Nucleare insicuro - Federazione dei Verdi
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Nucleare insicuro - Federazione dei Verdi
4 mercoledì 18 luglio 2007 Foto: Daniele Fiore Roncaglia & Wijkander ECOLOGIA QUOTIDIANA Si ringrazia l’editore per lo spazio concesso. VIETATO AI MINORI. SAVE THE CHILDREN LAVORA PERCHÉ IN TUTTO IL MONDO V E N G A R I C O N O S C I U T O A I M I N O R I I L D I R I T T O A L L’ I S T R U Z I O N E . Nel mondo sono oltre 77 milioni i bambini che non hanno la possibilità di andare a scuola. Save the Children opera per garantire il diritto all’istruzione a tutti i minori, senza alcuna discriminazione, collaborando con le comunità e autorità locali per costruire scuole, fornire assistenza e materiale scolastico. Save the Children dal 1919 lotta per i diritti dei bambini e per migliorare le loro condizioni di vita in tutto il mondo. TELEVISIONANDO a cura di Giulia Spiniello Per il tuo contributo, chiama il 06.4807001 www.savethechildren.it Siamo abituati, soprattutto in questo periodo di saldi, ad acquistare capi a prezzi bassi, magari quelli delle grandi catene o dei negozietti cinesi, spinti da un prezzo basso. Spesso questi capi sono quelli che vanno di moda in questa stagione, ma di fronte all’”affare” e alla voglia di un capo alla moda riflettiamo poco sull’acquisto. E’ una moda usa e getta e ci piace, ma una scelta del genere non tiene conto del continuo aumento dei cicli produttivi spesso scarsamente sensibili all’ambiente e al suo rispetto per abbattere i costi. E’ possibile conciliare le esigenze della moda con le istanze ambientalistiche? Secondo alcuni ricercatori inglesi dell’università di Cambridge, si. Dallo loro studio emerge che tra cotone e sintetico per l’ambiente è preferibile il sintetico a causa del problema per il cotone della coltivazione intensiva e della manutenzione dei capi. La produzione del cotone necessita di minor energia rispetto ai sintetici, ma questo vantaggio viene rovesciato dai costi di manutenzione infatti il cotone si lava a temperature più alte, necessita di stiratura e si asciuga con più tempo incentivando spesso l’uso della asciuga biancheria. Per il cotone inoltre sono usati fertilizzanti ed esso necessita di molta irrigazione. Una soluzione sta nella coltura biologica della pianta e non ci sono scuse sul fatto che sia meno produttiva di quella normale e non è nemmeno detto che costi di più perché il vantaggio a lungo termine è innegabile: l’uso indiscriminato di pesticidi impoverisce i terreni fino a portarli alla desertificazione. Altre fibre naturali promettono altrettanto bene in termini di ecosostenibilità come canapa, ramia, iuta e fibra di cocco e le bio-fibre caratterizzate da un ciclo di vita breve, biodegradabili dopo un anno, come il bambù, la soia e il mais. Secondo lo studio inglese è la manutenzione dei capi che determina comunque buona parte dei problemi ecologici. Ci sono buone abitudini come la pulizia dei vestiti che abbassano il livello di impatto ambientale. Eliminando l’asciugatrice elettrica. la stiratura e la riduzione della temperatura del lavaggio ad esempio si può dimininuire del 50 l’influenza del prodotto sui cambiamenti climatici. Una buona soluzione per avere capi alla moda sostenendo l’ecologia è quella del noleggio e dell’usato, così da avere varietà di abiti e minor ingombro negli armadi. Da Cambridge anche l’idea di fare degli atelier che modificano i capi, li adattano e li riciclano con operazioni di restyling. Floriana Bulfon Una nuova puntata di “Mare mare” tra pesca e amore La puntata odierna di Mare Mare è intitolata “Rimini Lampedusa”. Realizzato dagli studenti dei Licei “Giulio Cesare” e “M. Valgimigli” di Rimini, il filmato ha ricevuto il Premio Fiction. Un racconto costruito con freschezza, con immediatezza ed ironia su un mestiere antico – quello della pesca - capace di rinnovarsi ed adeguarsi al presente. Ma è anche una storia