Guida pratica per la famiglia

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Guida pratica per la famiglia
Desensibilizzazione Sublinguale
Guida pratica
per la famiglia
Colpire l’allergia all’origine
Sommario
CHE COS'È L'ALLERGIA?
COSA SONO GLI ALLERGENI E COME EVITARLI?
COME TRATTARE LE ALLERGIE RESPIRATORIE?
PERCHÉ RICORRERE A UNA DESENSIBILIZZAZIONE E COME AGISCE?
COME ESEGUIRE UNA DESENSIBILIZZAZIONE SUBLINGUALE?
QUAL È LA DURATA DI UNA DESENSIBILIZZAZIONE?
QUANDO COMINCIARE UNA DESENSIBILIZZAZIONE?
COME SAPERE SE LA DESENSIBILIZZAZIONE È EFFICACE?
QUALI SONO GLI EFFETTI INDESIDERATI DELLA DESENSIBILIZZAZIONE?
SI PUÒ INTERROMPERE TEMPORANEAMENTE UNA DESENSIBILIZZAZIONE?
CHE FARE IN CASO DI DIMENTICANZA DEL TRATTAMENTO?
IL VOSTRO TRATTAMENTO IN PRATICA
LESSICO DELL’ALLERGIA
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Cos’è
l’allergia?
L'allergia è una reazione immunitaria specifica verso sostanze, presenti nell’ambiente naturale, quali acari, pollini o
peli di animali, innocue per i soggetti normali.
In pratica l'organismo produce anticorpi di tipo IgE
che riconoscono la sostanza alla quale l'organismo
stesso è sensibile scatenando un'infiammazione
quando avviene il contatto.
-
Questa infiammazione può prodursi a livello di:
- occhi, con una congiuntivite e una sensazione di
pizzicore, arrossamento e una lacrimazione
naso, con una rinite che può manifestarsi con prurito al naso, starnuti,
naso che cola e una sensazione di ostruzione
gola, con prurito alla laringe e tosse
bronchi, colpi di tosse e crisi d'asma
pelle, con la possibile comparsa di prurito, eczema e dermatiti di vario
tipo.
Alcuni di questi sintomi possono anche manifestarsi contemporaneamente nella stessa persona.
La rinite e l’asma sono spesso associati. Più del 75% degli
asmatici soffrono anche di una rinite allergica.
La rinite può evolvere in asma soprattutto nel bambino.
Tra il 10 e il 20% dei bambini che soffrono di rinite allergica
diventano asmatici.
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e come evitarli?
Gli allergeni responsabili della rinite o dell'asma sono di
due tipi:
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L’ALLERGIA
Cosa sono gli allergeni
Gli allergeni stagionali che compaiono in funzione delle stagioni e del
clima: si tratta dei pollini e di certe muffe.
I pollini sono impossibili da eliminare dall'ambiente. Nel corso dei
periodi di pollinazione viene raccomandato di chiudere le finestre e di
evitare di passeggiare in aperta campagna con un tempo soleggiato.
Quando si viaggia in automobile, i finestrini vanno tenuti chiusi.
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Gli allergeni perenni che sono presenti permanentemente soprattutto
in casa:
- Gli acari, responsabili in genere di forme di rinite allergica persistent
e
.
Per ridurre il numero di acari viene raccomandato di coprire il materasso con una fodera speciale antiacari.
- Gli animali domestici, e in particolare gatti e
cani, che possono ugualmente essere all'origine
di reazioni allergiche importanti. I peli di animali sono difficili da eliminare, e quindi è preferibile evitare di tenere l'animale in casa.
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Come trattare le
allergie respiratorie?
L'eliminazione degli allergeni non sempre è efficace, spesso è anzi impossibile come nel caso dei pollini. L'allergia
respiratoria deve essere trattata con farmaci finalizzati al
controllo dei sintomi.
I farmaci sono essenzialmente gli antistaminici, i corticosteroidi per via nasale o bronchiale, i colliri antiallergici, i broncodilatatori, gli antileucotrieni.
Questi farmaci sono efficaci perché riducono significativamente i sintomi,
ma devono essere presi permanentemente finché il disturbo persiste, in
quanto i sintomi ricompaiono all'interruzione del trattamento.
