Piano di attività per la gestione del rischio clinico
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Piano di attività per la gestione del rischio clinico
Servizio Sanitario Nazionale - Regione dell’Umbria AZIENDA UNITA’ SANITARIA LOCALE UMBRIA N. 2 Sede Legale Provvisoria: Viale Donato Bramante 37 – Terni Codice Fiscale e Partita IVA 01499590550 Delibera del Direttore Generale n. 139 del 16/02/2016 Oggetto: Piano di attività per la gestione del rischio clinico anno 2016 IL DIRETTORE GENERALE VISTA la proposta di delibera in oggetto di cui al num. Provv. 913 del Servizio Proponente, S.S. RISK MANAGEMENT Hash documento formato .pdf (SHA256): c5ce6d110d8701db2e78d75571bbf8f66289270e6410fb7bf71184d346d13706 Hash documento formato .p7m (SHA256): 65af46bca3d150c1fbd5202c6c4bfc2299ec6f0a1eae79c91301e7433d446d6f Firmatari: Roberto Americioni,Margarete Tockner,Margarete Tockner,Imolo Fiaschini ACQUISITI i pareri del Direttore Sanitario e del Direttore Amministrativo come di seguito indicato: Direttore Sanitario: Dr. Imolo Fiaschini – parere: FAVOREVOLE Direttore Amministrativo: Dott. Roberto Americioni – parere: FAVOREVOLE DELIBERA Di recepire la menzionata proposta di delibera che allegata al presente atto ne costituisce parte integrante e sostanziale e di disporre quindi così come in essa indicato. IL DIRETTORE GENERALE (*) (Dr. Sandro Fratini) * Documento sottoscritto con firma digitale DOCUMENTO ISTRUTTORIO ALLEGATO ALLA DELIBERA DEL DIRETTORE GENERALE N. 139 DEL 16/02/2016 Normativa di riferimento: • DGR Regione Umbria, n. 1345 del 27/07/2007: Linee di indirizzo per la gestione del rischio clinico nelle aziende sanitarie • L.R. n. 81 del 12/11/2012, Costituzione della AUSL Umbria n.2 • Delib. DG n. 901 del 09/10/2013: “Area Qualità e accreditamento, Verifica delle strutture socio sanitarie con accordo contrattuale e Gestione del Rischio clinico” Motivazione: Si premette che la sicurezza dei pazienti e la gestione del rischio clinico sono tematiche fondamentali per tutti i sistemi sanitari e che la complessità delle organizzazioni sanitarie, l’elevato livello tecnologico e l’elevato numero delle prestazioni erogate costituiscono fattori intrinseci del sistema che possono favorire il verificarsi di errori causa di eventi avversi per i pazienti; − ogni organizzazione sanitaria deve dotarsi di un sistema, delle politiche e delle strategie per la sicurezza dei pazienti. Si da atto che la Regione Umbria nel DGR n. 1345 del 27/07/2007 prevede la redazione del Piano di attività annuale per la gestione del rischio il Direttore Generale con la Delib. n. 901 del 09/10/2013 attribuisce al Servizio Gestione Rischio Clinico le funzioni per mettere in atto le attività, i metodi e gli strumenti volti a identificare, valutare, monitorare e correggere il rischio clinico per garantire maggiore sicurezza ai pazienti la Regione con la DGR n. 88/2014 attribuisce alla Direzione aziendale il compito di adottare il Piano di attività di Risk management e di predisporre la mappatura dei rischi. Esito dell’istruttoria: alla luce delle motivazioni sopra esposte, si propone il seguente dispositivo: 1. ADOTTARE il “Piano di attività per la gestione del rischio clinico anno 2016” di cui all’unito documento che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento (Allegato 1); 2. DI DARE ATTO che la presente delibera non è sottoposta a controllo regionale; 3. DI TRASMETTERE il presente atto al Collegio Sindacale. L’Addetto all’Istruttoria Dr.ssa Margarete Tockner Resp.le Servizio Gestione Rischio Clinico Allegato 1 PIANO DI ATTIVITÀ PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO ANNO 2016 Il piano definisce, coerenti con la mission aziendale, gli obiettivi e le attività per la gestione del rischio clinico nella USL Umbria 2. Il programma delle attività è stato redatto in continuità con gli interventi già attivati con il Piano 2014-2015 (delib. DG 1107 del 30/12/2014) ed identifica, in base alla Mappatura del rischio clinico, le misure di prevenzione e le barriere protettive a maggiore impatto in termini di sicurezza per il paziente. PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’ Sono indicate le singole attività facente parte del Piano annuale per ciascuna delle quali sono specificati gli obiettivi e le azioni principali da sviluppare. Il presente programma si propone di facilitare i processi di integrazione tra i diversi soggetti aziendali; nello svolgimento delle attività partecipano tutti i professionisti che operano nelle diverse aree assistenziali e nelle strutture aziendali. 