che parla d’amore in maniera disincantata e che mostra come i giovani siano in grado di superare barriere e pregiudizi. Mare Mare è il programma di EcoTv dedicato alle attività, alle leggende e al mito di questa grande risorsa che è il mare. Attraverso documentari, fiction e inchieste e gli interventi degli ospiti conosceremo le molteplici facce dell’immensa distesa blu che fa sognare, vivere, gioire e a volte anche intimorire. In onda stasera alle 20.15 su EcoTv (Sky906) e in replica alle 00.45. Il programma è disponibile anche in streaming all’indirizzo www.ecotv.it A “Viva l’italia” ospite la senatrice De Pretis Nella puntata in stasera di Viva L’Italia interverrà Loredana De Petris, senatrice dei Verdi e capogruppo in commissione Agricoltura e Alimentazione a Palazzo Madama, per parlare di agricoltura e finanziaria. Ne sapremo di più poi su cosa pensano del made in Italy alcuni vip come Sebastiano Somma, Stefano Masciarelli, Riccardo Fogli, Jessica Polsky e Emanuela Aureli. Si parlerà anche della Galleria Dei Tempi, una galleria d’arte made in Italy a Barcellona, con una citazione all’artista Alex Soler che sta esponendo le sue opere nella metropoli spagnola. Viva l’Italia è una trasmissione interamente dedicata al Made in Italy. Agroalimentare, Moda, Arte, Design e tanto altro ancora per parlare del nostro Bel Paese e soprattutto dei primati che lo contraddistinguono nel mondo facendo di questo marchio sinonimo di alta qualità e raffinatezza. In onda alle 20.45 su EcoTv (Sky906) e in replica alle 01.15. Il programma è disponibile anche in streaming all’indirizzo www.ecotv.it. Organo ufficiale di informazione della Federazione dei Verdi ECOTV I programmi di oggi 07.30 Convegno (Conai 1997-2007) 10.00 Peace & Love 09.30 11.15 18.00 18.15 Rassegna Stampa Testate di Vittoria Gallelli EcoReporter (Sequestrati dalle ferrovie) Consigli per gli acquisti di Nino Graziano Luca 18.30 Obiettivo Verde (le politiche sui cambiamenti climatici) 19.30 Attenti al lupo (mutui bancari) 19.00 Filo Diretto con Marco Lion 20.00 Regionando (Liguria – Parco della Maddalena) 20.45 Viva l’Italia (Agricoltura e finanziaria) 20.15 21.00 Mare Mare (Rimini Lampedusa) Letto con Manuela Villa Anno III • n.134 • mercoledì 18 luglio 2007 Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma • Direttore responsabile: Enrico Fontana • Comitato editoriale: Roberto Poletti, Giuseppe Trepiccione, Gianpaolo Silvestri (inserto Mappe) • Editore: undicidue srl, via R. Fiore, 8 - Roma Stampa: Rotopress, via E. Ortolani , 33 - Roma • Reg. Trib. di Roma n. 34 del 7/2/2005 • Redazione: via A. Salandra, 6 - 00187 Roma - tel. 0642030616 - fax 0642004600 - [email protected] • Stampato su carta ecologica • La testata fruisce dei contributi di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250 RIDURRE LA CO2 La campagna informativa e di raccolta firme ‘Accelera i tempi! Frena la Co2!’ per chiedere al Governo di rendere vincolante il limite di 120 grammi di emissioni di CO2 al km per le case automobilistiche, prenderà il via oggi in occasione di una conferenza presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, presieduta dal coordinatore del Comitato Promotore e Segretario della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera Camillo Piazza che su Notizie Verdi, testata promotrice dell’iniziativa, introduce la campagna informativa, il cui obiettivo è contribuire ad approfondire e trovare soluzioni ai problemi ambientali legati ai cambiamenti climatici, specie nel settore dei trasporti. Onorevole Piazza può spiegarci il senso di questa iniziativa? Il senso nasce dalla necessità di una reale diminuzione delle emissioni di CO2 proprie delle automobili adesso in commercio: una riduzione fino a 120 grammi di CO2 al chilomtero non è assolutamente un traguardo irraggiungibile. Anzi: le attuali tecnologie lo consentono ampiamente. Quali sono le applicazioni pratiche di questa