedure
di Valutazione d’Impatto
Ambientale. Per il ministro
Pecoraro Scanio “Una piccola
rivoluzione popolare. Da oggi c’è
maggiore trasparenza”
che ripetera’ nuovamente con una
lettera nei prossimi giorni a presidenti delle Regioni e al presidente
del Consiglio. Il pericolo e’ infatti
quello di bloccare le valutazioni di
impatto ambientale perche’ mancano le informazioni dovute per legge. ‘’Su 62 istruttorie sono 49 quelle
interessate da questo problema’’ ha
detto Pecoraro. In futuro poi non
si dovra’ tenere conto solo delle
Pm10, ma anche delle emissioni
di CO2: ‘’rischiamo di pagare multe enormi - ha concluso Pecoraro
- se non adeguiamo la nostra progettazione agli obiettivi fissati da
Kyoto e dalla Ue per la lotta contro
i mutamenti climatici’’. Il nuovo
sito internet costituisce quindi una
grande novità, un piccola rivoluzione con l’obiettivo di rendere
facilmente disponibili informazioni oggi reperibili solo attraverso
faticosi percorsi burocratici. Anche
l’esercizio del diritto a partecipare alla formazione del parere della
Commissione godrà di una forte
semplificazione. I comitati, le asso-
ciazioni ambientaliste e i cittadini
potranno inviare direttamente via
email le osservazioni.
“I grandi cambiamenti determinano meno attenzione del chiacchericcio politico - ha commentato
il ministro Pecoraro Scanio - ma
oggi, con la creazione di questo
nuovo sistema on line, abbiamo
adempiuto al nostro programma:
aumentare la partecipazione popolare. Quella di oggi è una piccola
rivoluzione popolare - ha aggiunto - che al tempo stesso consente
maggiore trasparenza, puntando a
migliorare anche la qualità dei progetti che arrivano al Ministero”.
Si può accedere al sito tramite il
portale del Ministero all’indirizzo
www.minambiente.it, cliccando su
‘Valutazione d’Impatto Ambientale’ nella sezione Argomenti chiave;
oppure direttamente dall’indirizzo
www.minambiente.it/via/.
Le istruzioni per la consultazione
sono disponibili alla sezione Guida
del sito VIA.
Stefano Mastrolitti
L’insostenibile leggerezza dell’alcool
L
e notizie sulle morti nelle nostre strade, causate
dall’abuso d’alcool, ormai
non fanno più scalpore. I giornalisti televisi danno la notizia
con il sorriso sulla bocca, quasi
stessero elencando la classifica
dei primi arrivati a San Remo o
a Miss Italia. La mortalità sulle
strade cresce di anno in anno e
miete più vittime del terrorismo.
E’ stato calcolato che sommando
tutte le guerre avvenute nel corso
dei secoli, il numero dei decessi
avvenuti in seguito agli incidenti
è ampiamente più alto del primo.
In Italia mancano delle leggi che
puniscano severamente chi sotto
l’effetto dell’alcool, si mette alla
guida della propria automobile,
attentando alla propria vita e a
quella degli altri. Negli altri Stati per la guida in stato d’ebbrezza
è previsto il carcere, oltre al ritiro della patente e un esemplare
processo penale. In Italia, invece,
la pericolosità sociale del fenomeno non è avvertita, mancano
leggi e i controlli sulle strade. Si
continua a pubblicizzare gli alcolici in tv e riviste, negli altri
paesi è proibito. Non è incentivato l’uso dei mezzi di trasporto
pubblici alternativi all’auto. Pochi usano la bicicletta per andare
a lavoro, il motivo principale è la
mancanza di piste ciclabili nella
propria città.
I treni sono pochi, sporchi e perennemente in ritardo.
Gli aerei nelle tratte nazionali, costano quattro volte di più
rispetto ad un viaggio all’estero
con una compagnia “low cost”.
Il taxi non viene usato dai giovani per tornare a casa dopo la discoteca, come succede nella gran
parte degli stati europei. Il nostro sistema dei trasporti fa acqua da tutte le parti e gli italiani
preferiscono usare la propria
auto per gli spostamenti, grandi
o piccoli che siano. Manca una
seria presa di coscienza, della
gravità del problema, da parte
della classe politica. Serve urgentemente un piano nazionale
sulla mobilità sostenibile, che
ponga fine a questa vergognosa
situazione.
Le stragi sulle nostre autostrade,
sembra impressionare gli italiani
solo quando la sventura capita a
qualche parente o amico, per il
resto delle vittime, si comportano come i giornalisti televisi; si
commentano alla stregua delle
previsioni del tempo. Serve una
presa di coscienza culturale oltre
che civile e ambientale.
Civile, perché è impensabile
che uno stato tra i più potenti
e industriali del mondo come il
nostro, permetta che ogni anno
muoiano per mancanza di poli-
tiche adeguate, centinaia di migliaia di cittadini. Ambientale,
per le numerose morti causate
dal cancro o da tumore, dovute
all’inquinamento e alle polveri
emesse dalle nostre auto.