Questi farmaci sono dunque necessari e non devono essere interrotti senza il parere del vostro medico.
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In associazione con i farmaci antiallergici che trattano i sintomi dell'allergia, il vostro specialista vi ha prescritto una desensibilizzazione o
immunoterapia specifica che agisce sulle cause della vostra allergia.
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Il trattamento mediante desensibilizzazione consiste nella somministrazione di estratti allergenici ai quali voi siete sensibili e che sono
stati messi in evidenza mediante l’anamnesi, i test cutanei ed eventualmente i test in vitro richiesti dal vostro medico e praticati su un
campione del vostro sangue.
L’ALLERGIA
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Perché eseguire una
desensibilizzazione e come agisce?
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L'obiettivo della desensibilizzazione è di abituare progressivamente il
vostro organismo alla presenza dell'allergene che vi provoca disturbi.
In questo modo, la desensibilizzazione permetterà:
- di diminuire i sintomi dell'allergia e di migliorare il vostro stato di
salute
- di diminuire l'assunzione di farmaci antiallergici sintomatici, quali
antistaminici corticosteroidi, broncodilalatatori, ecc.
- di evitare l'aggravamento della vostra allergia
- di evitare la comparsa di nuove allergie.
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Esistono due modalità di somministrazione,
una per via sublinguale e una per via iniettiva.
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Come eseguire una
desensibilizzazione sublinguale?
Il trattamento si presenta sotto forma di una soluzione contenuta in un flacone munito di pompa dosatrice.
La dose viene somministrata premendo sulla pompa e viene
mantenuta sotto la lingua per 2 minuti prima di deglutire. Nel caso di un
bambino sarà il genitore a provvedere alla somministrazione della dose.
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Il trattamento viene assunto preferibilmente il mattino a digiuno.
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Le dosi prescritte dal vostro medico sono adattate alla vostra sensibilità
allergica e lui solo potrà modificarle in caso di bisogno.
di una desensibilizzazione?
La desensibilizzazione comporta due fasi:
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La fase iniziale, con una durata da 3 giorni, se si parte dal flacone viola
a 300 IR, a 10 giorni, se si parte dal flacone blu a 10 IR.
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La fase di mantenimento, che segue la fase iniziale, che dura tra 3 a 5
anni.
LA DESENSIBILIZZAZIONE
Quel’è la durata
Perché questa fase dura da 3 a 5 anni?
Lo scopo del trattamento di desensibilizzazione è di curare la causa della
vostra allergia e di modificare in modo durevole il vostro stato allergico
affinché i sintomi non ricompaiano dopo l'interruzione del trattamento.
Per ottenere questo effetto a lungo termine è necessario che il trattamento
di desensibilizzazione duri almeno 3 anni.
In caso di interruzione, è tassativo
riprendere il trattamento al fine di
non perderne i benefici.
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Quando cominciare
una desensibilizzazione?
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A partire dall'età di 4 anni e solitamente prima dei 60 anni.
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Nel caso di allergia ai pollini, il trattamento di desensibilizzazione inizia prima dell'arrivo dei pollini in causa e viene proseguito durante la stagione pollinica:
Per esempio
In caso di allergia al polline di betulla il trattamento viene iniziato preferibilmente a novembre-gennaio.
Il trattamento può essere in seguito interrotto alla fine della stagione e
ripreso l'anno seguente ricominciando dalla fase iniziale.
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Nel caso di allergie agli acari, al gatto o alle muffe, il trattamento di
desensibilizzazione può essere iniziato in qualsiasi periodo dell'anno e
continuato per almeno 8-10 mesi, ricordandosi di non sospenderlo nei
periodi di massima presenza dell’allergene.
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Un trattamento di desensibilizzazione non potrà essere iniziato se soffrite di malattie del sistema immunitario, quali malattie auto-immuni e
deficit immunitari oppure in caso di gravidanza.
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Per contro, secondo le linee guida, può essere proseguito se la gravidanza
ha luogo durante il corso della desensibilizzazione.
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Per ragioni pratiche, si eviterà di iniziare il trattamento appena prima
della partenza per le vacanze.
la desensibilizzazione è efficace?