iniziativa? Innanzitutto ci sono quelle legate ai motori ibridi che possono raggiungere i livelli consigliati di emissioni di CO2, che al momento emettono 130 grammi al chilometro, ma possono essere tranquillamente ridotti. Inoltre, se la nostra proposta verrà applicata, non c’è dubbio che i risultati saranno dei migliori: riusciremo addirittura ad andare oltre i limiti minimi imposti dal Protocollo di Kyoto. Non dimentichiamoci infatti che ogni anno in Europa viene immesso nell’atmosfera oltre un miliardo di tonnellate di anidride carbonica prodotta dalle auto: un serio impegno in proposito da parte del Governo italiano non può che agevolare l‘applicazione del Protocollo. Quali altre iniziative verranno promosse dai Verdi nell’ambito del settore dei trasporti? Da sempre i Verdi si schierano a favore del trasporto pubblico , per il quale è necessaria una forte incentivazione. Il cittadino deve essere invogliato a lasciare a casa la propria vettura ed essere contestualmente indotto a preferire il mezzo pubblico, ma deve avere la garanzia che quest’ultimo sia sempre più efficiente. Stiamo infatti lavorando per ottenere nelle città sempre più corsie preferenziali e per incrementare il numero dei mezzi disponibili. Inoltre, anche grazie alla Finanziaria, si sta iniziando a lavorare il più possibile sull’utilizzo di trasporti sostenibili nelle città, a partire dai motorini elettrici e le biciclette. Valentina Faraone CO2 la Frena tempi! i Accelera O ggi alla Camera dei Deputati i Verdi presentano la Campagna informativa e di raccolta firme nazionale “Accelera i tempi! Frena la CO2!”, per chiedere al Governo di rendere vincolante il limite di 120 grammi di emissioni di CO2 al Km per le case automobilistiche. La campagna partirà a settembre in coincidenza della Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che si terrà il 12 e 13 settembre a Roma, e contribuirà ad approfondire e a trovare soluzioni ai problemi ambientali legati ai cambiamenti climatici. In particolare, l’iniziativa vuole sottolineare la necessità legata all’adozione di provvedimenti concreti per il settore dei trasporti che, nonostante influisca con circa il 30% delle emissioni di CO2 in atmosfera nell’intera Unione europea, non ha finora contribuito al raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto. Alla presentazione della campagna parteciperà il Comitato Promotore composto dal Segretario della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera Camillo Piazza (coordinatore), Massimo Fundarò (Coordinatore dell’esecutivo nazionale dei Verdi), Daniela Guerra (responsabile nazionale organizzazione dei Verdi), il responsabile nazionale Energia dei Verdi Erasmo Venosi, il direttore di ‘No- VIA SUL WEB I Verdi presentano la Campagna per chiedere al Governo di limitare a 120 grammi le emissioni di CO2 al Km per le case automobilistiche tizie Verdi’ Enrico Fontana, i Capigruppo di Camera e Senato Angelo Bonelli e Natale Ripamonti, i deputati Grazia Francescato (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici), Giuseppe Trepiccione (Attività Produttive), i senatori Loredana De Petris (Territorio, Ambiente e Beni Ambientali), Marco Pecoraro Scanio (Industria, Commercio e Turismo). L’iniziativa è rivolta anche a tutte le associazioni ambientaliste e tutte le imprese, in particolare quelle interessate a ridurre il quantitativo di CO2 emesso nel nostro Paese. Vale la pena di ricordare che l’efficienza dei veicoli non è aumentata nei termini previsti dagli accordi tra la Commissione Europea ed i costruttori di automobili. Secondo l’Accordo ACEA (Associazione Costruttori Europei d’Automobili) le emissioni di CO2 sarebbero dovute essere ridotte del 25%, da un livello medio di circa 185 gr di CO2/km del 1995 a 140 gr di CO2/km del 2008. Le emissioni medie di CO2/km invece già nel 2004, sono state pari a 162 gr di CO2/Km. Anche lo JAMA (Associazione dei costruttori