Il nostro parco auto è il più vecchio d’Europa e inoltre abbiamo
il triste record, di possedere la
media più alta di auto pro-capite, rispetto al resto d’Europa.
Massimiliano Cordeddu
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mercoledì 18 luglio 2007
Musica per i diritti umani
C’
ALIMENTAZIONE
Lion: sì a binomio sicurezza
cibo – etichettatura,
no ad adulterazione
è un appuntamento immancabile che da dieci
anni esatti si colloca
nel bel mezzo dell’animata estate
musicale italiana. Si svolge nell’incantevole location di Villadose in provincia di Rovigo, quest’anno dal 19 al 23 di luglio, e ci
ricorda in ogni sua edizione che
la musica, quella italiana di qualità, risponde sempre puntualmente alle urgenze umanitarie
che riguardano il nostro precario
e tribolato mondo. E’ “Voci per la
Libertà - Una canzone per Amnesty”, manifestazione con cui la
più importante associazione che
si batte per i diritti dell’uomo
vuole favorire e promuovere le
sue istanze attraverso la cultura
musicale e l’aggregazione dei giovani. Nel tempo il fenomeno si è
espanso con eventi disseminati
tutto l’anno in tutta Italia, avendo
sempre in mente il circolo virtuoso musica - diritti. Ogni anno,
a partire dal 2003, c’è anche un
riconoscimento, il Premio Amnesty Italia, destinato a musicisti
italiani di rilievo che, nella loro
ultima uscita discografica, si sono
distinti per la loro attenzione ai
“Voci per la Libertà - Una canzone
per Amnesty”, manifestazione con
cui la più importante associazione
che si batte per i diritti dell’uomo
vuole favorire e promuovere le sue
istanze attraverso la cultura musicale
e l’aggregazione dei giovani
U
In un articolo del Financial Times si Ce lo chiediamo da tempo, almeno
da 20 anni: il surriscaldamento della
disquisisce dell’abuso del corpo
terra dipende dal Sole?
femminile sui media italiani: tette e
analizzato
e risposte che ci sono state Loockwood ha
culi a profusione condiscono talk
fornite nel corso del tem- infatti il comportamento del
po sono state tantissime, Sole, il cui livello di attività è
show, quiz e pubblicità in un modo e gli scienziati
si sono divisi in calcolabile attraverso la propordue fazioni, l’una che attribuisce zione con il numero di macchie
insensato ed inconcepibile in altri
al Sole un’influenza sull’aumen- solari, scoprendo che dal 1985
to delle temperature del nostro tale numero ha interrotto la
paesi europei
pianeta, l’altra che invece prova sua crescita: in pratica l’attivi-
diritti umani. Il primo ad essere
premiato è stato Daniele Silvestri con “Il mio nemico”, aperta
canzone contro ogni forma di
guerra, nel 2004 è stata la volta
di Ivano Fossati, amico di sempre
di Amnesty International, con la
sua commovente ballata di ordinaria e disperata immigrazione
“Pane e coraggio”; stessa tematica
per i Modena City Ramblers con
“Ebano”, nel 2005, mentre è stata
“Rwanda”, brano sul genocidio
africano, a permettere a Paola Turci di affermarsi nell’edizione dello
scorso anno. E’ Samuele Bersani
il vincitore del Premio Amnesty
Italia 2007, con “Occhiali rotti”,
che ha riportato all’attenzione
dell’opinione pubblica la tragica
vicenda dell’omicidio di Enzo
Baldoni e, in generale, il coraggio
e la passione con cui personalità,
come quella del giornalista italiano ucciso in Iraq, si espongono in
prima persona in nome della verità e della giustizia. Nella 4 giorni di Villadose sarà consegnato il
prestigioso riconoscimento, ma si
alterneranno sul palco anche altre
realtà emergenti, che sono state
capaci di mettere in musica le tematiche legate ai principi dettati
dalla Dichiarazione Universale
dei Diritti dell’Uomo.
Diego Carmignani
“Troppe volte si assiste ad episodi di frodi alimentari, di prodotti importati da Paesi terzi e spacciati come italiani, di prodotti che non solo
non posseggono più quelle qualità specifiche dei luoghi d’origine, ma
che mettono in serio pericolo la salute dei consumatori perché potenzialmente adulterati.” Lo dice il Presidente della Commissione Agricoltura
della Camera Marco Lion dopo aver appreso la notizia relativa alla bozza
del nuovo Codice Alimentare, predisposta dal ministero della Salute, che
prevede una depenalizzazione per chi commercializza alimenti adulterati.