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Occorrono circa 12 mesi di trattamento per valutare l'efficacia della desensibilizzazione perenne. Nel caso di allergie ai pollini, bisogna attendere il
2° anno di trattamento per giudicarne l'efficacia.
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Il trattamento viene giudicato efficace quando:
- i sintomi dell'allergia diminuiscono o addirittura scompaiono
- consumo di farmaci antiallergici diminuisce progressivamente nel corso
della desensibilizzazione.
LA DESENSIBILIZZAZIONE
Come sapere se
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La desensibilizzazione sublinguale è generalmente ben tollerata ma
può, come tutti i trattamenti medici, essere accompagnata da effetti indesiderati.
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Gli effetti indesiderati riscontrati più frequentemente sono prurito o una
sensazione di bruciore a livello delle labbra o della bocca, talvolta
accompagnati da un leggero rigonfiamento sotto la lingua.
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Talora possono comparire dolori addominali con o senza diarrea.
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Infine si possono verificare, più raramente, sintomi caratteristici dell'allergia (starnuti, tosse, lacrimazione, asma).
Quali sono gli effetti indesiderati
della desensibilizzazione sublinguale?
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Occorre sapere che gli effetti indesiderati sono di intensità moderata e
scompaiono spesso spontaneamente e raramente comportano l’interruzione del trattamento.
Che fare nei casi di reazioni a livello della bocca, o di dolori gastroenterici, o di comparsa dei sintomi dell'allergia?
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Se questa reazione è leggera:
Riprendere il trattamento il giorno successivo riducendo la dose secondo
le indicazioni fornite dal vostro medico.
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Se questa reazione è importante:
In questo caso sospendere momentaneamente il trattamento e chiamare
il vostro medico prescrittore per chiedere consiglio.
temporaneamente
una desensibilizzazione?
Alcune situazioni possono interferire con il proseguimento
del trattamento e portare il vostro medico a interrompere
temporaneamente il trattamento in corso. È in particolare il
caso di:
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vaccinazione o richiami di vaccinazione
infezione con febbre superiore a 38 °C
forme infettive intercorrenti con interessamento gastrointestinale
ferite alla bocca per varie cause, quali estrazione di denti, cure dentarie, ecc.
crisi d'asma o esacerbazione della malattia.
GLI EFFETTI
Si può interrompere
In tutti i casi bisogna informare il vostro specialista o il
vostro medico.
Occorre ricordare che gli altri trattamenti dell'allergia non devono essere
interrotti senza l'accordo del medico.
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Che fare in caso di dimenticanza
di assunzione del trattamento?
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In caso di dimenticanza di assunzione del trattamento, continuate il giorno
successivo come d'abitudine.
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Se avete dimenticato di seguire il trattamento per meno di una settimana,
potete riprenderlo senza alcun cambiamento.
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Al di là di una settimana di interruzione, chiamate il vostro specialista
o il vostro medico per chiedere consiglio.
Il vostro trattamento
in pratica
Conservazione
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I flaconi non devono essere congelati, ma conservati in frigorifero ad
una temperatura compresa tra i +2ºC e i +8ºC e mantenuti nella loro scatola in posizione verticale.
In caso di spostamenti:
- mantenere preferibilmente i flaconi nella scatola in posizione verticale
- in caso di viaggio aereo, conservare i flaconi in cabina e non nella
stiva, in quanto sussiste il rischio di perdita del prodotto per effetto
della depressurizzazione.
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Durata di conservazione:
- la data di scadenza è indicata sulla scatola e sul flacone
- dopo l’apertura del flacone, fate affidamento sulle informazioni
contenute nel foglietto illustrativo.
Utilizzo del trattamento
GLI EFFETTI
EVIDENZE DI STABILITÀ DEL PRODOTTO
Sulla base della stabilità del prodotto in studi condotti
a temperatura ambiente, STALORAL può essere conservato
a temperatura ambiente (non superiore ai 25°C)
per un periodo fino a tre mesi.
Qualunque sia il prodotto che vi è stato prescritto fate affidamento sulle
avvertenze che illustrano le tappe da seguire per utilizzare correttamente
l’erogatore.
Come continuare il trattamento?