giapponesi d’automobili) e il KAMA (Associazione dei costruttori coreani di automobili) si erano impegnate a ridurre le emissioni di CO2 a 140 gr/km nel 2008 e a 120 gr/km nel 2012. Appare evidente che in assenza di rispetto di un accordo sottoscritto, benché volontario, nasce l’esigenza di intervenire in caso d’inottemperanza con misure fiscali che mirino a promuovere le auto a minore consumo di carburante. V. C. G. Trasparenza on-line pagina 2 INCIDENTI L’insostenibile leggerezza dell’alcool Nucleare insicuro Notizie pagina 3 È stata molto più consistente di quanto reso noto in precedenza - 1.200 litri e non un litro e mezzo - la fuga di acqua contenente materiale radioattivo dalla centrale atomica di Kashiwazaki-Kariwa, nel Giappone centro occidentale, in seguito al terremoto che ha colpito ieri la regione. Lo ha rettificato l’agenzia britannica Reuters. Anche l’Associated Press aveva rilanciato ieri in serata la notizia della reale entità della fuoriuscita di acqua contaminata. Le prime notizie riferivano che la Tokyo electric power Co. (Tepco), la compagnia che gestisce la centrale, aveva reso noto che in seguito al sisma dall’impianto Non un litro e mezzo ma 1200 litri di acqua radioattiva sono fuoriusciti dall’impianto nucleare giapponese danneggiato dal sisma era fuoriuscito un litro e mezzo di acqua contaminata da materiale radioattivo, che si era riversata in mare “senza danni per le persone o per l’ambiente”. In seguito la precisazione da parte della Reuters che la quantità di acqua radioattiva fuoriuscita indicata nel comunicato della Tepco è di 1.200 litri (315 galloni o 1,2 metri cubi). L’incidente per il direttore degli Amici della Terra Usa Norman Dean, dimostra ancora una volta “che il nucleare non è sicuro”. Gli impianti atomici sono “vulnerabili di fronte ai disastri naturali, agli errori umani e persino agli atti di sabotaggio o terrorismo”, sottolinea ancora Dean che rilancia il risparmio energetico, il solare e l’eolico come modalità più sicure e pulite, anche contro il global warming. Verdi TV dal lunedì al venerdì alle 21.30 su EcoTV Sky 906 e in streaming su www.ecotv.it 2 mercoledì 18 luglio 2007 CALDO Pecoraro: bene Turco su cravatte, ora tutti i ministeri si adeguino “Ho apprezzato l’invito Livia Turco da non usare le cravatte durante le ondate di caldo come quella che sta investendo in questi giorni il nostro Paese”. Così il ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare Alfonso Pecoraro Scanio, che già aveva invitato il personale del ministero dell’Ambiente a non far uso della cravatte nelle giornate di caldo, ha commentato l’iniziativa del ministro della Salute. “Oltre ad abbassare la temperatura corporea, con benefici effetti sulla salute, il non utilizzo della cravatta permette di ‘alzare’ i condizionatori di qualche grado, con un notevole risparmio di energia e un conseguente abbattimento delle quote di Co2”, particolare non irrilevante nel giorno in cui si sono raggiunti i altissimi consumi di elettricità. Il ministro Pecoraro Scanio si augura che adesso “tutti i colleghi ministri si adeguino dando indicazione al personale dei propri ministeri di togliere la cravatta, per il benessere dei dipendenti e dell’Ambiente”. SICUREZZA STRADALE Bonelli: pene più severe ed etilometri nei locali “Inasprire le pene e soprattutto prevenire. E’ questo il metodo per limitare gli incidenti stradali”. Lo afferma il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli. “E’ necessario prosegue Bonelli - intervenire immediatamente per migliorare la sicurezza delle nostre strade. Occorre innanzitutto inasprire le sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza o in condizioni di alterazione e per chi commette infrazioni pericolose.”