joan miró: la forma e il segno
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joan miró: la forma e il segno
JOAN MIRÓ: LA FORMA E IL SEGNO PITTURA, SCULTURA E PAESAGGIO DI CRISTIANO ISNARDI L’interesse che l’ opera di Joan Miró riesce a suscitare a circa vent’anni dalla morte dell’artista sembra essere ancora intensa nell’animo di tutti gli amanti dell’arte contemporanea e, più in generale, della cultura europea del secolo scorso. A Mondovì, la mostra organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo per l’anniversario dei 150 anni della banca, presenta l’artista attraverso più aspetti della sua personalità, che difficilmente può essere racchiusa in definizioni precise. Miró è ricordato, nella cultura dell’arte contemporanea, per aver innovato la pittura, nelle tecniche e nei temi, liberandola dall’ accademismo della ricerca stilistica che vedeva nel raggiungimento della perfezione formale il suo ultimo risultato. All’opera d’arte, per Miró fa da compendio il titolo assegnato, la cui costruzione diviene forma di espressione poetica. Con il titolo dell'opera, l'artista mette a fuoco la vitale sorgente ispirativa, che gli consente di completare il lavoro vivendo con passione 4 • R A S S E G N A N. 2 0 Pieno successo della mostra organizzata a Mondovì, nel programma delle celebrazioni dei 150 anni della Cassa di Risparmio di Cuneo, in collaborazione con la Fondazione Maeght di Saint Paul de Vence. Oltre 16.000 i visitatori hanno sinora ammirato le pitture, sculture e incisioni dell’artista catalano, esposte sino al 15 gennaio. INVERNO 2005-2006 la nascita delle sue nuove creazioni. Ma lo stesso titolo serve all'osservatore, fruitore dell'opera, a mettere in movimento la propria facoltà immaginativa per ricostruire senso e significati di tracce, simboli o degli strani, spiritosi personaggi. Nell’esposizione sono visibili opere dai nomi poetici e fantastici come "L'uccello dal piumaggio rossastro annuncia l'apparizione della donna risplendente di bellezza", o "L'uccello si annida sulle dita in fiore" o "La carezza di un uccello". Al fine di cogliere la complessità e la varietà della sua opera sono presentate anche molte fotografie dell’artista al lavoro e uno studio inedito sul Giardino dal lui ideato per il parco della Fondazione Maeght di Saint Paul. Il Giardino, chiamato “Labirinto” dallo stesso autore, ospita alcune sculture, pensate per essere fontane, portali di ingresso o semplici “personaggi” che, con immobile espressività, abitano il luogo. 5 • R A S S E G N A N. 2 0 INVERNO 2005-2006 La scelta di esporre uno studio inedito su questo singolare progetto paesaggistico di Miró è dovuta anche alla presenza in Mondovì della Facoltà di Architettura come sede distaccata del Politecnico di Torino. E’ questo un segno importante del dialogo continuo che la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo attua nei confronti delle realtà istituzionali presenti nella Provincia di Cuneo. A conclusione del secondo mese di apertura della mostra sono stati circa 16.000 i visitatori che hanno potuto ammirare i capolavori del maestro spagnolo esposti a Mondovì. Non si tratta solo di cittadini della Provincia di Cuneo ma anche di turisti provenienti dal resto del Piemonte, dall’ Italia settentrionale e persino dall’estero. Numerose sono anche le scuole e gli istituti superiori che hanno inserito la visita a Mondovì nel percorso didattico dell’anno in corso. L’esposizione è visitabile gratuitamente fino al 15 gennaio 2006 a Mondovì, nella chiesa di Santo Stefano in via S. Agostino 24, dal martedì al venerdì dalla 15 alle 19, il sabato, la domenica e nei giorni festivi, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. 6 • R A S S E G N A N. 2 0 INVERNO 2005-2006