il responsabile del progetto

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il responsabile del progetto
ASL AVELLINO
Commissario Straordinario
dott. Mario Nicola Vittorio Ferrante
TITOLO DEL PROGETTO
SVILUPPO DEGLI STRUMENTI DEL GOVERNO CLINICO E DELAL VALUTAZIONE
DELLA QUALITA’ E DSELAL SICUREZZA DELEL PRESTAZIOINI – RISK
MANAGEMENT
LINEA PROGETTUALE 16.1
NUMERO TRE (3) PRESIDI COINVOLTI :
P.O. ARIANO IRPINO – P.O. SOLOFRA - P.O. SANT’ANGELO DEI LOMBARDI
COSTO :
€. 369.705,77
QUOTA
COMPLESSIVA
ASSEGNATA
ALLA ASL AV
DCA 91/2014
369.705,77
DURATA
QUOTA ECONOMICA
ASSEGNATA
(1° TRANCHE)
LIQUIDATO
CODICE
CONTO
TESORERIA
420
0306270
DD N.451 DEL 3/12/2014
DD N.451 DEL 3/12/2014
258.794,04
232.914,64
24 MESI
REFERENTE DEL PROGETTO:
DOTT. OTO SAVINO
struttura di appartenenza:
COORDINATORE DELLE DIREZIONI SANITARIE DI PRESIDIO DELLA ASL AV
n. tel: 0825 877 316 n. fax: 0825 877 200 E-mail: [email protected].
1
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
PRESENTAZIONE:
Il Consiglio d’Europa ha riaffermato la centralità del paziente fissando i principi di base dei
diritti del paziente: accesso alle cure, tutela di consenso e privacy, diritto all’informazione.
Inoltre, per accrescere ulteriormente il livello di sicurezza, raccomanda una comunicazione
efficace medico-paziente-familiari ed il coinvolgimento dei pazienti e delle famiglie nel
percorso di cura, la loro partecipazione attiva alle decisioni inerenti la salute.
Questi principi a livello europeo sono stati tradotti dai diversi Stati membri in standard di
sicurezza delle cure per promuovere una cultura “positiva” della sicurezza – mediante la
creazione di un contesto ambientale nel quale le cure mediche possano progredire, integrando
approcci multiprofessionali e multidisciplinare, responsabilizzando gli operatori, facendo
partecipare gli utenti al processo assistenziale - ed ha determinato lo sviluppo di una costante
attenzione a come vengono realmente assistiti i pazienti, indicata come “clinical governance”
o “governo clinico”, ed a come gestire il rischio clinico, mediante un approccio sistemico, per
identificare ed esaminare i fattori che influenzano la pratica clinica in ogni suo stadio fornendo
indicazioni per appropriati interventi di prevenzione/riduzione del rischio e finalizzato al
miglioramento assistenziale in termini di appropriatezza e di sicurezza delle cure.
La sicurezza dei pazienti è una componente strutturale dei LEA e rappresenta un aspetto
fondamentale del governo clinico nell’ottica del miglioramento della qualità.
La gestione del rischio clinico in sanità (clinical risk management) rappresenta l’insieme di
varie azioni messe in atto per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e garantire la
sicurezza dei pazienti, sicurezza, tra l’altro, basata sull’apprendere dall’errore. Solo una
gestione integrata del rischio può portare a cambiamenti nella pratica clinica, promuovere la
crescita di una cultura della salute più attenta e vicina al paziente ed agli operatori, contribuire
indirettamente ad una diminuzione dei costi delle prestazioni ed, infine, favorire la
destinazione di risorse su interventi tesi a sviluppare organizzazioni e strutture sanitarie sicure
ed efficienti
Il Ministero della Salute, per consentire un ampio accesso alla problematica, ha messo a
punto un glossario che risponde all'esigenza di diffondere un linguaggio comune sul
territorio nazionale a supporto delle iniziative in tema di rischio clinico, nonchè alle attività di
formazione promesse dal Ministero della Salute ed all'implementazione del Protocollo di
monitoraggio degli eventi sentinella. Esso va considerato quale strumento dinamico e,
pertanto, soggetto a periodico aggiornamento. Eventi avversi di particolare gravità, indicativi
di un serio malfunzionamento del sistema, che causano morte o gravi danni al paziente e che
determinano una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del Servizio Sanitario. La
sorveglianza degli Eventi Sentinella, già attuata in altri Paesi, costituisce un'importante azione
di sanità pubblica. Sono definiti Eventi Sentinella quegli eventi avversi di particolare gravità,
che causano morte o gravi danni al paziente e che determinano una perdita di fiducia dei
cittadini nei confronti del Servizio Sanitario. La sorveglianza degli eventi sentinella, già attuata
in altri Paesi, costituisce un’importante azione di sanità pubblica, rappresentando uno
strumento indispensabile per la prevenzione di tali evenienze e per la promozione della
sicurezza dei pazienti. Per questa ragione il Ministero della Salute ha elaborato il Protocollo
per il monitoraggio degli eventi sentinella, con l’obiettivo di fornire alle Regioni e alle Aziende
sanitarie una modalità univoca di sorveglianza e gestione di tali eventi sul territorio nazionale,
a garanzia dei livelli essenziali di assistenza.