1) DEFINIZIONE DEL PIANO FORMATIVO E PROGRAMMAZIONE DEGLI FORMATIVI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO EVENTI Obiettivi: – promuovere la cultura della sicurezza attraverso lo sviluppo di conoscenze e competenze rispetto all’importanza della prevenzione degli eventi avversi e della gestione del rischio clinico nella pratica professionale quotidiana e all’implementazione di un sistema locale di segnalazione e apprendimento; – promuovere la comunicazione a livello di sistema, renderla strumento professionale fondamentale per creare un rapporto di fiducia tra paziente e equipe assistenziale e un’alleanza terapeutica tra paziente ed operatori. Azioni: • Definizione e realizzazione di eventi formativi per specifici ambiti di intervento al fine di promuovere la cultura della sicurezza, implementare le buone pratiche, superare le barriere alla segnalazione degli eventi avversi, imparare dall’esperienza e dagli errori. 2) CONSOLIDAMENTO DEL SISTEMA LOCALE DI INCIDENT REPORTING Obiettivo: - superare delle barriere alla segnalazione, promuovere la cultura della sicurezza e del reporting con un approccio trasparente, non punitivo e offrire opportunità di riflessione sulla pratica clinica e di apprendimento dall’esperienza; - disporre di dati utili alla definizione del profilo di rischio locale mettendo in luce pericoli e anomalie non identificabili con altri strumenti. Azioni: • Attivazione dell’ Incident Reporting nelle strutture aziendali come previsto dalla Procedura Generale “Gestione degli eventi avversi e Incident reporting”. • Attivazione del Safety Walk Round (SWR) come da delib. DG n.527 del 27/05/2015. 3) GESTIONE E MONITORAGGIO DEGLI EVENTI SENTINELLA Obiettivo: Attivare il processo strutturato di analisi volto all’identificazione dei fattori contribuenti e determinanti per l’accadimento degli eventi sentinella, definizione delle azioni correttive, preventive o di miglioramento al fine di ridurre il rischio di accadimento di un evento simile. Azioni: • • • Monitoraggio dell’applicazione della Procedura Generale GRC Gestione e monitoraggio degli Eventi sentinella Coordinamento e facilitazione delle attività di analisi degli eventi segnalati Conferimento dei dati previsti dal Decreto SIMES dell’11 Dicembre 2009. 4) MAPPATURA DEL RISCHIO CLINICO Obiettivo: individuare i principali pericoli, valutare i rischi, definire le aree di possibile intervento e le strategie per il loro trattamento. Azioni: • Raccolta ed analisi dei dati relativi agli incidenti ed eventi sentinella • Raccolta ed analisi dei dati relativi alla segnalazione delle cadute del paziente • Analisi del report annuale dei reclami nell’ottica dei potenziali rischi per la sicurezza • Analisi dei sinistri in collaborazione con i Servizi Medicina legale e Affari legali • Analisi delle non conformità in collaborazione con il Servizio Qualità ed Accreditamento. 5) MONITORAGGIO DELL’ APPLICAZIONE DELLE RACCOMANDAZIONI PREVENZIONE DEGLI EVENTI SENTINELLA PER LA Obiettivo: sviluppare un sistema di allerta per quelle condizioni cliniche ed assistenziali ad elevato rischio di errore e mettere in guardia gli operatori sanitari riguardo alcune procedure potenzialmente pericolose. Azioni: • Osservazione dello stato di implementazione di ciascuna raccomandazione come previsto dal sistema di monitoraggio ministeriale e regionale; • Rafforzamento della compliance dei professionisti nell’applicazione delle singole raccomandazioni; • Sviluppo di strumenti efficaci per mettere in atto azioni che siano in grado di ridurre i rischi. 