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rispettare le dosi prescritte
rispettare le indicazioni date dal medico
assicurarsi di avere sempre quantità sufficienti per rispettare la terapia
avvertire il medico quando ci si avvicina alla fine del flacone.
Rinnovo
Il trattamento va seguito sotto prescrizione medica. E solo il vostro dottore
è abilitato a rinnovare o no la prescrizione.
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Lessico
dell’allergia
Acaro: organismo facente parte del gruppo degli artropodi che comprende anche gli
insetti, i ragni e i crostacei. Numerosi acari sono parassiti dell’uomo, portatori di varie malattie (è il caso delle zecche).
Una moltitudine di altri acari, microscopici, vivono nei nostri appartamenti,
nelle moquettes e nei letti. Sono responsabili di diverse allergie.
Allergene: sostanza che causa una reazione allergica. I pollini, le spore delle muffe, gli
acari, gli epiteli animali e i veleni di imenotteri, rappresentano le allergie
più comuni, costituite da un mosaico di allergeni.
Allergia: reazione immunitaria diretta contro una sostanza riconosciuta come estranea, cioè un antigene, che viene chiamato in questo caso allergene. Esistono
numerose manifestazioni dell’allergia dal raffreddore da fieno fino all’asma.
Allergologo: specialista dell’allergia, della diagnostica e trattamento. È un dottore che ha
acquisito una competenza nel campo ed è il solo che può stabilire una diagnosi precisa dell’allergia e prescrivere una desensibilizzazione.
Anamnesi: insieme di informazioni che fornisce il malato (o i parenti) al medico sulla
storia della sua malattia.
Anticorpi: sostanza secreta dall’organismo in risposta al riconoscimento di una molecola
estranea (antigene = un allergene nel caso di un’allergia). Nel caso dell’allergia gli anticorpi prodotti sono le immunoglobuline E (Ig E).
Antigene: sostanza riconosciuta come estranea all’organismo tramite un elemento del
suo sistema di difesa. La risposta immunitaria può essere umorale, con produzione di anticorpi, o cellulare, cioè basata sull’attivazione di linfociti.
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Asma bronchiale: malattia infiammatoria cronica dei bronchi caratterizzata da episodi di
difficoltà respiratoria (dispnea) più marcata nell’espirazione accompagnata da una sorta di fischio e tosse spesso notturna.
Atopia: predisposizione ereditaria alle malattie allergiche. Si può trattare di
una rinite allergica, un asma allergico, un eczema atopico di un allergia alimentare.
Broncodilatatore: farmaco utilizzato nel trattamento dell’asma per dilatare i bronchi.
Shock anafilattico: reazione allergica generale potenzialmente grave caratterizzata da
problemi cardio-respiratori e che necessita quindi di un trattamento di
urgenza (iniezione di adrenalina).
Congiuntivite: infiammazione della congiuntiva dell’occhio (occhio rosso).
LESSICO
Antistaminico: farmaco che agisce contro l’istamina, riducendo la reazione allergica.
Corticoide: ormone prodotto normalmente dalle ghiandole surrenali con elevato
potere anti-infiammatorio. Il cortisone è un esempio di corticoide.
Dermatite: termine che indica un’infiammazione della pelle.
Desensibilizzazione metodo di cura delle allergie che consiste nel somministrare per via
specifica: iniettiva o sublinguale dosi crescenti di allergene affinchè l’organismo
non reagisca più al loro contatto. È il solo trattamento insieme all’allontanamento dell’allergene che può permettere una guarigione.
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Lessico
dell’allergia
Dispnea: difficoltà respiratoria con aumento della frequenza e dell’ampiezza dei movimenti respiratori, accompagnata da sensazione di oppressione toracica e
angoscia.
Eczema: infiammazione della pelle che provoca rossore, prurito e desquamazioni.
Bonifica: eliminazione dell’allergene tramite misure di prevenzione (ad es. coprimaterasso e federe).
Estratti allergenici: prodotti preparati a partire da allergeni naturali e utilizzati per la diagnosi
(test cutanei) e il trattamento delle malattie allergiche (desensibilizzazione).
La qualità di questi estratti grazie alla standardizzazione ha raggiunto altimissimi livelli.