Insieme al monitoraggio degli Eventi Sentinella, vanno considerate le relative
Raccomandazioni, per offrire agli operatori sanitari informazioni su condizioni
particolarmente pericolose, che possono causare gravi e fatali conseguenze ai pazienti.
2
Esse si propongono di aumentare la consapevolezza del potenziale pericolo di alcuni eventi,
indicando le azioni da intraprendere per prevenire gli eventi avversi. Il Ministero del Lavoro,
della Salute e delle Politiche sociali hanno attivato il
monitoraggio degli eventi sentinella con l’obiettivo di condividere con le Regioni e Province
Autonome e le Aziende sanitarie una modalità univoca di sorveglianza e gestione degli eventi
sentinella sul territorio nazionale a garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Il
monitoraggio degli eventi sentinella comprendeva, oltre alla raccolta ed all’analisi delle
informazioni, anche la produzione e la successiva implementazione delle Raccomandazioni
specifiche per prevenire o minimizzare il rischio di accadimento di questi particolari eventi
avversi.
Presso il Ministero è stato attivato l’Osservatorio Nazionale sugli Eventi Sentinella attraverso il
Sistema Informativo per il Monitoraggio degli Errori in Sanità (SIMES) che include la
segnalazione degli eventi sentinella, i risultati dell’analisi effettuata ed i relativi piani di
miglioramento.
Una delle modalità di analisi previste dal SIMES per individuare le cause e i fattori
contribuenti al verificarsi di un evento è la Root Cause Analysis (RCA), riconosciuta come
uno degli strumenti di analisi reattiva più efficaci e adattabili anche al contesto sanitario ed è
considerata dalla JCAHO (Joint Commission on Accreditation of Healthcare Organization) lo
strumento elettivo per l’analisi degli eventi sentinella.
Il Ministero ha elaborato un documento nel quale vengono descritti il metodo ed i relativi
strumenti, al fine di diffondere tra gli operatori sanitari l’utilizzo della RCA. Nella prospettiva
di sviluppare le necessarie conoscenze per migliorare la qualità e la sicurezza delle cure, il
manuale sulla RCA sarà seguito dai manuali sull’Audit clinico e FMECA.
Tra gli aspetti della sicurezza del Paziente a cui il Consiglio d’Europa rivolge da tempo la
propria attenzione, rientra la prevenzione ed il controllo delle Infezioni correlate all’assistenza
(ICA), in particolare circa la notevole diffusione in ambito ospedaliero degli organismi
multiresistenti agli antibiotici. In tale contesto, si è sviluppato in Campania un programma
regionale per la sorveglianza e la prevenzione delle ICA e delle antibiotico resistenze (DGRC
n. 1715/2007 e DGRC n. 2311/2007), sull’uso responsabile degli antibiotici nell’ambito
dell’antibiotico profilassi (DGRC n.123/2010), un Piano Regionale della Prevenzione che
prevede diverse azioni di monitoraggio sulla diffusione delle ICA e delle antibiotico resistenze
(DGRC 319/2011).
Con la DGRC n.1688/2005 sono state dettate le indicazioni programmatiche ed avviate per
l’avvio nelle Aziende Sanitarie di apposite metodologie, sistemi e strumenti finalizzati alla
gestione del Rischio clinico e per realizzare sul territorio campani una rete di
referenti/coordinatori aziendali di gestione del rischio clinico e una infrastruttura
professionale (team).