. “La via migliore – conclude il capogruppo del Sole che Ride - è investire sulla prevenzione. In molti Paesi europei il test dell’etilometro viene effettuato all’interno dei locali e, a chi ha bevuto otre i limiti, non è permesso rimettersi alla guida. Con questo sistema sono state evitate tantissime stragi, per questo i Verdi proporranno in Parlamento l’adozione di provvedimenti simili”. Trasparenza on-line P er garantire il massimo livello di trasparenza e partecipazione, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha deciso di rendere disponibili on line la documentazione e i progetti relativi alle opere soggette a Valutazione d’Impatto Ambientale, come ad esempio la nota Tav Torino-Lione. Tutti potranno così accedere in tempo reale alle informazioni sui progetti, consultare la documentazione, inviare le osservazioni come prescrive la legge direttamente con email, conoscere lo stato di avanzamento della valutazione e l’esito delle procedure. Il sistema, inoltre, consente la consultazione dell’archivio storico dei progetti della Legge Obiettivo e dei più recenti progetti sottoposti a VIA ordinaria. Una ‘’piccola rivoluzione’’ al Ministero dell’Ambiente, sul fronte della trasparenza, come l’ha definita lo stesso ministro, Alfonso Pecoraro Scanio, presentando il progetto nella sede del ministero . ‘’Vogliamo che tutto sia pubblico ha detto Pecoraro - contraddicendo la facile caricatura del ministero dell’Ambiente come ‘’ministero del No’’. Comitati, associazioni e cittadini potranno cosi’ esercitare il loro diritto alla formazione del parere della Commissione, entro i termini previsti. La Via - ha ricordato il ministro dell’Ambiente - nasce come strumento di partecipazione democratica alle scelte’’. Pecoraro ha poi sottolineato la necessita’ per le Regioni di dotarsi di un Piano di qualita’ dell’aria, una richiesta Il ministero dell’Ambiente mette la Via on line. Sul Web tutta la documentazione sulle procedure di Valutazione d’Impatto Ambientale. Per il ministro Pecoraro Scanio “Una piccola rivoluzione popolare. Da oggi c’è maggiore trasparenza” che ripetera’ nuovamente con una lettera nei prossimi giorni a presidenti delle Regioni e al presidente del Consiglio. Il pericolo e’ infatti quello di bloccare le valutazioni di impatto ambientale perche’ mancano le informazioni dovute per legge. ‘’Su 62 istruttorie sono 49 quelle interessate da questo problema’’ ha detto Pecoraro. In futuro poi non si dovra’ tenere conto solo delle Pm10, ma anche delle emissioni di CO2: ‘’rischiamo di pagare multe enormi - ha concluso Pecoraro - se non adeguiamo la nostra progettazione agli obiettivi fissati da Kyoto e dalla Ue per la lotta contro i mutamenti climatici’’. Il nuovo sito internet costituisce quindi una grande novità, un piccola rivoluzione con l’obiettivo di rendere facilmente disponibili informazioni oggi reperibili solo attraverso faticosi percorsi burocratici. Anche l’esercizio del diritto a partecipare alla formazione del parere della Commissione godrà di una forte semplificazione. I comitati, le asso- ciazioni ambientaliste e i cittadini potranno inviare direttamente via email le osservazioni. “I grandi cambiamenti determinano meno attenzione del chiacchericcio politico - ha commentato il ministro Pecoraro Scanio - ma oggi, con la creazione di questo nuovo sistema on line, abbiamo adempiuto al nostro programma: aumentare la partecipazione popolare. Quella di oggi è una piccola rivoluzione popolare - ha aggiunto - che al tempo stesso consente maggiore trasparenza, puntando a migliorare anche la qualità dei progetti che arrivano al Ministero”. Si può accedere al sito tramite il portale del Ministero all’indirizzo www.minambiente.it, cliccando su ‘Valutazione d’Impatto Ambientale’ nella sezione Argomenti chiave; oppure direttamente dall’indirizzo www.minambiente.it/via/. Le istruzioni per la consultazione sono disponibili alla sezione Guida del sito VIA. Stefano Mastrolitti L’insostenibile leggerezza dell’alcool L e notizie sulle morti nelle nostre strade, causate dall’abuso d’alcool, ormai non fanno più scalpore. I