Istamina: molecola del nostro organismo liberata da cellule chiamate mastociti durante
una reazione allergica (quando l’allergene interagisce con un anticorpo presente su queste cellule).
Imenotteri: famiglie di insetti caratterizzati da 2 paia di ali motrici (ape, vespa, calabrone ecc.).
Iper-attività reazione eccessiva dei bronchi alle aggressioni non specifiche, in particolare
bronchiale: nell’asmatico.
Iposensibilizzazione: vedi desensibilizzazione.
Immunità: capacità di difesa dell’organismo di fronte ad un fattore esterno.
Immunoglobuline: famiglia di proteine che costituiscono gli anticorpi. Ne esistono diverse classi;
quella delle immunoglobuline E o IgE è coinvolta nelle allergie.
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Interleuchine: proteina che assicura la comunicazione tra i globuli bianchi. Ne esistono tantissime implicate nei fenomeni infiammatori. L’interleuchina 4
sembra avere effetto sull’asma. Alcune interleuchine sono anche utilizzate come farmaci.
Leucotriene: mediatore prodotto dalle cellule del sistema immunitario in caso di
reazioni di ipersensibilità. Ha la capacità di far contrarre la muscolatura
bronchiale.
Linfociti: categorie di globuli bianchi che intervengono nelle reazioni immunitarie.
I linfociti B (o cellule B) producono gli anticorpi.
I linfociti T (o cellule T) hanno funzioni diverse; una categoria collabora
con le cellule B producendo gli anticorpi, un altro uccide gli invasori.
LESSICO
Infiammazione: reazione caratterizzata da un aumento della temperatura locale, un
dolore e un afflusso di globuli bianchi di provenienza sanguigna.
L’infiammazione allergenica ha un ruolo importante nell’asma, la rinite
e l’eczema.
Mastociti: cellule presenti nel sangue e nei tessuti, che presentano granuli contenenti diversi mediatori chimici (in particolare l’istamina).
Durante i fenomeni allergici, avviene una degranulazione di questi
mastociti con liberazione dei mediatori presenti.
Edema: accumulo anormale di acqua in un tessuto. L’edema di Quincke è un
edema gigante a livello del viso e del collo corrispondente ad una reazione allergica molto grave (anafilattica).
Pneumoallergene allergene inalabile tramite le vie respiratorie.
o aeroallergene:
Pollini: sostanze prodotte dalle piante a scopo riproduttivo. I pollini disseminati nell’aria tramite il vento, al momento delle pollinazioni, sono altamente allergizzanti.
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Lessico
dell’allergia
Pollinosi: insieme delle manifestazioni allergiche (riniti, congiuntiviti, più raramente
asma) dovute all’allergia ai pollini. Per esempio raffreddore da fieno.
Test cutanei: test praticati dall’allergologo che permettono di mettere in evidenza il o gli
allergeni responsabili di una manifestazione allergica.
Provocazione: il test di provocazione mira a riprodurre, sotto controllo medico, i sintomi della
reazione allergica per valutare con precisione il ruolo dell’allergene responsabile dello scatenamento dei sintomi.
Prurito: Sintomo frequente di una manifestazione allergica.
Rinite: infiammazione della mucosa nasale che si traduce talvolta in starnuti, pruriti,
ostruzione e naso che cola. Può essere di origine allergica. Se si presenta solo
durante determinate stagioni si parla di rinite stagionale; se è presente tutto
l’anno si parla di rinite perenne.
Sensibilizzazione: quando un allergene entra in contatto per la prima volta con l’organismo.
È la prima tappa di una reazione allergica.
Sinusite: infiammazione dei seni nasali (cavità ossee del viso). La sinusite può essere
la conseguenza di una rinite allergica.
Sistema immunitario: l’organismo dispone di un sistema che gli permette di difendersi dalle aggressioni esterne.
Test (cutaneo, sono i test che devono essere effettuati per poter individuare l’allergene in
di provocazione): causa e poter curare efficacemente l’allergia. È lo specialista che esegue questi test.
Orticaria: affezione cutanea caratterizzata da pomfi (rigonfiamenti cutanei) accompagnata da prurito.
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Note
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Note
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