6) PROGRAMMAZIONE E REALIZZAZIONE DI INIZIATIVE PER LA INFORMAZIONE, LA COMUNICAZIONE E LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI Obiettivi: garantire un’informazione trasparente rispetto alle politiche aziendali per per la gestione del rischio clinico e favorire il coinvolgimento di pazienti e familiari nella promozione della sicurezza delle cure. Azioni: • Attivazione di uno spazio informativo nel sito istituzionale della USL Umbria 2 dedicato al servizio Gestione Rischio Clinico • Predisposizione di materiale informativo. 7) AMBITI SPECIFICI DI INTERVENTO L’elaborazione della Mappatura del rischio clinico ha consentito di evidenziare criticità e pericoli e di definire le aree prioritarie per gli interventi di controllo e contenimento del rischio anche in continuità con le azioni già attivate. LA PROMOZIONE DELLA SICUREZZA DEL PROCESSO CHIRURGICO Azioni: • Analisi dei processi e delle criticità ed in particolare la gestione del percorso post operatorio; • Rafforzamento della compliance dei professionisti nell’applicazione delle singole raccomandazioni per la sicurezza in sala operatoria; • Corretta acquisizione del consenso informato all’atto sanitario con attenzione particolare al colloquio con il paziente anche attraverso il supporto di note informative. PROMOZIONE DELLA SICUREZZA DURANTE L’ ASSISTENZA AL TRAVAGLIO E PARTO Azioni: • Rafforzamento della compliance dei professionisti nell’applicazione delle raccomandazioni per la prevenzione della morte materna correlata la travaglio e/o parto e per la prevenzione della morte o disabilità permanente del neonato, • Attivazione della discussione interdisciplinare dei casi clinici in video conferenza tra i punti nascita aziendali. PROMOZIONE DELLA SICUREZZA DEI PERCORSI DIAGNOSTICI SOCCORSO E GESTIONE DEL PAZIENTE CRITICO Azioni: IN PRONTO • • Attuazione di appropriate misure organizzative ed assistenziali per la corretta identificazione del grado di criticità e complessità del paziente in pronto soccorso e per la gestione del paziente critico Implementazione e monitoraggio dei percorsi diagnostico-terapeutici. ATTIVAZIONE DI APPROCCI STANDARDIZZATI PER IL TRASFERIMENTO DELLE INFORMAZIONI CLINICHE Azioni: • Uniformazione ed agevolazione delle modalità di trasferimento delle informazioni cliniche del/dei paziente/i (clinical handover) tra gli operatori e servizi/ strutture per garantire la continuità e la sicurezza delle cure. LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DELLE CADUTE DEI PAZIENTI NELLE STRUTTURE SANITARIE Azioni: • Verifica del grado di applicazione delle raccomandazioni di buona pratica e della procedura aziendale; • Individuazione delle criticità ed attivazione di opportune azioni di miglioramento per la massima compressione del rischio cadute; • Rilevazione periodica dei fattori di rischio ambientali nelle strutture sanitarie e correzione. RIDUZIONE DEL RISCHIO DI INFEZIONI CORRELATE ALL’ASSISTENZA E USO RESPONSABILE DEGLI ANTIBIOTICI Azioni: • • Implementazione e monitoraggio dell’applicazione della Procedura Generale “ Igiene delle mani” Implementazione e monitoraggio dell’applicazione della Procedura Generale “Antibioticoprofilassi perioperatoria”. GESTIONE DEI COMPORTAMENTI AUTO ED ETERO AGGRESSIVI Azioni: • • Rafforzamento della compliance dei professionisti nell’applicazione delle raccomandazioni per la prevenzione del suicidio di paziente in ospedale e prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari; Programmazioni di eventi formativi specifici. 8) RISORSE E MODALITA’ DI VALUTAZIONE L’identificazione delle risorse dedicate al piano e la loro allocazione sulle diverse linee di azioni avverrà nell’ambito della negoziazione di budget. La rendicontazione della realizzazione delle attività programmate nel presente piano avverrà con la relazione di fine anno del Servizio Gestione Rischio Clinico. Dr.ssa Margarete Tockner Responsabile del Servizio Gestione Rischio Clinico