giornalisti televisi danno la notizia con il sorriso sulla bocca, quasi stessero elencando la classifica dei primi arrivati a San Remo o a Miss Italia. La mortalità sulle strade cresce di anno in anno e miete più vittime del terrorismo. E’ stato calcolato che sommando tutte le guerre avvenute nel corso dei secoli, il numero dei decessi avvenuti in seguito agli incidenti è ampiamente più alto del primo. In Italia mancano delle leggi che puniscano severamente chi sotto l’effetto dell’alcool, si mette alla guida della propria automobile, attentando alla propria vita e a quella degli altri. Negli altri Stati per la guida in stato d’ebbrezza è previsto il carcere, oltre al ritiro della patente e un esemplare processo penale. In Italia, invece, la pericolosità sociale del fenomeno non è avvertita, mancano leggi e i controlli sulle strade. Si continua a pubblicizzare gli alcolici in tv e riviste, negli altri paesi è proibito. Non è incentivato l’uso dei mezzi di trasporto pubblici alternativi all’auto. Pochi usano la bicicletta per andare a lavoro, il motivo principale è la mancanza di piste ciclabili nella propria città. I treni sono pochi, sporchi e perennemente in ritardo. Gli aerei nelle tratte nazionali, costano quattro volte di più rispetto ad un viaggio all’estero con una compagnia “low cost”. Il taxi non viene usato dai giovani per tornare a casa dopo la discoteca, come succede nella gran parte degli stati europei. Il nostro sistema dei trasporti fa acqua da tutte le parti e gli italiani preferiscono usare la propria auto per gli spostamenti, grandi o piccoli che siano. Manca una seria presa di coscienza, della gravità del problema, da parte della classe politica. Serve urgentemente un piano nazionale sulla mobilità sostenibile, che ponga fine a questa vergognosa situazione. Le stragi sulle nostre autostrade, sembra impressionare gli italiani solo quando la sventura capita a qualche parente o amico, per il resto delle vittime, si comportano come i giornalisti televisi; si commentano alla stregua delle previsioni del tempo. Serve una presa di coscienza culturale oltre che civile e ambientale. Civile, perché è impensabile che uno stato tra i più potenti e industriali del mondo come il nostro, permetta che ogni anno muoiano per mancanza di poli- tiche adeguate, centinaia di migliaia di cittadini. Ambientale, per le numerose morti causate dal cancro o da tumore, dovute all’inquinamento e alle polveri emesse dalle nostre auto. Il nostro parco auto è il più vecchio d’Europa e inoltre abbiamo il triste record, di possedere la media più alta di auto pro-capite, rispetto al resto d’Europa. Massimiliano Cordeddu 3 mercoledì 18 luglio 2007 Musica per i diritti umani C’ ALIMENTAZIONE Lion: sì a binomio sicurezza cibo – etichettatura, no ad adulterazione è un appuntamento immancabile che da dieci anni esatti si colloca nel bel mezzo dell’animata estate musicale italiana. Si svolge nell’incantevole location di Villadose in provincia di Rovigo, quest’anno dal 19 al 23 di luglio, e ci ricorda in ogni sua edizione che la musica, quella italiana di qualità, risponde sempre puntualmente alle urgenze umanitarie che riguardano il nostro precario e tribolato mondo. E’ “Voci per la Libertà - Una canzone per Amnesty”, manifestazione con cui la più importante associazione che si batte per i diritti dell’uomo vuole favorire e promuovere le sue istanze attraverso la cultura musicale e l’aggregazione dei giovani. Nel tempo il fenomeno si è espanso con eventi disseminati tutto l’anno in tutta Italia, avendo sempre in mente il circolo virtuoso musica - diritti. Ogni anno, a partire dal 2003, c’è anche un riconoscimento, il Premio Amnesty Italia, destinato a musicisti italiani di rilievo che, nella loro ultima uscita discografica, si sono distinti per la loro attenzione ai “Voci per la Libertà - Una canzone per Amnesty”, manifestazione con cui la più importante associazione