Prosegue l’esponente dei Verdi “E’ un controsenso: sia a livello globale,
sia a livello nazionale gli sforzi sono indirizzati verso una politica che
tuteli la sicurezza dei cibi. Sempre di oggi è infatti la notizia che gli Stati
Uniti stanno per rendere obbligatoria in etichetta l’indicazione della provenienza degli alimenti, proprio a causa degli allarmi sanitari derivanti
da cibi adulterati. A riguardo – aggiunge il deputato del sole che ride
- lo scorso 3 aprile in Commissione Agricoltura alla Camera fu approvata all’unanimità una risoluzione a mia prima firma, sull’etichettatura dei
prodotti agroalimentari, che sollecita il Governo a difendere le specificità e la sicurezza alimentare italiana attraverso l’indicazione in etichetta
dell’origine delle materie prime e dei luoghi di produzione in modo da
sapere anche se nei Paesi in cui avviene la trasformazione vi siano oppure
no norme di igiene corrispondenti agli standard di sicurezza sanitaria del
nostro Paese.
Conclude Lion “Una discussione in materia di sicurezza alimentare appare ora della massima urgenza.”
Requiem per il Femminismo Non è colpa del sole
n articolo del Financial
Times a firma di Adrian
Michaels del 13 luglio
è stato dopo poco ripreso dai
giornali italiani suscitando un
vespaio di polemiche. Nell’articolo, in pratica, di disquisisce
dell’abuso del corpo femminile
sui media italiani: tette e culi
a profusione condiscono talk
show, quiz e pubblicità in un
modo insensato ed inconcepibile
in altri paesi europei. Un J’accuse anche per le donne italiane
che non farebbero un’azione di
lobby per tutelare la loro dignità come avviene altrove, a detta
dell’autore. La reificazione del
corpo femminile fa si che nel bel
paese si concepisca solo la donna
come corpo da esibire. Michaels
supporta la polemica con i dati
relativi alle donne di successo, in
politica ed in azienda. L’immagine è indubbiamente desolante
ed è la cartina al tornasole di un
paese che ha dimenticato il femminismo.
Non c’è nulla da dire. Tutto vero.
Peccato che l’articolo sia condito
da pittoresche immagini del tipo
“la mamma regna nella cucina
preparando i ravioli, mentre le
figlie anelano di realizzarsi con
la bellezza” e “le ragazze inglesi sono più determinate, hanno
solo la carriera in testa e si uc-
L
cidono per questo”; in realtà le
femministe liquiderebbero questa nevrosi tutta maschile di essere solo career-minded!
I vizi degli italiani sono molteplici e tipici. Nepotismo, clientelismo e assenza di civismo
sono sicuramente molto radicati
in Italia, probabilmente più che
altrove. Il maschilismo è indubbiamente un italico vizio. Nel
criticare Michaels c’è il rischio
di passare per dei lamentosi che
non accettano i propri limiti. Per
carità! La situazione in Italia per
la donna è drammatica. I dati
parlano chiaro. Eppure lo stesso sdegno che ci muove contro
l’immagine della donna abusata dai media italiani dovrebbe
essere provato da Michaels per
quello che succede, in misura
minore?, anche nelle altre socie-
tà occidentali. Andando oltre i
continui riferimenti alla pasta e
ai ravioli fatti nell’articolo; che
non fanno altro che convincermi
che un buon servizio di costume
si è arenato sulle secche degli stereotipi dei mangiamaccheroni.
I video dei rapper che si beano
fra donne discinte e motori, non
sono italiani. Come non lo sono
le procaci bagnine di Baywatch,
i paginoni centrali dei tabloid,
i reality show, le icone teenager
Paris Hilton e Britney Spears,
con i loro festini a base di sesso
e droga, e i regali parentali per
le diciottenni a base di quarte al
silicone.
La crisi del femminismo ed il
ruolo della donna meritano di
più di un articolo di colore velato
da criptorazzismo.
Alessio Postiglione
almeno a sostenere che la grande
stella non sia affatto responsabile
di questo cambiamento. L’ultima ricerca in campo scientifico
su questo fenomeno proviene
dall’Inghilterra, dove la rivista
Proceedings of the Royal Academy pubblica, in data 11 luglio,
i risultati di uno studio svolto da
Mike Lockwood del Rutherford
Appleton Laboratory, che ha
analizzato una notevole quantità
di dati relativi all’attività solare
degli ultimi 40 anni. Come da
lui previsto, i risultati dimostrano
che non solo il Sole non è affatto
implicato nel surriscaldamento
globale, ma che, se effettivamente il fenomeno dovesse dipendere dalla sua attività, ad oggi
avremmo dovuto registrare una
tendenza opposta, ovvero una
diminuzione delle temperature.
tà solare è in pausa da circa 20
anni. La teoria di Loockwood
è dunque in assoluta controtendenza anche con le stime
dell’IPCC(Intergovernmental
Panel on Climate Change), che
nell’ultimo rapporto segnala la
sua influenza pari al 10%.
In sostanza sarebbe opportuno
fare almeno una semplicissima
considerazione: il Sole è li da
molto più tempo di noi, e non
sarebbe sensato credere che la
sua luce possa cominciare a
nuocere al pianeta solo perché
ci siamo noi. Limitiamo la produzione industriale, cominciamo a rispettare il protocollo di
Kyoto, e forse col tempo non ci
sarà più bisogno di trovare responsabilità al di fuori del genere umano. Basta poco.
Marco Segatori