In conseguenza di iniziative sviluppate dalla Regione Campania per la diffusione e l’adozione
di metodi e strumenti per la gestione del rischio clinico è stato possibile partecipare al sistema
informativo per il monitoraggio degli errori in sanità (SIMES), per il monitoraggio degli eventi
sentinella, e rispondere al debito informativo regionale nei confronti del Ministero della Salute
sugli eventi sentinella. Inoltre, si è sviluppato un programma per la sorveglianza e controllo
delle infezioni ospedaliere (DGR n. 1715/2007 e DGR n. 2311/2007) e antibiotico profilassi
(DGR n.123/2010)
OBIETTIVI GENERALI :
A seguito della riconversione del P.O. di Bisaccia in SPS, all’ASL AV, costituita dalla confluenza delle
cessate ASL AV 1 ed ASL AV 2, afferiscono n. 3 presidi ospedalieri: Il P.O. di Ariano Irpino,
classificato dal Decreto C.A. n.49/2010 quale 2° livello della rete dell’emergenza (dotato, tra gli altri, di
posti letto di terapia intensiva ed UTIC), il P.O. di Solofra (1° livello della rete dell’emergenza) ed il
P.O. di Sant’Angelo dei Lombardi (1° livello della rete dell’emergenza) con una vocazione prioritaria di
3
assistenza riabilitativa di 2° e 3° livello. La qualità e la sicurezza delle cure e dei pazienti è gestita
nell’ASL AV mediante una struttura centrale con presidi periferici in ciascun presidio ospedaliero.
Allo scopo di diffondere ed uniformare le strategie relative alla sicurezza dei pazienti e alla sicurezza
delle cure è fondamentale effettuare, in via preliminare, una ricognizione dell’attuale organizzazione
aziendale sull’utilizzo degli strumenti e delle metodologie relative alla gestione del rischio clinico, a cura
del referente aziendale del Rischio Clinico, già individuato presso l’ASL di Avellino e del referente
aziendale Infezioni Ospedaliere.
L’analisi riguarderà, nelle diverse articolazioni aziendali, i seguenti aspetti:
 le modalità di rilevazione degli eventi avversi;
 la diffusione delle Raccomandazioni Ministeriali per la prevenzione degli Eventi Sentinella;
 la promozione di eventi di formazione/informazioni sulla gestione del rischio clinico;
 la modalità di sorveglianza delle infezioni correlate all’assistenza (ICA),
 l’implementazione delle linee guida Nazionali e Regionali per il monitoraggio delle antibiotico
resistenze;
 la diffusione dell’Audit clinico.
OBIETTIVI SPECIFICI:
Nell’ambito delle attività delle Direzioni Sanitarie e della Gestione del rischio clinico e delle infezioni
ospedaliere, le azioni utili al perseguimento dei precitati obiettivi sono:
 Gestione degli eventi avversi e diffusione dell’audit clinico
(afferisce alla responsabilità del Referente Aziendale Rischio Clinico)
1. Diffusione e sviluppo dell’Audit clinico
L’Audit Clinico consiste in un confronto sistematico sui dati e coinvolgimento dei professionisti come
condizioni necessarie per il miglioramento della pratica e la formazione dei professionisti – come
metodologia e strumento per migliorare la efficacia e la sicurezza delle cure.
I benefici dell’Audit Clinico sono:
 Migliorare la pratica: produrre reali benefici nella cura del paziente e nella fornitura di servizi;
 Sviluppare l'apertura al cambiamento;
 Fornire garanzie sulla qualità dell’assistenza mediante applicazione delle migliori pratiche
evidence-based;
 Ascoltare i pazienti, comprendere e dare risposta alle loro aspettative;
 Sviluppare linee guida o protocolli locali;
 Ridurre al minimo errore o danni ai pazienti;
 Ridurre i reclami/risarcimenti
Azioni
Le attività previste per il perseguimento degli obiettivi inerenti la gestione degli eventi avversi e la
diffusione dell’audit clinico sono le seguenti:
1. Promozione dell’audit clinico quale metodologia di revisione sistematica della pratica
professionale sulla base di criteri e standard riconosciuti;
2. Programmazione di audit clinici;
3. Costruzione di un database aziendale degli eventi avversi attraverso le segnalazioni
provenienti dalle Direzioni Sanitarie dei PPOO Aziendali curate dall’Ufficio Legale e/o
Sinistri;
4. Divulgazione del protocollo nazionale di monitoraggio degli eventi sentinella per
l’implementazione delle azioni necessarie per la gestione del rischio clinico
4
5. Segnalazione degli eventi sentinella secondo il protocollo nazionale di monitoraggio;
6. Formazione del personale sull’audit clinico e sulla gestione degli eventi avversi;
Indicatori:
Numero di Report prodotti a seguito di un audit interno contenenti indicazioni finalizzate al
miglioramento e alla sicurezza delle cure.