che si batte per i diritti dell’uomo vuole favorire e promuovere le sue istanze attraverso la cultura musicale e l’aggregazione dei giovani U In un articolo del Financial Times si Ce lo chiediamo da tempo, almeno da 20 anni: il surriscaldamento della disquisisce dell’abuso del corpo terra dipende dal Sole? femminile sui media italiani: tette e analizzato e risposte che ci sono state Loockwood ha culi a profusione condiscono talk fornite nel corso del tem- infatti il comportamento del po sono state tantissime, Sole, il cui livello di attività è show, quiz e pubblicità in un modo e gli scienziati si sono divisi in calcolabile attraverso la propordue fazioni, l’una che attribuisce zione con il numero di macchie insensato ed inconcepibile in altri al Sole un’influenza sull’aumen- solari, scoprendo che dal 1985 to delle temperature del nostro tale numero ha interrotto la paesi europei pianeta, l’altra che invece prova sua crescita: in pratica l’attivi- diritti umani. Il primo ad essere premiato è stato Daniele Silvestri con “Il mio nemico”, aperta canzone contro ogni forma di guerra, nel 2004 è stata la volta di Ivano Fossati, amico di sempre di Amnesty International, con la sua commovente ballata di ordinaria e disperata immigrazione “Pane e coraggio”; stessa tematica per i Modena City Ramblers con “Ebano”, nel 2005, mentre è stata “Rwanda”, brano sul genocidio africano, a permettere a Paola Turci di affermarsi nell’edizione dello scorso anno. E’ Samuele Bersani il vincitore del Premio Amnesty Italia 2007, con “Occhiali rotti”, che ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica la tragica vicenda dell’omicidio di Enzo Baldoni e, in generale, il coraggio e la passione con cui personalità, come quella del giornalista italiano ucciso in Iraq, si espongono in prima persona in nome della verità e della giustizia. Nella 4 giorni di Villadose sarà consegnato il prestigioso riconoscimento, ma si alterneranno sul palco anche altre realtà emergenti, che sono state capaci di mettere in musica le tematiche legate ai principi dettati dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Diego Carmignani “Troppe volte si assiste ad episodi di frodi alimentari, di prodotti importati da Paesi terzi e spacciati come italiani, di prodotti che non solo non posseggono più quelle qualità specifiche dei luoghi d’origine, ma che mettono in serio pericolo la salute dei consumatori perché potenzialmente adulterati.” Lo dice il Presidente della Commissione Agricoltura della Camera Marco Lion dopo aver appreso la notizia relativa alla bozza del nuovo Codice Alimentare, predisposta dal ministero della Salute, che prevede una depenalizzazione per chi commercializza alimenti adulterati. Prosegue l’esponente dei Verdi “E’ un controsenso: sia a livello globale, sia a livello nazionale gli sforzi sono indirizzati verso una politica che tuteli la sicurezza dei cibi. Sempre di oggi è infatti la notizia che gli Stati Uniti stanno per rendere obbligatoria in etichetta l’indicazione della provenienza degli alimenti, proprio a causa degli allarmi sanitari derivanti da cibi adulterati. A riguardo – aggiunge il deputato del sole che ride - lo scorso 3 aprile in Commissione Agricoltura alla Camera fu approvata all’unanimità una risoluzione a mia prima firma, sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari, che sollecita il Governo a difendere le specificità e la sicurezza alimentare italiana attraverso l’indicazione in etichetta dell’origine delle materie prime e dei luoghi di produzione in modo da sapere anche se nei Paesi in cui avviene la trasformazione vi siano oppure no norme di igiene corrispondenti agli standard di sicurezza sanitaria del nostro Paese. Conclude Lion “Una discussione in materia di sicurezza alimentare appare ora della massima urgenza.” Requiem per il Femminismo Non è colpa del sole n articolo del Financial Times a firma di Adrian Michaels del 13 luglio è stato dopo poco ripreso dai giornali italiani suscitando un vespaio di polemiche. Nell’articolo, in pratica, di disquisisce dell’abuso del corpo femminile sui media italiani: tette e culi a profusione condiscono talk show, quiz e pubblicità in un modo insensato ed inconcepibile in altri paesi europei. Un J’accuse anche per le donne italiane che non farebbero un’azione di lobby per tutelare la loro dignità come avviene altrove, a detta dell’autore. La reificazione del corpo femminile fa si che nel bel paese si concepisca solo la donna come corpo da esibire. Michaels supporta la polemica con i dati relativi alle donne di successo, in politica ed in azienda. L’immagine è indubbiamente desolante ed è la cartina al tornasole di un paese che ha dimenticato il femminismo. Non c’è nulla da dire. Tutto vero. Peccato che l’articolo sia condito da pittoresche immagini del tipo “la mamma regna nella cucina preparando i ravioli, mentre le figlie anelano di realizzarsi con la bellezza” e “le ragazze inglesi sono più determinate, hanno solo la carriera in testa e si uc- L cidono per questo”; in realtà le femministe liquiderebbero questa nevrosi tutta maschile di essere solo career-minded! I vizi degli italiani sono molteplici e tipici. Nepotismo, clientelismo e assenza di civismo sono sicuramente molto radicati in Italia, probabilmente più che altrove. Il maschilismo è indubbiamente un italico vizio. Nel criticare Michaels c’è il rischio di passare per dei lamentosi che non accettano i propri limiti. Per carità! La situazione in Italia per la donna è drammatica. I dati parlano chiaro. Eppure lo stesso sdegno che ci muove contro l’immagine della donna abusata dai media italiani dovrebbe essere provato da Michaels per quello che succede, in misura minore?, anche nelle altre socie- tà occidentali. Andando oltre i continui riferimenti alla pasta e ai ravioli fatti nell’articolo; che non fanno altro che convincermi che un buon servizio di costume si è arenato sulle secche degli stereotipi dei mangiamaccheroni. I video dei rapper che si beano fra donne discinte e motori, non sono italiani. Come non lo sono le procaci bagnine di Baywatch, i paginoni centrali dei tabloid, i reality show, le icone teenager Paris Hilton e Britney Spears, con i loro festini a base di sesso e droga, e i regali parentali per le diciottenni a base di quarte al silicone. La crisi del femminismo ed il ruolo della donna meritano di più di un articolo di colore velato da criptorazzismo. Alessio Postiglione almeno a sostenere che la grande stella non sia affatto responsabile di questo cambiamento. L’ultima ricerca in campo scientifico su questo fenomeno proviene dall’Inghilterra, dove la rivista Proceedings of the Royal Academy pubblica, in data 11 luglio, i risultati di uno studio svolto da Mike Lockwood del Rutherford Appleton Laboratory, che ha analizzato una notevole quantità di dati relativi all’attività solare degli ultimi 40 anni. Come da lui previsto, i risultati dimostrano che non solo il Sole non è affatto implicato nel surriscaldamento globale, ma che, se effettivamente il fenomeno dovesse dipendere dalla sua attività, ad oggi avremmo dovuto registrare una tendenza opposta, ovvero una diminuzione delle temperature. tà solare è in pausa da circa 20 anni. La teoria di Loockwood è dunque in assoluta controtendenza anche con le stime dell’IPCC(Intergovernmental Panel on Climate Change), che nell’ultimo rapporto segnala la sua influenza pari al 10%. In sostanza sarebbe opportuno fare almeno una semplicissima considerazione: il Sole è li da molto più tempo di noi, e non sarebbe sensato credere che la sua luce possa cominciare a nuocere al pianeta solo perché ci siamo noi. Limitiamo la produzione industriale, cominciamo a rispettare il protocollo di Kyoto, e forse col tempo non ci sarà più bisogno di trovare responsabilità al di fuori del genere umano. Basta poco. Marco Segatori