Numero di iniziative di formazione sull’Audit clinico e sulla gestione degli eventi avversi;
Risultato atteso:
Almeno 2 Report di Audit Clinico all’anno per ogni Presidio Ospedaliero
Almeno una iniziativa di formazione sull’Audit clinico e sulla gestione del rischio clinico ;
 Diffusione delle Raccomandazioni Ministeriali per la prevenzione degli eventi avversi:
(afferisce alla responsabilità del Referente Aziendale Rischio Clinico)
Scopo di queste Raccomandazioni è quello di offrire agli operatori sanitari informazioni
su condizioni particolarmente pericolose, che possono causare gravi e fatali conseguenze
ai pazienti.
Esse si propongono di aumentare la consapevolezza del potenziale pericolo di alcuni
eventi, indicando le azioni da intraprendere per ridurre gli errori.
Azioni:
1. Adozione delle Raccomandazioni Ministeriali;
2. Monitoraggio delle Raccomandazioni implementate;
3. Monitoraggio dell’implementazione del Manuale per la Sicurezza in Sala
Operatoria e adozione della checklist;
4. Formazione del personale sulle procedure adottate relativamente
all’implementazione delle Raccomandazioni Ministeriali ed al Manuale per la
Sicurezza in Sala Operatoria;
Indicatori . Numero di Raccomandazioni Ministeriali implementate ;
Numero di operatori sanitari coinvolti nei percorsi formativi
Risultato atteso:
Adozione a livello aziendale dell’80% delle Raccomandazioni Ministeriali;
Report sul Percorso Formativo realizzato per gli Operatori Sanitari sulle
Raccomandazioni Ministeriali adottate
 Sorveglianza delle Infezioni Correlate all’assistenza e delle antibiotico resistenze
(afferisce alla responsabilità del Referente Infezioni Ospedaliere)
Le infezioni correlate all’assistenza (ICA) e la resistenza agli antibiotici sono stati identificati
dall’European Center for Disease Prevention and Control (ECDC) come problemi che
rappresentano un pericolo significativo per la salute pubblica e che richiedono interventi
specifici. Per poter stimare l’impatto complessivo delle ICA e dell’uso di antibiotici in
Europa, l’ECDC ha proposto uno studio europeo di prevalenza puntuale, basato su una
metodologia standardizzata in grado di consentire la confrontabilità dei dati rilevati in paesi
diversi.
L’indagine sull’antibiotico resistenza in Campania, condotta nel 2013, ha confermato il
persistere di una situazione di criticità già osservata negli anni precedenti. In particolare
emerge la necessità di interventi correttivi sulle politiche antibiotiche regionali, finalizzati
non solo al contenimento del fenomeno antibiotico resistenza, ma anche a una maggiore
razionalizzazione della spesa farmaceutica. (“Rapporto 2013 sulle antibiotico resistenze e
5
sull’uso di antibiotici rilevati nelle strutture ospedaliere della Campania” pubblicato a
gennaio 2015 dall’assessorato alla Sanità della Regione Campania).
Azioni:
1. Monitoraggio della diffusione delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) e delle
antibiotico resistenze attraverso metodologie standardizzate a livello Europeo quali lo
Studio Europeo di Prevalenza sulle infezioni correlate all’assistenza e sulle antibiotico resistenze
dell’ECDC;
2. Informatizzazione dei dati raccolti nell’ambito dello studio di prevalenza con il software
dedicato e denominato HELICSwin.Net-1.3, che richiede:- il data entry (inserimento dei
dati), il data quality check (controllo di qualità dei dati) e il data export (esportazione dei
dati) attraverso la creazione di file di estensione .csv e .mdb, per le attività di pooling e di
elaborazione dati;
3. Monitoraggio delle antibiotico resistenze attraverso la partecipazione al Sistema Regionale
di Sorveglianza delle Antibiotico Resistenze (Si.Re.A.R.);
4. Adozione di Piani mirati all’uso responsabile degli antibiotici nell’ambito della
prevenzione delle antibiotico resistenze;
Indicatori:
Numero di Presidi Ospedalieri che adottano un programma per le attività di sorveglianza e
controllo delle infezioni correlate all’assistenza e per l’uso responsabile degli antibiotici;
Numero di Presidi Ospedalieri che aderiscono al Protocollo Europeo dello Studio di
Prevalenza per la sorveglianza delle ICA e delle antibiotico resistenze;
Numero di operatori sanitari coinvolti nei percorsi formativi sulle strategie di sorveglianza e
controllo delle ICA e delle antibiotico resistenze
Risultato atteso:
Adozione in ogni Presidio Ospedaliero di un programma per le attività di sorveglianza e
controllo delle infezioni correlate all’assistenza e per l’uso responsabile degli antibiotici;
Adesione del 40% dei PP.OO. al Protocollo Europeo dello Studio di Prevalenza per la
sorveglianza delle ICA e delle antibiotico resistenze;
Realizzazione di un percorso formativo sulle strategie di sorveglianza e controllo delle ICA e
delle antibiotico resistenze
SRUTTURE – FUNZIONI ED UFFICI COINVOLTI
1 Direzione Sanitaria P.O. Ariano – Coordinamento delle Direzioni Sanitarie di Presidio;
2 Direzione Sanitaria P. O. di Solofra
3 Direzione Sanitaria del P.O. di Sant’Angelo dei Lombardi
4 Referente Aziendale Rischio Clinico
5 Referente Aziendale Infezioni Ospedaliere
6
Azioni
CRONOPROGRAMMA ANNO 2015
Mesi
1
Ricognizione delle modalità di X
rilevazione degli eventi avversi, della
diffusione delle Raccomandazioni
Ministeriali, presso le diverse macro
articolazioni aziendali
Ricognizione delle modalità di X
sorveglianza delle ICA e delle
antibiotico resistenze nei Presidi
Ospedalieri
Promozione
dell’Audit
Clinico
attraverso incontri formativi
Incontri formativi con i Referenti del
Rischio Clinico delle diverse macro
articolazioni aziendali
Incontri formativi con il personale
dedicato alla sorveglianza delle ICA
Istituzione del Team Aziendale per la
gestione del Rischio Clinico e del
Comitato Valutazione dei Sinistri
Adozione
Aziendale
delle
Raccomandazioni Ministeriali
Adesione allo Studio Europeo di
Prevalenza sulle ICA e sulle antibiotico
resistenze, formazione degli operatori
sulle modalità di applicazione del
Protocollo
Europeo
dell’ECDC,
raccolta dei dati, inserimento dei dati in
helicswin, analisi dei dati
Azioni
3
X
4
X
5
X
6
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
7
8
9
10
11
12
X
X
X
X
X
X
X
X
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X
X
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X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
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X
X
X
X
X
X
CRONOPROGRAMMA ANNO 2016
Mesi
Programmazione di Audit clinici
Monitoraggio delle Raccomandazioni
Ministeriali adottate/implementate
Monitoraggio dell’implementazione
del Manuale per la Sicurezza in Sala
Operatoria e adozione della checklist in
tutte le UU.OO. chirurgiche
Mappatura dei Sinistri attraverso
l’analisi dei dati inseriti nel SIMES
Incontri formativi sulle
Raccomandazioni Ministeriali adottate
e sulle procedure per la sicurezza in
sala operatoria
7
2
X
1
X
2
X
3
X
4
X
5
X
6
X
7
X
8
X
9
X
10
X
11
X
12
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Incontri formativi con il personale
dedicato alla sorveglianza delle ICA
Adozione presso ogni Presidio
Ospedaliero di un Piano di
sorveglianza e controllo delle ICA e
delle antibiotico resistenze
Adesione allo Studio Europeo di
Prevalenza sulle ICA e sulle antibiotico
resistenze, formazione degli operatori
sulle modalità di applicazione del
Protocollo Europeo dell’ECDC,
raccolta dei dati attraverso helicswin,
analisi dei dati
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
FINANZIAMENTO
QUOTA
COMPLESSIVA
ASSEGNATA
ALLA ASL AV
DCA 91/2014
369.705,77
QUOTA ECONOMICA
ASSEGNATA
(1° TRANCHE)
LIQUIDATO
CODICE
CONTO
TESORERIA
420
0306270
DD N.451 DEL 3/12/2014
DD N.451 DEL 3/12/2014
258.794,04
232.914,64
COMPOSIZIONE GENERALE DEI COSTI DEL PROGETTO:
VOCE
1 Personale
2 Beni e servizi
3 spese generali e amministrative
4 formazione
materiale didattico, divulgativo, editoriale
Spese tecnologia e informatizzazione
6 CONVEGNI
TOTALE
1°ANNO
7,5%
10,0%
5,0%
5,0%
5,0%
10,0%
10%
2°ANNO
7,5%
5,0%
5,0%
5,0%
5,0%
10,0%
10%
TOTALE
15,0%
15,0%
10,0%
10,0%
10,0%
20,0%
20%
100%
IL RESPONSABILE DEL PROGETTO
Coordinatore Direzioni Sanitarie di P.O.
Dott. Oto Savino
8